Home Vaielettrico risponde Officina a fuoco a Fermo: “Tutto partito da un’elettrica…”

Officina a fuoco a Fermo: “Tutto partito da un’elettrica…”

32

Officina a fuoco a Fermo, nelle Marche: due lettori, Domiziano e Marco, segnalano che, secondo i siti locali, tutto sarebbe partito da un’auto elettrica. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it 

officina a fuocoOfficina a fuoco: sentenza già presa prima di capire che cosa è successo, possibile?

Basta solo accennare, come in questo articolo, che nell’incendio  era coinvolta un’auto elettrica per scatenare la rabbia delle “molle” caricate dalla propaganda. Poco importa se, a indagini finite, magari verrà fuori che la stavano caricando  a c… ehm, in maniera poco sicura e qualcosa è andato in corto circuito. Oppure che la batteria era stata danneggiata in un incidente, o era finita in officina proprio perché difettosa. Il danno, una volta fatto, è fatto: poi ci vorranno mesi per rimediare. Un saluto a voi“. Marco Alici

Quel che si sa per certo e le ricostruzioni

Risposta. Partiamo da quel che si sa per certo e poi riferiamo delle varie ipotesi in campo. Nella notte fra martedì e mercoledì si è scatenato un incendio nell’officina a fianco della concessionaria di auto Cascioli di Fermo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Macerata che, da noi contattati, spiegano che occorreranno mesi (da 6 a 12) per avere informazioni ufficiali su che cosa è successo. Unica conferma: un’auto elettrica è stata coinvolta nelle fiamme. I siti web locali aggiungono che le fiamme sarebbero partite proprio dall’auto a batterie mentre si trovava in ricarica. E che l’intervento dei Vigili del Fuoco sarebbe stato sollecitato da una Guardia giurata che ha visto uscire del fumo dall’officina. Intervento durato 4 ore. Il bilancio finale comprenderebbe altre 3 auto danneggiate e una parete crollata.  Come per altri casi, ripetiamo ancora una volta che la sicurezza viene prima di tutto e auspichiamo che anche su questo fatto venga fatta piena luce. Appena avremo una ricostruzione certa, riferiremo.

  • Ancora numeri a casaccio sull’auto elettrica. E se a darli è il ministro dell’Ambiente… Il VIDEO di Paolo Mariano

Webinar
Apri commenti

32 COMMENTI

  1. Il problema è che se si incendia una BEV, non la spegni con l’estintore come qualsiasi termica (diesel anche meno, visto che non brucia da solo), ma devi pregare che non prenda fuoco il pacco batterie perchè oltre a fumi altamente tossici, la batteria produce fiamme ad altissima temperatura e reagisce pure con l’acqua con effetto esplosivo.

    • E quindi?
      Ogni cosa ha le sue procedure di emergenza. Ora che abbiamo ribadito che l’acqua calda è calda che abbiamo ottenuto?

    • “la batteria produce fiamme ad altissima temperatura e reagisce pure con l’acqua con effetto esplosivo” ma proprio NO.
      Le macchine a benzina possono esplodere, una BEV mai. Le macchine a benzina prendono fuoco in pochi secondi, le BEV impiegano svariati minuti (tipicamente una decina) dando il tempo di allontanarsi o uscire dal veicolo. Se oggi fanno danni è perchè i pompieri non sono ancora attrezzati: è già stato progettato ed è in uso in qualche paese un apposito strumento per spegnere le batterie che si infila sotto al pianale, si “pianta” nella batteria, si apre come un ombrello il suo rostro appuntito (ovviamente è idraulico) e la raffredda dall’interno, bloccando immediatamente l’incendio e tenendola raffreddata dando tutto il tempo per portare la macchina al sicuro. Si tratta solo di avere gli strumenti adatti.
      Non risulta che nell’intero mondo NESSUNO sia mai morto bruciato all’interno della propria auto elettrica perchè non è riuscito ad uscire (faccio notare che solo nel 2023 saranno vendute oltre 6 milioni di auto completamente elettriche, solo Tesla ne ha circolanti oltre 5 milioni, non parliamo di bruscolini) mentre direi che non c’è bisogno di specificarlo per le termiche (e nemmeno che se si parla di percentuali relativi i due dati siano comparabili)

      • /// “la batteria produce fiamme ad altissima temperatura e reagisce pure con l’acqua con effetto esplosivo” ma proprio NO \\\ Anche perché per mettere in sicurezza un BEV che ha preso fuoco lo si immerge proprio nell’acqua..

        /// è già stato progettato ed è in uso in qualche paese un apposito strumento per spegnere le batterie che si infila sotto al pianale, si “pianta” nella batteria \\\ Dovrebbe essere quello di Rosenbauer https://www.vaielettrico.it/batteria-in-fiamme-la-spegne-rosenbauer/

        /// non risulta che nell’intero mondo NESSUNO sia mai morto bruciato all’interno della propria auto elettrica perchè non è riuscito ad uscire \\\ Sará anche successo ma l’indice di letalitá non mi sembra allarmante (vedi casistiche : https://www.tesla-fire.com/ e https://www.tesladeaths.com/)

        • Ovviamente i siti “necro-contabili” che ho citato valgono sono per un marchio ma penso che le statistiche sull’intero parco circolante BEV confermerebbero il dato..

    • Ecco, un altro che
      “il diesel non brucia”
      “tanto si spegne facile”
      “l’auto termica emette aromi balsamici quando brucia”

      questa era un Land Rover Discovery della Polizia,
      se cerchi sui giornali ( è di poche settimane fa) vedi le foto di quando la vettura era integra con solo un po di fumo bianco che usciva da l vano motore e hanno cercato con l’estintore di spegnerla senza riuscirci, ed erano poliziotti e con estintore a norma, non la sciura al supermercato
      https://www.youtube.com/watch?v=17i3EAeeAF4

      si trovano anche video dei camion che si incendiano all’istante dopo un contatto in autostrada con le barriere o altri veicoli, non li posto giusto per non spammare

  2. Per reperire il materiale che serve per una batteria Tesla ci vuole un Caterpillar 994A che brucia 1000 litri di gasolio in 12 ore per rimuovere 250 tonnellate di terra sporca.
    Per completare la batteria servono:
    12 ton di roccia per il Litio
    5 ton di minerali per il Cobalto
    3 ton di minerale per il Nichel
    12 ton di minerale per il rame
    Muovere 250 ton di costa per ottenere:
    12 Kg di Litio
    30 Kg di Nichel
    22 Kg di Manganese
    15 Kg di Cobalto
    100 Kg di rame
    200 Kg di Alluminio, acciaio e plastica
    Il tutto per una macchina a “Zero emissioni”.

    • Perché invece il diesel sgorga dalle sorgenti di montagna?
      Proprio in questi giorni c’è l’ennesimo sversamento di petrolio nel golfo del messico.

    • A parte i primi minerali elencati (litio, manganese e cobalto) gli altri servono anche per le auto termiche. Si, anche il nickel, per gli acciai. O quello per gli acciai è estratto da filiera gree?
      Ma ci dimentichiamo quanta massa di greggio dobbiamo estrarre dal sottosuolo per creare la benzina ed il gasolio che serviranno alle auto termiche? Nonchè il cobalto per i catalizzatori per la desolforazione del petrolio estratto ai fini della raffinazione? Riordiamoci anche che il cobalto è un metallo usato nella creazione di leghe metalliche speciali per uso anche medicale.
      Ricorderei che allora, se non vuole miuovere il suo Caterpillar, demolisca la sua auto e vada in giro in bicicletta, se vuole essere coerente con quello che espone.

    • Sciocchezze. Però mi hai dato un punto di riflessione interessante.
      Il tuo Caterpillar 994A che brucia 1000 litri di gasolio in 12 ore mi sembra il punto debole di tutta la catena che hai esposto perché funziona grazie ad una economia lineare. Fosse stato elettrico e rifornito ad energia pulita cosa ne penseresti?

  3. Provate a fare una semplice ricerca sul vostro browser….
    Immettete “auto prende fuoco” o simile, camion, pullman….
    Poi confrontare quante sono le notizie sui casi che coinvolgono mezzi elettrici o a carburanti vari.
    Ovviamente vanno riuniti ad un solo caso gli articoli che si riferiscono al medesimo accadimento.
    La risposta è evidente….

    • prova con una semplice ricerca a cercare quante auto elettriche circolano in Italia e poi vedi quante sono quelle a combustione. la risposta è sarà evidente. Come esercizio, prova anche a cercare qual è l’età media delle auto a combustione che prende fuoco e quale l’età media delle elettriche che prendono fuoco. Anche qui la risposta sarà evidente.

      • Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris ….. è nello stato naturale delle cose la prendi nuova , la usa , si invecchia , si svampa, ne prendi un’altra nuova 🙂

        • Non direi, ogni anno prendono fuoco centinaia di auto termiche, ma è un fenomeno talmente ricorrente e normale che nessuno ne parla. Parli con i signori che fanno il soccorso in autostrada e vedrà…

        • Veramente sulla cronaca locale avevo notizia di almeno un incendio al giorno (Varesotto) e di sole auto a combustibile fossile. Ma queste notizie non fanno “notizia”

      • “According to one analysis of U.S. government data, EV fires appear to occur less frequently than ICE vehicles, with 25.1 fires for every 100,000 vehicles sold compared to 1,529”
        Ecco aggiunto il denominatore..

      • Infatti è proprio quello il dato che non trovo mai, vorrei avere i casi di combustione di auto termiche nuove (entro i 3 anni), perché sinceramente che prenda fuoco una panda di 25 anni fa magari con zero manutenzione conta poco. Inoltre c’è da dire che con un banale estintore un incendio nel vano motore lo spegni praticamente subito se ti trovi lì. Un altro dato che mancherebbe è sempre su auto termiche ferme in garage da un paio di gg magari, andare a vedere quante ne han preso fuoco, io credo sia quasi zero, a meno di problemi elettrici o di batteria.

        • ad esempio la GMC pick up della serie che ho io , da nuove 1° anno di vita, erano state tutte richiamate per un problema di cortocircuito e successivo incendio che partiva dal riscaldatore dei tergifari e tergicristalli.
          Ferrari 458 incendiate per un errato collante sui rivestimenti passaruota.
          110k auto tichiamate del geuppo vw dopo 16 casi di incendio per problemi con il rivestimento coperchio motore.
          e moltissime altre ancora……

      • – anche le termiche (e anche nuove) prendono fuoco anche da parcheggiate, anche se la notizia non è ghiotta e non passa la cronaca locale (ma in pochi minuti ne trovi quante vuoi su intenet), già ne abbiamo parlato tante volte; un po di più? un po di meno? bho, difficile separare i diversi tipi specifici di incendio

        – statistiche su auto recenti, ho giò perso tempo a postare quelle della Svezia, bellamente ignorate dagli interlocutori, oltre che a una lista di esempi di auto termiche nuove “fiammanti” richiamate in fabbrica perchè si incendiavano per difettosità congenita e non per usura (in italia un po di visibilità sui giornali la avevano avute ad es. le audi che di notte da sole parcheggiate facevano un flambè)

        – NI, se si incendia l’olio o il carburante nel vano motore, con il solo l’estintore non lo spegni più, da poco ho visto le foto di un Discovery della polizia sarda che ha preso fuoco nel vano motore, fumo bianco-azzurro, non sono riusciti a spegnerlo, ha bruciato sino a sciogliere completamente l’intera scocca ( il Discovery era di alluminio?)

        ovviamente sui social hanno postato le foto del fumo da vanomotore e poi dell’auto ala fine sciolta e scritto che era un’elettrica

        l’incendio nel vano motore di una elettrica forse è più facile da spegnere di una termica (niente olio o carburante) se arrivi subito; certo se aspetti poi ci vogliono i pompieri, in entrambi i casi, e l’auto è da buttare per entrambi

        se parliamo inceve di incendi al pianale (per le termiche ad es. dovuto ai filtri surriscaldati sugli impianti di scarico). per le batterie c’é da distingure tra LPF e NMC

        queste ultime (NMC) hanno statistiche pur molto rare ma meno buone rispetto alle LPF, e soprattutto un incendio di NCM non è facile da spegnere, ci si riesce se con attrezzatura specifica (che i VFF iniziano ad avere, ad esempio hanno un martinetto che buca il pacco batterie e la inonda all’interno; alcune auto hanno anche un ‘area sfondabile sul lato superiore)

        poi a me indefinitiva non cambia niente, non vendo auto, ho solo a volte l’hobby di ripararle, credete un pò quello che vi pare sugli incendi

          • Una famosa “Rossa fiammante’…
            Accadeva eseguito di un banalissimo errore di utilizzo di un collante per delle paratie interne vano motore

          • Ciao,
            si il principio è quello, poi nei video ne ho viste varie realizzazioni
            (bucano da rotto con una fresa, oppure con uno spunzone a punta, oppure bucano dall’alto; alcune auto poi hanno una sportello facilmente “sfondabile” anche da attrezzatura più generica direttamente sotto al sedile posteriore

            per ogni auto i VVF hanno sui computer palmari la scheda con i dati della batteeia (o del serbatoio) e i disegni dei punti di interesse, come gli sportelli batteria, gli airbags, le barre di irrobustimento, i punti dove tagliare meglio la scocca, o dove scollegare o tagliare i cavi HT, etc

            PS: poi arriva il solito a commentare “è come ti avvicini all’auto? “: prima abbassano la temperatura con l’acqua dall’esterno, e poi si avvicinano per fare le operazioni dovute
            =======
            Un altra informazione utile che arriva da Svezia e paesi nordici è che nn so quando dievntera legge da noi, è che nei garage pubblici con obbligo di impianto antincendio gli spruzzatori a pioggia vanno sostituiti con nebulizzatori a nebbia

            la nebulizzazione ovvio non spegne una batteria NCM in fiamme, però consuma molta meno acqua, quindi può durare a lungo, poi non allaga il pavimento del garage (altro danno indiretto) e soprattutto al contrario dell’impainto a pioggia, riesce a tenere basse le temperature tutto intorno al veicolo anche con batteria NCM in fiamme, evitando che la scocca sia avvolta completamente dalle fiamme e che vengano danneggiate anche le strutture murarie; in pratica smorza l’incendio e da il tempo ai VVF di arrivare

    • Io continuo a rispondere coi numeri. A me chiedono 6,75€ di assicurazione incendio con capitale di 40.000€ assicurato per la Model 3. Mandate il vostro Curriculum alle assicurazioni, vi prenderanno a braccia aperte, dato che gli aprirete gli occhi sulla pericolosità delle elettriche, pensate a quanti soldi gli farete risparmiare, chiedete lo stipendio in base alla percentuale di risparmio che gli farete avere sui risarcimenti.
      Però può darsi che non ci siano ancora statistiche affidabili sulla Model 3: infatti è in vendita soltanto da 6 anni e ce ne sono in circolazione solo 3 milioni, potrebbe essere una base dati insufficiente, non sono nemmeno 300 miliardi di chilometri percorsi, troppo poco.

      • Eh beh sì, davvero poco. Nei dialoghi con i No-Watt emerge che l’autista medio percorre 2500 km al giorno, con due sole fermate di 30 secondi (non può nemmeno fare la pipì), vive al 30° piano di un condominio senza parcheggi, e non può permettersi di spendere più di 2000 euro per una Panda usata.

Rispondi