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Il caso della Zoe “esplosa” a Treviso: che è successo?

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Il caso della Zoe “esplosa” a Treviso (così viene riportata dai media locali) ci viene segnalata da due lettori, Andrea e Francesco.  Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

Il caso della Zoe: era parcheggiata in garage, che cosa è andato storto?

“Vi seguo da tempo ormai e apprezzo i vostri articoli e l’approccio alle tematiche legate alla mobilità elettrica. Guido elettrico da 3 anni e mezzo, prima con una Smart e ora con una ID.3. E sinceramente faccio fatica a pensare di ritornare a una Ice, apprezzando particolarmente il feeling alla guida che mi dà l’elettrico. Oltre ai vantaggi innegabili sul fronte costi di esercizio e manutenzione. Nonostante questo, ho sempre prestato molta attenzione alle notizie di incendio e problemi collegati alle batterie… E un episodio particolare  è successo proprio nella mia città. Da quanto si apprende dai giornalisti, a causa di un guasto, la batteria di una Zoe è esplosa divellendo il portellone posteriore. Io sapevo che in rari casi può capitare la combustione, non l’esplosione della batteria. Inoltre la batteria non è sul fondo dell’auto? Volevo chiedere un vostro parere su cosa può essere accaduto. Grazie per il vostro ottimo lavoro. Andrea Mestriner, Treviso.
“Sono preoccupato per le (poche!) auto elettriche parcheggiate nel mio garage.
I proprietari pagheranno i danni in caso di incendio/esplosione? Allego linkFrancesco Virgilio, Roma
il caso della zoe
(immagine da Treviso Today)

Un’indagine seria, con la sicurezza non si scherza

Risposta. Siamo in attesa di capire che cosa può essere accaduto, anche perché i media locali riferiscono che la Zoe non era in carica. Sulla sicurezza non si scherza e non vogliamo azzardare ipotesi che non siano suffragate da quanto hanno rilevato sul posto i Vigili del Fuoco o altre autorità. E resteremo in contatto anche con la Renault, che ovviamente dovrà capire a sua volta dove e come sono scaturite le fiamme. Una cosa è sicura: contrariamente a quanto pensa qualcuno, non siamo qui per difendere le auto elettriche a prescindere. Ma per informare su tutto, pregi e difetti, senza paraocchi. Quanto al risarcimenti di eventuali danni, la responsabilità non è diversa tra un’auto elettrica e una termica.
— Leggi anche:perché le batterie prendono fuoco? Che cosa fare quando succede?
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105 COMMENTI

  1. Sul caso specifico è difficile commentare in modo sensato. Qualcuno sopra ha raccolto i dati sulle batterie ed ha provato, con un bell’intervento, a fare qualche ipotesi ma, senza i dettagli sull’incendio/esplosione, più di tanto non si può ragionare.

    In modo assolutamente neutro ed agnostico rispetto alla diatriba elettrico vs termico, che non mi appassiona, ricordo che Ralph Nader divenne famoso col libro Unsafe at any speed dedicato nel 1965 alla Chevrolet corvair che aveva la simpatica abitudine di prendere fuoco. Ancora negli anni 90 fu necessario introdurre l’interruttore inerziale per bloccare il flusso di carburante in caso di incidente frontale (sistema poi sostituito dall’elettronica, forse non con enorme successo, giacché nell’ultimo decennio gli incendi pare siano lentamente risaliti).

    Questo per dire che le auto, da sempre, prendono fuoco. Magari non come nei film a stelle e strisce in cui una pallottola vagante fa esplodere 10 limousine e 20 gipponi, però pur sempre bruciano. Prima di preoccuparsi per le elettriche, dovremmo pensarci.

    Poi viene la riflessione sulle batterie in sé e sulla possibilità di errori di progettazione delle medesime o degli spazi in cui sono alloggiate etc..

    Ecco, al netto delle differenti tecnologie (non è un confronto, ma una considerazione di massima) nel 2017 Samsung -non esattamente un’impresa di sfigati- dovette ritirare dal mercato il suo flagship phone, ovvero il Note 7, perché anche lui, come la Chevrolet Corvair, aveva la simpatica abitudine di prendere fuoco.

    La mia semiseria conclusione è che i problemi di controllo qualità si iniziano a notare quando il numero dei pezzi prodotti aumenta ma, come Samsung e Chevrolet hanno poi rilasciato prodotti che non prendono più fuoco, ragionevolmente ciò avverrà per le Bev. Starei solo attento alla riduzione del prezzo a tutti i costi, perché è un mantra poco conciliabile con la qualità.

    • Ciao, hai ragione le ipotesi sono premature, ho postato più per condividere quanto avevo cercato sul web come informazioni

      e alcuni commenti che ho trovato vorrebbero anche che fosse esclusa l’ipotesi di una vendetta dolosa verso la coppia (se ho capito bene) di finanzieri in pensione;
      una prima ricognizione fatta da un vigile del fuoco arrivato da roma il giorno dopo sembrebbe escludere questa possibilità; idem escludere la presenza di altri oggetti infiammabili nel garage dell’abitazione in cui si erano appena trasferiti

      – vero, non sarà mai nero o bianco con gli incidenti, il problema controllo qualità vs contenimento costi rende difficile arrivare ad una difettosità “zero” in ogni settore, comunque nel caso della Chevrolez Bolt, LG Chem all’epoca si mosse con ritardo nel rimediare (ci furono lotti difettosi sparsi dal 2017 al 2021), a fronte di poche vetture che poi effettivamente andarono in fiamme, ci fu il danno di immagine per GM e alla fine dovettero lo stesso fare i richiami delle auto in grande numero

      – mi aspetto che ogni anno i processi produttivi e il packaging migliorino lasciando meno margini agli incidenti anche in caso di celle difettose, ma come dici tu si capirà meglio su grandi numeri (visto che il rischio è piccolo, per fare statistica serve un grande campione); nell’attesa, se dovessi aquistare un’auto elettrica ora, personalmente scommetterei, nel caso di batterie NCM, preferibilmente su prodotti con tanta storia e numeri alle spalle, altrimenti ancora meglio su batterie a chimica LPF o derivate (LMFP, M3P, etc),

      – una ricercatrice italiana spiegava che nelel batterie LFP il tipo di legami chimici covalenti interni oltre che renderle più “robuste/longeve” agli abusi in ricarica e agli anni di servizio, sono intrinsecamente portate in caso di corto circuito a rilasciare energia un po’ più lentamente e in modo meno rischioso (molto più difficilmente con incendi, ma anche qui si vedrà se sicure in modo assoluto o relativo) rispetto alle NMC

      una curiosità: c’è in corso una guerra “sporca” di marketing tra i marchi, ad es. i costruttori coreani (Sansung, LG e altri) sono infastiditi dal successo di fama della Blade Battery LFP di BYD, ritenuta molto sicura e già con buona densità energità, il pacco completo e con raffreddamento a liquido già nel 2022 arriva a 140 oppure in certi casi anche a 150 kwh per ogni 100kg, e salirà ancora nel 2024; i competitor stanno cercando di screditare la Blade battery di BYD (LFP) sostenendo con spot che ho visto che in china ci sarebbero incendi anche di batterie LFP dovuti a carenze di controlli qualità e anche delle Blade di BYD, nonostante appunto la chimica dia un vantaggio intrinsico di sicurezza; in questo sono spalleggati da un personaggio americano furbetto che pubblica video in continuazione (e che non merita di essere googlato, perchè si fa il suo gioco) di auto cinesi in fiamme mischiando però casi di batterie di tipo diverso, annate varie, video doppioni, e anche incendi dolosi o non dovuti alla batteria ma piuttosto all’elettronica nel vano motore

      altra curiosità: in america (e forse anche in altri posti) una frazione degli incendi di auto elettriche parcheggiate in sosta, dopo verifica (o visione delle riprese delle telecamere di bordo sorveglianza nel caso delle tesla) è risultata dolosa, uno sfregio generico oppure una vendetta personale verso il possessore dell’auto; e così la statistica si complica;
      nota patriottica, un commentatore italiano sosteneva poi che in alcune aree di italia questo avverebbe anche da noi e anche per le auto termiche, cioè incendi delle auto per vendetta

      comuqnue al momento in china pare ci sia un eccesso statistico (cioè rapportato al numero di vetture) di casi di incendio di elettriche rispetto ad altri paesi, in parte forse legato a prodotti low cost che qui da noi non penso potrebbero arrivare se non come monopattini, biciclette, qualdricicli leggeri (le auto invece da noi fanno una serie di test molto duri da superare); non hanno comunque numeri statistici paragonabili alle auto termiche incendiate, ma il gap statistico li pare essere minore che in USA e in Europa

      Ps: a proposito di rischio percepito:

      – in america (5-6 volte la nostra popolazione e molte auto) va a fuoco 1 auto termica ogni 3 minuti;

      – volutamente ora non ho tradotto il dato in statistica, cioè facendo le frazioni, non ho diviso per il numero elevato di auto termiche, in USA sono 260 miloni; ho usato i numeri assoluti, perché sono quelli che normalmente “percepisce” maggiormente il cervello umano, cioè “1 ogni 3 minuti” suona più allarmante; e però anche così, dopo decenni di lunga “assuefazione” (altro meccanisco percettivo), non è più percepito come un rischio (e in senso assoluto in effetti non lo è, spalmato su tutto il territorio USA, ci sono tanti altri rischi nella vita a cui stare più attenti )

      – per l’italia, ho provato a goglare “auto prende fuoco” e si trovano molti casi al giorno che sono finiti sui giornali di veicoli termici che si sono incendiati in situazione varie (e in parte dei casi in modo rapido e pericoloso) e a cui non facciamo più caso

      – rimane una parte piccola ma psicologicamente sensibile della statistica degli incendi non chiarita:

      >> se durante l’uso e forse anche in un incidente, è risultato meno rischioso essere a bordo di una elettrica (incendio più raro e che procede con segnali e fasi iniziali lente, con tempo per mettersi in sicurezza)

      >> rimane da quantificare a parte il piccolo ma sgradevole rischio di incendio di auto ferma parcheggiata; qui il gap statistico in favore dell’elettrico magari potrebbe non esserci anche se essere ancora un rischio molto piccolo; andrebbe dimostrato, e comunque ridotto di anno in anno con le migliorie ai nuovi modelli

      >> probabilmente qualche dato specifico per i veicoli in sosta esiste dall’esperienza Usa o Norvegese, magari è anche un dato rassicurante, ma non lo ho trovato, e comunque si riferirebbe alle elettriche di prima generazione, un po’ meno evolute

      >> sia termiche che elettriche possono incendiarsi anche da ferme non in uso, già lo sapevo (in famiglia per hobby restauravamo auto d’epoca, stavamo spesso in mezzo a meccanici e carrozzieri) e ho letto commenti di utenti che mi hanno ampliato la lista di possibili cause, e infatti ci sarebbero già da tempo norme da rispettrare nella costruzione di box e garage, anche se risulta un evento così raro rispetto a incendi durante l’uso; però porta una percezione più negativa, amplificata; per paradosso qualcuno faceva notare che rischiamo incendi direttamente dentro casa usando in italia il gas per cucinare ma non ci facciamo caso, qui rischio percepito zero per assuefazione

      penso i costruttori ormai (anche dopo il caso Bolt) siano consapevoli che anche una sola EV che si incendi in parcheggio sia una cattiva pubblicità (almeno nei prodotti destinati ai mercati ricchi come USA ed Europa) e stiano mettendo più risorse per lasciare meno margine di rischio intrinseco anche nel caso sempre possibile di esemplari difettosi

      Una cosa che ho visto ieri sulla ZOE:

      sotto ai sedili posteriori il pacco batteria ha uno sportellino di accesso al pacco batteria, una (buona) idea renault per permettere ai pompieri (dopo una operazione preliminare con un oggetto chimico buttato nell’auto che sottrae ossigeno per un momento, per abbassare temperature e avvicinarsi) di allagare con una manichetta di acqua o con schiumogeni direttamente l’interno del pacco batteria e stroncare velocemente un incendio, oppure di stroncarlo ancora prima che dvampi se raggiungono l’auto quando sta ancora “solo” espellendo fumo

      nella ricostruzione complessa che giustificherebbe anche il “botto”, un pò forzata e come dicevi tu prematura, che in una lunga serie di sfortunati malfunzionamenti concatenati ipotizzerebbe una fuoriscita e raccolta di gas infiammabili in abitacolo durante la fase inziale dell’incendio batteria, potrebbe aver ceduto per il calore la guarnizione di questo sportello prima che si attivasse invece la valvola di degassamento di emergenza dell’involucro batteria (che invece mi aspetterei sfoghi fuori dall’abitacolo, sotto l’auto)

      un altro commentatore invece sosteneva che in caso di incendio di un negozio/box, sia normale che a un certo punto il calore deformi e faccia fare il botto alla serranda in metallo, ma non si spiegerebbero i montati del finestrino della portiera lato guida in foto piegati verso l’esterno, a meno che non siano stati forzati poi a incendio spento dai pompieri

      PS: il delirio dei giornali orienatti antielettrico sarebbe comico se non anche tragico, ho visto trafiletti che per calcare sulla paura davano a intendere che prima ci sarebbe stata l’esplosione improvvisa, e anche più violenta (da tirare già anche tetto e muri, mentre le foto fanno pensare più alla serranda e alla soprastante gronda) e che l’incendio sarebbe arrivato dopo; questo associato al ripetere “eslosione” in in ogni riga, allegando anche un paio di ripetizioni “bomba” (oggetto che esplode all’improvviso); un po’ di eco questi articoli la avranno, e non nego la gravità del fatto, ma il tipo di riscostruzione, non credo possa avvenire con questo ordine e modalità, anzi ancora non ho capito bene in quali possa

      e niente, le mie chiacchere stanno a zero.. vediamo se invece poi pompieri o renault pubblicheranno qualche loro conclusione

  2. Buongiorno,
    è un piacere leggere qui gli articoli e i commenti

    condividido qualche pensiero tecnico a ruota libera,
    magari mi sapete rispondere/approfondire su alcuni dubbi

    – una esplosione, è un fatto così anomalo che merirebbe approfondimento, è il primo caso che leggo, anche difficile da spiegare; dai video in rete si vede come una batteria NCM che prendesse fuoco ricordi più una serie di petardi nel sottoscocca, man mano che i gas esplodono le singole celle raggiunte dalle fiamme, molta scena, anche lapilli e calore che possono incendiare le auto vicine, ma non una singola forte esplosione, e tantomeno come primo evento improvviso

    – una ipotesi che ho letto, forse di un vigile del fuoco, è che la batteria abbia covato all’interno per un certo tempo un thermal runaway di una cella, surriscaldamento, poi un incendio interno con espulsione di gas in parte incombusti, che si sarebbero accumulati nell’abitacolo a finestrini chiusi; quando l’incendio ha raggiunto l’abitacolo avrebbe incendiato questa certa quantità di gas dando luogo ad una esplosione di una certa forza, diciamo “media”, a giudicare dalle fotografie, comunque pericolosa a breve distanza, oltre ai danni dell’incendio

    – mi domando se la valvola di degassamento di emergenza del pacco batteria sfoghi nell’abitacolo; a buon senso (?) mi aspetterei di no;
    i gas potrebbero allora essere usciti da un altro sigillo sciolto dall’incendio dentro la batteria?

    – il rischio incendio si è verificato ad auto non in uso / non durante un incidente / non custodita / non in carica (così è riferito); mi chiedo se forse le elettriche sono migliorate molto nelle altre situazioni, nel rendere molto rari i casi di incendio, mentre c’è margine di miglioramento per la fase di “parcheggio”, in caso sopraggiunga il cedimento di una cella difettosa o altro, che su grandi numeri di vetture e su alcuni modelli a quanto pare non è ancora un rischio “zero”; per quanto improbabile rimane un tipo di rischio anche psicologicamente sgradevole, cioè auto chiusa nel box e non in uso “idealmente” preferirei che fosse pari ad un soprammobile

    – in caso di parcheggio prolungato in box specie per batterie NCM, per avere meno patemi, converrebbe (?) lasciare/settare la ricarica non oltre il 90% (che con le natterie NCM già si fa per prolungarne la durata); se esiste una cella difettosa è più probabile che ceda quando è a voltaggio massimo, e se deve succedere, meglio che succeda durante una ricarica o l’uso con noi presenti e il monitoraggio software e il raffreddamento attivo, un surriscaldamneto viene rilevato in fase precoce, magari si evita che il danno degeneri e comunque non coinvolga anche un box

    – non conosco la Zoe, sarei curioso di sapere (?) se da spenta si disattivano anche i sistemi di monitoraggio interni o mantengono una forma di vigilanza (il paccobatteria avrebbe un sistema di raffreddamento a liquido, anche se a bassa prestazione) e se eventualmente si possono settare degli alert via app sul telefono in caso di rilevamento di surriscaldamento

    – questo caso potrebbe essere dovuto ad una cella difettosa della batteria, escludendo usi impropri o maltrattamenti dell’auto (e per il fatto dell’esplosione escludere la presenza in abitacolo al momento dell’incendio di spray, bombolette da campeggio, liquidi infiammabili)

    – la batteria in oggetto è una chimica NCM, statisticamente è più difficile leggere di incendi riferiti a batterie LFP, poi comuque a parte il tipo di chimica bisogna vedere caso per caso, qualita costruttiva e altri dettagli dei vari modelli

    – prima di accennare altre caratteristiche della batteria della Zoe, una premessa di contesto: nella storia degli anni passati ci sono stati lotti e tipi di batterie meno fortunate di altre, più o meno tutti i grossi costruttori di batterie hanno avuto qualche brutto episodio o momento, compresi i colossi Catl e Byd, in mezzo invece a tantissimi altri lotti di batterie ben riuscite che oltre a non incendiarsi non presentano neanche difetti minori e arrivano a invecchiare lentamente in centinaia di migliaia di kilometri percorsi e poi magari anche a continuare una second-life come storage statico;
    anche le batterie tesla, ad oggi molto evolute, sono diverse (migliorate, affidabili) rispetto alle prime che impiegavano sulle prime Tesla S, pare più soggette a difettosità varie, almeno a leggere sui forum

    – per la Zoe pare si tratti delle medesime batterie (stesso fornitore coreano, Lg Chem, e stesso tipo di celle, annata, e simile packging del pacco batteria ) della sfortunata auto elettrica americana GM Chevrolez Bolt che ebbe alcuni casi di incendio e subì varie campagne di richiamo e sostituzione dei pacchi batterie

    – il fatto che la Zoe non abbia altre segnalazioni, ne campagne di richiamo, lascia pensare che abbia ricevuto lotti di batterie di qualità migliore rispetto alla Bolt; i dati delle batterie potrebbero essere questi:

    > dal 2017 al 2020 chimica NCM 622 celle pouch ( Zoe 40kwh, credo siano le stesse celle utilizzate da Chevrolez Bolt 60kwh )

    > dal 2020 al 2022 chimica NCM 712 celle pouch ( Zoe 50kwh, credo siano le stesse celle utilizzate da Chevrolez Bolt 66kwh )

    > progettate per lavorare anche a temperature relativamente elevate, semplificando il sistema di raffreddamento a liquido (comunque presente) e il packaging, con interessanti pesi ridotti per l’epoca

    > dubbio che l’accoppiata chimica NCM in celle pouch (a sacchetto) montate affiancate tra loro lasci meno speranze di evitare che l’incendio di una cella danneggiata/difettosa si propaghi poi anche alle celle vicine

    > nel caso della Bolt, che in generale era /è una ottima auto elettrica, purtroppo alcuni lotti di celle in fase di produzione sono usciti fallati,
    dopo le segnalazioni di alcuni incendi, in sede di analisi trovarono singole celle con anodo e separatore stampati/modellati male;
    furono richiamati vari lotti dal 2017 sino al 2022,
    mentre nelle batterie dal 2022 pare che il rischio di elementi difettati non ci fosse più, però ormai la fama della vettura era stata macchiata

    – il caso della Bolt è stato un caso “famoso” perchè ci furono più richiami negli anni, sino a 142.000 vetture; questo caso da solo costituisce una fetta importante del totale nelle statistiche delle auto elettriche le cui batterie sono dovute essere sostituite precocemente

    – le batterie furono sostituite in via preventiva dal costruttore Gm, e mi pare il fornitore Lg Chem oltre a riconoscere il difetto si fece carico dalle spese delle sostituzioni

    – il costruttore, in attesa di sostituire tutte le batterie sospette alle Bolt interessate dai richiami, aveva fatto un aggiornamento software e una comunicazione ai clienti per temporaneamente limitare la carica delle batterie ad un massimo di 90% (così le celle raggiungevano al massimo 4.0V invece di 4.2V) e aveva spiegato che le celle difettose potevano cedere e causare un incendio (eventualmente, si parla sempre di alcuni casi su moltissime vetture) appunto quando l’auto veniva ricaricata quasi al 100%,

    – questa potrebbe essere una regola generale per celle NCM difettose, cioè che se sono a rischio di cedere lo fanno più probabilmente quando caricate a pieno voltaggio (4.2 volt)

    – magari è una coincidenza ma è analogo alla situazione di questa Zoe, il proprietario ha riportato di averla ricaricata al 98% ad una colonnina prima di poi parcheggiarla a casa per la notte

    – sempre secondo il proprietario, non era poi stata lasciata in carica nel garage, questo escluderebbe l’ipotesi alternativa di un malfunzionamento del BMS della batteria specificatamente durante ricarica con eventuale sovraccarica prolungata, altra possibile fonte di degassamento delle celle della batteria

    ——————————————-
    Solita annotazione su statistiche e rischio percepito per chi segue meno lo sviluppo delle auto elettriche:

    la notizia di questo fatto grave, va poi rimessa in contesto rispetto alla visibilità che ottiene sui giornali: i già citati studi statistici di assicurazioni ed enti vari indicano che le auto termiche hanno una probabilità di incendio (molto) più alta, anche se non fanno più la stessa sensazione sui giornali e passano in buona parte fuori dai radar

    gli stessi studi suggeriscono come purtroppo l’introduzione dei sistemi ibridi, con maggiore parti elettriche ed elettroniche vicino al sistema di carburante, al motore termico ed accessori vari roventi, e ad eventuali trasudamenti di olio, pare aver poi peggiorato ulteriormente il rischio incendio sulle auto termiche

    cosi come la necessità sempre più comune sulle auto termiche più recenti di lasciare un mantenitore di carica attaccato all’auto per non trovare la batteria di avviamento scaricata già in pochi giorni di parcheggio, e la quasi impossibilità di scollegare senza successive complicazioni la batteria durante le soste in box prolungate come invece si poteva fare senza problemi su auto molto più vecchie

    al limite ogni tanto fa ancora “prurigionosa” notizia sui media quando sono supercar come Ferrari, Lamborghini, etc, ad incendiarsi da ferme, oppure in movimento a bassa velocità per surriscaldamento

    • Ha letto bene? C’è scritto testualmente: “sembra che le fiamme non abbiano interessato la batteria della vettura”

      • Proprio perché ho letto bene sono preoccupato……c’è scritto infatti “SEMBRA”….e non certamente….l’italiano questo sconosciuto!!!!

        • Sembra che non siano le batterie. Cosa vuole che dicano i vigili del fuoco tre ore dopo l’incendio? Prima di allarmarsi sarebbe il caso di capire come è finita l’indagine, visto che il fatto risale a gennaio scorso.

  3. Ancora con queste storielle che l’auto elettrica inquina o che è una scelta tutta politica?? Ma lo volete capire che al nostro pianeta serve uno sviluppo più sostenibile che non possiamo continuare a inondare l’atmosfera di CO2 , il bifuel inquina cmq . Che l’auto elettrica ha ancora bisogno di maturazione è vero proprio per prevenire quanto più possibile incendi spontanei , c’è anche da dire però che il termico ha finito il suo corso di innovazione . Io non posseggo un auto elettrica ma sono a favore della mobilità elettrica perché ci permetterà di ridurre l’impatto ambientale di CO2 nelle nostre città questo credo che renderà anche l’aria che respiriamo più salubre

    • No, non lo vogliono capire. Hai detto bene. Per loro la terra è piatta e non sentono ragioni, non guardano i documentari e anche se gli proponi di accompagnarli fino al bordo per vedere che cosa c’è di sotto, non vogliono venire perché c’è il rischio che frani e poi chi la sente la suocera.

  4. Le auto elettriche per l’Italia sono state un autogol.
    Non solo per i problemi logistici, ma per il fatto che chi non ha i soldi per comprare l’elettrica, non compra neppure quella tradizionale perché non sa fino a quando potrà usarla. E allora si accontenta di quella che ha.

  5. Bellissima questa discussione.

    Mi sono letto tutti i commenti.

    Che dire interessante vedere come gli esseri umani nella loro libertà di pensiero ed espressione possano partorire pensieri diametralmente opposti.
    E con argomentazioni che, in entrambi casi, possono essere giuste o sbagliate.

    Ma esiste una verità assoluta?
    Forse no, sicuramente esistono tante piccole verità.

    Alcune cose potremo però riassumerle:
    Le emissioni inquinanti vanno limitate il più possibile in tutti gli ambiti, non solo in quello della mobilità.
    Le Auto Elettriche potranno dare il loro importante contributo.
    La mobilità elettrica è ancora in fase di evoluzione in tutti i suoi aspetti, dalle batterie, al costo delle vetture, ai punti di ricarica.
    Nei prossimi anni diventerà sempre più matura, più efficiente e con una maggiore facilità di utilizzo.
    Dovremo solo aspettare qualche anno.

    Ad oggi ci sono ancora i pro e i contro, è una bilancia che dipende molto dalle esigenze di ognuno.

    • “Ad oggi ci sono ancora i pro e i contro, è una bilancia che dipende molto dalle esigenze di ognuno.” totalmente condivisibile.
      Nella vita “reale” io sono una persona estremamente paziente e pacata: c’è chi mi conosce da oltre 40 anni e non mi ha mai visto arrabbiato una sola volta (e c’è chi si è spaventato quando invece ho perso la pazienza: come tutte le persone pacate, quando supero il limite, lo supero).
      Nella vita “virtuale” mi trovo invece molto spesso ad usare toni sopra all’ordinario e la spiegazione molto ovvia è che qui su Vaielettrico la gaussiana della distribuzione di lettori è fortemente sbilanciata a causa del bias che affligge i commentatori, sia pro che contro; gli “indifferenti” o indecisi o in cerca di informazioni sono per lo più silenti e quindi non concorrono più di tanto al dibattito. Ovvio che in presenza dei due estremi lo scontro si accenda molto facilmente. Se mi danno del ricco con villetta (non è vera nè la prima nè la seconda cosa) radical chic con il giocattolo elettrico, è un attimo che io travalichi. Chi è “pro” è spesso anche informato e come tale mal sopporta l’arroganza dell’ignoranza (risultando saccente, io per primo), chi è “contro” è spesso contro a prescindere, irrecuperabilmente, da qui diverbi che non sfociano nella rissa solo grazie alla moderazione nei commenti. E spesso chi è “contro” in buona fede viene confuso facilmente coi troll e maltrattato oltre il dovuto.
      Quindi il suo commento è particolarmente apprezzato da parte mia perchè riassume perfettamente quello che dovrebbe essere il pensiero dell’uomo comune che si approccia umilmente al mondo elettrico. Grazie Carletto.

      • Concordo in pieno. Io, ad oggi, non comprerei mai una BEV ma NON le demonizza, e non provo antipatia per chi li ha. Se il sig. Pinocopallo si può permettere una Tesla con villetta a casa per la ricarica, onestamente dico, buon per lui (e per l’ambiente). Le BEV a mio parere sono fantastiche per la città e non escluderei di comprarne una come seconda auto per piccoli spostamenti o per i figli. a devono costare veramente come una utilitaria e la ricarica deve essere breve e capillare. Ma mai per tragitti lunghi o spostamenti quotidiani per lavoro, vacanze ecc. Quello che piuttosto colgo e che immagino dia l’input alle pagine di odio contro l’elettrico è l’intransigenza ideologica dietro alle BEV ( a altre diavolerie di questa UE). Non potete negare che le BEV sono spinte dalla politica e non dal mercato. In nome di che cosa? In nome di una presunta e scientifica fine del mondo fra 30 anni? E se fra 40 anni stiamo ancora qui a discutere sugli stessi problemi ambientali ai sostenitori della linea green dura e pura non cambia niente. Ma a noi normali cittadini si. Quindi come ho detto in precedenti post, la maggioranza delle persone correranno il rischio piuttosto che morire oggi di una morte socio-economica ( pensa solamente all’attacco ai fornelli a gas e ai barbecue). Ridicolo e controproducente per la causa green. Invece se si affrontasse, come ho letto altre post, il problema della mobilità a 360 gradi senza vieti ideologici ed aprendo ad altri tipi di carburante la politica ambientalista sarebbe MOLTO più credibile. Insomma ci vuole moderazione e buon senso. Non mi si impone la BEV. Se si continua cosi le BEV moriranno politicamente e sarà una sconfitta per tutti. Se gli eco fuel o come avevo detto in maniera provocatoria lo yogurt riducono le emissioni del 50/60 % perché non utilizzarle? Sempre meglio di una vecchia Euro 3 che circola con l’attuale gasolio. O no? Mi puoi imporre il carburante green ma non la macchina green. Moderazione e convinci tante persone. L’etremismo ambientale impaurisce la borghesia ed è la borghesia che fi i governi ragazzi. Anche quelli europei.

        • “Le BEV a mio parere sono fantastiche per la città”
          Riducono le emissioni locali ma a livello di CO2 le BEV sono molto più importanti per le lunghe percorrenze perché il debito di CO2 per produrle si ripaga molto più velocemente.

          “Se si continua cosi le BEV moriranno politicamente”
          Oh, non ha la minima idea di quanto le BEV siano vive e vegete, soprattutto non ha la minima idea dell’evoluzione di prodotto che ci aspetta nel giro di pochi anni.

          “Se gli eco fuel o come avevo detto in maniera provocatoria lo yogurt riducono le emissioni del 50/60 % perché non utilizzarle?”
          Perché non sono convenienti né dal punto di vista ambientale né da quello ecologico e rallentano la decarbonizzazione.

          “L’etremismo ambientale impaurisce la borghesia”
          La borghesia quella dei SUV mi pare che sia pronta a comprare le BEV, ma a parte questo è una questione di sopravvivenza, quindi è una questione di politica mondiale, come spiega molto bene Armaroli (https://youtu.be/_AEt0NBwMZU). Dia retta, impieghi un’oretta a capire la complessità che abbiamo davanti, il problema di fare viaggi lunghi sarà l’ultimo dei problemi molto presto.

          Lei dice da una parte di non essere contrario alle BEV ma poi nel resto del commento sembra tutto l’opposto: non è che è un lupo travestito da agnello?

          • Noi abbiamo già fatto… Con grande soddisfazione. Forse è per questo che abbiamo la presunzione di saperne un pochino più di chi parla per sentito dire, magari da altri che a loro volta manco col binocolo… (commento genericamente rivolto a tutti).

        • Lei, se permette, non ha contezza dell’emergenza climatica. E se fra 40 anni i ghiacci saranno scomparsi, il livello del mare salito di 1 metro (addio Venezia, napoli, Palermo, NY, Los Andgeles) L’Italia desertificata, l’Africa invivibile, cosa diranno i nostri nipoti? Che valeva la pena correre il rischio per salvare “fornelli a gas e barbecue”, ma purtroppo è andata male?.

          PS: Guido, non c’è verso. Siamo ancora alla “Tesla con villetta per la ricarica”

          • Io sono rimasto alla Tesla attaccata alla colonnina del Lidl. Non manca mai. 😂😂😂😂😂😂😂😂

            (Comunque non per dire… ma la colonnina EnelX che mi hanno graziosamente installato a 50 mt da casa mia ha un turnover notevolissimo. E ti assicuro che le macchine sono raramente le stesse)

          • Ho capito. Lasciamo stare. Sig moderatore, onestamente non ho capito la frecciatina sulla Tesla e la villa. Mi illumini. Cmqe il mio intervento voleva essere costruttivi e far capire che la linea dura e pura non passa e che la pletora di scienziati che promettono la fine del mondo parla solo ad una stretta minoranza (e alla generazione Erasmus sparpagliata per i campus universitari ). Ne parleremo a giugno 2024.

          • @Franky guarda che la Natura se ne frega del 2024, del mio voto, del tuo voto, delle mie opinioni e delle tue opinioni.

            Come diceva un italiano qualunque “la natura è un libro scritto in caratteri matematici” e, aggiungo io, se ne frega bellamente di quelli che non sanno leggerlo.

            La Natura non prevede di fare un consiglio dei ministri per varare d’urgenza un “decreto aiuti”.

  6. Massimo degli Esposti, eviti d’insultare e di banalizzare i contenuti dei lettori (Massimo) che sostengono argomentazioni di assoluto buon senso. Rifletta sul fatto che probabilmente è quello che scrive lei che va cestinato. Oppure stampato su fogli per farne miglior uso.
    Anche se sarò oggetto della censura dei fanatici, mi stia bene ed impari l’educazione.

    • Primo: mi dica dove e come ho insultato chicchesia. Secondo: quello sopra le righe mi sembra proprio lei. Terzo: da cofondatore e gestore di questo sito penso di avere tutto il diritto di fissare le regole del blog (e tra queste c’è anche cestinare chi usa termini come fanatici). Quarto: lei non sa nemmeno dove stia di casa l’educazione.

          • Alessandro, non sono d’accordo. Secondo la mia visione (che è mia personale, non quella di tutti), il moderatore è colui che cassa interventi fuori luogo, volgari od offensivi: personalmente invece ritengo che qui il moderatore intervenga a gamba tesa ed in modo a mio avviso provocatorio e non neutrale sui singoli utenti, tanto è vero che più volte ha ribadito il fatto che qui siamo a casa sua. Padronissimo di farlo, infatti ha ragione: siamo a casa sua. Ciò non toglie che dal mio personalissimo punto di vista un moderatore non dovrebbe agire in questo modo. Niente di più, e comunque colgo l’occasione per salutarti con piacere.

          • La moderazione non può essere solo sulla forma. Se un interlocutore afferma che la forfora di Unicorno Rosa provoca il cancro e il moderatore lascia tranquillamente passare il messaggio, lo sta implicitamente legittimando.
            Persino Cruciani (che è un genio della zuffa e che detesto fino al midollo) censura anche chi sta dalla sua parte ma scivola nel ridicolmente eccessivo.
            Nell’ordinamento giudiziario esiste il concetto di precedenti penali e pena sospesa condizionale: anche nei commenti, alla 70ma provocazione, benché minima, hai perso il bonus.

  7. Queste sono le auto elettriche e non è la prima volta.
    Mi conforta il fatto che tra meno di un anno questo parlamento europeo di fanatici ecologisti radical-chic verrà letteralmente destituito, con buona pace degli elettro-impallinati.
    Si cominci a dirottare la ricerca sui biocarburanti e sugli e-fuel, quello è il futuro, non sui giocattoli a pile per gente che usa l’auto il fine settimana o per fare 10km al giorno.
    Qui c’è gente che ha bisogno della propria auto per lavorare, non per giocare e non è possibile pensare di tappezzare il territorio di orribili quanto inutili colonnine con gente che deve aspettare ore per una ricarica, è follia pura! Non ho tempo da perdere quando lavoro…
    Esplosioni, incendi, disagi, ma questa è tecnologia? E’ progresso? Non solo costano care e sono lente, adesso sono pure pericolose, è ora di dire basta!
    In Europa urge un netto cambio di passo, diversamente tra una decina d’anni saremo al tracollo…

    • Ti sei proprio svegliato male.
      Ma del tizio che è morto carbonizzato sulla sua auto TERMICA incendiatasi da sola sul GRA non dici niente?
      Basta auto termiche, non si può girare con litri di liquido altamente esplosivo sotto il sedere, queste auto non saranno mica il progresso e la tecnologia… Torniamo alle carrozze trainate dai cavalli.

    • Guarda che tra 12 anni saremo veramente al tracollo… se continuiamo come vuoi tu.

      Se teniamo alla pellaccia nostra, dei nostri figli e nipoti, dobbiamo sperare che il prossimo esecutivo UE sia simile a quello attuale, altrimenti il tracollo verrà a cercati fino a casa tua, come l’acqua di Conselice.

      Se invece sei un normale egoista, vota pure Orban.

      Se sai leggere e capire quello che leggi:

      https://cds.climate.copernicus.eu/apps/c3s/app-c3s-global-temperature-trend-monitor

      • Se sai leggere, leggi questo
        https://www.upm.es/UPM/SalaPrensa/Noticias?id=0fdc47c11eeaa710VgnVCM10000009c7648a____&fmt=detail&prefmt=articulo

        Per tua comodità ti estraggo e traduco un pezzo:

        “i veicoli elettrici sono quelli che mostrano i maggiori impatti potenziali in termini di ecotossicità, tossicità per l’uomo e formazione di particolato, dovuti principalmente alla produzione del veicolo e della batteria”

        Ma tanto nessuno è qui per difendere le auto elettriche a prescindere.

        • “Ma tanto nessuno è qui per difendere le auto elettriche a prescindere.” infatti.
          Si accetta qualsiasi altra proposta concreta e industrializzabile e venduta ora sul mercato scalabile a milioni di pezzi annuali. Come per esempio….?
          Qui nessuno ha mai scritto (e affermarlo sarebbe alquanto disonesto) che le auto elettriche sono perfette e non inquinano.
          Qui si continua a dire che al momento non si vedono alternative concrete o concretizzabili.
          Se domani si sviluppa grazie ai computer quantistici la forfora di unicorno che permette 1000 km con un grammo di acqua, saremmo tutti felicissimi.
          Nel frattempo però qualcosa dobbiamo farlo, perchè aspettare la soluzione del futuro non possiamo farlo, dato che sono trascorsi 25 anni da quando si è deciso di fare qualcosa e l’unica proposta concreta che è arrivata si chiama BEV.
          Accetto smentite: concrete, non astratte.

        • Ciao “io”. Posso darti del tu?

          Ho letto il riassunto che hai segnalato sul sito del Politecnico di Madrid. Ho letto anche l’articolo originale sul sito di ScienceDirect. Ma grazie per la traduzione degli estratti.

          Però l’impressione, correggimi se sbaglio, è che tu non abbia colto in che àmbito e con che orizzonte quelle “scoperte” che presenti come apodittiche siano state fatte dagli autori. Come suggerivo a Bussoly, oggi saper leggere è una precondizione tecnica, ma non sufficiente per orientarsi nella selva che è il mondo contemporaneo: è necessario comprendere quello che si inghiotte con gli occhi e con le orecchie.

          Traduco (via DeepL) la sintesi che gli autori – Puig-Samper Naranjo, G., Bolonio, D., Ortega, M. F., & García-Martínez, M. J. – premettono al loro articolo del 2021:

          “I veicoli elettrici e ibridi vengono promossi nei Paesi europei per migliorare significativamente la qualità dell’aria nelle aree urbane e ridurre le emissioni di gas serra. Questo studio valuta e confronta i potenziali effetti ambientali delle auto elettriche, ibride, a benzina e diesel in Spagna, utilizzando un approccio di valutazione del ciclo di vita dalla culla alla tomba. L’obiettivo è realizzare un’analisi precisa di un’ampia gamma di categorie di impatto ambientale. A tal fine, forniamo un inventario trasparente dei componenti e della produzione dei veicoli, della loro distribuzione, della fase di utilizzo e del fine vita, insieme a una descrizione dettagliata del mix di generazione elettrica spagnolo 2014-2018. Inoltre, sulla base di proiezioni europee, il lavoro valuta gli scenari energetici futuri, 2030 e 2050, per valutare l’impatto dell’aumento dell’elettricità rinnovabile nelle auto elettriche. Nell’attuale scenario spagnolo e ipotizzando una durata di vita di 150.000 km, le emissioni di CO2-eq nel ciclo di vita dei BEV sono inferiori del 48% rispetto a quelle degli ICEV a benzina. Gli scenari futuri della rete elettrica spagnola confermano che un’introduzione massiccia di energie rinnovabili porterebbe a una riduzione del 19,26% e del 27,41% delle emissioni di CO2-eq rispettivamente nel 2030 e nel 2050. Tuttavia, le previsioni degli scenari energetici attuali e futuri mostrano che i veicoli elettrici produrranno un aumento della formazione di particolato fine (26%), della tossicità umana cancerogena (20%) e non cancerogena (61%), dell’ecotossicità terrestre (31%), dell’ecotossicità delle acque dolci (39%) e dell’ecotossicità marina (41%) rispetto ai veicoli a benzina. Il trasferimento degli oneri ambientali dalla fase di utilizzo a quella di estrazione e produzione delle materie prime comporta una delocalizzazione degli impatti, che costituisce una nuova sfida a livello ambientale, sociale e legale. Questo studio è la prima analisi comparativa degli impatti ambientali dei veicoli passeggeri in Spagna da una prospettiva dalla culla alla tomba, considerando diverse categorie di impatto e ambiti temporali.”

          Ovvero, come ripete VaiElettrico da anni: le auto elettriche puliranno l’aria di milioni di città sempre di più con il progredire del passaggio della produzione elettrica da fonti fossili a rinnovabili, ma sposteranno certuni tipi di “inquinamento” dalle città stesse alle centinaia di luoghi di produzione di alcune componenti delle vetture stesse. Quindi, concludono gli autori, visto che il gatto è andato nel giardino del vicino, occorrerà suonare al vicino per chiedergli se ci prende il gatto.

          Come Guido Baccarini ti ha già detto sinteticamente, la mobilità elettrica e la decarbonizzazione non sono la bacchetta magica che fa sparire la bua all’istante con un incantesimo e senza effetti collaterali negativi, ma sono la mossa migliore che siamo riusciti ad escogitare fin qui. Tutte le alternative, se come alternative vengono presentate dai vari Urso, Salvini, Lollobrigida, sua cognata etc. non sono tali non perché non piacciano a VaiElettrico, a Guido o a me, ma banalmente perché non stanno in piedi proprio economicamente e industrialmente. Chiedi che ti forniscano un piano economico di fattibilità e industrializzazione rapida che NON comprenda centinaia di miliardi di soldi pubblici e vedrai che scappano tutti.

          Certo se tu vuoi buttare soldi (tuoi) sei libero di farlo. Allora compera azioni di aziende del nucleare, del biodiesel, dell’idrogeno, ma, per cortesia, non chiedere che centinaia di milioni di persone buttino i soldi in quello che ha tutta l’aria di essere uno schema Ponzi di proporzioni bibliche.

          Se invece, come le previsioni meteorologiche che sono più precise per domani e più vaghe per il mese prossimo, la tua reazione è di puro panico isterico perché il link alla proiezione della temperatura media offerto dal sito di Copernicus non parla del prossimo secolo, ma di un evento che potrebbe verificarsi tra pochi anni e potrebbe intaccare il tuo modo di vivere, il tuo modo di lavorare, quello dei tuoi figli o dei tuoi nipoti, be’ allora sappi che purtroppo è così: stiamo viaggiando a 180 km/h e il muro di cemente armato è lì davanti a noi a poche centinaia di metri. Vuoi tenere l’acceleratore premuto?

          • Mi dispiaccio il sistema di commento non permetta di salvarlo tra i preferiti.
            Notevole, complimenti.

          • Ciao “E(nergumeno)”

            Tante belle parole, ma il concetto, come ammetti, è che stai solo spostando il problema. Per altro, mettendolo in groppa a realtà che meno hanno possibilità di gestirlo correttamente ( e come possibilità intendo economiche, principalmente, ma anche “di mentalità” ).
            Questa la chiami la mossa migliore che siamo riusciti ad escogitare fin qui?? O la cosa migliore visto che, come dice G.B., “al momento non si vedono alternative concrete o concretizzabili”??
            Ma se nemmeno questa soluzione raggiunge l’obiettivo, che senso ha?
            Chiedi soluzioni? non ne ho, mi spiace. Ma questo non fa dell’elettrico – la – soluzione. Attenzione! Non dico in futuro, a tecnologie mature, ma intendo in questo momento. Per le stesse motivazioni dette sopra.

            Poi ripeto, va benissimo anche se accettate semplicemente di spostare l’inquinamento altrove. Io trovo solo curioso che le fragili coscienze degli “ambientalisti dell’auto” non si scandalizzino invece delle conseguenze citate nell’articolo. Ma probabilmente perché non saranno direttamente coinvolti, seduti sulle loro comode auto elettriche dalle quali giudicano gli altri.
            Basta essere onesti e dirlo.

            PS: Per rimanere sull’esempio del gatto, è come se il vicino fosse allergico, ma noi ce ne sbattessimo di andare a suonargli.

          • piccoli highlights, solo per chi non vuole leggere tutta la pappardella che hai scritto per dimostrarmi che sai leggere.

            “””le auto elettriche puliranno l’aria di milioni di città sempre di più con il progredire del passaggio della produzione elettrica da fonti fossili a rinnovabili, ma sposteranno certuni tipi di “inquinamento” dalle città stesse alle centinaia di luoghi di produzione di alcune componenti delle vetture stesse”””

            “””le previsioni degli scenari energetici attuali e futuri mostrano che i veicoli elettrici produrranno un aumento della formazione di particolato fine (26%), della tossicità umana cancerogena (20%) e non cancerogena (61%), dell’ecotossicità terrestre (31%), dell’ecotossicità delle acque dolci (39%) e dell’ecotossicità marina (41%) rispetto ai veicoli a benzina.”””

            “””la mossa migliore che siamo riusciti ad escogitare fin qui”””

            “””al momento non si vedono alternative concrete o concretizzabili”””

          • @io mi spiace che tu mi consideri un nemico con evidenti intenti maligni e sprezzante della vita umana altrui, ma non penso di avere ulteriori mezzi né razionali né di persuasione (“belle parole”) per fare sedere un pessimista cosmico fatalista al tavolo e guardare la realtà in divenire da un altro punto di vista. Hai vinto. Ora ritorno da Altman. Saluti.

          • Io
            Scrivi come se una BEV spostasse semplicemente l’inquinamento da una parte all’altra, al 100%. Non è così: lo riduce rispetto ad una termica, non parlo solo di CO2. Produrre la batteria ha un costo in termini di inquinamento, dov’è lo studio che dice che è superiore a quello necessario per estrarre il carburante di una termica, che è sempre e solo totalmente a perdere, a differenza delle batterie che possono (già oggi) essere quasi interamente riciclate?
            Mi sembra che manchi nel suo discorso questo importante tassello.
            La soluzione che abbiamo trovato qui e ora riduce CERTAMENTE la CO2 che è quello che sta ammazzando il clima. Poi abbiamo da una parte un processo ultraconsolidato (estrazione e raffinazione) di cui si ha precisa contezza dei danni ambientali che ha fatto, dall’altro un processo in continua evoluzione (banalmente: il raddoppio della fabbrica tedesca Tesla riceverà l’ok perchè il processo è stato modificato in modo tale da permettere il raddoppio della produzione riducendo addirittura il consumo inizialmente approvato di acqua, in pratica in solo 1 anno si è ridotto del 60% l’uso di acqua) e con giganteschi margini di miglioramento.
            Come dicevo: tiri fuori il documento da cui risulta che l’inquinamento prodotto per costruire una batteria che permetta di percorrere 250.000 km è superiore a quello causato dall’estrazione del carburante che permetterebbe ad una termica pari percorrenza e allora ne possiamo discutere (con la premessa che ho già fatto: da una parte siamo alla frutta evolutiva, dall’altra il bello deve ancora venire).
            Nel frattempo mi faccio una birra (consapevole che la fermentazione produce calore e CO2) insieme ad E(nergumeno).

          • E(nergumeno) : il tuo ultimo commento rivela la tua ignoranza che hai provato a celare dietro minestroni di parole. Se etichettare il tuo interlocutore è il tuo modo di conversare..mi spiace per Guido che deve ascoltarti mentre beve la birra.

            Quindi risponderò a GB
            La soluzione in realtà c’era da anni, il metano.
            il ciclo di vita di una auto a metano è decisamente meglio di qualsiasi altra alimentazione.
            https://www.greenncap.com/wp-content/uploads/Green-NCAP-Life-Cycle-Assessment-Methodology-and-Data_2nd-edition.pdf
            Solo che le prestazioni non piacciono a tutti (a meno che non sia turbo); non da le emozioni di una elettrica.
            L’elettrica allora diventa un buon compromesso.
            MA se è un compromesso, evitiamo di etichettare i possessori come i “virtuosi”.

    • Stupidaggini sugli ecologisti che sarebbero radical chic e fanatici, non lo sono poiché è gente a cui sta a cuore la salute delle persone e dell’ambiente, stupidaggini su bio carburanti ed e-fuel, inquinanti, poco efficienti ed estremamente cari, quindi insostenibili, stupidaggini sull’auto per lavorare e non per giocare, può usare l’auto elettrica per lavorare, invece di utilizzare una nociva, devastante, inefficiente, puzzolente e rumorosa auto termica, stupidaggini sulle orribili ed inutili colonnine, sono invece molto utili e non sono più orribili delle pompe di benzina e delle autocisterne che continuamente le riforniscono, stupidaggini sull’aspettare per ore la ricarica, la ricarica si fa quando l’auto non serve e non deve essere utilizzata, nei casi più rari in cui si è in un viaggio lungo la ricarica si fa durante la sosta rigenerante e dura anche meno, stupidaggini su esplosioni e incendi, non c’è niente di certo, se non il fatto che soprattutto le termiche si incendiano. Solo stupidaggini, enormi stupidaggini, di lei ci si ricorderà solo per le stupidaggini che dice

    • Orribili le colonnine? Cosa avrebbero di orribile? Ho capito, sono più belle le stazioni di servizio che occupano minimo 100 metri quadrati, unte e bisunte, col serbatoio interrato. Non commento nemmeno sui biocarburanti e sui giocattoli a pile. Spero che tu sia un troll.

    • Credo davvero che succede ciò che dici …?che basti che cambi il parlamento e tutto torni come prima o peggio si passi hai biocarburanti …mah convinto tu

  8. Ma non stiamo andando un pochino “fuori tema”?
    è bruciata una macchina ed era elettrica!
    dovremmo chiederci:
    perchè è successo?
    è un problema della macchina?
    è un problema dell’impianto della casa?
    Si poteva prevedere?
    Sarà il solito articolo su una delle auto elettriche bruciate al qule non ci sarà seguito e non sapremo più nulla?
    Da proprietario di una macchina elettrica, leggendo questo articolo, mi sono fatto queste domande e spero che la redazione del sito riesca a seguire la vicenda, com’è stato per la LEAF alluvionata nel concessionario di Ravenna, per il quale ci sono stati degli articoli molto interessanti.

    • Si dice che non fosse in carica, quindi, allo stato attuale, non era un problema dell’impianto di casa.

  9. qui si dovrebbe limitare il numero di caratteri, alcuni commenti sono TROPPO prolissi🤪
    cmq negare che esiste il problema inquinamento o peggio ignorarlo non mi sembra un atteggiamento “intelligente” per il nostro futuro e visto che siamo in preoccupante ritardo sul fa farsi cerchiamo tutti di collaborare per il bene comune

  10. Il compianto Pieno Angela cominciò nel 1974 a mettere in guardia…e qualcuno e anche qualche due non faccia la vittima…

  11. E’ perchè non faccio più “la vita”… Ma avrei una gran voglia di telefonare allo 0422 358111, presentarmi come collaboratore di Vaielettrico, chiedere un appuntamento telefonico con qualcuno tra i comandanti e farsi rilasciare una bella nota ufficilale in merito, giusto per sentire la loro versione.
    Anzi, per dirla tutta (visto che non è certo reato o prassi strana) io chiederei direttamente all’ufficiale in questione se posso registrare la telefonata e poi si pubblica l’audio su Youtube.
    Mica è un’intercettazione. Quasi sempre dicono di sì.

    (non pensate sempre male: i “pubblici ufficiali” spesso si rendono anche disponibili senza troppe storie. Mica li si vuole mettere in croce, la stampa sta facendo solo il suo mestiere e per loro sono 30 secondi di “celebrità”)

    • Infatti abbiamo scritto “esplosa” tra virgolette, perché così hanno scritto i siti locali, ma dalle immagini non si direbbe un0’esplosione, ma un incendio. Però aspettiamo quel che dicono i Vigili del Fuoco.

      • A me sembra esplosa guardando le lamiere contorte….non è facile però capire il motivo…vedremo…. è anche vero che molte auto termiche sono bruciate in recente passato…. soprattutto le nuove che hanno i filtri antiparticolato nel vano motore….subito dopo i collettori raggiungendo 800 gradi in pulizia!

  12. ebbene si Massimo ,l’incendio in canada ha azzerato ogni beneficio dell’utilizzo dell’auto elettrica in tutto il mondo, mi viene da dire embe’? . trattasi di incendio dovuto a cause naturali e alimentato da situazioni non proprio naturali di cambiamenti climatici in atto e dovuti a 8 miliardi di teste di c..avolo che non ci provano neanche a fare qualcosa e/o a rinunciare a qualcosa o a qualcuna delle comodita’ che la vita offre : spostamenti, vacanze, consumi, sprechi di qualsivoglia natura e se ci pensa ne trova anche lei altri esempi ! quindi non e’ non agendo e commentando a vuoto che risolviamo , ci ragioni un po’ sopra ,vedra’ che tutti i torti non li hanno quelli che vanno elettrico ,insomma ci proviamo o proviamo a provarci . un saluto a tutti

    • Vede , tutto il GREEN DEAL della Unione Europea è una solenne idiozia. Prima cosa ci sono eventi naturali come incendi e attività vulcaniche che emettono CO2 e poi ci sta tutta la biomassa presente sul pianeta che con la respirazione emette CO2. E questi sono tutti fattori su cui l’essere umano non ci può fare nulla. Poi, per quel che riguarda le attività umane sia chiaro che la CO2 viene emessa da qualunque fiamma eccetto quella ad idrogeno. Quindi anche quando lei accende il gas per farsi la pastasciutta o per scaldare l’acqua della doccia lei produce CO2. Dunque per non produrre più CO2 l’umanità dovrebbe rinunciare al fuoco e questo significherebbe tornare all’età della pietra. Ma secondo lei questo è mai possibile?

      • Strano, da un paio di anni mi faccio la pastasciutta senza fiamma. E conosco persone che si fanno la doccia senza fiamma. E di certo non siamo tornati all’età della pietra, anzi il mio piano a induzione usa principi fisici che l’uomo ha imparato a sfruttare soltanto nell’epoca industriale.

        Ora mi chiedo, perché trova così interessante distribuire urbi et orbi certe perle di ignoranza?

      • “Dunque per non produrre più CO2 l’umanità dovrebbe rinunciare al fuoco” oppure passare alle rinnovabili. Ogni 100kWh di energia prodotta con un fotovoltaico (10 giorni di produzione media annuale di un impianto da 3kwp nel Nord Italia), sono circa 40 kg di CO2 risparmiati. Il mio modestissimo impianto da 9 pannelli da quando è installato ha prodotto quasi 35MWH di energia, cioè ha fatto risparmiare circa 17 tonnellate di CO2.

        • Beato lei che è ricco e, avendo il fotovoltaico sul tetto della sua VILLETTA, può risparmiare.
          I “povery”che invece abitano nei “palazzoni” (che oVVoVe!) non avrebbero nessun beneficio dal fotovoltaico, tranne forse quello di alimentare gratis le luci dei citofoni.

          • Cribbio, fred3000, si contenga!

            Citofoni a Giorgia e Matteo: loro adesso possono cambiare le leggi e rendere legale coprire di pannelli anche i “palazzoni”.

            Se non lo faranno saprà che è perché tengono più ai (guadagni dei) loro amici che a chi vive nei “palazzoni”.

            Non c’è nessun complotto di quelli con la villetta contro quelli dei palazzoni: ci sono solo cattive leggi.

          • Ha detto bene: sono ricco, schifosamente ricco e come tutti i ricchi, non mi basta mai, ne voglio sempre di più, non posso evitare di arricchirmi ogni giorno di nuova conoscenza, di sapere, di cultura… e guardo i poveri di informazioni annaspare nella palude dell’ignoranza.
            Perché un minimamente dotato di capacità di ricerca con google saprebbe che 9 pannelli occupano meno di 15 mq. di superficie, che è il massimo che ho potuto mettere in quella porzione di tetto. Che villa gigantesca devo possedere!! 15 mq di tetto… E ho una macchina da ricchi!! Costa infatti meno di una Golf 8 GTI!! o di una Peugeot 3008…

            Beati i poveri di sapere, perchè sarà loro il regno dei cielacaveremoforse (cit.)

      • Massimo, l’avverto che qui non diamo voce ai negazionisti climatici. Il Green Deal europeo rispetta gli impegni climatici dell’Accordo di Parigi sottoscrtitto da 197 Pesi dell’Onu e si basa sui risultati scinentifici dell’IPCC che sotto l’egida dell’Onu raccoglie i contributi del 1.300 istituti scientifici più accreditati del mondo. Chi siamo noi, ma sopratto chi è lei, per dire che sono tutte idiozie?

        • Non è una questione di negazionismo climatico, dico semplicemente che questa guerra alla CO2 è una cosa che non ha senso perché non si può fare. Ad esempio lei sa che ogni essere vivente con la respirazione produce CO2, e lei come fa a fermare questa cosa? E anche il vulcanismo produce CO2, e che vorrebbe fare, mettere una marmitta catalitica ai vulcani? E poi qualunque fiamma lo fa, e lei che vorrebbe proibire alla umanità di usare il fuoco ?
          E allora se una cosa non si può fare parlarne è solo una idiozia o no?

          • Massimo, più scrive e più è chiaro che non ha contezza del problema.

          • Vedo che insiste. Non staremo a riscrivere per la millesima volta tutto quello che la scienza ha certificato sul ruolo della CO2 nei cambiameni climatici e tutto quello che la tecnologia ha messo a punto per bandire i carburanti fossili senza tornare al Medioevo. Se non l’ha ancora capito, qui c’è in gioco la vivibilità del pianeta per l’uomo. Dica la sua sulle auto elettriche, ma lasci perdere il resto, che merita solo il cestino.

          • Guardi, io qui dentro passo per essere uno un po’ strano, 😂 tipo uno di quelli a cui ancora piace guidare e magari andando svelto e senza stare a contare le rustichelle in autogrill aspettando che il veicolo si carichi comodamente in mezz’oretta… 😂

            Però una cosa me la permetta:

            quello che non si può fare (retrofit elettrico del vesuvio, dimezzare la respirazione, trattenere troppo a lungo le puzzette… eccetera) in genere non si fa.

            Quello che invece si può fare perchè non peovare a farlo?

            Anche perchè il petrolio/gas, qualora enettessero vapori balsamici nel bruciare, ahinoi non sono eterni.

          • Adeguo il linguaggio per l’utente..
            Se è per questo la terra è andata avanti per millenni ricoperta dinosauri giganti che cagavano come muli e respiravano pesantemente…
            No vabbè ma veramente pensa che per azzerare le emissioni si intende smettere di respirare? 😂 😂 Ci sarebbero abbastanza alberi per farci respirare tutti senza problemi azzerando le emissioni “industriali” tutte, trasporti aziende server di Facebook minerario etc, tutto tutto
            Ah forse si è dimenticato che la stragrande maggioranza della biomassa è vegetale e respira al contrario (di notte no ma il bilancio è cmq enormemente a favore dell’ossigeno)

          • Massimo la guerra alla CO2 non ha lo scopo di eliminare la CO2 dalla faccia della terra visto che è un elemento naturale ed essenziale per la vita…
            Ha altresi il giustissimo obbiettivo di eliminare la quota aggiuntiva che da 150 anni a questa parte (da quando si è iniziato a produrre praticamente tutto tramite gli idrocarburi) sta introducendo l’uomo con le sue attività che non sono affatto “naturali”.
            Il problema non è la presenza di CO2 che è sempre esistita e fa parte attiva di un rodato sistema (la natura) che era perfettamente in equilibrio… la parola chiave nella precedente fase è in verbo ERA, perché è colpa dell’uomo se l’equilibrio della natura si è rotto… è colpa dell’uomo e del suo produrre in modo ertificioso molta più co2 (perchè il petrolio o i gas naturali senza l’uomo se ne sarebbero restati per altri milioni di anni dov’erano e non sarebbero venuti in superficie a bruciare in modo spontaneo…). Ed ora, se vogliamo continuare a vivere sta all’uomo porvi rimedio smettendo di produrre questa parte di CO2 (non di certo togliendo tutta la CO2 dal pianeta terra)… e sottolineo che il problema della CO2 è un problema ler l’uomo è non per il pianeta terra: con i cambiamenti climatici è l’uomo che rischia l’estinzione non di certo la natura sulla terra che, come ha sempre fatto, si adatterà con nuove forme di vita più adatte al nuovo ambiente che ci sarà facendo scomparire quelle non adatte e, nel nostro caso, pure colpevoli del cambiamento.

      • Ma perché non puoi cucinare ad induzione?
        Sto cambiando la portante del contatore proprio per questo e ME LO DICI ORA? A LAVORI INIZIATI?

        Per il riscaldamento le PdC ti fanno schifo?

        Il gas oggi ha toccato il picco di 50€/megawattora una settimana fa stava a 28€.

        Sarebbe questa l’idea? Stare nell’incertezza di quanto sarà la bolletta dei prox 2/4 mesi?

        Io la mia la so, e so che la potrò pagare agevolmente anche se il gas torna a 340€/megawattora.

        In tutta sincerità, e quello basato sull’energia fossile che mi sembra un modello ormai superato.

        My opinion

        • Guardi che circa il 40/50% dell’energia elettrica consumata in Italia viene prodotta col gas metano, e infatti quando il gas sale di prezzo sale anche il prezzo del kW elettrico, ancor di più se per caso manca vento in nord Europa

          • Guardi che l’energia che cade sull’Italia sotto forma di luce solare è migliaia di volte quella consumata da tutte le industrie, tutte le fabbriche, tutti gli ospedali, tutte le scuole, tutti gli artigiani, tutti gli artisti, tutti i treni, tutti gli aerei, tutte le navi, tutti i camion e i furgoni, tutte le automobili, tutte le biciclette elettriche, tutte le case con i piani a induzione, le caldaie, le stufette, i phon, gli arriccicapelli, i tostapane, i barbecue e le lampadine messi insieme.

            Saremo pirla noi italiani, oppure lei difende qualcuno, oppure i nostri governi degli ultimi 75 anni erano corrotti?

          • Ecco bravo, si chieda Lei come mai ancora il 40/50% dell’energia elettrica viene prodotta in quel modo quando in paesi analoghi al nostro ( Portogallo, Spagna) la componente rinnovabile e’ molto piu’ rilevante.
            Se non riuscisse a darsi delle risposte le do alcuni spunti:
            Italia hub energetico europeo sventolato dal programma di governo, e quella azienda energetica nazionale….

      • Esiste un ciclo naturale per la CO2 come per gli altri elementi della terra. Anche l’acqua ha il suo ciclo. Il problema è che l’eccessiva immissione in atmosfera di C02 ad un ritmo più veloce di quanto il pianeta riesca a riciclarla causa un effetto serra all’interno dell’atmosfera. Questa eccessiva immissione non è data da eventi naturali che ci sono sempre stati, come i vulcani o gli incendi, ma dall’attività umana degli ultimi decenni. Non mi sembra difficile

        • Frank Zappa…..l’uomo è destinato a un rapido countdown to extintion…..non c’è nulla da fare…con due potenze come la Cina e l’india che inquinano ogni sforzo è vanificato….ricordiamo che la prima nel 2022 ha prodotto bel 24 milioni di auto….da noi in tutta Europa tra si e no la metà!

          • La Cina sta facendo più dell’Europa, per cominciare. Secondariamente, ha prodotto quello che NOI gli abbiamo in parte ordinato, conseguentemente non lo abbiamo prodotto QUI.
            Dimentichiamo i luoghi comuni sulla Cina arretrata, siamo noi che rincorriamo, la progressione che hanno nella conversione green per noi (anche perché siamo in democrazia) è semplicemente irraggiungibile.

  13. Beh, insomma….. Tra esplosioni, problemi di ricarica, mancanza di colonnine ecc….. ci siete proprio riusciti a convicermi a NON COMPRARE MAI una EV.
    C’è da dire che da una parte vi ammiro per l’onesta con la quale riportare tutti i problemi ma dall’altra è una cosa comica 🤣🤣🤣 il fatto che siete un sito fatto per promuovere la mobilità elettrica e invece se vi si legge riuscite a convincere la gente del contrario.
    La cosa che non volete capire è che una quando una nuova tecnologia è migliore di una vecchia essa si impone da sola in maniera naturale. Invece questa della EV è una tecnologia imposta dalla UE per motivi ambientali – climatici che poi in realtà sono motivazioni false perché rendetevi conto che basta un grosso incendio come quello che c’è stato adesso in Canada per riprodurre tutta quella CO2 che risparmiano tutte le EV europee in un anno.

    • Massimo, con tutto il rispetto: la cosa che Lei non vuole capire è che noi non siamo un sito fatto per promuovere l’elettrico. Siamo un sito nato da tre amici che hanno sempre lavorato nel mondo del giornalismo e che hanno deciso di fondare un portale in cui investigare un fenomeno nuovo come la mobilità elettrica, nel bene e nel male. Quanto al fatto di Treviso, aspettiamo di capire che cosa è successo e teniamo sempre presente che di incendi di auto termiche se ne sono verificati tantissimi negli ultimi decenni. Senza che ci fosse tutto il clamore che c’è ogni volta che un fatto del genere capita a un’auto elettrica.

      • Beh, comunque dai un premio all’onestà vi va dato in quanto ammettete i problemi della auto elettrica.
        Sul fatto di Treviso io penso che la batteria di questa Zoe probabilmente era stata danneggiata, più probabilmente da un urto con un oggetto (forse una pietra) che stava sotto la macchina. Perché in genere il thermal runaway di una batteria avviene quando si perfora il setto che separa anodo e catodo e questi due vengono a contatto.

      • Caro Tedeschini posso dire che l’impressione che si ricava dal visitare il sito (e non parliamo del blog…) è diametralmente opposta a quanto afferma? Ovvero che il sito punti NETTAMENTE a promuovere la mobilità BEV, valorizzandone i pro e minimizzandone i contro?

        • minimizzandone i contro…
          e in homepage ha un articolo su una Zoe andata a fuoco.

          ma ragioni?

          e di più: la scienza non è democratica
          e nemmeno la tecnica che ne è figlia.
          se un motore è più efficiente
          no. è che scrivendo il 50% di articoli pro e il 50% contro
          si fa un lavoro onestamente scientifico

      • Aggiungo, non credo che un episodio del genere (l’esplosione della Zoe) sia da considerare in alcun modo vista la sua singolarità, sempre che rimanga tale.

      • ” la cosa che Lei non vuole capire è che noi non siamo un sito fatto per promuovere l’elettrico.” Ecco direttore, lo dico con il rispetto che lei senz’altro merita: francamente su questo non sono d’accordo con lei. Ovviamente non mi sfiora neanche per un istante l’idea che questa promozione sia commerciale: tuttavia personalmente mi sono fatto un’idea, nel tempo, che proprio neutrali non lo siate, ecco. Grazie e buona giornata.

          • Non li trovo nemmeno obiettivi. Perchè come hanno scritto altri si da un enorme spazio ai vantaggi dell’elettrico. Contento adesso?

      • Gent. Mauro concordo con lei. Leggi volentieri il sito e apprezzo molto il fatto che dia una visione completa di quello che è il mondo elettrico attuale. Quello che apprezzo meno sono i commenti diciamo poco eleganti di alcuni utenti, e non voglio fare nomi, che considerano trogloditi e delinquenti tutti quelli che non vogliono passare all’auto elettrica ADESSO. Senza considerare che le ragioni possono essere le più disparate, che sia per la questione di ricarica o del fatto che forse non tutti possono spendere decine di migliaia di € o indebitarsi per passare ad una ev. Qualcuno scrive che a casa ha tutto elettrico, buon per lui. La maggior parte delle famiglie italiane e la maggior parte delle aziende usa invece il metano , quindi? Tutti stupidi? Tutti delinquenti? La transizione verso il trasporto elettrico avverrà, volenti o nolenti perché è il progresso ed il mercato ormai è indirizzato in quel senso. Non certo per l’imposizione di alcuni burocrati europei. L’auto contribuisce sicuramente all’inquinamento, anche se con le nuove tecnologie c’è stato un abbattimento notevole: però non parliamo mai di altro? In un indagine di Legambiente si appura che in Italia le perdite di gasdotti rilasciano nell’aria 4 miliardi di mc all’anno di metano, a livello globale siamo a 126 miliardi di mc annui. E il metano è un gas climalterante 86 volte di più risoetto all co2. Le grandi navi? Il traffico aereo? La processione infinita di tir sulle autostrade? Ben venga ogni contributo alla riduzione dell’inquinamento ma non mi pare che demonizzare ci ancora, per mille motivi, decide di tenere un’auto termica sia una cosa sensata. Riguardo all’auto incendiata, credo che un guasto possa succedere a qualsiasi auto di qualsiasi marca e non è che perché elettrica abbia più probabilità di prendere fuoco, è che fa più notizia

        • I “burocrati europei” hanno incluso nei loro piani, a lei così indigesti, la prograssiva eliminazione di tutti i combustibili fossili. Nelle abitazioni, nei trasporti navali, in quelli aerei, in quelli pesanti su strada. Si informi, legga il Green Deal e il primo pacchetto “Fit for 55” e se ne compiaccia, visto che scrive “benvenga ogni contributo….” Tutti, tranne che l’auto elettrica?

          • Massimo, lei nei suoi commenti è sempre parecchio caustico nei miei confronti. Non mi pare corretto nei confronti di chi ha sempre espresso le sue idee educatamente. Evidentemente come dice qualcuno il confronto è sgradito, qui si va a sensi unico, chiunque prova a cercare di discutere per lei e non solo ha l’anello al naso e non merita che essere trattato con sufficienza o deriso. Se i miei commenti le sono così sgraditi può sempre cestinarli, anche questo, anzi mi dica se preferisce che mi astenga dal discutere così almeno è chiaro. Lo ha capito almeno che due mezzi elettrici, un’auto e uno scooter li ho comprati e stamattina sono andato a vedere per acquistarne eventualmente un altro? Lo ha capito che è dal 2008 che ho un impianto fotovoltaico funzionante? Le sembro uno così avverso al cambiamento o solo uno che cerca di capire perché in Italia le auto elettriche sono solo il 3,7 % ?
            A volte mi pare di rivivere la scena da bambini quando si giocava a palla in piazza ed il proprietario del pallone se non vinceva lui se ne andava portandoselo via. Buona serata

          • Se cestinassi i suoi commenti, che sono educati e ragionati, farei il bambino che porta via la palla. Invece le rispondo. Mi è concesso dissentire? Posso permettermi di correggerla se scrive inesattezze? Mi dimostri che sbaglio invece.

    • Sul paradosso logico dell’incendio in Canada che dire? Quello che dice lei è come dire che non vuole indossare le scarpe antinfortunistiche perché il martello può anche schiacciare le dita delle mani.
      Se poi dall’incendio o esplosione di un’auto elettrica capisce che se fosse stata termica non sarebbe capitato, non credo che ci sia nulla che si possa aggiungere per convincerla della bontà delle auto elettriche.

    • “quando una nuova tecnologia è migliore di una vecchia essa si impone da sola in maniera naturale” – E’ il concetto di “migliore” che va contestualizzato: c’è il migliore oggettivo e c’è il migliore soggettivo, che è quello veicolato dal marketing o “imposto” dal mercato che agisce quasi sempre “di pancia” e raramente per criteri misurabili. E misurabili in base a quali parametri? Chi li decide? L’ethernit era un meraviglioso isolante, indiscutibilmente, usando come parametro il costo/efficacia/lavorabilità, era vincente.
      Chi è che decide se è “migliore”, in base a quali parametri e scelti da chi? Il miliardo e 7 di utenti che usa(va)no Facebook stanno meglio di prima che esistesse? Quali benefici ha portato Facebook al mondo?
      Le scelte della massa sono razionali? Se sì, mi spieghi perchè sono decenni e decenni che continuiamo ad eleggere una classe politica imbarazzante. Se si sceglie la tecnologia migliore, perchè siamo riusciti a cambiare (in peggio) il clima di un pianeta con una massa di 6 mila miliardi di miliardi di tonnellate e 4 miliardi di anni di vita in soli 200 anni? Forse perchè non sapevamo cosa stavamo facendo. O meglio: non lo sapevamo fino ad un certo punto, poi qualcuno ha continuato in malafede con il suicidio assistito in nome del profitto. E ora che lo sappiamo, rinneghiamo quello che hanno detto 3500 scienziati di 190 nazioni del mondo in uno studio vecchio di 25 anni che viene continuamente confermato e mai smentito.
      Con quale arroganza e supponenza possiamo pensare che “la massa” faccia le scelte migliori?
      Qui non vale la legge della psicostoria di Harry Seldon del ciclo della Fondazione di Asimov: le masse hanno comportamenti che dipendono prevalentemente da quello che gli viene raccontato nel modo più convincente, non importa che sia vero, perchè la larghissima diffusione di internet ha soltanto favorito la velocità di circolazione delle chiacchiere da bar e proclami politici, non certo della conoscenza. Chi voleva sapere le cose, si informava anche prima, chi non era e non è mai stato interessato al sapere (ma non si perde una puntata dell’Isola dei famosi o del Grande Fratello VIP) ora viene passivamente bombardato da slogan che “l’algoritmo” del social di turno, dietro a cui stanno interessi economici, spinge. Ricordo che il 5,9% degli italiani è terrapiattista: 1 persona ogni 17 crede alla terra piatta, è una percentuale semplicemente spaventosa (il dato è del 2021, non del 1821), un altro 5,8% crede che il Covid non sia mai esistito e sia una totale invenzione (non necessariamente corrispondono ai precedenti ignoranti) e a questa popolazione noi dovremmo lasciare il libero arbitrio di capire quale sia la tecnologia vincente e migliore?
      La selezione naturale opera in tempi lunghi o in tempi brevi ma con costi (di vite) enormi: lasciando fare al mercato con “la tecnologia migliore” il risultato sarebbe che nel 2100 Venezia sarebbe il paradiso dei (pochi) sommozzatori, Milano sarebbe una località balneare e la Norvegia un paese tropicale. Siamo sicuri che vogliamo questo?

      Zoe: ne hanno venduto nel mondo circa 380.000. Quante sono bruciate/esplose? Ecco… di cosa stiamo parlando?
      Provi a documentarsi cercando “ColdCut Cobra” e “Hiload 6×6”: mentre noi, in Italia, ci piangiamo addosso, il resto del mondo intanto va avanti.

      • Gli scemi sono sempre gli altri, giusto? Del resto, noi non facciamo mai parte della massa. Noi facciamo scelte razionali, siamo informati, noi. Sono gli altri che sbagliano: la massa, appunto.

        • L’unico problema, a torto o a ragione, è che al momento la massa sembra essere quella che immagina il 2040 uguale al 2000.
          L’unica cosa certa, invece, è che il 2040 sarà molto diverso da oggi, in un modo o nell’altro, ce lo insegna la storia.
          Anche solo leggere i commenti in questo articolo fra 3-5 anni farà semplicemente sorridere 😁

        • Io non ho scritto/sottinteso di non appartenere alla massa in senso generico: certo non appartengo alla massa di cui stiamo parlando, che rifiuta le BEV e il cambiamento climatico, la mia è una risposta contestualizzata, a differenza di una certa parte (non massa) che estrapola a suo piacimento i concetti avulsi. Appartengo sicuramente ad altri tipi di massa in altri ambiti. Dei quali non stiamo però parlando e nei quali sicuramente, in qualcuno di quelli, rientrerò nella categoria dei disinformati/disinteressati/passivi o polemici e piegatori di realtà.

        • @l’astuto
          la massa è quella che è e resta ignorante.
          legga il commento di Guido senza tanti paraocchi ideologici.
          la massa e la scienza giocano partite diverse, in sport diversi, sullo stesso terreno fisico di gioco.

          non è uno scontro tra partiti opposti, e il piagnisteo “ce l’hanno con noi” non regge.
          non è uno sco tro tra opposti, son proprio cose diverse

        • astuto: gli “imparatori”, gli esperti di manuali ecc hanno un unico punto di vista: il loro. tutti gli altri sono sbagliati sempre.
          quindi, non concependo la possibilità che si possano avere visioni diverse della stessa cosa, si adombrano quando li si riprende.
          ed ecco che gli altri diventano massa, ggente, mero volgo ignorante, AF..

          PS: strano però che le scoperte scientifiche e non si siano avute grazie a chi ha saputo esimersi da una unica idea (pensiero collettivo) considerata giusta.
          purtroppo, stiamo tornando verso quest’ultima..

          • Ernesto, secondo me il tuo post scriptum non vuole dire quello che volevi dire.

          • Ernesto, meno male, ero sinceramente preoccupato dal tuo silenzio.
            Secondo me hai voluto capire quello che hai voluto capire. Che non è quello che ho scritto. Pazienza. Mi basta sapere che stai bene.

    • @Massimo aggiungo il fatto che anche lo smartphone potrebbe espoderle in faccia, così come una e-bike tra le gambe.
      Ma penso che siano episodi tanto rari quanto sfortunati

    • Quando era di moda il gas c’era almeno 1 morto l’anno solo nella mia provincia, bruciato vivo nell’auto, e le auto bruciate e esplose non si contavano… qui stiamo a contare le auto bruciate nel mondo su una tecnologia ancora poco conosciuta e normata.
      Magari il proprietario ha preso uno sterrato e danneggiato il fondo per poi parcheggiare incurante dei possibili danni, poteva trovarsi allo stesso modo in una pozza di carburante o con l’auto piena di gas.

    • Aspettiamo il genio di turno che ti risponde: “questo non è un aeroporto”
      Comunque perfettamente d’accordo sul “se vi si legge riuscite a convincere la gente del contrario”.

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