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Nuova bufala: il black out da auto elettriche a Utrecht

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black out auto elettriche
L'avvio della sperimentazione a Utrecht, in Olanda.

La città olandese di Utrecht, temendo black out causati dai prelievi di corrente per la ricarica delle sempre più numerose auto elettriche, pensa di “spegnere” le colonnine dalle 16 alle 21. La notizia rimbalza nel copia-gonfia-incolla tipico della stampa no-wat italiana e diventa addirittura un fatto già accaduto nel video di uno Youtuber non nuovo a sparate contro le BEV. Cosa c’è di vero? Poco. Tanto che quasi non se ne trova traccia sulla stampa internazionale.

Sulla stampa olandese sì, e partendo da quella proviamo a ricostruire il percorso dell’ennesima bufala (ricordate le Tesla di Chicago bloccate dal gelo?).

Mark Rutte, premier olandese uscente

Il governo dell’Aia: siamo sempre più sostenibili, potenzieremo la rete

Tutto nasce da un’analisi del Ministero degli Affari Economici dell’Aia datata 18 ottobre 2023. Prospetta una criticità per la rete elettrica olandese a partire dal 2030. In estrema sintesi, il Governo stima che la massiccia elettrificazione dell’economia tutta (processi industriali, pompe di calore, e anche veicoli elettrici) richiederà il potenziamento dell’infrastruttura di trasporto dell’energia e l’adozione di misure di ottimizzazione dei prelievi.

La compiaciuta premessa è: «Le famiglie e le aziende olandesi stanno diventando più sostenibili a un ritmo record e i combustibili fossili stanno lasciando il posto all’elettricità sostenibile. Ciò rende per la prima volta raggiungibili gli obiettivi climatici olandesi».

Di conseguenza «la domanda di spazio sulla rete elettrica è cresciuta in modo esplosivo e la rete è quasi piena in quasi tutti i Paesi Bassi». Nelle città di Utrecht, Gelderland e Flevoland, in particolare, la rete «sarà sovraccarica nelle ore di punta a partire dal 2026».

Segue un dettagliato elenco di misure, che vanno dal raddoppio degli investimenti nelle rete (da 4 miliardi a 8 miliardi di euro all’anno) all’adozione di contratti flessibili; dallo sviluppo dell’autoproduzione e dell’autoconsumo a prezzi differenziati nelle ore di picco; da sistemi intelligenti per la modulazione delle potenza alle pompe di calore e alle wallbox domestiche alla ricarica flessibile per le colonnine.

Nè più e nè meno, insomma, di quanto si sta ipotizzando (e in parte già sperimentando) in quasi tutti i Paesi sviluppati del mondo. Italia compresa.

LEGGI e guarda il VIDEO

Gli ultimi black di gennaio? Il maltempo

Ma il 21 e 22 gennaio, a seguito del passaggio di una forte perturbazione, si sono verificate numerose interruzioni di corrente in tutte le principali città dei Paesi Bassi. A partire da Amsterdam e dalla stessa Utrecht. Del resto la rete elettrica olandese è storicamente fragile, come dimostrano episodi anche più gravi risalenti agli anni precedenti la diffusione delle auto elettriche (leggi).

Tuttavia, a seguito degli ultimi black out, la minoranza anti-ambientalista del consiglio comunale cittadino ha cavalcato il malcontento della popolazione e ha chiesto drastiche misure contro le auto elettriche, a loro dire responsabili dei sovraccarichi della rete.

Per esempio il divieto all’ingresso nel centro della città e lo spegnimento delle colonnine dalle 16 alle 21. I funzionari dell’amministrazione si sono limitati invece ad ipotizzare una riduzione di potenza nelle stazioni di ricarica in caso di necessità.

black out auto elettricheMa il titolo diventa: un black out da auto elettrica

Questi i fatti. Ma per la stampa spazzatura italiana il titolo diventa: “La mobilità elettrica causa blackout in Olanda

Va ricordato che i Paesi Bassi sono uno degli stati europei con la maggior diffusione di veicoli elettrici. Anche in  febbraio le auto elettriche hanno coperto il 25,3% delle nuove immatricolazioni (il 30,8% nell’intero 2023), con un balzo record rispetto al 15,1% dello stesso mese 2023. Si calcola che le auto elettriche circolanti siano più di mezzo milione su un parco circolante di circa 9 milioni di auto.

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63 COMMENTI

  1. Ma chi se ne importa delle colonnine olandesi? Io ho il diesel in Italia… e c’è ancora tanto tempo prima del suicidio di massa.

  2. La notizia diffusa è VERA, in quanto si tratta dell’eventuale limitazione della corrente erogata alle colonnine dei vari operatori sul suolo pubblico dovuto all’aumento della domanda di energia elettrica considerando che l’Olanda ne produce solo 67mld di kWh e, forse, non ha una rete interconnessa.
    Ad esempio, l’Italia ne produce 257 e ne consuma 306, la rete è sicuramente interconnessa con operatori francesi e svizzeri.
    E’ una misura ipotetica che non intaccherà peraltro chi ricarica a casa 😉

  3. Bah…..il signor rossi critica il signor verdi…. il signor verdi critica il signor bianchi che a sua volta critica il signor rossi…. E se li senti parlare hanno + o – tutti ragione !!!ma sicuramente qualcuno avrà torto e allora, forse, bisogna semplicemente fare passare un po’ di tempo…. Vincerà lo schieramento termico ? O quello a batteria ? Gli youtuber? O i politici? I lobbisti o i cittadini comuni come me? ….i ricchi benestanti o le persone che campano a 1200/1600 € al mese? E una ragazza di 20 anni che ha appena trovato lavoro come apprendista a 600/800/1000 al mese , si comprerà, La nuova y a 40 cucuzze o quella vecchia a 15/18 / 20 sempre cucuzze??? E poi dopo 5/6/7/8 anni di finanziamento può comprarsi un bilocale e magari poi a 40 anni fare dei figli……non so come finirà, ma la vedo piuttosto grigia…!!!!

    Il mio vicino di casa molto ambientalista mi ha detto il giorno di pasquetta… Che non dovrei grigliare perché si inquina moltissimo….
    Però lui mi dice anche che si può vivere benissimo SENZA auto e lui lo fa!!!! Il figlio di 5 anni lo porta a scuola in bicicletta anche quando piove mette infatti una capottina sul rimorchio della bici elettrica e via!!!!!
    Io glielo detto che per fare sta vita comprati una EV, la sua risposta?? E ma la bicicletta inquina ancora di meno….IL TEMPO È GALANTUOMO!

    • Povero bambino, oltre ad essere in pericolo in caso di tamponamenti quando non percorre le ciclabili (ma non solo) a quell’altezza si respira la parte peggiore dei gas di scarico prodotti da gasolio e benzina.
      Cribbio con l’arrivo della verde sono aumentati i problemi respiratori ed oncologici (sangue) nei bambini e negli animali di piccola taglia che proprio per la loro statura/dimensione respirano proprio la frazione peggiore.

  4. Da appassionato di auto ho sempre seguito diversi “recensori” come il soggetto della diatriba ma da quando sono anche appassionato di auto elettriche ho iniziato una scrematura. Ammetto che con lui faccio fatica perchè mi è sempre piaciuto molto e solo perchè ha spesso espresso commenti ironici sulle bev non riesco a smettere di seguirlo. La cosa che mi rattrista è che come tanti italiani medi, ci sia spesso questa malcelata rabbia nei confronti delle istituzioni che “obbligano o proibiscono” facendo riferimento a presunte libertà che vengono negate. Quello che non si comprende è che la libertà ha dei limiti e che per salvare il pianeta, ahimè, qualche limite alla libertà di ognuno va messo altrimenti continuiamo tutti a buttare la spazzatura dalla finestra e l’olio esausto nello scarico perchè dobbiamo essere liberi. E purtroppo questo fil rouge lo si ritrova in tanti populisti che vanno tanto di moda nel nostro paese. Si fa fatica a ragionarci perchè sono molto chiusi su questi temi e non sentono ragioni. Sarebbe bello un confronto vis a vis per vedere se si trova un punto di incontro.

    • Il suo fiuto per la redditività della supercazzola urlata è pari alla sua competenza sulle auto a pistoni.
      E non ho mai nascosto che secondo me il desso sullo specifico argomento ha una competenza di primissimo livello.
      Ma da lui a pelle non comprerei nemmeno una Vespa sinceramente.

  5. il patetico soggetto in questione (apprezza il greg , ho detto tutto) è fastidioso e stancante col suo ostracismo all’elettrico dietro fintissima neutralità, per il video in questione all’epoca gli scrissi che tutte le sue lagne per autonomie e ricariche solo solvibili per le elettriche in un modo unico e impossibile per le endotermiche, ricarica in movimento equivalente ad autonomia infinita, inoltre sono certo che nella sua vita precedente ad inizio ‘900 lui era quello

    ‘ma cosa compri l’automobile fossile che non esistono distributori ? lo fai tu il carburante per farla muovere ? scavi sperando di trovare il petrolio ? e poi che fai , lo raffini tu ? lascia perdere, una rimessa e biada per un bel cavallo la trovi ovunque’

    in ogni caso l’elettrico non nasce per la mobilità privata, è solo questione di pochi anni

  6. Se toccano le colonnine non è perché le BEV sono il problema, toccano le colonnine perché non possono toccare le abitazioni e le imprese, tutto li. Del resto la fascia dalle 16 alle 21 è proprio quella in cui si arriva a casa e si usano gli elettrodomestici più energivori come forni e fornelli e caldaie, soprattutto perché al nord quelli a gas sono ormai in via di estinzione da un bel pezzo

  7. propongo la “patente a punti” per le testate giornalistiche …

    se pubblicano troppe fake news … scatta la penalizzazione ufficiale: il Marchio D’Infamia… da riscattare controllando bene cosa viene pubblicato (e ZERO ricorso ai compilatori di articoli con I.A. e relative “allucinazioni”)

  8. Ho sempre provato una malcelata antipatia nei confronti degli olandesi, e quindi sogghigno per questa applicazione della “legge del Fracassi”

  9. non credo sia greg che mi fa schiantare dal ridere ( ma di auto ne capisce le auto le vendeva ha avuto pure una tesla …. ) quello a cui si riferiscono…. mi sembra non sia uno in mala fede dice solo quello che prova quando guida le auto !!

  10. Segnalo che il personaggio citato se l’è presa e ha pubblicato il solito video da bar che in sostanza attacca la vostra rivista, anche se di fatto ritratta la questione blackout e rimodula la notizia di molto (e i sostanza vi da ragione). La cosa triste è che sono seguiti commenti insultanti sulla rivista e su vosti giornalisti, a dimostrazione del livello di chi segue certi canali. Cosa che qui non succede perché giustamente certi commenti si censurano.

    • Non si preoccupi. Il personaggio ci ha già onorato di una sgradevole telefonata. Come si dice: la classe non è acqua

          • E a inizio video ti dà pure del cretino. Non ce l’ho fatta più, basta. Ho spento.
            Come scrivono alcuni nei commenti sopra, anch’io guardo (a volte) le sue recensioni, la sua competenza nel settore automotive è fuori discussione, e pure il suo eloquio lo è. Ma come persona lascia a desiderare…
            nel frattempo ho scoperto che diversi suoi colleghi (della sua testata e non) sono molto bravi (o anche più bravi), quindi guardo loro. Almeno so che non devo sorbirmi teoria complottiste.

    • Grazie, già letto e già postato da altri lettori. Dove sta scritto che a Utrecht le auto elettriche hanno causato black out?

      • La notizia non è il black-out causato dall’auto elettrica(sarà una delle cause) ma il fatto che alcuni esponenti politici hanno proposto di risolvere il problema depotenziando o scollegando completamente dalla rete le colonnine di ricarica pubblica. La notizia è questa e il commento dello youtuber(come voi lo chiamate), che io decisamente approvo, è la limitazione alla mobilità personale per chi non dispone di una presa di ricarica privata; aggiungo anche l’ipocrisia di chi prima spinge ed incentiva l’acquisto di auto elettriche e poi , all’occorrenza, depotenzia o scollega le colonnine di ricarica in base alle esigenze della rete fregandosene dei problemi che crea ai cittadini. Dov’è la fake news? Dove sono le notizie inventate?
        Se il problema non è causato dall’auto elettrica perchè propongono di scollegare le colonnine di ricarica dalla rete?
        Notizie come queste sono un toccasana per veicolare l’auto elettrica scavando un solco ancora più profondo tra i privilegiati che possono ricaricare a casa e gli sfigati che devono sottostare a qualsiasi vessazione da parte del politico di turno; anche se la proposta non passerà(come immagino e pare che l’abbiano proposta proprio gli ambientalisti) è gravissimo solo che qualcuno l’abbia pensata e detta.

        • Non c’è mai stato black out a Utrecht causato dalle auto elettriche
          La proposta di scollegare o depotenziare le colonnine deriva dall’inadeguatezza della rete, che soffre da decenni e che non è stata mai adeguata alla politica di elettrificazione dei consumi energetici.
          L’ipotesi, ripeto ipotesi, di depotenziare le colonnine è in previsione di sovraccarichi che potrebbero verificarsi a partire dal 2026
          Si parla di intervenire sulle colonnine perchè è la strada più semplice e penalizza solo la nicchia degli automobilisti elettrici: l’80% del sovraccarico deriva da pompe di calore, cucine ad induzione, usi industriali.
          Enfatizzare e distorcere notizie come questa è un toccasana per alimentare l’odio verso l’auto elettrica e frenarne la diffusione, a vantaggio dell’industria petrolifera

        • Forse non hai capito. Un blackout causato dal troppo assorbimento si vedrebbe molto chiaramente, in quel caso l’assorbimento era nella norma, normale, nulla di eccezionale ne tantomeno la causa è stata le troppe auto elettriche collegate, proprio perché di energia ne avevano ancora in abbondanza.
          Ora, stai usando il 40% ne resta ancora il 60% da poter utilizzare, perché la colpa dovrebbe essere delle auto elettriche? Di energia ne stavano utilizzando praticamente nulla e anche ipotizzando che TUTTE le auto elettriche si collegassero nello stesso istante e nello stesso momento, le colonnine sono ben concepite per erogare il possibile, ergo se “vedono” che hanno a disposizione poca energia ti daranno poca energia.

          • Forse non avete capito voi! Non ha nessuna importanza se e chi ha causato i black-out e nemmeno se questi black-out ci sono stati o meno; la notizia importante è che qualche politico (e guarda caso pare che siano proprio gli ambientalisti) abbia proposto di depotenziare o scollegare le colonnine dalla rete. Forse non ci arrivate voi ma la notizia è questa ed è molto grave.

  11. Mah … che non se ne parli, non saprei … https://brusselssignal.eu/2024/02/dutch-ev-drivers-dont-charge-your-cars-between-4pm-and-9pm/ (limitandomi solo ai virgolettati di persone che non sono i tanto vituperati youtuber):

    “We’re pulling out all the stops to expand the electricity grid. We’re investing at least €8 billion until 2030. But that alone won’t be sufficient,” said Stedin CEO Koen Bogers.

    […]

    Robert van Gent of the Dutch Electric Vehicle Drivers Organisation (VER) told the NOS broadcaster that the grid operator’s call was a disincentive for those thinking about switching to electric driving.

    “This kind of appeal can have a deterrent effect on motorists who currently drive on gasoline and are considering purchasing an electric car,” he said.

    “The call comes on top of the announced abolition of the exemption from motor vehicle tax and the opacity of rates for public charging stations.”

    […]

    Dutch politician Thierry Baudet waded in on X, saying: “I have been warning about this since 2018.

    “The electricity grid simply cannot cope with the mass adoption of electric vehicles. Not to mention the unaffordability,” he said.

    “Sad that politicians have such an inability to think ahead.”

    E ancora:
    https://www.geenstijl.nl/5175008/lege-klimaataccu

    E soprattutto vi suggerisco di tradurre in italiano questo articolo:
    https://nos.nl/artikel/2510535-netbeheerder-elektrische-auto-s-niet-opladen-tussen-16-00-en-21-00-uur

    Da qui a parlare di fake news mi pare sicuramente eccessivo. C’è il gestore di rete che sta riducendo la potenza di ricarica oggi alle stazioni di ricarica in AC (sì, quelle già lente, quelle che tutti dicevano che non hanno impatti sulla rete) e che dice che anche così non basta (perché la rete è allo stremo), c’è una fascia ampia di “disagio” per la ricarica di ben 5 ore, ci sono dei maxi investimenti che pare non saranno sufficienti, ci sono sicuramente ripercussioni sulle scelte che i consumatori faranno in quel paese in futuro e soprattutto diventa plastica l’evidenza tra chi può ricaricare a casa e chi no. E se il problema esiste in Olanda bisogna chiedersi dove altro potrebbe verificarsi (pensiamo ai paesi dell’est, ad esempio).

    No, scusate, pesce d’aprile, è una fake news, va tutto bene in Olanda, c’è la corrente, la maria e le olandesi quindi daje Olanda, facce sogna’.

    • I paesi bassi da anni hanno problemi alla rete.
      Se si guardano le cartine di capacità della rete rispetto alla richiesta, da anni sono rosse con l’eccezione di rotterdam e amsterdam.
      Il problema si manifestò in modo eclatante con un blackout generale nel 2015.
      Fu un Blackout di sovraccarico richiesta elettricità, non un problema tecnico.
      Ogni anno Liander scrive rapporti sui problemi di sovraccarico della rete e fino al 2022 non ha mai menzionato le auto elettriche, ecco un estratto da relazione del 2022:
      “Una delle reti elettriche più affidabili al mondo – sottolinea Liander – viene messa a dura prova da crescita economica, digitalizzazione della società, costruzione di case a velocità record e approvvigionamento energetico più sostenibile”. Risultato, una “domanda esplosiva di elettricità”.
      Le BEV a quanto pare si aggiungono esacerbando un problema strutturale

      • buona lettura: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2542435123003665?dgcid=rss_sd_all

        spiegato qui:

        https://eepower.com/tech-insights/preventing-a-dangerous-domino-effect-in-europes-power-grid/

        Researchers have recently warned how vulnerabilities in the European power grid could cause a domino effect leading to large-scale blackouts. However, they also pose actionable solutions to reduce the likelihood and help engineers achieve resilience.

        E anche questo qui:

        https://www.euronews.com/green/2024/02/12/blackout-fatigue-threatens-our-climate-change-resilience

        Power loss should not be seen as an unfortunate but inevitable consequence of extreme weather.

        https://www.politico.eu/article/europe-cities-fight-keep-lights-on-extreme-weather-climate-crisis-energy-blackout/

        “Grid congestion, the failure of the electricity network to cope with increased demand, already affects all regions in one way or another,” said Roel Massink, senior adviser for innovation and European cooperation in the city of Utrecht’s urban development department.

        There’s already huge pressure on the grid as a result of Europe’s green policies, he pointed out: “The electrification of transport, heating and industry, has coincided with more irregular supply from renewable sources like wind turbines and solar fields.”

        Adding scorching heat to the mix “definitely” poses a challenge for the bloc’s grids, said Kristian Ruby, secretary-general of electricity industry association Eurelectric. Heat waves — among other extreme weather events like wildfires and floods — “have a particularly high impact on the electricity value chain,” he said.

        • Ma hai letto i testi dei tuoi link o li hai postato a casaccio? Di auto elettriche si parla solo qui: “La città olandese di Utrecht sta sperimentando l’uso delle auto elettriche e delle relative stazioni di ricarica per contribuire a mantenere in equilibrio la rete elettrica locale.

          “Durante le giornate soleggiate le auto elettriche possono immagazzinare l’elettricità generata localmente nelle batterie dell’auto e reimmetterla nella rete durante le ore di punta della domanda serale”, spiega Massink, consigliere comunale.”

          • della serie , le elettriche ..
            non sono il problema ;
            sono la soluzione !

            anche se io, sono per il Parking To Grid ,
            non per il Vehicle To Grid

            altrimenti tutti i gregs che si svegliano ogni notte perchè devono andare al capezzale della nonna a 400 km
            ci mettono troppo tempo perchè hanno ceduto 1 kWh di troppo alla rete .

    • In Olanda non va affatto bene, Enzo. Infatti il gestore della rete è stato coperto di insulti per non aver fatto il suo dovere, potenziando l’infrastruttura a suo tempo, quando dieci anni fa l’Olanda imboccò la strada della transizione elettrica sostenibile. Riscaldamenti a pompa di calore, cottura ad induzione, elettrificazione dell’industria e sviluppo delle fonti rinnovabili. Anche auto elettriche, certo, che però nelle ore di punta impegnano solo il 20% della capacità della rete. E l’altro 80% sarebbe intoccabile? E i maxi black out che si susseguono dal 2015, quando circolavano meno auto elettriche che carrozze a cavallo?

      • Il black out causato dalle auto elettriche è una fake news o una esagerazione, come preferite. Il fatto che in Olanda sia limitata la ricarica dalle 16 alle 21 invece è una notizia molto importante, questa sì da prima pagina. Perché occorre capire quanti altri paesi, qualora raggiungessero il grado di penetrazione delle auto elettriche dell’Olanda, potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Penso ai paesi che confinano con noi che contro l’emergenza blackout hanno previsto di iniziare proprio dalle colonnine (ipotesi mai realizzatasi). In Svizzera che fino a poco fa si beava della sua autosufficienza energetica, complice il cambiamento climatico, si trova ora a rischio di blackout tanto che di recente è stato messo su un comitato https://stop-al-blackout.ch/ che il 19 marzo [ https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-100462.html ] ha raccolto il quantitativo di firme minime per costringere la politica a correre ai ripari.

        L’Italia è il paese messo meglio di tutti, abbiamo la migliore rete elettrica, eppure alla luce del fenomeno Olanda acquisisce un nuovo significato quanto detto da Arera nel vostro meritorio e interessante articolo [ https://www.vaielettrico.it/il-futuro-della-ricarica-arera-lo-immagina-cosi/ ] “incoraggiando l’introduzione di tariffe biorarie anche nelle colonnine ad uso pubblico”. Perché, parlando teoricamente, l’introduzione della tariffa bioraria “all’italiana” si può tradurre o nello scontare la ricarica a notte fonda o nell’aumentare i prezzi della ricarica in certi orari.

        La risposta l’avete fornita in modo chiaro: servono investimenti. Quelli che, in ritardo, ha messo in campo l’Olanda, quelli che hanno messo in campo i vari paesi e quelli che arriveranno. Senza questi investimenti (che dunque andranno monitorati e che dovranno essere congrui alla reale penetrazione delle auto elettriche sul mercato) Houston abbiamo un problema. Un problema enorme.

        • Il fatto è che la limitazione della ricarica dalle 16 alle 21 non è un fatto ma solo un’ipotesi. Ed è il risultato di una cattiva gestione della rete.

          • Corretto. Però penso sia anche vero che, se l’elettrificazione divenisse in fenomeno di massa, con le attuali infrastrutture e capacità erogative della rete, un problema di ‘organizzazione’ o ‘razionalizzazione’ dell’energia ci sarebbe senz’altro.
            Ma poiché, almeno da noi, non penso che arriveremo a dimensioni ‘critiche’ del parco circolante, il problema non si porrà. Però va tenuto ben in vista pensando a contesti sociali più orientati all’elettrico.
            Di mio, credo che l’elettrico non possa essere LA soluzione per il futuro, tant’è che non mi sembra che vi siano azioni convergenti per fsvorire le EV da parte dei vari attori in gioco: credo piuttosto ad una serie di alternative/opzioni (magari iggi agli albori o di là da venire, che rispondano alle esigenze di varie fasce di popolazione, libera di scegliere. E l’elettrico è una di queste.
            Cordialità!

          • L’elettrificazione sarà il fenomeno mondiale più rilevante di questo secolo. Riguarderà trasporti, abitazioni, processi industriali. In pratica sarà la forma di energia che ci consentirà di abbandonare definitivamente le fonti fossili. Questo l’ha riconosciuto la Cop 28 di Dubai in un documento sottoscritto da 198 Paesi aderenti all’Onu. Come raggiungerlo è oggetto di centinaia di studi tecnici e scientifici che hanno esaminato sia le fonti da utilizzare, sia gli adeguamenti necessari alle reti di distribuzione, sia la transizione elettrica di tutti i dispositivi energivori. Non c’è più molto da inventare: ora è il momento di realizzare. La libertà di scegliere va bene per decidere dove passare il week end. La lotta contro la crisi climatica è una lotta per la sopravvivenza.

    • Mi scusi sig. Enzo, ma mi pare che Lei nkn abbia letto bene l’ articolo è neppure le fonti. Nell’ articolo non si dice che nkn vi sono problemi alla rete ma che sono stati fatti passare die blackout a causa delle auto elettriche. Questa è la fake news.

      • Ma la notiziona da prima pagina è che dalle 16 alle 21 le colonnine AC di ricarica (proprio per scongiurare i black out), ovvero quelle già lente, ricaricano ancora più lentamente … E considerando che sono pochissimi i modelli che ricaricano a 22 kW e che quasi tutti si fermano a 11 kW e che ciò nonostante si è reso indispensabile l’intervento significa che il problema lì c’è ed è enorme. Detto in altre parole, la notizia della riduzione di potenza per 5 ore al giorno tutti i giorni è ben più importante del corollario sul blackout …

      • E meno male che nel commento mi son limitato a riportare 3 link e qualche virgolettato, figurati tu se avessi scritto altro … tranquillo Iorio, ti scuso se non mi leggerai più

        • Si ma l’articolo lo hai letto o ti sei fermato alle righe che ti facevano comodo, il depotenziamento è per il 2026 se non si fa nulla

    • L’articolo ti dice chiaramente che è la rete attuale che non è adeguata e che nonostante l’aumento degli utilizzatori di auto elettriche e pompe di calore, il paese non ha risolto i problemi di sovraccarico che si sono verificati negli ultimi decenni, non dovuto certamente alle colonnine.

  12. scusate il mio doppio commento, purtroppo mi è partito un submit col cellulare prima che avessi avuto il tempo di completarlo … ignoratelo grazie

  13. prossima bufala smascherata da vaielettrico saranno i blackout estivi di milano..

    ricordate il prode draghi “preferite la pace o i condizionatori accesi?”. ecco quale fu la risposta dei milanesi accaldati..
    ma furono i giornali spazzatura a inventarsi la notizia. sisi

    però mi domando dove sia la balla: è vero o no che nel consiglio cittadino siano state avanzate queste proposte? vero
    il problemone sarebbe quindi che un tale su youtube abbia detto che è accaduto..

    si potrebbe scrivere così:
    “visto l’aumentato fabbisogno di elettricità dovuto/voluto causa crisi climatica e considerando che la rete non è in grado di supportare e gestire picchi di domanda, per evitare blackout a danni della comunità alcuni membri delle autorità hanno paventato lo spegnimento delle colonnine dalle 16 alle 21, altri invece di ridurre la potenza erogata in caso di bisogno. fatto sta che sempre di interrompere un servizio si parla..

    comunque sia si evince che, nonostante l’esponenziale aumento di fv ed eolico, l’infrastruttura è ancora carente e specie nelle città da rinnovare totalmente, pena il
    rischio di rimanere al buio oppure con corrente razionata.”

    strano che non siano state riportate dal new york times o altri.. 🤷‍♂️

    • Potrei dire che ci sono in giro delle mezze verità intercalate da bufale della dimensione dlla Morte Nera di Star Wars.
      Le ricariche che possono creare problemi sono le Fast e le Ultrafast, perchè si interfacciano direttamente sulle linee a media ed alta tensione, ed un numero elevato di queste in contemporanea ricarica può squilibrare la rete elettrica. Le ricariche quick e fast al di sotto dei 50 KW non credo possano dare gli stessi problemi.

      • Considerando che un’auto che faccia mediamente 200 km al giorno in autostrada (40kWh e non è certo l’utilizzo medio ma estremizzato) assorbe meno di una qualsiasi pompa di calore per riscaldamento a cui tutti dobbiamo prima o poi arrivare per smettere di usare metano (in modo da tenerlo per quando è realmente necessario), direi che se una rete non regge 3kWh per ricaricare un’auto il problema non sia nell’ auto ma nella rete. Quindi il problema va risolto a prescindere. Il problema di Ernesto è invece quello di sentirsi in dovere di commentare fuori dal coro un tanto al chilo.

        • aiaiai guido, mi sembri quello che dice “solo chi ha l’elettrica ne può parlare!” 🤦‍♂️
          dopo di me (che ho usato il mio cervellino bacato), altri hanno scritto (documentate da giornali orange) più o meno le stesse cose. quindi tutti doverosi di commentare fuori dal coro un tanto al kg?
          oppure non c’è nessuna bufala?

          io rimango convinto che vittimismo (ce l’hanno tutti con noi) e supponenza (voi col brumbrum siete stupidi) non porti a nessun risultato.. ma contenti voi procedete pure così.

          PS: alessandro d. lo spiega con un eloquio a prova di forrest che il modo di comunicare xe importante per convincere le persone. eppure..

          • “La mobilità elettrica causa black out in Olanda”: è vero? NO, quindi è una BUFALA
            Nel video si dice che ci sono stati blackout a causa delle auto elettriche, è vero? NO, quindi è una BUFALA.
            Scrive Ernesto: “oppure non c’è nessuna bufala?”, come si concilia con le due frasi che ho appena scritto io? Non si concilia, perchè la BUFALA esiste anche se Ernesto la nega, perchè Ernesto commenta un tanto al chilo (BUTAC significa, lo saprai sicuramente, Bufale Un Tanto Al Chilo).
            Così è più chiaro o vuoi continuare?

    • Assodato che l’infrastruttura è ancora carente, c’è da chiedersi perchè chi di dovere non abbia e non stia programmando e mettendo in atto le buone pratiche per superare queste difficoltà, stante il notevole incremento di diffusione delle auto elettriche.
      Questo per quanto riguarda i Paesi Bassi.
      Per quanto riguarda l’informazione Italiana, chi ha semplificato in quel modo sarebbe imputare per procurato allarme e falso ideologico.

      • Lo dica alla sig.ra Tovalieri, eurodeputata leghista, nota esponente anti BEV e per le sue comparsate su youtube a suon di bufale mediaticamente amplificate

  14. In effetti la notizia è apparsa su diversi siti e come spesso accade sulle notizie riguardanti la mobilità elettrica molti ci hanno ricamato su nel bene e nel male come hanno voluto.
    Sinceramente credo che pensare di fare paralleli con l’Olanda sia estremamente fuorviante, con l’Olanda non ci accomuna quasi nulla: non ci accomuna la loro rete distributiva dell’elettricità, non ci accumuna i servizi pubblici, non ci accomuna il costo dell’energia (sia privata che pubblica), non ci accomuna il PIL procapite ecc ecc
    Insomma il problema in questione è tipicamente loro, da noi è ridicolo il solo pensiero di limitare l’uso delle colonnine per il rischio di sovraccaricare la rete, perchè ciò accada occorre prima che le colonnine da sovraccaricare ci siano, occorre poi che ci siano le auto ad esse attaccate e ovviamente anche degli stipendi/pensioni che ne permettano l’acquisto diffuso, insomma il problema sella rete in futuro ci sarà? bho forse (anche perchè con l’obbligo delle caldaie a pompa di calore e l’aumento dei condizionatori di sicuro il consumo domestico aumenterà non poco) ma prima che ciò accada ne ha da passare di acqua sotto i ponti, per cu per almeno 5 – 10 anni i possessori di auto elettriche possono dormire sonni tranquilli che nessuno taglierà loro l’elettricità alle colonnine.

    • Ma nemmeno in Olanda
      fino al 2030 i balckout saranno come gli attuali 4 ore annui ;
      solo se non potenzieranno la rete peggioreranno

      la nostra rete nazionale , una volta tanto è tra le migliori di europa ,se non la migliore

      imho , anche per gli investimenti fatti dopo il 28 stettembre 2003
      quando crollò il traliccio in svizzera
      e in alcune zone d’italia “Solo dopo 22 ore si riaccesero la prime luci.”
      fonte sky24

  15. Bhe la notizia è rimbalzata du diverse fonti, ovviamente fare un paragone con l’Olanda e coi suoi supposti problemi (veri o falsi che diano) a mio avviso ha molto poco senso, ovvero paragonare la situazione è italiana a quella olandese è a dir poco ridicolo. Avessimo noi il problema della mancanza di energia elettrica per il troppo consumo delle BEV, significherebbe che le colonnine pubbliche sarebbero molto più numerose e disponibi

    • La rete elettrica italiana, però, è tra le migliori le più avanzate del mondo. E Terna ha già stanziato 16 miliardi per potenziarla. Bev o non Bev

  16. Bella la spiegazione del cointesto svolta nell’articolo, per paradosso lo sbufalamento ha portato un interessante sguardo su cosa di buono sta avvenendo in Olanda e che altrimenti non avremmo notato 🙂

    guardando sui siti che memorizzano i mix di generazione dell’elettricità:

    nel 2019 in Olanda il kwh elettrico aveva ancora alte emissioni a 440 gr Co2/kw, cioè molto più di noi ora in italia, che siamo a circa 300

    in quell’anno hanno iniziato a installare rinnovabili come se non ci fosse un domani, hanno triplicato l’eolico e stanno tagliando il carbone e il gas; ogni anno hanno tagliato e stanno tagliando -10% di impronta carbonica, la stima per il 2023 è circa 290 gr Co2/kwh

    non lo sapevo, sono un’altro esempio tra i paesi Europei (Spagna, Portogallo, Grecia, Inghilterra, etc; la Grecia è passata da 700 a 360 gr co2/kwh in 6 anni) di chi si è messo a correre dal 2019 e in soli 4-5 anni ha già cambiato il suo mix energetico, che come velocità è notevole, altro che discorsi da “sognatori”.. prendiamo spunto anche noi?

    immagino avranno ridotto di pari passo i pagamenti per le importazioni dei combustibili fossili.. così i fondi per potenziare la rete elettrica e i servizi pubblici nelle città penso non gli mancheranno 🙂

  17. lo youtuber in questione è ….
    è un Greg , leggermente più credibile
    ma ha lo stesso atteggiamento da dottor Jekyll e Mr. hyde

    sale su un’elettrica e di solito diventa buono come Mr. hyde, vedi test model 3,
    cybertruck e Ap insieme a Devix ..

    appena scende diventa ..
    Mr. Hyde , velatamente negazionista e sparminkiate di elettrotecnica senza avere uno straccio di diploma in materie attinenti ..

    buon primo aprile ..
    facciamoci una risata
    e rassegnamoci a pubblicare ,tutti i giorni, lo sviluppo della rete elettrica italiana programmato da Arera

    per molti ,molti,lunghissimi anni ..

    😀 😛

    • Nello, non credo sia il caso di fare pubblicità a un personaggio del genere. Perciò ho tolto i riferimenti per raggiungerlo.

      • Non capisco la vostra logica censoria , tagliate il riferimento a questo tizio, avete paura di questo youtuber che come acronimo ha il nome di una sostanza per il doping, e poi pubblicate la lettera dell’articolo che segue questo (quello che parla di lavatrici) ?

        • Nessuna paura, semplicemente non intendiamo fare pubblicità a chi sfrutta l’odio per le auto elettrica a fini commerciali. Non è questo, invece, il caso del signore della lavatrice a motore, che ci ha scritto con nome e cognome per esprimere una sua legittima opinione, per quanto sgangherata.

    • Volevo dire Terna , no Arera ..
      Arera fissa le tariffe ,
      non gestisce la rete elettrica ad alta tensione

      • Arera = Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

        non so bene cosa faccia, ma tra le varie calcola periodicamente le perdite di rete per poi farle fatturare ai clienti in bolletta dai distributori di energia

        Stimano che la rete Italiana ha perdite molto basse:

        – 2% per utilizzatori in alta tensione
        – 4% per utilizzatori in media tensione (es. colonnine Fast DC)
        – 10% per utilizzatori in bassa tensione ( 220v )
        (fonte: sito Sorgenia)

        4% è molto poco, se il dato è corretto significa che ogni passaggio è molto efficente: dove il produttore immettre energia in rete un primo trasformatore ad alta tensione AT (efficenza 98,5%), un tratto di elettrodotto (99%), e un trasformatore AT->MT (media tensione) (altro 98,5%)

        se ho capito correttamente, per arrivare a bassa tensione poi ci sono altri 2 trasformatori per abbassare ancora la tensione (raggruppati nelle cabine MT->BT) e altri tratti di cavo sino al contatore di casa, e si arriva al 10% di perdite mediamente, che pure è un ottimo valore a pensarci

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