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Ogni auto ci costa 5.307 euro all’anno. E se fosse elettrica?

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L’auto costa agli italiani 207 miliardi di euro all’anno. Ma cosa costa di più? Risponde l’Osservatorio Autopromotec nello studio pubblicato ieri. Analizzando voce per voce i dati reali relativi al 2022 lo studio ci dice che l’acquisto ha inciso solo per il 22%. Molto di più ha inciso la spesa per il carburante (36%) e solo un filo meno quella per la manutenzione (21%).

Carburante e manutenzione pesano più del 50%

Se dividiamo il totale per il numero di auto circolanti (39 milioni in totale), scopriamo anche che ogni autovettura ci è costata 5.307,7 euro. Domanda: se è vero che le auto elettriche costano di listino mediamente il 30% più delle termiche, ma costa molto meno alimentarle e manutenerle, siamo proprio sicuri che passare all’elettrico sia un privilegio per ricchi?

E poi: siamo sicuri che la dinamica dei prezzi non stia modificando drasticamente la conveninza di una motorizzazione sull’altra? Quel che si evince dall’Osservatorio Autopromotec risponde a entrambi i quesiti, pur se non esplicitamente.  Vediamo perchè, scomponendo le varie voci sul costo medio annuo per veicolo che abbiamo visto essere di 5.307 euro.

L’acquisto (22%) vale 1.167 euro all’anno; il carburante (36%) 1.910; la manutenzione (21%) 1.114 euro all’anno; la tassa di circolazione (3%) 159 euo. Non prendiamo in considerazione le altre voci che sono identiche per elettriche e termiche (parcheggio e ricovero, pedaggi autostradali) o abbastanza trascurabili in valore assoluto per apprezzare eventuali differenze, che pure ci sono (Rca auto e pneumatici).

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Rifacciamo i conti (per gioco): se fosse elettrica?

Ammettendo però che le elettriche costino in media il 30% in più, l’esborso iniziale è superiore per 350 euro, passando da 1.167 a 1.517 euro all’anno. Si può recuperare durante l’utilizzo? Beh, togliamo subito le tasse di circolazione (159 euro in media) che le elettriche non pagano per 5 anni e si riducono a un quarto negli anni successivi (39 euro). Ma il differenziale di 350 euro si può recuperare anche solo sui consumi, se il risparmio sul “pieno” fra carburante ed elettroni è almeno del 18%. O solo sulla manutenzione se le minori spese  sono almeno del 31%.

E se sommiamo consumi, manutenzione e tassa di circolazione? Potrebbe bastare un piccolo risparmio del 10% sulle prime due voci – rispettivamente 191 e 114 euro – più  l’esenzione dalla terza, il bollo di 159 auro, per accumulare un vantaggio su un’auto termica di 114 euro all’anno.

E passando dalla fotografia dell’oggi a quella di domani e dopo domani, val la pena di guardare anche al trend. Le due voci che hanno mostrato i maggiori incrementi anno su anno sono di nuovo carburanti (+25,8%) e manutenzione (+24,2%), mentre i prezzi dei veicoli nuovi immatricolati sono saliti del 5,5% e la spesa complessiva del 4,4 % a causa del minor numero di auto vendute (-10,7%). Se gli stessi andamenti si ripetessero anche quest’anno i vantaggi dell’elettrico potrebbero addirittura aumentare.

Certo, dirà qualcuno: questi sono solo esercizi matematici virtuali, un gioco o poco più. Verissimo. Tuttavia può servire da bussola perchè poi, ciascuno valutando il proprio caso individuale, possa farsi un’idea della convenienza attesa scegliendo cosa comprare al prossimo cambio macchina.

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30 COMMENTI

  1. Non sto a contestare i conti in sé, ma è ovvio che abbiamo le accise, le quali fanno riferimento a:
    Finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936.
    Finanziamento della crisi di Suez del 1956.
    Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963.
    Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966.
    Per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968.
    Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
    Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980.
    finanziamento della missione in Bosnia del 1996.
    Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
    Acquisto di autobus ecologici nel 2005.
    Per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009.
    Finanziamento alla cultura nel 2011.
    Per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011.
    Per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011.
    Ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012.
    Per il decreto “Salva Italia” del 2011.

    Abbiamo anche l’Iva che, con queste motivatissime accise, cuba quasi il 60% del costo del carburante.

    Anche bolli, superbolli ed esenzioni sono frutto di scelte politiche e non dipendono dall’alimentazione. Idem gli incentivi, compresi quelli al fotovoltaico. Tutta roba anche giusta, ma non certo gratis, visto che è a carico della fiscalità generale.

    La verità è che, se ci allontaniamo dal mero divertissement, tutto questo vantaggio dell’elettrico in termini economico-finanziari, ammesso che vi sia, dipende da scelte politiche che, sapendo come sono capricciosi i nostri governanti -spero apprezziate l’understatement – potrebbero mutare col vento.

    In tutta franchezza, la mia opinione è che preferisco che mi si dica che dobbiamo fare dei sacrifici per l’ambiente e che la direzione scelta ha senso per questo, piuttosto che cercare di dimostrare che il passaggio all’elettrico comporterà mediamente un risparmio, soprattutto per le utilitarie che costano ancora care come il fuoco. Anzi, penso proprio che il messaggio da fare passare dovrebbe essere essenzialmente ecologico e puntare non al portafogli, ma ad emozioni più profonde.

  2. Segnalo che, visitando il relativo sito internet, compare quanto segue: “Nel 2022, la spesa per l’auto vola oltre i 200 miliardi di euro. L’anno scorso, gli italiani hanno speso per l’acquisto e l’esercizio degli autoveicoli (autovetture, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus) quasi 207,4 miliardi di euro, il 14,9% in più rispetto ai 180,5 miliardi del 2021”. Pertanto questa spesa non comprende solo le auto, ma tutte le categorie di veicoli ed è errato riferirla solamente a queste. Di conseguenza, le ipotesi di costo formulate non risultano attendibili

  3. Ma che conti sono? Io ho 2 auto e ci faccio 10000 km all’anno ciascuna, e non spendo certo tutti quei soldi di manutenzione! Per i tantissimi come me che non girano molto, sarebbe una follia un macchina elettrica, un investimento che sarebbe da rottamare ben prima del pareggio.

    • Prendiamo atto del suo caso personale, che però rappresenta solo lei. Gli automobilisti italiani sono 39 milioni e noi ci siamo limitati a calcolare una media. Rifaccia bene i suoi calcoli, però, perchè potrebbe scoprire che suddividendo diversamente la percorrenza annua fra le sue due auto, averne una elettrica potrebbe essere un vantaggio.

  4. Si, penso che le auto elettriche siano un prodotto per ricchi. Le persone “normali” non spendono 30k o più per un’auto. Ma la prendono usata a 10k max 15k e ci fanno ancora un sacco di km. Non esiste al momento un mercato dell’usato elettrico. Le usate diventano obsolete in pochi anni.
    Penso quindi che l’elettrico attuale sia di transizione e che cambierà molto nei prossimi anni. Non ha senso quindi investire così tanto per qualcosa che non avrà futuro.

    • /// le usate diventano obsolete in pochi anni \\\ Sí prima o poi diventano obsolete (come tutto e tutti..) ma non esageriamo, circolano ancora molte elettriche di 5/10 anni fa, in pratica le prime ad essere vendute

      /// non ha senso quindi investire così tanto per qualcosa che non avrà futuro \\\ In che senso non avrá futuro ? E’ ovvio che l’attuale parco circolante elettrico perderá man mano valore e verrá gradualmente sostituito dalle nuove generazioni di BEV, ma allora cosa facciamo, rimandiamo l’acquisto tutta la vita per aspettare la perfezione che non esiste ?

  5. Comunque nessuno nella mia famiglia spende tanto né di carburante né di manutenzione. Non sto confutando i dati, semplicemente dico che non torna o con i miei. Io spendo 250 euro di pneumatici incluso montaggio, equilibratura e smaltimento del vecchio. Tagliando 80 euro. Spazzole tergicristallo 35. Cinghie (tutte) 400 euro, installazione inclusa. Per arrivare a 1114 di media annua non so come fare, forse dovrei rettificare il motore. 1910 euro per 15000 km (contro la media nazionale di 11500 km) ma anche no, spendo meno.

    Ma gli italiani guidano una Dacia GPL o una Lamborgini Urus? Visto che pagano 159 euro di bollo (io di più) dovrebbero guidare la Dacia GPL… forse usano il carburante da gara e gli oli da competizione …

    • In teoria l’Italia è un paese solo…
      In realtà il reddito ed il costo della vita sono molto differenti.

      Nel settentrione é impossibile fare i lavori con fattura agli importi che ha scritto (dalle mie parti almeno il doppio se non il triplo).

      Quindi sono esercizi matematici basati su medie nazionali che lasciano il tempo che trovano

      • E’ verissimo però sta anche un po’ all’utente imparare a risparmiare e farsi furbo. Da noi al sud è la prassi, qui in Toscana girano più soldi e le persone non si curano di quanto spendono. I prezzi da me riportati non sono impossibili comunque da ottenere anche al nord:

        Esempi:
        – set di spazzole tergicristalli anteriore e posteriore miglior brand (Bosch AeroTwin, imbattibili): 33,76, (24,49 se preso solo all’anteriore): https://www.amazon.it/Bosch-3397007187-Serie-Spazzole-Tergicristallo/dp/B086N3X5PY/ e a sostituirle da sé ci vuole 1 minuto

        – KIT DISTRIBUZIONE + POMPA ACQUA ORIGINALE ALFA ROMEO GIULIETTA 1.6 JTDM +CINGHIA + 2 litri antigelo 138,90 euro ivato [ https://www.ebay.it/itm/273169919950 ]. Sono tutti componenti originali Io ho scritto 400 euro: 261,1 euro ivato per cambiare le 2 cinghie di distribuzione possono bastare o serve una settimana per un cambio cinghia? E sono sicuro che le persone lasciano 1000 euro alle “officine autorizzate” per avere i “pezzi originali”

        – questo è un kit per il tagliando standard a 77,50, ma si spunta un prezzo migliore acquistando le componenti separatamente e acquistando più litri d’olio insieme (magari di altri brand, anche migliori, sempre nel rispetto delle specifiche SAE e ACEA ovviamente), ammortizzando anche le spese di spedizione: https://www.ebay.it/itm/273301440585 . Puoi portare tutto da un benzinaio attrezzato per farti fare il cambio dell’olio con auto sul ponte e smaltimento dell’olio vecchio: è meno di mezzora di lavoro, mette a sgocciolare l’olio esausto, nel frattempo cambia i filtri aria, chiude e travasa l’olio nuovo. Quanto può chiederti mai, con i materiali che gli hai procurato tu? E tra l’altro ti assicuri pure che l’olio lo sgocciola e che ti cambia i filtri, ci sono officine autorizzate carissime che l’olio esausto lo aspirano o che fingono di cambiare i filtri.

        – i pneumatici? 4 hankook k135 205 55 r16 (la misura più diffusa in Italia) a 59,50 euro ognuno [ https://www.xtyre.it/product-page/hankook-ventus-prime-4-k135-205-55-r16-91v ], fpu e spedizione inclusa, ma ci sono anche brand più economici come Yokohama, Toyo e Kumho. Le K135 proposte sono gomme scadenti? Affatto [ https://alltyretests.com/hankook-ventus-prime-4-k135-test/ ]. Per il montaggio i gommisti prendono 8 euro a pneumatico (molti in convenzione con i negozi di pneumatici online), 32 euro in tutto

        • quello che dici è vero ma per una parte ridotta che ha possibilità e competenze con il fai da te per molte manutenzioni poi, c’è una buona parte che deve usare i canali standard dei concessionari o dei meccanici generici a seconda del veicolo posseduto. il dato riportato nell’articolo per ovvietà è una media ponderata che non può considerare eventuali estremi e che statisticamente , dato un campione simbolico anche di qualche migliaio di utenti , difficilmente avrai un numerosità agli estremi tale da spostarne il risultato.
          Io , come te, acquisto molto via internet (ma solo brand premium di ricambi) e sfruttando anche molte attrezzature usate nel mio lavoro quotidiano posso manutentare l’auto risparmiando buona parte della manodopera e del ricarico dei meccanici e concessionari

        • Hai ragione, anch’io mi sono sempre arrangiato tra e-commerce e fai da te.
          Ma sai che siamo una minoranza di appassionati.
          I calcoli statistici si riferiscono ai prezzi di listino ed ai vari utenti che però differiscono talmente tanto tra di loro che una media, a mio parere, perde di significato

        • Ma te lo immagini il ragionier Fantozzi o la casalinga di Voghera che quello che fai tu? Io di chilometri ne ho fatti più di un milione, ma le mani nella macchina ce le ho messe fino a quando ho cominciato a usarla per davvero, 40/50 Mila km anno poi la portavo in officina anche per cambiare le lampade dei fari.

  6. E’ tutto condivisibile in linea teorica ma credo che molte famiglie si scontrerebbero comunque sullo scoglio iniziale del prezzo di acquisto, perchè intanto tu li devi tirare fuori di tasca tua quel 30% in più per acquistare il veicolo e non tutti hanno quell disponibilità economiche.
    Ci sono i finanziamenti, leasing e quant’altro, direte voi.
    Vero anche questo ma a quel punto il costo totale, con gli interessi di TAN e TAEG ti aumenta il totale dell’esborso di un’altro 10/15%.
    Per cui, è vero che nel lungo termine probabilmente rientrerai del maggior esborso ma, siamo onesti, finchè quella forbice di +30% che devi sborsare per una BEV non calerà almeno al 15%, l’approccio di noi italiani alle elettriche rimarra limitato.
    E lo dice uno che vorrebbe tanto avvicinarsi alle BEV, avendo peraltro già una casa predisposta x ricaricare, ma di sostituire il proprio Nissan Xtrail del 2015 con qualcosa di simile, 50mila euro non li ha da spendere.

    • /// credo che molte famiglie si scontrerebbero comunque sullo scoglio iniziale del prezzo di acquisto, perchè intanto tu li devi tirare fuori di tasca tua quel 30% in più per acquistare il veicolo e non tutti hanno quell disponibilità economiche \\\ In effetti nella fase iniziale della transizione è molto importante disporre di incentivi ben studiati da modulare anno per anno in base alla percentuale di BEV venduti sul totale e altri fattori

  7. E non parlaimo del 1,26mln di impianti FV in Italia.

    In questi giorni produco oltre 30KWh di elettricità; 9 KWh li uso per casa gli altri 21 potrei metterli in macchina se avessi una BEV.

    Giusto per dare un’idea degli enormi vantaggi dell’elettrico sul termico.

    Perchè pannelli che producono gaolio, benzina, metano o GPL ancora non ne esistono ne credo ne faranno mail invece la bolletta ed il carburante lo paghiamo tutti.

  8. A conti fatti c’è poco da giraci intorno, i conti che fate sono giusti. Il mio risparmio verrebbe molto dal bollo, facendo ovviamente un paragone con la mia auto attuale. C’è da dire che generalmente quando c’è il sole vado a lavoro con la bici, e quindi utilizzo poco la mia auto. La utilizzo o nel fine settimana o per andare ( ogni tanto ) a fare un giro in pista. A dicembre dell’anno scorso ho finito di pagarla, e mettermi un’altra volta una rata sulle spalle non è che mi vada molto, considerando che ho fatto dal 2019 ( quando l’ho acquistata ) ad oggi, circa 18000km. Mi sa che mi rimarrà sul groppone ancora per molto tempo.

    • Stiamo sulla stessa barca.
      Io lavoro in full-remote e uso l’auto giusto per andare a fare la spesa, ogni tanto un giro nel weekend o come dici tu degli occasionali turni di trackday su pista.
      Attualmente l’azienda mi impone un giorno al mese in presenza fisica dal cliente, con un rimborso carburante che supera di quasi 3 volte quello che è il mio consumo effettivo (certo, nella cifra cumulano anche l’usura del mezzo e delle sue componenti, oltre al carburante).
      Risultato? Mediamente spendo in carburante 0 € all’anno perché il rimborso aziendale pareggia l’esborso annuale. Anzi, a quel punto spesso mi concedo allegramente la 100 ottani 😀
      Per un’elettrica di pari dimensioni dovrei spendere 35k/40k ? E con il mio utilizzo quando rientrerò dell’investimento?

      • Beh non è solo questione di risparmio. Chiaro che nel tuo caso, usando poco l’automobile, il risparmio è minimo… ma devi anche pensare che si passa all’elettrico anche per motivi di inquinamento e salute. Quanta gente muore (o si ammala) ogni anno per colpa dell’inquinamento soprattutto nelle grosse città? E la CO2 che alimenta il riscaldamento globale con i relativi danni ambientali (che anch’essi spesso provocano morti come gli allagamenti recenti)? E il continuare a dare soldi ai produttori di carburanti (Russia, arabia, ecc) che poi usano quel denaro contro di noi? Dubai è stata letteralmente costruita con i soldi che gli abbiamo dato in cambio del loro petrolio, le armi che oggi la Russia usa in Ucraina vengono finanziate con i soldi derivanti dalla vendita di combustibili fossili, ecc. Anche per questi motivi si sta passando all’elettrico e (in generale) alle rinnovabili. Perciò non è una scelta dettata solo da questioni meramente economiche. Tieni conto che le varie case automobilistiche stanno pian piano abbandonando le automobili “tradizionali”, il che significa che se oggi compri un’auto a combustibili fossili potresti trovarti fra 10/15 anni senza più la filiera che produce ricambi (è difficile prevedere il futuro ma la gente oramai sta puntando sull’elettrico e le case automobilistiche se ne stanno accorgendo molto prima della fatidica data di fine produzione forzata del 2035).

        • Si passa all’elettrico anche per motivi di inquinamento e salute?
          Ma vogliamo ancora credere che noi in Europa passando tutti all’elettrico, salveremo il pianeta, quando il resto del mondo inquina 10 volte più del vecchio continente?
          Se vogliamo ancora prenderci in giro pensando che l’italiano medio spenda volentieri 30/40 mila euro per far bene al pianeta e non per un mero interesse e ritorno economico, facciamo pure ma ci stiamo illudendo.
          Questa filosofia deve partire prima dai poteri forti e da chi può fare veramente la differenza a livello globale perché se aspettiamo il singolo cittadino di qualsivoglia nazione, aspetta e spera….

          • Ogni cinese inquina come un europeo, ogni indiano meno di un terzo, ogni africano un decimo, ogni americano quasi tre volte di più.

          • Rispondo a Massimo qui sotto (non vedo l’opzione rispondi al suo post..)
            1 europeo = 2 indiani + 2 cinesi + 2 africani +1 americano + tanti altri nel mondo. Che poi non è che l’inquinamento sia principalmente originato dal traffico veicolare leggero..

          • Il traffico veicolare pesa sulle emissioni di CO2 per il 25%. Di questo 25%, il 75% dipende dai mezzi leggeri (auto e furgoni) il resto dal trasporto pesante. Non afferro invece il senso della sua equivalenza.

          • Asia 4,561 miliardi di persone
            USA 332 milioni di persone
            Sudamerica 422 milioni di persone
            Russia 143 milioni di persone
            Totale 5,458 miliardi di persone contro l’Europa 746 milioni di persone.
            Rapporto di 1/7 e ho tralasciato l’Africa con 1,216 miliardi di persone e Australia/Oceania che non arrivano a 30 milioni

            Ma sopratutto sapendo che non è il traffico veicolare leggero il responsabile maggiore dell’inquinamento, trovo assurdo dire che compriamo l’elettrica per risolvere i problemi dell’inquinamento.
            Farei un sondaggio anonimo per vedere quanto tra i possessori di BEV dichiarano di aver acquistato l’elettrica per l’inquinamento.

            I sono e rimarro un sostenitore della transizione elettrica perchè i pro superano di gran lunga i contro ma sono le condizioni che ci stanno imponendo che non mi convincono.

            Non avrei mai pensato di dirlo ma spero che questa transizione prenda sempre più piede nel continente asiatico (in particolar modo la Cina) perchè sono gli unici attualmente che possono imporre i ritmi di questo passaggio all’elettrico, sia nel loro mercato interno (riducendo un pò l’inquinamento) e sia con l’export verso l’europa, obbligando le case costruttrici del vecchio continente a proporre veicoli sempre più performanti a prezzi sempre più contenuti o quantomeno in linea con le attuali termiche.

        • Hai pienamente ragione sull’inquinamento e la salute, per il mio uso personale non trovo nulla di adeguato in elettrico, e poi come detto sopra non voglio indebitarmi ancora. Una precisazione per i ricambi, dato il parco circolante mondiale dubito fortemente che le case abbandonino la produzione di tali prodotti, anche perché le varie case automobilistiche guadagnano più sulla vendita dei ricambi che sulle auto, e te lo dice uno che ha lavorato nel reparto automotive ricambi sia in Volkswagen che in Toyota.

      • Anche alle cifre di 35/45k dubito anche che ci sia qualche elettrica adatta al track day. Come dici tu, per rientrare del costo in minor tempo dovresti macinare molti km, cosa che evidentemente non rientra nei nostri parametri attuali.

    • Voglio solo aggiungere che forse non è per questo 2023 ma a mio avviso già a fine 2024 potremmo arrivare quasi al pareggio del costo d’acquisto per molti modelli di segmento C se non B. Forse solo le autonomie chilometriche resteranno paragonabili a quelle dei modelli termici a Metano/GPL.

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