Senza accise dalla benzina dove ci tasserà lo Stato? Ci colpirà nelle bollette elettriche, già piuttosto salate? Lo chiede Fabio, un lettore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mailinfo@vaielettrico.it
Senza accise dalla benzina si rivarrà sulle bollette dell’elettricità, già care ora?
“Ho letto, e apprezzato, molti vostri articoli e le risposte date ai lettori come me. E vi ringrazio per il lavoro che svolgete. Sono Fabio e per il momento, avendo una vettura di 18 anni ancora in buone condizioni (118.000 Km) e non essendo un patito dell’auto, non ho intenzione cambiarla e di passare all’elettrico. Il quesito che vi pongo è una provocazione, ma anche un po’ un timore. Tutti gli introiti statali derivati dalle accise sui carburanti, come saranno recuperati quando gli stessi saranno banditi?. Saranno caricati forse nelle già care bollette dell’elettricità, quindi anche sul consumo domestico? Grazie“. Fabio Migliore
Guardiamo ai vantaggi, lo Stato trova sempre il modo di recuperare i soldi
Risposta. Chi ha qualche annetto sulle spalle sa che la fantasia di chi ci governa nell’escogitare modi per trovare risorse è infinita. Anche sulle sigarette lo Stato guadagnava un pacco di soldi: abbiamo (quasi) smesso di fumare, ma il governo non è andato in rovina. Per cui non mi preoccuperei troppo. E se il timore è che la rappresaglia si concretizzi nel rincaro dell’energia elettrica, una possibile scappatoia ci sarebbe, anche se non per tutti. Ovvero cominciare ad auto-produrre buona parte dell’energia che si consuma. Molti continuano a considerare le rinnovabili un vezzo da ecologisti, ma in realtà abbiamo un potenziale enorme che non sfruttiamo. Tanto più che non partiamo proprio da zero. Gliultimi dati Terna, relativi ad aprile, ci dicono che su 23,4 miliardi di kWh consumati in Italia il 36,5% è stato coperto da fotovoltaico, eolico, idrico, biomasse e geotermico. Rinnovabili, appunto. Ma potremmo e dovremmo fare molto di più, come ci ricordal’ultimo reportdel Politecnico di Milano. Guadagnandoci nel portafoglio e nella salute, con auto, bus, scooter, barche ecc. senza rumore e senza emissioni.
Minimizzare l’argomento è abbastanza stupido, va affrontato dibattuto e trovate soluzioni, il governo non è fallito perché ha perso qualche fumatore (salvo poi leggere da colleghi commentatori che non è così) ma anche se fosse.. Che ci azzecca? Abbiamo appena visto che togliere solo 10 cent di accise ha creato un buco di una decina di MILIARDI di euro, e solo per qualche mese! Dovessero perdere tutti quegli introiti lo stato va a remengo , salvo applicare una asprissima politica antievasione (da che son piccolo sento i politici diretti di far qualcosa, ma a parte la fatturazione elettronica non han fatto altro) quei soldi devono rientrare.
Non è nemmeno possibile applicare le accise al consumo domestico, quello è tutelato soprattutto sulla prima casa, vorrebbe dire raddoppiare i costi anche per il consumo del frigorifero, del piano a induzione, della tv del pc e dei macchinari salvavita che molte persone hanno in casa.
La soluzione più probabile (almeno per me) è l’obbligo di installazione di wallbox a casa e obbligo di ricarica con quella, tutti i consumi fatti dal garage verranno tassati aggiungendo la differenza di accisa (2 cent al kwh per consumi sopra i 100kwh/mese o giù di lì), le colonnine pubbliche va da sé basta alzare il costo.
Tempo fa avevate pubblicato i dati della raccolta erariale da accise sui carburanti e il numero di litri, facendo una proporzione di massima mi usciva un aggiunta attorno ai 25/30 centesimi di accise per mantenere l’attuale gettito… Insomma non è proprio bello se ti fan pagare le accise dei trasporti anche per il riscaldamento di casa (dato che vogliamo eliminare le caldaie a gas).
È un punto molto spinoso, che, quando ho letto il titolo dell’articolo, speravo fosse trattato con la serietà dovuta, invece “a pizza e fichi”, un po come quando un amico si rompe un braccio e per prenderlo in giro gli dici “eh tanto ne hai due” (lo stato è ancora qui senza con meno fumatori)
All’appello mancano i contributi)SUSSIDI statali agli idrocarburi ..
da un titolo a caso di testata attendibile “L’Italia spende 35,7 miliardi l’anno in sussidi alle fossili” (2020)
da un titolo a caso di testata attendibile “GSE: l’Italia nel 2019 ha investito 2,6 miliardi nel green” (misto pubblico privato)
c’è un piccolo squilibrio di SUSSIDI
🙁
che ne dite di togliere i sussidi/contributi a TUTTI ?
ok. ok .
NON SI PUO’ dall’oggi al domani ..
si fermerebbe l’economia
ma in 10 anni ?
CI TUTTI GUADAGNAMO e pure tanto !!
vista in quest’ottica , anche il 110% per le case green sembra meno folle di quello che è stato ..
(truffe e impossibilità di detrarre dall’imu a parte ..)
anche se personalmente avrei puntato sulla riduzione dell’iva dei materiali isolanti ,pompe di calore e materiali edili
Tanto IVA o meno, hanno alzato a dismisura il prezzo del prodotto in sè, a causa dello scellerato 110. Giusto adesso si iniziano a vedere i primi cali significativi, guardacaso proprio perchè han bloccato le cessioni, e soprattutto la detrazione è al 90%, e quando la gente deve metterci anche solo quel 10%, sta molto più attenta ai preventivi che riceve.
Con i prezzi del materiale non possono fare la cresta più di tanto
visto che c’è il mercato unico , il privato potrebbe decidere di comprare ner resto d’europa
certo c’è la spedizione che fa salire il prezzo
ma in buona parte d’europa l’iva è più bassa su tutto
tanto per dare un’idea dalle accise nel 2018 lo stato ha incassato 25 Miliardi di Eur ,
MENO dei contributi per il fossile ,
sarebbe buono e giusto CAMBIARE IL NOME alle accise in :
“prima tranche,pardon prima parte, di contributo statale all’industria petrolifera”
e non assegnargli mille nomi “strani” ,guerra abissinia,terremoti vari ecc.
che sanno di “supercazzola” a cui abboccano solo i gonzi imboniti dagli azzeccacarbugli della politica
Nella risposta al lettore Fabio Migliore rispondete tra l’altro: “Anche sulle sigarette lo Stato guadagnava un pacco di soldi: abbiamo (quasi) smesso di fumare, ma il governo non è andato in rovina.”
Questa affermazione é errata in quanto i fumatori in Italia sono tendenzialmente in aumento, come dicono i dati dell’ISS (Istituto Superiore della Sanità).
Qui uno stralcio del comunicato del maggio 2022: “Secondo i dati del “Rapporto sul fumo in Italia”, presentato in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco 2022 (World No Tobacco Day, 31 maggio), quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2006.”
Per chi vuole approfondire: https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/7146126
Uno Astuto non dovrebbe nemmeno farselo spiegare, ma facciamo finta (lol) per un attimo che tu non lo sia…
Lo Stato Italiano ha avuto un gettito fiscale complessivo di 555 miliardi nel 2021 (http://www.francomostacci.it/?page_id=753#:~:text=Il%20gettito%20tributario%20del%202021,2020%20(%2B10%2C7%25), le accise sui carburanti hanno prodotto sempre nello stesso anno 24 miliardi. Il 4.32%.
Nel 2022 il gettito da accise è calato di 6 miliardi, ovvero del 25% (soprattutto per gli sgravi decisi dal governo) eppure le entrate totali sono cresciute di 54 miliardi. Ricalibrando le spese statali probabilmente si potrebbero eliminare completamente le accise.
Ma non serve mettere le accise sull’elettricitià: per recuperare quei 24 miliardi basta il risparmio di spese mediche per malattie respiratorie dovute all’inquinamento da trasporto. C’è chi ha fatto questi calcoli, ad esempio il governo australiano (se VE taglia il link cercate thedriven(punto)io, articolo del 01072019):
Togliendo le auto termiche dalla strada si possono risparmiare 3 miliardi di dollari australiani all’anno per la sola area metropolitana di Sydney. Sono 5 milioni di abitanti. Moltiplichiamo per 13 per arrivare ai 65 milioni di italiani, e abbiamo (in un conto molto rozzo) 39 miliardi di dollari australiani. Al cambio attuale sono 24 milioni di euro, nemmeno a farlo apposta la cifra che mancherebbe togliendo le accise.
Togliamo poi anche le caldaie a gas e a legna, sostituendole con pompe di calore, e i risparmi sanitari saranno ancora più elevati.
Io rispondo di quello che scrivo, non di quello che lei (non) capisce!
La volevo comunque ringraziare per avermi accomunato a Tesla e Musk nel non mettere l’iniziale in maiuscolo, sono quei piccoli gesti che ti svoltano la giornata, ed è subito sera!
Come si dice chi vivrà vedrà .
Personalmente , vedo non praticabile la soluzione di autoprodursi l’energia elettrica ( ci sono zone delle città , anche le più piccole , che non hanno lo spazio fisico per poter mettere un impianto FTV o sono presenti vincoli architettonici ) quindi saremo costretti comunque a rifornirci alla colonnina.
Le colonnine poi dovrebbero essere tutte ad alta potenza , dai 300KW in su per intenderci e quindi i produttori di energia elettrica dovranno installare una rete che dovrebbe essere pari ai distributori attuali di carburanti ( e ogni distributore , almeno dalle mie parti ha almeno 4 pompe ). E i soldi per poter fare ciò , da dove li dovrebbero prendere ?
Qualcuno solleverà la domanda “perchè almeno 300KW?” semplicemente per diminuire i tempi di occupazione della colonnina ( es. se devo ricaricare 30 kwh , con 300 kw erogati si impiega 1/10 di ora , cioè 6 minuti ).
Ma ribadisco bisogna costruire una rete capillare di stazioni di ricarica , che oggi semplicemente non c’è , con i relativi costi.
Altro punto , e finisco , sarebbe anche utile cercare alternative alla circolazione a batteria o ci leghiamo mani e piedi , come fatto col petrolio , a nazioni che detengono il monopolio per esempio sulle terre rare etc.
L’elettrico per l’autotrazione è una bella idea , città più pulite , più silenziose sicuramente , ma deve essere fatto a costi contenuti o per meglio dire ragionevoli per tutti.
No, le colonnine non devono essere tutte da 300 kW, principalmente servono soltanto per i viaggi lunghi.
No, non servono lo stesso numero di pompe perché gran parte delle auto possono ricaricare a bassa velocità nel garage o vialetto di casa o presso colonnine pubbliche vicino a casa.
Rete capillare sì, ma ci sono fondi per quello e soprattutto se le colonnine sono utilizzate si ripagano con l’utilizzo.
No, non ci sono terre rare nelle batterie.
Le cose bisogna saperle, non indovinarle
Ma va.
Secondo me invece anche in autostrada servono colonnine fast da 50KW, sai dove? Dove la gente si ferma spesso a mangiare, dove ci sono o grandi ristoranti e spesso la gente si ferma anche più di un’ora.
Avere colonnine oltre i 300kW serve per chi si ferma poco e deve fare tanta strada, benissimo in autostrada in generale.
Ma l’ultima volta a Modena, per mangiare da Eataly ci abbiamo impiegato più di un’ora e mezza.
Avremmo caricato una batteria da 75kWh con una colonnina da 50kw di potenza, che sono anche colonnine che costano meno, per cui ne puoi mettere molte di più allo stesso costo.
Occhio che esistono le tegole fotovoltaiche che possono essere tranquillamente essere posate sui tetti (probabilmente sono installabili anche sui tetti con vincoli storici)
Ma poi perché un paese come il portogallo permette l’installazione del fotovoltaico sui palazzi storici e l’Italia non dovrebbe permetterlo?
Installare il fotovoltaico non serve solo per ricaricare le auto ma ridurre i consumi dei palazzi. Se poi un quartiere si consocia in una comunità energetica, forse gli effetti benefici anche nei centri altamente popolati si vedrebbero più che in periferia. In particolare forse sarebbe più facile riconvertire le caldaie a metano con le pompe di calore.
Il problema si è già manifestato in alcuni stati e questi stanno intervenendo sia introducendo una tassa sull’acquisto sia un bollo annuo.
In Norvegia si sono concentrati sul peso, andando a penalizzare i veicoli più pesanti (lo trovo giusto).
In Texas invece hanno introdotto una tassa flat (ovvero non differenziata per peso, potenza o altro) in più solo sulle elettriche (se non erro incluse le plugin) proprio perché non pagano le accise sulla benzina. In Texas le accise sono usate per il mantenimento delle autostrade e per questo, nonostante in Texas c’è un certo pregiudizio verso le elettriche (e non solo in Texas, anche in altri stati conservatori), gli americani tutti sono favorevoli a questa soluzione trovandola giusta e corretta [ https://www.kiplinger.com/taxes/texas-electric-vehicle-tax-registration-fee ], ma in generale tutti gli stati americani prevedono tasse ad-hoc [ https://www.ncsl.org/energy/special-fees-on-plug-in-hybrid-and-electric-vehicles ]
Forse semplicemente aumenteranno la tassa di possesso delle auto, senza discriminare sui consumi, come d’altronde penso sia fatto in diversi stati europei. Oppure semplicemente, visto che ci saranno le scatole nere sulle nuove auto, verrà memorizzato il chilometraggio ed in fase di bollo lo si dovrà dichiarare e da lì la tassa
ma sono tutte ipotesi e la prima è la più semplice da attuare
L’aumento delle accise sulla corrente elettrica non è fattibile se non si impone un contatore che discrimina i consumi di casa da quelli di ricarica delle auto e rientriamo nel caso del conteggio dei km.
D’altro canto se qualcuno si fa un impianto fotovoltaico off-grid (ovvero non collegato alla rete) come potrebbe lo stato tassare chi non è visibile????
unica alternativa è un bollo più elevato per tutti (ICE e BEV)
Ma qualcuno ha veramente paura che, se dovessero servire più soldi, i nostri politici non riescano a trovarli?
Secondo, se risparmieremo le accise del carburante, potremmo pagare più tasse da qualche altra parte.
Dove sta scritto che l’elettrico è migliore perché è più economico? Deve essere economico in senso ambientale e basta, costasse anche di più.
Quanto incide la produzione idroelettrica sul totale delle rinnovabili? Perchè certamente non succederà mai che gli italiani si mettano ad autoprodurre energia idroelettrica. Per quanto riguarda il recupero delle mancate entrate delle accise sugli idrocarburi, escluso il ricorso alla fiscalità generale perchè profondamente iniquo, non potrà che essere scaricato sui costi dell’energia elettrica, il “carburante” del futuro, alter non datur.
A proposito di iniquità: come propone di distinguere l’elettricità utilizzata dagli automobilisti elettrici, da quella consumata dal suo vicino pensionato per alimentare il frigorifero o la televisione? Non sarebbe meno iniquo caricare il peso fiscale sulla fiscalità generale, che almeno è progressiva?
Dimentichi che le auto moderne saranno tutte quante connesse in rete, pertanto la tassa più probabile sarà a chilometro (viva la neutralità tecnologica), in più i carburanti pagheranno presto la tassa sulle emissioni di CO2, inclusa l’energia elettrica quindi l’elettricità verde costerà meno di quella prodotta con i fossili
Detto questo, prima di vedere impatto su energia elettrica si vedranno aumenti consistenti sulle tasse sui carburanti, che verranno aumentate nei momenti in cui i prezzi riusciranno a stare abbastanza bassi, e sempre meno ridotte man mano che saranno disponibili sul mercato auto elettriche alla portata di tutte le tasche. Insomma, la transizione durerà un bel po’ ma il principio di fondo è che chi più inquina più paga, da lì non penso che si possa scappare, man mano che gli effetti del cambiamento climatico si faranno sempre più severi.
Il principio “chi più inquina più paga”, in realtà, non è applicato oggi da quasi nessun paese europeo, il principio più applicato è piuttosto “più inquini più sei soggetto a restrizioni alla circolazione”. Per quanto riguarda la tassazione, non può esserci alcun dubbio che il deficit futuro verrà sempre più scaricato sull’energia elettrica, magari differenziando, dove possibile, consumi domestici da consumi per autotrazione.
In realtà, l’ETS 1 è già applicato alle aziende più inquinanti come le case automobilistiche che devono comprare i certificati verdi per abbattere il conteggio della CO2.
Ripeto, con l’applicazione del ETS 2 questo varrà anche per chi commercia in Carburanti per autotrazione ed altro uso (anche riscaldamento immobili).
Ne consegue che il costo dell’acquisto dei certificati verdi si ripercuota sul costo del bene di consumo che fa uso di tali idrocarburi (vedi costo auto, che non a caso sta aumentando), Carburanti in futuro con ETS2.
Non voglio filosofare ma in matematica 1+1= 2
ne segue che se si mette un balzello questo si ripercuota sul presso finale di un bene che può essere semplificato con una formula tipo questa:
– Prezzo Bene = (Costo di produzione + Balzelli pagati + utile desiderato)
su tutto questo verrà applicata l’IVA che non è altro una semplice moltiplicazione del tipo:
– Prezzo finale = Prezzo Bene x (1+aliquota IVA)
dove aliquota IVA potrà essere 0,22=22% 0,10=10% ecc…
Poi se pensi che verrà scaricato sul consumo dell’energia elettrica, l’unica soluzione che hai è ridurre i consumi (acquistando prodotti più efficienti, riducendo l’uso degli apparecchi che ne fanno uso) e produrre da solo l’energia su cui non vuoi pagare le tasse/balzelli vari.
Il dubbio mi viene solo sullo su un punto ed è relativo ai Contatori che usano oggi i fornitori di elettricità, ovvero cosa sono in grado di registrare.
Mi spiego registrano solo l’energia che preleviamo dalla rete e che immettiamo con un impianto fotovoltaico, oppure anche quella autoprodotta e consumata. Se quest’ultima misurazione non la fanno allora abbiamo un motivo in più per produrre da soli la corrente visto che non ci sarebbe modo per lo stato di tassarla.
Ma anche se fosse si potrebbe fare in modo di costruire un impianto che isoli l’autoproduzione e consumo in modo da non farlo contabilizzare dal contatore, ad esempio mettendo un circuito che prelevi o diriga l’elettricità verso il contatore solo quando necessario.
Sono tutte idee/ipotesi a cui solo un esperto può rispondere.
Confermo la maggiore tassazione sui carburanti, vista la prossima applicazione del ETS2 che coinvolge la fornitura dei carburanti per autotrazione e immobili di qualsiasi tipo.
Quindi prima che molti passeranno alle BEV sci si troverà a pagare di più il pieno alla pompa oltre al metano/GPL per casa.
Ad oggi nessuno stato sta tassando l’elettricità per la motivazione addotta da Massimo, ovvero si penalizzerebbe anche il consumo domestico. Tutti intervengono su bollo, revisione e tassa all’acquisto, lì non si scappa. Ma è anche giusto contribuire al mantenimento delle strade, soprattutto considerando che le elettriche le consumano anche di più rispetto alle auto a benzina.
Scusa ma uno di quei SUV endotermici da 2000 e passa chilogrammi usura meno di un suv elettrico, ibrido o plugin di pari peso e categoria?
Non credo.
D’altro canto con lo sviluppo delle batterie (aumento dei WH/kg) le batterie peseranno meno e le BEV avranno pesi comparabili alle attuali endotermiche sE non meno visto il minore numero di componenti di una BEV.
Già oggi alcuni modelli si avvicinano come per esempio la kona nella versione più piccola della batteria
Kona benzina circa 1350kg
Kona elettrica 39kWh poco più 1500kg +11%
Kona elettrica 64kWh quasi 1700kg +25%
Il lettore ha ragione. Se tutti (in un ipotetico futuro) ricaricassimo col fotovoltaico del tetto su casa, metteranno una tassa sul fotovoltaico (e/o sul possesso della automobile). Ahime dalle tasse non si scappa
Alle volte sono le verità più semplici quelle più difficili da credere. Intanto i sauditi vivono di reddito di cittadinanza e non hanno bisogno di andare a lavorare mentre noi lavoriamo come matti fino a 67 anni.
Magari se ci facessimo un po’ più furbi visto che si presenta l’opportunità di creare ricchezza nel nostro paese non è il caso di lasciarcela scappare? Oltre al fatto che è urgentissimo ridurre l’inquinamento e le emissioni climalteranti.
– Maggiori introiti dovuti al PIL generato nel paese anziché avere denaro che va all’estero per soddisfare i capricci di qualche sceicco oppure finanziare guerre contro gli Stati cuscinetto. E questo deve essere anche un avvertimento per chi pensa di produrre biocarburanti o efuel all’estero e importarli, ovvero la peggiore tra le già pessime idee nel calderone chiamato “neutralità tecnologica”
Come quelli che si ostinano a dire che bruciare legna non aumenta la CO2 in quanto si va a compensare la CO2 catturata dalla pianta.
Ma io dico se la pianta, il ramo (quello che è) se:
– lo lasci stare continua ad avere le sue foglie ed a catturare CO2;
– lo tagli smette di catturare CO2;
– lo bruci riemette CO2 ed altri veleni imparentati con carbone e petrolio (seppure in forma minore).
Si, penso che chi promuove le biomasse, caminetti, stufe ecc, “ciurli nel manico” (dica bugie per proteggere qualche lobby).
Oltre che è una questione temporale: una pianta tiene catturata la CO2 per tutto il tempo della sua vita, mentre bruciandola la rilasciamo in poche ore nell’atmosfera, senza parlare di tutto il particolato che bruciare legna produce.
Guarda caso è lo stesso problema dei carburanti: le alghe preistoriche hanno catturato CO2 e marcendo per milioni di anni hanno prodotto il petrolio, che adesso estraiamo e bruciamo a una velocità totalmente non paragonabile al tempo che la natura ci ha messo a produrlo.
La legna è un prodotto ottimo per farci mobili, case intere, presino la carta piuttosto (evviva la cultura!), bruciarla per scaldarsi è l’ennesimo non-senso di una civiltà ignorante e presuntuosa, fatto unicamente perchè privati e operatori prendono la legna gratis dai boschi come fossero dei bancomat a cielo aperto. Poi infine ci ritroviamo con montagne e colline dissestate per assenza di vegetazione che trattenga le piogge, e tutti a piangere per le sciagure climatiche.
Quale errore? La legna bruciata non emette particolato e co2 perchè le bellissime caldaie austriache “non scherzano”?
Ed emettono se non ricordo male pure una piccola parte di benzene.
Giusto per informarla caro sig. Luca, in Italia negli ultimi 10 anni la superfice
di quelli che lei chiama “bancomat a cielo aperto” è aumentata del 20%, fonte dati corpo carabinieri forestale di stato e non il primo blog di tonino vattelaapesca
Intanto il petrolio lo devi comprare: ti sei mai chiesto il perché degli accordi, per esempio, con la Libia, “ti facciamo le strade, le autostrade porti…”. Poi lo devi importare con le petroliere, ma le petroliere hanno bisogno anche dei moli adatti per attraccare, degli oleodotti per trasportare il petrolio nelle raffinerie, una volta chiuse le raffinerie c’è anche tutta la bonifica di cui tenere conto, almeno in teoria, poi possiamo anche vivere nella melma, ma qualcuno altro si è arricchito alle nostre spalle.
Minimizzare l’argomento è abbastanza stupido, va affrontato dibattuto e trovate soluzioni, il governo non è fallito perché ha perso qualche fumatore (salvo poi leggere da colleghi commentatori che non è così) ma anche se fosse.. Che ci azzecca? Abbiamo appena visto che togliere solo 10 cent di accise ha creato un buco di una decina di MILIARDI di euro, e solo per qualche mese! Dovessero perdere tutti quegli introiti lo stato va a remengo , salvo applicare una asprissima politica antievasione (da che son piccolo sento i politici diretti di far qualcosa, ma a parte la fatturazione elettronica non han fatto altro) quei soldi devono rientrare.
Non è nemmeno possibile applicare le accise al consumo domestico, quello è tutelato soprattutto sulla prima casa, vorrebbe dire raddoppiare i costi anche per il consumo del frigorifero, del piano a induzione, della tv del pc e dei macchinari salvavita che molte persone hanno in casa.
La soluzione più probabile (almeno per me) è l’obbligo di installazione di wallbox a casa e obbligo di ricarica con quella, tutti i consumi fatti dal garage verranno tassati aggiungendo la differenza di accisa (2 cent al kwh per consumi sopra i 100kwh/mese o giù di lì), le colonnine pubbliche va da sé basta alzare il costo.
Tempo fa avevate pubblicato i dati della raccolta erariale da accise sui carburanti e il numero di litri, facendo una proporzione di massima mi usciva un aggiunta attorno ai 25/30 centesimi di accise per mantenere l’attuale gettito… Insomma non è proprio bello se ti fan pagare le accise dei trasporti anche per il riscaldamento di casa (dato che vogliamo eliminare le caldaie a gas).
È un punto molto spinoso, che, quando ho letto il titolo dell’articolo, speravo fosse trattato con la serietà dovuta, invece “a pizza e fichi”, un po come quando un amico si rompe un braccio e per prenderlo in giro gli dici “eh tanto ne hai due” (lo stato è ancora qui senza con meno fumatori)
All’appello mancano i contributi)SUSSIDI statali agli idrocarburi ..
da un titolo a caso di testata attendibile “L’Italia spende 35,7 miliardi l’anno in sussidi alle fossili” (2020)
da un titolo a caso di testata attendibile “GSE: l’Italia nel 2019 ha investito 2,6 miliardi nel green” (misto pubblico privato)
c’è un piccolo squilibrio di SUSSIDI
🙁
che ne dite di togliere i sussidi/contributi a TUTTI ?
ok. ok .
NON SI PUO’ dall’oggi al domani ..
si fermerebbe l’economia
ma in 10 anni ?
CI TUTTI GUADAGNAMO e pure tanto !!
vista in quest’ottica , anche il 110% per le case green sembra meno folle di quello che è stato ..
(truffe e impossibilità di detrarre dall’imu a parte ..)
anche se personalmente avrei puntato sulla riduzione dell’iva dei materiali isolanti ,pompe di calore e materiali edili
Tanto IVA o meno, hanno alzato a dismisura il prezzo del prodotto in sè, a causa dello scellerato 110. Giusto adesso si iniziano a vedere i primi cali significativi, guardacaso proprio perchè han bloccato le cessioni, e soprattutto la detrazione è al 90%, e quando la gente deve metterci anche solo quel 10%, sta molto più attenta ai preventivi che riceve.
Con i prezzi del materiale non possono fare la cresta più di tanto
visto che c’è il mercato unico , il privato potrebbe decidere di comprare ner resto d’europa
certo c’è la spedizione che fa salire il prezzo
ma in buona parte d’europa l’iva è più bassa su tutto
P.S.
tanto per dare un’idea dalle accise nel 2018 lo stato ha incassato 25 Miliardi di Eur ,
MENO dei contributi per il fossile ,
sarebbe buono e giusto CAMBIARE IL NOME alle accise in :
“prima tranche,pardon prima parte, di contributo statale all’industria petrolifera”
e non assegnargli mille nomi “strani” ,guerra abissinia,terremoti vari ecc.
che sanno di “supercazzola” a cui abboccano solo i gonzi imboniti dagli azzeccacarbugli della politica
Nella risposta al lettore Fabio Migliore rispondete tra l’altro: “Anche sulle sigarette lo Stato guadagnava un pacco di soldi: abbiamo (quasi) smesso di fumare, ma il governo non è andato in rovina.”
Questa affermazione é errata in quanto i fumatori in Italia sono tendenzialmente in aumento, come dicono i dati dell’ISS (Istituto Superiore della Sanità).
Qui uno stralcio del comunicato del maggio 2022: “Secondo i dati del “Rapporto sul fumo in Italia”, presentato in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco 2022 (World No Tobacco Day, 31 maggio), quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2006.”
Per chi vuole approfondire: https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/7146126
Ma che problema c’è????? Il sig. baccarini mi ha spiegato che tanto lo Stato non ci guadagna nulla dalle accise, quindi…
Uno Astuto non dovrebbe nemmeno farselo spiegare, ma facciamo finta (lol) per un attimo che tu non lo sia…
Lo Stato Italiano ha avuto un gettito fiscale complessivo di 555 miliardi nel 2021 (http://www.francomostacci.it/?page_id=753#:~:text=Il%20gettito%20tributario%20del%202021,2020%20(%2B10%2C7%25), le accise sui carburanti hanno prodotto sempre nello stesso anno 24 miliardi. Il 4.32%.
Nel 2022 il gettito da accise è calato di 6 miliardi, ovvero del 25% (soprattutto per gli sgravi decisi dal governo) eppure le entrate totali sono cresciute di 54 miliardi. Ricalibrando le spese statali probabilmente si potrebbero eliminare completamente le accise.
Ma non serve mettere le accise sull’elettricitià: per recuperare quei 24 miliardi basta il risparmio di spese mediche per malattie respiratorie dovute all’inquinamento da trasporto. C’è chi ha fatto questi calcoli, ad esempio il governo australiano (se VE taglia il link cercate thedriven(punto)io, articolo del 01072019):
https://thedriven.io/2019/07/01/electric-cars-can-save-thousands-in-health-costs-evc-report-says/
Togliendo le auto termiche dalla strada si possono risparmiare 3 miliardi di dollari australiani all’anno per la sola area metropolitana di Sydney. Sono 5 milioni di abitanti. Moltiplichiamo per 13 per arrivare ai 65 milioni di italiani, e abbiamo (in un conto molto rozzo) 39 miliardi di dollari australiani. Al cambio attuale sono 24 milioni di euro, nemmeno a farlo apposta la cifra che mancherebbe togliendo le accise.
Togliamo poi anche le caldaie a gas e a legna, sostituendole con pompe di calore, e i risparmi sanitari saranno ancora più elevati.
Vada a vedere le emissioni della frollìni sp dual28 a condensazione…è vero che pochi sono disposti a spendere e se ne fregano
Froling!! Evviva l’intelligenza artificiale…comunque meglio i frollìni!!
Oggi…ripeto oggi ( che ci sono)anch’io consiglio le pompe di calore
Io rispondo di quello che scrivo, non di quello che lei (non) capisce!
La volevo comunque ringraziare per avermi accomunato a Tesla e Musk nel non mettere l’iniziale in maiuscolo, sono quei piccoli gesti che ti svoltano la giornata, ed è subito sera!
L’albero tagliato ricresce e le migliori caldaie a biomasse sono austriache ( non cinesi )dove non si scherza con le emissioni…
Come si dice chi vivrà vedrà .
Personalmente , vedo non praticabile la soluzione di autoprodursi l’energia elettrica ( ci sono zone delle città , anche le più piccole , che non hanno lo spazio fisico per poter mettere un impianto FTV o sono presenti vincoli architettonici ) quindi saremo costretti comunque a rifornirci alla colonnina.
Le colonnine poi dovrebbero essere tutte ad alta potenza , dai 300KW in su per intenderci e quindi i produttori di energia elettrica dovranno installare una rete che dovrebbe essere pari ai distributori attuali di carburanti ( e ogni distributore , almeno dalle mie parti ha almeno 4 pompe ). E i soldi per poter fare ciò , da dove li dovrebbero prendere ?
Qualcuno solleverà la domanda “perchè almeno 300KW?” semplicemente per diminuire i tempi di occupazione della colonnina ( es. se devo ricaricare 30 kwh , con 300 kw erogati si impiega 1/10 di ora , cioè 6 minuti ).
Ma ribadisco bisogna costruire una rete capillare di stazioni di ricarica , che oggi semplicemente non c’è , con i relativi costi.
Altro punto , e finisco , sarebbe anche utile cercare alternative alla circolazione a batteria o ci leghiamo mani e piedi , come fatto col petrolio , a nazioni che detengono il monopolio per esempio sulle terre rare etc.
L’elettrico per l’autotrazione è una bella idea , città più pulite , più silenziose sicuramente , ma deve essere fatto a costi contenuti o per meglio dire ragionevoli per tutti.
No, le colonnine non devono essere tutte da 300 kW, principalmente servono soltanto per i viaggi lunghi.
No, non servono lo stesso numero di pompe perché gran parte delle auto possono ricaricare a bassa velocità nel garage o vialetto di casa o presso colonnine pubbliche vicino a casa.
Rete capillare sì, ma ci sono fondi per quello e soprattutto se le colonnine sono utilizzate si ripagano con l’utilizzo.
No, non ci sono terre rare nelle batterie.
Le cose bisogna saperle, non indovinarle
Confermo tutto quanto detto da Leonardo
Ma va.
Secondo me invece anche in autostrada servono colonnine fast da 50KW, sai dove? Dove la gente si ferma spesso a mangiare, dove ci sono o grandi ristoranti e spesso la gente si ferma anche più di un’ora.
Avere colonnine oltre i 300kW serve per chi si ferma poco e deve fare tanta strada, benissimo in autostrada in generale.
Ma l’ultima volta a Modena, per mangiare da Eataly ci abbiamo impiegato più di un’ora e mezza.
Avremmo caricato una batteria da 75kWh con una colonnina da 50kw di potenza, che sono anche colonnine che costano meno, per cui ne puoi mettere molte di più allo stesso costo.
Occhio che esistono le tegole fotovoltaiche che possono essere tranquillamente essere posate sui tetti (probabilmente sono installabili anche sui tetti con vincoli storici)
Ma poi perché un paese come il portogallo permette l’installazione del fotovoltaico sui palazzi storici e l’Italia non dovrebbe permetterlo?
Installare il fotovoltaico non serve solo per ricaricare le auto ma ridurre i consumi dei palazzi. Se poi un quartiere si consocia in una comunità energetica, forse gli effetti benefici anche nei centri altamente popolati si vedrebbero più che in periferia. In particolare forse sarebbe più facile riconvertire le caldaie a metano con le pompe di calore.
Il problema si è già manifestato in alcuni stati e questi stanno intervenendo sia introducendo una tassa sull’acquisto sia un bollo annuo.
In Norvegia si sono concentrati sul peso, andando a penalizzare i veicoli più pesanti (lo trovo giusto).
In Texas invece hanno introdotto una tassa flat (ovvero non differenziata per peso, potenza o altro) in più solo sulle elettriche (se non erro incluse le plugin) proprio perché non pagano le accise sulla benzina. In Texas le accise sono usate per il mantenimento delle autostrade e per questo, nonostante in Texas c’è un certo pregiudizio verso le elettriche (e non solo in Texas, anche in altri stati conservatori), gli americani tutti sono favorevoli a questa soluzione trovandola giusta e corretta [ https://www.kiplinger.com/taxes/texas-electric-vehicle-tax-registration-fee ], ma in generale tutti gli stati americani prevedono tasse ad-hoc [ https://www.ncsl.org/energy/special-fees-on-plug-in-hybrid-and-electric-vehicles ]
Forse semplicemente aumenteranno la tassa di possesso delle auto, senza discriminare sui consumi, come d’altronde penso sia fatto in diversi stati europei. Oppure semplicemente, visto che ci saranno le scatole nere sulle nuove auto, verrà memorizzato il chilometraggio ed in fase di bollo lo si dovrà dichiarare e da lì la tassa
ma sono tutte ipotesi e la prima è la più semplice da attuare
L’aumento delle accise sulla corrente elettrica non è fattibile se non si impone un contatore che discrimina i consumi di casa da quelli di ricarica delle auto e rientriamo nel caso del conteggio dei km.
D’altro canto se qualcuno si fa un impianto fotovoltaico off-grid (ovvero non collegato alla rete) come potrebbe lo stato tassare chi non è visibile????
unica alternativa è un bollo più elevato per tutti (ICE e BEV)
Ma qualcuno ha veramente paura che, se dovessero servire più soldi, i nostri politici non riescano a trovarli?
Secondo, se risparmieremo le accise del carburante, potremmo pagare più tasse da qualche altra parte.
Dove sta scritto che l’elettrico è migliore perché è più economico? Deve essere economico in senso ambientale e basta, costasse anche di più.
/// Dove sta scritto che l’elettrico è migliore perché è più economico? Deve essere economico in senso ambientale e basta \\\ Da non dimenticare i risvolti sanitari, sia come qualitá della vita di tutti che come risparmi in spesa pubblica nel settore (https://www.vaielettrico.it/la-bev-conviene-solo-perche-lelettricita-e-detassata-o-no/)
Quanto incide la produzione idroelettrica sul totale delle rinnovabili? Perchè certamente non succederà mai che gli italiani si mettano ad autoprodurre energia idroelettrica. Per quanto riguarda il recupero delle mancate entrate delle accise sugli idrocarburi, escluso il ricorso alla fiscalità generale perchè profondamente iniquo, non potrà che essere scaricato sui costi dell’energia elettrica, il “carburante” del futuro, alter non datur.
A proposito di iniquità: come propone di distinguere l’elettricità utilizzata dagli automobilisti elettrici, da quella consumata dal suo vicino pensionato per alimentare il frigorifero o la televisione? Non sarebbe meno iniquo caricare il peso fiscale sulla fiscalità generale, che almeno è progressiva?
Dimentichi che le auto moderne saranno tutte quante connesse in rete, pertanto la tassa più probabile sarà a chilometro (viva la neutralità tecnologica), in più i carburanti pagheranno presto la tassa sulle emissioni di CO2, inclusa l’energia elettrica quindi l’elettricità verde costerà meno di quella prodotta con i fossili
Detto questo, prima di vedere impatto su energia elettrica si vedranno aumenti consistenti sulle tasse sui carburanti, che verranno aumentate nei momenti in cui i prezzi riusciranno a stare abbastanza bassi, e sempre meno ridotte man mano che saranno disponibili sul mercato auto elettriche alla portata di tutte le tasche. Insomma, la transizione durerà un bel po’ ma il principio di fondo è che chi più inquina più paga, da lì non penso che si possa scappare, man mano che gli effetti del cambiamento climatico si faranno sempre più severi.
Il principio “chi più inquina più paga”, in realtà, non è applicato oggi da quasi nessun paese europeo, il principio più applicato è piuttosto “più inquini più sei soggetto a restrizioni alla circolazione”. Per quanto riguarda la tassazione, non può esserci alcun dubbio che il deficit futuro verrà sempre più scaricato sull’energia elettrica, magari differenziando, dove possibile, consumi domestici da consumi per autotrazione.
In realtà, l’ETS 1 è già applicato alle aziende più inquinanti come le case automobilistiche che devono comprare i certificati verdi per abbattere il conteggio della CO2.
Ripeto, con l’applicazione del ETS 2 questo varrà anche per chi commercia in Carburanti per autotrazione ed altro uso (anche riscaldamento immobili).
Ne consegue che il costo dell’acquisto dei certificati verdi si ripercuota sul costo del bene di consumo che fa uso di tali idrocarburi (vedi costo auto, che non a caso sta aumentando), Carburanti in futuro con ETS2.
Non voglio filosofare ma in matematica 1+1= 2
ne segue che se si mette un balzello questo si ripercuota sul presso finale di un bene che può essere semplificato con una formula tipo questa:
– Prezzo Bene = (Costo di produzione + Balzelli pagati + utile desiderato)
su tutto questo verrà applicata l’IVA che non è altro una semplice moltiplicazione del tipo:
– Prezzo finale = Prezzo Bene x (1+aliquota IVA)
dove aliquota IVA potrà essere 0,22=22% 0,10=10% ecc…
Poi se pensi che verrà scaricato sul consumo dell’energia elettrica, l’unica soluzione che hai è ridurre i consumi (acquistando prodotti più efficienti, riducendo l’uso degli apparecchi che ne fanno uso) e produrre da solo l’energia su cui non vuoi pagare le tasse/balzelli vari.
Il dubbio mi viene solo sullo su un punto ed è relativo ai Contatori che usano oggi i fornitori di elettricità, ovvero cosa sono in grado di registrare.
Mi spiego registrano solo l’energia che preleviamo dalla rete e che immettiamo con un impianto fotovoltaico, oppure anche quella autoprodotta e consumata. Se quest’ultima misurazione non la fanno allora abbiamo un motivo in più per produrre da soli la corrente visto che non ci sarebbe modo per lo stato di tassarla.
Ma anche se fosse si potrebbe fare in modo di costruire un impianto che isoli l’autoproduzione e consumo in modo da non farlo contabilizzare dal contatore, ad esempio mettendo un circuito che prelevi o diriga l’elettricità verso il contatore solo quando necessario.
Sono tutte idee/ipotesi a cui solo un esperto può rispondere.
Viene contabilizzata anche la produzione.
Confermo la maggiore tassazione sui carburanti, vista la prossima applicazione del ETS2 che coinvolge la fornitura dei carburanti per autotrazione e immobili di qualsiasi tipo.
Quindi prima che molti passeranno alle BEV sci si troverà a pagare di più il pieno alla pompa oltre al metano/GPL per casa.
Sì mi riferivo proprio a quello. D’altra parte i trattati sono chiari ed è praticamente inevitabile una tassazione sulle emissioni.
Ad oggi nessuno stato sta tassando l’elettricità per la motivazione addotta da Massimo, ovvero si penalizzerebbe anche il consumo domestico. Tutti intervengono su bollo, revisione e tassa all’acquisto, lì non si scappa. Ma è anche giusto contribuire al mantenimento delle strade, soprattutto considerando che le elettriche le consumano anche di più rispetto alle auto a benzina.
Scusa ma uno di quei SUV endotermici da 2000 e passa chilogrammi usura meno di un suv elettrico, ibrido o plugin di pari peso e categoria?
Non credo.
D’altro canto con lo sviluppo delle batterie (aumento dei WH/kg) le batterie peseranno meno e le BEV avranno pesi comparabili alle attuali endotermiche sE non meno visto il minore numero di componenti di una BEV.
Già oggi alcuni modelli si avvicinano come per esempio la kona nella versione più piccola della batteria
Kona benzina circa 1350kg
Kona elettrica 39kWh poco più 1500kg +11%
Kona elettrica 64kWh quasi 1700kg +25%
Il lettore ha ragione. Se tutti (in un ipotetico futuro) ricaricassimo col fotovoltaico del tetto su casa, metteranno una tassa sul fotovoltaico (e/o sul possesso della automobile). Ahime dalle tasse non si scappa
Invece risparmieremo molti soldi.
Il petrolio non lo abbiamo, lo dobbiamo comprare arricchendo gli altri.
Alle volte sono le verità più semplici quelle più difficili da credere. Intanto i sauditi vivono di reddito di cittadinanza e non hanno bisogno di andare a lavorare mentre noi lavoriamo come matti fino a 67 anni.
Magari se ci facessimo un po’ più furbi visto che si presenta l’opportunità di creare ricchezza nel nostro paese non è il caso di lasciarcela scappare? Oltre al fatto che è urgentissimo ridurre l’inquinamento e le emissioni climalteranti.
Vero, vivono con gli introiti del petrolio che garantisce alla cittadinanza una certa tranquillità
Aggiungi:
– Maggiori introiti dovuti al PIL generato nel paese anziché avere denaro che va all’estero per soddisfare i capricci di qualche sceicco oppure finanziare guerre contro gli Stati cuscinetto. E questo deve essere anche un avvertimento per chi pensa di produrre biocarburanti o efuel all’estero e importarli, ovvero la peggiore tra le già pessime idee nel calderone chiamato “neutralità tecnologica”
@caprone manicheo volevo rispondere al tuo commento sotto ma il browser non ha collaborato 🙄
continuo a non capire le le biomasse energia rinnovabile si ! ecologica no !
Concordo!!!!
Come quelli che si ostinano a dire che bruciare legna non aumenta la CO2 in quanto si va a compensare la CO2 catturata dalla pianta.
Ma io dico se la pianta, il ramo (quello che è) se:
– lo lasci stare continua ad avere le sue foglie ed a catturare CO2;
– lo tagli smette di catturare CO2;
– lo bruci riemette CO2 ed altri veleni imparentati con carbone e petrolio (seppure in forma minore).
Si, penso che chi promuove le biomasse, caminetti, stufe ecc, “ciurli nel manico” (dica bugie per proteggere qualche lobby).
Oltre che è una questione temporale: una pianta tiene catturata la CO2 per tutto il tempo della sua vita, mentre bruciandola la rilasciamo in poche ore nell’atmosfera, senza parlare di tutto il particolato che bruciare legna produce.
Guarda caso è lo stesso problema dei carburanti: le alghe preistoriche hanno catturato CO2 e marcendo per milioni di anni hanno prodotto il petrolio, che adesso estraiamo e bruciamo a una velocità totalmente non paragonabile al tempo che la natura ci ha messo a produrlo.
La legna è un prodotto ottimo per farci mobili, case intere, presino la carta piuttosto (evviva la cultura!), bruciarla per scaldarsi è l’ennesimo non-senso di una civiltà ignorante e presuntuosa, fatto unicamente perchè privati e operatori prendono la legna gratis dai boschi come fossero dei bancomat a cielo aperto. Poi infine ci ritroviamo con montagne e colline dissestate per assenza di vegetazione che trattenga le piogge, e tutti a piangere per le sciagure climatiche.
Fate lo stesso errore di certi termici…INFORMARSI!!
Quale errore? La legna bruciata non emette particolato e co2 perchè le bellissime caldaie austriache “non scherzano”?
Ed emettono se non ricordo male pure una piccola parte di benzene.
Giusto per informarla caro sig. Luca, in Italia negli ultimi 10 anni la superfice
di quelli che lei chiama “bancomat a cielo aperto” è aumentata del 20%, fonte dati corpo carabinieri forestale di stato e non il primo blog di tonino vattelaapesca
Questo non sarebbe n contrasto con il ‘prendono gratis’…
Qualcuno gli impone di prendere ma rimboschire? Chi paga il rimboschimento?
Con le elettriche lo stato avrà:
– risparmi sul fronte sanitario;
– risparmi sul fronte sussidi miliardari all’indotto petrolifero e carbonifero (41,8 miliardi nel 2021).
Certo, per il secondo dovrà rompere un’amicizia intima più che settantennale.
Esatto. La benzina è piena di accise alla pompa, ma tutti si dimenticano di come viene importato e raffinato il petrolio.
E questo che attinenza ha con la fiscalità futura?
Intanto il petrolio lo devi comprare: ti sei mai chiesto il perché degli accordi, per esempio, con la Libia, “ti facciamo le strade, le autostrade porti…”. Poi lo devi importare con le petroliere, ma le petroliere hanno bisogno anche dei moli adatti per attraccare, degli oleodotti per trasportare il petrolio nelle raffinerie, una volta chiuse le raffinerie c’è anche tutta la bonifica di cui tenere conto, almeno in teoria, poi possiamo anche vivere nella melma, ma qualcuno altro si è arricchito alle nostre spalle.