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Lacama 2.0, unica per tanti motivi!

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Abbiamo avuto l’occasione di assistere a una mattinata di test della Lacama 2.0. Siamo andati a Imola sul circuito Enzo e Dino Ferrari dove la moto di Italian Volt era impegnata in una serie di prove di aderenza.

Tazzari (proprietaria di Italian Volt) sta infatti mettendo a punto la piattaforma inerziale che sta sviluppando in house. Una sfida piuttosto impegnativa che va a coronare un progetto nato davvero bene. Noi l’abbiamo osservata fin nei minimi dettagli e abbiamo anche fatto un piccolo giro.

Come è fatta la Lacama?

Lacama è una moto elettrica di fascia altissima che punta alle massime performance e che vuole soddisfare anche i motociclisti più esigenti. Il progetto nasce intorno a un telaio unico, nel senso vero e proprio del termine: è in una fusione unica di alluminio e lo stesso vale per il forcellone. La forcella invece è una Ohlins da 43 mm regolabile a steli rovesciati. Le ruote sono da 17 pollici e montano un impianto frenante Brembo.

Il cuore della Lacama è un motore sincrono a magneti permanenti in grado di sviluppare 150 cv e una coppia di 230 Nm. La velocità massima è di 230 km/h. Per gestire tanta potenza la Lacama è dotata di ABS Cornering, Traction Control, Anti Wheeling e piattaforma inerziale a sei assi.

La batteria è in grado di garantire (secondo il costruttore) 250 km di autonomia (nella versione Hypersport). Questo grazie a un’eccezionale efficienza che deriva dal fatto che le celle sono immerse in un liquido che permette di mantenere sempre la batteria alla temperatura di massima efficienza e rende anche la batteria virtualmente ignifuga. Questo secondo Volt aumenta le prestazioni addirittura del 25%. La fusione di alluminio che racchiude il tutto protegge le celle dagli urti e permette anche di velocizzare lo scambio termico. La ricarica può avvenire in corrente alternata (3kW) oppure in corrente continua a 19 kW. Il peso è di 219 kg nell’allestimento Hypersport e di soli 197 kg in quello Hyperlight.

Come va?

Noi abbiamo avuto la possibilità di provarla per appena qualche minuto, ma l’impressione è limpida e confermata anche da Gianluca Nannelli, ex pilota SBK e a Imola nelle vesti di tester. Si tratta di una moto estremamente equilibrata, semplice e sincera nel comunicare con il pilota. L’accelerazione è davvero impressionante e il bilanciamento è ottimo. Ci è piaciuta anche la posizione di guida, carica sulle braccia ma comunque non troppo estrema. Un buon bilanciamento tra comfort e controllo.

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Una moto unica

Una curiosità. Sapete da dove arriva il nome Lacama? È la crasi delle due parole La Camaleontica. Nome azzeccassimo visto che le possibilità di configurazione di questa moto sono migliaia. Ogni proprietario può scegliere il colore del telaio tra 22 cromie, della sella, del forcellone, delle plastiche e cambiare letteralmente la parte frontale della Lacama. Le permutazioni sono centinaia di migliaia e ogni esemplare avrà un numero di serie unico. Italian Volt punta proprio sull’unicità come ulteriore valore della Lacama.

Il prezzo sarà di 29.800 euro + iva nella versione Hyperlight e di 31.800 + iva per quella Hypersport. Le prime consegna sono previste per marzo 2024.

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67 COMMENTI

  1. tanti anni fa l’ultima cosa che avrei pensato è che sarei finito su uno scooter
    si cambia (e comunque gli scooter odierni sono molto vicini alla ‘moto’)
    comunque ‘Davinci, Damon e Verge al momento sono oggetti misteriosi’ esattamente come lacama che per il suo prodotto ha scelto un approccio ‘tradizionale, alla bimota per intendersi, OTA copilot ruote strane e roba molto futuristica lascia campo libero alla concorrenza
    sono scelte

      • beati voi, privilegi del mestiere

        scovate e provate un pacioso scooterone in arrivo con una bella autonomia, che pacifici scooter siano il desiderio più diffuso è chiaro, basta leggere le statistiche di vendita, le case sembrano non accorgersi di quello che il mercato vuole anzi a volte sembrano contrastarlo, basta vedere bmw che invece di evolverlo ha abbandonato il c evolution proponendo ‘robetta’

    • @Massimo
      @Alessandro D.

      penso avrete visto i video della Tesla con il software italiano (analogo a quanto sta preparando Hiunday con la Ioniq-5) che imita in modo esatto l’erogazione di coppia di un’auto termica con tanto palette al volante, cambi marcia e simulata differente demoltiplicazione dela coppia alle ruote, oltre al rumore del motore aggiungibile/modificabile, anche quello simulato bene, in base a giri, aceleratore (apertura condotti di aspitrazione) e carico sulla trasmissione

      può essere un futuro per le moto elettriche, per una componente ludica e per chi fatica a cambiare abitudini?

      non si parla dell’altoparlante della 500 sport, che già mi ci vedo i ragazzotti a far rumore di notte nel quartiere, ma di un simulatore perfetta in ogni aspetto, diventerebbe identica a una moto termica, a parte che manca la marmitta e i trasudi d’olio

      non come standard, a me per esempio sulle auto non piacerebbe, ma leggo pareri vari;
      piuttosto come funzione in più, attivabile ogni tanto a piacimento?

      sembra che in pista aiuti a valutare la velocità dalla marcia inserita e dal rumore dei giri del motore, invece che guardando sul quadro strumenti

      • Il software si chiama MCFly, lo realizza la stat up di Venaria Reale 2elektron ed è stato sviluppato originariamente su una moto elettrica da loro realizzata, Emula One, della quale abbiamo scritto più volte (per esempio: Emula One: una, cento, mille moto in una sola). Personalmente sono salito sulla Tesla del video. E’ una roba da spaccarti il cuore. Hai voglia a dire che è tutta simulazione: la percezione è di essere a bordo di una F1. Come ci spiegherà il cofondatore Francesco Spagnolo nell’articolo che pubblicheremo, il software aiuta il pilota a migliorare le prestazioni.

      • Più che cercare di stabilire a tavolino che cosa sia meglio che cosa sia peggio, la cosa entusiasmante secondo me è che grazie alla flessibilità del motore elettrico non è difficile implementare una moltitudine di soluzioni che possono essere anche molto differenti fra loro per non dire in antitesi e la cui scelta, in ultima analisi, dipende dal tipo di cliente che si vuole soddisfare e se vogliamo, in una certa misura, anche dalla fascia di prezzo che si vuole andare a coprire.

  2. Io però una qualche curiosità grande ce l’avrei.

    Sapete qual’è lo spessore del telaio?
    È una fusione o una pressofusione?
    Si sa qualcosa in merito a come si comporta circa la rigidità torsionale?

    Di tutto quanto, e non è poco, la parte più golosa per non dire stupefacente è la ciclistica.
    A memoria non ricordo di aver visto mai un telaio in blocco unico ottenuto per fusione.
    E mi sia pernesso… io ho visto cose che voi umani.

      • Immaginavo.
        È cosa piuttosto audace allora. Onore al merito.
        Restano aperte le altre domande, ma giaquesta prima cosa mi indirizza non poco. Sfida interessantissima, fuori dai denti, col tipo di fusione che dici tu il rischio di fare una porcata è sempre dietro l’angolo quindi se il risultato è buono chapeau.

        • Ciao Alessandro, la fusione in bassa pressione è un processo consolidato, la si usa da moltissimo per esempio per fare i cerchi in lega, che di sollecitazioni ne devono sopportare….

          • Lo so, ma qui c’è l’aspetto torsionale (e a maggior aggravio il fatto che la capacità di torcere deve essere anche differenziata fra le varie zone del telaio).
            Se lo fai troppo morbido in curva la moto va via come una biscia, se invece fai un monolite di calcestruzzo armato in curva rischi che la moto ti vada via dritta.
            Ma per farla sempre più difficile, quello che ti è richiesto che il telaio faccia in un dato momento nella zona del cannotto dello sterzo non è detto che sia la stessa cosa che deve fare all’altezza dell’attacco del forcellone… E via discorrendo.

            Aspetto che nei cerchi in lega c’è senza dubbio ma in misura differente.

            Quindi partendo dal presupposto che uno che di mestiere fa fusioni di alluminio le cose le sappia fare come si deve, rimane comunque una sfida tecnica che a mio avviso è decisamente interessante.

            Ci ho anche ripensato, e ti confermo che a memoria Io non ricordo una moto che sia una che abbia un telaio realizzato in un’unica fusione di alluminio.

            Di forcelloni fatti unendo due pressofusioni anche banalmente con delle viti, ne ho visti anche parecchi. Se non ricordo male per esempio l’Aprilia Shiver… ho visto anche roba direttamente ricavata dal pieno di alluminio se è per questo (parte alta e cannotto dello sterzo della Gazzaniga 125 GP, roba che se uno gli piace l’argomento diventa semplicemente matto dalla gioia), ma sinceramente di telai monolitici in fusione di alluminio non me ne ricordo neanche mezzo.
            Pronto a sbagliarmi eh Per l’amor del cielo.

          • Potrei sbagliarmi, ma nel magazzino della Tazzari ne ho visti un centinaio pronti per essere spediti a Ducati

          • Lo so 😇😇😇 e ti ringrazio. Il problema è che sei l’unico che lo ha capito, gli altri continuano a guardarmi come se fossi un matto. 🤭🤭🤭🤭

          • -Potrei sbagliarmi, ma nel magazzino della Tazzari ne ho visti un centinaio pronti per essere spediti a Ducati-

            Telai completi o parti si telaio? Ocio che la differenza è fondamentale eh?
            Per che moto sarebbero?
            Va che ti credo eh?

          • Quello con lo sdoppiamento della personalità mi sembri tu. Se la domanda è rivolta a me, ti rispondo che mi sono parsi telai interi. Non chiedermi dettagli perchè li ho visti di sfuggita.

          • Ok Massimo guarda, torno a ripetere: a memoria non mi viene in mente una moto che sia una che abbia il telaio realizzato in un’unica fusione di alluminio. Di moto col telaio costruito saldando o imbullonando diverse parti ottenute per fusione ce n’è quante ne vuoi, ma fatte col telaio in un’unica fusione non me ne viene in mente neanche una. Chiaramente prontissimo ad ammettere che sto sbagliando. Ma di conseguenza, per quello che mi è dato di sapere, questa moto sarebbe a modo suo straordinaria anche se c’avesse dentro il motore della Honda Dominator.

  3. Mah … https://www.italianvolt.it/it/lacama-it/

    Partiamo dal peso. Il dato non è dichiarato, si sa quanto pesa? Cercando in internet si trovano dichiarazione del tipo “il peso non supererà i 200 kg” fino a “pesa 250 kg”. Eppure sul sito web del costruttore si parla nella scheda tecnica della sella in gel in ecopelle ma si sono dimenticati di riportare il peso. A me queste cose fanno arrabbiare tantissimo.

    Autonomia “La batteria è in grado di garantire (secondo il costruttore) 250 km di autonomia.”, sul sito web (e anche nel video) “Autonomia: Superiore a 200 km (test omologativo WMTC in fase di svolgimento)”.

    Velocità massima: nel video si parla di 200 km/h, nella scheda tecnica 230.

    0-100 in modalità rocket: nel video meno di 3,6 secondi, nella scheda meno di 3,8.

    Resta il problema della noia. Senza marce, senza sound, per dare un po’ di brio alla guida tutti i passaggi in pov del girato su pista avevano una musichetta di sottofondo (perché il girato senza il sound del motore sarebbe venuto tristissimo).

    Infine il prezzo. Questa costa oltre il doppio rispetto alla GSX-S1000 che costa 13490. Di che parliamo?

    • Sono anticipazioni, i dati ufficiali omologati non ci sono ancora. E nemmeno il settaggio definitivo, altrimenti perchè farebbero i test?
      Comunque, se riesci a fare le pieghe che fa Nanelli nel video, ti diverti eccome.

      • -se riesci a fare le pieghe che fa Nanelli nel video-

        Dove peraltro stava andando a spasso… 🤭 teneva ancora la testa in alto… 😉

          • Lo so, stava solo testando il settagglio della piattaforma inerziale

          • Prima che ti inalberi inutilmente 😂 la questione non è per dare un giudizio sulla moto, quanto piuttosto per far capire a Enzo che in maniera molto sottile gli stiamo dicendo che non sarebbe buono di fare le pieghe che fanno annelli andando a spasso. 🤭🤭🤭

  4. Io invece voglio guardare il tutto da una angolazione diversa: intanto questo tipo di investimento va in direzione di una ricerca necessaria per arrivare tra qualche anno ad un prodotto fruibile. Detto questo aldilà dei costi, quando ci sarà un pareggio energetico tra la produzione di questi veicoli e il loro l’utilizzo?. Perché se è vero che con le automobili si fa un notevole numero di km , con le moto non è così e questi mezzi vengono sostituiti dall’utente più spesso a differenza delle auto. Quindi ci sarà un vero vantaggio per l’ambiente?

    • Buona domanda. l’impatto ambientale delle moto termiche è assolutamente trascurabile.Il problema è un altro: i motociclisti si troveranno presto alle prese con la progressiva scomparsa della benzina e dei distributori.

      • i motociclisti si troveranno presto alle prese con la progressiva scomparsa della benzina e dei distributori.

        non solo i motociclisti
        🙂
        di questa lacama non dicono la cosa più importante, quanti kWh, per il resto è eccessivamente cara, come del resto quasi tutte le altre due ruote elettriche proposte per un uso libero, senza troppe limitazioni

        • E’ un processo già iniziato: il numero di distributori di carburante si è quasi dimezzato negli ultimi anni. Non perchè siano diminuiti consumi, ma per efficientare la rete con margini sempre più bassi. Fatto sta che chi risiede nei centri storici spesso non trova distributori sui suoi percorsi abituali e deve andare appositamente a rifornirsi in periferia.

      • Convenienza ambientale moto elettriche:

        Cosi a spanne, solo un mio parere, da verificare:

        – una moto veloce ( non uno scooterino) consuma all’incirca metà energia rispetto auto, per colpa più dell’aerodinamica più che del peso, che invece è ridotto

        – si porta appresso una batteria che non arriva ad essere metà di quelle auto

        per questo dovrebbe avere un punto chilometrico di pareggio energetico (rispetto all’energia usata per produrre moto e batteria) simile o più corto rispetto a quello delle auto (che hanno uno scotto energetico iniziale in termini di batteria pur modesto, ma maggiore in proporzione a una moto)

        Poi in dettaglio:

        – fattore a sfavore, moto usano batterie “di punta” cioè NCM invece che LPF
        – fattore a favore, moto elettriche le confronti con moto a benzina, non diesel
        – fattore neutro, produzioni semi-artigianli oppure scalabili in massa (in futuro), ma
        comunque le celle batterie le comprano da produttori che già usano filiere robotizzate ed energeticamente efficentate il più possibile pari a quelle delle auto;

        vabbè, i primi telai e i componenti accessori (l’involucro batteria), se non ancora prodotti in serie, che costicchieranno un po’ in termini di energia e di portafoglio, rispetto ad una Yamaha modello di grandi serie, ma lo stesso immagino si potrebbe dire della produzione di una Ducati

        Non ho provato a fare i conti, ma una moto elettrica grande con 15-20.kwh di batteria NCM (quindi non uno scooterino) potrebbe pareggiare entro 20-25.000.km
        (per le auto BEV 2023, IMHO, siamo a 22.000.km vs Benz e 35.000.km vs Diesel)

        E al solito, il punto di pareggio poi scende ancora negli anni futuri, andrebbe visto anche in prospettiva, qualche anno e arriva a zero

        per cui si, pure le moto elettriche dovrebbero costituire un buon miglioramento “ambientale” rispetto alle moto termiche

        penso nessuno faccia demolire e riciclare una moto grossa prima dei 25.000.Km (ma neanche 50.000.km, se non gli fondi il motore termico), fosse anche un 2° o 3° proprietario

        E specie se i motori elettrici delle moto saranno molto durevoli, come quelli delle auto elettriche, mi aspetto in caso di “obsolescenza commerciale” dopo anni di uso, che talora si scelga di tenerla ancora e fare piuttosto un upgrade della sola batteria, tenendo il resto della moto, con contorno di officine specializzate; mi pare che le moto, siano un settore dove, ancor più che con l’auto, piace conservare e usare modelli vintage o di serie divenute speciali “per età” o altri motivi

        • dato che le batterie pesano a me piacerebbe tanto una grand touring elettrica, tipo bmw k 1600 gtl o le ‘american’ harley davidson, anche fino a 4 quintali con minimo 30 kWh (e magari batterie aggiornabili facilmente)

          uno sfizio che mi toglierei molto volentieri

          purtroppo ancora nessuno fa una ficata del genere

          • Potrebbe trovare il suo pubblico, ma già le moto elettriche vengono considerate troppo costose, con una batteria di simili dimensioni non voglio nemmeno pensarci…

          • Questo anno i pacchi batteria di punta (NCM) che vedo si trovano anche su alcune moto, mi pare (?) stanno stanno messi cosi:

            – 19-20.kwh per 100kg (involucro compreso, non solo le celle)

            – 25-26.kwh per 100kg SOLO IN CINA PER ORA (involucro compreso)
            (Welion semisolide usate da questo mese sul alcune vetture NIO)

            Motore elettrico + inverter pesano 30-35.kg, rispetto al motore termico + cambio + serbatoio di una 600-750cc penso ne risparmi 35-50kg? se così, una batteria da 100.kg è un +60kg

            Mi pare moto grosse in commercio hanno batterie tra 80.kg e 100.kg

            Non siamo lontani dalla quadratura del cerchio (specie per un tipo di moto bassa e più pesante che ipotizzavi tu) ma neanche vicinissimi

            Perchè oltre alle disponibilità tecnica di nuove batterie più dense, che magari in un anno ci siamo, bisogna aspettare che poi arrivi la disponibilità commerciale = celle prodotte a costi più bassi

            Poi come diceva Alessandro, arrivano anche nuove chimiche ma si parla di qualche annetto

            Un progetto come quello che dici tu “tecnicamente” si potrebbe gia fare con le celle comprabili in europa oggi, bisogna sforzarsi un po’ a livello di design per trovargli posto nel telaio ma si potrebbe

            es. 140.kg di batteria con 28.kwh.. su una moto tipo Honda goldwing. BMW 1600, Harley, etc

            Poi ho visto l’altro articolo qui sul blog:
            la seconda elettrica della harley hanno cambiatò rispetto alla prima, propongono una moto agile ( moto 200.kg, batteria “solo” 10.kwh)
            https://www.vaielettrico.it/livewire-s2-del-mar-ecco-le-specifiche-in-europa-arriva-a-settembre/

          • rispondo a > R.S.

            ‘Un progetto come quello che dici tu “tecnicamente” si potrebbe gia fare’

            finora c’è la tacita t-cruise turismo che offre massimo 27 kWh , la meno potente col charger da 11 kW siamo sui 45 mila euro
            troppi

            un nuovo progetto lo farei ottimizzato , intendo anche con batteria aggiornabile
            una harley ‘american’ elettrica alla fine ti viene pari peso alla endotermica

            con prezzo ‘cinese’ (massimo come la lacuna che ha meno della metà dei kWh) il primo cliente sarei io
            🙂

          • @luca
            belle le moto Tacita (Torino), cruiser e enduro, non li conoscevo

            con cambio a marce e frizione, per chi ci tiene, e immagino per sfruttare meglio la curva di coppia del motore senza doverlo sovradimensionare

          • -sfruttare meglio la curva di coppia del motore senza doverlo sovradimensionare-

            Lei mi sta simpatico.

            Sta cosa la sto dicendo da mesi, ma mi danno del rimbambito, del pistonaro e del troglofossile e la risposta è sempre “software! software!! software!!!” 😀
            (ci mancherebbe, lo dico con affetto e con un sorriso, qui sono tutti informatici… Ogni ofelè fa el so mestè)

            Poi il discorso è chiarmente più articolato di così, bastano due o esagerando tre marce e la frizione su una moto elettrica serve forse solo nel trial, ma almeno lei mi ha capito. 😉

          • @Alessandro
            bhe si il cambio è una possibilità, se non si hanno motori esagerati come quelli delle Tesla che spingono lo stesso anche se sono bloccati in una “mono-marcia” relativamente lunga

            a me non dispiace neanche il monomarcia, massimo relax, ma ad es. ricordiamo Posrche Taycan ha 2 marce; e sulle auto vintage retrofittate il cambio di solito si mantiene;

            a settembre forse vedo una Lancia Fulvia Coupe elettrificata da un gruppo di appassionati (e sono stati contattati da un’università che vorrebbe occuarsi di dotarla di guida autonoma, sarebbe un curioso corto-circuito tra passato e futuro)

            PS: ho letto oggi, la moto Lacama avrebbe (?) optato per un’altra opzione ancora:

            motore sovradimensionato ma comunque leggero (se ho capito bene 11.kg invece di 30.kg) in quanto del tipo a frusso assiale; sono motori corti ma con un raggio più grande e per come sono direzionati i campi magnetici hanno ancora molta coppia per unità di peso

            sarebbero quei 19 chili in meno che forse li aiutano a tirare fuori un modello diverso dalle altre moto elettriche

        • Tutto corretto, condivido. Quanto all’impatto ambientale consideriamo però il numero di moto circolanti (irrisorio rispetto alle auto) e il kilometraggio medio annuo (un terzo rispetto alle auto?)

  5. Trovo molto interessante il raffreddamento a liquido della batteria.. Chissá se il raffreddamento del motore è altrettanto efficace, per intuirlo con buona approssimazione bisognerebbe conoscere la potenza nominale per poterla confrontare con quella massima.

    • Notavo anche io del raffreddamento della batteria..forse è la prima tra le moto?
      mentre motori elettrico raffreddati sulle moto già ce ne sono

      Forse può girare con il coltello tra i denti in pista anche in estate, senza che inizi a surriscaldare le batterie e subentri un limitatore di potenza

        • Motore e inverter di Lacama sono raffreddati a liquido, con radiatore collocato frontalmente sotto il canotto dello sterzo. Il pacco batteria è raffreddato ad aria tramite l’alettatura del guscio esterno in alluminio.

  6. E poi ci si chiede perchè le moto elettriche non vendono e non prendono piede…
    Più moto elettriche vedo uscire e più mi sembra che non abbiano alcuna possibilità di fare mercato, se non altro se le caratteristiche che offrono sono queste.

    250km di autonomia dichiarata, sappiamo come funziona saranno 200/210 al max e già sono ridicoli, se si tira un po’ per divertirsi quanti diventano 150? Per 30.000 euro?
    Solo mettendo queste due cose insieme siamo al limite della presa per i fondelli, mi chiedo chi investe per produrre prodotti come questo cosa ha in mente.

    • Per curiosità: ci racconta come usa la moto lei? Quante volte in un anno fa più di 150 km di autostrada senza fermarsi? Quanta benzina tiene il serbatoio della sua moto?

      • i motociclisti che conosco io non usano la loro moto come fosse uno scooter. e l’autonomia di cui bisognano non può esaurirsi cosi presto. certo se esagerano fanno anche i 10 , ma per percorsi tranquilli possono fare anche i 600 km in autostrada fermandosi 5 minuti per il rifornimento. fermarsi ogni 45-50 minuti in autostrada non li attirerà molto. per vincere le loro differenze devono avere almeno le prestazioni ed autonomia di un gsx-r 600 … (con una ricarica veloce di massimo 2 sigarette)

        • IL GSX-r 600 non l’ha mai avuto e mai guidato. Leggo che con un serbatoio da 17 litri e un consumo medio di 15, 6 km litro dovrebbe avere un’autonomia di 260 km circa. Quindi 600 km in autostrada, anche tranquilli, richiederebbero almeno due soste. Ma i motociclisti che conosco io di viaggi del genere ne fanno uno-due all’anno, e non tutti. I motociclisti che conosco io fanno il tragitto casa lavoro tutti i giorni, come se avessero uno scooter, oppure una volata alla domenica mattina su per il Muraglione o sulla Futa; massimo 150 km, con una sosta chiacchiere-caffé di almeno un’ora arrivati al passo. Ricapitolando: la volata domenicale per 40-50 volte all’anno e casa-lavoro tutti i giorni, potrebbero farli tranquillamente in moto elettrica. Le due tratte annuali da 600 km, richiederebbero 4-5 soste anzichè due. Non mi sembra questo il motivo principale per non prendere nemmeno i considerazione, o addirittura sbeffeggiare, una moto straordinaria come Lacama.

          • ” Non mi sembra questo il motivo principale per non prendere nemmeno i considerazione, o addirittura sbeffeggiare, una moto straordinaria come Lacama.”
            mi dispiace che abbia capito quello che voleva, io non ci ho messo nessun sentimento nel mio commento , ho solo riportato quello che abitualmente fanno i motociclisti che conosco. se vuole rimanere nel solco di una discussione educata me lo dica. Se lei dice che è una moto straordinaria vuol dire che l’ha provata ed ha fatto il confronto con le equivalenti termiche.
            Per il fatto di quanto e come un motociclista usa la moto dipende da caso a caso, ma resta il fatto che se moto o macchina ci si deve fermare prima di 2-3 ore la persona semplicemente cambia mezzo.

          • Perchè questo tono piccato? le ho mancato di rispetto? Stiamo calmini per favore. Si, io l’ho provata ma solo per 10 minuti e confermo che dà sensazioni straordinarie. Di motociclisti da 3 ore ininterrotte di marcia autostradale io non ne conosco.

          • -Di motociclisti da 3 ore ininterrotte di marcia autostradale io non ne conosco.-

            Il gallo non ha ancora cantato tre volte e già mi rinneghi? 😂😂😂😂

    • Al netto che stanno arrivando delle batterie molto interessant (ex litio zolfo), nel breve la differenza la fa la velocità di ricarica. E qui tutto sommato ci siamo, visto che è prevista la ricarica fast.
      Poi chiaro, la capisco perfettamente.
      A 25 anni facevo anche 500 km in una domenica, magari non esattamente a velocità codice e tutto avevo in mente tranne che pensare alle ricariche…
      Però è un divenire.
      Mi creda, questo è solo un pallido inizio.

      • “Mi creda, questo è solo un pallido inizio.” Io sono d’accordissimo con te, ma credo che il sig. Degli Esposti invece la ritenga già ben matura e pronta a soddisfare una moltitudine di motociclieti.

        • Sì però anche tu devi avere un pochino di rispetto e di comprensione per Nonno Massimo. 🤭😇♥️

        • Sicuramente è una moto in grado di soddisfare le necessità (e superare le capacità) di nove motociclisti su dieci. Le moto elettriche cominceranno a diffondersi seriamente non appena i motociclisti cominceranno a far caso con onestà al contachilometri e non solo al contagiri. Non apriamo il capitolo sui prezzi, quelli sono altamente soggettivi.

        • Lei si sbaglia. Sono motociclista da 54 anni e qualcosa ne capisco di moto e di motociclisti. Se però lei ha la bontà di elencarmi in dettaglio i motivi per i quali trova che una moto come Lacama sia solo un pallido inizio le dirò dove sono d’accordo con lei e dove no.

          • Via! Sciò! Esci dal corpo di Massimo chiunque tu sia! Vade retro! Ridammi il mio amico, che manco mi riconosce! 😂

          • se posso rispondo io che avendo un bmw c evolution sono forse l’unico due ruote elettrico in questo forum
            la lacama con 14 kWh come lei dice (la casa non dichiara) si dovrà confrontare con energica , damon (assetto variabile, copilot), verge (motore integrato nella ruota senza mozzo), davinci (OTA, autobilanciamento, piattaforma open source) … tutte con almeno 20 kWh e più o meno stesso prezzo , qualcuna più prestazionale, altre meno
            si, direi la lacama (tazzari, carissimo come al solito) è un pallido inizio

          • Valuterei anche peso, efficienza, aerodinamica, ciclistica. E non dimentichi che qualcuno di noi, pur non possedendo una veicolo a due ruote elettrico, ne ha testati più d’uno. Per esempio Energica e Zero SR/F… Davinci, Damon e Verge al momento sono oggetti misteriosi

          • io ho provati quasi tutto l’elettrico in commercio (mi manca la experia)
            anche un bmw c evolution non esattamente di serie (22 kWh, ricarica DC, più pesante da fermo, in marcia nessun problema)
            ognuno ha le sue esigenze e preferenze
            io preferisco l’autonomia, l’epoca smanettone l’ho passata e non la rimpiango

          • La penso esattamente come lei che infatti ha optato per lo scooter. Ma converrà che la moto “is different”. Anche molti smanettoni pensano che l’autonomia sia importante, poi inforcano la moto la domenica mattina per fare 100 km di pieghe si è no. Per gli spostamenti quotidiani o usano uno scooter, o diventano pazzi a sfrizionare in città. Ecco: le moto elettriche da smanetttoni, in città si usano come fossero scooter.

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