Auto elettriche si, ma usate. Questa la scelta del Comune di Narni, in Umbria, che ha rinnovato la sua flotta scegliendo 5 veicoli a batteria di seconda mano. Un rischio alto? Forse sì. Per questo l’amministrazione ha chiesto l’aiuto di esperti per la certificazione delle vetture. E si è scelto Power ChecK control, brevettato dall’ingegner Leonardo Spacone papà di Power Cruise Control.
L’amministrazione ha acquistato un Nissan e-NV200 dedicato agli operai comunali, 2 Nissan Leaf 40, 1 Nissan Leaf 24 e una C Zero. I veicoli sono stati scelti dopo la certificazione di un esperto sull’autonomia garantita dalle batterie che, dopo un certo numero di anni, subiscono un decadimento della capacità . Va bene il rispetto dell’ambiente, va bene l’economia circolare ma le auto deve offrire l’autonomia sufficiente alle prestazioni richieste.
L’autonomia minima è da 120 km
Approvato il concetto e la filosofia della scelta verso l’usato c’è da capire cosa si intende per autonomia residua in termini concreti. In questo caso dipende dall’uso ovvero se si tratta di auto che devono essere usate solo all’interno del Comune, ha circa 20mila abitanti, secondo l’amministrazione possono bastare 120 chilometri. Questo il riferimento minimo. Pensiamo alla C Zero, ma le Nissan Leaf ne garantiscono 240: “Si è fatto il calcolo e si garantisce la percorrenza ordinaria di una giornata di lavoro“. Parole a Vaielettrico.it dell’assessore all’ambiente  Alfonso Morelli.
La certificazione con Power ChecK control, “figlio” di Power Cruise Control
Lo strumento per testare le batterie e calcolare l’autonomia residua è il Power ChecK control  brevettato dall’ingegnere Leonardo Spacone che già  conosciamo per Power Cruise Control.  Si è così calcolata l’autonomia residua delle auto offerte all’amministrazione comunale. “Un nuovo strumento che si basa sulla lettura dati OBD. Questo controllo va a vedere la capacità residua della batteria e lo stato di salute di ciascuna cella del pacco batteria appoggiandosi all’esperienza di Power Cruise Control che legge l’energia delle batterie per una gestione dei viaggi. Questo nuovo servizio sarà gratuito per gli abbonati di PCC“. Più in specifico è utile: “Per acquistare o vendere un veicolo di seconda mano: nel primo caso per avere sicurezza, nel secondo per dimostrare ai potenziali clienti lo stato reale della batteria del veicolo”. Ma come sottolinea l’ingegner Spacone: “Puoi anche generare un certificato PKC per uso personale e monitorare i parametri della batteria del tuo veicolo e come cambiano nel tempo con l’utilizzo dell’auto“. Altre informazioni al link.
E tutte le 5 auto comunali monteranno il dispositivo (5 anni di licenza e 5 anni di garanzia). Quanto si è speso? “Il pacchetto completo con i 5 veicoli e 5 punti di ricarica più la colonnina per la micro mobilità elettrica – fa i conti l’assessore – e con tutte le spese di collaudo sono pari a 120mila euro di fondi ministeriali e della Regione“. Il programma comunale ha preso il nome di “Narni ElectriCity“.
Finanziate 91 auto ibride e 15 elettriche tra Narni e Terni
Esistono i comuni Ricicloni ma anche quelli che si distinguono per la promozione della mobilità elettrica. Oltre la conversione  della flotta comunale nel 2020 si è pubblicato un bando con generosi incentivi per i cittadini che volevano passare all’elettrico.
Un programma condiviso con il Comune di Terni (qui le info) e 680mila euro di budget. Un contributo generoso ovvero da 4mila euro, cumulabile con il bonus statale. Sono 14mila euro di incentivo. E’ andata bene? “Abbiamo finanziato 91 veicoli ibridi, nella versione più avanzata, e 15 completamente elettrici – spiega l’assessore Morelli -. Speriamo per fine luglio di pubblicare un altro bando e stiamo lavorando anche per mettere a bando 10 nuove colonnine. Vogliamo arrivare a una colonnina per mille abitanti“.
120000€ per 5 punti di ricarica + 5 auto usate è una pessima pubblicità per le EV. Una Leaf 24 kWh e una C-zero…che trovi sui 7-8000€ ciascuna….due leaf 40 kWh che comunque non dovrebbero costare più di 20000€ cadauna…e un Env-200 che nuovo lo trovi su autoscout dai 33000 ai 28000, ovviamente usato a meno … qualcosa è di sicuro stato pagato troppo…
Dimenticavo…..la leaf della foto è di Maggio 2018….o nconnecta o Tekna…. comunque non più di 20000€ vale, 19000 dovrebbe essere il prezzo onesto per quella macchina…
5 veicoli e 5 punti di ricarica più la colonnina per la micro mobilità elettrica – fa i conti l’assessore – e con tutte le spese di collaudo sono pari a 120mila euro: 24000 euro per ogni auto elettrica usata (tra cui una Citroen C-Zero) e relativa colonnina. Se avessero comprato 10 Dacia Spring o Renault Twingo elettriche nuove non sarebbe stato meglio?
Quando i soldi arrivano da un ente che non è il proprio non ci sono problemi a spendere quanto la controparte richiede. Anche perché è un mercato nuovo, con poca concorrenza.
Personalmente vorrei capire in cosa consistono i 5 punti di ricarica… 5 wallbox monofase? 5 colonnine ad uso di tutti? La differenza è tra una spesa ed un investimento…
In ogni caso, meglio così che acquistare delle Panda Hybrid e spacciarle per “eco-green” come succede in tanti altri posti…
Gentile Andrea ecco sono punti di ricarica wallbox destinati alla ricarica esclusiva dei 5 veicoli comunali. E sono divisi in 2 differenti location. Le e-bike hanno a disposizione 3 shuko dedicate e sono ad accesso libero senza tessera all’interno del parcheggio “Del Suffragio”
Meglio così non tanto secondo me….avrei preferito 5 panda Hybrid a 70000€ + 50000€ di fotovoltaico sui tetti degli edifici pubblici…
Qui non ci siamo, l’ibrido non è il traguardo della transizione energetica. Quindi se il suggerimento è scegliere l’ibrido ha fatto bene il Comune di Narni ha scegliere l’usato, anche questa una scelta ecologica, da economia circolare. Potevano prendere anche delle auto nuove a prezzi forse più convenienti, ma qui la logica è chiara evitare il minimo l’impatto sull’ambiente.
Il discorso non è che ibrido è ecologico. Ma che siccome le risorse sono limitate, sarebbe meglio usarle per ridurre al minimo l’inquinamento. E piuttosto che sprecare soldi pagando eccessivamente auto usate, meglio a sto punto percorrere altre strade e risparmiare se non si è in grado di acquistare a prezzi di mercato, investendo in fotovoltaico avrebbero avuto un futuro risparmio e contributo a pulire il mix energetico nazionale. Il prezzo pagato appare ingiustificabile.
Andrea il suo è un suo ragionamento personale e non può dire che è ingiustificabile quello del Comune, la scelta ibrido ripetiamo è antistorica. Si deve andare verso la transizione e visto che i mezzi elettrici soddisfano pienamente le esigenze del Comune hanno fatto bene a non acquistare l’ibrido che è una non scelta.