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I dazi sulle elettriche cinesi forse già da luglio

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L'arrivo delle MG4, l'elettrica cinese più venduta nel Continente, in un porto del Nord Europa.

I dazi sulle elettriche cinesi potrebbero arrivare già da luglio. Prima mossa: dal 7 marzo la Commissione UE avvia la registrazione doganale delle importazioni.

i dazi sulle elettriche cinesi
Il frontespizio del documento pubblicato il 5/3 dalla Commissione UE.

I dazi sulle elettriche cinesi: la UE accelera

Bruxelles non molla l’osso, nella convinzione che le EV cinesi costituiscano concorrenza sleale nei confronti delle marche europee, per le condizioni in cui vengono prodotte. Il dossier era stato aperto a ottobre, sulla base del presupposto che il made in Cina sia sovvenzionato con denaro pubblico.

In un documento messo in rete martedì 5 marzo la Commissione fa sapere di avere già raccolto prove per sostenere l’accusa. E che le vendite di veicoli elettrici cinesi nell’Unione sono aumentate di un altro 14% su base annua da quando l’indagine è stata formalmente avviata. Ergo: è previsto che l’indagine si concluda entro novembre, ma i commissari hanno il potere di far partire i dazi in maniera provvisoria già da luglio. In una misura che dovrà essere decisa nelle prossime settimane.

La prima reazione è arrivata dalla Camera di Commercio Cinese presso la UE, che si è detta delusa dalla mossa. Sostenendo che l’aumento delle importazioni riflette solo la crescente domanda europea di veicoli elettrici.

I dazi sulle elettriche cines
Ursula von der Leyen, n.1 Commisiione UE.

“Aziende sovvenzionate dal governo di Pechino”

Nel documento, firmato dalla presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, le accuse sono esplicite. Si parla di “circostanze critiche in cui il pregiudizio, difficile da riparare, è causato da importazioni massicce di un prodotto sovvenzionato in un periodo relativamente breve.

Per quanto riguarda le sovvenzioni, la Commissione dispone di elementi di prova sufficienti che tendono a dimostrare che le importazioni del prodotto in esame dalla Repubblica Popolare di Cina sono oggetto di sovvenzioni. Consistenti, tra l’altro, in: 1) trasferimento diretto di fondi e potenziali trasferimenti diretti di fondi o passività. 2) entrate pubbliche a cui si è rinunciato o che non sono state riscosse. 3) fornitura pubblica di beni o servizi a un corrispettivo inferiore all’importo che sarebbe adeguato“.

Un quadro che fa ritenere che i brand cinesi non operino in regime di mercato. Ma con un sostegno governativo che mira ad agire sui prezzi per dare una spallata al mercato europeo.

  • MG4, l’elettrica cinese dei record: la VIDEO-PROVA

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71 COMMENTI

  1. Scusate, faccio una domanda sulla questione della cosiddetta concorrenza sleale fatta dalle case automobilistiche cinesi: non capisco, dov’è la manovra scorretta se a noi arriva sempre un auto con il prezzo “europeo”? Ho visto e letto tante belle notizie dove si parlava di EV cinesi da 15000 euro, personalmente ero molto contento! Già, peccato che quando vengono portate in Europa troviamo le Byd sopra i 30000 euro (anche 40000)… Mi aiutate a capire dov’è questa concorrenza sleale nell’offerta cinese delle auto elettriche? Onestamente mi pare che si aggiungano al mucchio senza emergere, non sono particolarmente economiche mi pare!

  2. Quello che temevo purtroppo…. Se li approvano addio alla speranza che la case automobilistiche europee abbassino i prezzi!!!!
    Le lobbies di queste aziende stanno purtroppo esercitando pressione su questo verso la UE.
    Alla faccia della libera concorrenza! Che poi essendo pure poche queste aziende produttrici di auto elettriche in Europa, faranno prestissimo a fare i soliti cartelli per mantenere i prezzi sopra una certa soglia (anzi già lo stanno facendo….).
    Vogliono mantenere margini elevati di profitti. Ma in questo modo l’auto elettrica, soprattutto in Italia, non prenderà piede di sicuro, visto la media bassa di reddito nella stragrande maggioranza dei cittadini italiani.

  3. Io vorrei spezzare una lancia per difendere il comportamento dei paesi orientali.
    È un dato di fatto che l’industrializzazione è nata in Europa, le altre zone del mondo si sono industrializzate molto dopo e alcune solo recentemente.
    Ancora in molte parti di questo mondo avere un frigorifero è uno status a cui tendere (come avere gli alimenti da metterci dentro).
    La Cina ha ancora tante zone che sono agricole e a volte usano ancora metodi tradizionali per coltivare. Poi ha tante grandi città industriali che usano ogni tipo di energia disponibile che sia soprattutto economicamente conveniente per loro.
    Noi occidentali (EU e USA) abbiamo iniziato per primi, per primi abbiamo compreso l’importanza di ridurre gli agenti inquinanti e ora, non così prontamente, stiamo percorrendo questa strada cercando di tradurre la teoria nella pratica. Però ci indispettiamo nel vedere che gli ex paesi del terzo mondo stanno continuando a inquinare…qualcosa non torna.

  4. Wow, dopo trent’anni che delocalizziamo tutto in Cina, finalmente qualcuno tira fuori dal tubo di scappamento la testa e se ne “accorge”… meglio che niente, ma che razza di una flemma…

  5. Produrre in Cina costa poco perché tutta l’economia e l’apparato produttivo di quel paese è retto dall’energia drl carbone, che é la più inquinante in assoluto per quanto riguarda l’emissione di gas serra. Un pacco batterie prodotto in Cina comporta l’emissione di diverse tonnellate di CO2, il che ne vanifica parzialmente la funzione ecologica e peggiora di molto l’LCA. La Cina e l’India di fatto fanno concorrenza sleale, e lo fanno a scapito dell’ambiente e contribuendo fortemente sl riscaldamento globale. Le emissioni di gas serra dei paesi occidentali non sono più cresciute, al contrario delle tigri asiatiche che invece aumentano in maniera vertiginosa, questi sono fatti. Se i dazi servono a riequilibrare la concorrenza sleale ben vengano

    • Tra i fatti ci mettiamo anche che India più Cina fanno quasi 3 miliardi di individui, contro meno di un miliardo di tutto l’Occidente

      • Essere in 3 miliardi quindi giustifica il fatto di puntare sciaguratamente sul carbone nel 2024, per un fatto di abbattimento costi, senza minimamente curarsi del riscaldamento globale?

        • Guardi che la Cina è il Paese che ha investito di più al mondo in energia rinnovabile. Oggi ogni cinese emette la stessa CO2 di un europeo e circa la metà di un americano. Non parliamo dell’India che ha emissioni pro capite pari a un quarto di un europeo.

          • Non é una criminalizzazione, é un prendere atto dei fatti: nel 2024, con tutte le alternative disponibili e il problema della crisi clinatica conclamato, quei paesi continuano per scelta politica ad AUMENTARE l’uso del carbone, una scelta completamente anacronistica e decisamente irresponsabile. Dovreste voi per primi avere a cuore la questione, altrimenti sembra che si tratti di un fatto di tifoseria. Dovete dirlo su questa testata che é una scelta folle. É la direzione politica ad essere sbagliata, perché non riuscite a scriverlo?
            https://www.qualenergia.it/articoli/carbone-cina-corsa-continua/

          • Mettere in dubbio che Cina e India vogliano puntare sul carbone, quando persino Xi Jinping e Modi lo dichiarano ufficialmente, é davvero una forma di negazionismo che non mi aspettavo su questa testata. Qualsiasi agenzia di informazione riporta queste notizie, negarlo corrisponde al bispensiero di Orwell

          • Pensi quel che vuole. Legga quel che le pare. Inutile discutere con lei.

        • Alessandro Ziggiotti, un recente rapporto Oxfam/ONU mostra come i 77 milioni di persone (quindi l’1% della popolazione mondiale) che hanno un reddito superiore ai 140.000 €/anno, producano il 16% della CO² mondiale.

          Di fatto, producendone costoro tanta quanta ne producono i 5 miliardi di persone che vivono nelle fasce economiche più basse.

          In questo contesto, l’estrazione di carbone cinese è proprio l’ultimo dei problemi.

          • Non credo che sia “l’ultimo dei problemi”. E’ uno dei problemi. Ma la Cina lo sta affrontando con decisione e buoni risultati. Perché criminalizzarla?

    • Guarderei le alternative per non aspettare altri anni

      sul ciclo di vita ( fabbricazione + utilizzo + riciclo) a me ad oggi risultano queste proporzioni:

      a) una auto a petrolio impatta 20
      b) una auto BEV cinese impatta 8
      c) una ipotetica auto BEV 100% europea impatta 6

      ipotetica perché l’auto europea per ancora alcuni anni non può essere 100% europea, abbiamo già batterie assemblate in europa ( poi si aggiungerano altre fatte in nord-africa), ma ancora i materiali precursori (polveri per catodi e anodi) sono lavorati in Cina, e raccolti in diverse parti mondo

      e l’auto europea per dinamiche commerciali (competizione con il termico e azionariato della filiera del petrolio e dei biocarburanti con certificato taroccato) non ha grosso interesse a scendere di prezzo abbastanza in fretta da coprire prima anche le fascie delle utilitarie e compatte BEV, segmenti A e B

      a meno di lasciar filtrare almeno una modesta quota di concorrenza straniera per dare una sveglia, come gia successo con Tesla nei segmenti superiori

    • Se è come dici tu allora converrai che le auto elettriche con batteria al sodio (come la Jac Yiwei-3), molto più ecologiche di quelle al litio, dovrebbero essere escluse dai dazi. Eppure non credo che sarà così, perché temo che questa sia una misura protezionistica bella e buona, non con fini ambientali.

    • E fra un prodotto che vanifica parzialmente prodotto in Cina ed uno inesistente che quindi vanifica totalmente ipoteticamente europeo, cosa prende?
      E perchè possiamo prendere le ciabatte cinesi di importazione che costano 10 cent. e vengono vendute a 10 € , mentre non dovremmo prendere l’auto cinese che costa il 15/20% in meno solo perchè “i nostri” vogliono ancora vendere il termico (con prezzi aumentati) e le relative salatissime manutenzioni?
      Sicuro che il problema è l’inquinamento?

      • Infatti a mio parere i dazi basati sulle emissioni dovrebbero colpire TUTTI i prodotti in base all’impronta della CO2, appunto perché si tratta di riequilibrare una concorrenza sleale in toto, non solo relativamente alle batterie

        • Consideri che il Giappone e la Korea hanno un mix energetico relativamente sporco, come quello della Cina (circa 500 gr di Co2 per kwh), che è comunque megli di quello di alcuni paesi dell’est-europa dove delocalizzano la produzione i nostri brand

          quindi basta importazioni di auto Huinday e Toyota, e sabotiamo le Stellantis fatte in polonia, ma anche basta importazione di computer, telefonini e quant’altro, secondo la sua idea

          oppure lasciamo gli slogan e ci fermiamo ragionare, e capiamo che qualunque auto elettrica aiuta a emettere meno Co2 nell’uso e anche sul ciclo di vita rispetto a una termica

          a maggior ragione le auto elettriche compatte e utilitarie, che i nostri costruttori europei producono di malavoglia (almeno finche non gli si fa un po’ di concorrenza)

  6. Questione sicuramente delicata ma di sicuro non il miglior viatico per raggiungere il livello di vendite delle BEV nel mercato Europeo nei tempi fino ad ora dichiarati.

    Ma magari gia’ hanno deciso diversamente, facciamo solo BEV quando anche in Europa avremo la varieta’ di modelli ed i prezzi dell’oriente. I rumors in queste settimane sembrano orientarsi verso questa opzione.

  7. Allora, noi andiamo in Cina a fare un sedia, la paghiamo il 20/30% di quello che ci costa qui, la vendiamo qui al 98% di quello a cui dovremmo venderla qui, ci guadagnano come porcellini. abbiamo fatto un affare. I cinesi hanno capito che sedie ci piacciono, hanno imparato a farle, hanno magari fatto qualche miglioramento e vengono a venderli da noi al 60% di quello a cui le vendiamo. Loro fanno Dumping!
    Così si passa all’elettronica, televisori, telefonini , batterie ,pannelli solari, inverter e più ne più ne metta. E sempre si parla di Dumping. Adesso pure le auto elettriche, sempre col Dumping. Intanto hanno levato il 90% di smog dalle città, hanno fatto strade, ferrovie a alta velocità dighe, porti, aeroporti, sempre col Dumping. Ma dove prenderà tutti sti soldi sto governo Capital comunista per fare tutto sto Dumping? FORSE LI FA UTILIZZANDO IL DUMPING.

  8. Una cinese economica (oltre che ecologica per le batterie al sodio) come la Jac Yiwei-3 è un concentrato di tecnologia che viene fornito con schermo da 15″ nella versione base. La nuova R5 ha la metà della tecnologia, costa il 25% in più e viene fornita con uno schermo da 7″ pollici. Non dico che la Renault è meno brava a fare auto, ma lo schermo da 7″ nella versione base è il sintomo che i clienti vengono visti come polli da spennare, perché per avere uno schermo di dimensioni decenti (oltre che ricarica veloce e altre dotazioni che dovrebbero essere standard) bisogna spendere migliaia di euro in più. I dazi UE permetteranno alle case automobilistiche europee, comunque anche loro sovvenzionate da decenni di cassa integrazione e altri sussidi statali, di continuare a spennare i propri polli, cioè noi.

    • buon giorno Mario … personalmente non credo che lo schermo da 7 o 15″ faccia tanta differenza di prezzo.
      Secondo me Renault ha scelto un display “compatto” perché su R5 (ed a maggior ragione la futura R4) vuole tornare allo “spirito originale” della vettura semplice, spartana (quindi poco “tecnologica” nell’aspetto — molti automobilisti son pure spaventati da tutta questa esibizione di elettronica … conosco tantissimi che, più giovani dei boomers, fanno fatica ad orientarsi in un normale smartphone… e lo usano ancora come i primi eTACS .. ).

      Gli accordi col loro fornitore (LG) per le batterie han portato a perpetuare la scelta delle NMC ( che comunque già ben conoscono … e possono gestire eventuali aggiornamenti SW OBC e Motore/Inverter molto meglio).

      All’orizzonte ci son ulteriori novità … tempo fa leggevo del nuovo motore elettrico EA7 200kW a 800V (30% più compatto e leggero, senza terre “rare”, e molto più parco dei consumi di quello attualmente montato da Megane e-tech e Scenic e-tech).

      Penso che entro il 2027 saranno tante le nostre care ( anche 💸💸) case costruttrici che avranno finalmente qualche prodotto più “concorrenziale” … tanto anche le “cinesi” in qualunque modo presentate in Europa avranno prezzi di poco inferiori alle rivali (anche loro 🈴 marginano parecchio qui da noi 😉).

      • Appunto, anch’io non credo che la dimensione dello schermo comporti una differenza di prezzo per il costruttore, è proprio per questo che mi sembra che usare per la versione base della R5 uno schermo così piccolo (7 pollici, appena più grande di un cellulare) sia una intenzionale mancanza di rispetto per il cliente. Intenzionale perché credo gli costi più la diversificazione nella produzione (cambiare schermo tra le diverse versioni) che quello che risparmiano usando uno schermo più piccolo.

  9. Che ipocrisia! Il libero mercato va bene solo quando ci si arricchisce.
    Tassate anche l aria, forza!
    Tutte le aziende europee producono per evidenti vantaggi di prezzo e non c è problema.
    Se invece stanno arrivando auto da 15000€ sono da tassare ( a noi ci tassano!) per cercare di vendere qualche id tedesca . Vergogna

      • Questo vale pero’ anche per quanto riguarda sicurezza, salute, previdenza ecc. ecc.. Se io uso gli schiavi per produrre gli altri giustamente possono lamentarsi della concorrenza sleale (per poi cercare di applicare anche loro tali condizioni favorevoli….)

        • Chi produce delocalizzando la produzione all’estero in paesi poveri schiva tutte le regole a cui dovrebbe sottostare se producesse nel suo paese. Poi rimarchia la sua produzione con il suo brand e per l’Europa è come se avesse prodotto a casa sua. Allora per gli occidentali questo comportamento va bene, mentre per chi produce nativamente all’estero (Cina) non va più bene? Ipocrisia allo stato puro bidistillato.

  10. Io aspetterei a strappare lo spumante ( o champagne 🥂🍾)… perché se non si mettono d’accordo…poi finisce come con le sanzioni alla Russia..che fan più male a noi…

    Il rischio maggiore è quello di restrizioni sulle loro forniture di materiali e.componenti a noi indispensabili… oltre a contro-dazi su nostre esportazioni in Cina. .

    • Caro Damiano noi pensiamo sempre di essere i più furbi e non vediamo avanti di una spanna,ad ogni mossa corrisponde la contromossa, ma non lo capiremo mai ,e si che di prove ne abbiamo già avute ma niente da fare

      • Giusto, infatti l’occidente è il fanalino di coda del mondo, perchè le sbagliamo tutte, sul fronte dell’economia, dei diritti umani, della ricerca…ti invito a fare una gita in paesi che sono il faro dell’umanità da questo punto di vista. Ne troverai molti in Africa e in Asia. Li si che si vive bene.

        • Certo è che l’Astuto è astuto ma non mi pare stia attento,ho forse dichiarato che in questi paesi si vive meglio o che abbiano più diritti umani di noi , ho solo confermato quello che ha detto Damiano e lo ripeto , l’ Europa ha una visione miope ,fa cose che si ritorcono contro di noi e non solo economicamente , verifica solo quanto sono state astute,intelligenti e hanno funzionato le sanzioni alla Russia e in che disastroso e costosissimo casino ci siamo messi sperando che con le nuove astute mosse non peggiori.

        • buon giorno a tutti

          purtroppo (o per fortuna ??) la realtà dei fatti è che il mondo è “multipolare” … Noi “occidentali” (EU+USA) non dobbiamo più sentirci “i regolatori del mondo”, visto che siamo storicamente – e da oltre 2500 anni – la prima causa di “ingerenze” in territori altrui che, nel bene o nel male, dovrebbero avere il diritto di decidere come vivere “a casa loro”… visto che anche da noi di “nefandezze” in nome della ragion di stato o della religione ne abbiamo tante sulla coscienza .

          Guarda caso però tutti i migliori progressi (in qualunque campo: scientifico, economico, sportivo etc) si ottengono quando ci si Accorda (“l’ unione fa la forza! “), perché si riesce a creare un equilibrio WIN-WIN. Se la Cina è diventata economicamente forte (e quindi anche politicamente e militarmente, rivendicando il controllo della “sua” area politica-commerciale) è perché noi occidentali per primi abbiamo sfruttato lo spread produttivo a nostro favore (accumulando grandi ricchezze e monopoli da noi), ma facendo crescere la controparte… non tutto a sfavore, visto che poi diventano i nostri migliori clienti su tutto l’export occidentale.

          Il “libero mercato” in regime di concorrenza perfetta è un’utopìa; è più facile rischiare di fare grandi accorpamenti egocentrici che come un “blackhole” risucchiano tutte le energie …

          Io mi auguro che dopo questo turbolento periodo di “confronti”, di prove di forza, di sanzioni e controsanzioni, torni un po’ di ragionevolezza… e si facciano accordi “egualitari” un po’ in tutti i settori… ne beneficeremo in tutto il pianeta.. ed anche il Pianeta Terra magari rinuncerà a “spazzarci via” con tempeste e inondazioni.

          un saluto a tutti …

        • l’Occidente vive al di sopra delle sue possibilità. Questo modo di vivere, comodo fin che si vuole, rendiamoci conto che non è sostenibile ed è destinato a sparire; finora è stato mantenuto dallo sfruttamento che l’Occidente ha fatto sul resto del mondo. E la prima cosa che sparirà sarà la democrazia (anzi lo sta già facendo un pezzo alla volta).

    • Ma le BEV cinesi compratele voi che nel nome di un listino favorevole siete pronti a mettere la nostra/vostra mobilità nelle mani di un regime assoluto e che non esita a fare dumping pur di aumentare la nostra dipendenza industriale con il conseguente impoverimento anche reddituale che ne conseguirebbe.

      Questo sito più volte ha ribadito che le BEV non sono per tutti e (relativamente) subito e fare gli Electric Ayatollah non aiuta ad avvicinarsi a questa nuova visione del futuro della mobilità.

      (Non posseggo BEV, ma due endotermiche, una seminuova e una nuova, in attesa che le infrastrutture pro-BEV più o meno presenti e facilmente accessibili nelle grandi città e lungo le principali vie di comunicazione si estendano alla provincia del nord Italia dove i pannelli solari rendono poco o niente 6 mesi l’anno).

        • Ahinoi no: la nostra porzione di abitazione ha un pessimo orientamento (N-NE-NO) oltre ad un tetto con i lati sfalsati da finti abbaini.
          Aggiungamoci un lavoro a tempo pieno che ci tiene lontano da casa tutto il giorno e un conseguente consumo elettrico non particolarmente elevato pur essendo in 4.

        • Lo so che li fanno tutti in Cina (pessima scelta industriale), comunque no, niente pannelli solari: pessimo orientamento e pessima conformazione del tetto; bolletta elettrica sotto controllo causa lavoro/scuola che tiene tutti e 4 fuori casa durante il giorno; condizioni climatiche già accennate.

          E parlando di provincia (bassa padovana) in merito alle infrastrutture di ricarica la colonnina di ricarica più vicina a me dista 6,5 km nonostante viva al crocevia tra un’autostrada e un’arteria viaria ordinaria secondaria ma fondamentale.
          C’è tantissimo ancora da fare per mettere idealmente chiunque nelle condizioni di scegliere una BEV.

          Quello del 2035 a questo ritmo non è un obiettivo conseguibile.

          • Due precisazioni Alessio:
            – La scarsa produttività del solare non è per sei mesi all’ anno, direi circa tre mesi, non è poco.
            – Senza colonnine non si va molto lontano, sicuramente, ma è anche vero che la loro installazione non è così difficoltosa (a parte il solito masochismo burocratico che conosciamo), diciamo che è un po’ il problema dell’ uovo e della gallina, ovvero chi deve installare le colonnine vede che non ci sono auto elettriche e chi potrebbe acquistare le auto elettriche vede che non ci sono colonnine. Io sono più fortunato perché vivo in città e di colonnine ne trovo quante ne voglio, posso perfino scegliere quelle del gestore più conveniente.

      • Buongiorno..e scusa il ritardo…
        Capisco il tuo problema.
        Continua ad informarti…che le cose cambiano molto rapidamente (nelle città dove mi sposto io stanno installando decine di colonnine pubbliche..prima o poi saranno tutte attive..
        Seguine la presenza con varie App…così ti rendi conto se saranno coperte le tue zone di interesse.
        Ciao 👋

  11. Comunque il governo Cinese ha dato l’okay alla partnership STELLANTIS LeapMotor, si avvicina l’assemblaggio in Europa dei modelli LeapMotor in stile DR e non è detto che accelerino per non essere assoggettati ai nuovi dazi.

  12. Quindi, secondo questa Signora e il suo staff, io consumatore non posso liberamente decidere di acquistare una MG4 o una Volvo EX30 ad un prezzo competitivo perchè, con la mia scelta, non vado a far stra-guadagnare gli azionisti dei grupponi stellantis e vw (volutamente scritti in minuscolo).

    • Anche a me rode parecchio ma se ci pensi è giusto, la lotta alle delocalizzazione selvaggia e la difesa della produzione interna si fa con questi strumenti, evitando il dumping e competizioni insostenibili. La risposta cinese è alle porte, si apprestano ad avviare la produzione qui da noi, giusto oggi il governo cinese ha dato l’ok a Leapmotor per la produzione congiunta in Europa con Stellantis, BYD partirà a breve, MG potrebbe usare le fabbriche in Thailandia e in India e nel frattempo sta pensando a una fabbrica in UK, non solo il gruppo Geely come intende muoversi, mi pare abbia qualcosa in America, Regno Unito, Malesia, Belgio e Svezia ma non ricordo di preciso cosa … è una partita a scacchi, mosse e contromosse … potrebbe risolversi tutto anche in un nulla di fatto, senza reali effetti …

      • Non scordare di dire che la lotta alla delocalizzazione (sarà vero poi?) arriva nel momento in cui i delocalizzati diventano esportatori.
        Altrimenti funzionava benissimo, costi irrisori ed incassi alle stelle.
        Questo più che libero mercato è protezionismo di convenienza (per alcuni).

    • Secondo la Signora e il suo staff, a capo di organi democratici Europei, in Cina (paese notoriamente democratico) le aziende sono palesemente foraggiate dal governo (molto più di quanto non possano fare i governi europei alle proprie) non a prezzi concorrenziali come dice Lei ma a prezzi da “concorrenza sleale”. E si chiama sleale perchè oltre ai foraggiamenti statali massicci, le auto vengono prodotte senza alcun riguardo per le elementari tutele ambientali, sindacali, normative (alle quali le aziende europee, per fortuna , devono adeguarsi). Si chiama anche “Dumping”, cioè entrare sottocosto (ripeto, sottocosto, no a prezzi concorrenziali…) al fine di eliminare velocemente tutti gli attori presenti per poi godere praticamente di monopolio, L’hanno già fatto con i pannelli fotovoltaici e con l’abbigliamento, oltre a tanto altro… Concorrenza sleale e dumping sono argomenti tremendamente seri, soprattutto se foraggiano paesi dittatoriali ..

      • con i pannelli solari già si sa che è una stupidata, non producono sottocosto, sono solo banalmente più avanti tecnologicamentee più organizzati, basta informarsi un minimo

        siamo noi che abbiamo scelto di comprare da loro perché ci costa meno e possiamo comprare pannelli più moderni, ed un guadagno per entrambi visti il tasso di ibstallazioni in europa e il risparmio energetico e economoco ottenibile

        scommettiamo che è lo stesso anche con le auto? che sono più bravi?

        perché tutta sta moina ideologica puzza lontano un miglio di fuffa sparsa ad arte per giustificare il mantenimento più al lungo possibile del nostro status quo, ovvero filiera petrolifera e auto classiche

        con auto BEV europee vendute a prezzi assurdi e di propositio con specifiche imomplete

      • Suggerirei all’ Astuto che è così sicuro,di fare un piccolo controllo di quello che ha in casa e fuori che non sia made in China,Taiwan ,Corea ,India ,Indonesia, Madagascar ecc. scoprirà ,suo malgrado ,una lista molto corta.

        • E quindi? Io quando posso evito di comprare cinese. Mi pare che un tantino di industria in Europa sia rimasta, o sbaglio?

          • anch’io in 4 anni ho comprato due BEV della VW e l’ultima di quest’anno una ID3 ma non ho la certezza che sia tutta roba europea ma purtroppo quello che fa girare le scatole è proprio quella sicuramente europea e non chiedermi perché ne sono così sicuro .

  13. Sicuramente questi dazzi spingeranno la Cina ad assemblare auto in Europa come ByD che aprirà a breve un impianto in Ungheria.

  14. Ma scusate, gli incentivi nostrani ed europei cosa sono?
    Le casse integrazioni regalate alle imprese che prima producono a bomba e poi, con i piazzali stracolmi di invenduto, lasciano a casa gli operai? Cosa sono?
    Fiat ci ha campato per interi decenni.
    E questi sono quelli che vivono di libero mercato.

    • Il problema, oltre a quello delle sovvenzioni statali che drogano il mercato e fanno dumping sulle altre case, è che la Cina mente SPUDORATAMENTE sulla reale carbon intensity delle batterie prodotte. La Francia lo ha detto chiaramente e già è andata in questa direzione ed è giusto che lo faccia l’intera EU. I loro LCA sono fasulli, leggerli è una offesa per chi studia questa materia da anni. Hanno voglia di dire che stanno investendo sulle rinnovabili… La carbon intensity elettrica è comunque prossima a 600 gCO2/kWh per buona parte dell’anno. Non c’è un solo dato serio ed affidabile circa il valore di rendimento delle loro centrali termoelettriche, specie quelle a carbone. E allora di che stiamo parlando? Quindi il loro valore di partenza del footprint del veicolo è altissimo e per la batteria vale il doppio di quello europeo medio. L’intera cordata europea delle batterie produrrà con energia nucleare vettoriata verso tutti i siti produttivi, grazie alla nostra rete di interscambio, con elettricità certificata rispetto alla carbon intensity grazie ad un notevole sforzo da parte dei distributori nazionali. E noi dovremmo essere presi in giro da questa gente?
      La festa è finita.
      Leggete la dichiarazione dei popolari europei di oggi sul futuro dell’automotive e capirete presto cosa ci aspetta a giugno.

      • A me non mi risultano queste conclusioni, e di studi a tema ne leggo abbastanza, è importante che siano recenti, pubblicazioni scientifiche, lo scarto di emissioni sulla filiera delle batterie tra vari paesi mi sembra circa 30%, non il doppio

        anche perché parte delle emissioni per fabbricare le batterie sono relative alla parte mineraria e al trasporto dei materiali (oltre che alla lavorazione dei precursori e all’assembalggio) che è simile per tutti, anche paesi europei, a parità di sedi di approvvigionamento

        era più alto nel 2017, quando anni fa si ipotizzavano per la Cina 1000 gr di Co2 a kwh, poi gli scenari, le filiere, le centrali elettriche, e gli studi LCA, si sono aggiornati parecchio, mentre molti luoghi comuni sono rimasti

        lo scarto potrebbe essere maggiore se confrontiamo la produzione Cinese di oggi con quelle europea non di oggi, ma una più ottimizzata di progetti futuri (es. i progetti di Nortvolth in nord europa); ma non è un confronto corretto, anche i Cinesi migliorano i prodotto e l’impronta carbonica ogni anno

        ma soprattutto:

        l’impronta carbonica delle batterie attuali, con materiali recuperati per il globo e poi assemblate in cina o in europa, è già molto meglio che continuare a usare auto a petrolio

        bloccare le importazioni perché sono “cinesi” per me è “spararsi sulle p@lle” condannarsi ad altri anni di pistoni e petrolio “arabo”

        cioè emettere più Co2 e pagare più importazioni di combustibili fossili,

        perché le auto elettriche europee sono ancora prezzate troppo care e con allestimenti incompleti ( a volte sembra di proposito) per poter essere adottate più velocemente, mentre un po’ di concorrenza (anche tenendo i dazi veso le auto cinesi già esistenti ora) le renderebbe migliori

        ===========
        Attivarsi oggi, non sempre domani

        le batterie, i pannelli solari, le turbine eoliche, le auto elettriche, gli accumuli energetici, sono strumenti per risparmiare emissioni di Co2 e denari

        una loro qualità importante per poter essere adottate più velocemente, senza aspettare, è che devono costare poco, funzionare bene ed essere disponibili in quantità

        che è esattamente quello che il commercio con la Cina ci ha offerto in questi anni ( i pannelli solari a prezzi bassi, che stanno decarbonizzando tutto il mondo) e ci offre anche adesso, grazie agli investiment massicci in tecnologia moderna che loro hanno fatto, mentre noi no, rallentati dall’avere i forti interessi contrari della filiera petrolifera; tramite il commercio possiamo beneficiare anche noi degli investimenti che hanno fatto, vedo un interesse reciproco

        quando avremo le nostre filiere, potremo anche discutere se snobbarli o meno, ma farlo ora significa danneggiare noi stessi e mandare più risorse all’estero (aquisto di conbustibii fossili)

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        Esempio di Win-win Cina-Europa

        grazie a turbine eoliche, idro-elettrico, e massicce dosi di “pannelli cinesi” ( e tra poco anche batterie) aquistati dal 2019 ad oggi, Spagna e Portogallo nelle settimane scorse sono arrivate a intensità carboniche “vere” di circa 100 gr Co2 per kwh, e scenderanno ancora, e anche 3/4 dei paesi Europei stanno cercando di fare imitarli

        il loro PUN nelle settimane scorse ha rimbalzato tra 1 e 2,5 centesimi a kwh (noi siamo a circa 8-9 centesimi), praticamente zero, significa che hanno già surplus da produzione di energia rinnovabile, nelle stesse settimane hanno avuto una quota tra 80 e 94 % di energia elettrica prodotta da rinnovabili ( e in altri paesi europei la quota di enrgia rinnovabile è stata oltre il 100%, cioè la hanno esportata), questo in Febbraio, non in estate, e non tra 20 anni

        se avessero aspettato pannelli prodotti interamente in europa, oggi non sarebbero già a questo punto, e magari gli sarebbero costati più cari e li avrebbero installati a ritmi più lenti, continuando a bruciare combustibili fossili

        lo stesso ragionamento vale per le batterie per le auto elettriche, che siano cinesi o meno, se sono disponibili in quantità e a costi più competitivi da parte di chi è più avanti tecnologicamente, sono un’opportunità e anche lì e tempismo conta,

        meglio inziare a usare una buona batteria oggi che aspettare una ipoteticamentre ancora più buona domani

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        Esempio di menzogne sui dati energetici avallate dalla Francia – il caso del nucleore

        la Francia è parte attiva di una menzogna tesa a squalificare la Cina e avvantaggiare se stessa in vari settori industriali, energetici e industriali, e anche rispetto ad altri paesi europei

        dopo aver pagato forti penali all’europa per non aver rispettato le quote di installazioni di rinnovabili, la Francia ha avallato insieme ai consorzi del nucleare (praticamente in bancarotta) di truccare i dati di emissione della filera nucleare tramite la commissione UNECE, e di inserire questa fonte energetica nella “tassonomia verde”, con la Germania che giustamente si opponeva

        in letteratura i valori di emissione della filiera nucl sono tra 60 e 200 gr a Kwh, e sarebbero anche di più considerando un ipotetico recupero delle miniere, e soprattutto considerando che le miniere di uranio più concentrato, meno dispendiose, sono in esaurimento nei prossimi anni

        sono valori sensibilmente più alti delle vere fonti energetiche a bassissime emissioni, le energie rinnovabili (tra 9 e 40 gr di Co2 per kwh), ad oggi in parte prodotte in Cina, come i campi di fotovoltaico che CATL installa ed usano per i propri stabilimenti per poter ridurre a livelli sempre più bassi anche i COSTI produttivi, insieme a tanta ricerca, brevetti e investimenti i ricerca e automazione molto spinta

        cosa hanno fatto alcuni furbetti in europa? propaganda:

        in una commissione UNECE farsa (formata da 2 dottorandi belgi e 3 comparse) hanno dichiarato per la filiera delle loro centrali nucleaai un valore di emissione di 6 gr di Co2 per kwh, cioè scelto ad arte persino leggermente minore dei 9 gr dell’eolico, per monetizzare in futuro un vantaggio illecito in carbon tax rispetto agli altri paesi europei, e probabilmente alla fine anche chiedere fondi europei per finanziare lo smantellamento delle centrali quando sarà inevitabile

        questo valore ammantato di ufficialità, perchè UNECE è una commissione ufficiale (anche se di carattere economico e politico, non scientifico, ma chi è che si informa?) ora è usato anche dai siti calcolatori on-line di emissioni carboniche (controllate nelle note dei vari siti le fonti dei parametri che usano)

        così mostrano la Francia in colore più “verde” di paesi che invece hanno realmente installato molte rinnovabili, come Spagna e Portogallo, e parte della stessa Cina; e fanno pure da puntello alla propaganda ingannevole in Italia dei corsorzi per questa tecnologia che è bollita e fuori mercato (produrrebbe kwh al doppio del costo del nostro PUN italiano attuale), quello che ne resta è in tutto il mondo tenuto in piedi da enormi sussidi pubblici (“dumping”) e altri e serviranno per smantellarla e gestire le scorie in futuro

        questa è una autentica truffa sui dati che ho verificato

        mentre che i dati di emissione delle filere cinesi non siano comuque già interessanti (per certo rispetto a usara ancora petrolio) e siano falsificati, per quanto vedo non ha riscontrro nella lettaratura scientifica, è più che altro sostenuto dai competitor, dai petrolieri e dalle industrie più scoppiate, e dai politici in agitazione per le elezioni europee

        in europa abbiamo la democrazia, però siamo impestati dagli interessi, propagande e inteferenze delle filiere già superate e soccombenti o che lo saranno in futuro: petrolio, metano, e in piccolo a fare confusione e ci sono anche i consorzi delle centrali nucleari, con il comune effetto di rallentare il passaggio alle rinnovabili e all’elettrificazione

        • Il nucleare complessivamente sta a 65/70 gCO2…. Concordo che meno dell’eolico è una balla clamorosa, anche estendendo la vita di impianto. Ma che la Cina stia a meno di 500 è pura fantasia. Questi mentono su tutto… Ed in Europa ci siamo stufati di sentire queste cose. Come pure considerare il PUN istantaneo è fuorviante… Bisogna valutare quello medio, perché è ovvio che in sovrapproduzione il prezzo crolli, ma le spese di vettoriamento e soprattutto quelle di ammortamento di impianto (specie se è necessario un accumulo enorme) nel PUN certamente non le trova. Le rinnovabili sono fondamentali ma da sole sono poco rispetto al fabbisogno energetico di un paese. E poi non ci fai sistema industriale stabile. Possono aiutare molto, ma l’autosufficienza è un’altra cosa. Non è una abitazione, ma qualcosa che spesso funziona giorno e notte, con la pioggia e con il sole. Altro che rinnovabili non programmabili, senza una base di produzione certa, sono qualcosa di zoppo.

          • Buongiorno Piero, mi fa piacere che sia al corrente che c’è una gabola sul LCA che dichiarano le centrali nucl. (il valore della filiera a valle è difficile da conoscere, l’agenzia ambiente tedesca calcola una via di mezzo a 127 gr tra gli ottimisti 60 gr e pessimisti 200 gr; il dato UNECE di 6 gr invece è grottesco e andrebbe corretto, perchè è usato un po’ ovunque)

            per la Cina, il dato medio del mix nel 2022 era di 530 gr Co2 x Kwh (30% del mix 2022 erano già rinnovabili); si aspetta il dato 2023, vista l’impennata di installazioni nell’anno passato

            esempio circa 510 gr Co2 per Kwh, che si applicherebbe (se la fabbrica non ha provveduto a dotarsi di energia rinnovabile, che anche da loro è già la fonte più economica) a circa metà del ciclo delle lavorazioni delle batterie; le batterie ottengono comunque un impronta carbonica conveniente rispetto al ciclo di un’auto a petrolio, a cui rimaniamo bloccati altri anni finché non abbiano nostre produzioni, se appliciamo il protezionismo

            perderemmo per 2-3-4 anni anche l’accesso ai nuovi tipi di batterie per BEV a prezzi accessibili e sviluppati in Cina (esempio M3P, LMNF, NCM semisolide, LPF a carica rapida), che sono anche più invitanti per l’utente rispetto alle classiche LPF e NCM attuali

            per i Pun di Spagna e Portogallo:

            ho citato valori di Pun e quote di rinnovabili “medi su 7 giorni”, non istantantanei e neppure 24 ore; questo li ha resi notevoli per me (non sono valori di poche ore nei picchi di produzione), non mi aspettavo che succedesse già nel 2024; per un intera settimana il portogallo è andato al 94% con rinnovabili, e la Spagna all 80% (e le quote rimanenti Spagnole in pratica sono reattori, che la Spagna ha deciso di dismettere in modo progressivo nei prossimi anni, immagino per motivi di costi e di indipendenza);

            i dati li prendo dal sito energy-charts (sezione mappe -> tavola pun medi oppure tavola quote rinnovabili, impostando periodo singole settimane)

            certo poi oltre ai costi PUN ci sono anche da aggiungere le spese per la rete e le tasse statali, ma rimane notevole

            in rete avevo trovato i contratti delle aste per i primi 20-25 anni di attività dei loro parchi FT in quei paesi e il costo al kwh era effettivamente da 1,3 a 2,5 centesimi a Kwh, e simili per eolico su terra

            da noi in italia tra burocrazia e speculazioni (margini maggiori), i parchi utility giàò realizzati il kwh per ora lo rivendono a 5-6 centesimi, più caro, ma ancora rimangono l’opzione di gran lunga più conveniente e si può pensare che i prezzi alle prossime aste utility italiane scendano ancora

            per quel che leggo un mix 100% di diversi tipi di rinnovabili non è un problema, specie tenendo inizialmente il metano come funzione di back-up e avendo già quote di idrolettrico

            ma è una discussione molto prematura, intanto prima bisogna arrivare al 70-80% del mix

  15. sarebbe un peccato, i nostri costruttori e azionisti petrolieri tendono a fare cartello e far strapagare le BEV, rallentandone la diffusione

    e prima che costruttori cinesi possano avere pronte fabbriche in europa passerà altro tempo

    chiedo: ma non c’erano già dei dazi sulle auto importate? a quanto ammontano?

  16. La Tesla riesce a produrre a prezzi analoghi concorrenziali con i marchi europei, ho paura che questa mossa freni si le importazioni, ma che l’industria europea se la prenderà più comoda nel proporre auto a basso costo. Siamo indietro

  17. Smart, Volvo, Tesla Model 3, Dacia, MG, BYD, Nio, Zeekr, Great Wall, LeapMotor, Polestar … dimentico sicuramente qualcuno … qualcuno comunque qui in Europa ci verrà a costruire …

    • Si vede che Tesla venderà per lo più Model Y e Stellantis assemblerà LeapMotor in Europa come fa Dr e potrebbe fare geely con Smart e Volvo ad esempio montando due cavolate (paraurti od altri accessori)

    • Credo che i dazi riguardino le case costruttrici cinesi, non quelle straniere che aprono stabilimenti produttivi in Cina.
      Non ce lo vedo proprio il governo cinese a dare soldi a Tesla, VW, ecc.: piuttosto mi risulta il contrario, cioè che per aprire uno stabilimento in Cina si debba accettare una qualche forma di ingerenza governativa nella gestione.

      • diciamo puche se se vuoi aprire uno stabilimento in Cina fai solitamente una joint venture con un produttore locale 40% tu e 60% loro comunque, sei sotto la lente d’ingrandimento del governo centrale ; quando ci lavoraro i governativi passavano ogni trimestre per le loro verifiche (n° assunzioni vs licenziamenti, fatturato, %import e %export ecc) erano presenti almeno due appartenenti al partito nei ruli dirigenziali.

        • sì ma adesso è cambiato, non c’è più l’obbligo della joint venture, in teoria puoi andare da loro e fare tutto da solo. Credo l’abbiano fatto per questioni di pari trattamento, visto che si accingono a venire a costruire da noi in Europa, altrimenti noi gli avremmo messo dei paletti …

      • Dipenderà solo dalle agevolazioni. Se anche Tesla Cina dovesse aver goduto di un pari trattamento di favore allora rientrerebbe. Esempio: “fornitura pubblica di beni o servizi a un corrispettivo inferiore all’importo che sarebbe adeguato”. Se Tesla in Cina pagasse l’occupazione del suono, le tasse sui rifiuti, la corrente pubblica a prezzo agevolato rientrerebbe. Ricordiamoci che ogni volta che si è andati a penalizzare la produzione cinese Tesla ci è finita di mezzo. Il caso degli incentivi in Francia, la Model 3 non li becca perché è cinese. Gli incentivi americani, anche lì diversi modelli USA non li beccano perché non sono 100% made in USA. Se questa volta la fa franca sarebbe la prima volta …

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