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Fleet manager, passare all’Ev con il software Enel X

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Enel X app

Con 1.480 auto elettriche in flotta a fine anno, Enel X si avvia ad accumulare informazioni preziose e uniche sulla gestione di flotte aziendali EV. Le metterà a disposizione dei fleet manager italiani impegnati nella transizione.

Lo farà con uno strumento informatico sviluppato internamente e  battezzato “Fleet Electrification Management”. Consente di valutare aspetti economici e gestionali della elettrificazione dei mezzi aziendali, ottimizzandone acquisto e utilizzo. Un secondo strumento software, “Recharge Manager”, può fare le veci dell’attuale carta carburanti. Abilita ai pagamenti sull’80% della rete di ricarica pubblica, consente  di monitorare costi e tempi di ricarica, contabilizzare i risparmi in termini di emissioni, distinguere, nell’uso promiscuo, i consumi privati da quelli di lavoro.

«Imparate adesso, dal 2025 sarà inevitabile»

enel x, fleet manager academy
Alberto Piglia

Alberto Piglia, responsabile mobility di Enel X, ha presentato le novità a Bologna, nell’ambito della quattordicesima edizione della Fleet Manager Academy promossa da Econometrica. Un’ edizione record, ha sottolineato l’ideatore  Gian Primo Quagliano, con 800 gestori di flotte aziendali presenti. Piglia era l’ospita d’onore del convegno introduttivo, interamente dedicato alla nuova sfida della mobilità sostenibile.

Ha portato la “case history” di Enel X, che in soli due anni ha elettrificato circa il 10% della sua flotta. L’obiettivo, già economicamente sostenibile, è arrivare al 30% entro 5-6 anni. Il passaggio dal termico all’elettrico è inevitabile, ha detto Piglia: «Fatelo adesso, imparate, perché nel 2025 non potrete più farne a meno». Ma la conversione non sarà e non deve essere un on-off. Ci vorranno vent’anni perché l’auto elettrica raggiunga il 50% del parco circolante in Italia. Nel frattempo i fleet manager dovranno attentamente studiare il mix migliore fra le diverse motorizzazioni.

La case history della flotta Enel X

Tenendo presente che nei prossimi due o tre anni la scelta  potrà spaziare fra decine di diversi modelli, la tecnologa consentirà di raggiungere un’autonomia di 400-500 km in ogni condizione, i prezzi raggiungeranno la “cost parity” rispetto alle vetture Ice. Ma tenendo anche conto che la rete di ricarica pubblica, pur in forte sviluppo (la sola Enel X ha già installato 8 mila impianti di ricarica  e arriverà a 14.000 entro il 2022), non è ancora in grado di coprire capillarmente tutto il territorio italiano. Rispetto ai piani iniziali è stata innalzata la percentuale di caricatori veloci e ultraveloci,  chiave di volta per consentire lunghi viaggi di lavoro in elettrico. Ma a tutt’oggi oggi, dice Piglia  «la nostra  esperienza insegna che l’impiego ottimale dell’auto elettrica è in una range di percorrenza giornaliera che va da 80 a 200 km, con auto che ogni sera rientrano alla base dove può ricaricarsi negli impianti aziendali». LEGGI QUI

Meno auto aziendali, ma usate meglio

Quindi ai fleet manager Piglia consiglia un’analisi preventiva su percorsi e utilizzo per individuare quali mezzi elettrificare in via prioritaria. Le infrastrutture di ricarica interne devono essere una per ogni auto elettrica di servizio in flotta. Per quelle ad uso promiscuo destinate ai dirigenti è opportuno immaginare anche una ricarica domestica notturna. Magari con l’installazione di Wall Box nelle abitazioni come parte del pacchetto dei fringe benefit.

Infine Piglia raccomanda di cogliere l’occasione di questo salto tecnologico per razionalizzare le flotte. «Non è pensabile che 37 milioni di auto termiche diventino 37 milioni di auto elettriche. Dovranno essere molte meno, ma meglio utilizzate. Quindi anche nelle flotte aziendali sarà necessario introdurre forme di condivisione. Noi l’abbiamo fatto ed è stato un grande successo»

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