Con Ellen, in Danimarca, è pronto a salpare il primo traghetto completamente elettrico. Mollerà gli ormeggi a inizio luglio e nei suoi quasi 60 metri di lunghezza ospiterà fino a 198 passeggeri con 31 auto o cinque camion. Scopriamolo.
La classica bottiglia di champagne del varo è stata lanciata, come si vede nel video sotto, da Christina Clausen, la nipotina del fondatore della Danfoss Mads Clausen, ed è l’inizio di una nuova era per la nautica elettrica.
Un pacco batteria da 4,3 Mwh
E’ accaduto questo fine settimana a Søby, dove migliaia di persone hanno alzato i calici per il primo traghetto completamente elettrico. Particolare rilevantissimo: a bordo è esclusa la presenza del generatore di riserva. Può contare, però, su un pacco batterie mai visto prima su un battello di queste dimensioni: ben 4,3 Mwh. Questa la sorgente di potenza per la propulsione necessaria per navigare sulle 22 miglia tra le isole di Ærø e Fynshav. Rotta gestita dall’operatore Ærø Kommune.
A bordo 198 passeggeri e 31 auto
“Ellen è un eccellente esempio del futuro del trasporto elettrico: più pulito, più verde e più efficiente“, parole di Kim Fausing, CEO della società di ingegneria Danfoss (multinazionale danese della meccanica e della componentistica presente in Italia con diverse aziende) che ha fornito i motori del traghetto. Un grande lavoro per il percorso che affronteranno i 198 passeggeri più le 31 auto: attualmente il più lungo al mondo. Una sperimentazione che ha potuto contare sulle risorse dell’iniziativa comunitaria Horizon 2020.
La mancanza di generatore ha portato ad una ridondanza del pacco batterie, il sistema da 4,3 MWh è suddiviso in 20 unità collegate a convertitori separati. In questo modo se c’è un problema con uno, il traghetto perde solo un ventesimo della potenza disponibile. La ricarica? Si fa in circa 20 minuti.
Le batterie come generatori di emergenza
Il coordinatore del progetto E-ferry Trine Heinemann ha spiegato: “Le batterie stesse fungono da generatori di emergenza l’uno per l’altro. Ogni batteria ha un’unità di controllo che tiene traccia della temperatura e della tensione delle batterie, assicurandosi che sia entro i limiti e in caso contrario si spegne.”
Progettato in funzione della propulsione
Per lanciarsi in questa sfida i danesi hanno pensato bene di progettare il traghetto secondo le necessità richieste dal sistema di propulsione. “L’abbiamo progettato molto leggero ed efficiente dal punto di vista energetico, poiché meno energia si consuma, meno batterie servono“, ha spiegato la progettista Heinemann. Sul materiale utilizzato: “L’acciaio era necessario, ma abbiamo cercato di utilizzarne il meno possibile”. Sempre sul tema il design ha giocato un ruolo fondamentale attraverso il taglio di un ponte e portando le aree passeggeri allo stesso livello del ponte auto. Una notizia molto curiosa ed in linea con questa particolare dieta sono i mobili del ponte: “In carta riciclata, quindi molto più leggeri rispetto al legno”.
Il fornitore di batterie Leclanché ha investito in ricerca e si è riusciti ad omologare la batteria da DNV GL. In termini concreti ha ridotto il peso dei moduli del 15-20%. La nuova struttura del modulo è il risultato di diversi mesi di progettazione meccanica in 3D per ottenere un design leggero e resistente, ma anche configurabile ed economico.
Il pacco batterie pesa 50 tonnellate
Il sistema di batterie è stato suddiviso in 20 unità separate, per la sicurezza, e il peso totale è pari a 50 tonnellate. “Abbiamo cambiato la struttura della batteria, per esempio attraverso l’introduzione di un involucro della batteria IP65, che significa incapsulare ogni modulo della batteria in un involucro metallico”, ha detto il responsabile. Un altro tema è quello degli incendi: “Abbiamo introdotto un canale di scarico del gas antincendio in modo che, in caso di incendio, il fumo caldo venga diretto all’esterno della nave e controllato, quindi non crea aria calda e alte temperature nella stanza della batteria“. Per spegnere il fuoco è stata scelta una soluzione a base di acqua nebulizzata ad alta pressione, più un’altra a base di schiuma fredda.
Si è fatto un forte investimento anche a terra dove si è creata una “casa” energetica per soddisfare i bisogni del traghetto. All’interno una linea separata in modo che l’elettricità per la navigazione non utilizzi quella della città.
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