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Dall’efficienza energetica alle emissioni/2 Cosa cambia (in meglio)

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efficienza energetica

All’inizio del mese pubblicammo questo articolo di un team di ricercatori dell’Università di Pisa coordinato dal professor Massimo Ceraolo che dimostravano sperimentalmente la maggior efficienza energetica del motore elettrico rispetto a quello termico (3,5 volte di più, per l’esattezza). Ne sono scaturiti 80 commenti di lettori, in gran parte di sincero apprezzamento. Tuttavia non sono mancate le critiche di chi eccepisce: “sì, ma i costi…sì ma le emissioni…, sì ma come si produce l’elettricità…, sì ma le dispersioni…”. Ecco cosa rispondono gli autori.

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Dall’efficienza energetica alle emissioni di CO2. Come valutare la sostenibilità di un’auto elettrica nell’intero ciclo di vita, dal pozzo alla ruota

Alcuni lettori, giustamente, hanno osservato come l’articolo tratti la “sola” parte dal pozzo alle ruote (Tank-To-Wheels), omettendo la parte a monte (Well-to-Tank).
Precisiamo che l’articolo si è in effetti posto l’obiettivo di fare chiarezza in primo luogo sulla parte dell’efficienza Tank-to-Wheels, sulla quale, anche su internet, circolano distorsioni rispetto ai numeri reali, che vedono ad esempio i BEV avere efficienze bassissime, paragonabili a quelle dei veicoli convenzionali mentre, come abbiamo visto nell’articolo, sono addirittura più del triplo.

Un approccio completo al problema richiederebbe certamente una valutazione globale, ovvero di tipo Well-to-Wheels (WTW), con valutazione dell’energia necessaria alla preparazione del combustibile da fornire, con eventuale estensione anche gli aspetti di costruzione e successivo smantellamento e riciclaggio del veicolo, secondo un approccio sull’intera vita, di tipo Life-Cycle-Analysis (LCA).

La valutazione globale di JEC WTW 2020

La descrizione di questo approccio con esempi di risultati è riportata in un precedente articolo, dove la vantaggiosità dei BEV risulta evidente anche nell’approccio completo WTW, in particolare nella Figura 3, ricavata dallo studio JEC WTW del 2014 studio svolto con il coordinamento di JRC, un centro di ricerca di riconosciuta grande autorevolezza e serietà sotto l’egida della Commissione europea. Questo il link del precedente articolo.

efficienza energeticaIl nostro articolo ha voluto anche mostrare quali sono le tecniche che si adottano per fare studi TTW, mostrando tanti dettagli che in questo articolo non erano esposti.
Per coloro che volessero ulteriormente approfondire, sono da poco disponibili i risultati di uno studio WTW, ancora svolto dallo JEC del 2020. Come si osserva nella Figura 3 di questo studio, l’energia spesa WTW a confronto tra veicoli convenzionali (per esempio a benzina, denominati nello studio GOG1 DISI) e BEV (denominati nello studio BEV 200 o BEV 400) è nel rapporto di 210:125 cioè il 70% in più.

Non è male ricordare ancora una volta che valutare l’ efficienza energetica è considerare solo una faccia della medaglia. L’altra, più importante, riguarda le emissioni di gas serra: infatti solo i veicoli BEV garantiscono che man mano che si procede con la decarbonizzazione l’energia che si spende per la mobilità, già oggi green in buona parte, lo diventerà sempre di più.

Nel 2025 auto elettriche quattro volte più sostenibili

Quindi non solo i veicoli BEV assorbono dal punto di vista WTW una quantità di energia molto inferiore a quella di un veicolo a benzina, ma soprattutto tale energia è già oggi in ampia parte decarbonizzata e lo sarà sempre di più in futuro. La figura
2 dello studio JEC WTW del 2020 ci dice che in Europa già nel 2025 (quindi in un futuro vicinissimo), con i veicoli presi a riferimento nello studio, per ogni km percorso un BEV emetterà 50 g di CO2 equivalente contro i 155, quasi il quadruplo, di un veicolo a benzina di pari caratteristiche e prestazioni.

Questo il link allo studio JEC del 2020. 

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5 COMMENTI

  1. Le emissioni di Co2 sono in figura 2 del Report citato, al 2025:

    – 32 gr/km Co2 per elettrica W-T-W per consumi ciclo WLTP
    – 128 gr/km Co2 per termica W-T-W per consumi ciclo WLTP

    Da tenere presente che una termica semi-recente,
    priva di start-and-stop e alternatore mild-hybrid, è più vicina a:

    – 150-180 gr/kg Co2 per termica semi-recente (diesel-benzina)

    e mentre il termico non può migliorare oltre nell’efficenza (gli ultimi miglioramenti li ha fatti con l’ibridizzazione, cioè si fa prima a fare full electric)

    la filiera elettrica abbatte le emissioni ogni anno di più senza che esista un vero limite al ribasso, rifacendo i conti a qualche anno in più nel futuro si scende sotto i 20 gr/km Co2 (fase di fabbricazione + utilizzo)

  2. Aggiungiung0 un commento generalista sull’ argomento elettrico , non so se gia’ qualcun’ altro l’ ha già fatto .
    Per cercare di chiarire l’ argomento , in forma oggettiva e competente , consiglio caldamente a tutti di vedere la puntata di PRESA DIRETTA di Domenica 8 Ottovre , ” LA SCISSA ELETTRICA ” , su RAI 3 .
    È sufficiente andare su RAI PLAY e ricercare la puntata .
    Anche perché non se può più di sentire “coglionate” di ogni tipo sulle energie rinnovabili .
    Saluti ,
    Massimo Bocca

    • Sono riuscito a vedere meta’ puntata per ora.
      Onestamente ho trovato la narrativa poco chiara finora: partono con Volvo/Polestar e Mini, vetture elettriche fatte in Cina o su piattaforma 100% cinese e poi si finisce a Melfi dove si dovrebbero investire soldi, locamente invece, per produrre elettriche. Magari la confusione passa nella seconda parte della puntata.

      • mostrano sia i brand che hanno fatto il salto senza indugi che i brand che per motivi vari si stanno attardando

        a me è piaciuta molto la parte in cui intervistano le aziende di componentistica italiane, spezzano una certa narrativa ideologizzata

        ma anche la parte in cui parlano con i sindacati, di come le aziende usino il paravento “capro espiatorio” della transizione per fare piuttosto classiche logiche di spostamento degli stabilimenti produttivi per risparmiare

        (es. Marelli, per Stellantis era un doppione di una analoga ditta già presente in Francia che preferiscono privilegiare)

        per me una bella puntata, la consiglio anche io

  3. Per estrarre petrolio e produrre idrocarburi si sta distruggendo il territorio ed il clima del pianeta e la salute delle persone.

    E non si recupera nulla.

    Anzi sono state fatte pure leggi su misura per bruciare lo scarto di raffinazione più velenoso: IL PETROLEUM COKE (che essendo i petroli sempre di minor qualità aumenta sempre di più).

    Il ministro Ronchi lo aveva etichettato come rifiuto pericoloso e cancerogeno, ma ad inizio anni 2000 il governo AN-FI-LEGA fece una legge su misura per trasformarlo in un combustibile (dicendo che con le nuove tecniche ecc. ecc.).
    In realtà la legge fu fatta in fretta e furia per salvare qualche dirigente e far ripartire qualche impianto della raffineria di GELA che lo usava lo stesso anche se vietato.

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