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Coi nuovi incentivi Spring batte Sandero GPL

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La Dacia Spring, elettrica: ecco quanto costerebbe con i nuovi incentivi in arrivo.

Coi nuovi incentivi all’acquisto, come delineati dal Governo, l’auto elettrica diventerà la scelta più ovvia. Un confronto in casa Dacia dimostra che, oltre a garantire maggior comodità, minore inquinamento e accesso alle ZTL, una EV farà risparmiare. Anche chi ha bisogno di una citycar e fa solo pochi km all’anno.

Coi nuovi incentivi Spring batte Sandero GPL in 2 anni

Se gli incentivi saranno così confermati, rottamare una vecchia auto per acquistare una nuova elettrica comporterà uno sconto in fattura sull’acquisto di 9.000 euro.Abbiamo preso in considerazione due modelli della marca più low-cost che esista, la Dacia. Premessa: non sono esattamente confrontabili (la Sandero è più lunga di ben 36 cm.). Ma entrambi appartengono alla categoria dei Suv medio piccoli, che si usano prevalentemente in città. Veniamo alla spesa reale: il prezzo della Dacia Spring scenderà  dagli attuali 19.950 euro a 10.950. Per la Dacia Sandero GPL l’incentivo si fermerà invece a 3.250 euro, portando il prezzo iniziale di 12.150 a 8.900. Già così i 2.050 euro che separeranno i prezzi di acquisto delle due auto potrebbero rendere non del tutto ovvia la scelta anche per gli utenti più disattenti. Quelli cioè che si soffermano esclusivamente sul prezzo di acquisto.

Coi bonus locali, poi…

Nelle regioni nella quali è previsto anche un incentivo locale, potremmo trovarci nella situazione in cui la Spring costi  addirittura meno della Sandero GPL. In Trentino, ad esempio, l’incentivo all’acquisto di un’elettrica, per chi rottama, è già oggi di 3.000 euro. Nella provincia autonoma il prezzo di Spring potrebbe arrivare quindi a 7.950 euro, ben 950 in meno rispetto a quello di Sandero GPL. Ma questo è un caso particolare. Quello che è interessante invece notare, e che varrà per moltissimi potenziali guidatori, è che i 2.050 euro di maggior costo per l’acquisto di una Spring si compensano molto rapidamente Un utente tipo che percorra circa 15.000 km all’anno annullerebbe il maggior costo di acquisto attraverso i minori costi di gestione in soli due anni.

…e in 8 anni, il risparmio arriva a circa 4mila Euro

E su un periodo di 8 anni, totalizzerebbe un risparmio di circa 4mila euro. Grazie al minor costo dell’energia vs GPL, ridotti costi di manutenzione, assicurazione, bollo:

  • energia elettrica vs. GPL – Abbiamo considerato un costo medio attuale di 0,25 Euro/kWh (0,21/0,22 Euro/kWh oltre a un valore massimo del 15% per dispersioni in fase di ricarica). Ipotizzando il 100% di ricariche casalinghe, vista la tipologia del veicolo. Per il GPL, il riferimento è il prezzo medio nazionale al momento del calcolo (0,89 Euro/litro). Entrambi i valori potranno subire variazioni negli anni.
  • manutenzione – Sono stati considerati i costi medi dei tagliandi, al netto di eventuali interventi di manutenzione straordinaria fuori garanzia.
  • assicurazione: RC obbligatoria- È stato stimato un costo standard. Il costo reale  dipende dalla provincia e della classe di merito e varia in funzione della compagnia. Generalmente assicurare un’elettrica costa un 30/35% in meno rispetto a una termica.
  • bollo: anche il costo del bollo varia in funzione dell’appartenenza geografica. E non solo. Ogni regione applica regole diverse rispetto a eventuali esenzioni totali o parziali.

coi nuovi incentiviCoi nuovi incentivi…/ Più auto elettriche, più soluzioni di ricarica

Ad oggi, lo ribadisco, l’auto elettrica è adatta a chi ha la possibilità di ricaricarla a casa (o al lavoro). Chi non ha questa opportunità è, ahimè, penalizzato per comodità e risparmio. E, paradossalmente, si tratta spesso proprio di chi trarrebbe maggior beneficio dagli incentivi statali e locali. Serve quindi urgentemente di ripensare il modello di ricarica pubblica, ridisegnandolo e rendendolo più inclusivo ed economico. Ma forse la spinta alle amministrazioni potrà arrivare anche dalla maggior diffusione dei veicoli. E chi oggi può ricaricare la propria elettrica a casa e usufruirà di questi incentivi, sostituendo la propria auto termica si farà comunque in qualche modo promotore di questa diffusione. Diffusione che, auspichiamo, porterà anche a una nuova discesa dei prezzi. In modo che un giorno non tanto lontano costruire un’elettrica costi meno che costruire un’auto termica. E, per allora, ci auguriamo tutti che avremo trovato una soluzione per la ricarica di tutti.

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52 COMMENTI

  1. Non capisco alcuni importi del piano a 2 e 8 anni per la Spring.
    L’assicurazione per la sola RC si paga 100 euro l’anno?
    Abito a Viterbo, sono in prima classe e qui meno di 300 euro è impossibile.
    Il bollo non è gratuito per i primi 5 anni e poi il 25% del normale?
    In questo caso perché 63 euro in 8 anni?
    Sto facendo anche io i miei calcoli per l’acquisto, qualcuno può fornirmi qualche delucidazione per favore?

    • L’assicurazione, come scritto, varia in funzione di classe di merito, appartenenza geografica e compagnia. Resta il fatto che generalmente le compagnie associano, o hanno associato fino a oggi una più bassa sinistrosità ai veicoli elettrici e quindi normalmente assicurarli costa un po’ meno. Si faccia fare un preventivo.
      Il bollo è gratuito i primi cinque anni e poi, in alcune regioni continua a esserlo mentre in altre diventa del 25% (di quanto sarebbe dovuto se l’auto fosse termica). In questo caso il totale in tabella è dato proprio da quest’ultimo caso. (5 anni a zero, e tre anni a 21,30 Euro l’anno). Il bollo è stato calcolato sulla potenza di 33 kW, anche se non sappiamo con precisione cosa riporta il libretto di circolazione. Generalmente la potenza a libretto per le elettriche è inferiore a quella di picco. Quindi il costo potrebbe essere persino inferiore.

      • Potenza netta massima (P.2) 18.60 kW a libretto.
        18.6×2.58=48
        48:4=12
        12€ dopo i 5anni, incredibile! 😁

        PS: per la Spring ci sono voci di nuovi aumenti a listino da aprile, 1.200€ (inflazione, crisi dei CHIP, successo di vendite, arrivo dei nuovi incentivi….)

  2. Non voglio ripetere il concetto già ampiamente esposto ma semplicemente ampliarlo.
    Se l’incentivo è buono?
    NO. Vale solo per piccoli autoveicoli.
    Per una famiglia o un singolo è troppo basso.
    L’idea di non includere una media id3 o una Kia Ev6 o una ioniq5 o una Enyaq (sempre nell’ordine della media percorrenza) è imbarazzante.
    Dunque l’incentivo, così come è concepito è INIQUO è controproducente. Non considera l’isee e nemmeno la fonte di approvvigionamento dell’energia. Cose per cui basta una certificazione da dare al concessionario e un contratto di fornitura energetica. Così si venderanno un po’ più di auto elettriche ma il risultato ambientale sarà incerto. Oltretutto non è nemmeno contemplato il fattore prima o seconda auto.
    Questa norma sembra proprio scritta da un legislatore incompetente o da uno che non è capace di mediare una soluzione decente con m5s.
    PS: La Dacia Spring sarà sicuramente una buona auto ma per una famiglia media di 3 persone è strettina come soluzione. 35000 euro + iva non ci compri neanche la nuova Renault megane.

    • Non sappiamo ancora con certezza come sarà l’incentivo a oggi.
      Se sarà confermato per veicoli elettrici del costo non superiore a 42.700,00 Euro, vi rientreranno tra le altre Skoda Enyaq, Citroen e-C4, DS3 Crossback e-tense, Hyundai Ioniq, Hyundai Kona Electric, Kia e-Soul, Nissan Leaf, Opel Corsa-e, Peugeot e-2008, Volkswagen ID.3. Certo, nella maggior parte dei casi, solo nella loro versione base.
      Quindi sostanzialmente le auto della fascia bassa del mercato elettrico. Le critiche, in occasione dei precedenti incentivi, erano state proprio al fatto che (con un prezzo limite di 61.000,00 Euro) si incentivavano acquisti di auto di lusso (un controsenso per molti).
      La fonte di approvvigionamento dell’energia non è un argomento per due motivi: 1. indipendentemente dal mix energetico utilizzato, un’elettrica inquina nel suo ciclo di vita meno della sua controparte termica. 2. dichiarare il tipo di energia della quale si dispone a casa non certifica che è lì che si effettueranno tutte le ricariche

  3. Da possessore, a mio modesto parere, la Spring batte tutte le pari segmento termiche. Non dimentichiamo che è una citycar, segmento A, quindi il suo l’utilizzo è ben definito.
    Conviene acquistarla? Aspettando gli incentivi statali, ognuno faccia i propri conti.

    • Con i vecchi incentivi SI, con i nuovi NI, ma più no che sì.
      Sempre ammesso che si percorrano meno di 200 Km al giorno sul misto, che in un anno si facciano almeno 150.000 Km e che sia, possibilmente, la seconda vettura.

          • Bingo! Scarpe Diem, la Spring è fuggente.
            Si direbbe che hai perso il treno dei vecchi incentivi; nei tuoi calcoli aggiungici +750€ di listino dal lancio nel marzo ’21… 🤪

  4. Confronto totalmente di parte e mendace

    1250 euro di manutenzione annui?!? Per una dacia 1.0 benzina?

    Io per un diesel 2.0 L ne spendo si e no 200

    Che gli cambiate olio filtri distribuzione, frizione, sospensioni e gomme ogni anno?!?

    • no Paolo, 1280 Euro in 8 anni, non l’anno.
      Posso chiederle la gentilezza di leggere prima di insultare? Sarebbe molto apprezzato. Grazie.

  5. Purtroppo l’incentivo confermato, anche se i decreti attuativi usciranno solo nei prossimi giorni, è di 6000 euro più solo 1200 della casa madre.
    A conti fatti la Spring Comfort Plus con ricarica rapida viene 15000 euro contro gli 11500 euro ottenibili con il precedente decreto.
    Pertanto una perdita netta di 3000-3500 euro in meno di 8 mesi.
    Riferendosi all’articolo conviene la Sandro.
    Hanno ucciso tutta la voglia di elettrico che avevo.

    • Mi spiace Colussus,
      vedremo cosa approveranno in via definitiva e quale sarà l’eventuale contributo della casa.
      Posso chiedere (mia curiosità) per quale motivo preferirebbe la versione Comfort Plus alla Comfort? Ricarica spesso alle FAST? Con una media di 40 km al giorno (nell’esempio in tabella) difficilmente si motiva.

      • In via definitiva non possono che approvare l’incentivo di 6000 euro.
        Ormai gli importi sono definitivi e non possono essere aumentati.
        Il contributo della casa invece potrebbe aumentare rispetto agli attuali 1200 euro, speriamo.
        Tra le 2 versioni cambiano un bel po’ di accessori per una differenza di circa 1500 euro.
        Io faccio circa 80 Km al giorno. In tutto circa 25000 Km anno.
        Basandoci sugli attuali 0,25 Euro per Kw/h e 1,8 Euro per Litro, dove con 1 kw/h si fanno 8,5 Km e con un Litro Diesel circa 22 Km
        Con la ricarica elettrica casalinga andrei a spendere circa 750 Euro l’anno.
        Con il diesel circa 2050 Euro l’anno.
        Il solo risparmio in carburante sul Gasolio sarebbe di 1300 euro l’anno, 10400 euro in 8 anni.
        Comunque troppo poco per una scatoletta che mi hanno preventivato a 19000 euro, considerando l’incentivo ed l’interesse sulla rateizzazione a 3 anni.

  6. Comunque tra le righe si legge il sottile piacerino del Signor Paolo che finalmente può dire che la Spring batte la mitica sandero GPL… priceless. ☝️🤭

  7. Paolo, non concordo sulla analisi relativa agli 8 anni in cui manca una cosa fondamentale: il valore residuo della auto: una Spring con una batteria vecchia di 8 anni e 120.000 km ha un valore residuo (essendo fuori garanzia la batteria) bassissimo, salvo avere degli sviluppi futuri nelle tecnologie che consentano la sostituzione a prezzi convenienti, mentre la Sandero probabilmente porterebbe a casa la un valore residuo similare ai 4.000€. Quindi sommando le cose direi che il vantaggio andrebbe considerato sui 6 anni (batteria ancora in garanzia) oppure difficilmente valutabile sugli 8 anni.
    Poi cmq anche sulla Sandero 1280€ di manutenzione sugli 8 anni mi paiono pochini.

  8. Attualmente fare confronti e previsioni sul costo delle varie fonti di energia è come giocare in borsa o peggio, dato che la situazione è in continuo divenire. Quanto al confronto tra Spring e Sandero, mi sembra difficilmente proponibile alla luce della pochezza della prima sotto vari aspetti: non solo autonomia e prestazioni modeste, ma anche sicurezza attiva e passiva, che la rendono adatta, in pratica, solo per un uso prettamente cittadino. La Sandero invece è la classica cinqueporte/cinqueposti buona un po’ per tutte le occasioni, sviluppata, fra l’altro, sul pianale della Clio5 e quindi con buone doto dinamiche

    • Buon giorno Roberto,
      non possiamo smettere di fare confronti e scelte fino a quando la situazione sarà stabile e immutabile (cioè mai). Ci limitiamo al presente e oggi la situazione (al netto di come saranno gli incentivi) è questa.
      Riguardo alla confrontabilità, sono d’accordo con lei che le due auto non siano perfettamente sovrapponibili, ma si tratta dei modelli più economici. Chi vuole spendere il meno possibile acquista Sandero GPL. Spring è l’elettrica più economica in assoluto. Da qui il confronto.
      In ogni caso, nei nostri test, Spring si è rivelata un’auto in grado di cavarsela egregiamente anche fuori dal contesto urbano.
      https://www.vaielettrico.it/la-spring-stupisce-anche-in-montagna-i-numeri/
      https://www.vaielettrico.it/duemila-km-con-la-spring-lauto-del-momento/

      • Gentile sig. Mariano, la sua valutazione mi sembra ottimistica: andare in autostrada a 90 km/h senza climatizzatore non mi sembra un gran risultato, sull’Autobrennero verrebbe superato anche da qualche TIR indisciplinato. Certo, accettando alcune limitazioni, con un mezzo motorizzato si può andare quasi dovunque: c’è chi con un Ciao Piaggio ha fatto lunghi viaggi, ma non mi sembra il veicolo ottimale per questo impiego. Oggi riempire il serbatoio di benzina, gasolio, GPL, o perfino metano, richiede pochi minuti e non necessita di pianificazione, mentre “fare il pieno” di energia elettrica richiede tempi misurabili talora in ore e pianificazione preventiva sul dove, quando e per quanto tempo fermarsi, se non si è vicini ad una colonnina rapida. Una scocciatura per molti fastidiosa, senza contare l’aggravante di dover liberare la piazzola appena terminata la ricarica, pena multe o aggravio di costi. È evidente che, così come è impostata, l’autonomia dei BEV e l’attuale infrastruttura di ricarica batteria fa fatica a reggere il confronto, non è un sistema armonico con il veicolo e con le esigenze di tanti guidatori. Forse dovremo andare al ripensamento dell’auto generalista, la cinqueportecinqueposti buona a tutto: ad andare al lavoro, fare la spesa, spostarsi nei week-end, portare la famiglia al mare o in settimana bianca. Forse si dovrà rinunciare ad una presunta “comodità” a vantaggio di una maggiore “sostenibilità” del modello di trasporto, individuando di volta in volta il mezzo più efficace (nei grandi centri urbani ci sono troppe auto, “chiocciole” metalliche che occupano almeno otto metri quadrati per trasportare tante volte una sola persona: la mobilità qui va risolta con strumenti alternativi all’auto privata, anche se BEV) in funzione delle esigenze del momento, con i vari attori, dai costruttori di veicoli ai gestori delle infrastrutture di trasporto. Però, per concludere, non mi sembra proprio che la Spring sia desiderabile; e non per l’odore di plastica che emanano le sue finiture, come riconosciuto nell’articolo, ma perchè le sue prestazioni generali mi ricordano tanto la Simca 1000 degli anni ’60 e non vorrei tornare, automobilisticamente parlando, a quegli anni.

        • In autostrada a 90 km/h senza clima? Perché?
          Nel mio video test ho guidato Spring a 130 km/h in autostrada! 90 km/h era semmai la media del viaggio…
          Vorrei invitare chiunque contesti le medie basse dei miei test (siete in tantissimi) a rilevare le medie dei vostri viaggi. Se anche impostate il cruise control a 130, la vostra velocità media non sarà mai di 130 km/h! Provate per credere. Grazie.
          Riguardo al resto, Roberto, un’elettrica non si utilizza come una termica. Altrimenti si rischia di vedere limiti e non vantaggi.
          È irrilevante quante ore impiega a ricaricarsi se mentre lo fa sarebbe comunque parcheggiata.
          Ovviamente richiede che ci siano le condizioni per farlo. E se le condizioni non ci sono, meglio evitare. Ma se ci sono, allora la scocciatura non sono i pochi secondi per collegarla alla presa. La scocciatura sarebbe piuttosto un mezzo (termico) da dover andare a rifornire apposta alla pompa. Vede come può cambiare la prospettiva?
          Come dice? Allora l’auto elettrica non è inclusiva? È vero. A oggi ancora non lo è. Va bene per alcune situazioni (dove chi la possiede la può caricare a casa o al lavoro). E non per altre (per chi è costretto a parcheggiare in strada).
          Ma dove è applicabile, è una scelta estremamente più comoda ed economica.

  9. Pur condividendo il metodo di confronto economico, continuate ad usare prezzi non corretti.
    Se vogliamo considerare il GPL a 0.890 €/l, cioè il prezzo medio di settimana scorsa prima della riduzione delle accise (solo di 5 centesimi, d’accordo), non possiamo considerare la corrente al prezzo di settembre.
    Ora il prezzo arera è di 0.38€/kWh solo energia; se andiamo al mercato libero, Enel propone 0.38 scontato a 0.28, *solo energia*.
    Va aggiunta IVA, dispacciamento, trasporto; si superano comunque i 35 centesimi/kWh
    E alle colonnine si parte da 0,39, mi sembra.

    Discorso a parte se si avessero i pannelli solari a casa, in quel caso il vantaggio economico è ovvio (e consiglio l’investimento a tutti indipendentemente dal tipo di auto)

    • Edoardo, quando si calcola il costo al kWh dell’energia, come abbiamo spiegato molte volte in molti articoli diversi, visto che tutti a casa abbiamo comunque l’energia elettrica, anche se guidiamo un’auto endotermica, si considera il costo per i kWh aggiuntivi acquistati per caricare l’auto (al netto quindi di tutti i costi fissi). Fino a prima degli ultimi aumenti, eravamo attorno a una media di 15/16 centesimi a kWh. Ora siamo attorno a 25 centesimi.
      Sul mercato libero questa è la media.
      Addirittura chi ha sottoscritto prima e non si è visto ancora applicare aumenti paga persino meno.

      • Io con e.on. mercato libero ancora a gen-feb ho pagato (con mia sorpresa…) ancora meno di 20 cent per kWh. Ho il FV, ma i miei consumi sono cmq elevati al netto del fv nel periodo invernale, quando ho il max di consumi (inclusa pompa calore x riscaldamento) e il min della produzione

  10. La Dacia Spring sarà sicuramente la mia prossima auto, ideale per essere ricaricata a casa dal mio impianto solare FV. Non di eccessive prestazioni, ma ottima per i miei > 90% km urbani

  11. Dovrebbero fare incentivi anche per chi compra auto elettriche usate. Io comprerei volentieri una elettrica come seconda auto ma non ho budget per una nuova neanche rottamando una diesel euro 4 di 15 anni…

  12. Bisogna considerare comunque che l’alimentazione gpl impone di effettuare i rifornimenti negli orari di apertura dei distributori in quanto non esiste il self service. Inoltre non tutti i distributori hanno il gpl, perciò il rifornimento potrebbe costare più tempo e più strada da percorrere, quindi più costi. Ma vogliamo mettere la comodità di parcheggiare l’auto, attaccare la spina e andare a dormire?

    • Il gpl in autostrada prevede personale operativo h24, quindi per i lunghi viaggi non ci sono problemi. In città, dove si fanno pochi km, se hai finito il gpl puoi sempre camminare a benzina. L’autonomia gpl + benzina nelle Dacia arriva a 1400 km, puoi viaggiare da Messina (Sicilia) a Nizza (Francia) senza mai fare rifornimento.

      L’elettrica è comoda se la puoi ricaricare a casa o a lavoro, per chi dipende dalle colonnine pubbliche invece …

  13. Ricaricando a casa l’elettrico conviene ma per il momento gli italiani rimarranno affezionati al gpl. Il gpl sta ricevendo un boom enorme, +28% solo a febbraio a fronte del tonfo di tutte le altre motorizzazioni (elettrica inclusa). Questo significa che il caro benzina ha sì spaventato qualche italiano ma questi anziché rivolgersi all’elettrico si è rivolto al vecchio e caro gpl. Le vendite dell’elettrico, lo ripeto, a febbraio hanno subito un ulteriore crollo (reggono solo le plugin).

    Il gpl è sempre esistito, ha sempre garantito il 50% di sconto rispetto alla benzina eppure è stato sempre ignorato, anche nei periodi di crisi. L’elettrico può far risparmiare qualcosa di più ma è un prodotto molto più complesso da piazzare.

    Oggi il gpl costituisce per Dacia BEN il 70% del venduto, da solo (vi sembra poco?!). Difficile immaginare che la Spring posta spodestare questo carburante, soprattutto adesso che Dacia sta spingendo forte per portarlo anche fuori dall’Italia. Gli ultimi modelli GPL di Dacia, con motori turbo, garantiscono ottime prestazioni e il passaggio a GPL è immediato. Altre case si stanno adattando a questo carburante, almeno qui per l’Italia: Kia che arriva a proporlo anche su motori da 120 cv (guardatevi su AutoScout24 i prezzi chiavi in mano di una X-Ceed 1.0 120cv gpl), la Suzuki che invece è la prima o proporre auto di serie gpl mild hybrid (sarebbe più opportuno parlare di microibrido) e poi ancora SSangYong, DR e Evo (questi ultimi 2 brand stanno facendo bene a mio avviso), per non parlare di Kia (7 anni di garanzia), Renault, Fiat, etc.

    Il gpl offre un ventaglio di modelli tutti concentrati nelle gamme A, B e C che sono le più acquistate, motori moderni e risparmi garantiti. La Dacia Spring è un’auto da 1 stella ai test euro’ncap, prestazioni molto ma molto limitate (neanche raggiunge i 130 km/h), autonomia molto limitata.

    E qui il paradosso: l’elettrico garantisce un risparmio nei costi di gestione ma le auto nuove costano molto di più rispetto al termico per cui il risparmio, se arriva, arriva a fine vita del veicolo. Il risparmio è più sensibile nella fascia alta del mercato ma questa, per definizione, non guarda al risparmio come ragione principale per passare all’elettrico. In sintesi: il risparmio oggi non è la vera reason why per passare all’elettrico, non ancora, se non per una nicchia di persone disposte ad alcuni sacrifici.

    I punti di forza dell’elettrico restano l’aspetto ecologico e la vita in città: ZTL e parcheggi, aspetti, anche questi, però limitati perché in futuro quando ci sarà un 25% di italiani con l’elettrico non si può immaginare che tutti continuino a parcheggiare gratis e ad attraversare le ZTL.

    Resterà l’aspetto ecologico e qui la sensibilità cambia da paese a paese (non siamo tutti norvegesi), è chiaro che da solo non basta. Per l’elettrico serve invece un aspetto wow (guida autonoma, forte integrazione con l’app, etc.) tutte cose promesse che però tardano ad arrivare (anzi, in alcuni casi, come per la VW ID.3, ci sono utenti che hanno ricevuto il feedback opposto, almeno con le prime versioni del firmware).

    Gli incentivi aiuteranno il mercato? Il doping di stato funziona ma quello è, doping di stato. Servono altre strade (basterebbe copiare la formula norvegese, sarebbe già un inizio).

      • Xpeng P5 28000 euro ufficialmente importata in 4 paesi europei, già preordinabile da settimane. Autonomia WLTP 465 km, 0-100 in 7.5″, velocità massima 170 km/h, xpilot lidar 2.5, sleep mode, cinema mode, vehicle2load (con frigorifero interno) 3.3 kW 230volt, pompa di calore, pannelli solari sul tetto opzionali, airbag dappertutto (la P7, la sorella maggiore, ha ottenuto il massimo punteggio nei crash test, la P5 ancora non è stata testata).

        Allora non chiedo la luna! Allora non sono pazzo! Noi in Italia a quel prezzo oggi ci portiamo a casa a malapena una 500 elettrica senza alzacristalli elettrici, quest’auto è una segmento D (!!!), lussuosa, gigantesca, ipertecnologica a cui non manca nulla, probabilmente – anzi, sicuramente – più conveniente di una termica anche in assenza di incentivi.

        Se XPeng avesse puntato sull’Italia già quest’anno, con gli incentivi questa elettrica sarebbe un autentico affare, un furto. La XPeng P5 già oggi a prezzo pieno è più conveniente (per dotazione e tecnologia) della ID Life che verrà solo tra 3 anni. Questa è la Model Q che stavamo aspettando. Altro che Dacia Spring 1 stella Euro’NCap …

        Firmato: VaiXPeng.

    • Il “crollo” nelle vendite delle auto elettriche è dovuto all’assenza degli incentivi, e questo conferma che, allo stato attuale, senza incentivi le BEV non sono ancora competitive rispetto alle ICE, gli analisti pensano che ci vada 3-4 anni almeno per raggiungere questa competitività.
      Il GPL ha un costo inferiore rispetto alla benzina del 50%, ma consumi superiori di un 20% almeno, per cui il risparmio andrebbe ricalcolato per bene, forse conviene la comodità di una classica “turbo diesel”.

      • Le BEV in teoria sono già competitive con le ICE ma i produttori europei – PER SCELTA (maiuscolo voluto) – le collocano oggi nella fascia per ricchi. Per cui ci propongono delle indicibili @@@@@ (la Dacia Spring è un giocattolino) a prezzi stellari. L’Europa è vittima di questo cartello e sono l’unico a denunciarlo. I governi vogliono l’auto elettrica? Le persone vogliono l’auto elettrica? E loro te la costruiscono, ma devono specularci al massimo. Maledetti!

        Per fortuna stanno arrivando i cinesi che ci proporranno le loro auto a prezzi molto più competitivi. Dopotutto, se non fosse stato per i cinesi, i costruttori occidentali ci avrebbero costretto a spendere 1000 euro ogni volta che dovevamo cambiare smartphone (e qualche pollo che gli regala i suoi soldi ancora c’è).

      • No, questo conferma semplicemente che troppo poche persone sono in grado valutare correttamente cosa è più conveniente acquistare. Molte elettriche sono competitive, già nel prezzo di acquisto, rispetto alla controparte termica. Anche senza incentivi.

        • Sotto i 40k non ne vedo di competitive, c’è sempre da pagare in più per guadagnare forse dopo, con i disagi che tutt’ora si hanno nell’avere una macchina elettrica in Italia.

  14. come si fa a fare pubblicità con I SE DARANNO GLI INCENTIVI….MEGLIO Se non li danno alle EV ma alla rinnovabili.
    Sarebbe un doppio vantaggio…

  15. Le ultime indiscrezioni lette dicono che l’incentivo massimo sarà di 6500€ e non parlano di obbligo di sconto da parte della casa … se sarà così i conti sul rientro della maggior spesa sono da rifare. Vedremo se settimana prossima i “cari” ministri si degneranno di prendere una decisione definitiva, di comunicarla ai loro sudditi e di farla partire in tempi rapidi …

    • Ah ecco, mi pareva infatti, da giorni si parla di 6.500, fare un articolo ora mettendo nei calcoli 9.000 mi sembra di dubbio tempismo…

      • Mi spiace davvero constatare anche questa volta l’atteggiamento di chi tiene questo blog volto a perorare la causa della mobilità elettrica a tutti i costi giocando sui numeri, come in questo caso indicando incentivi non più in vigore e prezzi del kW ante aumenti ma aggiornando puntualmente il prezzo del GPL. Secondo me si fa un cattivo servizio alla causa della mobilità elettrica gettando fumo negli occhi a quelli che poi a conti fatti si ritroveranno ad essere i primi detrattori in quanto non hanno valutato correttamente i costi ed i benefici in quanto male informati. Peccato perché l’informazione corretta secondo me è il primo sponsor delle soluzioni interessanti.

        • Carissimo Claudio, per quanto riguarda il raffronto tra il costo del kilowatt e il costo del gas petrolio liquido, se ha voglia di perdere due minuti e cliccare sul link presente nell’articolo di cui sopra verrà rimandato ad un altro pezzo dove si esamina nel dettaglio la cosa arrivando a conclusioni tutto sommato condivisibili. Quindi, per quanto la cosa effettivamente si possa prestare a 1000 interpretazioni, non mi sembra corretto parlare a tutti i costi di Fumo negli occhi. 😉

          • Le prime bozze parlavano di 9000 Euro. Le più recenti parlano di 6500 Euro. La verità è che non lo sapremo fino alla pubblicazione. Nel momento in cui ho scritto il pezzo le bozze parlavano di 9000 Euro per l’elettrico e contestuale rottamazione.

        • Spiace a noi constatare che ancora una volta si criticano gli articoli senza averli letti. Non si fa riferimento agli incentivi scaduti a fine 2021, ma a quelli preannunciati dal governo per il 2022, per i quali tra l’altro è bene prepararsi, perché spesso c’è qualche furbone che si accaparra i bonus appena usciti e si rischia di rimanere senza.

          • Io l’articolo l’ho letto e parla di €9.000 di incentivi sulle elettriche. Tutti i più recenti articoli sull’argomento parlano invece di 6.000 euro, addirittura forse con rottamazione obbligatoria di auto di 10 anni.

            Quindi, qual è la vostra fonte per i 9.000 euro?

          • @Paolo Mariano: ok, ma dato che l’articolo è stato pubblicato solo ieri, perlomeno farne una revisione o aggiungere una postilla? È da un po’ ormai che circolano cifre più basse.

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