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La Spring stupisce, anche in montagna: i numeri

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PROVA RAMPA / Uno dei test che ci avete richiesto: l'accesso a garage con grande pendenza.

La Spring stupisce sempre, anche in montagna! Vi avevamo chiesto di indicarci le vostre preferenze per una prova su strada dell’elettrica più economica. In tanti avete chiesto un test in extraurbano in montagna. Eccovi accontentati. Di seguito trovate alcuni dei messaggi che ci avete inviato e la risposta che abbiamo avuto su strada. Trovate tutto anche nel VIDEO riprodotto qui sotto.

La Spring stupisce…/ Le vostre richieste, il nostro test

“Mi piacerebbe sapere come si comporta Dacia Spring in salita visto il rapporto peso potenza non proprio ottimale… sia su salite brevi ma molto ripide (tipo rampa box) che su pendenze moderate ma prolungate (tornanti di collina e montagna)”. Louis Riva.

“Sarebbe interessante testarla in strada extra urbana, ma in percorso tortuoso e in salita per andare in una tipica località di montagna non molto in alto. Diciamo un dislivello di 800/900 mt ad andatura tipica delle provinciali, su una distanza di un centinaio di km, Quindi percorso inverso per capire se il residuo può essere coadiuvato dalla discesa e recupero…”. Sandro Matteo

“Andrò spesso in montagna (230 km circa), ho pensato a come arrivarci, con una sosta. Il ritorno diventerà per buona parte discesa, quindi pensavo che non sarà necessario partire con il 100%,  per arrivare in pianura con carica massima. Si riesce a capire quanto ricarica in discesa, con varie pendenze, e quanto “freno motore”. Ferruccio” 

“Chi viaggia in elettrico l’autostrada non deve utilizzarla quasi mai, come faccio io con la Kona. È possibile trovare in futuro un test della Dacia Spring in percorso montano, tipo Riva del Garda – Asiago, circa 108 km di saliscendi? Le salite sono importanti ma anche le discese e in discesa non si consuma nulla perciò fattibile”… Eugenio Cigna

“Un tour sui Passi dolomitici? Una Trento – Monte Bondone? Da Riva del Garda a Madonna di Campiglio? La “Prova in Salita” della Dacia Spring è da un bel po’ che l’attendo, anche su YT c’è poco o niente. Grazie, ti seguo con grande interesse”. Dobale

Dacia Spring stupisce: se la cava anche in montagna!

la sprint stupisce
Dacia Spring a destinazione nel paese di Vermiglio

Quando ero piccolo, la nostra unica auto di famiglia era una Panda 30, la primissima edizione, quella con i sedili in tubolare e l’amaca posteriore. Si utilizzava per tutto, comprese le vacanze in Puglia. E quindi, ovviamente, anche le gite per domenicali in montagna. Se penso a un’auto come la Spring, non la immagino solo in ambito urbano. Ma tendo a pensare che qualcuno vorrà utilizzarla perlomeno nelle gite fuoriporta. Magari in montagna. Sulla scorta delle vostre richieste, ho quindi pensato di testarla sui passi di montagna trentini. Riva del Garda -Tione -Vermiglio e rientro. Quasi 200 km di salite e discese, con un clima ancora mite (quindi senza incognite legate all’impatto delle basse temperature sulla batteria) e nessuna ricarica intermedia. Per approfondire anche la capacità di recupero dell’energia in discesa, vista la potenza ridotta del motore.

Riva del Garda – Passo del Tonale con 14,2 kWh

Non appena ci si mette alla guida tra i primi tornanti, ci si rende conto di come non esista un’alternativa termica che consenta una guida tanto rilassata in queste condizioni. Infatti i piccoli motori termici delle citycar a benzina, costringono a continui cambi di marcia. E a viaggiare in un ambiente molto rumoroso. Al contrario su Spring si viaggia rilassati, con tutta la coppia sufficiente a salire con grande disinvoltura. Certo, senza velleità sportive. Ma non è certo quello che si chiede a Spring, di essere prestazionale. Anche se, lo devo dire, non si ha in nessun caso la sensazione di volere qualche cavallo in più. Se non quando, in salita, su un rettilineo, si desidererebbe effettuare un sorpasso. Quello non ci è consentito. Ma si tratta di un male minore. Anche il comfort acustico è buono, viste le velocità ridotte. La Spring stupisce…

La frenata rigenerativa? Si sente l’assenza di un motore più potente…

la spring stupisce

Partenza da Riva del Garda alle 15.57, con una temperatura di 28 gradi e tempo sereno. Sulla prima discesa del Passo del Duron, si sente l’assenza di un motore più potente. La frenata rigenerativa non è infatti sufficiente a rallentare abbastanza l’auto. E sono per la prima volta costretto all’utilizzo dei freni. Nulla di cui preoccuparsi. E’ un utilizzo marginale. Ma, ovviamente, questo è uno dei limiti di un motore dalla potenza ridotta e di una batteria di piccole dimensioni. Peccato non poter sfruttare al 100% l’energia di rallentamento, rinunciando all’accumulo di una parte di preziosi elettroni. In ogni caso questo non penalizza la guida di Dacia Spring in montagna. L’auto resta a mio avviso assolutamente a suo agio in questo ambiente. Arrivo a Vermiglio alle 18.07 dopo aver percorso 98 km, abbassando lo SOC dal 98 al 45%. Il consumo è quindi stato di 14,2 kWh. Un consumo che, considerato il percorso montano, è degno di nota.

Spring veleggia, dai 77 km/h in su

la Spring stupisce

Ripartenza dal passo del Tonale (Vermiglio) alle 18.18, in direzione di Riva del Garda con il 45 % di batteria. Nei lunghi rettilinei in discesa mi rendo subito conto di come i tecnici di Dacia abbiano voluto caratterizzare il comportamento di Spring. Anche in assenza di un sistema di rigenerazione legata al radar (assente). Il comportamento è legato semplicemente alla velocità. Fino a 76 km/h, rilasciando l’acceleratore, l’auto va immediatamente in recupero energia. Non si tratta ad ogni modo di una frenata decisa, ma piuttosto lieve. E se si desidera veleggiare, è sufficiente tenere sfiorato l’acceleratore. Dai 77 km/h in su, rilasciando l’acceleratore l’auto invece veleggia, almeno fino a quando la velocità non scende al di sotto dei 77 km/h. Un comportamento che ho molto apprezzato. Una soluzione certo non sofisticata come quella di altre auto premium, dove queste dinamiche sono legate al percorso e all’avvicinarsi di uno stop o alla presenza di altri veicoli. Ma, nella sua semplicità, questo settaggio è comunque efficacie. Piccola nota in risposta al quesito di Ferruccio: è consigliabile iniziare la discesa dalla montagna con livelli di batteria non troppo elevati. Diversamente non si sfrutta la rigenerazione.

 

La Spring stupisce: 200 km di montagna, meno di €4

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Sono arrivato a Riva del Garda, al punto di partenza, alle 20.29. Due ore e un quarto circa quindi per il rientro, alla velocità media di circa 42 km/h (50 km/h circa la velocità media all’andata). Con un consumo di 7,5 kWh totali. Consumo molto basso dovuto al recupero dell’energia nelle tratta di discesa. Il consumo quindi su questo viaggio di andata e ritorno, poco meno di 200 km, è stato di 21,5 kWh, pari a una spesa di 3,80 euro (con ricarica casalinga). Bello rendersi conto di come non sia difficile ottenere medie attorno agli 11,2 kWh/100km. Perché significa che, almeno nella stagione estiva, si possono percorrere in queste condizioni oltre 230 km senza aver bisogno di ricaricare. Interessante sarà però capire quanto questa media sia inficiata dall’abbassamento delle temperature.


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19 COMMENTI

  1. Ho fatto il giro dei concessionari sabato scorso, per valutare le offerte sulle auto elettriche. Il risultato é deludente a dir poco. Dacia Spring? Non prenotabile da nessuna parte. Renault Twingo elettrica? A partire da 16’000€ (parliamo di una city car) nonostante gli incentivi e la rottamazione, e se vuoi il cavo per la ricarica fanno 400€ extra!!! OPEL Corsa elettrica? Propongono un finanziamento con anticipo da 8000 € più rate da 307€ al mese per 5 anni, se fate il conto alla fine si paga ben più del valore a prezzo pieno, altro che incentivi. Insomma, per acquistare una elettrica l’esborso é importante, e lo é nonostante la manutenzione ridotta e il costo ridotto sulla percorrenza. Quando si parla di elettrico questi aspetti andrebbero tenuti conto, altro che “resistenza al cambiamento” o altre argomentazioni del genere

  2. Non capisco chi afferma che non bisogna usare l’elettrica in autostrada. Ho percorso un paio di migliaia di km in autostrada nell’ultimo mese con la Corsa-e, e non ho avuto alcun problema se non la scocciatura di uscire per ricaricare, ma non sempre perché alcune colonnine si trovano nelle aree di servizio. Semmai il tallone d’Achille è l’autonomia alle velocità prossime al limite, ma con un’attenta gestione del rapporto kWh/velocità si trova un buon compromesso. Ovviamente sono favorite le auto con le batterie climatizzate che non soffrono di rapidgate, perché alcuni viaggi con la mia e-Up forse non li avrei affrontati a cuor leggero.

  3. Ok lodare l’elettrico ma siamo onesti , io ho fatto una settimana di ferie proprio a rive del garda e ho optato per la seconda auto in famiglia in quanto le strade lì sono strette e i parcheggi sempre pieni. Da casa mia dista 200km e durante la settimana su e giù per il lago ne ho percorsi altri 200 e poi i 200 per tornare.. Volete sapere una cosa ? Ho avanzato 150 km di autonomia quando sono arrivato la sera.. il tutto con una Clio Tce 0.9 da 90 cv a benzina.. pagata 12.000 euro 5 anni fa… Se il futuro non riesce a superare una utilitaria del genere… In tutta la settimana il mio unico pensiero è stato divertirmi.. Nonostante il luogo turistico le colonnine non sono molte e per avere le ricariche degli alberghi bisogna trovare strutture com disponibilità magari pagando più rispetto a chi non le offre.. no non riesco a trovare l’entusiasmo che avete voi per un modo fi viaggiare molto limitante a mio avviso e che comporta anche costi d’acquisto elevati.

    • Lei si ripete, Giorgio, senza aggiungere mai nessun nuovo contenuto. Abbiamo capito che di auto elettriche non ne vuole sapare. E allora? Sa quanto ci interessa sapere dove è andato in ferie?

      • Ripeto delle ovvietà. Ho preso esempio dalle mie ferie per fare un confronto con la prova della Dacia dato che l’articolo ne stava parlando è un problema? Preferiva se scrivevo che mio cugino o mio zio è stato in ferie lì? Non è questione di piacere ma di essere onesti , ovvero una utilitaria di qualche anno fa pagata poco rende un viaggio del genere più confortevole perché non ha bisogno di pianificazione. Tra l’altro in andata l’autostrada era quasi ferma e sono uscito per seguire le strade statali e comunali quando con un’elettrica sarei dovuto recarmi ad affi per ricaricare.. ma va bene così quando e se una utilitaria elettrica mi permette di muovermi come con un’utilitaria di 5 anni con il medesimo prezzo d’acquisto sarò primo ad inviarvi un encomio . Far passare che girare in elettrico è tutto facile trae in fallo molti utenti.. non a caso nel 2021 sono state immatricolate 30 mila vetture elettriche in italia nonostante gli incentivi a fronte di oltre 1 milione di immatricolazioni totali… il mercato sta dicendo la sua…

        • Vede, la differenza è che noi pubblichiamo resoconti di chi l’auto elettrica la guida, lei ipotizza come sarebbero state le sue vacanze in auto elettrica, ma le ha fatte in utilitaria termica. Chi sia a “trarre in fallo gli utenti” è tutto da vedere. Il mercato dice la sua: le elettriche raddoppiano ogni anno, le termiche fanno -20/30%.

    • Sì ma non ti preoccupare del tuo mancato entusiasmo, non è una malattia, è solo una caratteristica che si chiama ottusità.
      Non farti troppe domande e se sei felice così che ti leggi a fare ” Vai elettrico ” ? Vai x la tua strada, vai dove ti porta il cuore….o la Clio….

      • Ci sono diverse brutte sorprese dietro l’angolo per chi chi pensa che le auto elettriche siano soltanto un giocattolo per ricchi:
        1) Alta volatilità del costo dei carburanti, sia perché man mano che si ridurranno i consumi, verranno di conseguenza “chiusi i rubinetti” per aumentare i margini unitari e recuperare i costi fissi.
        2) Crisi della logistica di distribuzione dei carburanti. Auguri. E bisognerà abituarsi ai pieni sporchi soprattutto se si utilizzano le pompe più in periferia e con meno passaggi.
        3) Graduale riduzione dei sussidi alle fonti fossili e probabile aumento delle tasse.
        4) Introduzione del “green pass” (*) per le auto non inquinanti per raggiungere i luoghi di maggior interesse (città storiche, spiagge, laghi, ecc.)

        Ognuno faccia le sue valutazioni, e ne tragga le dovute conclusioni.

        (*) Perdonatemi la battuta e a scanso di dubbi non ho nessuna intenzione di parlare di vaccini in questo forum, essendo argomento assolutamente off-topic.

        • Bravo, hai centrato il punto. Hai fatto un ragionamento in prospettiva e non sul dato di fatto.
          Si può ancora dire che invece per stazioni di ricarica la prospettiva è invece quella di un notevole incremento sia in numero che in potenza. Più volte ho sostenuto che il 50kw DC diventerà lo standard base, come oggi lo è la Pole EnelX da 22kw.
          Sono meno fiducioso invece sulla riduzione dei costi di ricarica pubblica. Al massimo si potrà arrivare agli 0,4€/kw per la ricarica DC, a meno dell’utilizzo di contratti Flat.
          Per Giorgio: Al di là del discorso ricarica, che non mi pare cosa drammatica, penso che se avessi utilizzato un’utilitaria elettrica ti saresti divertito molto di più a guidare su quelle strade.

      • Sì sì vada per l’ottusità di chi usa una tecnologia centenaria che gli permette di viaggiare quando e come vuole senza mai preoccuparsi di dove ricaricare o di dover viaggiare forzatamente attraverso un percorso o una struttura… Il tutto con un costo d’acquisto inferiore… Ad ognuno il suo anche se qui è sacrilegio dirlo, io mi diverto a leggere commenti entusiasti di chi ha speso di più per comprare un’utilitaria che lo vincola a certi percorsi e a soste continue. Quindi nessun problema per me, se si vendono circa 30.000 vetture elettriche in tutta italia annualmente nonostante gli incentivi a dir poco scandalosi forse l’oltre milione di veicoli termici sono di pertinenza di ottusi…

        • Hai detto bene, un costo di acquisto inferiore. Ed il mantenimento? Quello non lo conti?
          La mia è-up, come già scritto più volte, ha compiuto 1 anno di vita. Pagata 16000€.
          19700km percorsi con una spesa di 72€ di corrente.
          Risparmio circa 2000€ annui rispetto un’equivalente termica.
          In 1,5 anni ho recuperato la differenza. 3000€ risparmiati contro una termica con 3000€ spesi.
          A fronte di questi 2000€ annui, una 15esima di stipendio, mi devo preoccupare di trovare una colonnina quelle poche volte che si fa una gita?
          Sai che problemone.

    • Giorgio, a Riva del Garda ci sono 8 punti di ricarica AC e una ultra Fast. A Arco, il paese accanto, 16 punti di ricarica AC e una ultra Fast.
      E qualsiasi hotel della zona che disponga di un suo parcheggio è in grado di metterle facilmente a disposizione una semplice presa.
      Sia gentile, non si costruisca le sue verità. 😉

      • Come si fa a sapere quanti punti di ricarica e di che tipo, ci sono in Basilicata?
        Ho scritto parecchie volte, ma vengo puntualmente tacciato di pessimismo e ignoranza (possibile che sia anche pessimista e ignorante, ci sta) ma non capisco, una volta comprata proprio una Spring (per lavoro) dove caricherei spostandomi nella regione…
        Non sono uno dei negazionisti a tutti i costi. Sono piuttosto un sostenitore che non riesce a trovare la chiave per passare all’elettrico. Ne sento parlare piuttosto male qui attorno…

    • Scusate se ne approfitto per tornare alla tematica della Spring, cortesemente potreste confermarmi i tempi di ricarica che ha rilevato in corrente Ac diciamo fino all 80% e poi successivamente al 100%. Grazie mille
      Concludo che l ho acquistata e l attendo Vs fine anno

  4. Buongiorno, stavo valutando la Spring come auto di famiglia, ma proprio oggi ho visto un test della (sempre stando in casa Dacia), Sandero turbo a GPL che praticamente verrebbe a costare 8k in meno (o anche di più), visto che sulle EV gli incentivi son stati tolti (e chissà quando torneranno).
    Aiutatemi a decidere !

  5. Ottime notizie !
    Si è dimostrato che è possibile produrre auto elettriche, piccole, di fascia economica con buone prestazioni ed ottimi consumi .

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