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Be Charge cancella i piani tariffari

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Be Charge cancella i piani tariffari: dal 27 maggio acquistare Be Start, Be Medium e Be Premium non sarà più possibile. E nessun rinnovo oltre quella data.

Be Charge cancella
Tariffe a consumo, pay-per-use, in vigore con Be Charge.

Be Charge cancella i piani: restano le tariffe a consumo

La notizia è arrivata ai clienti Be Charge con una mail accolta con notevole delusione. Dopo la cancellazione degli abbonamenti, i piani tariffari consentivano ai clienti che fanno un certo numero di km di fruire di tariffe più convenienti rispetti al Pay-per-use. Con la Be Start, pagando 9,90 euro al mese, avevi uno sconto del 20%. Con la Be Medium, a fronte di un fisso di 13 euro, lo sconto saliva al 30%, fino ad arrivare al 40% con la Be Premium versando 19 euro al mese. Tutto cancellato, si passa al pagamento a consumo, con tariffe che partono da 0,65 euro al kWh per la AC fino a 22 kW. Per poi salire a 0,85 per le fast fino a 99 kW,  a 0,90 per le Fast fino a 149 kW e a 0,95 per le ultrafast oltre 150 kW. Nella comunicazione l’azienda del gruppo ENI non fornisce alcuna spiegazione per il cambio di strategia tariffaria.

Be Charge cancella
(Illustrazione dal sito di Be Charge).

Cambiano le penalizzazioni per chi occupa la colonnina dopo la ricarica

Nel messaggio inviato ai clienti si specifica anche che “considerata la rimozione dei prodotti Piani Tariffari dall’offerta di Be Charge, questi non saranno più ricompresinell’azione premiante di acquisto di tale prodotto nel programma fedeltà Be Together dal 27 maggio 2024. Non appena tale modifica entrerà in vigore, la nuova versione del Regolamento verrà pubblicata nell’apposita sezione dell’App Be Charge denominata Be Together. E sul sito Internet al link nel sito web dedicato“. Infine Be Charge ha modificato anche le tariffe per chi occupa le colonnine una volta terminata la ricarica. Queste le tariffe che verranno addebitate: Quick (AC fino a 22kW): 0,12€/minuto. Fast (DC fino a 75kW): 0,20€/minuto. Fast+ e Ultrafast (DC oltre i 75kW): 0,30€/minuto.

— Leggi anche: Be Charge cancellaanche l’app Wroom, tra le più convenienti, ora cambia tariffe

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91 COMMENTI

  1. Partendo dal concetto che tesla fa profitti, quando ci si chiede quale sia il prezzo di mercato oggi, sono i 45 cent di tesla in ricarica veloce. Quindi una ricarica lenta , con le dovute proporzioni è nel range 25/40 cent. I prezzi del mercato italiano li fanno due compagnie statali che da quando é arrivato il governo meloni sono state decapitate ai vertici e hanno imposto prezzi fuori dal mercato per logiche politiche. Con un kwh si fanno 4km. Con un litro di benzina 12km. Se 1 kwh mi costa 1euro viene a mancare ogni convenienza economica per l utente a passare all elettrico. Tesla fa i prezzi di mercato e ci guadagna dalle ricariche. Gli altri rispondono ad un duopolio sotto stretto controllo politico .

  2. Ma non c’è nulla di cui meravigliarsi, quello che qui in molti vedono come un problema sociale per la stragrande maggioranza dell’industria e dei governi è puro business e così lo trattano.
    Se gli conviene lo promuovono altrimenti no.
    Le scelte europee della bionda stanno evidenziando tutti i suoi limiti. Fare una corsa in ordine sparso verso il green deal alla fine porta a questo che giustamente ognuno vede i propri interessi. L’Europa se viene travolta dalle produzioni cinesi agevolate rischia migliaia di posti di lavoro e crisi, Musk docet, mentre tutte le infrastrutture necessarie a garantire la gestione della mobilità elettrica hanno oggi un costo non indifferente. La Francia ha un’ottima indipendenza elettrica grazie all’atomica altre nazioni molto meno.
    Io l’ho già detto se la biondina pretende di rivoluzionare in 10/15 anni secondo i suoi canoni quello che è in piedi da 100 sarà solo una rovina.
    La transizione va fatta ma deve essere sostenibile e non obbligare ogni cittadino a spese importanti o indebitarsi. Tutti la voglio la transizione ma come dice Giorgetti, poi nel pratico chi paga?
    E non è solo un costo inteso come valuta ma anche di impatti come economia e società.

  3. Non c’è nessuna lotta contro le BEV.

    Ne tanto meno complotti Governativi.

    Solo strategie.

    Avevo scritto che il costo della ricarica avrebbe sfiorato l’euro e ci siamo vicini.

    E questo 1 anno prima delle elezioni governative, quindi senza sapere chi avrebbe vinto.

    Tutti a darmi del deficente.

    Ora i segnali sono chiari, la lotta Europea è contro le auto Cinesi.

    Coloro che scrissero il ban del 2035, si stanno chiaramente e palesemente rimangando il loro obbiettivo.
    Compreso il capo che ha ideato tutto questo.
    Cosa accadrà con le elezioni europee?

    Difficile dirlo ma le voci ci sono tutte, spostamento del Ban al 2040… o come molti professano la sua totale eliminazione.
    Che è l’unica cosa sensata.

    Dev’essere il.libero mercato ad imporsi.

    In Gran Bretagna intanto il ban del 2030 passa al 2035 poi vedranno.

    Le auto Cinesi nei piazzali rimarranno parcheggiate per molto…

    Però l’industria Europea della Propulsione Elettrica non si ferma.
    Ci saranno nuovi e più appetibili modelli, e li venderanno statene certi.
    La gente sceglierà le casa tradizionali alla Mi (che costruisce le friggitrici ora vuole fare auto..) e tutti i loro improvvissati compagni..

    Nel frattempo volenti o nolenti, la vera industria che riguarda la transizione di energia sta galoppando come non mai.

    Amburgo nel 2026 diventerà il più grande Hub mondiale per il vettore Idrogeno.

    Idrogeno sta nei piani di mezza Europa con centinaia di migliaia di tonnellate che innonderanno il mercato.
    Idrogeno verde naturalmente.

    Oggi considerato poco conveniente per la scarsa efficienza di conversione.

    Prima verrà utilizzato come strumento di accumulo di energia Green in eccesso, utilizzo nell’industria pesante.

    Produzione di tele riscaldamento, sia diretto che indiretto (sviluppo di calore da ecceso di calore nel processo produttivo, quindi gratis)

    Utilizzo dello stesso per la trazione di mezzi pesanti, bus, treni, aerei, imbarcazioni, navi, ecc
    Poi appena la rete sarà ampia e capillare si userà per le Automobili.
    Prima nelle flotte aziendali e poi tra i privati.

    Il costo, come indicato dai massimi esperti industriali e non dai Prof incompetenti…, sarà di lunga inferiore a molte forme di energia alternativa.

    Con tutti i vantaggi che ne derivano.

    Non si può fermare il progresso.

    L’auto elettrica non verrà fermata.

    Ma sviluppata meglio.

    Quindi le batterie dove conviene e il serbatoio di Idrogeno dove serve.

    O entrambe le cose se necessario…

    È solo questione di tempo.

    Lo vedremo nei prossimi anni.

    • E di grazia come lo produrrebbero l’ idrogeno verde, a partire da cosa?
      E come pensano di rendere possibile l’ utilizzo di idrogeno nelle auto, visto la bassa densità volumetrica? Con gli idruri metallici? Con i clatrati?
      Direi che siamo un po’ in un film di fantascienza…

      • -come lo produrrebbero l’ idrogeno verde, a partire da cosa?-

        Una oncia di citrato di caffeina
        Una oncia di estratto di vaniglia
        Due once e mezzo di Aroma
        Quattro once di estratto fluido di coca
        Tre once di acido citrico
        Un quarto di succo di lime
        Trenta libbre di zucchero
        Due galloni e mezzo di acqua
        Caramello: q.b.

    • Ha parlato nostradamus… intanto oggi io posso andare al supercharger di Dalmine e pagare il kWh 0,41, a casa come l’80% di chi ha auto elettrica non te lo dico nemmeno… idrogeno ancora… biel mescciat che l’è mei

  4. Dunque, ricapitolando….
    Nei segmenti A e B (i più amati dagli italiani) BEV con una autonomia decente a buon prezzo non ce ne sono.
    Gli incentivi statali per l’acquisto delle BEV (seppur arriveranno in questa tornata), sono destinati a finire.
    Il “vantaggio” del prezzo della ricarica rispetto al rifornimento di carburante tradizionale si è quasi annullato.
    L’assistenza sulle BEV da parte di personale realmente competente e qualificato è praticamente NULLA, anche in molte concessionarie ufficiali.
    In pratica, per la pubblicità progresso vi è rimasto soltanto il bollo e le striscie blu.
    Ancora per poco.
    Avanti così……

  5. Va bene, mi pare ragionevole che Eni avesse un conflitto di interessi, ma gli altri gestori di colonnine di ricarica? Quanto costa effettivamente ad essi la corrente che acquistano rispetto al prezzo medio al quale la vendono? E’ affidabile il Pun come riferimento? Quanti kW devono erogare prima di rientrare dell’investimento fatto per installare le colonnine? E Tesla va in perdita secca coi supercharger o ci guadagna sfruttando un po’ di economie di scala?

    Sono dati che non conosco e che sarebbe bello provare a reperire per comprendere se le colonnine attuali le hanno installate come “place-holders” in attesa che i numeri delle elettriche circolanti siano diverse, o per guadagnarci già adesso. Senza questi dati tutti i commenti su tariffe ed abbonamenti sono un po’ vaghi.

    La mia banale impressione è che dovrebbe realizzarsi una certa convergenza tra chi vende auto elettirche e chi fornisce energia per la ricarica, un po’ come le varie compagnie telefoniche che “piazzano” anche smartphone et similia e per qualche ragione ciò non sta accadendo (magari è prematuro).

  6. Non voglio certamente difendere i venditori di energia (ricordo che nel 2020, quando avevo appena acquistato la mia prima EV ricaricavo alla colonnina a 20 cent/kWh ed a casa a 9) che hanno decisamente alzato i prezzi rendendo molto meno conveniente l’uso dell’elettrico rispetto al termico, ma è la fotografia di questo Paese, penultimo in Europa nel passaggio alla nuova tecnologia, col mercato inchiodato per l’incapacità del Governo di rispettare gli impegni.

    Ho chiesto spiegazioni a chi si occupa di vendita di corrente elettrica e mi hanno spiegato che, semplicemente, le colonnine non stanno ripagando l’investimento (installare una HPC costa quasi 200mila euro) in quanto sottoutilizzate. Le prospettive di crescita della mobilità sostenibile non sono quelle che erano state ipotizzate e, se prima abbiamo assistito ad una sorta di “occupazione del territorio” da parte dei gestori delle colonnine ora stiamo passando all’incasso, che però non arriva.

    Dalle mie parti ci sono colonnine guaste che, nonostante si segnali più volte il malfunzionamento, non vengono riparate perché “non ne vale la spesa” (facevano parte di un investimento pubblico ormai scaduto).

    Per quanto mi riguarda, fino al 26 maggio continuerò a caricare in roaming con lo scontro del 40%, pagando 39 cent/kWh alla colonnina “quick” mentre andrò al vicino Supercharger se mi servirà la carica veloce. Successivamente la carica lenta la farò a casa, quando l’auto sarà parcheggiata in garage.

    Dobbiamo aspettare che partano questi incentivi statali promessi (io ho fatto già la mia scelta a febbraio mettendo insieme i 5.000 euro attuali + lo sconto della casa + il contributo regionale) e che quindi il mercato finalmente riparta.
    Certo è che, ascoltando gli “esperti” del Governo, nessuno mai potrà decidere oggi, serenamente, di acquistare un’EV i cui vantaggi economici (ma soprattutto qualli ambientali) si vedranno chiaramente a medio termine, scelta che, se fatta adesso, è chiaramente contro e quindi “di sinistra”.

    Poi potrà anche essere vero che le aziende controllate dal Governo faranno in modo da non incentivare troppo il passaggio da ICE a EV: visto quello che succede in Rai, non ci metto la mano sul fuoco che qualche colletto bianco alla ricerca dei favori di qualche sottosegretario s’inventi strategie bislacche, utili al suo predellino ma dannose per il nostro futuro…

    • Mah… quindi prima investi 200k euro per una HPC, e poi metti in atto una strategia volta a evitare che l’investimento raggiunga mai un break even?
      Potrebbe anche essere, considerato che il management delle aziende para-statali è sempre stato originale… Ma, se fossi in BeCharge, adotterei una strategia diametralmente opposta!

      • Ogni automobilista che non passa all’ auto elettrica è un automobilista che acquista carburanti, questo è il modello di business di BeCharge.
        Poi ci sono quelli ostinati, che si comprano comunque un’ auto elettrica, quelli vanno puniti con tariffe uniche in Europa, anche perché se no poi vanno a dire in giro che utilizzare l’auto elettrica costa poco e altri automobilisti potrebbero decidere di passare all’ auto elettrica smettendo a loro volta di comprare combustibili fossili.
        Oppure: se la mission di Tesla è accelerare l’ avvento di sistemi di trasporto più sostenibili, quella di ENI è esattamente l’ opposto, ovvero “rallentare l’ avvento di sistemi di trasporto più sostenibili e meno inquinanti”.
        Detto ciò, mi pare evidente che la mission della prima, seppur ostacolata da forze politiche e commerciali molto potenti, ha l’ enorme vantaggio della sostenibilità (per la precisione, maggiore sostenibilità) per cui la traiettoria della seconda non può essere che quella di un’ inevitabile morte, che sarà purtroppo molto lenta, come quei mostri giganti dei cartoni degli anni ’80 dove il mostro deve essere colpito più e più volte prima che muoia definitivamente.

        • Non ci si può vedere sempre complottismo… con queste prospettive le aziende falliscono. Il fatto che ENI possa voler diversificare l’offerta energetica è industrialmente intelligente. Non si capisce perchè, dopo aver fatto investimenti ingenti (anche se ben supportati dai governi italiani), ora debbano mandare in vacca l’investimento stesso. Al di là di ingerenze politiche, che pure ci potrebbero essere, non vedo che male possa fare a un grande player energetico (che vende l’energia elettrica anche per altri usi, eh…) diversificare l’offerta….

          • Hai presente quanti soldi perderanno gli azionisti? Multipli e multipli rispetto ai potenziali guadagni dalle colonnine.
            Sic et simpliciter

  7. Il problema è un mercato dove Eni-Enel la fanno da padrone, eliminando abbonamenti e agevolazioni, modulando i prezzi (con la compiacenza della nostra, anzi ormai dovrei dire vostra governance?) e il resto dei player come diceva un noto figuro qualche anno fa: “può accompagnare solo”. L’idea che ho è che assisteremo a strappi al rialzo, costanti e cadenzati. Da 7 mesi in cui ho modo di viaggiare anche in elettrico è stato così e il trend mi pare volto a proseguire su questa direzione perlomeno per l’anno in corso.
    Allo stato attuale non consiglierei un’auto elettrica a chi non può caricare a casa, non tanto per una mancanza di convenienza quanto perché non ritengo sia sano stare dietro a prezzi/scontistiche/operatori con una variabilità così frequente.
    Si salva Tesla con la sua rete Supercharger, ma bisogna averli a tiro…

  8. E’ il canto del cigno, il progresso non si ferma così. A costo di veder morire i propri figli le proveranno tutte ed in tutti i modi. NON possono essere i petrolieri a guidare la transizione energetica e non si doveva dar loro la possibilità di usufruire di fondi europei per impadronirsi della distribuzione dell’energia elettrrica per auto. E’ chiaro é palese che hanno una fifa tremenda di quello che accadrà, come faranno a succhiare il maledetto oro nero e poi sfruttare i poveracci come noi. Le istituzioni dove sono ? Cosa fanno? Sono loro stessi che li favoriscono e viceversa? Il futuro é tracciato e non lo fermerete!! Vergogna , ma non ne conoscete neppure il senso.

    • Non preoccuparti Agostino, i vecchi che non lasciano lo spazio alle nuove generazioni incendiano sempre il villaggio prima di essere sopraffatti, ma alla fine la natura fa comunque il suo corso.

  9. E’ pacifico che il rientro dai costi delle colonnine non è il loro obiettivo.
    Ed ancor meno farci dei soldi.

  10. Ad oggi l’unico “strumento di difesa” è l’app TariffEv che ci permette di sapere qual è il modo più economico per ricaricare su qualsiasi colonnina ci troviamo davanti, sia che vogliamo usarla a consumo, sia che vogliamo usarla con abbonamento. E meno male che c’è. Personalmente la ritengo ottima e super utile!!

    • Sì, alla fine anche su colonnine BeCharge si ricarica a prezzo basso usando operatori esteri attivi in Italia, probabilmente grazie ad accordi di roaming.
      Io mi regolerò così quando sarò costretto a ricaricare su colonnine BeCharge altrimenti Wroom si colonnine EnelX.

    • Considerando che va a impattare pesantemente sugli interessi dei ricchi e influenti produttori di idrocarburi le cose stanno filando ancora relativamente lisce.

  11. BeCharge legge Vai Elettrico!

    se vogliamo essere complottisti fino in fondo Becharge ha letto l’articolo di Vai Elettrico pubblicato la scorsa settimana dal lettore Nicola, scomprendo che esisteva un bug nel loro programma di boicottaggio elettrico 😀

    Contrariamente a quanto la maggioranza delle persone pensa, BeCharge era ancora molto competitiva per certe tipologie di clienti con lughe percorrenze. Sommando tariffe a sconto, be card e punti corona si poteva arrivare a costi al kwh molto comeptitivi con gli attuali prezzi praticati dai concorrenti.

    Beh a me non interessa, io la BEV me la compro lo stesso… tiè

    • ho notato anche io le coincidenze, come se nella loro intezione di nuocere, i manager di questi enti non sembrano molto svegli, devono leggerli qui sul forum i calcoli di convenienza o meno e regolarsi di conseguenza per stroncare gli entusiasmi

      >> queste estate ricordo un paio di settimane in cui nelle discussioni divenne più palese ed esplicito, un tormentone che toglieva i dubbi agli indecisi anche senza box, che ricaricando anche alle colonnine si recuperava il costo più alto di aquisto della BEV; appena dopo parti una tornata di grandi rialzi alle colonnine

      >> settimana scorsa c’è stata la simpatica discussione che citi, in cui veniva fuoro che sommando le promozioni si poteva ancora avere ottime tariffe.. e ora annunciano che le cancellano

      sarà una coincidenza oppure no, ma per leggere qui leggono anche loro, per farsi un’idea del settore, e ci mancherebbe, sono benvenuti

      però beccati più volte tra i commentatori “pelosi” e un po’ più preparati del detrattore medio, a provare a fare “damage control”, cioè limitare i danni di immagine per la filiera oil-gas cercando di modificare la percezione di una qualche notizia scomoda per loro o magnificare i biodiesel.. uno meno accorto poi usava proprio una mail collegata all’ENI

      direi che è un’attestato di tolleranza di tutte le opinioni (anche quelle ostili alle BEV) e anche di autorevolezza nel settore per il bloog 🙂

      PS: iniziamo a scrivere che il pareggio con la benzina si ha con il Kwh a 0,40 chissà magari ci cascano 🙂 🙂 🙂

  12. Silenzio totale della stampa, della politica e dei vari e inutili garanti. Però, meglio: ho appena fatto abbonamento annuale tesla. W tesla

  13. credo sparano le ultime cartucce per creare paura, far credere che i costi di ricaricarica possano ancora crescere come tendenza futura invece di scendere (mentre prima o poi l’effetto concorrenza con altre reti di ricarica farà breccia)

    le cartucce le sparano prima delle elezioni e degli incentivi, per massimizzare gli effetti; immagino che poi passato giugno si daranno una calmata sui prezzi, se non vogliono essere in perdita quasi totale rispetto ad altri operatori che attirano maggiormente

    nel frattempo gli incentivi per le Bev li userà soprattuttto chi può ricaricare a casa, e almeno per loro niente effetto “paura”

    • “…mentre prima o poi l’effetto concorrenza con altre reti di ricarica farà breccia…”

      Speriamo, ma mi pare evidente che i concorrenti dovranno per forza installare le loro reti di colonnine per entrare in Italia, e quindi campa cavallo…
      Se infatti pensassero di appoggiarsi in roaming alle reti di EnelX e BeCharge (come ha provato a fare A2A, per esempio, bruciandosi le ditina, come spiegato a Vaielettrico in https://www.vaielettrico.it/cade-lultimo-baluardo-anche-a2a-vola-a-053-e-a-kwh/), sarebbero da capo a quarantotto, visto che i due giganti a controllo statale, possedendo il 70% delle colonnine installate, impongono incontrastati e indisturbati il costo di roaming che vogliono (o che vuole il governo…).

    • “nel frattempo gli incentivi per le Bev li userà soprattuttto chi può ricaricare a casa, e almeno per loro niente effetto “paura””

      Magari….. e lo dico contro i miei interessi ma ci vuole poco ad aumentare il costo residenziale del kwh quando superi un certo consumo annuale (come succede a chi carica a casa……)

  14. ENI si è comprata Becharge per controllare e limitare lo sviluppo delle auto elettriche in Italia.Per il momento alza i prezzi per vendere i suoi idrocarburi e mantenere l’entrata delle accise e l’indotto del termico il più possibile. È la linea del governo e di Giorgetti che sogbano i Biocarburanti per dare un futuro più concreto ad ENI.

    • Questa è un possibile motivo. I prezzi devono essere alti per frenare la crescita delle elettriche e spingere verso le termiche per le quali ENI ha interesse a fornire carburanti. Sono d’accordo Tomas.

      • È molta probabile quest’ipotesi ma alla lunga chi ha un po’ di sale in zucca, ha una media alta di km percorsi e allo stesso tempo non supera mai il range della propria EV alla fine si organizza diventando auto produttore e di tizzi che si faranno impianti offgrid ce ne saranno sempre di più. In poche parole questa politica non solo affosserà ENI e le sorelle ma anche ENEL e le sorelle. In poche parole basterà una fava per far fuori 2 piccioni.

  15. Ho letto in un conmento di tale “ReCharge” app. Putroppo su Google Play non la trovo. C’e’ una Rechage, ma vende abbonamenti TV. Qualcuno mi puo’ fornire una indicazione più precisa? Grazie.

  16. Cambiano più velocemente di quanto cambia il tempo visto che l’inverno c’è ancora, gli abbonamenti di dicembre no.
    Evidentemente sono stati un flop pazzesco, strano perchè erano una vera sòla…

  17. FINALMENTE L’HANNO CAPITO.

    Gli abbonamenti erano una grande stupidità che poteva essere utile solo a qualcuno a patto che le proprie necessità di ricarica fossero molto regolari e sicure e di quegli automobilisti non ce ne sono molti.

    Sono stato più volte deriso per aver affermato che gli abbonamenti per i rifornimenti di Kw erano una assurdità ma ora finalmente l’hanno capito anche i gestori.

    Il prossimo passo sarà la diminuzione dei prezzi; dovranno capire anche questo e poi, con l’installazione dei POS, l’abolizione delle APP e magari dei lettori banconote, con grande fatica saremo arrivati veramente, come è giusto che sia, a disporre oltre che delle POMPE per i carburanti anche delle POMPE per i Kw.

    E finchè queste cose non avverranno, come qualcuno ha anche detto, si preferirà andare ad utilizzare i supercharger Tesla.

    • Mi scusi sig. Fellico’ ma forse si confonde: gli abbonamenti li avevano tolti a novembre 23… questi erano “fee” per avere scontistica sul prezzo a consumo. Gli abbonamenti veri (e convenienti) li usavano tutti, forse Lei ha una previsione e non ne aveva bisogno.
      Le do una buona notizia: sulle hpc Ewiva hanno messo i pos.

    • Anch’io ritengo che gli abbonamenti sono una stortura del mercato e anche un motivo che tiene gli utenti alla larga, però mi sarei aspettato un calo dei prezzi CONTESTUALE all’eliminazione dell’abbonamento. Cioè ti leva la “seccatura” dell’abbonamento ma abbasso la tariffa. Invece così l’utente medio la prima cosa che nota è che pagherà di più rispetto a prima e il segnale che arriva è molto negativo … la percezione è che i signori del petrolio sono meno avidi (per non dire altro) di quelli delle colonnine …

      • È questo l’ obiettivo: la gente deve restare convinta che l’ auto elettrica è una pessima scelta, e deve restarlo più a lungo possibile.

      • Enzo hai ragione. Io però mi aspetto, dopo che hanno visto che gli abbonamenti non li vuole nessuno, che la prossima mossa sarà quella della riduzione dei prezzi.

        Rimane quello l’unico mezzo per invogliare alla ricarica presso le loro colonnine; e devono fare presto prima che gli elettronauti non si organizzino diversamente (uso delle wallbox degli amici, di quelle gratuite offerte da qualche grande supermercato o utilizzo dei supercharger Tesla che anche senza abbonamento sono già convenienti).

        E’ la logica dei supermercati che funziona (offerte continue a prezzi concorrenziali, prendi due e paghi uno, vieni al supermercato di martedì che c’è lo sconto del 10%, ecc. ecc).

        E adesso per non essere preso in giro da qualcuno che prenderà alla lettera quello che ho scritto tra parentesi, spiego che voglio dire che l’unico modo per incentivare all’uso delle colonnine è quello di offrire prezzi buoni; e il primo che lo farà sarà anche il primo a guadagnare più degli altri.

        Più i prezzi scenderanno e più le colonnine saranno impegnate a fornire Kw. Io sono convinto che alla fine capiranno anche questo.

        • Mi piacerebbe che fosse così, Franco, ma temo di no.
          Il fatto è che il business della ricarica è una frazione minuscola del business totale sia di ENI che di EnelX, che hanno spalle larghissime in grado di assorbire nei propri bilanci i costi di aver installato le migliaia e migliaia di colonnine messe giù negli anni anche qualora non vi fosse alcun ritorno di investimento.
          Non sono quindi affatto sicuro che qualcosa si muova a breve, nemmeno dopo le elezioni e tanto meno se dovessero vincere i partiti sovranisti e populisti che da subito dichiararono guerra all’uscita dai combustibili fossili e alla mobilità elettrica.
          Mala tempora currunt, et peiora parantur, temo.

          • Tanto quello che perdono a “non” vendere alla colonnina lo recuperano aumentando il prezzo della benzina. col favore dello stato ovviamente

  18. Considerando che ormai, da quando hanno eliminato i “veri” abbonamenti a fine 2023, nessun elettronauta attento utilizzava queste tariffe, le cose sono due: o stanno pensando ad inventarsi qualche altro espediente tariffario più credibile attira allocchi o, viste le uscite di modelli elettrici Stellantis (600, Y, Avenger, Junior, ecc.) magari sono rinsaviti e proporranno qualcosa di accettabile… Lo so, sono un inguaribile ottimista che crede alle favole.

    • Le hanno tolte perché non le usava nessuno. Comunque pensavo avessimo raggiunto il fondo invece si continua a scavare… Mi aspetto altri ritocchi verso l’alto delle tariffe a consumo, tanto per gradire…

  19. Vabbè cambia poco per me, già da quando hanno tolto gli abbonamenti dei kWh a consumo avevo rimosso la loro app, tanto la convenienza degli sconti era limitata.

    Ad Eni non importa nulla di guadagnare vendendo energia elettrica, anzi è veramente strano che abbia creato una società in ambito di sostegno alla mobilità elettrica ed alla transizione energetica, forse viene da pensare che era solo una mossa per fare un po’ di greenwashing…

    • x Marco F.

      Inoltre l’intento di Eni era “strategico”: occupare le migliori posizioni (in ambito urbano) il più diffusamente possibile, rendendo difficoltosa e meno appetibile la collocazione dei veri concorrenti.

      • Stavo per scrivere la stessa cosa. A pensar male purtroppo…
        poi quando si fa il conteggio delle colonnine disponibili si conta tutto, quelle occupate dalle termiche, quelle sempre guaste, quelle che paghi con un rene o in comode rate in lingotto d’oro.

  20. Personalmente non mi cambia nulla, è da mesi che ho disinstallato l’app di Becharge. Però le loro colonnine sono ben distribuite e quindi utilizzo Northe a consumo per attivarle quando serve.
    Secondo voi com’è possibile che con una app straniera a consumo si possa pagare molto meno rispetto all’app diretta del gastore stesso?

    • Ammettendo che le altre compagnie non ci perdano ad andare in roaming su BeCharge, il prezzo wholesale non è comunque uguale a quello agli utenti finali.
      Ipotesi: becharge vende il kwh a consumo a 99cts, ma li scambia con altri operatori in roaming a 50. Se chessò Recharge ti vende i kwh a 60cts, ci gudagna 10 cts per ogni tua ricarica sulla rete becharge.

  21. “Nella comunicazione l’azienda del gruppo ENI non fornisce alcuna spiegazione per il cambio di strategia tariffaria.”

    Non ce n’è bisogno: basta ricordarsi che:
    a) il principale business di ENI o petrolio e gas
    b) ENI è controllata dallo Stato italiano
    c) lo Stato italiano odia transizione energetica e mobilità elettrica

    • Va bene, la prossima volta che facciamo il conto delle colonnine in Italia sottrarrò le BeCharge.
      Per quanto mi riguarda saranno l’ ultima scelta, tra l’altro mi piacevano già poco prima in quanto legate agli idrocarburi, adesso senza neppure alcuna convenienza le utilizzerò soltanto se non troverò alternative.

  22. Era già penoso prima adesso peggio ancora. Vorrà dire che per le lunghe tratte andremo tutti ai Supercharger, per i quali i prezzi scendono anziché salire.

  23. Non bastando l’eliminazione degli abbonamenti hanno inventato i piani tariffari, non bastando i piani tariffari hanno eliminato pure quelli.

    Se non basterà l’eliminazione dei piani tariffari provvederanno all’aumento dei prezzi al Kw.

    Se non basterà l’aumento dei prezzi al Kw provvederanno a tassare l’auto elettrica.

    Se non basterà tassare l’auto elettrica tasseranno pure gli impianti fotovoltaici.

    Finché l’auto elettrica non sarà morta questi non si fermeranno.

    Don Rodrigo CDX ha da tempo fatto capire: quest’auto elettrica non s’ha da fare,

    le pale eoliche rovinano il paesaggio (mentre le piattaforme petrolifere lo rendono più gradevole),

    il fotovoltaico rovina l’estetica dei tetti, mentre i camini sono carini, sono raffigurati anche nei quadri d’autore,

    le dighe sono pericolose.

    e la maggioranza degli italioti li ha votati.

    • “Non bastando l’eliminazione degli abbonamenti hanno inventato i piani tariffari, non bastando i piani tariffari hanno eliminato pure quelli.

      Se non basterà l’eliminazione dei piani tariffari…”

      Per un attimo mi sono fatto trascinare dalla tua logica e ho concluso “…elimineranno pure le tariffe a consumo”!!! 🤣

      • L’ importante è che alla fine si eliminino da soli, come hanno fatto Kodak, Nokia, eccetera, eccetera

    • Un impianto fotovoltaico me lo tassi se mi da reddito, e non se serve per raggiungere gli obiettivi climatici.
      D’altra parte un impianto FV offgrid come puoi tassarlo? Non mi produce reddito.
      Al contrario per un’auto la tassazione ha senso perché là si usa su strade pubbliche.

      • Se dovessimo dare una giustificazione logica a tutte le tasse……. di queste ne rimarrebbe la meta’………

      • Per l’imposta su un impianto fotovoltaico non c’è necessità di una motivazione, basta imporla con una legge di due righe, è così che funziona, chissenefrega se poi produce la morte di un mercato. Ricordiamoci il superbollo sui motori Diesel delle autovetture di una quarantina di anni fa, che ne limitò il mercato agli hypermiler e sconveniente a chi faceva pochi chilometri.

  24. Ricordo a tutti che Tesla offre a tutte le auto più di 60 SuperCharger Ultafast con tariffe inferiori inferiori a 0,7 €/kWh.
    Prezzo che può scendere sotto i 0,5 €/kWh con un semplice abbonamento da 10 €/mese

    • Oppure 60 cts con ReCharge e funziona su tutte le ftx, e senza abbonamento. Per un uso sporadico vanno benissimo.

      • Sbaglio, o Freshmile è addirittura leggermente più conveniente per le FreeToX, soprattutto per chi ha auto con elevata velocità di ricarica?
        Mi pare di ricordare un recente articolo con i calcoli di un lettore… 🤔

        • Ho usato freshmile alla ftx della Malpensa il mese scorso ..giusto un 10kwh pagati 0.7 CAD… però su rete becharge non si avvia (anche se dovrebbe)…cmq avendo parte a tempo è da usare ma in maniera oculata🧐

          • Ecco perché ho scritto che Freshmile, che alle DC Fast & Ultra costa 0,30 €/kWh ma occorre aggiungere altrettanti 0,30 €/minuto, conviene soprattutto a chi ha auto con elevata velocità di ricarica: più veloce ricarichi, meno impatta la “tassa a tempo” (comunque odiosissima, a mio parere) e viceversa.
            Ed ecco l’articolo che ricordavo, davvero recente:
            https://www.vaielettrico.it/ricarica-welcome-to-the-jungle-ma-proviamo-a-capirci-qualcosa/

          • Ciao! Chiedo scusa se mi intrometto, vorrei capire: voi riuscite a usare FreshMile? Mi è arrivata la card rfid e l’ho provata in due colonnine diverse: ho provato su una BeCharge e su una Enel X, mi ha dato authentication failed su entrambe… ha qualche idea?

            La mia domanda è per tutti, se qualcuno ha info le condivida let cortesia! Grazie.

  25. Con i nuovi piani tariffari Beach Charge i nostri clienti saranno liberi di pagare a consumo ma a seconda dei loro gusti potranno rendere più frizzante la loro esperienza di ricarica grazie ai gadget che gli forniremo a prezzi veramente concorrenziali, con cui ingannare felicemente l’attesa nel caso non ci si potesse allontanare dal veicolo durante le operazioni di ricarica.

    Per soli €9,90 al mese si potrà accedere infatti al primo kit pleasure, denominato BeSado. In un pregiato cofanetto di plastica riciclata e sostenibile vi verrà consegnata una pregevole frusta in ecopelle che potrete indifferentemente usare sia per autopunizioni sia per rendere più frizzanti i piccoli momenti di intimità coi vostri partner o coi vostri vicini di ricarica.

    Per €12,99 al mese potrete accedere poi al kit BeGorgeous, dove oltre alla frusta saranno anche disponibili pinzette il materiale ecofriendly e non lesivo e candele derivate da materiali riciclati da cui ricavare gocce di piacere giocando con la cera bollente.

    Al top della nostra offerta, per €25,99 al mese, si colloca poi il kit BeMaster, che oltre a quanto presentato nei primi due kit vi mette a disposizione un raffinato modulatore elettronico in grado di interfacciarsi direttamente con la colonnina, e che permette di procurare (o procurarvi) nelle piccole elettrocuzioni non letali alla ricerca del massimo piacere.
    Comprese nel kit, due paia di manette complete di chiavi in materiale plastico riciclato ed ultra resistente e una benda per occhi in ecopelle.

    (BeCharge non risponde per l’uso improprio dei kit sopra presentati e non si assume responsabilità in caso di morte, lesioni invalidanti o permanenti. Eventuale partner non fornito. Aut. min. ric.)

    • Beh, sarebbe un bell’upgrade. Momentaneamente regalano solo BeCetriolo.
      …Rigorosamente a ricarica posteriore…

    • 😂😂 50 sfumature di becharge..da maggio presso tutte le colonnine del gruppo😂😂…. andrò a ionity😅

    • Grazie a BeCharge per pensare a noi anche in “quei” momenti, ma chiedo per un amico: nei kit è incluso l’indispensabile appannatore veloce per vetri BeSteamy, vero?
      Oltre all’opportuna azione omonima, infatti, l’appannatore BeSteamy, grazie al nome altamente evocativo, ha anche un potere taumaturgico e calmante se invocato più volte ad alta voce durante le operazioni di ricarica e l’utilizzo dei kit.

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