Home Nautica Armatori in Senato. “Recuperiamo i fondi per caricare le navi in elettrico”

Armatori in Senato. “Recuperiamo i fondi per caricare le navi in elettrico”

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traghetti

Gli armatori chiedono al nuovo Governo di poter recuperare i fondi per l’adattamento delle navi alle esigenze di ricarica elettrica nei porti. Sono 2 miliardi di euro prima previsti e poi cancellati dal precedente esecutivo all’interno delle proposte del progetto Next Generation.

Il punto degli armatori: “Per le banchine elettriche si devono adattare le navi”

Genova investe sulle banchine elettrificate
Investimenti sulle banchine elettriche a Genova

Un piano da 6 miliardi di euro per rendere green 41 porti italiani, leggi qui, attraverso le banchine elettriche, lo sviluppo dell’idrogeno e il rinnovo delle flotte. Il progetto  è stato modificato: cancellati i 2 miliardi per le flotte. Una scelta presa  negli ultimi atti del precedente governo che ha fatto salire sulle barricate gli armatori. Stefano Messina, presidente di ASSARMATORI (Conftrasporto-Confcommercio), in un’audizione sul PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)  all’ufficio di Presidenza, presenti i rappresentanti dei gruppi parlamentari della VIII Commissione del Senato, ha chiesto di resuscitare i finanziamenti. “Nel momento in cui l’attenzione e gli sforzi sono concentrati sulla sostenibilità e non casualmente anche sull’elettrificazione delle banchine, escludere un intervento massiccio mirato a favorire il rinnovamento della flotta – ha detto Messina – non ha davvero un senso logico”. Oggi, per esempio,  Grimaldi utilizza le batterie durante la sosta.

Messina: “Come investire nelle colonnine senza auto elettriche”

Stefano Messina
Stefano Messina, rappresentante degli armatori

Il rappresentante degli armatori ha argomentato la sua richiesta attraverso un confronto con la mobilità su strada: “Lo stesso cold ironing, ovvero l’elettrificazione delle banchine, avrebbe un significato limitato se le navi che più sarebbero chiamate a utilizzarle non fossero provviste delle dotazioni atte a collegarsi“. In altri termini: “Sarebbe come prevedere di investire in colonnine per la ricarica elettrica lungo le autostrade e non avere in circolazione auto elettriche”. Insomma: “È il momento di prevedere interventi coordinati e in quest’ottica il rinnovamento della flotta è elemento centrale“. Si chiede anche di legare il finanziamento delle nuove navi “al mantenimento delle linee con il porto o con i porti interessati”.

Priorità alle città popolate e con più movimento passeggeri

porto livorno
il porto di Livorno (foto da porti Alto Tirreno)

L’elettrificazione delle banchine è funzionale alla riduzione dell’inquinamento acustico e delle emissioni locali che colpiscono in particolare i quartieri residenziali vicini al porto. In quest’ottica Messina sottolinea: “Se si vuole parlare di Cold-Ironing è necessario finanziare solo iniziative in porti con linee regolari di traghetto che si trovino in località ad alta intensità di popolazione e movimento passeggeri, solo così si potrà attuare una politica virtuosa di protezione dell’ambiente“.

Accesso all’energia in tutti i porti

Giusto il ragionamento di Messina, ma di infrastrutture di ricarica hanno necessità tutti i porti. Chiaro che bisogna risolvere prima le criticità maggiori, ma servono banchine e colonnine elettriche anche nei porti minori. Su questo tema Legambiente e Enel X hanno presentato uno studio dove si chiede la riduzione degli oneri sull’energia per rendere meno cara la bolletta. Tutti interventi necessari per decarbonizzare la nautica.

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