Home Scenari Earth Day, al Corriere hanno un Piano B

Earth Day, al Corriere hanno un Piano B

25
Earth day

Oggi era l’Earth Day, il Giorno della Terra. Giorno in cui l’Onu ha rilanciato l’allarme ambientale (qui il rapporto clima 2023 dell’IPCC)  con un messaggio del Segretario Generale Antonio Guterres che comincia così: “L’umanità si sta comportando come un figlio delinquente di Madre Terra“. Ma al Corriere hanno un Piano B

Ognuno ha celebrato Madre Terra come meglio credeva. L’ha fatto anche il Corriere della Sera pubblicando due interventi. Il primo dell’ex direttore Ferruccio De Bortoli in apertura del settimanale L’Economia; il titolo è: “La transizione bloccata- I prezzi record della benzina“. Il secondo dell’editorialista tuttofare Federico Rampini che  titola la sua rubrica OrienteOccidente  “Auto elettriche, chip, energia: tre focolai di crisi future“.

La transizione secondo De Bortoli: più raffinerie di benzina

Nessuno dei due arriva a negare che qualcosa si dovrà pur fare. Nè che la transizione energetica sia inevitabile. Ci mancherebbe, proprio nel giorno dell’Earth Day

Per entrambi, però, va fatta in un altro modo. Quale? Per De Bortoli, bloccando la dismissione delle raffinerie e riprendendo a lavorare petrolio a tutto spiano. Altrimenti la benzina dovremo importarla e ci costerà un occhio della testa. Dunque, basta «con le ipocrisie». «Non bastano i buoni propositi. Nonostante i massicci impegni sulle fonti rinnovabili non abbiamo mai consumato così tanti fossili come negli ultimi tempi. In Italia il petrolio è tornato ad essere, nel 2023, la principale fonte di energia, superando il gas. Per non parlare del carbone».

Ma il rapporto ENEA sui consumi energetici italiani 2023 non dice questo. Dice che “i consumi italiani di energia primaria del 2023 sono stimati pari a circa 157 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), in riduzione del 2,5% rispetto al 2022, minimo dal 1987 (con l’eccezione del 2020), circa 10 Mtep in meno rispetto alla media degli ultimi 10 anni (-6%)“.

E spiega che “in termini di fonti il calo dei consumi di energia primaria è la risultante di contrazioni del gas naturale (-5,6 Mtep), carbone (-2,2 Mtep) e petrolio (-1 Mtep), compensate solo parzialmente dalla maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili (+3,3 Mtep) e da maggiori importazioni di elettricità (+1,8 Mtep)” .

Qui due grafici di sintesi:

Ripartizione delle fonti di energia primaria per fonte utilizzate in Italia (quote percentuali)
Consumi annui per fonte (Mtep, asse sx) e % di fonti fossili sul totale energia primaria (asse dx, %)

Quindi la risposta alla domanda che si pone in chiusura De Bortoli («Pagheremo cara la benzina raffinata da altri?») è sì, ma solo se continueremo a viaggiare con auto a benzina. In altre parole pagheremo cara la transizione…se non la faremo.

Rampini: addio ban 2035 “elezioni aiutando” (in Europa e Usa)

Del resto, e qui De Bortoli si allinea con Rampini, un mondo alimentato da energia pulita è un sogno irrealizzabile. Un’ ipocrisia, un vezzo ideologico sul punto di essere smascherato e stroncato. «Un rallentamento del passaggio alle energie verdi è ritenuto probabile, se non sicuro — scrive de Bortoli —. Basti pensare al Green Deal europeo rimasto praticamente orfano. Nessuna grande forza politica lo rivendica in campagna elettorale per paura di perdere consensi. Negli Stati Uniti la tendenza è simile».

Rampini addirittura se ne compiace: «Elezioni aiutando, l’obbligo di abbandonare i motori a combustione entro il 2035 sarà soggetto a revisioni sulle due sponde dell’Atlantico».

Infatti per Rampini l’auto elettrica «è già al tramonto» (leggi qui i dati di vendite 2023: +35% nel mondo). E le ragioni «sono note: dall’inefficienza ai costi, all’impatto ambientale vero».  Non ci dilunghiamo oltre sulle auto, avendo già replicato qui, in Vaielettrico risponde.

zero carbon
Emissioni di gas serra

Un po’ di realismo: idrogeno, cattura della CO2, raggi solari schermati

Cosa resta della transizione nel Corriere-pensiero? Oltre alle raffinerie di benzina, per De Bortoli i biocarburanti e il nucleare (di nuova generazione precisa).  Le auto ibride, l’idrogeno verde per auto e camion, la «tecnologia di cattura del carbone» (sarebbe il carbonio, ma tant’è) la «schermatura contro i raggi solari» secondo Rampini.

Insomma un mix di soluzioni realistiche, semplici e a portata di mano; chissà perché ancora confinate nei laboratori e in pochi impianti sperimentali. Ma Rampini ha la risposta: sono bloccate «dall’ostilità degli ambientalisti radicali (le odiano perché loro sono pregiudizialmente contrari a tutto ciò che può salvare lo sviluppo economico)».

E finiamola dunque con i sogni impossibili. Come le auto elettriche, che pure già circolano a milioni nel mondo (14,2 milioni vendute solo l’anno scorso).

O l’energia dal sole, dal vento e dall’acqua che già hanno consentito a Paesi come Spagna, Portogallo, Austria, Norvegia di affrancarsi dagli idrocarburi all’80-90%. Per Rampini «il mondo dell’energia sembra sul punto di imboccare strade molto diverse da quel Paradiso eolico-solare di cui si vagheggiava pochi anni fa».

rinnovabili boom
Le fonti rinnovabili

Auto elettriche e Paradisi eolico-solari? Poveri illusi

Eppure il rapporto di IEA (International Energy Agency) Renewables 2023 ci dice che nel 2023, l’energia rinnovabile ha raggiunto quasi 510 GW nel mondo, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Sarebbe questa la transizione bloccata di De Bortoli?

E ha letto, l’ex direttore di Corriere e Sole 24 ore, il documento conclusivo della COP 28 di Dubai, che lui definisce “un semi-flop“, mentre tutti l’hanno salutato come “storico”? Impegna i 198 Paesi aderenti all’Onu, Italia e produttori di petrolio compresi, a “uscire gradualmente dai combustibili fossili”, fino ad ottenere net zero nel 2050.

Gli strumenti sono le “energie rinnovabili” da triplicare entro il 2030 e l’”efficienza energetica, da raddoppiare per la stessa data.

Elettrificazione e batterie sono le “tecnologie abilitanti per la transizione”, poichè “sono diventate sempre più disponibili e meno costose”. Il nucleare viene menzionato per la prima volta, ma come “marginale e secondario”. La cattura del carbonio è definita una “tecnologia ancora non matura”, da riservare semmai ai settori difficili da abbattere. In altre parole, una piano B per la transizione energetica non c’è.

– Iscriviti alla nostra newsletter e al canale YouTube

Webinar
Apri commenti

25 COMMENTI

  1. Solo una piccola precisazione rispetto a quanto scritto nel quotidiano menzionato.

    La raffinazione in italia costa molto cara, in quanto le raffinerie sono molto vecchie (gli impianti più recenti hanno 50 anni, e dopo 35 anni andrebbero demolite e ricostruite in quanto vecchie, antieconomiche ed inquinanti).

    Vengono tenute in vita a suon di deroghe ambientali e leggi assassine su misura come quelle che il governo AN FI Lega di inizio anni 2000 fece per il PETROLEUM COKE, praticamente trasformarono un rifiuto tossico nocivo in combustibile (per consentire alle raffinerie di utilizzare un loro scarto (che aumenta sempre più in quanto la qualità dei petroli è in peggioramento costante)).

    E vengono tenute in vita con accanimento terapeutico per un solo motivo: le royalties che ingrassano la politica a tutti i livelli.

  2. Ignoranza al potere. Tutto va esattamente nella direzione preconizzata dal film “Idiocracy”, ma molto più velocemente; probabilmente il fututro immaginato dal film sarà raggiunto entro pochi decenni invece che secoli.

  3. Non sapevo che Rampini e De Bortoli fossero diventati scienziati climatologi con anche laurea di indirizzo energetico/chimico.

    Congratulazioni, avere la fortuna di avere dei luminari che scrivono su un quotidiano non è da tutti.

  4. Faccio sempre più fatica a capire questi scribacchini senza dignità che per i soliti 30 denari negano anche l’ evidenza,i fatti sono fatti i numeri anche e non necessitano delle interpretazioni di queste arretrate cariatidi .

  5. Basterebbe rispondere al Corriere con il grafico della produzione giornaliera e settimanale di Terna sull’energia prodotta e usata in Italia. Nelle prime tre settimane di aprile le rinnovabili hanno coperto ben più del 50% di energia utilizzata (grazie anche ad un idroelettrico davvero in gran spolvero quest’anno per le abbondanti piogge). Arrivare al 75-80% di energia rinnovabile entro il 2030 sarebbe davvero semplice, se lo si volesse veramente

    • mi associo.. quest’anno si inizia a vedere dei cambiamenti in positivo anche da noi, nel parziale delle prime 3 settimane di Aprile:

      – rinnovabili nazionali sono 61% della quota di produzione nazionale
      – rinnovabili nazionali sono 50% della quota del “carico” totale nazionale, cioè i consumi, comprese le importazioni di elettricità da idroleettrico svizzero (altra rinnovabile) e nucl francese; cliccare nella legenda sotto al grafico per visualizzare le quote % del carico:

      https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=IT&interval=month&year=2024&legendItems=11

      qui si vede con aree colorate in verde (maggioritarie) e in grigio la quota di produzione rinnovabile e termica della settimana scorsa, e l’effetto che hanno sull’abbassare il costo PUN orario:

      https://www.energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=IT&week=16&legendItems=001101111111110

      le linee di vari colori sovrapposte a quella rossa, sono i Pun delle sotto-aree di rete, dove nelle ore centrali abbiamo già saturazione dell’offerta di corrente dovuta agli impianti solari con Pun che scende a Zero (fanno abbassare i costo medio del Pun), specialmente al Sud, infatti Terna sta potenziando gli elettrodotti interrati e sottomarini per portare più quote di questa energia abbondante verso le aree più a Nord

      nell’iter autorizzativo sono presenti quantità enormi di parchi utility (solare e eolico off-shore) che se iniziano a sbloccarsi potrebbero darci un buon recupero rispetto alle nazioni che negli anni scorsi si sono portate avanti

      visto che siamo vicini a una tornata elettorale, se ci interessa questa direzione, per decidere il voto magari e da considerare anche la propensione o meno dei nostri rappresentanti a sbloccare questo potenziale (enorme)

  6. La vera notizia è che questa carta igienica è passata dalle 630 mila copie del 2018 alle 125 mila del 2023: significa che ci sono oltre 500mila persone che non leggeranno queste grida di dolore di chi sta scomparendo.

      • Mi associo. Perchè non è che il mezzo milione di persone che non sta più leggendo il Corriere ora legga qualche altro quotidiano: ora subiscono l’algoritmo di qualche social, ergo, sono manipolabili e disinformati.

        • Corretto. Tra l’altro il Corriere è uno dei giornali che regge meglio lo tsunami internet. Repubblica, Sole 24 e tutti gli altri 10 maggiori quotidiani italiani fanno anche peggio.

  7. Purtroppo, vista dall’Italia, la transizione è davvero bloccata. Basta confrontare le curve di crescita del fotovoltaico in Italia e, per esempio, in Spagna, Germania, Olanda, Australia ed altri stati, dove é esponenziale. Da noi è praticamente bloccata dal 2014. La crescita di questi due anni di guerra è nettamente inferiore agli obiettivi.

    • rimane la speranza per i privati ..
      la famosa “arte di arrangiarsi” degli italiani

      dopo la nascita del “fenomeno” makers di qualche anno fa
      adesso è pieno di fotovoltaico fai-da-te su internet
      il fatto che qualsiasi brico e ferramenta oggi venda anche pannelli fotovoltaici e regolatori di carica

      è molto positivo
      non trovate ?

      • -è molto positivo
        non trovate ?-

        Faccio parte di una categoria di persone relativamente circoscritta, ma nemmeno troppo.
        Quelli che “hanno un problemino col Bricoman”.

        Ci sono quelli che hanno un problemino col gioco d’azzardo, chi con l’alcool, chi con il cibo…
        Sono piccole e grandi dipendenze, a volte innocenti, a volte meno.

        Ecco, io il problemino ce l’ho col “brico”, anche diversi miei amici ce l’hanno, gente con le mani d’oro zecchino e che oltre a fare il loro lavoro “ufficiale” (fatalità tre elettricisti) allargano il loro campo di interesse a praticamente tutto quello che uò essere costruito o autocostruito.

        Ne parliamo tra di noi, ci ridiamo sopra, ma sappiamo di avere questo “problemino”.

        Ecco Nello: si immagini lei cosa succede nelle nostre teste quando entriamo in un Tecnomat e ci vediamo davanti al naso tutto quel ben di Dio a dei prezzi “che solo 20 anni fa non te li facevano manco guardare”.

        Ma lo sappiamo che abbiamo un problemino, e sappiamo che c’è gente che si è rovinata alle macchinette… Dobbiamo essere forti…

        “Ciao, mi chiamo Alessandro ed è tre settimane che non compro niente al Tecnomat”…

        • Lol ,
          io ho le stesse dipendenze ,
          anche se sono un perito elettronico
          che fa reti digitali come professione da 30 anni

          • Si, ma quando ti trovi a comperare la pistola sabbiatrice, che sai che non userai praticamente mai, ma che diamine, in offerta a 15.99€ come fai a lasciarla lì, metti che un giorno poi mi serve…

            Ecco, è quello il problemino… 🙂

          • i ho comprato negli ultimi due mesi :
            taglia prato a batterie
            gonfia gomme a batterie , nonostante avessi un piccolo compressore di 15 anni perfettamente funzionante
            idropulitrice a batteria

            guardando la lista dei miei “mai più senza”
            noto in comune , motori elettrici e batterie litio

            forse è questa la mia vera dipendenza/ossessione ..
            😀 😛

        • io dalla brico-dipendenza ne sono fuori, ma potrei ricaderci, anzi se puoi non citare sabbiatrici per hobbisti, a sabbia o a bicarbonato.. e relative cabine chiuse per utilizzarle..quelle dove infili giusto le braccia.. o peggio le nuove sverniciatrici ad acqua.. ti sarei grato 🙂

  8. La cosa che mi entusiasma è quanto sia testarda la realtà dei fatti: a dispetto di quanto scrivono sui giornali tutti questi neo-apprendisti stregoni, ma anche i più raffinati avvocati dell’atomo, le rinnovabili galoppano a ritmi sbalorditivi. Lasciamoli scrivere, non nuoce gravemente alla salute.

    • Uh…
      Andiamo piu’ lentamente di altri, e’ vero…. Ma dire che e’ bloccata no.

      Ha visto che negli ultimi 2 anni sono stati installati rispettivamente circa 3 e 6 GW di rinnovabili? Rispetto al periodo precedente, e’ un progresso. Nei primi 2 mesi di quest’anno sono stati installati circa 1,2GW di solare e 170MW di eolico. Se continuiamo cosi’ per fine anno saranno installati 8-9GW di rinnovabili. Tra l’altro, quasi la meta’ del solare e’ fatto di impianti sotto i 20KW, quindi residenziale.

      E’ vero che stato regioni e comuni stanno rallentando la transizione. Pero’ la transizione sta avvenendo lo stesso.

  9. Ma che tristezza vedere dei professionisti che cavalcano l’onda della paura verso il “nuovo” solo per vendere qualche copia in più…il FV non è una tecnologia nuova ha già alcuni decenni,solamente che ora è alla portata di molti(io compresa che ho un reddito da dipendente con mio marito pure lui dipendente)… l’auto se non lo sanno è nata elettrica…a me’ piacciono le sfide e se nel mio cortile riesco oggi ad autoprodurmi l’energia di casa e per muovermi per un buon 70%,…volete che in futuro non si arrivi al 100% green?..lo pretendo per i miei nipoti a cui lascerò questo pianeta🌍

  10. Amen… giornalisti che ignorano, o vengono pagati per farlo, la realtà dei fatti. Aspettiamo prossimi editoriali del Corriere sulla Terra che forse, si riscoprirà, è davvero piatta.

Rispondi