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Vendite Tesla a 1,8 milioni nel 2023. Ma BYD incalza

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La Tesla Model Y, l'auto elettrica più venduta al mondo.

Vendite Tesla a 1,8 milioni nel 2023: centrato l’obiettivo di inizio anno, con una crescita robusta sul 2022, il 38%. Ma la cinese BYD è sempre più vicina…

Vendite Tesla a 1,8 milioni, crescita del 38% sul 2022

La Tesla Model 3 nuova versione: un successo.

La marca di Elon Musk ha annunciato il consuntivo di vendite con uno stringato comunicato: “Nel quarto trimestre abbiamo prodotto circa 495.000 veicoli e consegnato oltre 484.000 veicoli. Nel 2023, le consegne di veicoli sono cresciute del 38% su base annua a 1,81 milioni. Mentre la produzione è cresciuta del 35% su base annua a 1,85 milioni. Grazie a tutti i nostri clienti, dipendenti, fornitori, azionisti e sostenitori che ci hanno aiutato a raggiungere un grande 2023“.

I dettagli di un altro anno record si conosceranno il 24 gennaio, quando Tesla fornirà anche i dati finanziari dell’anno che ci lasciamo alle spalle. Come al solito la marca americana non fornisce il dettaglio delle vendite dei singoli modelli, limitandosi a dare il dato complessivo delle due auto più vendute.

Si sa comunque che è stato ancora il Model Y a trainare le vendite, anche se nell’ultima parte dell’anno il Model 3 ha rialzato la testa grazie al restyling. Ora gli occhi dell’analisti si spostano sulla conference call del 24, quando Musk dovrebbe fornire altri dettagli sul nuovo modello in arrivo, la tanto attesa “piccola Tesla”.

Ma la cinese BYD è a un passo dal sorpasso

I dati di Tesla sono stati annunciati a poche ore dalla messa in rete del consuntivo 2023 del suo rivale più insidioso per la leadership globale nell’elettrico, la BYD.

LEGGI ANCHE: BYD, doppio assalto: all’Europa e a Tesla

Nel 2023 il brand cinese ha venduto 1,6 milioni di veicoli completamente elettrici, avvicinandosi ulteriormente alla marca di Elon Musk. Ma se si sommano le immatricolazioni di tutti i cosiddetti Veicoli a Nuova Energia (NEV), compresi gli ibridi plug-in e i range extender, BYD ha venduto ben 3 milioni di veicoli. Con un trend di crescita del 62%, ben più rapido di quello di Tesla.

A questi ritmi è chiaro che la marca di Elon Musk potrà reggere il confronto solo se effettivamente inserirà nella gamma un’auto dal prezzo più abbordabile, sui 30 mila euro. La crescita dei marchi cinesi potrebbe essere frenata dai dazi che si stanno studiando per arginare il fenomeno su alcuni grandi mercati, tra cui la stessa UE. Dazi che però potrebbero colpire anche Tesla, dato che il Model 3 è prodotto a Shanghai. La prima a muovere è stata la Francia, che ha escluso le elettriche cinesi dagli incentivi 2024.

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33 COMMENTI

  1. Tesla nel 2014 fatturò 187 milioni di $ in “servizi” (Full Self Drive, perlopiù).
    Nel 2018 ha fatturato 1,391 miliardi di $ in “servizi” (si è aggiunta la connessione internet premium e le ricariche Supercharger)
    Nel 2022 ha fatturato 6 miliardi di $ in “servizi”.
    Nel 2023 si stima che i “servizi” rappresenteranno il 10% del fatturato, in costante crescita.
    Proviamo ad immaginare se ‘sto benedetto FSD Beta V12 verrà rilasciato a tutti, quanti altri acquisti verranno effettuati negli USA (in Europa, finchè non cambiano le leggi, è inutile).
    BYD vende macchine – Tesla vende hardware su cui funzionano i suoi servizi: questa è la grossa, incolmabile, differenza. BYD e tutti gli altri realizzano un guadagno nel momento in cui vendono una macchina, Tesla ne realizza ben di più quando la vende (per via dei margini molto più alti) e continua ad avere utili ricorrenti su quel veicolo, tutti gli anni, con i Supercharger, con chi prova FSD (in USA si può noleggiare anche a mesi), con chi chiede connessione internet premium (si noleggia anche a mesi oppure annuale) e con le partnership con Spotify, Apple Music, Tidal, Netflix (Disney+ al momento…no! )

    • Si si Guido, ma byd vende le batterie, pure a Tesla.
      Nella corsa all’oro di due secoli fa, i soldi li fecero chi vendevano pale e picconi. L’oro di oggi sono gli accumuli.
      Io a casa ho una batteria BYD lfp modulare, non quell’obbrobrio del Powerwall 😉

        • Obbrobrio tecnico, non estetico.
          Primo, un monolite di 13kwh, contro i mattoni lego da 2.76 kwh della mia byd, che mi ha permesso di costruirmi il sistema di base in uso oggi (19.3 kwh, 7 moduli) e di poterlo espandere in futuro. Potenzialmente fino a 66 kwh, cifra allucinante per me, ma magari interessante per altri.
          Secondo, la doppia conversione ac/dc. Ha senso se uno vuol fare un retrofit su un ftv esistente, ma spreca tanta elettricità. La byd (e come lei tantissime soluzioni) è in DC, viene caricata e scaricata direttamente dall’inverter, che converte in ac solo per immettere in rete.

          Ah, pare che il powerwall 3 funzionerà solo con inverter tesla. Lock-in mon amour…

          • Ok grazie, pensavo a cose peggiori.
            Neppure il lock-in mi meraviglia più di tanto, spesso tendo a paragonare Tesla a Apple, e questo sia nel bene che nel male: il Powerwall mi pare di capire che sia più plug&play, lo installi e il software fa cose anche molto interessanti tipo guardare le previsioni del tempo.
            Anche Guido ha scritto che il Powerwall per l’ Italia non ha molto senso senza spiegare perché. L’ unica cosa che mi viene in mente è relativa alle limitazioni d’uso sul funzionamento a isola che però mi pare siano superabili.

            @Guido se avessi voglia di spiegare meglio… Grazie!

          • Pensando al panorama americano con la rete più instabile della nostra il modello plug&play può avere un senso. Puoi usarlo anche senza FTV. Qualunque sia il tuo ingresso di corrente puoi stabilizzarla e stoccarla per gestire gli outage.
            Anche prediligere l’accumulo in fasce a costo minore per esempio. Cosa che permette di fare anche l’app Tesla per la ricarica.

            Dal punto di vista squisitamente tecnico concordo, la doppia conversione è meno efficiente e, visto il costo dellìapparato, permettere l’ingresso in DC oltre che in AC sarebbe stata una feature niente male. 😀

          • È relativo sia al discorso isola (potrebbe funzionare a isola di base, quindi paghi anche quell”elettronica lì, ma in Italia non puoi usarla e devi aggiungere comunque esternamente altro materiale e certificazioni), al fatto che ha inverter integrato e quindi doppia conversione che comunque subisci, per finire al fatto che è un sistema chiuso con tutto ciò che implica.
            In generale è più caro degli altri perché ti viene fatta pagare una integrazione e hardware che comunque non puoi o vuoi usare.

          • Guido il sistema ad isola è possibile con molti altri sistemi. Nel mio fronius con 1500€ si installa il disaccoppiatore e tutto il resto per farlo andare, ed eroga a picco 10kw, gli stessi di quando è connesso. E l’elettronica appunto è montata sull’impianto per renderlo a norma, a prescindere dal modello di batteria.

      • Giustissima osservazione, depenniamo BYD dal discorso e lasciamoci tutti gli altri…
        (Confermo, il Powerwall in Italia ha poco senso)

        • S per questo, anche tutti gli altri accumuli non hanno senso, meglio cedere alla rete che buttare soldi in accumuli che mai ripagheranno l’investimento.
          A meno che sia stato regalato tramite il 110%, ovviamente.
          Fine OT.

          • Nel conto va messo anche l’aumento di potenza. Con un accumulo gestisco i picchi e continuo col mio contratto da 3kW senza necessità di aumentare a 6, risparmiando anche quei 600€ in 10 anni.

  2. Finché regnerà il razzismo finanziario o altro noi saremmo solo degli animali pensanti , io ho il diritto e dovere di comprare legalmente ciò che mi pare , non rinuncerò mai e continuerò a comprare Tesla e non ho mai utilizzato incentivi sempre pagato in contanti, non è che mi incentivano il Motorola rinuncerò al mio Pixel o iPhone.

  3. Leggevo altrove le quote dell’ultimo trimestre, un dato molto interessante, in pratica Tesla ha superato le previsioni di vendita di ben 11.000 vetture, arrivando a quota 484.000!
    Ma anche con numeri così eccezionali si trova a guardare i fanalini di coda di BYD, che sempre nello stesso periodo, ha venduto ben 526.000 vetture!!!
    Uno stacco netto di ben 42.000 vetture in un solo trimestre!
    Vedremo cosa accadrà durante il corso di quest’anno, che tesla da leader si trasformi ad inseguitrice di BYD nel mercato bev? Chi lo sa!

    • E quindi?
      Un bel chissenefrega? Cosa cambia sapere chi ha venduto più auto?
      Su segmenti differenti, aggiungerei.

      • Hmm… ma lei ha letto il titolo della news?
        Si parla di NUMERI di vendita, ed il signor Pasquale ha giustamente parlato di NUMERI di vendita!
        La parola chiave è NUMERI, se in una news in cui si parla di NUMERI lei non capisce l’attinenza eviti di ricoprirsi di ridicolo!

  4. Eh sì ottimo risultato per tesla ma ora deve essere ancora più competitiva con un modello “low costi” e credo che quest’anno dovrà abbassare in modo considerevole i prezzi di model 3 o Y per rimanere ai vertici giocandosela con byd che sta diventando davvero molto competitiva… Ma in generale le cinesi… Quindi credo che sarà un anno molto molto interessante con i tanti nuovi modelli in arrivo e tutto il settore sempre in grande sviluppo. Bene così essendo un gran bene per tutti 🙂🙂

    • sottoscrivo, non capisco perché vaielettrico si ostini a scrivere così, personalmente lo trovo un po’ “fastidioso”, se mi è concesso dirlo. Diremmo mai “IL BYD dolphin” (è la prima che mi viene in mente)? Non credo proprio 😀 Buon anno a tutti.

  5. Sto sentendo notizie allucinanti,tipo incentivare auto elettriche solo prodotte in Italia, praticamente solo la 500ma questi sono pazzi,ma in un mondo globalizzato è possibile sentire ancora queste cose,perché io non ho diritto di scelta, perché non mi posso comprare una macchina cinese se è fatta meglio,qui invece di liberalizzare,ci vogliamo chiudere nel nostro orticello

    • Io le tasse le pago in Italia, non in cina. Lei non so. Il mondo sarà anche globalizzato, ma se ho un problema mi rivolgo allo stato Italiano, non a quello cinese.

      • Considerando che l’azienda che produce la 500 è francese, le tasse le paga là, ma i sussidi li prende da qua.
        Questo le pare giusto?

        • L’azienda sarà francese, ma lo stabilimento è a Mirafiori e gli operai immagino non siano frontalieri di Lione… con ciò non difendo l’indifendibile paccottiglia autarchico-nazionalista di questo Governo, ovviamente. Ma l’IRPEF di operai di Mirafiori sono tasse riscosse dall’Italia, fino a prova contraria.

          • E quindi?
            Com’è che non vi siete preoccupati quando la Fiat le costruiva in Polonia oppure in Turchia?
            Quando KTM si è presa Husqvarna ed in 2gg ha trasferito tutto in Austria lasciandoci i cassaintegrati da pagare?
            O quando la moda ha delocalizzato nel sud-est asiatico chiudendo manifatture?
            O qualsiasi altro prodotto che ora viene costruito in Asia?

          • Giusto Athos, abbiamo fatto un sacco di errori, dobbiamo proseguire così?

      • Peccato che stando in Europa e aderendo al WTO, incentivi di questo tipo non li puoi fare a meno di pesarli su criteri ecologici (vedi 🇫🇷) o al massimo incrementare di qualche punto percentuale i tassi doganali per i paesi extra UE (quindi oltre a 🇨🇳 anche 🇺🇸, 🇯🇵 ecc..) e non credo che convenga.

        • Anche perché a breve BYD aprirà in Ungheria una nuova fabbrica, quindi dentro i confini UE. Che nuovi geniali dazi potranno inventarsi? Penalizziamo le auto che sanno di gulasch?

          • A breve sono almeno 2 anni. In 2 anni può succedere di tutto. Potrebbe cadere Xi Jinping ad esempio

    • Incentiveranno sicuramente le auto prodotte in Italia ma tanta gente che voleva l’auto elettrica si terrà la sua bella euro 4 …

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