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Un viaggio nel paradiso della ricarica: la Francia

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Un viaggio nel paradiso della ricarica, la Francia. A Pasqua Enrico da Aosta è arrivato fino a Carcassone: colonnine ovunque e a prezzi bassi. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

una viaggio nel paradisoUn viaggio nel paradiso: trovi colonnine ovunque, a prezzi inimmaginabili

“A Pasqua ho fatto un viaggio di 5 giorni in Francia; tragitto Aosta-Carcassonne e ritorno. Colonnine ovunque (!), tantissime dai 150 kW in su, anche in autostrada e nelle aree di sosta (anche dove non ci sono i benzinai, per intenderci). Se ne trovano praticamente in tutti i centri commerciali. Tariffe senza abbonamento a meno della metà che da noi. Al SUC Tesla di Carcassonne, con la mia Hyundai Kona, ho pagato 0.36 €/kWh.
In hotel 6€ ricarica “ad libitum” per un giorno. Ovunque abbia soggiornato la struttura offriva da 2 a 4 postazioni a 11 kW per i clienti. Si può pagare senza app:  inquadri un codice QR, ti si apre una pagina, metti i dati della carta di credito e fine. Ho viaggiato per circa 2.000 km senza alcun problema. Tantissime le auto elettriche oltralpe; lì sembra normale andare in EV.
È vero, hanno l’energia nucleare (che personalmente ritengo un errore di lungimiranza), ma soprattutto hanno una mentalità molto più aperta. Quanto siamo indietro noi in Italia. Ma sono ottimista, ci arriveremo nonostante tutto l’impegno del governo. Continuate così: il vostro lavoro è fondamentaleEnrico Girardi, Aosta
un viaggio nel paradiso
Prezzi rilevati a inizio marzo in 16 Supercharger europei .
Poi ci chiediamo perché in Italia le elettriche non si vendono…
Risposta. Da sempre il nostro Paese è zavorrato da un costo dell’energia che è tra i più alti d’Europa. Un prezzo pagato non solo dai privati, ma anche dall’industria, che essendo fondamentalmente di trasformazione, parte con una zavorra pesantissima.
Nelle ricariche per auto elettriche, però, la differenza con un Paese di riferimento come la Francia è ancora più alta. Inspiegabilmente più alta. Qui a fianco riproduciamo un confronto che è stato elaborato meno di un mese fa e che riguarda proprio la rete europea dei Supercharger.  Si tratta di tariffe praticate ai proprietari di Tesla: la stazione francese di Evry risultava la meno cara, Brindisi la più cara, con un costo al kWh superiore di due volte e mezzo.
Poi ci chiediamo perché in Italia non si vendono le auto elettriche. I motivi sono tanti e la politica degli incentivi del governo, annunciati ma mai entrati in vigore, è tra questi. Ma il costo delle ricariche pubbliche, in confronto al prezzo della benzina, è sicuramente al primo posto.

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31 COMMENTI

    • In effetti c’è una possibilità di eliminare l’impatto visivo delle pale ed ottenere anche una maggior produttività in termini di generazione di energia (grazie alla costanza giorno e notte dei venti) rispetto alle pale eoliche sulla terra: sono i parchi eolici marini.
      Costicchiano ancora un filo più di altre FER, ma comunque già meno di qualsiasi altra fonte non rinnovabile.

    • in Italia le turbine eoliche conviene metterle in mare, a 40 km dalla costa, ci sono tantissimi progetti di eolico off-shore dispersi nell’iter di valutazione..quando arriveranno in porto ci sarà una svolta

      per ora arrivano ma con il contagocce:
      https://www.vaielettrico.it/eolico-off-shore-e-fotovoltaico-la-sicilia-fa-il-pieno/

      perchè i siti su terra da noi sono difficili da trovare, è difficile incrociare le aree ventose su terra con aree non popolate e con i criteri paesaggistici

      de gustibus, a me le foto della Germania dei campi agricoli con in mezzo le pale eoliche le trovo belle..ma capisco chi non è daccordo

      In attesa dell off-shore ( eolico in mare), quel poco di eolico su terra che abbiamo in Italia già produce quasi l’ 8% della nostra elettricità, giorno e notte, ci sta tenendo più basso il prezzo PUN dell’elettricità.. idem il fotovoltaico al Sud italia

      https://www.repubblica.it/economia/2023/12/13/news/bollette_prezzo_energia_rinnovabili-421642483/

      per l’eolico su terra da noi più che cercare altri siti, leggevo si può aggiornare le turbine che già ci sono con altre più recenti, con resa più alta e anche molte più “ore equivalenti” di funzionamento (capacity factor)

  1. Tariffe dell’ energia elettrica alte non solo per l’uso civile ma anche industriale; chi volete che venga in Italia ad aprire delle fabbriche! Riguardo al nucleare in Francia, io non sarei contrario alla tecnologia ma sono contrario alla politica italiana. Ho presente i controlli fatti sul ponte Morandi o sulle scuole in Abruzzo; con il magna magna che c’è in Italia non oso immaginare come saranno costruite le centrali nucleari!

  2. Beh Enrico ha toccato con mano il motivo per cui infilarsi i calzini sopra le scarpe non funziona e poiché l’auto elettrica esige due cose principali la corrente elettrica e le infrastrutture di ricarica, se vengono offerti con prezzi poco competitivi e le infrastrutture sono scarse di per se è già uno svantaggio.
    Il PE è da sempre un pachiderma che legifera senza un oggettivo criterio di unione, scaricando sui cittadini e sui governi le sue mirabili decisioni vedi in ultimo le case green, quindi non mi meraviglio che la Francia di Tavares sia una sorta di paradiso dell’elettrico visto che per loro consumare più energia al momento non è un problema, mentre per noi si.
    Però tanti luminari ti dicono che non ci sono problemi, che è tutto fattibile ma non ti dicono a che prezzo. Quel prezzo che alla fine ti trovi costretto a pagare tu per la cialtronaggine loro.

    • Il problema che enunci è solo italiano e legato alla nostra mentalità.
      Oramai sono messi che oltre il 50% d’energia prodotta in Italia è da fonti rinnovabili, eppure il prezzo non scende.
      Sarà forse perché in Italia si è creato un mercato speculativo piuttosto che concorrenziale? Sarà perché l’obiettivo dei governi italiani (sx e di dx) è quello di evitare che i privati cittadini possano produrre facilmente gran parte l’energia elettrica che gli serve perché così hanno la giustificazione per mantenere i prezzi alti?
      La tanto normativa UE sulle case green ha l’intento di ridurre i consumi energetici dei privati cittadini, intento che se ben gestito riduce anche l’esborso di noi italiani. Ripeto, il problema è tutto italiano dove qualsiasi mercato è basato più sulla speculazione e il tacito accordo di non mettersi in concorrenza tra i vari operatori energetici, delle costruzioni e dei vari ordini. Questo fa sì che tutti perdano. Eccetto chi si è messo in un regime di non concorrenza.

    • i parchi utility (di grande taglia) di Eolico e Solare, pagati da investitori privati senza un euro di soldi pubblici, in Spagna e Portogallo hanno vinto aste (al ribasso) con lo Stato per fornire elettricità a prezzi tra 1 e 3 cents a kwh, prezzo fisso per i primi 20 o 25.. più trasparente di cosi non si può

      da noi, con molta meno trasparenza, tutto costa di più; le aste precedenti di rinnovabili da noi mi sembra che le hanno chiuse a 5-6 cents, lasciano margini speculativi; speriamo le prossime siano a meno, 4 cents, e cosi via

      però anche così, a 5-6 cents, è un costo inferiore al metano ( mi pare 12-14 cents contando che in parte ci arriva per nave), ed enormemente inferiore che mettersi a fare centrali atomiche ( dai 18 ai 23 cents a kwh; sempre che poi essendo in italia e a carico dello Stato, non raddoppierebbero in corso d’opera)

      magari la “cialtronaggine” che ci sta costando cara è quella dei nostri governanti nazionali che fanno melina sui tanti progetti di rinnovabili in attesa di autorizzazione

      mentre il resto d’europa sta già da diversi anni comprando e installando ogni pannello FT e turbina eolica reperibile sul mercato, velocizzando il più possibile gli iter di autorizzazione

      in europa le rinnovabili dal 2018 al 2023 sono passate dal 32% al 47%

      noi in italia nello stesso periodo siamo rimasti quasi fermi come quote e ancora ci sono problemi con gli iter autorizzativi dei parchi di grandi taglia (parchi utility), quelli che sono in grado di far scendere più velocemente il prezzo energia

      ci sono circa 300 GW di progetti fermi nell’iter autorizzativo italiano, più che sufficenti a chiudere la questione, ma ogni anno ne vengono sbloccati una minima parte

  3. Il basso costo del kwh alle colonnine non è dovuto al nucleare francese !!!
    Ragionate, prima di scrivere: il Pun in Italia di questo ultimo mese è meno di 8 centesimi .
    Anche ponendo che in Francia sia ZERO, E COSÌ NON È, il prezzo alle nostre colonnine dovrebbe essere solo 8 centesimi di più , per cui 39 €cent+ 8 = 48 €cent.
    Invece , senza abbonamento, è 0,95, ovvero il 100% in più.
    Il fatto è che ENEL E ENI sono dei ladri impuniti, e legalizzati in nome del libero mercato in libero stato, con oltretutto la grande responsabilità di un ritardo ormai incolmabile nella mentalità e nella transizione ecologica della mobilità privata.

  4. Dipende dove metti i soldi degli incentivi.. ssai quanto devi ricaricare per arrivare a 10000€ di differenza?
    40 cent a kw.. sono 25000kwh, a 14 al 100.. sono 178500km.. meglio gli incentivi 😉 anche perché c’è gente che fa quei km in 20 anni.. forse!

    • Il suo conto è ottimistico ed anche fortemente al ribasso… Come più volte sottolineato in queste pagine, i 10.000 Euro vanno capitalizzati con un certo tasso di interesse. Se è pari al 5% (praticamente un regalo)
      i 10.000 Euro iniziali diventano 16.000 nell’arco di 10 anni, che è l’arco di vita medio di una vettura.
      E valla a recuperare una cifra del genere con le tariffe elettriche attuali…

      • di nuovo con questa storia? allora fate i conti con la tariffa di ricarica domestica, il Kw oggi viaggia sui 12-13 centesimi. 22-23 centesimi con tutti i costi accessori. notizia di oggi che la benzina ha raggiunto il suo picco a 1,9 euro litro in self service, oltre 2,5 in autostrada al servito. visto che l’OPEC ha deciso di ridurre ulteriormente la produzione per tenere alto il prezzo del barile, quei 10.000 euro (come sempre senza dire da dove vengono fuori, su che modello si basano) si recuperano molto velocemente. Io con la mia tesla model 3 oggi pago 2 centesimi/km, fate lo stesso conto con un auto a benzina

  5. Come si fa a pensare “ritengo un errore di lungimiranza” se letteralmente é il perché lì l’energia elettrica é a basso costo ed abbondante?

    É la nazione più adeguata a supportare elettrificazione massiva, letteralmente sono green dagli anni 70 mentre tutti gli altri non lo sono nel 2024.

    • Ci sono altre nazioni che sono più adatte visto che hanno percentuali da rinnovabili ben superiori a quelli francesi.

    • Mi fa piacere non essere l’unico ad essere rimasto a bocca aperta per quel passaggio.
      Certa gente è talmente intrisa di ideologia antinucleare che non riesce a vedere un fatto nemmeno quando ci sbatte contro.

      • Del nucleare ne possiamo fare a meno.
        Guardate bene paese per paese come viene prodotta l’elettricità.
        Notterete come gran parte della UE del nucleare non sa che farsene mentre le rinnovabili stanno diventando sempre più presenti nel mix energetico.
        Il nucleare non è percorribile, almeno nei prossimi 30/40/50 anni (quando potremo riparlarne) a meno di scoperte scientifiche e tecnologiche strabilianti per poterlo usare. Peccato che ad oggi non se ne veda.
        Visto che oggi ci serve energia non da fossili, l’unica strada attualmente percorribile sono le rinnovabili, quindi inutile farsi illusione, occorre solo rimboccarsi le maniche e mettere su un sistema elettrico rifornito da rinnovabili.

    • non è vero che è a basso costo, le centrali sono a carico dello Stato; se poi si parla di impianti nuovi costa una barbarità assurda, il doppio del metano che già è caro

      mentre energie rinnovabili costano molto meno, e calano ancora ogni anno:

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
      https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
      https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

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      non è neppure cosi “green”, i furbetti hanno dichiarato in commissione UNECE valori di impronta carbonica irrealistici, farlocchi, smentiti in letteratura scientifica

      Spagna e Portogallo hanno valori reali di impronta carbonica già più bassi della Francia, e ci hanno messo solo 5 anni, installando molte rinnovabili dal 2018

      nel frattempo hanno anche raggiunto costi stracciati della loro elettricità, con il loro costo PUN negli ultimi mesi a 2-3 cents al kwh

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      con le stesse risorse economiche puoi installare molte più rinnovabili, produrre molta più energia pulita, e farlo molto più in fretta

      l’europa (ma non solo) in 5 anni (dal 2018) è passata da 32% a 47% di rinnovabili, e sta riducendo le quote di nucl (costoso e problematico) e di fossili (costose e ad alte emissioni)

      in soli 5 anni ha ridottto velocemente l’impronta carbonica, e il processo prosegue spedito; nel 2023 il valore medio europeo è sceso a 240 gr Co2 per kwh, nel 2024 sarà meno, e cosi via

    • I francesi hanno insistito per far inserire dalla UE l’energia nucleare tra le energie “green” perché hanno necessità di ancora alcuni decenni per portare le loro centrali nucleari a fine vita (vedi https://euractiv.it/section/energia-e-ambiente/news/tassonomia-green-nuovo-rinvio-le-regole-su-gas-e-nucleare-arriveranno-a-gennaio-2022/), e per stare sul sicuro a inizio 2022 hanno nazionalizzato quello che era il partner privato nell’operazione “energia nucleare” cioè EDF (Electricité de France).

      Nemmeno i francesi stessi ci credono più che tanto, però, specialmente dopo che l’ultima centrale in costruzione a Flamanville è entrata in funzione solo nella seconda metà del 2023 — con “appena” 11 anni di ritardo: la costruzione era iniziata nel 2007 e avrebbe dovuto essere completata nel 2012… — e con un costo ancora non del tutto definitivo di 12,7 miliardi, circa quattro volte di più rispetto alla previsione iniziale di 3,3 miliardi di euro (vedi https://euractiv.it/section/energia/news/francia-ennesimo-ritardo-e-sforamento-del-budget-per-la-centrale-nucleare-di-nuova-generazione/).

      Così, tanto per non rimanere con il cerino in mano mentre il governo, alla luce della pessima esperienza di Flamanville, riflette se costruire davvero le 6 nuove centrali annunciate nel 2022 per una spesa stimata (?) in 50 miliardi (vedi https://it.euronews.com/my-europe/2022/11/14/centrali-nucleari-il-fiore-appassito-allocchiello-della-francia), il parlamento francese tomo tomo cacchio cacchio ha approvato la legge 2023-175, entrata in vigore il 1° luglio 2023, che prevede l’obbligo per i parcheggi pubblici e privati dai 1500 m² in su (se già esistenti) e dai 500 m² in su (se di nuova costruzione) di installare entro il 2028 una copertura fotovoltaica su almeno il 50% dell’area (vedi https://www.apexenergies.fr/ombriere-photovoltaique/obligation-ombriere-parking/).

      È stato calcolato che tale misura porterà dal 2029 ad avere una potenza installata superiore a 11 GW, cioè l’equivalente di 2-3 centrali nucleari *MA*:
      — in appena 5 anni
      — e con costi di progettazione, installazione e soprattutto manutenzione e sicurezza che sono una frazione di quelli per altrettante centrali nucleari.

      Peraltro, la stima di 11 GW di potenza installata è considerata ampiamente sottostimata: esso venne infatti effettuato alla prima stesura della legge, quando i parcheggi interessati erano quelli con superficie di almeno 1.500 m², ma nella versione finale della legge il parlamento francese abbassò la superficie dei parcheggi interessati di nuova costruzione a 500 m². Peccato non essere riuscito a trovare una stima aggiornata al nuovo limite di 500 m²!

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