Un altro caso Volkswagen all’orizzonte? Non è escluso; e questa volta coinvolgerebbe addirittura la Toyota, sotto accusa negli Stati Uniti per le emissioni delle sue auto ibride, a partire dalle Prius.
Un decennio di “reticenza” e dati opachi
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha messo Toyota sotto accusa comminando una sanzione di 180 milioni. Il motivo? Presunte violazioni ai requisiti di segnalazione del Clean Air Act dell’Agenzia per la protezione ambientale EPA. Le violazioni del colosso automobilistico, pioniere della sostenibilità con la tecnologia ibrida, sarebbero durate per circa un decennio, dal 2005 almeno al 2015.
Toyoda, il pioniere della sostenibilità
Il presidente del gruppo giapponese Toyoda aveva gettato lo scompiglio nel mondo dell’auto poche settimane fa, dichiarando che la tecnologia BEV della auto a batteria 100% elettriche, è “prematura” (leggi). Aveva argomentato la sua affermazione tirando in ballo proprio la sostenibilità. A suo giudizio le emissioni di CO2 legate alla produzione dell’elettricità e delle batterie sono superiori a quelle delle sue atuo ibride. E aveva aggiunto che la transizione elettrica avrebbe comportato costi insostenibili di infrastruttura e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro in giappone.
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Giovedì il DOJ ha accusato Toyota di aver ritardato la presentazione di circa 78 rapporti sui difetti di emissioni relativi a milioni di veicoli. Il Dipartimento di Giustizia ha anche affermato che Toyota non ha presentato 20 rapporti volontari di richiamo delle emissioni, così come 200 rapporti trimestrali che avrebbero dovuto aggiornare l’EPA sui richiami relativi alle emissioni, come da rapporto del Wall Street Journal .
Emissioni in eccesso tenute nascoste?
Il procuratore Audrey Strauss ha osservato che le azioni di Toyota hanno minato il sistema di auto-rivelazione dell’EPA. Ciò ha ritardato o evitato il lancio di richiami pertinenti relativi alle emissioni e ha avvantaggiato l’azienda a scapito delle emissioni in eccesso.
«Le azioni di Toyota hanno minato il sistema di auto-rivelazione dell’EPA e probabilmente hanno portato a ritardi o evitati richiami relativi alle emissioni, con conseguenti vantaggi finanziari per Toyota e emissioni eccessive di inquinanti atmosferici. Oggi, la Toyota paga il prezzo della sua cattiva condotta con una sanzione civile di 180 milioni di dollari e l’accordo per un provvedimento ingiuntivo per garantire che le sue violazioni non si ripetano», ha detto Strauss.