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TEST – Yamaha NEO’s, il 50ino elettrico quasi perfetto!

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Il NEO’s Yamaha è uno dei migliori scooter elettrici tra quelli destinati esclusivamente alla città. Solido, semplice e super agile. Manca solo un po’ di comfort sul pavé.

Un certo Einstein ha detto che “se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”. Tradotto: prima di giudicare è indispensabile analizzare il contesto. Quindi prima di criticare uno scooter perché troppo lento o con troppa poca autonomia, bisogna chiedersi per quale scopo è stato pensato, progettato e costruito. Se la riposta è per muoversi nelle trafficate metropoli, allora il NEO’s di Yamaha è uno degli scooter elettrici più piacevoli e pratici in circolazione.

La casa dei tre diapason ha infatti risposto alle necessità di mobilità urbane con un mezzo intelligente, agile e super semplice. Il telaio in tubi d’acciaio definisce uno scooter dalle dimensioni ridotte, ma capace di ospitare comodamente anche persone di medio-alta statura. La pedana è piatta e spaziosa e la posizione di guida confortevole. L’altezza della sella è inferiore agli 80 cm, misura che mette a proprio agio proprio tutti. Il peso (circa 98 kg con una batteria) è ben distribuito e contribuisce a una generale sensazione di leggerezza.

Il motore del NEO’s è all’interno della ruota posteriore, sviluppa circa 3 cavalli e mezzo (2,5 kW per la precisione) e aggiunge una velocità di 45 km/h. Il numero più interessante però è quello relativo alla potenza: parliamo di 136 Nm di coppia. Riassumendo: velocità massima da codice e un buono scatto, esattamente quello che serve in città. 

Autonomia! Yamaha dichiara 37 km con una ricarica. Autonomia che quasi raddoppia con la seconda batteria (opzionale a 665 euro). L’autonomia reale non si discosta di molto e, senza alcun riguardo per l’acceleratore, si arriva a una sessantina di km con ancora una tacca di batteria.

Tutto è semplicissimo!

Il NEO’s è semplice da guidare ed è semplice in tutto. Nel traffico è un vero e proprio anti-stress. Pochi fronzoli e nessuna complicazione, c’è tutto quello che serve e nulla di più. A partire dal sistema keyless, che è una di quelle cose che fino a quando non ce l’hai sottovaluti, poi non ne puoi più fare a meno.

Il display è assolutamente minimal: in bianco e nero, mostra la velocità, lo stato di carica delle batterie (non in percentuale) e un terzo dato (kilometri percorsi, trip o orologio). Attraverso l’app Yamaha si può connettere anche il nostro smartphone per visualizzare le notifiche direttamente sullo schermo. Anche i comandi sono all’insegna della semplicità. Sono solidissimi e ben posizionati. Ci sono solo quelli essenziali: luci, frecce, clacson, start e in più quello per la selezione delle modalità di guida. 

Come va?

Il NEO’s Yamaha è uno scooter agilissimo nel traffico e di una semplicità di guida disarmante. Le ruote da 13″ e una buona distribuzione dei pesi lo rendono veramente molto “leggero”. L’erogazione della coppia è programmata per essere gestita anche da chi è alle prime armi e comunque non delude nemmeno i più smaliziati. Si può selezionare anche la modalità di guida ECO che taglia la potenza e limita la velocità a 35 km/h.

Poco convincente la frenata che è buona sull’anteriore (a disco), ma meno incisiva quando si chiede l’intervento del posteriore (a tamburo).

La maggiore criticità, l’unico vero difetto del NEO’s, si nota quando si ha a che fare con fondi sconnessi e buche. All’anteriore la forcella da 90 mm di escursione è un po’ troppo morbida e capita che arrivi a fine corsa. Il posteriore (80 mm di escursione) invece assorbe poco le asperità del terreno e il motore all’interno della ruota va ad aggiungersi alle famigerate masse non sospese. Al tutto si somma la ridotta dimensione delle ruote che, se in fatto di agilità è un vantaggio, quando si tratta di buche e pavé mostra il retro della medaglia.


Il NEO’s costa 3.599 euro nella versione con una singola batteria. 

 

Abbiamo utilizzato:

Giacca: Tucano Urbano FLOWMOTION

Casco: Tucano Urbano

 

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11 COMMENTI

  1. Buongiorno,

    bell’articolo. Interessante prodotto. Solo una nota:

    “Il peso (circa 98 km con una batteria) è ben distribuito e contribuisce a una generale sensazione di leggerezza.”

    intendevate kg con una batteria o che con una batteria si fanno 98 km?

  2. Frenata rigenerativa ne abbiamo? 3599 per la versione simil-50 mi sembrano tantini. Per poche centinaia in più da NIU si porta a casa un mezzo che va più forte e soprattutto fa molta più strada. Non l’ho provato questo neo’s, ma spero sia fatto molto meglio altrimenti non si spiega la differenza di prezzo

    • In effetti il prezzo del Neos sembra un pó altino anche a me tenendo conto dell’autonomia che offre e del colosso industriale che lo produce.. In proporzione quello di altri modelli piú o meno paragonabili come ad esempio gli Askoll (impresa molto piú piccola) è decisamente piú contenuto.

  3. Salve possiedo un neo’s doppia batteria, confermo tutto quanto detto nell’articolo, sia nei suoi non pochi pregi , sia nella sua carenza sui fondi disconnessi. Aggiungo che la versione a doppia batteria attualmente è in offerta e costa solo 100 euro in più rispetto alla batteria singola.
    Ho 42 anni, sono alto 181 cm, vengo da una moto Guzzi V7 che ho tolto a malincuore. Ma per l’uso in città per gli spostamenti casa-lavoro e per qualche passeggiata in centro, non c’è paragone. Il neo’s è molto più comodo e agile. Temevo la poca autonomia ma – come viene perfettamente descritto nell’articolo- tutto dipende dalla destinazione d’uso. Messo alla prova il neo’s mi consente di fare tutti gli spostamenti necessari in maniera agile con risparmio quotidiano di tempo arrivando al momento della carica dopo due-tre giorni, più spesso che con un motore termico ma con un impegno irrisorio:togliere la batteria e metterla in carica. Pienamente soddisfatto

    • Male male!
      Malissimo! ☝️☝️☝️
      Una Guzzi è per sempre, come i diamanti!
      Si può vendere solo se si prende un’altra Guzzi, ma in ogni caso non prima di essere sicuri che il futuro acquirente le vorrà bene tanto quanto gliene abbiamo voluto noi.
      Una Guzzi non sei tu che la compri, è lei che ti sceglie perché le Moto Guzzi hanno l’anima. E sono sicuro che lei lo sa benissimo.
      Non sono mica moto giapponesi.
      Adesso magari è triste e si sente abbandonata: come la mettiamo?
      Amico mio, lo so che i soldi non crescono sugli alberi, ma sono sicuro che se lei avesse tenuto il V7 e gli avesse affiancato lo scooter elettrico, la sua Guzzi sarebbe stata contenta di avere un nuovo amico e lo avrebbe accolto in famiglia con fare materno.
      (Ovviamente è tutto per ridere e girare bonariamente il coltello nella piaga. Però è vero: la Guzzi non è solo una moto, è tutta un’esperienza😇)

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