Torna d’attualità la soluzione della sostituzione rapida delle batterie (battery swapping). Ci stanno pensando soprattutto in Cina dove il governo sollecita le case automobilistiche ad accorarsi per uno standard unico degli accumulatori per auto. Ciò permetterebbe di creare stazioni per la sostituzione rapida di batterie scariche con altre già cariche, intercambiabili fra i diversi modelli di auto.
Nonostante il flop di Better Place
L’idea non è nuova e fu tentata da più di un’ azienda. Da ultimo, dalla società Better Place. Fondata dall’israeliano Shai Agassi, inaugurò la prima stazione di battery swapping nel 2011, per poi dichiarare fallimento appena due anni dopo. Un crollo decretato principalmente da due grandi ostacoli.
Il primo è l’elevato costo per realizzare le infrastrutture e la relativa rete, sostenibile soltanto con sussidi pubblici e con un ampio parco auto circolante.
Il secondo è che sarebbe necessario standardizzare dimensioni e tecnologia degli accumulatori tra tutti i costruttori, obiettivo che al tempo _ e ancora oggi _ appare improbabile. Ci pensò anche Tesla, che abbandonò l’idea qualche anno dopo. Il grosso problema (tra i tanti) è che infrastrutture robotizzate per la sostituzione rapida di pacchi batterie ingombranti e pesanti non possono adattarsi a decine di oggetti diversi, diversamente montati sulle autovetture. Per rendere possibile l’operazione di battery swapping, insomma, è necessario che tutti i pacchi batteria abbiano le stesse dimensioni e forma. Questo è un problema che potrebbe essere risolto in Cina, dove un forte controllo statale può dettare standard.
Pechino insiste, Nio e Baic rispondono
BAIC BluePark ha affermato di aver installato 187 stazioni di battery swapping in 15 città cinesi per 16.000 taxi elettrici. E l’anno scorso, ha annunciato i piani per 3.000 stazioni di scambio, sufficienti a fornire mezzo milione di veicoli elettrici entro la fine del 2022. Le gran parte dei modelli BAIC sono piccoli e convenienti, con prezzi adatti al mercato cinese. BJEV, nel 2018, ha venduto la sua auto compatta EV300 per circa 12.000 dollari, con un contratto di noleggio della batteria per circa 60 dollari al mese.
Il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology cinese ha rilasciato questa dichiarazione a Bloomberg: «Promuoveremo attivamente l’applicazione dimostrativa di sistemi di sostituzione della batteria e miglioreremo il sistema e la standardizzazione». Ha poi aggiunto che il progetto vuole aumentare la convenienza dell’adozione dei veicoli elettrici. Perciò «sosterremo le aziende nello sforzo per migliorare la tecnologia di sostituzione delle batterie e quindi di un modello di business più maturo».
Le case europee: no allo standard delle batterie
Anche in Europa è aperto il dibattito sulla standardizzazione delle batterie. Ma i contrari superano nettamente i favorevoli. Le batterie infatti sono componenti chiave nella progettazione delle auto elettriche. Standardizzarle significherebbe rinunciare a qualsiasi possibilità di diversificare e caratterizzare i vari modelli, le prestazioni e il segmento di mercato. In più l’industria mondiale delle batterie finirebbe per essere monopolizzata dai costruttori asiatici, già attrezzati per produrle su larghissima scala.
la standardizzazione verso fattori di forma medio-piccoli (ad es. cilindri di peso intorno ai 3-5 Kg) permetterebbe di caricare (e portarsi dietro) solo i KWh che servono, e non tutto il battery pack totale. Se devo girare in città, perchè devo portarmi dietro centinaia di Kg di zavorra?
Ci vuole un po’ di ingegneria.
Dubito che si possa riuscire a fare uno swap in meno tempo di un rifornimento di benzina (ci sono un sacco di fattori tecnici tra cui gli allineamenti ma sopratutto garantire la sigillazione).
Il vantaggio maggiore è la separazione del valore tra auto e batterie controbilanciato però della necessità di affitto obbligatorio del pacco batterie. Inoltre non ho idea di come si possano gestire più società che fanno scambio di batterie senza centralizzare la proprietà di tutte le batterie.
Per una volta devo dare ragione ai produttori europei: la standardizzazione delle batterie standardizzerebbe anche le prestazioni e ucciderebbe completamente la concorrenza e probabilmente l’intero settore a tutto svantaggio degli automobilisti e a vantaggio dei produttori cinesi.
Da parte mia resto dell’idea che con le prossime generazioni di batterie sarà possibile avere maggiori capacità, e quindi minore necessità di cariche veloci durante il tragitto, e possibilità di ricarica 20%-80% in 15 minuti rendendo inutilmente costoso e svantaggioso lo scambio delle batterie.
Mi creda che di sbaglia sul battery Swap. Lo swap è giá uno standard perfettamente funzionante e la batteria si scambia in un tempo compreso tra 1 e 3 minuti. È assolutamente imbattibile per costo e operatività rispetto alla ricarica. La invito a vedere le stazioni funzionanti su internet. Noi stessi come Flymove stiamo per lanciare questo sistema in Italia http://www.flymovedianche.com
Gentile Paolo, sappiamo bene dei progetti di Flymove. Ne scrivemmo la prima volta nel 2018 e da ultimo proprio sul battery swap (https://www.vaielettrico.it/flymove-bertone-in-pista-con-il-battery-swap/). Il problema è che un sistema di battery swap di massa implica la standardizzazione delle batterie. Ed è proprio quello che le case auto non vogliono. Con qualche ragione, a nostro modesto avviso.
Assolutamente favorevole. L’insieme dei vantaggi della tecnologia BSS supera di gran lunga gli svantaggi . I vantaggi principali sono:
– rapidità di scambio batterie (minuti) piu veloce di un pieno di benzina/ metano
– ricariche effettive lente, con maggiore durata ed affidabilità dei pacchi batterie
– standardizzazione delle batterie, con economie di scala ed aperture di mercato
– separazione tra il valore del veicolo e quello delle batterie, che possono essere viste come una facility (se compro un apparecchio stereo portatile, mi aspetto di cambiare le sue batterie.)
Se i produttori d’auto occidentali continueranno nelle loro miopi politiche protezionistiche saranno sopraffatti dal mercato. Per ora lo dimostrano le risibili quote di mercato finora raggiunte dagli EV (puri)
Anche io sono assolutamente favorevole, come già detto nei commenti, batterie standard avrebbero un enorme economia di scala e ne crollerebbe il prezzo, ma durerebbero anche di più perché caricate lentamente.
In prospettiva poi, se (anzi, non se, ma quando) le batterie miglioreranno magari saranno di un taglia 1/4 di quella odierna. Che poi si potrebbero anche sostituire manualmente (non quelle odierne, troppo pesanti), con tanto di maniglia, e perché no nel cofano davanti, come una normale batteria d’avviamento.
E magari a moduli da 100 kilometri (o 200) l’una, con vari “slot” liberi, che se uno deve fare 1000 kilometri riempie 5 slot di batterie da 200 km l’una.
Come degli hard disk di un PC desktop.
Utopia? Forse, io butto lì idee, buone per quando le batterie per auto elettriche saranno molto più piccole.