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Solo energia dal Sole per l’astronave Terra? Ecco come

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energia dal sole

Quanta energia dal Sole arriva sulla Terra, e quanta ne possiamo catturare? E’ la domanda che Tiziano rivolge al professor Nicola Armaroli. Ed ecco la sua risposta “in pillole”.

Calcolare l’irraggiamento solare giornaliero non è difficile, risponde lo scienziato. Sappiamo che l’energia che arriva sulla superficie terrestre in termini di potenza per unità di tempo è circa 170 W per metro quadrato: basta moltiplicare questo dato per la superficie del Pianeta.

energia dal sole
Tutta l’energia sulla Terra proviene dal Sole; o direttamente attraverso l’irraggiamento oppure indirettamente generando venti, evaporazione e pioggia.

In un anno, complessivamente, possiamo quantificarla in qualche migliaio di volte il consumo energetico dell’umanità. Però è chiaro che non la possiamo catturare tutta. Una parte serve per azionare i processi vitali  della Terra, come i venti,  la fotosintesi clorofilliana, lo stesso equilibrio termico. Poi non possiamo sfruttare quella che cade sugli oceani, sulla cima delle Ande, sulle grandi foreste pluviali o sui campi coltivati a fini alimentari.

energia dal soleComunque nel libro pubblicato 12 anni fa dallo stesso Armaroli e da Vincenzo Balzani (“Energia per l’astronave Terra“, Zanichelli, 14,25 euro) i due scienziati avevano calcolato un potenziale di 200 volte il fabbisogno umano per il fotovoltaico e 4,5 volte per l’eolico.

Di questi, sarebbero effettivamente sfruttabili risorse rispettivamente pari 20 volte e 3 volte  il fabbisogno.

E’ vero che sono risorse intermittenti su scala locale ma non a livello globale: sole e vento su una parte del globo non mancano mai. Quindi per sfruttarli al meglio sono indispensabili connessioni e reti intelligenti tra Paesi e Continenti. Sole e vento sono già in parte complementari: il vento produce di più quando non c’è il sole e viceversa.

Poi, ci sono flussi di rinnovabili non intermittenti e poco sfruttati. Per esempio il geotermico e le biomasse sostenibili (raccolte in un raggio massimo di 40 km) avverte Armaroli. Infine c’è l’idroelettrico.

energia dal sole
Una grande batteria d’accumulo Tesla Megapack

Quello che non riusciamo a compensare con la natura, possiamo però compensarlo con la tecnologia, cioè gli accumuli di energia. Possono essere elettrochimici (le batterie) o idroelettrici con i pompaggi per ripristinare i bacini.

In futuro, quando le auto elettriche saranno molti milioni, anche le loro batterie potranno funzionare come un immenso dispositivo di stoccaggio diffuso e potranno restituire energia alla rete quando,  sono ferme e connesse, cioè per il 95% della loro vita.

Questo implicherà un’evoluzione dei consumi e delle reti, che dovranno essere più capillari e flessibili per ottimizzare i picchi di produzione. Le reti di oggi non sono in grado di farlo, ma sappiamo già come dovranno essere quelle del futuro. Abbiamo tutto il tempo per adeguarle.

Armaroli, concludendo, è convinto che una transizione elettrica con il 100% di fonti rinnovabili è già assolutamente fattibile. Tecnicamente ed economicamente. Anche perché l’autoconsumo scaricherà per quasi il 50% l’infrastruttura di trasmissione a media distanza dell’energia elettrica e lo sviluppo di materiali superconduttori a temperatura ambiente ridurrà  di molto le dispersioni sulle connessioni a lunga distanza.

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30 COMMENTI

  1. Nel video si accenna al progetto Desertec

    una riproposizione attuale è il progetto Inglese ” Xlinks ” in via di definizione, vorrebbe realizzare un collegamento elettrico sottomarino tra Inghilterra e Marocco, dove si collegherebbe a grossi parchi solari ed eolici, entro il 2027

    prevede di 4 cavi affiancati sottomarini in corrente continua ad alta tensione ( HVDC ) con portata complessiva di 3,6 GW, che dovrebbero estendendersi in mare per 3.800 km

    il parco in Marocco prevede:

    ( 10.000 posti di lavoro )
    – 7 GW di solare
    – 3,5 GW di eolico
    – 20 GWh di accumulo (con potenza 5 GW)
    – un consumo di suolo 40 volte minore rispetto alle coltivazioni per il biodiesel, un impatto carbonico esageratamente minore, e l’utilizzo di aree che non sono ne terreni adatti all’agricoltura ne forestali

    la combinazione di questi 3 elementi fornirebbe all’Inghilterra circa 3,5 GW costanti per 20 ore su 24; al netto delle varie dispersioni dovrebbero essero essere 20 TWh netti annui

    il progetto costerebbe 23-25 miliardi di euro compresi gli accumuli e il cavo sottomarino;
    pare che sia ritenuto molto conveniente, perchè gli stessi pannelli hanno un’irraggiamento 3 volte più forte se posizionati in Marocco rispetti a posizionarli nella buia Inghilterra

    contando anche solo i primi 25 anni di vita (stima cautelativa per l’eolico, i pannelli durano di più),
    fornirebbe circa 500 TWh ( 500.000 GWh )

    23-25 miliardi di euro per l’installazione, più i costi di manutenzione;
    giusto per andare a spanne, contiamo 6 miliardi in manutenzione su 25 anni, contando anche una sostituzione delle batterie (a costi minori di oggi), e altri 5 milardi il ritorno per gli investitori; siamo a 36 miliardi

    il conto a spanne restituisce 7,2 centesimi al kwh,
    compresi gli extra-costi per gestire le intermittenze e rendere l’erogazione programmabile,
    ovvero compresi il cavo sottomarino e la mega batteria

    sarebbe un ottimo prezzo, il nostro PUN medio 2023 Italia è di 13 centesimi a Kwh

    ==== confronto con altri sorgenti energetiche

    7 centesimi è 1/3 del costo al KWh che l’Inghilterra si è impegnata a pagare ai gestori della sua centrale di Hicley Point C (ceduta a un consorzio Cinese per poterne terminare la costruzione, viste le spese, 50 miiardi per la sostituzione dei 2 reattori, più i costi di gestione, di smantellamento e scorie)

    immaginiamo di rifare il conto per Italia, meno sole del Marocco ma senza la necessità di tirare 3800 Km di cavi sottomarini e dando lavoro sul suolo nazionale, più o meno ci siamo

    o possiamo ipotizzare di collergarci anche noi a uno stato nord-africano o banalmente alla Spagna, per sfruttare oltre che le batterie anche i fusi orari differenti e per non sfrattare i Liguri (vedi altri commenti più sotto)

    è anche per questi ragionamenti di costo che troverei assurdo volere in Italia le centrali invece di preferire sole, vento, accumuli con idroelettrico e batterie, interconnesioni tra Stati

    Classica domanda: se sono cosi buoni perché non si è fatto prima?

    Perchè anche solo sino a 3 anni fa i prezzi delle rinnovabili e delle batterie non erano cosi convenienti, e all’epoca il metano ancora poteva costava qualcosa meno in confronto

    e i prezzi delle rinnovabili continuano a scendere, tra 2-3 anni, il tempo di par partire nuovi grandi progetti, e saranno scesi ancora

    Quello delle rinnovabili è un settore dove i prezzi vanno visti ogni anno; articoli, fonti di dati, valutazioni che abbiano più di 1-2 anni, possono essere già non abbastanza aggiornati

    • La dispersione di elettricità è ancora del 10% ogni 1000 Km? Mi risulta ci siano ancora ostacoli tecnologici, come per i super conduttori, non si dovrebbe dare per scontato qualcosa che ancora non esiste. Basta guardare quanto è slittato il termine del progetto ITER per la fusione nucleare

    • – cavi HVDC hanno dispersioni 3,5% ogni 1000 km
      https://en.wikipedia.org/wiki/High-voltage_direct_current#Comparison_with_AC

      – oggi non c’è ostacolo tecnologico, sono cavi che esistono da tempo anche se si sono diffusi negli anni recenti; leggo nel link che nel 2019 è stato posato un cavo da 3300 km e ben 12 GW; in Europa abbiamo già decine di questi cavi interrati o sottomarini che collegano aeree e Stati, e altri se ne stanno aggiungendo

      – i superconduttori non sono necessari; se e quando arriveranno saranno un gradito upgrade delle connessioni a lunga distanza o, come si accenna nel video, anche intercontinentali

      – al limite il progetto può avere ostacoli politici (Inghilterra/Marocco), la società che sta raccogliendo gli investitori programma di terminare i lavori entro il 2027

      – Iter è uno strumento di ricerca di fisica, ci sta che abbia scadenze aleatorie; Xlins è un “banale” progetto industriale che mette insieme oggetti comuni che ormai sono scesi molto di prezzo

      E’ solo un esempio delle possibilità che si stanno aprendo a ritmo serrato nel combinare le rinnovabii, accumuli e collegamenti di maggiore portata tra gli tra Stati

      nuovi cavi HVDC sono stati interrati mi pare l’anno scorso per collegare maggiormente ad es. le rinnovabili tra sud e nord della Germania, e altri cavi (sottomarini) collegano Inghilterra e Germania alla rete elettrica Norvegese, che può fungere da accumulo con pompaggio idroelettrico nei suoi bacini, e probabile andranno raddoppiati in futuro

      anche Terna in Italia quando aggiorna e potenzia gli elettrodotti AT, per le tratte lunghe li sta sostituendo con cavi HVDC interrati (o sottomarini, nell’Adriatico e nel Tirreno)

      • paradossalmente per bloccare i lavori di anni basta la burocrazia e i comitati di quartiere, tipo il parco eolico del golfo di Taranto. Penso che ai pescatori scozzesi e gallesi non faccia piacere che la loro zona di pesca venga ridotta, visto che già la pesca è ogni anno più improduttiva perché c’è sovrapesca in tutti i mari del mondo, mediterraneo in primis. Forse nel deserto non frega nulla il consumo di suolo, anche se una centrale a concentrazione solare è grande quanto un quartiere di Milano (ne hanno inaugurata da pochi giorni una negli emirati), ma quelle aree sono sempre in guerra e pullulano di terroristi. Inoltre questo progetto, che ritengo ottimo da quando lo conosco, forse 10 anni e c’erano veramente limiti tecnologici, sono soltanto briciole se vogliamo veramente smettere di usare combustibili fossili entro il 2050, anche se alla Cop28 non si avverte tale possibilità. Secondo un articolo del World Economic Forum del 2022, l’Europa dovrebbe spendere 5000 miliardi di dollari se puntasse alle sole “Vento e Sole”
        https://www.weforum.org/agenda/2022/04/bnef-european-energy-transition-2022/
        Ovviamente l’idroelettrico in Italia non ha senso, per il 2050 gran parte d’Italia sarà desertica, ma vedo che si sta puntando molto al geotermico di profondità, cioè più di 400 m dalla superficie: nella mia zona forniranno anche il teleriscaldamento, cosa che il collettore nel Sahara o l’aerogeneratore in mare non possono fare

      • Sta già avvenendo, le installazioni di sole e vento stanno correndo in Europa (ma anche altrove); sono anche un risparmio economico rispetto alle altre fonti energetiche

        Quota di energia rinnovabile in Eu:

        2019 – 33,6%
        2020 – 38,1%
        2021 – 37,1%
        2022 – 40,0%
        2023 – 46,3%

        https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year&share=ren_share

        Europa – 150 TWh di bacini idroelettrici già in funzione
        = accumulatori a basso costo tramite pompaggi idroelettrici

        https://www.energy-charts.info/charts/filling_level/chart.htm?l=it&c=ALL

        Le rinnovabili sono investimenti che si ripagano da soli ed effettuati da privati, allo Stato è richiesto giusto di snellire la parte burocratica ( 3-7 anni Italia; 6-9 mesi media EU; 1 mese Portogallo)

        PS: l’eolico-off shore pare che sia utile anche per avere zone di ripopolamento ittico, alla fine gira bene anche ai pescatori; in aggiunta, molti Stati prevedono compensazioni economiche locali, al Nord Europa mi pare la gestiscano così

        Se poi si riesce ad aggiungere anche più geotermico tanto meglio
        =======

        Mondo
        installazioni e produzione di pannelli FT
        (quelli prodotti corrispondono circa a quelli installati l’anno dopo)

        2021 – installati 170 GW – fabbricati 270 GW
        2022 – installati 240 GW – fabbricati 450 GW
        2023 – installati 430 GW – fabbricati 800 GW (stima temporanea)
        2024 – previsione (IEA) fabbricati >1200 GW
        =======

        Tornando all’Africa, un progetto in Mauritania da 60 GW ( con 35 GW di idrolizzatori):
        https://www.greengoenergy.com/news/231127-megaton-moon

        chissà, se avendo di più da perdere (l’installazioni deovrebbe fornire elettricità, acqua per l’agricoltura, lavoro), magari si danno una calmata anche con le guerre tra fazioni

  2. Ma che conto è, scusa, parli di ammortamento come se acquistassi una batteria per trarne profitto e non perché presente nella tua auto. Con le batterie odierne 2000-3000 cicli completi sono garantiti, parliamo di un milioncino di km, quindi ben oltre le percorrenze di un’auto nella propria vita. Se un’auto ha 50 kwh di batteria sfruttabili per accumulo vuol dire che, quando non mi serve ed è ferma, la rete può utilizzare la potenza e l’energia accumulata per stabilizzare la rete, quando e se necessario, pagandomi i kwh che preleva. In California hanno sfruttato i power wall Tesla come batteria daccumulo diffusa con remunerazione anche di 2 dollari al kwh (dipende dal mercato elettrico di quel momento). Guadagnare una 50na d’euro a settimana, in media, non mi sembrerebbe una brutta cosa, posto che uno l’auto la compra per altro, non certo per guadagnarci qualcosa.

  3. SUPERFICI per il fotovoltaico in Italia

    302.000 km2 = superficie Italia
    2.000 km2 = area pannelli per 200 GW = 0,66% di Italia

    da confrontare con

    – 21.500 Km.2 di aree con coperture artificiali
    – 36.000 Km2 di aree agricole non utilizzate
    – 129.000 Km2 di aree agricole utilizzate
    – 1000 Km2 parcheggi
    – 9200 Km2 strade

    insomma abbiamo abbondanza di aree “marginali” per installare il FT, superfici e terreni a basso valore economico e non di interesse per l’agricoltura, ad es. le fasce di terreni a confine con aree industriali o infrastrutture stradali, da preservare dal rischio di cambio di destinazione d’uso e cementificazione

    oltre alle superfici già cementificate dismesse o meno, e alle coperture di capannoni ed edifici, e oltre all’idea geniale dell’agrivoltaico

    ==============

    Come verificare il conto dei 2000 km2:

    1) un pannello economico oggi è in silicio cristallino ed ha una resa del 18-20%, ovvero una potenza di picco nominale di 180-200 Watt per metro quadro

    la resa per metro quadro è il triplo di un pannello economico di 15 anni, per questo i calcoli delle superfici che a si trovano sul web a volte sono datati e vanno rifatti

    2) 200 GW di picco nominali FT = 1000-1100 km2

    3) aggiungendo spaziature tra i pannelli, si arriva a 2000 km2

    4) perchè 200 GW?

    l’italia ha un consumo annuo di (energia elettrica) 330 TWh e carico medio (potenza elettrica) di circa 37 GW, circa 20 GW di notte e 45 GW il massimo tipico di giorno

    puntando a un raddoppio di questa energia annua e potenza giornaliera (per elettrificare tutti i servizi) e realizzata al 95-100% con rinnovabili, le simulazioni calcolano:

    – 200 GW FT (potenze nominali di picco)
    – 60-100 GW eolico off-shore (nominali, potenza media è 1/3)
    – 20-30 GW eolico su terra (molti da rewamping siti già utilizzati)
    – idroelettrico
    – bionergie
    – geotermico in centro italia
    – scambio di energia tra diversi Stati e accumuli di energia tramite pompaggi idroelettrici, ad idrogeno verde, a batterie (agli ioni-sodio, per accumuli statici sostituiranno le LFP), e BEV

    come riferimento, la Germania (con un carico elettrico circa 2 volte l’italia) punta a 700 GW nominali di rinnovabili installate al 2045

    https://energy-charts.info/charts/remod_installed_power/chart.htm?l=it&c=DE

    qui una simulazione per una settimana del 2045 con 100% rinnovabili, in cui si vede come vengono gestite le intermittenze

    https://energy-charts.info/charts/remod_power_profiles/chart.htm?l=it&c=DE

    la simulazione è del 2021, non aveva previsto l’accordo per usare i bacini idrolettrici Norvegesi come batteria, che sono un’opzione aggiuntiva e a basso costo per l’accumulo di energia

    è tipico delle energie rinnovabili, i dati dopo pochi anni superano le previsioni perchè ci sono continui miglioramenti e cali di prezzo

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    ” Tianjin Haijing solar farm ”

    provare a fare un ricerca per imagini per vedere le foto

    in Cina hanno realizzato un impianto da 1 GW sopra uno specchio di acqua salata (da l’idea della resistenza dei pannelli) dove anche coltivano gamberetti e ricavano il sale, lo chiamano impianto ” 3 in 1 “, in pratica è la versione acquatica di un impianto agrivoltaico

    essendo come un agrivoltaico, le spaziature tra i pannelli sono più abbondanti per avere gli spazi dove lavorare, la superficie utilizzata per 1 GW è di 13 km2, invece di 10 km2 come nel conto fatto sopra

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    Scelte energetiche strategiche

    i prezzi all’ingrosso dei pannelli, delle batterie, dell’eolico, sono già molto convenienti oggi

    per le batterie, sono già in commercio le batterie e gi accumuli domestici a Ione-sodio (guardare su Alibaba) con impatto ambientale ancora più basso delle già ottime batterie Litio-ferro-fosfato

    ma la parte ancora più interessante è che i loro prezzi hanno un trend negli anni di continua discesa

    queste le stime aggiornate a inizio 2023 di Bloomberg

    https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

    e sono stime già datate, il prezzo di pannelli chinesi e americani e delle batterie è sceso sensibilmente già in 6 mesi

    qui un grafico per l’indicatore “Chinese Module Marker (CMM) price”

    https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2023/11/20231117_OPIS-Chart.png

    • Sì, i dati parlano chiaro. Io avevo letto che stando molto larghi si dovrebbe usare una superficie di 5.000 kmq, quindi un po’ meno della Liguria. Mi chiedo perché non si possa utilizzare il mare, così nessuno si “distruba” alla vista. Detto questo è abberrante e osceno che non venga nemmeno presa in considerazione. Mi chiedo poi come le solite realtà energeticher attuali potrebbero lucrarci, e forse queto è il motivo.

    • 4000-6000 km2 credo era la stima che circolava anni fa per i vecchi pannelli a “film sottile”, con rese molto basse del 7-8%

      oggi a basso costo ci sono pannelli ad alta resa in silicio cristallino (poi tra qualche anno arriveranno quelli a film sottile in perovskite o tandem, cioè misti, resa ancora migliorata e costo ancora più basso)

      pannelli galleggianti sul mare hai molti più costi e anche complicazioni per la manutenzione, se c’è spazio su terra non è il primo posto dove conveniene, però vaghi ricordi che qualche impianto gallegiante verrà testato abbinato a gruppi di turbine eoliche galleggianti, cioè dove c’è già il collegamento elettrico con il cavo sottomarino e l’interdizione dell’area al passaggio delle navi

      invece con il calo progressivo dei costi dei pannelli mi pare stanno iniziando a metterli anche in punti non ottimali o non facili, ad es. galleggianti sui bacini idrici, sulle dighe, sulle barriere autostradali, sopra ai canali, su balconi e sulle recinzioni verticali, etc

    • Mai sentito parlare di consumo di suolo? Se occupiamo tutti gli habitat per i nostri scopi, qualunque essi siano, non ce ne sarà per piante e animali, che stanno glà scomparendo. Stiamo già causando la sesta estinzione di massa a causa, soprattutto, del consumo di suolo. Questo fattore, la perdita di biodiversità, è controproducente anche per l’umanità, che dagli ecosistemi ottiene servizi primari indispensabili per la sopravvivenza.
      Comunque i tuoi calcoli sono sbagliati sul nascere, non devi considerare la potenza installata ma la produzione annua e le oscillazioni di potenza. Inoltre devi considerare che non bisogna sostituire la produzione di elettricità da fonti fossili con le rinnovabili, di cui è l’idroelettrico il maggiore esponente, ma bisogna sostituire le fonti fossili nella produzione energetica, di cui l’elettricità è solo il 10% di tutte l’energia utilizzata nel mondo.

      • Lei, Emanuele, sfrutta il nostro blog per diffondere informazioni che noi riteniamo fuorvianti. Noi crediamo nell’energia da fonti rinnovabili e non crediamo nella riproposizione del nucleare in Italia, impraticabile economicamente e politicamente. Non pretendiamo di avere la verità in tasca, ma questa è la nostra linea. E non abbiamo intenzione di rimetterla ogni volta in discussione. Si rivolga ad altre testate e altri interlocutori.

    • Riconfermo i conti

      che tra l’altro non sono conti “miei”, ma del Politecnico di Torino, di Aspo, di Terna, etc;
      è uno scenario “classico” previsto per l’Italia, purtroppo a livello divulgativo se ne parla poco

      a) è considerato un raddoppio delle produzione elettrica annua;
      questo serve a compensare l’eliminazione dei consumi di energia fossile;
      passeremo da 1500-1700 TWh annui di energia primaria a 600-650 TWh di energia elettrica (elettrificazione di servizi, trasporti, parte dell’industria)

      b) le potenze nominali indicate tengono conto di conversione in ppotenza media e oscillazioni; sono circa 350 GW di potenza nominale totale (potenza media 70-75 GW); produzione annua circa 600-650 Twh di energia (il doppio dei 330 Twh attuali per l’Italia)

      come confronto, sopra ho citato anche la Germania, circa due volte l’italia; loro stanno installando per arrivare a 700 GW nominali di rinnovabili già al 2045; sempre nel messaggio sopra, ho messo un link alla simulazione dello Studio Fraunhofer ISE 2021 che mostra come con 100% di rinnovabili copriranno il carico elettrico durante una generica settimana

      c) non c’è consumo di suolo apprezzabile o di biodiversità; una parte dei 200 GW di pannelli sarà installata su aree già cementificate e utilizzate, aree dismesse, capannoni, case, parcheggi, etc

      – uno studio recente ( di CERVED) stima che già solo considerando i capannoni, e selezionando soli tetti più grandi, comodi e appetibili come resa economica, siano installabili 30 GW

      – ENEA in un altro studio calcola che la frazione migliore (più comoda e adatta) dei tetti degli edifici residenziali potrebbe ospitare altri 70 GW

      – ci sono poi altre aree dismesse (già cementificate), i parcheggi, etc

      – una parte verrà installata come agrivoltaico (doppio uso, agricolo e fotovoltaico su suppoti alti)

      – la parte rimanente andrà sui terrreni; anche esagerando, questa parte non supera i 700-1000 km2; è una percentuale minuscola dei terreni, come indicato dagli esempi numerici che ho citato sopra; ovviamente non viene permesso di usare aree di pregio o boscose, ma giusto terreni non coltivati

      anzi in molti casi utilizzando terreni marginali a confine con aree industriali, usandoli per il fotovoltaico li vai a proteggere, perchè è possibile dargli un valore economico evitando che i proprietari cerchino di dargli valore invece tramite speculazione edilizia, ovvero tramite cambio di destinazione d’uso nel Piano regolatore e successiva cementificazione

      anche questa non è una spiegazione mia, ma delle associazioni che tentano (senza essere troppo ascoltate) di aiutare il governo quando scrive le norme sulle aree utilizzabili (es. Solar Belt)

      DATI ISPRA

      il consumo di suolo in italia invece lo abbiamo per la cementificazione continua, secondo ISPRA circa 77 km2 nel 2022 ( sono 770 km2 ogni 10 anni); piuttosto che recuperare le aree dismesse, si tende a cementificarne di nuove per speculare sul cambio di destinazione d’uso (terrreni potenzialmente agricoli ma non utilizzati perchè marginali, che vengono trasformati in edificabili)

  4. E mi fa’ rabbia che non incentivino di più gli impianti FV…anzi…pago 15€ per contatore produzione all’anno..20% tasse su rimborso GSE e dal 2024 con il RITIRO DEDICATO il rimborso GSE sarà esiguo così da scoraggiare chi vuole investire in FV a scopo investimento…si può fare tanto a livello normativo per avere un balzo sulle rinnovabili già “domani”🖖

  5. Quello che mi piacerebbe chiedere al mitico Professore Armaroli è il seguente quesito:
    da una rivista specializzata di fonti energetiche ho letto che per il fabisogno dell’ Italia servirebbe utilizzare, stando larghi, una superficie grande come la Liguria. Ecco, fatta questa premessa, non portremmo sfruttare il mare Adriatico (in particolare il Tirreno) per splamare tali pannelli fotovoltaici? Così non avremmo problemi”paesaggistici”.Magari anche con dell’ eolico sempre posizionato in mare. Inoltre cosa ci impedisce di sfruttare l’energia geotermica dei vulcani Etna e Vesuvio? (ma ve ne sono altri tipo Stromboli). Non potremmo ricavare centrali geotermiche a go go? Grazie

    • -per il fabisogno dell’ Italia servirebbe utilizzare, stando larghi, una superficie grande come la Liguria-

      A posto, siamo rovinati, per noi non c’è speranza. 🤦‍♂️😂😇

      • Non mi è chiara tale ironia. Se vuole Le riporto la testata giornalistica: Qualenergia e l’articolo, pubblico per tutti, è del 7 ottobre 2022, intitolato: “se facessimo fotovoltaico lungo nostre autostrade”. Parte da tale considerazione: <> e arriva poi ad affermare <>
        Quindi da cosa nasce questa pessima ironia da 4 soldi che fa molto caciare da bar? Alla Sua età che usa ancora le emoticons? Motivasse il Suo disappunto ma manco quello!

        • Lei evidentemente non frequenta o non va in vacanza in Liguria. 😂
          Perché quella è la chiave di lettura, se lei avesse citato la Basilicata o il Molise… 🤭🤭🤭

          • Chiedo scusa ma continuo a non capire la battuta. Sarà sicuramente un mio limite.
            Il sunto dell’articolo citato (dato che non posso riportare le frasi) sono:
            1) 10 kmq per ogni GW installato
            2) 1 GW solare in Italia corrisponde in un anno a circa 1,2-1,3 TWh
            3) 300 TWh di energia consumata in un anno
            4) 2.300 kmq di territorio utilizzati in pannelli
            5) stima raddoppiata a 5.000 kmq, che corrisponde a quasi la superfice della Liguria

            quindi la mia domanda è? Si possono installare in mare?

          • Guardi, da un punto di vista puramente tecnico nel 2023 a livello di costruzioni praticamente tutto è possibile. La sostanziale discriminante è quanti soldi si vogliono spendere. Perché ci sono cose che tecnicamente sono anche possibili, ma a costi antieconomici.
            Quindi una risposta certa e puntuale alla sua domanda purtroppo non ce l’ho, quello che temo con una certa approssimazione di aver ragione è che si rientri nel novero che le ho appena citato.

          • Massimo
            Secondo me l’installazione in mare è troppo complicata per via del moto ondoso. Un conto è un lago (o un bacino di una diga), un conto il mare aperto. Piuttosto la mareomotrice o l’eolico offshore, meno delicati di una superficie piana (penso alla grandine, ad esempio….).

            PS: per la battuta di Alessandro (che è assolutamente una battuta!), ricordiamoci che parliamo di una località complicata dal punto di vista orografico ma anche “economico” e attualmente “dimenticata” dalla transizione energetica.

    • Vorrei rassicurare i Liguri 🙂 🙂
      mentre il Sign Alessandro già so che scherzava sulla Liguria

      l’articolo non cità l’area della Liguria (5400 km2),
      che comunue per essere una Regione è minuscula, sembra più una provincia, come area è 1,8% dell’Italia

      ma cita 2300 km2 e fa il paragone con 2/3 della Valle D’Aosta
      (ancora piu piccola)

      il calcolo è simile a quello (penso più aggiornato) che ho proposto sopra in un altro commento, in cui stando largo calcolo:

      2000 km2 per 200 GW di fotovoltaico installato

      Ecco ora bisogna solo dirlo agli abitanti della Valle D’Aosta 🙂 🙂 🙂

      Scherzi a parte, nell’altro commento ho messo qualche numero, penso che non sarà necessario deportare i valligiani o i liguri, almeno non con la scusa dei pannelli 🙂

      • -Vorrei rassicurare i Liguri (…) non sarà necessario deportare i liguri…-

        L’umorismo, che non sia quello pur divertentissimo di “grado zero” tipo Tafazzi o più in generale il sempre apprezzabile slapstick, spesso nasce da una traslazione di significato.
        È un passettino in più, che a qualcuno a volte sfugge… 😉
        Ovviamente come avrà già capito non mi sto riferendo a lei.

        • Chiedo ancora scusa ma la battuta non l’ ho recepita. Paragonare un’ area a una regione serviva solo a far capire di che dimensioni si stava parlando. Non vi era alcun riferimento alla regione stessa. Quindi solo dopo ho capito il nesso, che però ritengo forzata. Le chiedo scusa se sono stato brusco.

          • -Le chiedo scusa se sono stato brusco.-

            Ma si figuri, è che evidentemente certe cose non fanno parte del suo vissuto.
            Conoscendo luoghi e soprattutto le persone, l’immagne ovviamente surreale della Liguria ricoperta di pannelli non poteva che provocarmi una sonora risata pensando alle reazioni dei locali e al solo pensiero della riconosciuta “collaboratività” dei Nostri, sempre felici di accogliere con piglio internazionale tutte le novità che si affacciano sul loro territorio…

            https://youtu.be/NEMkzYYK-cE?si=Uo20ltLxn7sjwzn7

            (e ovviamente: si critica ciò che si ama…)

  6. Ottimo peccato che i fenomeni pensanti di questo mondo hanno deciso di triplicare il nucleare , che menti illuminate , si come il sempre illuminate dai miliardi in gioco,il solito schifo ,ma non ci riusciranno.

  7. tutto bello e molto chiaro, ma solo due domande:
    Sappiamo che l’energia che arriva sulla superficie terrestre in termini di potenza per unità di tempo è circa 170 W per metro quadrato: basta moltiplicare questo dato per la superficie del Pianeta.
    beh questa è un po grossolana. sia per quantità di irraggiamento, ma soprattutto per inclinazione della terra (che al di la di quanto possa qualcuno credere.. è una”quasi” sfera), la sfido a trovare i 170W al polo nord o al polo sud..
    detto ciò, già lo feci sto calcolo.. basterebbe mettere fotovoltaico in circa un quinto del Sahara per soddisfare la sete di energia mondiale..
    poi non condivido affatto sta cosa delle batterie :
    “In futuro, quando le auto elettriche saranno molti milioni, anche le loro batterie potranno funzionare come un immenso dispositivo di stoccaggio diffuso e potranno restituire energia alla rete quando, sono ferme e connesse, cioè per il 95% della loro vita”.
    stai a vedere che io compro le batterie ed ENEL le sfrutta.. anche no grazie, cioè con una vita utile di 1000 cicli di ricarica ed un costo di una decina di migliaia di euro metto a disposizione a gratis la mia batteria ad ENEL (poi magari ne compro un altra perché questa ormai è esaurita)?? ma chi si inventa sta roba??????

      • il problema e che pagheranno una miseria e sarà pure tassato; mentre mi chiedono 10E mese per noleggio di un contatore che ne vale si e no 200 mi daranno poco più di una cicca per usare una mia batteria costata migliaia di euro.

        Con un costo di circa un 100€ kwh (sto basso) e mille cicli di ricarica utili .. son 0.10€ € kwh solo ammortamento batterie.

        certo se le batterie costeranno 20-25€ kwh.. in tal caso pure ENEL o chi per essi riterrà più vantaggioso comprarsele da se piuttosto che retribuire per utilizzo..

        • Ma che conto è, scusa, parli di ammortamento come se acquistassi una batteria per trarne profitto e non perché presente nella tua auto. Con le batterie odierne 2000-3000 cicli completi sono garantiti, parliamo di un milioncino di km, quindi ben oltre le percorrenze di un’auto nella propria vita. Se un’auto ha 50 kwh di batteria sfruttabili per accumulo vuol dire che, quando non mi serve ed è ferma, la rete può utilizzare la potenza e l’energia accumulata per stabilizzare la rete, quando e se necessario, pagandomi i kwh che preleva. In California hanno sfruttato i power wall Tesla come batteria daccumulo diffusa con remunerazione anche di 2 dollari al kwh (dipende dal mercato elettrico di quel momento). Guadagnare una 50na d’euro a settimana, in media, non mi sembrerebbe una brutta cosa, posto che uno l’auto la compra per altro, non certo per guadagnarci qualcosa.

      • Ciao, ti segnalo che le batterie da accumulo statico (al momento con chimica LFP, ma tra poco saranno a ione-sodio) resistono 3000 cicli prima di perdere una quota importante (20-30%) della capacità

        questo è un traguardo alla portata degli attuali accumuli casalinghi commerciali, ormai tutti dotati di elettronica per il battery-management-system delle celle, e anche alla portata delle batterie per auto elettriche

        se poi il battery-management-system è molto buono e la velocità di carica / scarica non supera 0,5-1C (nel caso degli accumuli statici si possono avere entrambi queste condizioni) si può arrivare a 6000 cicli, con eccellenze sino a 8000

        fai conto che i Megapack Tesla LFP sono disponibili con l’opzione di garanzia a 15 anni oppure a 20 anni, e sono predisposti per fare anche più cicli parziali al giorno

        20 anni x 365 giorni x 1 ciclo completo equivalente (diciamo un 10-100%) al giorno = 7300 cicli

        invece le batterie NCM sono accreditate in genere di 1200-1500 cicli (2000 cicli le migliori), ma già non si usano più negli accumuli statici, e anche sulle BEV sono in diminuzione

        ================
        PS: se hai curiosità, guarda su Alibaba i prezzi di:

        – batterie LFP con taglio da 280Ah o 305 Ah (circa 1 kwh)
        – batterie ione sodio ( “sodium battery” )
        – sistemi di accumulo per uso domestico

        e trovi celle grado A di brand noti e con QR, certificati e garanzia 5 anni, come qualità e a volte anche specifiche sono analoghe a quelle da autotrazione, avolte spedibili gratuitamente da magazzini in europa e senza problemi e rtardi dovuti alla dogana

        considera che tra il costo delle celle ( es. 75 euro al kwh ) e il costo minimo di un sistema completo di accumulo domestico, in genere c’è un raddoppio di prezzo ( es. 150 euro al kwh), per i vari componenti accessori e il valore aggiunto

        e se si vuole una “soluzione chiavi in mano”, garantità 10-15 anni e con assitenza post-vendita, domestica o industriale, c’è un altro raddoppio, si arriva a 300e al kwh di capacità installata

        comunque il trend è in discesa rapida (e rapidissima nell’ultimo anno, nel 2022 erano 500e al kwh)

        tempo 3 anni e le celle LFP, e a maggior ragione le ione-sodio (non usano neppure il litio o il rame), penso scenderanno già sotto 50 euri al kwh

        le ione sodio sono scalabili in quantità enormi senza colli di bottiglia ambientali o di filiera (tempo 2 anni che moltiplicano le linee produttive), anche più delle LFP

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