Sono 38 gli operatori di scooter sharing elettrico nel mondo e presidiano ormai 62 città con 42 mila veicoli, 17 mila dei quali messi in strada solo l’anno scorso.
E’ un boom che si spiega con la praticità del servizio (uno scooter accorcia gli spostamenti cittadini da 2 a 4 volte rispetto all’auto e ai mezzi pubblici) con la facilità di parcheggio (da 4 a 5 volte in meno lo spazio occupato), con lo stimolo delle amministrazioni cittadine alle prese con la congestione del traffico e con il crescente inquinamento (metà delle popolazione mondiale nel 2050 sarà concentrata nei 100 principali nuclei urbani e le domanda di mobilità raddoppierà rispetto al 2010). E’ un boom, però, trainato da start up e piccole realtà locali, cittadine o nazionali. Infatti solo 4 operatori di scooter sharing elettrico al mondo gestiscono flotte di 3 mila o più veicoli. Escludendo naturalmente i gruppi americani come Lime, Bird, Uber e Lyft che fanno gran parte dei loro numeri, decisamente più alti, con i monopattini.
Il numero uno mondiale è Cityscoot che vanta una flotta di 4.500 veicoli in Francia, dove la società è stata fondata nel 2016. Solo a Parigi ne circolano già 4 mila circa e altri 500 circa sono a Nizza. A questi si aggiungono i 500 già in strada a Milano dove Cityscoot è sbarcata il 20 dicembre scorso. Entro quest’anno, però, la flotta dell’operatore transalpino aumenterà di altri 2.000 unità, superando quota 6 mila unità.
I numeri di un boom
Dalla fondazione, Cityscoot ha effettuato 4 milioni di corse (2,5 milioni solo l’anno scorso) con 115 mila clienti. Oggi effettua 14 mila corse al giorno, una ogni 4 secondi dalle 7 a mezzanotte (3,1 corse per ogni veicolo). La percorrenza media di ogni corsa è di 4 km, e il tempo di utilizzo è stato inferiore ai 14 minuti nel 50% dei casi, inferiore a 20 minuti nell’80% delle corse ed entro i 30 minuti è compresa la quasi totalità (93%) delle utenze. In valore, quindi, la metà delle corse è costata qualcosa in meno di 4 euro (0,29 euro al minuto per 14 minuti) . Una corsa in metropolitana per la zona centrale della capitale francese (1 e 2) costa 1,90 euro, un abbonamento per 10 corse 14,90.
Cityscoot è stata fondata da Bertrand Fleurose, rientrato a Parigi dopo una laurea a Boston e 15 anni di lavoro nel settore dei servizi finanziari. Del nucleo di azionisti storici fa parte la Caisse de Dépots (la CDP francese) che versò gran parte del capitale inziale di 15 milioni di euro. L’anno scorso la società è stata rifinanziata con altri 40 milioni di euro apportati tra gli altri dal fondo di venture capital InVenture Partners e dal Gruppo Ratp, gestore privato dei trasporti pubblici parigini. Conta su 220 dipendenti in Francia e 30 a Milano.
In cassa 40 milioni di euro
Entro quest’anno si aggiungeranno altri 60 addetti in Francia e 120 in Italia. Circa metà del personale (un tecnico ogni 35 veicoli) è addetto alla supervisione e alla manutenzione degli scooter, ognuno dei quali viene controllato in media ogni 48 ore. Partner strategici di Cityscoot sono la società di noleggio a lungo termine Leasplan (numero uno al mondo con 2 milioni di automezzi di proprietà e 130 mila in Italia), il gruppo tedesco Allianz che assicura l’intera flotta e il costruttore di scooter elettrici tedesco Goveces.
Gli scooter utilizzati sono i Goveces S1,5: assemblati in Polonia, sono motorizzati da un sistema Bosch da 4 cavalli che comprende una batteria amovibile da 2,1 kwh, per un’autonomia di circa 70 km alla velocità massima di 45 km/h. La trasmissione alle ruote larghe (pneumatici 130/60-R13 posteriore e anteriore ) è a cinghia.