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Scettici su Tesla? Guardate le vendite in Europa…

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Scettici su Tesla? Pensate ancora che il successo delle auto di Elon Musk sia un fuoco di paglia? Ancora una volta i dati di vendita in Europa dicono tutt’altro.

scettici su Tesla
Le 25 auto più venduta in Europa in maggio, classifica assoluta. Fonte: Jato Dynamics.

Scettici su Tesla? Model Y al 2° posto assoluto in Europa

Anche in maggio il Suv Tesla si è piazzato al secondo posto assoluto in Europa, con 21.450 auto vendute. Battuto solo da un modello molto meno costoso come la Dacia Sandero, con 21.745. E non è un episodio isolato. Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics, è convinta che ormai il Model Y possa guidare stabilmente la classifica assoluta: ” “La popolarità del Model Y è stata confermata in Europa, e ha buone possibilità di guidare sia il mercato continentale che quello che globale entro la fine dell’anno“. Ormai Tesla non gioca più nel “piccolo” campionato delle elettriche: nonostante una gamma ridottissima se la gioca con i marchi storici nella classifica assoluta. La quota di mercato è salita al 2,63% (l’anno scorso era allo 0,15%) ed è vicinissima al sorpasso di brand che hanno fatto la storia dell’auto, come Fiat e Citroen. Un successo agevolato anche dai ripetuti tagli nei prezzi,  molto apprezzati anche in Italia.

Exploit della MG 4, ora al 3° posto dopo Model Y e ID.4

scettici su Tesla
Classifica delle ibride plug-in (PHEV) e delle elettriche (BEV) più vendute in maggio. Fonte: Jato Dynamics.

 

Impressionante anche la crescita della quota di mercato delle elettriche, salita al 15%, con 169.091 unità vendute su un totale di 1.116.472 (in Italia siamo solo al 4,1%). Fa rumore l’ingresso sul podio di un modello cinese, la MG 4, con 6.310 consegne, ormai vicina alla VW ID.4, che conserva il 2° posto con 8.543. Al 4° posto c’è l’altra Tesla, Model 3, vicina al lancio della nuova versione, con 6.204, mentre l’onore del made in Italy è salvato dalla solita 500e (5° con 6.073) . Ottimi risultati, visti i prezzi non proprio popolari, anche per Volvo XC40 e BMW i4 e iX1. Anche a livello di marchi Tesla domina per quota di mercato, salendo al 17,4% (il 18,9% da inizio anno). Tra le ibride plug-in, invece, continua la leadership della Ford Kuga, seguita dalla Volvo XC60 e dalla Link & Co. 01. Ma i numeri sono nettamente più contenuti, anche a causa della fine degli incentivi in Germania.

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38 COMMENTI

  1. Io ne parlerei tra un paio di anni. La strategia Tesla per i futuri modelli è nubulosa e affidabile quanto gli annunci sul rilascio del FSD. Hanno una sola macchina, un pò poco.

    Ricordiamo poi il principale mercato delle BEV è la Cina dove le Model Y per strada sembrano ormai obsolete per stile e contenuti. Visitare Cina per giudicare.

    Ad oggi un possessore di Tesla che volesse sostituire la sua Model Y dovrebbe prendere un’altra Model Y, oppure guardare ad altri marchi. Se poi le novità sono solo sul Sw, perché mai cambiarla per una nuova?

    Io aspetterei a tirare conclusioni.

    • Ad occhio, Tesla dopo il restyling della Model 3 e Y farà ancora cassa e molto probabilmente a seguito di un ulteriore abbassamento dei costi di produzione potranno mettere in commercio un modello nel segmento C, ovvero quello di MG4, BYD Dolphin, VW ID.3 o tra i nomi noti di VW Golf e Peugeot 308.
      Visto che già circolano foto dell’ipotetica Model 2.
      Aspettiamo e vediamo.
      Nel frattempo sarà interessante capire come si comporterà sul mercato la nuova Peugeot e-308 anche se i prezzi sono altini.

      • Vero per model 3 e Y.
        Ma per model 2 mancano le fabbriche per costruirla. Per ora Mexico sarà pronta per Q1 2025, ma dicono che potranno produrne 2 milioni, contro i 4 stimati: ce ne vuole un’altra e Valencia è saltata.

        • E visti i continui e ripetuti disordini in Francia mi sa che salterà pure quella nonostante le avances di Macron a Musk. Troppo instabile la situazione tra gillet gialli, rivolte per riforma pensioni, polizia etc…
          Chissà che la motor valley italiana non eserciti il suo fascino sugli americani

          • Prima ci sarebbe anche l’India, ma, da quello che ho capito, servirebbe comunque un secondo stabilimento europeo: in Italia sarebbe proprio un bel colpo.

  2. ITALIA Gennaio-Maggio: Tesla Y e Tesla 3 prime di categoria:
    https://www.youtube.com/watch?v=-zx98bQyQTY

    Model Y:
    – 1a assoluta (anche termiche) segmento SUV E/F
    – 2a assoluta (anche termiche) segmento SUV D
    ( arrivata 2a di poco dietro a Audi Q5 termica, forse a giugno la passa )

    Model 3:
    – 1a assoluta (anche termiche) segmento Sedan E/F
    – 1a assoluta (anche termiche) segmento Sedan D

    EUROPA – primo trimestre ( a breve i dati del semestre):
    Model Y auto più venduta (anche termiche) e anche in assoluto su tutti i segmenti:

    • Ragionevolmente Model Y si appresta a essere la macchina più venduta al mondo nel 2023 indipendentemente dalla motorizzazione: questo basterà a svegliare Toyota?

      Personalmente (nonostante io sia proprietario Tesla) auspico una concorrenza più serrata, che venga a favore di noi consumatori e costringa a livellare i prezzi verso il basso: per il momento non si è visto nessuno reagire ai listini Tesla, brutto segno.

      • Personalmente credo andrebbe sempre considerata la vendita del gruppo. Penso ad esempio a VW: chiaro che la ID.3 non potrà mai raggiungere la Model 3 perché andrebbero sommate anche le vendite di Cupra Born, etc. Se un brand differenzia perde il “record” ma alla fine è una strategia che può pagare di più.

        Nel 2022 Toyota ha venduto 10,5 milioni di veicoli nel mondo (contro i 10,4 milioni del 2021 e i 9,5 milioni del 2020), Tesla 1,3. Se Toyota ha una customer base che continua a preferire i veicoli a benzina/ibridi/plugin non vedo perché debba rinunciare a quei 10,5 milioni di vendite dall’oggi al domani. E’ un po’ come chiedere a Exxon, davanti ai numeri dei Supercharger, di darsi una svegliata, smettere di vendere carburanti e di mettersi a fare colonnine: non credo che funzioni così la vita. Da un lato c’è un business maturo e una vacca grassa che potrà essere munta con soddisfazione per altri 12 anni e più, dall’altra parte c’è la carne sintetica che si sta affermando come cibo del futuro. Toyota non acquisisce nessun vantaggio a passare oggi all’elettrico, mentre sta già preparando la sua rivoluzione elettrica con tutta calma.

        • In un mercato globale che si contrae (nel 2022 -2%, con 80 milioni di veicoli nuovi) mentre la quota BEV a livello mondiale cresce del 66% con un +3 milioni di veicoli elettrici puri), essere il più grande produttore mondiale di auto (in pezzi, non in fatturato, aggiungiamo) senza avere sostanzialmente veicoli nel settore emergente mi pare molto miope. Ce lo dirà il tempo.
          Quello che è certo è che i suoi due top seller (Corolla e RAV4) sono direttamente in competizione giusto con Tesla: Corolla perderà quest’anno il suo primato di veicolo più venduto al mondo (in ennemila allestimenti, contro i tre soli allestimenti Model Y senza alcuna diversificazione di accessori dato che non ne ha alcuno a richiesta), RAV4 perderà marginalmente quote, quest’anno, perchè il CT arriverà troppo tardi, ma la strada è segnata.
          Qualche anno fa qualcuno commentò “i grandi carmaker devono ancora cominciare a giocare, quando lo faranno spazzeranno via Tesla”: può darsi, quello che è certo è che avrebbero potuto guardarla dall’alto, invece devono prendere una bella rincorsa e per raggiungerla e superarla bruceranno anni interi di guadagni, cosa che agli investitori non piace neanche un po’.
          Un mediocre corridore può vincere la gara se fa il suo scatto prendendo margine subito prima dell’inizio di una tappa di montagna: perchè riprendere il distacco in salita richiede molta più energia di quanta ne serva per raggiungere qualcuno in discesa. Vedremo.

  3. Intanto in Italia la Model Y non rientra neppure nella top50, mensile e cumulato gen-mag.
    Al solito, più che comprensibilmente e non per le fake news.

    • Un’osservazione, in Italia la quota delle BEV è sul 4%. Un nulla. Quindi mi sembra normale che una model y non compaia nelle top 50.
      Però se rapporti il numero delle model Y con il numero delle Panda vedrai che ogni 9,5 Panda si vergere una Y
      Ed ogni 5 sandero di è venduta una y
      Non sono uno sfegatato per le Tesla

      • Infatti Bob,
        ho messo sopra i dati PER SEGMENTO sino a maggio per l’Italia,
        Tesla è in cima anche contre le termiche, sia berline che Suv

        e i dati COMPLESSIVI per il primo trimestre in Eurora,
        li persino pare venda anche più delle utilitarie termiche

        L’unico modo per far figurare che non stia andando bene,
        è fare un Cherry picking (selezione) selvaggio dei dati come sopra
        – classifica mista termice + elettrica (questo è corretto)
        – mercato italiano (scelta anomala, 4% di elettrico rispetto media europa 15%)
        – classifica italiano non divisa per segmenti (questo non è corretto)

        Lo fanno spesso i giornali italiani, o separano le classiche elettriche da termiche,
        ad es. per non far sfigurare le vendite dell’ alfa romeo termiche berline e suv
        (alfa non ha ancora un modello elettrico, solo un suv ibrido)

        oppure mostrano classifca mista termiche ed elettrica ma allora riuniscono anche tutti i segmenti insieme, e le utilitarie Pandine e Sandero in italia stanno in cima

        e ci mancherebbe, belle le Tesla, ma nessuno vorrebbe che uccidese TUTTI i brand concorrenti, sarebbe un po’ eccessivo

  4. Quando uscirà Model 2 faranno numeri pazzeschi. Continuo a non comprendere le case auto tradizionali, Stellantis su tutte, che non stanno reagendo in maniera significativa al fenomeno. Forse non lo temono ancora abbastanza? Musk punta a diventare il costruttore n.1 al mondo con 20 mln di auto elettriche vendute all’anno. Oggi sembra impossibile ma se pensiamo a cosa sembrava impossibile solo 5 anni fa…

    • Immagino che le case tradizionali sono in attesa di un balzo tecnologico sulle batterie che permette loro di produrre auto e fare profitti allo stesso modo delle termiche, oppure fanno le attendiste perché non si aspettano un’accelerazione alla mobilità elettrica nel breve periodo.
      In poche parole vogliono far casa.
      Per me tra le tradizionali il gruppo Hyundai/Kia è quello con i prodotti più interessanti per la fascia di mercato che mi interessante. Ioniq 5 e ev6 concorrenziali (anche se dovrebbero migliorare l’efficienza), eKona e eNiro (più vicino al mio target) prezzi un po’ alti ma efficienza/consumi buona.

    • Probabilmente non è che non vogliono, è che non riescono.
      Anche i vari commenti snob come “non ci mettiamo a fare la gara sui prezzi” nasconde il vero messaggio, che è “non riusciamo ad abbattere i costi di produzione come fa Tesla”.

      Ma va bene cosi, si vendono anche le altre marche perchè ognuno ha gusti e necessità differenti, che non sempre sono soddisfatte da una Tesla. A me di quale marca “vinca” questa gara importa molto poco. L’importante è la migrazione all’elettrico, di qualunque marca sia. E per questo, il numero più importante per me è quel 15% di nuovo venduto, in costante crescita.

      • Credo anche io che in Stellantis oltre a processi meno efficenti,
        non hanno ancora neanche la capacità produttiva pronta a scalare di numeri

        Se ipoteticamente Stellantis abbassasse i prezzi, per le sue compatte,
        (che a me piaciono molto, perché sono vetture ancora con pianale non a skateboard, oltre che pesi moderati) e i clienti accorressero, non avrebbe abbastanza auto da consegnare

        Allora tanto vale fare quelle che riescono e venderle a chi è disposto a pagarle care

        Per assurdo leggevo che per ora questo metodo gli sta portando buoni utili anche con poche vendite

        da vedere come se giocano l’anno prossimo, se avranno gli impianti e i fornitori pronti, almeno motori, cambi, inverter e vari dovrebbero avere le linee pronte

        non so come se la giocano per i pianali nuovi a skateboard,
        li VW almeno ci ha gia sbattuto il muso anni fa, e ora li sta affinando

        le batterie va da se dovranno comunque continuare a comprarle, strappare le commeesse nei numeri che gli servono, mi pare che al momento usino batterie Samsung o LG

        le fabbriche in avvio in europa ci metteranno ancora una paio di anni penso prima di sformarne in volumi; hanno avuto un’esitazione fatale di un anno quando Biden ha uscito i sussidi in america, progetti che erano in partenza qui li avevano spostati la;
        abiamo perso un turno, ci sarebbe voluto qualche azione simile di sostegno europea ma qui siamo più lenti e divisi nelle decisioni, anche la guerra non ha aiutato;

        vediano il prossimo giro se le fabbriche partono;
        alla peggio faranno prima i cinesi a impiantare qui e far partire le fabbriche di batterie piuttosto che i consorzi europei; anche per me l’importante è che partano, più che il chi, e bene se intanto almneo iniziano a produrle qui

        In Europa già attiva a fare batterie certificate e pure con bassa intensità carbonica c’è Northvolt, ma non ho capito quante batterie sta producendo e per chi (anche per camion)

        Cosa pèoco nota da noi, Northvolth ha già affinato da 2 anni il processo di ricliclo ( idem come Tesla da 2 anni), riciclano i materiali dei pacchi batteria al 95% (!) e con processo idrometallurgico (pochi acidi e poco calore),

        per ora di batterie esauste gliene arrivano principalmente dalla norvegia, ma non vedono l’ora di mettere impianti di riciclo in tutta europa, ogni batteria NCM contiene circa 1000-1500e di materiali e con impronta minima di CO2 rispetto ad estrarli dalle miniere; e anche la LPF hanno abbastanza metalli fa essere attraenti per il riciclo

        news di questi giorni, anche CATL vuole mettere impianti di riciclo in europa

        Come era prevedibile, se le litigano le batterie esauste. Penso che grassa ignoranza nei nostri media, ogni tanto ancora discorsi ” si sta ancora studiando come poter riciclare le batterie “

        • Il motivo del calo dei prezzi delle Tesla, tutte, è che la capacità produttiva a livello mondiale è cresciuta molto più delle vendite ed il costruttore americano preferisce rinunciare ai margini per singolo pezzo per non tenere ferme le linee. Se queste lavorassero a pieno regime o quasi, con la rete commerciale in grado di piazzare tutte le auto prodotte, non avremmo visto calare così drasticamente i listini.
          In Europa, 87730 delle 102250 Tesla vendute nei primi 5 mesi sono state Model Y.

          • A me invece pare il contrario,
            che si stanno affannando per riuscire ad aumentare la capacità produttiva e il numero di fabbriche, per costruire più auto e stare dietro alle richieste su scala mondiale

            Vero che il suv Y è il best seller, più versaitile,
            poi anche i numeri di vendita della berlina model 3 sono invidiabili

            Piaccia o non piaccia è un azienda che va come un treno,
            quest’anno la Y sarà la vettura più venduta al mondo

            I prezzi li calano da sempre, progressivamente, anno per anno, man mano che sono in grado di produrre più vetture e che efficentano i costi di produzione, è il loro modello di espansione

            Si dice che al momento abbiano hanno ancora 10.000 di margine su ogni vettura, che nel settore è un’enormità, sono in ottima salute,

            Appena hanno altre fabbriche pronte a soddisfare un aumento di vendite, caleranno ulteriormente i prezzi

            e arriverà anche una vettura compatta, altre milionate di vendite, gli altri costruttori hanno 1-2 anni per preparsi, vedremo

          • “Il motivo del calo dei prezzi delle Tesla, tutte, è che la capacità produttiva a livello mondiale è cresciuta molto più delle vendite”
            L’esatto contrario. I prezzi erano alti per limitare la coda, erano arrivati a 9 mesi di consegna. Risolti i problemi produttivi, hanno mantenuto il margine avendo ridotto i costi, aumentato (saturato) la capacità produttiva mentre si stanno mangiando la concorrenza.
            Non hanno invenduto, vendono ciò che producono, l’esatto contrario degli altri che producono ciò che vendono, differenza sostanziale che da un vantaggio enorme, dato che puoi sempre passare all’altro sistema, non è vero il contrario. Poche fabbriche con record assoluti di produzione per metro quadro, record assoluto per ore necessarie, record assoluto per consumi energetici produttivi, riscrivendo il kaizen di Toyota in pochi anni. Il prodotto è valido, il processo per ottenerlo addirittura di più, alla faccia del secolo di esperienza degli altri.

      • Sono d’accordo. L’importante è il passaggio e prodotti accessibili a tutti. Il produttore è poco importante. Peccato per i ns marchi nazionali che non hanno autovetture concorrenziali e prodotti sul ns territorio. Non è che sono uno sfegatato dell’ex gruppo FIAT, però finché produceva in Italia (quindi dava lavoro ad altri connazionali) io sono stato più propenso a comprare i loro prodotti.
        Oggi che non è più così le valuto come le altre. Da qui anche Tesla. Ne ho comprata una, ma prima di comprarla e prenderla in considerazione ho guardato altrove senza trovare ciò che volevo (rapporto prodotto/prezzo + tempi di consegna e modalità di pagamento).
        Forse i marchi cinesi smuoveranno le acque e i produttori europei risponderanno. Per ora rimane il fatto che i prodotti di Tesla sono i più appetibili anche se un po’ grandini per gli standard italiani (strade strette e parcheggi pubblici risicati dove c’è la certezza che ritroverai l’auto con qualche bozzo)

    • La case tradizionali sono indietro.
      Devono procurarsi le batterie, ho costruendole da soli (meglio per il business, ma ci vuole più tempo) o facendo contratti con altri fornitori, ma chi è partito prima si è procurato un vantaggio, gli altri aspettano.
      Poi c’è il motore, il BMS e, forse importante tanto quanto la batteria, il software.
      Per ora puntano a fare profitto, non si curano delle vendite delle elettriche, tanto hanno alzato molto i prezzi delle ICE: 0 soldi in sviluppo e solo produzione rendono ancora molto, vedi i risultati di Stellantis a doppia cifra.
      Dal 2025/26 comincerà la vera guerra, nel frattempo Tesla deve guadagnare quote di mercato se si vuole affermare veramente.

  5. A questi numeri per Tesla, siamo sulle 300k anno….la gigaberlin è ancora in perdita! Mi sorprende BMW che inizia a fare numeri e non si vede la stella mercedes.

    • Ma definirla in perdità è una battuta??

      Gigaberlin leggo è dimensionata per massimo 500.000 vetture annue,
      se dedicata solo alla produzione, e non anche a miglioramenti dei processi produttivi stessi, che invece Tesla opera di frequente per ridurre sempre più i costi,

      “sole 300.000” auto (Model Y) prodotte all’anno mi sembra un bell’andare, specie visti i margini molto alti che hanno su ogni vettura

      metti anche in conto che nel frattempo ci sono stati gli incentivi fiscali di Biden,
      aumenti di produzione forse più che in europa Tesla preferisce farli in america,

      in questi giorni sta tastando il terreno per aprire un’altra fabbrica in europa (Francia),
      forse per un altro modello di auto, ma appunto solo se gli offrono condizioni favorevoli, sennò vincono gli incentivi americani

  6. Ciao..sto aspettando anche io con curiosità di vedere i dati:

    – delle batterie M3P di CATL
    – delle batterie LMFP (vari costruttori, uno opzionato da VW, forse entro il 2024)

    Hai notizie che M3P la installeranno su Tesla e già a settembre, o sono rumors?

    PS: M3P è simile nel concetto a LMFP,
    ma mi pare (?) usi magnesio (?) e alluminio (?) come droganti invece del manganese,
    CATL ha tenuto un po’ di riserbo sulla composizione chimica

    • Sono rumors attendibili. Vero quello che scrivi sulle m3p, sono delle lmfp con qualche elemento segreto in più. Ad oggi per rapporto prezzo/qualità non si battono, poi tra qualche anno usciranno quelle a stato solido (e Tesla si sta tuffando su quelle di storedot…).

      • Allora ottima notizia,
        già con 66Kwh di tipo non NMC aumenta la platea di elettrocompatibili,
        curioso anche di vedere il peso che avrà il pacco batterria e lavettura

        PS: spero di vedere in uso nel 2024 anche le “Gotion Atroinno L600 LMPF “,
        https://pushevs.com/2023/05/20/gotion-unveils-its-astroinno-l600-lmfp-battery/

        pare opzionate da VW..sono LMPF in formato simile a blade e in fase di test ora, anche queste hanno superato il test del trapano come le Blade Byd, il costruttore ha dichiarato densità di cella 240wh/kg e di pacco completo 200wh/kg,
        – 4000 cicli a 25 gradi – 2000 a 45 gradi – carica rapida (bassa R interna)

        ormai ho imparato che i Cinesi gonfiano un po’ i dati negli annunci per accaparrarsi l’attenzione, mi aspetto qualcosa in meno, del tipo 180wh/kg a livello di pacco batteria, ma che già sarebbbe un lusso rispetto ad ora per celle non NCM,
        all’incirca significherebbe -100kg per auto

        • Prendendo il caso peggiore dei 2000 cicli, con 60kWh utili e un consumo medio esagerato di 200Wh/km, siamo a 2.000 x 60 x 5 = 600.000 km nelle condizioni PEGGIORI. Se anche fai 60.000 km all’anno, impiegheresti 10 anni per esaurirla (e se fai 60.000 km all’anno, non la tieni 10 anni….)
          Se poi prendiamo il caso migliore e un consumo medio “ragionevole” (tipo 160Wh/km che per una Tesla significa comunque fare i 110 in autostrada con clima acceso d’inverno) siamo oltre il milione di chilometri.

          • Calcoli esatti.
            Sarebbe ora che, visto le promesse (o premesse), anche la garanzia venga adeguata, scenderebbe lo scetticismo e salirebbero ancora di più le vendite.
            Secondo me, tra i tanti proclami, farebbe più effetto una garanzia a 10 anni / 300.000km al 20% di capacità iniziale.

          • Le LPF e derivate (LMPF) sono candidate a durare a lungo,
            chi le usa in condizioni controllate per accumulo statico è riuscito a fargli fare anche 6000 cicli a seconda della qualità;
            e anche a ridurre quasi a zero gli incidenti, questo darebbe ottimo

            se confermeranno le speranze di longevità con le auto, non lo so, ogni costruttore potrebbe implementarle più o meno bene, speriamo

            in teoria hanno cosi tanti cicli che quando l’auto è parcheggiata puoi usare l’auto con presa V2G per partecipare alla “compravendita di elettricità”, affiti parte dello spazio della tua batteria per stabilizzare la rete elettrica, compri e rivendi corrente con differenziali di costo, ci guadagna anche la rete elettrica

            è previsto che in italia (ho visto una intervista ad Armaroli) con questo “giochino” ci si potrebbe guadagnare l’equivalente del costo di utilizzo dell’auto stessa;

            e mi pare che in america sia già possibile farlo con un software apposito per le Tesla, crea una centrale/storage elettrico virtuale usando ipowelwall e le auto connesse, tutto automatizzato, il proprietario deve solo impostare quanta quota di batteria è disposto a condividire e i che orari

            qui da noi forse ancora manca no solo il sofware, ma anche il quadro normativo per il V2G, lo faranno, potrebbe motivare più italiani a passare all’elettrico:

            il sentirsi imprenditori, che guadagnano con una app e l’auto ferma attaccata alla presa, fosse anche solo qualche centinaio di euri all’anno, fa sentire più scaltri e “furbi”, smuove l’ego 🙂

  7. No no, scettico sul prodotto per nulla. Se quando finirò il noleggio della mia auto ibrida, come probabile passerò ad una Bev, sarà certamente una Tesla. Salvo che nei prossimi due anni ci siano novità eclatanti.

    Poi se Tesla sia solida o meno come impresa è più difficile dirlo, ma non ho i dati per dire il contrario. Sono, in realtà, curioso di vedere la reazione dei marchi storici giapponesi.

    • Ma anche dei grandi gruppi storici europei Renault è Stellantis, che fanno annunci roboanti di decine di modelli BEV entro due-tre anni…
      O escono davvero con BEV che coprono i segmenti A, B e C (dominati rispettivamente da Panda, Lancia Y, e credo Golf) o lì ci si piazzano le cinesi e loro saltano.

  8. Mi pare che le quote di mercato, almeno in Europa, cominciano a diventare significative senza peraltro che si stiano verificando i grossi inconvenienti paventati dai detrattori dell’elettrico.
    Paradossalmente da qualche giorno si stanno verificando continui blackout elettrici a Torino dove di auto elettriche ce ne sono poche

  9. La nuova Model 3, con inizio produzione settembre 2023, nell’allestimento monterà batteria da 66 kWh al posto di quella da 60 kWh. +10% di capacità in più senza aumento di peso perché adotterà la chimica LMFP, ovvero quella con l’aggiunta di manganese: il modello è l’M3P di CATL, probabilmente ad oggi la miglior batteria al mondo per rapporto prezzo/qualità. Forse sarà adottata anche da Model Y.

    Semplicemente non ce n’è più per nessuno, mi spiace per gli altri, ma se Tesla manterrà il prezzo basso la distanza tra lei e la concorrenza diventerà siderale.

    Che batteria monta VW? E Stellantis? E Renault? Poveretti …

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