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Sardegna in Model Y: l’estate di Matteo

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Sardegna in Model Y: Matteo, un lettore veneto, racconta la prima vacanza in elettrico, con il Suv della Tesla. Partito con molti timori, se l’è cavata benissimo.Altri lettori hanno condiviso qui la la loro esperienza in vacanza, spesso il primo viaggio in elettrico. Come Francesco in Sicilia, Alessandro sul Garda, Caterina nel Conero, Christian in Croazia e  Paride a Capo Nord! Volete aggiungervi anche voi? Scrivete a info@vaielettrico.it, con foto e testo.
                   di Matteo Agostini
“Ho il piacere di scrivervi per raccontare la mia nuova avventura, in particolar modo essendo il mio primo anno di vacanza in elettrico. Abito nei pressi di Padova e sono partito con la famiglia alla volta de La Maddalena, in Sardegna con la Model Y RWD: due adulti più bambino piccolo, carico di valige e con tanto di bici elettriche al seguito… Al momento di prenotare, avevo controllato dove fossero le colonnine, scoprendo che non ce ne sono moltissime nell’isola e la cosa mi aveva lasciato qualche dubbio…“.
La ricarica nella stazione Free to X di Firenze.

Sardegna in Model Y: prima sosta alla Free to X di Firenze

Partito naturalmente con il 100% di carica, avevo previsto una sosta a Firenze, in modo da arrivare all’imbarco a Livorno con una percentuale di batteria discreta. Per non dover ricaricare poi in Sardegna, se non in hotel. Sosta quindi a Firenze alla Free To X (l’abbonamento BeCharge costa meno dei SC Tesla) con il 37%. Tempo di andare in bagno, far 2 passi e bere un pò d’acqua, in 20 minuti, e l’auto (batterie preriscaldate) era già all’86%. A parer mio c’è meno ‘sbattimento’ così che non a far benzina: scendi, passi la tessera, attacchi e tanti saluti! O almeno così l’ho vissuta. Arrivati in anticipo a Livorno per l’imbarco, abbiamo approfittato per farci un giro in centro sperando in un rabbocco nell’unica colonnina Enel che c’è. Ma era in manutenzione: poco male, ero comunque sopra il 50% e bastava. Ci siamo diretti verso la nostra fresca e intrattenuta (da un film) attesa per l’imbarco…Non invidiando chi era fuori al caldo per non dover lasciare l’auto (termica) accesa.
Relax nei momenti di attesa a bordo (qui aspettando il traghetto).

Le colonnine nell’isola ci sono, anche a Porto Rotondo

Questa penso sia una delle caratteristiche più belle dell’auto elettrica: poter tenere il clima acceso anche nei luoghi in cui non potresti farlo con una termica. Cosa di cui abbiamo goduto anche al momento dello sbarco, in quanto il garage è sempre piuttosto caldo. Arrivati a Golfo Aranci la mattina presto, abbiamo cercato un posto dove far colazione. Porto Rotondo aveva due colonnine comode. Andiamo lì, approfittiamo di vedere un posto nuovo e nel frattempo carichiamo (giusto un’oretta o poco più). Altra tappa con visita a Porto Cervo e poi su alla Maddalena. Dopo aver goduto del panorama, del mare e del cibo, coadiuvati dalle bici, una carica in hotel è stata sufficiente per continuare senza problemi. Ripartenza per il viaggio di ritorno con il 75%. Visto l’orario abbiamo approfittato nuovamente di porto rotondo per pranzare e portare l’auto al 100%. Con un ultimo bagno in zona prima di salutare la Sardegna.

I programmi di ricarica? Rispettati a metà, è più facile di quel che si pensa

Ripresa la nave (peccato non si possa caricare dentro) e sbarcati a Livorno la mattina seguente abbiamo fatto una capatina a Pisa per la colazione. E, naturalmente, vedere la famosa torre. Beandoci (lo confesso) del parcheggio gratis dovuto al rabbocco. Il tempo necessario per portare la macchina al 100% e si riparte con destinazione casa.
E con il 16% in arrivo, senza ulteriori ricariche intermedie, finisce la prima corroborante avventura. Entusiasta dell’avventura, vi elenco le mie conclusioni. I programmi di ricarica che mi ero fatto li ho rispettati per metà, approfittando invece dei posti che abbiamo deciso di vedere nel mentre. Questo mi capire/insegna che è si giusto avere un’idea di dove sono le colonnine, ma anche che si può prendere la cosa con più serenità di quel che si può pensare. Con le dovute accortezze, chiaro. Il viaggio è stato rilassante, mi son goduto la macchina e la vacanza (e la famiglia ça-va-sans-dire), contento di questa avventura in elettrico.

Sardegna in Model Y: quanti km ho fatto, quanto ho consumato

Alcuni dati. In autostrada ho tenuto i 110 km/h come velocità massima, ho fatto una sola sosta in DC (Firenze all’andata), il resto in AC. Ho fatto un totale di 906km, con una media di 15,4 kWh/100km. In autostrada all’andata ricordo un 18,1kWh/100km con 37° e clima impostato a 23°.  Vorrei porre di nuovo l’accento su una cosa di cui avete già parlato. A Pisa mi è capitato arrivasse uno straniero per ricaricare vicino a me ed era inizialmente partito senza indugi sulla colonnina vecchia di Enel con la carta di credito.  Per poi domandarmi in inglese come mai non partisse. L’ho aiutato e poi tutto apposto, però dà la percezione di come le cose possano essere diverse in altri paesi (e più facili) e la cosa, non vi nascondo, un pò rattrista. Non da meno l’inserimento del cavo, dapprima storto, lo trovo piuttosto poco intuitivo, cosa che ha dato qualche noia all’utente straniero. I modelli successivi sono normali per fortuna.
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– La verità sull’auto elettrica è in edicola o su strada? Il video-commento di Paolo Mariano all’attacco di Panorama

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