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Ricariche troppo care, così l’elettrico non decolla

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Ricariche troppo care, molto più che all’estero, così l’elettrico non decolla e rischia di costare più del diesel, lamenta Gian Luca, un lettore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it .

ricariche troppo careRicariche troppo care, spendo 45 euro per 300 km. Il 40% più del diesel: possibile?

“Sono quasi quattro anni che vado elettrico e fortunatamente vicino alla mia abitazione esistono, ancora per poco, le colonnine elettriche comunali gratuite. Per questo motivo mi sto guardando attorno per vedere cosa offre il mercato delle cariche a pagamento. E ho scoperto dei prezzi folli praticati da Enel X Way sulle colonnine fast da 110 kW, 0,90 cent al kW. Per la mia auto da 50 kW di capacità arriviamo a 45 euro per 300 km di autonomia. Costa un 40% in più una media a gasolio di ultima generazione. Sono questi gli incentivi per la transazione energetica? Nel nord Europa non ho mai trovato a parità di potenza più di 0,60 al kW. Ci facciamo sempre riconoscere noi italiani? Gian Luca De Mattini

ricariche troppo careCi si difende solo con l’abbonamento mensile

Risposta. È innegabile che il prezzo delle colonnine (e dell’energia elettrica in genere) è più caro in Italia che nel resto d’Europa. L’unica arma per difendersi, se non si ha la possibilità di ricaricare a casa o al lavoro a tariffe più umane, è ricorrere agli abbonamenti. Si acquista un pacchetto mensile con il quale hai diritto di prelevare un certo numero di kWh, a un prezzo che in molti casi è di non molto superiore a 0,30 euro al kWh. Gli abbonamenti di Be Charge, per esempio, partono da 0,35/kWh, quelli di Enel X Way da 0,31. Ovviamente queste formule flat sono spendibili non solo sulla rete del gestore da cui le acquistiamo, ma anche su tutte le colonnine degli altri marchi con cui c’è  interoperabilità. Possibilità che esiste tra tutti i principali network. Il vantaggio è che sai già quanto spendi, indipendentemente dalla potenza della colonnina. Il limite è dato dall’effettivo utilizzo dell’intera dotazione dell’abbonamento:  più kWh rimangono inutilizzati e più sale il prezzo effettivo che abbiamo pagato.

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51 COMMENTI

  1. Bisogna in primo luogo capire che un’auto elettrica non è un auto con motore a combustione interna.Quando questo primo dogma è stato assimilato si riesce a calcolare e pianificare i propri viaggi.
    Io sono 5 anni che utilizzo un’auto elettrica ,Chevrolet Bolt,al momento in qui scrivo 120K km e mai un problema:quando faccio un viaggio lungo velocità mai piu di 110 km/h e ricarico max 80% della batteria.La velocità di ricarica della mia auto e’ di 50 kWh max.Questo non mi ha mai impedito di muovermi e sono estremamente contento della scelta fatta 5 anni fa.

    • Questo commento era per un’altro articolo…..i refresh del sito non so perché mi hanno aperto invece su quest’altra pagina ahahah

  2. Il costo applicato dai vari operatori presente sul mercato tiene conto, da un lato, dal costo della materia prima energia e dall’altro lato dal notevole costo necessario alla realizzazione di una colonnina di ricarica.
    Nel caso di una banale colonnina ultrafast da 200 kw vanno calcolati oltre ai 70.000 di costo del charger, anche tutti i costi accessori come allaccio Enel, progetto dell’impianto elettrico, realizzazione cabina elettrica e tutti gli annessi e connessi che fanno lievitare il costo per ogni singolo punto di ricarica ultrafast sino a circa 200.000 euro.
    Questi costi dovranno poi essere giocoforza essere riversati sul cliente per perseguire prima un punto di pareggio e poi utili…

  3. “abbonamento”: moderno sinonimo di “tu ci dai un tot di soldi ogni mese in anticipo e a fondo perduto, e poi noi ti facciamo un po’ di sconto. Ah, e se non lo usi ovviamente ce li teniamo e sono affari tuoi”.

  4. …continuo a non capire perché il Governo, l’Europa, l’ENI, l’ENEL, le Regioni, i Comuni e compagnia cantante dovrebbero persistere nell’agevolare VOI (gente RICCA che compra costosi giocattoli con gli incentivi pagati dal popolo) e continuare a penalizzare chi le auto elettriche semplicemente non se può permettere….
    Avete voluto la “bicicletta”?
    Bè, adesso pedalate, senza continuare a lamentarvi e a pretendere!

  5. molti casi è di non molto superiore a 0,30 euro al kWh. Gli abbonamenti di Be Charge, per esempio, partono da 0,35/kWh, quelli di Enel X Way da 0,31. Ovviamente queste formule flat sono spendibili non solo sulla rete del gestore da cui le acquistiamo, ma anche su tutte le colonnine degli altri marchi con cui c’è interoperabilità. Possibilità che esiste tra tutti i principali network. Il vantaggio è che sai già quanto spendi, indipendentemente dalla potenza della colonnina. Il limite è dato dall’effettivo utilizzo dell’intera dotazione dell’abbonamento.
    ESISTE UN ELENCO COMPLETO DI TUTTI I FORNITORI COMPATIBILI SIA CON BE CHERGE CHE CON ENEL X WAY E SE IN ITALIA SONO I PIU’ PRESENTI NEL TERRITORIO GRAZIE

  6. Quindi questo signore guida elettrico da 4 anni e non sa che esistono gli abbonamenti? Io ho l’auto elettrica da 2 mesi, ho usato a giro già 3 abbonamenti diversi pagando mediamente 0,33 euro/kWh e conosco a memoria tutte le formule di abbonamento. Questo lettore mi puzza di troll lontano 1000 miglia…

  7. Appena tornato da un viaggio in Spagna di oltre 5000 km totali con la mia Tesla M3 LR , ricaricando solo nei Supercharger. Costi di ricarica: In Francia 0,42 €/Kwh, in Spagna 0,52 e in Italia 0,60. Se anche Tesla fissa tariffe così levate nel nostro paese (quasi il 50% in più rispetto ai transalpini) allora il problema non sta in EnelX Bcharge e vari altri, ma bensì in criticità di sistema. Come d’altra parte ben sanno i nostri industriali, che da sempre si lamentano di pagare l’energia per le loro imprese tanto di più rispetto ai concorrentti esteri. A margine sottolineo che con questi costi (i SC non sono notoriamente economici) ho risparmiato circa il 20% rispetto ad andare a gasolio pagandolo 1,70 €/L (In Francia e Spagna mi è parso costasse un po’ meno che da noi)

  8. Appena tornato da una viaggio in Spagna di oltre 5000 km con ricariche solo nei Tesla SC con la mia M3 LR. Costi di ricarica: in Francia 0,42 €/Kwh, in Spagna 0,52, in Italia 0,60. Se anche Tesla fissa tariffe così superiori nel nostro paese il problema non è dei vari EnelX BCharge e via dicendo, evidentemente è una criticità di sistema. Come d’altra parte dicono da decenni gli industriali italiani quando si lamentano che il costo dell’energia per le loro imprese è nettamente superiore ai loro concorrenti stranieri. A margine sottolineo che con questi costi (notoriamente i SC non sono a buon mercato) ho risparmiato circa il 20% rispetto al gasolio se pagato 1,70 €/L

  9. Parole sante. Qualche domenica fa parto da Pavia con una 500 elettrica di un’amica, quella che come dice comicamente la Fiat ha la batteria maggiorata, per andare a trovare amici nel mantovano (180 km più o meno). Mi piazzo in autostrada a 120-130 km per sentirmi dire “ma sei matto?”. In pratica scopro che a quella velocità non ci arriviamo a destinazione; ma ugualmente ci provo, e miracolosamente ci portiamo a una colonnina a 10 km dall’arrivo, mezz’ora di attesa che si liberi (ormai eravamo a secco), due ore di ricarica, altra mezz’oretta di coda e siamo a destinazione. Cinque ore signori, spendendo più che con una Yaris ibrida con una macchina da 35.000 euro su strada. Questi sono pazzi.

    • Bisogna anche imparare a guidarla, un’auto elettrica. Se avesse viaggiato a 110 kmh sarebbe arrivato due ore prima, senza ricaricare. Se avesse ricaricato a Mantova Nord (colonnine Ewiva da 300 kW)avrebbe fatto il pieno in 15 minuti. Se avesse usato un abbonamento flat di Enel X Way avrebbe speso 10 euro.

      • Ci medito sopra… è che francamente al momento di vantaggi ne vedo pochi, ovviamente come scelta non la contesto ci mancherebbe

      • Le nuove tecnologie in via generale, funzionano e prendono piede se migliorano il confort e lo stile di vita in generale.
        Però se mi dite, se vai più piano, se carichi qua, se carichi la, se pianifichi il viaggio, se guidi così, se sai dove ricaricare, se ricarichi in tempo, se….. Troppi “se” per essere una tecnologia che ti semplifichi la vita se poi ci aggiungiamo anche gli esperti del settore, come detto anche qui dal SIG. Massimo, la tecnologia è già matura e sviluppata non penso proprio che sia la tecnologia del futuro e abbia uno sviluppo di massa.

        Poi ci mancherebbe ognuno compra e si muove come vuole, per me rimane un modo scomodo e dispendioso di muoversi

        • parla per sentito dire o ha qualche esperienza? scusi se lo chiedo ma nessun automobilista elettrico la pensa come lei. Che ci sia tanto da migliorare è evidente, ma nessuno tornerebbe a guidare un auto termica

          • Nessuna esperienza per questo seguo e vi leggo per farmi un idea, quindi parlo “per sentito dire” di @VaiElettrico e di lei che ci scrive più di tutti.

            Mi sto facendo la mia idea ovviamente, leggendovi, se la via elettrica è percorribile o meno e ad oggi se mi devo comprare un auto mi spiace ma non sarà elettrica, tecnologia troppo acerba per spenderci soldi.

    • Se fai un viaggio sapendo la distanza che copri e conoscendo l’effettiva autonomia dell’auto che hai sotto le chiappe, programmi il tuo viaggio senza rischiare di rimanere a piedi. Io sono stato a Firenze nel we del 1°maggio, coprendo 660 km tra andata e ritorno in autostrada, ho fatto due soste di mezz’ora all’ora di pranzo, una all’andata e una al ritorno, facendo due mezze ricariche fino al 100% ma me ne bastava fare una sola arrivando a destinazione, tutto preventivamente calcolato in 10 minuti. Ci sei o sei un altro troll anche tu?

    • Buongiorno, io viaggio tanto sulle autostrade in Germania e quindi ho a disposizione velocità di crociera/di cruise comprese tra 80 (minimo legale in autostrada) e 200 km/h (dove la mia auto ha il limitatore).

      Questo per dire che a me capita spesso di chiedermi: meglio andare più veloce, macinare più strada ma ricaricare più spesso (ad esempio su un viaggio di 600 o 800 km) o andare più piano e fermarmi a ricare meno spesso o per meno tempo?

      Per scegliere la velocità di crociera ideale uso uno strumento che si chiama A Better Route Planner (che funziona via app o nel browser), dove posso impostare la velocità massima che terrò sul tratto senza limiti e vedo come cambia il tempo totale (in marcia + ricarica).

      Questo sistema considera la velocità di ricarica dello specifico modello di auto e quindi può dirti se “perdi più tempo” ad andare piano ricaricando di meno o andando forte ma fermandoti per più tempo a ricaricare.

      Io ero un po’ esitante nel passaggio all’auto elettrica proprio per l’utilizzo autostradale e, in tutta sincerità, grossi problemi non ne ho mai avuti (e io ho un’elettrica un po’ “vecchiotta” di concezione che consuma tantissimo), ho sempre abbinato le soste per mangiare e sgranchirmi alle soste per ricaricare. Mi è capitato forse due volte di dover ridurre la velocità per non arrivare “tirato” con la batteria.

      Con le Free To X in autostrada adesso ogni volta che vengo in Italia non ho più pensieri. Io ho un’auto completamente diversa dalla 500 con circa 300 km di autonomia a velocità autostradale, ma non riempio mai tutta la batteria e ogni 200/250 km le do una caricatina quando faccio le pause ogni ora e mezza/due ore di guida.

      Non dico che viaggiare in autostrada con le auto elettriche sia flessibile come farlo con un Diesel con il serbatoio da 90 L (che però da riempire costa un tantinello di più, almeno da me), ma non fa poi così schifo come si potrebbe pensare dopo il primo impatto (che anche per me è stato traumatico, all’inizio non capivo bene come gestirmi con le ricariche e quindi arrivavo sempre tiratissimo a destinazione, poi ho lasciato fare alla macchina e con l’esperienza ora so già dove mi fermerò sui tragitti che conosco e faccio spesso).

      E poi, anche quando magari mi secca fermarmi dieci minuti in più del previsto per finire di riempire la batteria, “mi consolo” pensando a tutto quello che risparmio quando faccio qualsiasi cosa che non sia l’autostrada (nell’uso cittadino ed extraurbano a medio raggio spendo una frazione di quello che spendevo con la termica e caricando a casa non ho aggravi di tempo).

      Se le capita tra le mani un’altra elettrica, le darei una nuova possibilità con qualche inevitabile e necessario aggiustamento 🙂

  10. ANCH’IO SE VADO DA BOTTEGA VENETA A COMPRARE UNA BORSA SPENDO 3000 EURO.
    Eppure l’ultima borsa regalata alla moglie era di Coccinelle ed è costata circa 300.
    Poi… lei la usa solo in occasioni speciali e preferisce usare quotidianamente la sua che forse le è costata 15 euro al mercato.
    Dunque per la ricarica?
    Casa… o abbonamento flat?
    Non tiriamo in ballo il governo anche per queste cose…
    lo sappiamo tutti che l’energia è ancora un gioiello Italiano e che fra poco verrà a scontrarsi con i veri produttori di energia Francesi.
    Sicuramente a Roma di quanto paghiamo le ricariche non gli può fregare manco di zero visto l’atteggiamento degli ultimi mesi (da quando sono saliti al governo se non sbaglio)…
    … la priorità è annegare gli immigrati tranne quelli che possono lavorare in nero. Fare i condoni, prendere i soldi dall’Europa del pnrr per la transizione ecologica e trasformarli in soldi per la transizione CEMENTIFICA.
    I soldi di Enel e di Eni vanno sui cedolini delle azioni … mentre quelli dell’Europa vanno direttamente in capitoli di bilancio importanti tipo le orchidee sempre fresche sulle scrivanie di Roma.

  11. Ma scusa dopo 4 anni di utilizzo di un’auto elettrica non sai delle tariffe flat? Nessuno ricarica a consumo, o flat o niente. Sarebbe come tenersi una vecchia tariffa telefonica con scatto alla risposta e tot centesimi al minuto anziché una all inclusive

  12. Posso fare una domanda?
    Ma quando le elettriche saranno la maggioranza lo Stato i mancati introiti dalle accise (e dall’IVA sulle accise, caso unico), secondo voi, non andrà a prenderle dall’elettricista da autotrazione?
    L’automobile è sempre stato un bancomat per tutti i governi, adesso dovrebbe cambiare tutto?
    O metteranno tasse di possesso insensate o tasseranno il possesso di particolari prese in casa e l’elettricità alle colonnine di ricarica.
    Mettiamoci pure i costi di manutenzione di una rete che sarà immensa e alla fine la motivazione economica sparirà.
    L’elettrico conviene fino a che è, rispetto al convenzionale, detassato.
    Io la smetterei di parlare di questo lato dell’innovazione e parlerei dei vantaggi sul piacere di guida e in termini di inquinamento perché il resto dipende solo dai Governi….

      • Non mi pare tanto una conclusione di buonsenso.
        Data la domanda (saranno convenienti?) la risposta è: “Non lo sappiamo ma chi se ne frega, sempre noi dobbiamo pagare”.
        Quindi torno a dirvi: inutile parlare della convenienza, che si parli di altro…
        Anche perché, quando ci verranno a dire che ci vuole il nucleare (vedesi scontro franco-tedesco sui carburanti… Uno vuole mantenere una porta aperta perché teme il consumo energetico senza nucleare, l’altro non vede l’ora di costruire centrali ovunque perché ha le competenze) perché non basta la corrente, sarà, dopo quello della convenienza economica, il secondo big problem da risolvere…
        E non mi dite che, se esistono le lobby del petrolio, non ci sono quelle del nucleare perché sennò cominciamo a parlare di unicorni e buonanotte

  13. Io se non avessi la possibilità di ricaricare in casa ( spendo circa 14 cent a kw) non so se avrei comprato l’auto elettrica. Uso le colonnine solo per viaggi lunghi, altrimenti il costo dell’auto più quello dell’energia sarebbe eccessivo.

    • Un commento obiettivo.

      Considerando che ad oggi, a parte per chi vive nel paesello con possibilità di casa unifamiliare e punto di ricarica privato, ricaricare a casa è pura utopia quindi viene da sé o che l auto elettrica sia solo, ad oggi magari un domani spero sia diverso, una moda per radical chic.

      Per l italiano medio, che vive in condominio nella grande città senza punto di ricarica privato è pura utopia anti economica.

      Molto meglio muoversi con mezzi alternativi (micro mobilità o mezzi pubblici).

  14. Sicuramente la situazione Italiana non è rosea. Detto questo, con un minimo di applicazione si può tranquillamente ricaricare a prezzi tra i 31 e i 38 centesimi al kwh che secondo me sono più che accettabili (vedi becharge, a2a, enelX). Quando la flat di enelX si poteva rinnovare più volte al mese le cose erano più semplici da gestire, ma anche ora riesco a cavarmela pur caricando spesso alle colonnine. Semplicemente quando esaurisco una flat salto a quella di un’altra compagnia… e passa la paura.

  15. E mi permetto di fare il menagramo pessimista,
    finché non riescono a ridurre ai minimi termini la percentuale di auto elettriche nuove immatricolate questi ogni tot mesi ci mettono l’aumento.

    • Non ha senso: vorrebbe dire che i gestori sono impazziti, perché continuare ad installare colonnine a manetta mentre contemporaneamente alzano i prezzi non mi pare una strategia intelligente…

      • Il gestore è lo stato, non dimenticarti che sia Eni che Enel fanno capo al ministero delle finanze (Giorgetti), e possono permettersi il lusso di fare quello che vogliono.

        Io posso mettere ovunque un cesto di biada per cavalli e dire “vedi, il cibo c’è”, e poi farla pagare ad un prezzo che nessuno l’acquista dicendo “vedi, a nessuno interessano i cavalli”.

  16. Il problema enorme è che questo governo non solo non vuole l’elettrico,addirittura lo boicotta come si vede dai pochi incentivi,dalla presa in giro del bonus colonnine ecc….si pensa ancora a quella stupidaggine dei bio carburanti. Non hanno ancora capito che la transizione verso l’elettrico è ormai irreversibile,poi quando la capiranno sarà troppo tardi e magari non essendo più maggioranza di governo se ne fregherranno bellamente,lasciando la patata bollente in mano ad altri. Scommettiamo?

    • Temo che i primi a boicottare l’auto elettrica siano gli italiani, notoriamente renitentissimi ai cambiamenti e che hanno votato per avere questo governo…
      “Ogni popolo ha il governo che si merita” (J. De Maistre)

      • Nessuno boicotta niente, ne il governo, ne gli Italiani. Non cambierebbe nulla anche con gli armocromisti al governo.
        L’ elettrico non decolla per : i costi di acquisto elevati, la carenza di colonnine/hub di ricarica, l’incertezza quando si va fuori range della batteria. tempi di ricarica lunghi. Jungla dei gestori delle colonnine e relativi up e carte.
        L’ italiano non è renitente al cambiamento, semplicemente sta aspettando che la tecnologia sia matura ed accessibile a tutti.

        • La “tecnologia” è già matura da anni.
          È il resto (e non è tecnologico) a non esserlo.
          Tutto quello che fa Tesla (plug&charge, app con situazione in real time dei Supercharger, pagamento incluso) sarebbe alla portata di chiunque, essendo fissato da uno standard.
          Il fatto che in autostrada ci siano poche colonnine e da neanche un anno è un problema burocratico, così come la giungla di permessi per mettere wallbox in condominio o il fatto che il fotovoltaico viene rifiutato in tutti i centri storici (comprese le tegole fotovoltaiche indistinguibili dalle tegole in cotto).
          E poi c’è la mentalità.
          Perché gli altri paesi fanno e noi no?
          Se il 10% delle auto è di Segmento D e costa più di 40.000€, perché in proporzione non si vendono altrettante elettriche? Chi ha quelle auto ha i soldi, probabilmente la casa indipendente e il garage.

          • Pienamente d’accordo.
            Mi è capitato già più volte di discutere e alla fino ho capito che l’italiano medio si crede più furbo di tutti gli altri europei.
            All’italiano non la si fa… Peccato che con questo atteggiamento finiamo sempre più tra gli ultimi.

          • Mha, che la tecnologia sia matura da anni sul lato batterie è una sua opinione personale. La tecnologia attuale è sufficientemente matura ma le batterie sono troppo pesanti, troppo soggette alla temperatura, poco durevoli nel tempo, ancora sicure abbastanza. Non immagino auto con più di 10 che girano ancora, come sono la maggior parte delle auto in Italia.

        • La tecnologia è la stessa in tutta Europa. Però in Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Olanda la quota di auto elettriche supera già il 15%. Perfino la Spagna ci ha superato. Come lo spiega?

          • In merito adUK basta leggere le condizioni fiscali offerte alle auto elettriche. Tasse sul valore 2% invece del 25 o 30%. Leasing aziendale dove il costo viene tolto dall’imponibile lordo. Un noto canale YouTube mostrava come una Range Rover Sport phev costa meno di una golf come auto aziendale.

        • Ma lei ha mai davvero guardato dentro al mondo dell’auto elettrica?
          Io l’ho fatto, e ho cambiato.
          Con 26.000€ e rottamando il diesel, 11 mesi fa ho iniziato a guidare una Renault Zoe (una Tesla non mi serviva, e comunque non potevo permettermela), con altri 1.150€ ho adeguato l’impianto elettrico del garage (abito in un normale condominio) e installato una buona wallbox italiana con cui ricarico di notte mentre dormo, e ci sto facendo i soliti 9-10.000 km/anno per l’utilizzo casa/lavoro e qualche gita domenicale ogni tanto esattamente come prima.
          Ed è proprio questo “esattamente come prima” che mi ha colpito: la semplicità con cui l’auto elettrica ha sostituito in tutto e per tutto l’auto termica precedente.
          Quanti non vogliono nemmeno provare a guardarci dentro? Se non è renitenza questa…

        • In Italia a remare contro è fondamentalmente lo Stato con le sue partecipate, ed avviene nel Paese del sole e con una rete pubblica pagata dai cittadini non dalle lobbies interessate solo agli extra-profitti.
          Lo Stato con la sua burocrazia. che mette in bastoni fra le ruote per ogni intervento in un condominio (wallbox) o nei centri storici (fotovoltaico).
          Gli italiani, che di certo non sono il popolo più furbo (intelligente) del mondo, ne pagheranno duramene le conseguenze.

    • Aspettate quando metteranno anche le accise sull elettricità per autotrazione, già qualche politico sono sicuro ci sta pensando.

      • A parte che dovresti anche spiegare come si fa a distinguere se uno ricarica a casa….
        Comunque stai pur certo che prima di quello, si aumenteranno le accise sui combustibili inquinanti, esattamente come avviene per le sigarette, non potendole vietare, ne si alza il prezzo

        • Basta tassare le colonnine di ricarica pubblica, oltretutto mi sembra una giusta equità fiscale non capisco perché per muoversi con l’auto c’è di deve pagare le accise e chi no.

          E non mi dite che le accise servono per “nobili scopi ambientali” perché se andiamo a leggere le varie motivazioni spaziamo dalla guerra in abissinia, al disastro del Vajont per finire al rinnovo dei contratti dei ferrotranvieri.

          Penso che al rinnovo dei contratti dei ferrotranvieri è giusto che contribuiamo tutti o sbaglio?

          • Intanto le tasse devono essere eque.
            Se tu metti le tasse sulle colonnine pubbliche, i poveracci che non hanno un box pagherebbero molto di più di chi ha una villetta e si ricarica con i pannelli solari 2 o 3 o più vetture, non credi?

            Secondo, le tasse le prendono dove vogliono, se vogliono e se ce ne fosse bisogno: potrebbero al limite mettere una tassa di proprietà legata ai km percorsi, visto che tanto tutte hanno il GPS.

            Ma prima aumenteranno le accise sui combustibili fossili.

  17. Enel X è di Enel la cui maggioranza è del ministero dell’economia e delle finanze il cui capo è Giorgetti.

    Plenitude (Be Charge) è di Eni la cui maggioranza è del ministero dell’economia e delle finanze il cui capo è Giorgetti.

    Ma dove vogliamo andare!?!?!?

    • Solo i deficienti con l’auto elettrica spendono 45 € per 300 km!!!!
      Io 2 settimane fa ho fatto 1070 km con una spesa di 69 € (flat travel di enel X, quella da 160 kWh) e se entro un mese dovrò fare un altro viaggio del genere aprirò flat di Becharge….
      Le flat sono tante e di tutte le taglie, impossibile non trovarne una adatta alle proprie esigenze: a consumo alle ultrafast (che si usano solo nei lunghi viaggi non di certo tutti i giorni) ci carica solo chi non ha neanche la voglia di informarsi un minimo.

      • concordo con te, ma va detto che una certa puzza di bruciato si comincia a sentire,
        se veramente si vuole passare all’elettrico in fretta
        non si capisce perchè le grandi aziende produttrici di elettricità abbiano tariffe astruse oltre che costose…
        a meno di non dare una occhiata al tema delle comunità energetiche, con decreti in attesa,
        agli incentivi alle wallbox con decreti in attesa, ai freni sulle rinnovabili, ecc ecc…

        vien da pensare che ci sia una regìa come suggerisce caprone manicheo, per dire……..

        • Aggiungi anche gli accertamenti fiscali della gdf ai proprietari di Tesla (non ho mai visto un verbale di accertamento a proprietari di altri marchi)

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