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Quelli che tornano indietro dall’auto elettrica

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detrattori mondo elettrico

Quelli che tornano indietro, l’auto elettrica è stata un errore ci sono, eccome. Non sono molti. Ma, ne abbiamo già parlato, c’è anche chi acquista (o noleggia) una EV e poi ci ripensa, convinto di aver fatto la scelta sbagliata. Vende o riconsegna anticipatamente e torna a un’auto tradizionale. Articolo+ video.

Quelli che tornano indietro…/ Ecco perché si pentono

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Eh sì, ci sono anche loro. Quelli che acquistano un’auto elettrica attratti dall’ultima novità, senza essere minima informati su come funziona la gestione di un’auto a batterie. Un fenomeno di cui ci siamo già occupati con alcune testimonianze dirette. E su cui ora torniamo con il video qui sopra. Partendo un caso di cui si è molto vociferato nella mia zona: l’acquirente di una BMW iX che ha deciso di restituire l’auto e di tornare all’antico. Non per problemi dell’auto in sé, ma perché proprio non gli andava giù l’elettrico. Perché si pentono, dunque? Una prima responsabilità ce l’hanno i costruttori, che in genere incentrano i loro spot pubblicitari sull’autonomia. Si rassicura in modo tale da far quasi pensare che il range sia quello di un diesel. E la delusione arriva, inevitabile, soprattutto per chi ha fatto un acquisto d’impulso, cambiando auto come faceva quando passava da un’auto termica all’altra.

quelli che tronano indietro
Le ricariche in autostrada, ancora mancanti, erano uno dei motivi per tornare indietro dall’auto elettrica. Ora finalmente si stanno installando quasi ovunque.

I venditori non ti informano sulla ricarica e…patatrac

Altro problema: i venditori spesso non sono attrezzati per guidarti alla scelta giusta. Vi racconto il caso di un amico che è andato in concessionaria per vedere un’elettrica. Chi l’ha ricevuto ha speso un’ora e più di parole senza mai soffermarsi su una parte cruciale del passaggio all’elettrico: la ricarica. Ovvero: che cavi servono, quanto tempo occorre a seconda che si usino colonnine in corrente alternata o continua...In sostanza: l’auto elettrica non è un capriccio, è una scelta consapevole, con alcune informazioni di base senza le quali vai incontro a problemi sgradevoli. E c’è chi torna indietro, anche se i sondaggi dicono che si tratta di una percentuale ben inferiore al 5. E qualche inconveniente che in passato induceva a questa retromarcia è in via di risoluzione. Non solo per l’autonomia, sempre più estesa nei nuovi modelli. Spesso ci si lamentava della mancanza totale di ricariche in autostrada: ora finalmente stanno arrivando.

quelli che tornano indietro

In conclusione, il mio appello ai costruttori è: le vostre pubblicità fanno passare un messaggio sbagliato. Anche un’auto con 1000 km di autonomia (qualora ci fosse), se utilizzata come una termica, porrà dei grossi disagi al suo guidatore. Se utilizzata come una termica, mostrerà limiti che di fatto non avrebbe.

— Leggi anche / Quelli che indietro non tornerebbero mai. Come Roberto, che qui spiega perché con la sua Mini EV risparmia rispetto al diesel, a dispetto degli aumenti…

 

TAG: quelli che tornano indietro

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75 COMMENTI

  1. Salve a tutti.
    Volevo fare una domanda a voi. Mio marito hai comprato una auto elettrica da quale un anno e da allora in poi la carica nella presa normale da casa( che è in garage), secondo voi è economico? Si paga di più? Mau caricato in una colonnina. Per favore mi potete chiarire questo dubbio? Per me non si risparmia. È una Captur 2021 acquistata in concessionaria.
    Grazie per l’attenzione e per chi mi rispondi.
    Cordiali saluti.

    • Dipende da che contratto avete, Magda, se è mercato libero (con prezzo bloccato) o maggior tutela. Nel secondo caso al momento ci sono colonnine che costano meno al kWh della ricarica in garage.

  2. Salve, se posso dire la mia: i venditori hanno venduto fino a ieri solo auto termiche, da oggi vendono dei computer su ruote e per far girare le ruote serve una cosa che si chiama batteria, non sanno che tipo di batterie ci sono in commercio o quelle che montano o a quanto ricaricano in AC o in DC non sanno gran ché. PERO’ dopo un viaggio da Modena a Roma e ritorno vi propongo una considerazione: stazione Giove e stazione Magliano sull’autostrada.. bello sono a 300Kwh e ci sono 4 stalli !!! freetox.
    arrivo a Giove con batteria al 15%, riscaldata e…. oooh non vado a 300 e nemmeno a 200…. 195…. peccato, ed ero DA SOLO a ricaricare, altre 3 colonnine vuote…eppoi al sole… la colonnina da 22kwH ERA ALL’OMBRA….??? da 22Kw all’ora.. ma dico io … vabbé, vado a Roma giro rigiro ecc.
    Di ritorno fermata a Magliano distributore, ci sono 4 colonnine una Ford mach-E in avvio ed io che arrivo, il signore di una certa età non riusciva a far partire la ricarica, mi chiede help, gli chiedo se intanto mi posso collegare io, cinque secondi ed ho fatto, quindi funziona tutto, poi aiuto il signore che mi diceva che prima doveva azzerare qualche cosa sul computer mach-e non so, poi anche lui sono riuscito a collegarlo e tutto bene anche per lui… solo che andavamo io attorno i 100Kwh ed anche lui circa, nel frattempo sono arrivate altre due elettriche e le colonnine erano quindi TUtTE OCCUPATE !!!

    AGGIUNGETE colonnine please, non per me che ho TESLA e che poco distante avevo BEN 6 o 10 stalli Tesla… ma per gli ALTRI signori che altrimenti si che le vendono e ritornano alle TERMICHE… !!!

    • Beh, chiaro che se ci sono auto elettriche in circolazione serve l’infrastruttura. In Italia siamo partiti tardi perché a qualcuno non piaceva l’idea di mettere le colonnine in autostrada,. probabilmente perché fanno concorrenza alle pompe di benzina, poi si finisce per vendere meno carburante.
      Ora siamo impegnati a difendere la sacralità dell’imparzialità tecnologica, roba che a noi tecnici poco avvezzi al marketing fa accapponare la pelle, ma la politica è compromesso e bisogna pur anche pensare ai poveri petrolieri che rischiano i lauti dividendi.
      C’è una buona notizia però: quattro stalli tutti occupati, evidentemente nonostante tutte le energie profuse per rallentare il cambiamento, la mobilità elettrica ha ormai trovato la sua breccia nella diga: se invece di aprire le saracinesche i nostri incauti decisori continueranno a mettere pezze per fermare l’acqua il risultato sarà una diga sfondata.

      Ecco, e anche oggi ho fatto la mia parte da Grillo Parlante.

  3. Sig. Leonardo, in realtà il discorso iniziale è “Quelli che tornano indietro dall’elettrico” mentre “le risorse sono finite” è semmai un suo discorso iniziale (tra l’altro a risposta di un altro post che non parlava di fine delle risorse) quindi, anche in base ad altre sue affermazioni più sopra, ho la netta sensazione che ha la tendenza a giudicare il suo prossimo sulla base di 3 righe scritte in un forum. Questo magari non sarà intellettualmente disonesto ma, come approccio, non lo trovo granché intelligente.

    • Abbia pazienza, mi prendo la responsabilità di ciò che scrivo ma non posso prendermi quella di ciò che ha capito.
      La penuria di petrolio, così come quella di gas, di elettricità, di chip non è dovuta alla mancanza di petrolio, gas, elettroni o silicio. È dovuta a fattori esterni quali guerre, alleanze e fattori politici vari. Il problema con petrolio e gas è che li usiamo senza possibilità di sostituzione e ci serve che il loro flusso sia continuo, perché per utilizzarli occorre bruciarli, questo le è stato fatto notare anche dalla redazione.
      Invece di rifletterci un po’ su ha pensato bene di rispondere con un argomento fantoccio, sostituendo la sua tesi (il petrolio e il litio non sono infiniti) con un’altra riguardante l’impatto del riciclo del litio.
      Se ci avesse pensato un minuto in più mi avrebbe magari fatto notare che anche per il litio in caso di guerre o problemi politici con gli Stati che detengono i migliori giacimenti, potremmo trovarci altrettanto in difficoltà. In questo modo almeno mi avrebbe dato l’opportunità di risponderle che sarebbe meglio investire nella mobilità elettrica prima che questo diventi un problema e poi gestire al meglio il riciclo di questo metallo così importante per il nostro futuro. L’alternativa è vivere alla giornata fino a quando i problemi si presentano, e gestire le emergenze alla italiana maniera fino a quando ne saremo in grado.
      Cordialità

      • Mi meraviglio sempre a constatare come pochissimi si rendano conto che il petrolio sta già finendo. Ne abbiamo bruciato più dell’85% dall’inizio del 900 ad oggi e sicuramente non arriveremo mai a bruciare l’ultimo barile (il che succederà nel 2070 circa) perchè 10 o 20 anni prima ci saremo già scannati in una guerra per l’energia all’ultimo uomo. Di cui peraltro stiamo vivendo l’anteprima.

        • Un proverbio saudita recita:

          Mio padre cavalcava un cammello. Io guido una macchina. Mio figlio pilota un aereo a reazione. Suo figlio cavalchera’ un cammello.

          E se lo dicono i sauditi…

  4. L’articolo dice cose fondamentali, la prima a cui ci si potrebbe fermare senza leggere e ascoltare il resto:
    “Eh sì, ci sono anche loro. Quelli che acquistano un’auto elettrica attratti dall’ultima novità, senza essere minima informati su come funziona la gestione di un’auto a batterie.”

    L’elettrico non è immediato, ci vuole preparazione, pianificazione e pure delle rinunce, l’unica risposta, che è una risposta a metà, per me resta il plugin.
    Il bello dell’elettrico (fluidità di guida, silenziosità e confort, potenza, risparmio nella circolazione e nel traffico cittadini, zero emissioni in città) e la libertà di andare dove si vuole con un motore termico.

    La mia plugin? Finora quasi 8000km, 2000 in termico con consumi più bassi di quanto avrebbe fatto la versione normale e il resto in elettrico con un risparmio di circa due terzi sui consumi cittadini anche con gli aumenti dell’elettricità.
    Fossi uno che viaggia solo fuori città? Meglio un diesel, un’auto da usare solo in città meglio un’elettrica, per la libertà la plugin.
    Ma perchè tornando a monte è una risposta a metà?
    Non perchè va metà in un moto e metà nell’altro, il problema è che doppio uso costa, e le plugin sono care.
    Nessuno regala niente….

    • «L’elettrico non è immediato, ci vuole preparazione, pianificazione e pure delle rinunce»
      Perché le rinunce? Se, attraverso la preparazione e la pianificazione, uno arriva a capire che dovrà fare delle rinunce, basta semplicemente che NON acquisti l’elettrico, per ora.
      Credo sia stato detto e ridetto almeno un miliardo di volte: l’elettrico è già abbordabile per milioni di persone, ma non ancora per tutti.

      • Boh io per ora sto rinunciando a:
        Controllare che il livello dell’olio non scenda sotto il minimo
        Controllare che il livello del refrigerante scenda sotto il minimo
        Preoccuparmi dell’urea
        Cambiare le pastiglie troppo di frequente
        Preoccuparmi che gli arabi decidano di ridurre la produzione di petrolio
        Preoccuparmi che la Russia non ci fornisca più gas
        Anche se a onor del vero grazie alla politica poco lungimirante e anti-rinnovabili mi toccherà preoccuparmene ancora per un po’.

        • La informo che i moderni motori termici degli almeno ultimi 20 anni hanno tagliandi ogni 20 / 30 k km e i livelli di olio e acqua a parte il liquido lavavetri (nelle bev i vetri si puliscono da soli?) non mi risultano scendano più. Le pastiglie anteriori ogni 70/100K km. Forse si riferisce ad auto anni 80?

          • Wow sono realmente impressionato.
            Ora ti racconto una storia: l’ultima auto termica che ho avuto (acquistata nuova nel 2014) ha avuto una perdita d’olio dal motore di cui mi sono accorto solo quando ormai di olio ne era rimasto molto poco.
            Avrei dovuto controllarlo più spesso e non fidarmi delle spie sul cruscotto mi son detto. Poi ho comprato un’auto elettrica e all’olio non ci penso più.

  5. Problemi giusti o meno rispondevo sull’ipotetico tempo perso ogni 10 giorni per il pieno rispetto all’ipotetico tempo che a quanto dite non perderò più con un’elettrica. Allora parliamo dei problemi giusti, concentriamoci su uno dei prerequisiti per l’acquisto di bev che hai citato: avere la colonnina a 100 mt da casa. Aggiungerei anche che deve essere a vista perché se non la vedo e parto da casa con la macchina scarica e arrivato alla colonnina questa è occupata cosa faccio? Aspetto? Torno a casa e ritorno dopo? Faccio un po’ avanti e indietro e piedi e mando la moglie a tenere il posto intanto che io recupero l’auto? Magari non saranno per te problemi seri ma se esiste un’alternativa più comoda mediamente e statisticamente quella più seguita è quella.

    • Mica ho detto che è tutto rose e fiori.
      Ho detto chiaramente che è da matti mettere le natiche in mezzo alle spine e acquistare una BEV se non si è certissimi di poter ricaricare a casa o come minimo a tiro della casa.
      Quindi abbia pazienza: ma se uno oggi ha la vettura elettrica è pechè dobbiamo dare quasi per scontato che può ricaricare a casa.
      Cosa c’è di “strano”? 😉

      -avere la colonnina a 100 mt da casa. Aggiungerei anche che deve essere a vista perché se non la vedo e parto da casa con la macchina scarica e arrivato alla colonnina questa è occupata cosa faccio?-

      Salvo possibilissime sfighe e fraintendimenti, le app dei gestori segnalano se la colonnina è in uso, se è libera o in manutenzione.
      Fatta un minimo di pratica, potrà addirittura “prenotarla” sempre tramite app con un minimo di anticipo per il quarto d’ora seguente se non erro.

      Se poi, come il sottoscritto, non ama il principio di armeggiare inutilmente con applicazioni di fronte alla colonnina (vuoi perchè piove, o magari non c’è tanto campo, vuoi per qualsiasi motivo) con la tesserina RFID (che però si paga 16 ghinee se non ricordo male) si bypassa il problema appoggiandola al manufatto erogatore.

      Ribadisco che stiamo parlando della famosa colonnina a 100 metri da casa. già 150 metri per i miei parametri “comodosi” sono troppi.

  6. Certi commenti non li capisco proprio ..
    “ho mollato un ev per un dieserl prima che mi arrivasse il fotovoltaico”
    “ho mollatto una ev e per fortuna sono riuscito a bloccare il fotovoltaico”

    ma chi siete i troll di Eni e Snam ?
    o i nipoti di Tafazzi ?

    ps . io sto potenziando il fotovoltaico proprio in prospettiva di un EV
    per adesso giro in plug-in prevalentemente in EV

    a chi ha comprato le auto a metano per risparmiare e sa cosa vuol dire risparmiare dico ..
    la combinazione fotovoltaico ev , per chi può, è win win per chi fa molti km
    per chi ne fa pochi è solo relax ,
    con la plugin vedo il benziaio due volte l’anno , con una ev vedrò le “costosissime e lentissime ” colonnine altrettante volte

    per la ex middle class dico solo , ci sono troppo poche EV in giro
    e quindi sul mercato dell’usato ci sono poche occasioni

    cheers

    • La più assurda è quella del fotovoltaico bloccato: come dire di non aver capito nulla sulla crisi energetica in atto senza dire di non averci capito nulla.
      Insomma, c’è gente che non riesce a vedere al di là del proprio naso come quelli che si lamentano che comprano sempre “sui massimi” e vendono “sui minimi”. Anzi è colpa degli speculatori, dei poteri forti e del governo, mai un dubbio di aver fatto scelte sbagliate.
      La loro è una specie di filosofia di vita: non c’è ieri, né domani, sempre impegnati a correre dentro la ruota.
      E non provate a toglierla la ruota, o vedrete la rabbia uscire dai loro occhi.

      • Uno di questi giorni magari mando una mail dettagliata con la mia esperienza di questi 3 anni con tutti i costi reali sostenuti e mie personali conclusioni. Ad ogni modo non mi sento uno sprovveduto. Ho acquistato elettrico con cognizione di causa, informandomi prima (qui e altrove) il più possibile riguardo autonomie, vantaggi e svantaggi, cercando colonnine nei dintorni etc.. e all’epoca ho acquistato con l’intento di rimanere EV, il tempo e l’utilizzo però poi mi han fatto tornare sui miei passi. Riguardo il fotovoltaico, 2 anni fa ho iniziato l’iter per il 110 e solo ora inizio a intravedere qualcosa e quindi auto o non auto è una cosa che sfrutterò comunque.

        • Esatto Nicola, è quello che intendevo dire: il fotovoltaico da vantaggi anche senza auto elettrica e leggere che qualcuno ha bloccato il fotovoltaico perché poi ha deciso di non usarlo per caricare l’auto mi fa dubitare. Voglio dire, al massimo te lo ritrovi sovradimensionato, il che significa che in estate venderai energia in eccesso e in inverno farai più autoconsumo rispetto ad un impianto dimensionato “giusto”. In ogni caso in un periodo di instabilità del mercato elettrico con tariffe che vanno su e giù all’impazzata dire che il fotovoltaico non sia vantaggioso, in particolare sul lungo periodo, lo trovo piuttosto singolare.
          Attendo volentieri di leggere la tua esperienza.
          Ciao

        • io credo che il tuo problema sia l’auto elettrica “piccola” la Zoe ,con ricarica fast lenta ..
          insomma se pago 30000 eur,incentivati, per una piccola elettrica e poi vedo che con la stessa cifra posso comprare un diesel più grande ,una media ..
          più grande è meglio !!

          questo però vale per chi le auto le deve comprare cash ,
          per chi le compra a rate e ci ragiona un attimo ,
          ci aggiungi 50 eur al mese e hai una media elettrica..
          ma senza i costi di gestione del termico e con incentivi come bollo e assicurazione ridotti ..

          a questo punto però dirai , e ma con 50 eur in più per prendo una termica grande ..
          siamo al punto di prima ;
          aggiungi 100 eur al mese sulla la rata e ti fai una grande elettrica

          ora però la storia finisce qui ..
          perchè sulle berline grandi di fascia alta ..
          Tesla domina su Mercedes e Bmw , termiche o elettriche che siano ovunque nel mondo

          speriamo che presto , certi standard di qualità e autonomia si riversino presto sulle medie , senza dover aspettare Tesla

          my 2 cent

  7. Ho avuto una Zoe per 3 anni. Ora sono felicemente tornato ad una Fiesta diesel. Ho un garage, una wallbox, e a breve il fotovoltaico. Eretico? Per molti di voi probabilmente si. Ma smettiamo di dire che bastan pochi aggiustamenti per adattarsi all’elettrico. Confronto una qualsivoglia auto termica é oggettivamente “complicato” e dispendioso passare ad un ev e io scusate ma ho preferito la comodità

    • io sono passato a una tesla y già da un anno e non tornerei piu al temico. i vantaggi che da una macchina di questo tempo sono nettamente superiori agli svantaggi poi ci sta magari che altre marche fanno passare quel messaggio.

    • Come lei arrivi a stimare “dispendioso” l’utilizzo di un’auto elettrica già acquistata e con garage (e fotovoltaico in arrivo) faccio davvero fatica a capirlo. Sulle complicazioni non discuto: dipende dai gusti personali, dalla curiosità, dalle abitudini e dalla disponibilità a modificarle.

    • Anch’io ho una fiesta diesel come seconda auto, la prima è una Mokka-e. Ogni volta che vado a fare il pieno alla fiesta però benedico di averne almeno una elettrica. 72€ solo oggi e non ci farò 2 settimane come seconda auto. La bolletta bimestrale dell’energia mi costa meno e comprende casa più 2500-3000km in EV.
      Poi oh… se a qualcuno non importa dei costi beato lui

  8. Eccomi qua. Io sono un felice ex possessore di auto elettrica. Il problema più grosso è la balla dell’autonomia, che d’inverno è la metà di quello che ti dichiarano. Ora tornerò all’ elettrico solo quando sarò costretto, ho già buttato un sacco di soldi e per fortuna sono riuscito a bloccare l’installazione dei pannelli fotovoltaici, altrimenti erano altri 15k buttati.

    • “…per fortuna sono riuscito a bloccare l’installazione dei pannelli fotovoltaici, altrimenti erano altri 15k buttati.” Mah, il discorso forse ci porterebbe lontano, ma sarei curioso anche qui di capirne i motivi.

    • Buon giorno Marco, mi piacerebbe moltissimo raccontare la sua brutta esperienza su vaielettrico. Le va di contattarci via mail in modo che possiamo farlo?

      • Scusate non mi arrivano le mail con le risposte, quindi ho visto solo ora aprendo il sito. Avevo una Zoe, avevo già scritto la mia esperienza su un altro articolo. Per quelli che criticano il fatto del fotovoltaico, vorrei precisare che io non usufruisco del 110, il mio criterio è il tempo di rientro dell’investimento. Ogni 2/3 anni faccio un preventivo, e ho notato che il prezzo dei pannelli è notevolmente aumentato con l’aumentare del prezzo dell’energia. Quello che non capisco è come mai un mio amico che stà a nord di Londra ha speso 8000 sterline (senza incentivi) per un impianto come quello che avrei installato io e avrei speso 14800 euro con lo sconto del 50%.

  9. Noi termici siamo abituati male ed ora dobbiamo spendere per un’auto decente 30K € più un garage altrimenti non ricarichi la notte e quando vai in giro mai fare il pieno ma al massimo l’80% e mai scendere sotto il 20% perché se no la batteria poi ne risente ed in autostrada mai oltre i 110 altrimenti 250km filati non li fai neanche se hai doppia batteria! Ecco diciamo che di limiti intrinsechi il mezzo a batteria qualcuno ne ha di suo. Ma voi avete box e fotovoltaico quindi potete giudicare ed insinuare quanto siamo tutti stupidi a non dotarci di batteria e 4 ruote. Questo si evince molte volte dai vostri articoli e/o commenti!

    • Di norma carico l’auto all’80%, è vero.
      Se devo fare un viaggio, la carico al 100% non c’è nessun problema, a patto di non lasciarla così carica per giorni e giorni.
      Andare sotto il 20%, di nuovo, nessun problema, sei in viaggio, quando ti fermi ricarichi.
      In circa 30/35 min, dal 10al o5% con la id3 58kWh.
      Ad una JuicePump di EnelX, ricarica fatta mentre con la moglie e la figlia eravamo seduti al ristorante di fronte a mangiare.
      Che pena, vero?

      • sì, abbastanza pena in effetti. Doversi sedere a mangiare perchè obbligati ad attendere la ricarica dev’essere frustrante

        • Sedersi a mangiare senza auto in ricarica l’aiuta a digerire? Oppure lei è l’unico essere vivente che non si alimenta?

    • @Fabbio: oggi quasi nessuno compra un auto in contanti. Se paghi a rate, il risparmio d’uso va a compensare la rata poco più alta. E hai più valore nell’usato. Garage: se non ce l’hai, è l’unico ostacolo vero. In autostrada: il limite lo conosci, 130 Km/ora. Vuol dire che in un tragitto di 260 km , a patto che riesci a mantenere la media dei 130, cosa non facile, ci metti 2 ore, invece di 2 ore e 20. Insopportabile? Quanti viaggi fai di questo tipo? E’ chiaro che ci vuole un cambio di abitudini. Come per la differenziata, all’inizio sembrava difficile, poi si scopre che non è così.

  10. so che darà fastidio questo discorso, ma alla gente al di fuori di questo sito non interessa programmare la giornata in base alla ricarica: vuole continuare a utilizzare il mezzo nella stessa maniera di prima. e questo non è possibile..
    già andare in concessionaria e il venditore che ti illustra i vari cavi (non inclusi) che occorreranno per caricare scoraggeranno più di uno che non si vuole sbattere..
    qui, per un motivo o per l’altro, avete fatto tutti una scelta, consapevoli di quello che comporta: ma la maggioranza non è (al momento) interessata a complicarsi la vita.

      • mah… al massimo mi è capitato di scegliere dove mangiare per ricaricare in modo più comodo, anzi… non devo più partire prima da casa ogni 10 giorni per fare il pieno, perchè la macchina si arrangia da sola mentre dormo.

        • Partire prima da casa ogni 10 gg per fare il pieno? Con un’elettrica ti sarà capitato o ti capiterà di di dover ricaricare alla colonnina almeno 1 volta all’anno? Ecco il tempo che impieghi per ricaricare un’elettrica alla colonnina 1 volta all’anno è lo stesso tempo che impieghi per fare i vari pieni all’auto termica per 1 anno intero. Almeno, per me è così, in quanto io ci metto al massimo 3 minuti e per fare 800 km non per farne 300 o 400 al massimo. Io direi che in quanto a comodità su autonomia/ricarica non c’è ancora confronto a vantaggio del termico per “quasi” tutti gli altri motivi vari elencati in questo sito sarei anche d’accordo sui vantaggi dell’elettrico.

          • -Ecco il tempo che impieghi per ricaricare un’elettrica alla colonnina 1 volta all’anno è lo stesso tempo che impieghi per fare i vari pieni all’auto termica per 1 anno intero. –

            Chiedo scusa anche a lei, (sto chiedendo scusa a tutti…) ma sarebbe il caso di mettere ancora una volta nero su bianco quella che dovrebbe essere una grande verità.

            Che si abbia i pannelli fotovoltaici o anche solo un contratto dell’ “enel” decente, in questo preciso momento e per ancora un discreto numero di annetti NESSUNO SANO DI MENTE SI COMPERA UN’AUTO ELETTRICA SE NON PUO’ RICARICARE A CASA o, come minimo, se per grazia ricevuta non gli hanno installato una colonnina entro 100 metri da casa.
            Oggi nessuno, salvo che non abbia istinti masochistici, si porta a casa una vettura elettrica senza questi pre-requisiti.

            Quando uno è fuori e ha fretta si attacca a una fast, se può mentre pranza o altrimenti metre fa altro.

            Quando uno è fuori, non ha fretta e sa già che farà altro si attacca a una “normale” da 11 kw.

            I problemi DI OGGI ancora da risolvere (e fatalità sono i miei) sono:

            Quando uno fa tanta autostrada, è tirato coi tempi perchè l’è drè a lavurà e non sta andando in vacanza a Varazze e

            a) per proseguire il viaggio deve cercarsi una fast appena fuori dal casello, magari spersa nel nulla (tanto per fare un esempio: come quella di Casei Gerola, di per sè in posizione tatticissima se non fosse che devi stare a guardare la macchina caricarsi magari in compagnia delle zanzare)

            b) la trova in autostrada ma comunque deve mettere in conto che su 300 km o si compra suppergiù minimo 50K di automobile o bisogna aggiungere mezzo’ora al percorso. Moltiplicato per X volte alla fine del mese o in alcuni caso anche della settimana diventano ore e ore buttate via.

            E no, la necessità di ricarica non è sempre automaticamente “allineata” all’ora di pranzo, e se uno deve far pipì ogni 120 minuti non sono gli altri che hanno per forza la vescica di ferro ma magari è lui che deve farsi un giro dall’urologo.

            L’ultimo problema è quando sei fuori, sei tranquillo e beato, non hai fretta, il cielo è blu, il sole non picchia e ci sono 23 gradi.
            Hai programmato tutto, ti sei fatto mente locale di tutte le colonnine sul tragitto, hai la batteria al 100% e parti sereno.
            Ma sai già che dove stai andando la colonnina non c’è o se c’è ti devi fare 5 km a piedi, hai un programma già fissato perchè sei sei in giro per lavoro e quindi sai già che la tua sosta non ti permettarà di ricaricare un bel niente, e al ritorno dovrai fermarti e perdere una mezz’oretta in modo totalmente inutile ad una fast che ti faccia tornare a casa.

            I problemi DI DOMANI verteranno sostanzialmente sulla “gestione” di grossi flussi autostradali (sempre lì si casca, in città problemi tendenti a zero) o relativi a eventi “spot” in grado di radunare tanta gente.
            Cose che scopriremo solo vivendo.

            Se vogliamo parlare di problemi, almeno parliamo di quelli giusti.

        • Mi perdonerà, ma non ho fatto valutazioni di merito. Mi limitavo a dire che ritengo aderente alla realtà dei fatti quanto esposto da Ernesto. Strettamente quello. 😉

          Detto questo pure io la sera attacco la Kuga alla presa e… Magia! il giorno dopo sono pronto per mille avventure. 😀

    • Nel mio caso il cavo ac e il caricatore domestico erano inclusi…mi sono dotata di prolunga da 10mt e adattatore per prese industriali ma sono oggetti con cui avevo già a che fare ,attaccarci il tagliasiepi o l’auto non ci vedo questa difficoltà….secondo punto io organizzo le ricariche in basa alla giornata non viceversa e credo sia proppio qui la differenza 🖖

      • Esatto, ricariche in base alla giornata. Non l’incontrario!
        Concordo sul fatto invece che ci sono abbastanza spesso difficoltà con le colonnine, vuoi per la difficoltà a trovare quella selezionata, vuoi perché la ricarica non parte, vuoi perché la colonnina è fuori uso oppure è occupata da una termica.

      • il cavo per le colonnine è, a quanto dicono qui, a pagamento.
        ed ecco la parola: “organizzo”.. prima della bev ha mai dovuto regolare la giornata in funzione del distributore? no? infatti..

        • Quindi lei è una persona disorganizzata?
          Dietro quell’organizzo c’è l’apertura di un’app e in alcuni casi basta usare il navigatore dell’auto e seguire le indicazioni.
          Lei quando va in posti che non conosce usa il navigatore o usa ancora la cartina?

    • C è chi addirittura sostiene l’esatto contrario.
      Vorrei capire quale e chi sia la sua fonte e soprattutto se vive in Italia……
      Non vorrei mai fosse un fan di Edward Luttwak che, tra l’altro grazie a Crozza, adoro.

    • Posso essere d’accordo eppure prima si faranno consapevoli anche gli altri e meglio sarà,
      Che poi, non è che la maggioranza abbia da programmare chissà quale cosa.

    • Sinceramente, non capisco in cosa la vita potrebbe complicarsi per una persona che come il sottoscritto (e ce ne sono milioni, secondo le statistiche):
      • abita con la famiglia in un normale condominio di città
      • la moglie, che lavora, ha una seconda auto, nel suo caso termica
      • ha un garage
      • e usa l’auto per percorrere quotidianamente meno di 50 km di tragitto urbano e/o extraurbano per andare e venire dal lavoro.
      Nel mio caso, mi sono regalato la mia prima utilitaria elettrica (Renault Zoe con batteria da 52 kW) appena 5 mesi fa, a 61 anni suonati e dopo 43 anni di termiche.
      Quanto ci ho messo ad imparare a gestire la Zoe? Meno di un mese.
      Ansia da autonomia? Zero. Con una percorrenza di circa 150-200 km/settimana ed un consumo medio ormai stabilmente attorno ai 12,5 kWh/100 km (come indica l’auto stessa), giro tranquillamente 10-12 giorni.
      Ansia da ricarica? Zero. Quando la batteria scende tra il 30 e il 20%, metto l’auto comodamente in carica di notte fino al 90% circa con la wallbox installata in garage.
      E per i viaggi del fine settimana, chiederà qualcuno? Anche a noi piace fare una/due gite domenicali fuori porta al mese nella bella stagione, massimo 300 km fra andata e ritorno (sennò si passa più tempo in auto che fuori porta…). Da quando abbiamo la Zoe, complice anche il fatto che non sono mai appartenuto alla tribù dei “piedi pesanti” (anche con le termiche la mia velocità autostradale è sempre stata attorno ai 110 km/h), siamo sempre riusciti ad utilizzare lei e— mi vergogno un po’ a confessare questa cosa 😬 — ancora senza aver mai dovuto ricaricare ad una colonnina, nonostante mi sia ovviamente premunito di varie app e relative card. E se poi qualcuno fosse particolarmente in apprensione per le sue gite domenicali, la seconda auto in famiglia, quella termica, può essere vista come la coperta di Linus: soltanto sapere che c’è rassicura. Giusto in caso.
      Nessuna complicazione, quindi, bensì una vita come conducono tanti altri milioni di italiani.
      Non parlerei quindi di “complicazioni” nel passare ad un’auto elettrica, che per milioni di persone non ci sarebbero, ma piuttosto di pigrizia mentale, di resistenza al cambiamento, di mancanza di voglia di impegnare un paio di neuroni per rifletterci davvero sopra.

      • cosa non ha capito di “vuole continuare a utilizzare il mezzo nella stessa maniera di prima”?
        come ho scritto a chiusura: lei ha fatto una scelta consapevole dei pro e contro, ma lei e tutti i qui lettori siete una minoranza. la maggior parte, come ho scritto, non ha voglia di sbattersi.. piaccia o no è così

        • L’ho capito benissimo, Ernesto, e non pretendo affatto che la gente cambi idea.
          Ho solo portato a titolo di modesto esempio il modo in cui io continuo “a utilizzare il mezzo nella stessa maniera di prima”, ma avendo un mezzo elettrico.
          L’auto elettrica all’attuale livello di sviluppo della tecnologia non piace / non soddisfa / non convince / genera angosce? Basta non comprarla. Dov’è il problema? Cari saluti!

  11. Per uno al mese che torna al termico ce ne sono 1.000 che dal termico passano all’elettrico. Non si può piacere a tutti.

    • Gio quello che dici è giusto, ma considera purtroppo che ci sono migliaia di persone che ogni mese scelgono ancora il termico all’elettrico. Giusto o sbagliato dobbiamo farei conti con loro.

      • Un bel giorno scopriranno che anche il petrolio, non soltanto il gas, lo importiamo dall’estero.
        La pacchia è già durata molto e il risveglio non sarà affatto piacevole, perché quando dovranno svenarsi per fare il pieno o cambiare auto non ci sarà produzione a sufficienza, roba che la penuria di chip sarà poca cosa in confronto.

        • Bhè se proprio vogliamo estremizzare io discorso non è che le materie prime per produrre le auto elettriche sono l’aria e l’acqua, se le risorse devono finire (e sicuramente finiranno) finiranno anche quelle per produrre le qui amate auto elettriche e di ritornerà tutti ad andare a piedi.

          • E’ falso. Il petrolio si brucia, i metalli preziosi si riciclano

          • Il suo è il classico argomento fantoccio: l’argomento iniziale era che le risorse sono finite, per cui se si riciclano tanto meglio.
            Il suo commento è la palese dimostrazione della poca onestà intellettuale dei suoi interventi.

          • Immagino voi sappiate qua l’è il metodo più economicamente vantaggioso per “riciclare” le batterie, la pirolisi…sarò più chiaro, si bruciano

    • Ci sono anche quelli che non si possono permettere economicamente di tornare indietro, e quindi si tengono l’auto.
      A me è successa una cosa simile una quindicina di anni fa: macchina nuova, e dopo un anno me ne sarei voluto liberare, ma ci avrei perso troppi soldi cambiandola subito. Ho resistito altri 5 anni ed alla fine l’ho cambiata per la disperazione. Ci ho perso comunque, ma non come se l’avessi cambiata dopo un anno.
      Ad un mio amico, che sta molto meglio di me in quanto a soldi, è successa una cosa simile e dopo 6 mesi l’ha cambiata, ma lui se lo poteva permettere !!!

  12. Il punto è che non tutti sono “elettrocompatibili”, la rete di ricarica è carente e le auto sono ancora abbastanza sperimentali..
    A breve vi invierò la mia esperienza con una Dacia spring usata per 3 giorni.
    Vedremo se mi ascolterete.

    • Più che carente non è all’altezza. Ecco la mia esperienza con il noleggio di una EV che non conoscevo la scorsa settimana. Un intero giorno passato in Trentino Alto Adige, circa 550 km, senza il che minimo problema, colonnine sempre efficienti e veloci caricando con la Flat Large di Enel x (45€ per 145kWh). Il giorno successivo cambio zona, percorro le strade liguri e emiliane effettuando altrettanti chilometri, la prima colonnina fast Duferco non si avvia con JuicePass, tra chiamate a Duferco e Enel x, visto che non volevo caricare a tariffa piena Duferco, ci spendo 20 minuti senza risolvere, quindi decido di caricare con la quick sempre Duferco ma con tariffa Flat Large di Enel x. Colonnina successiva è una fast di Enel x indicata disponibile dall’APP, la colonnina è inutilizzabile perché si riavvia in continuazione, altri 15 minuti spesi con l’assistenza senza risolvere. Finalmente arrivo a Reggio Emilia e li riesco a caricare con una fast di Enel x e la successiva nella bassa bergamasca con una Becharge, sempre con l’App di Enel x, senza incontrare problemi. Quindi, senza fare discriminazioni, perché quando vado in Trentino non incontro mai problemi mentre appena metto piede fuori ce ne sono? Il problema sono le colonnine o i gestori? Quante volte ci è capitato nella nostra vita di automobilista di trovare un’erogatore di carburante guasto e dover lasciare il distributore senza fare il pieno? Il servizio di ricarica dovrebbe essere considerato come la fornitura di energia elettrica, se lo interrompi per qualsiasi morivo devi pagare le penali.

      • -Il problema sono le colonnine o i gestori-

        Lei non MI ha fatto 2+2.
        Il problema è la Liguria, l’unica regione dove la colonnina ti ciuccia la corrente dalla batteria.
        Solo ai foresti però. ☝️🤣

          • E’ verissimo!

            Pensi che l’ultima volta che sono passato da Savona città ho scoperto che le colonnine hanno due tariffe: una “normale”, come tutto il resto d’Italia, e una maggiorata di 1 centesimo al kw specifica per chi volesse lamentarsi col gestore, tariffa che quindi permette di esercitare il celebre “diritto di mugugno”.

      • Quella delle app e delle carte è una giungla… dovrebbe bastare la registrazione dell’auto: l’auto parla don la colonnina quando si collega, la colonnina la riconosce ed alla fine della ricarica l’importo viene addebitato sulla carta di credito.
        Mi pare siano anni che un sistema così funziona perfettamente….

        • Luca, quello della colonnina che riconosce l’auto sarebbe l’ideale, ma nel mio caso era un noleggio di un paio di giorni, la cosa è un po’ più complessa, l’addebito dovrebbe avvenire a carico della società di noleggio che poi la rigira al titolare del contratto di noleggio.

    • Confermo quanto scrive Massimo.

      Io la penso come lui.

      Sono solo fake per far venire dubbi a chi la vuole acquistare.

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