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Quanto poco consuma la Tesla in montagna

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Una delle foto che ci ha inviato Matteo con il racconto del viaggetto a San Pellegrino.
Quanto poco consuma la Tesla in montagna  molto meno del previsto. Lo racconta Matteo dopo un primo viaggio in Model Y a San Pellegrino. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it .

quanto poco consuma la teslaQuanto poco consuma la Tesla…/ Il mio viaggio a San Pellegrino

punto interrogativo“Non ho potuto esimermi da una recensione, un’ulteriore conferma delle vostre prove dei nostri mezzi ad elettroni sulle montagne. Questo è stato il mio primo giro in montagna con la mia Model Y RWD, e sono rimasto davvero colpito dell’efficienza che possono avere queste auto in certi ambienti…E, anche se avevo visto i vostri video, continuavo ad avere qualche dubbio, vi confesso, anche perché il simulatore di NetxCharge mi dava ben altri risultati. E finora era risultato discretamente affidabile.. Sono partito da Padova per il passo San Pellegrino, pensando di dover fare poi una piccola sosta a ritorno giù dai monti (per approfittare di tutta la frenata rigenerativa possibile). Ma, con mia non poca sorpresa, le cose sono andare ben diversamente. Partito con il 100% di carica poco prima delle 8 e impostando il navigatore su strada normale, mi prevede l’arrivo con un 41%  di batteria (nextCharge segnava 35%).

quanto poco consuma la TeslaArrivo a casa con il 32%, grazie anche alla frenata rigenerativa

Ho percorso la strada con relativa tranquillità: non troppa,  temevo di trovare traffico, per fortuna piuttosto scarso. Come stile di guida sarei alquanto disinvolto, ma ho sempre un occhio di riguardo all’efficienza, cerco di avere una guida il più fluida possibile. Sta di fatto che sono arrivato su con il 47% e non penso sia stato troppo per merito mio – LOL – ma più per efficienza dell’auto…brava Tesla. Tornato dalla scampagnata sul passo, riprendo la marcia e grazie alla rigenerazione (seppur limitata dalle batterie, ormai raffreddate) arrivo a valle con un buon 7% guadagnato. il che mi aiuta ad arrivare a casa con un bel 32% di batteria residua.  Niente male penso, considerando le previsioni di NextCharge  (9%) e dell’auto stessa (il ritorno l’aveva azzeccato). Ma che, in realtà, mi fa ben comodo in quanto preferisco sia la macchina a sovrastimare i consumi, piuttosto di trovarmi sorprese poi! Da un sottoscritto superentusiasta, un gran saluto e i soliti complimenti per il lavoro che fate e la voce che ci date. Matteo Agostini

LEGGI QUI: L’auto elettrica in salita consuma un botto. Ma è falso

E QUI: Auto elettrica in salita: effetto batteria gravitazionale

punto interrogativoRisposta. Che dire? Tesla non ha bisogno di spot in tv: la pubblicità la fanno i clienti, finora in larghissima maggioranza entusiasti dell’auto che hanno acquistato.
La prova-montagna è sempre la più temuta da chi ha un’auto elettrica, assieme alla prova-autostrada. E finora le auto di Elon Musk se la sono cavata egregiamente su entrambi i fronti.
–  Model Y, la Tesla che ha convinto anche l’incontentabile Paolo Mariano: guarda la VIDEO-PROVA

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4 COMMENTI

  1. Stessa esperienza anche per me…ma con la mia (amatissima) Mazda MX-30, che di autonomia teorica ne ha molta meno! Partito da San Donà di Piave con 100% di carica, arrivo sulla piana del Cansiglio (dislivello di circa 1000 mt) con batteria al 46%. Al ritorno sfrutto la rigenerazione e scendo senza usare ne il freno ne l’acceleratore: solo i pad al volante. Risultato: arrivo in pianura con il 56% di carica. A casa con il 31%. I numeri non cambiano molto quando faccio questo percorso d’inverno, anche considerando le temperature molto basse del Cansiglio. Non riesco a pensare a una tecnologia altrettanto efficente.

    • Io ieri in Svizzera con 35 e code chilometriche, ho affiancato uno di questi bidoni a stelle e strisce, io nel mio dieselone stavo al fresco con il mio clima bizona a palla, mentre il fenomeno con la tesla è la sua famiglia con i quattro finestrini aperti e boccheggiavano tutti sudati, che bel passo indietro l’elettrico, mi ricorda la Fiat 124

  2. Non possiedo una BEV, ma quando mi capita ne noleggio una per percorrere le valli orobiche e mi è capitato di fare anche il passo dello Stelvio salendo da Bormio, sicuro di trovare, lungo la discesa in Alto Adige, una colonnina libera e funzionante. Quando affronto le discese lo stupore è lo stesso che mi assalì quando accesi per la prima volta il mio impianto fotovoltaico e dentro di me dicevo “l’energia arriva proprio dal cielo”. In auto il discorso non cambia, “l’energia sembra arrivare dal nulla”. Ovviamente sappiamo tutti che invece è la trasformazione dell’energia potenziale in elettrica.
    A Matteo posso solo dire di osare di più, raggiungerà le quote prefissate in assoluto silenzio senza “gasare” chi passeggia lungo le strade e gli abitanti dei meravigliosi borghi che attraverserà.

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