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Primo viaggio Nord-Sud e primi errori. “Ma ho imparato la lezione”

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Primo viaggio Nord-Sud e primi errori per l’amico Ivan, che ha impiegato 12 ore anziché le solite 7-8 (con auto diesel) per arrivare dalla Brianza a Monopoli (940 km) con la sua Skoda Enyaq 80X Sportline  appena scelta come auto aziendale. Colpa dell’inesperienza, ammette, ma «ho imparato la lezione». Al ritorno, domani, promette di far molto meglio.

                                di Ivan Bernardi

Dopo oltre due anni che leggo praticamente ogni vostro articolo, vi scrivo dall’auto guardando il fantastico mare di Polignano. Dato che ho un’oretta libera a causa della ricarica completa della batteria, la dedico per scrivervi la mia recentissima esperienza di viaggio Nord-Sud.

Solo 15 giorni di prove con Skoda Enyaq

Sono il felice utilizzatore (non possessore) di una Skoda Enyaq 80x Sportline (batteria utilizzabile 77 kWh) da esattamente due settimane: finalmente, dopo più di un anno e mezzo dall’ordine, è arrivata la nuova auto aziendale che avevo scelto ad Aprile 2022.

Premetto che in passato sono stato un convinto possessore di diversi diesel Renault (Laguna II serie sw, Megane II serie e Laguna III serie sw), poi utilizzatore di un’auto aziendale Toyota Corolla ibrida sw e infine sono approdato a una BEV.  Scelta fatta andando decisamente contro-corrente rispetto a tutti gli altri colleghi e, come accennato, dopo essermi lungamente informato sia tramite voi che altri siti dedicati alla mobilità elettrica.

viaggio nord-sudDopo aver fatto circa 600 km nei primi 15 giorni in cui ho apprezzato i pregi di un motore elettrico (scatto deciso anche se non fulminante nel caso della Enyaq, silenziosità interna, zero emissioni, energia per spostarsi quasi a costo zero), ieri pomeriggio sono partito dalla grigia Brianza (temperatura media 5°) per raggiungere la ridente Puglia (temperatura media 14°) con un viaggio di circa 940 km pianificato qualche settimana prima di ritirare la Enyaq.

Ultimo valzer con le vecchie tariffe A2A

È una tratta che faccio abitualmente da circa 20 anni A/R due volte l’anno, tipicamente in notturna per evitare sia il traffico che i bambini svegli a tediarsi. In genere con diesel/ibrida ho sempre impiegato tra le 7 ore e mezzo e le 8 ore e mezzo in caso di incidenti o traffico intenso.

Già un mese prima della partenza avevo acquistato strategicamente un abbonamento A2A E-moving Extra
Large (280 kWh a 90€ per 0,32 €/kWh) facendo in modo che il rinnovo scada domani e avere quindi altri 280 kWh per il ritorno previsto per dopodomani.

Inesperienza e spirito d’avventura

Per inciso, sono alquanto contrariato con A2A per il recentissimo rincaro ma, avendo i rincari applicazione dal 15 dicembre, posso contare ancora sulla tariffa pre-rincaro anche per il ritorno: poi lo disdirò sperando di trovare tariffe più convenienti per il prossimo lungo viaggio estivo Nord-Sud. Ovviamente l’idea è quella di utilizzare solo colonnine autostradali Free To X da 300 kW in roaming sia per il viaggio di andata che di ritorno.

Sapevo già che sarebbe stato un viaggio nelle condizioni a dir poco sfavorevoli per una BEV. Ma avevo poche alternative e soprattutto lo spirito di avventura mi ha fatto desistere da farlo per l’ennesima volta col solito diesel (la Laguna III ora in uso a mia moglie). Clima invernale, gomme invernali, vettura a pieno carico (io, mia figlia 11enne e i suoceri 70enni con bagagliaio quasi colmo), percorso autostradale e soprattutto mia
nulla esperienza in un lungo viaggio in elettrico. Avevo solo fatto qualche simulazione con ABRP cambiando di volta in volta i consumi stimati e le conseguenti tappe di ricarica.

Ad ogni modo, ieri alle 14:40 siamo partiti con batteria al 100% beneficiando sia dei pannelli FV che dei 3 Powerwall di casa. La mia speranza era di riuscire a completare il viaggio in 11 ore totali comprensive di 3 soste. Ma le cose sono andate un po’ diversamente anche per la scelta di ripianificare il viaggio con ABRP durante ogni sosta in base ai consumi effettivi da infotainment dell’auto.

Tre tappe diventano quattro

Qui le tappe:

– Prima tratta con andatura da cruise control tra i 120 km/h e il 130 km/h ma comunque molto traffico in A1 fino all’area di sosta di Sillaro Ovest (Castel San Pietro Terme). Arrivati esattamente 3 ore dopo avendo percorso 258 km con batteria al 16%. Sosta di 48 minuti per fare merenda e pipi-stop in cui la Enyaq ha caricato un po’ lentamente 57kWh.

– Seconda tratta con andatura un po’ più spedita intorno ai 130 km/h fino all’area di sosta Conero Ovest (Castelfidardo) arrivando 2 ore e 10 dopo la ri-partenza, avendo percorso 233 km con batteria nuovamente al 16%. Sosta di 45 minuti per 56,5kWh sfruttata per cena in autogrill in cui riflettevo sul fatto che dopo 6 ore di viaggio normalmente ero già all’inizio della Puglia. Preoccupato non tanto per mia figlia quanto per la pazienza dei suoceri…

La scelta scellerata: ricarica al 100%

– Terza tratta in cui, ponderando un po’ male la situazione, nel tentativo di recuperare tempo, ho preferito tornare alla velocità di 136 km/h dei miei soliti viaggi autostradali (unica eccezione circa 1 km a 160 per verificare la limitazione dell’auto in prossimità dell’area di servizio).

Risultato: batteria al 7% dopo aver percorso solo 190 km in 1 ora e mezza; altrettanto scelta scellerata di ricaricare al 100% per esattamente un’ora caricando 74,2 kWh con l’idea di moderare la velocità dell’ultima tappa e arrivare direttamente a destinazione senza ricaricare oltre.

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– Quarta tappa quindi con andatura costante a 120 Km/h con strada completamente libera in cui però i consumi non sono scesi quanto avevo previsto rispetto alla terza tappa (forse complice la temperatura più rigida, andando verso il cuore della notte). Dopo una fermata in prossimità dell’aeroporto di Bari per far recuperare l’auto ai suoceri, riparto con mia figlia e uno scarno 10% di batteria, convinto però di poter rabboccare ad una colonnina fast a 110 kW sulla statale 16 a Poggiofranco di Bari necessaria per raggiungere senza patemi l’area Q8 di Polignano a 300kWh e arrivare quindi a Monopoli, nostra destinazione finale.

Brivido finale e “rage anxiety”

Peccato che la colonnina di Poggiofranco è all’interno di un’attività commerciale che ovviamente alle 2 di notte è chiusa dal cancello e quindi non accessibile: in effetti nell’app A2A era riportato che l’accessibilità non è 24h ma nella fretta non l’avevo visto.

A questo punto scatta il piano di emergenza, spegniamo l’AC impostata dalla partenza tra i 21,5° e i 22° e il riscaldamento di tutti i sedili usato per circa il 40% del viaggio e, data la situazione critica, spengo anche le luci a led dell’abitacolo (in effetti, a mente serena, alquanto inutile come ulteriore accortezza) per dirigermi ai 90 km/h fissi alla stazione di Polignano dove arrivo con solo il 2% di batteria per 7 km di autonomia residua e il battesimo dell’ansia da ricarica di mia figlia (e lo confesso, anche mia).

Dagli errori si impara

Finalmente dopo 287 km in 2 ore e 45 minuti di viaggio riesco
a ricaricare in 10 minuti esatti 24,8 kWh (batteria al 31%) necessari per raggiungere Monopoli e tornare oggi a fare il pieno per esaurire prima della scadenza del mese i kWh residui dell’abbonamento A2A.

Che dire dopo tutto questo excursus alla Furio di Verdone? Lesson learned:

Più ricariche, ma più brevi

– Lo sapevo ma ho voluto lo stesso sbattere il naso: meglio evitare la strategia di fare poche ricariche al 90% o addirittura il 100%. Rispetto all’ultima ricarica fatta a Polignano a colonnine di pari potenza, in media la ricarica completa (o quasi) in 1 minuto ricarica la metà dei kWh (circa 1,2 kW/h) contro i 2,48 della ricarica fatta al 31%. Per il ritorno conto di fare soste più frequenti, magari per caricare dal 10% al 60% (mia stima circa 25 minuti), senza caricare oltre.

Chi va troppo veloce perde tempo

– Confermo a mie spese che la velocità è un fattore altamente impattante sull’autonomia della batteria: rispetto a circa 24/25 kWh/100 km delle prime due tappe, la terza a 138 km/h ha
comportato un incremento del 36% dei consumi (34 kWh/100km) a fronte di un misero 7% incrementale di velocità.

Meglio sedili e volante riscaldati

– Il riscaldamento dei sedili e del volante ha consentito di avere un clima interno tra i 21,5° e i 23° senza portarlo mai oltre e contribuendo così a contenere un po’ i consumi, specie per chi come me ha rinunciato alla pompa di calore. Unica eccezione: clima a 25° mentre stavo caricando per pre-riscaldare l’abitacolo prima della ripartenza.

Free to X 10 e lode, ABRP 7 meno

– Ho sempre trovato tutte le colonnine Free-to-X libere e ben visibili: un po’ mi è spiaciuto perché avrei preferito avere l’occasione di confrontarmi con altri guidatori elettrici.

– ABRP non si è rilevato particolarmente affidabile (premium ma senza dongle BT). Ma voglio riprovare a settarlo meglio per il ritorno: probabilmente è in buona parte dovuto a mia inesperienza ad usarlo nella vita reale.

Con queste tariffe addio risparmio

– Il costo del viaggio Nord-Sud è stato più conveniente avendo avuto la fortuna di aver acquistato l’abbonamento prima degli ultimi rincari. Ai prezzi attuali, non credo ci sia un risparmio rispetto ai carburanti fossili.

In sintesi quindi: 940 km in praticamente 12 ore e 4 soste, l’ultima davvero molto rapida, spendendo in totale meno di 70€ (212 kWh a 0,32€, essendo partito col 100% gratis). Se lo dico a mia moglie, quest’estate mi obbliga a scendere in aereo. Scherzi a parte, per le poche volte che facciamo viaggi così lunghi, il problema non è particolarmente impattante, considerando che per i restanti 361 giorni dell’anno difficilmente facciamo giri di oltre 400 km lontani da casa dove possiamo ricaricare praticamente gratis grazie alla nostra generosa stella.

Elettrico promosso, al ritorno farò meglio

Obiettivo per il viaggio di rientro: risparmiare almeno 1 ora. Vi farò sapere nei commenti come sarà andata.

Al momento, in barba ai miei colleghi ancora molto orientati al diesel (sì Diego, sto pensando proprio a te!), confermo la scelta dell’elettrico che si sposa perfettamente alle mie esigenze di quasi tutto l’anno.

Per questo viaggio Nord-Sud due sole volte nell’anno conto di contenere il danno “temporale” in circa 2/2,5 ore in più a tratta a fronte di spostamenti praticamente gratis per buona parte dell’anno grazie al FV con qualche integrazione dalla rete nei mesi dicembre/febbraio: direi un ottimo compromesso.

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90 COMMENTI

  1. Solo un piccolo commento da incompetente: dome si fa ad affermare che le ricariche co il fotovoltaico sono gratuite? Ci sono aziende che installano gli impianti gratis o bisogna calcolare un ammortamento degli stessi?

    • si fa così:
      quando hai ripagato l’impianto, dopo 6-7 anni a seconda di tanti fattori,
      hai energia elettrica prodotta totalmente gratis.
      gratis gratis gratis.

      si fa uno sforzo iniziale sborsando cifre anche significative
      e si corre un rischio di impresa abbastanza sicuro e calcolabile.
      poi…gratis, incontestabilmente gratis.

      • Quindi è esattamente come pensavo, dire che si ricarica gratis è una assoluta scemenza. Forse è ripeto forse l’utente del fotovoltaico potrà ricaricare gratis con la prossima vettura, sempre che non abbia la sfortuna di vedere i propri pannelli massacrati da una grandinata, come è successo questa estate da noi in Piemonte.

        • Metti a budget ben 120€ di assicurazione specifica per la protezione dei pannelli e sei a posto. La mia paga il 75% del valore dell’impianto per ogni singolo evento, anche più all’anno. Valore dell’impianto, non del danno, quindi se non si rompono proprio tutti i pannelli ci si va a pari.

        • mah.
          io non spendo niente quando carico da fotovoltaico.
          e come me molti altri, il fotovoltaico domestico esiste da almeno 15 anni, tanti impianti sono ammortizzati da anni.

          ti do anche un’altra notizia:
          il mio impianto si è ripagato nel 2018, più o meno.
          da allora la corrente da fotovoltaico è gratis anche per gli usi domestici.

          ti do poi una ulteriore notizia:
          in qualunque azienda e in qualunque corso di economia si distinguono i costi fissi, da ammortare, dai costi variabili, legati o collegabili al prodotto.
          bene, per il fotovoltaico i costi fissi sono il costo di impianto, i costi variabili l’assicurazione per eventi atmosferici (100 euro all’anno per me) e l’ammortamento per la sostituzione degli inverter (zero, inverter già ammortati ma ancora perfettamente funzionanti, quindi non li si cambia ancora!).
          riassumendo:
          ammortamenti: zero
          assicurazione: 100 euro all’anno, per 10000 kWh prodotti complessivi, per 1700kWh prelevati, corrispondenti a 17 euro per centro di costo auto elettrica, e quindi 0,7 millesimi a km percorso (millesimi…)

          bene.
          ora una ultima notizia:
          se domani la benzina o l’elettricità raddoppiano
          io ricarico lo stesso, e mi muovo. sono libero.

          insomma: la tua
          o è trollaggine
          o ignoranza in economia (domestica…)
          oppure invidia.

          io voto la seconda, ma…
          affari tuoi.

          • errata corrige: gli ammortamenti non sono costi variabili ma fissi, errore di battitura

        • Rispondo a Giuliano e agli altri in merito all’affermazione di ricaricare praticamente gratis per buona parte dell’anno. In genere parlo a ragion veduta ed evito di dire “scemenze”. Con la dovuta premessa che so di essere una persona fortunata che si è trovata nella situazione migliore nel momento ottimale e che non posso essere preso come “media Italia”, qui i razionali della mia affermazione:
          – ho ristrutturato casa con il superbonus 110% mettendo cappotto termico, impianto riscaldamento/raffrescamento ibrido e nuovi infissi; tra gli interventi trainati ho incluso anche pannelli FV per 19,68 kW, 3 Powerwall per 42 kWh e colonnina di ricarica dell’auto
          – ho ampiamente superato i massimali per cappotto e impianto termico ma per la parte elettrica di pannelli FV, accumulo e colonnina non ho sforato i massimali previsti dal superbonus. Da qui il costo di installazione nel mio caso è stato effettivamente di 0€. Ho solo “perso” il 10% aggiuntivo in quanto preso dalla mia banca per la cessione del credito del superbonus. Effettivamente, pensandoci bene, dovrei considerare come costo circa 500€ per la pratica di gestione della banca per questa parte del superbonus: diciamo che in circa 15 anni di vita dell’impianto ho un costo di circa 33€/anno
          – ho ovviamente fatto una polizza assicurativa sui pannelli dal costo di circa 400€/anno
          – In genere riesco a ricaricare ogni giorno fino all’80% della batteria (consumo quotidiano circa 10-15%) attingendo o direttamente da quanto producono i pannelli oppure tramite i Powerwall nelle ore serali/notturne: ovviamente nei mesi da novembre a febbraio i pannelli producono meno energia di quanto ci serve (es. novembre ho consumato per 1MWh ma prodotto per soli 800kWh) e in caso di previsioni piovose ricarico auto e i 3 Powerwall nelle ore serali/weekend in modo da sfruttare le fasce meno care (circa 0,25€ kWh) per quei circa 2/300 kWh mensili che necessito oltre l’auto-produzione
          Quindi, a conti fatti, considerando che l’assicurazione sui pannelli è un costo che non dipende dall’auto elettrica (averla o no la devo/voglio comunque pagare), che da marzo ad ottobre sono del tutto autonomo (anche per l’auto elettrica, almeno per gli spostamenti entro i 300/350 km al giorno che capita davvero raramente di fare) e che nei 4 mesi rimanenti spendo circa 22€/mese per ricaricare la batteria dell’auto (dovuti all’energia attinta dalla rete per circa 75€/mese ripartiti all’80% sull’abitazione e al 20% sull’auto), posso affermare che il reale costo vivo per gli spostamenti in elettrico ammonti a circa 60€/anno (prelevata dalla rete) + circa 370€ per 3 abbonamenti A2A Extra-large per coprire i 4 viaggi Nord-Sud all’anno: in totale sono 430€ per circa 20k km/annuali che normalmente faccio, per un costo a km di poco più di 0,02€.
          Se invece considero, come dicevo nel mio racconto, i normali giorni dell’anno esclusi i lunghi viaggi, il mio costo vivo è di 60€/anno per coprire la non sufficiente produzione da Novembre a Febbario: per i 15k km/anno (circa 5k km sono legati ai famosi lunghi viaggi) il costo a km è di circa 0,003€, da qui la mia affermazione di spostarmi praticamente gratis per buona parte dell’anno.

    • Fino a qualche anno fa, cioè fino al IV Conto Energia, il ftv costituiva un vero e proprio investimento, ed io non ci pensai 2 volte facendo installare 5.75 kW, probabilmente avrei potuto osare di più, anzi, avrei assolutamente dovuto insistere con mio suocero per coprire il suo orticello esposto a sud in località collinare per investire su 100 kw, oggi i miei figli godrebbero di una rendita cospicua, ma tant’è. Oggi, con la fine anche dello scambio sul posto (oltre che della tariffa incentivante per kwh prodotto a prescindere dall’eventuale autoconsumo), sinceramente non credo che ne possa valere tanto la pena, tenuto conto che se installi un impianto ordinario da 3 kW è come non averlo per niente, questo almeno per 5 mesi l’anno, mentre d’estate la gran parte dell’energia prodotta finisce in rete, e la fine dello SSP riduce ulteriormente la già risicata convenienza. Sì, meglio di niente, ma può godere veramente chi ha possibilità di installare almeno 6 kW e batterie da 10, o chi ha sfruttato l’occasione del 110%, in entrambi i casi, ben pochi, tra cui chi, dietro a questo commento, urlerà che le mie affermazioni siano false ecc ecc

  2. “Primo viaggio Nord-Sud e primi errori. Ma ho imparato la lezione: la prossima volta andiamo con la Laguna.”

    (Scusate, non ho resistito… 😇😇😇😇😂😂😂😂♥️♥️♥️♥️)

  3. Buonasera, dopo aver letto il racconto, mi ha trasmesso l’ansia anche a me, non pensavo che c’erano da pensare a tantissime variabili per programmare un lungo viaggio con una BEV, sembra di preparare e studiare un piano di volo per una tratta a lungo raggio di un aereo di linea… Poi magari col tempo ci si fa l’abitudine ma intanto un viaggio così non lo farei, con un viaggio così lungo non bisognerebbe avere troppe cose a cui pensare altrimenti ci si stressa troppo e si arriva a destinazione stanchissimi, le soste devono essere libere e fermarsi in qualsiasi momento si vuole e non comandate sempre da una batteria.

    • io sono esterrefatto.
      sembra che tutti gli italiani vivano in una bolla di immobilismo,
      in cui una qualunque perturbazione del sistema,
      un qualunque piccolo cambiamento
      generi ansia e poi angoscia e quindi paralisi.

      lungi da me esaltazioni supe-omistiche e machiste
      ma chiedo, seriamente,
      ma che razza di vita vivete
      se manco vi ricordate di quando avete superato l’ansia della gestione dei tre pedali a scuola guida?
      diamine, gestire quei tre pedali con due soli piedi
      era ben ben più difficile
      di imparare a usare una BEV!

      e che nemmeno dreni giù dal cervello l’idea che
      se c’è la fanno altri allora ce la posso fare anche io
      santa pazienza
      ma che razza di Paese immobile e paralizzato siamo diventati???
      altro che rapporto Censis e Italia sonnambula

      vedo tutti i giorni genitori terrorizzati per un voto negativo del figliolo
      colleghi terrorizzati per un cambiamento nell’interfaccia grafica di un software
      ragazzi che vanno in crisi alla prima difficoltà
      adulti che accompagnano i figli alle medie con la macchina fin sul portone di scuola per paura del babau

      io mi guardo indietro e mi rivedo bambino, nel 1985, quando mio padre decise di portare la famiglia in vacanza in macchina (fiat 131) fino a Lourdes e poi in Spagna, guidando sempre lui, in macchina + tenda, senza prenotazioni in campeggio da nessuna parte, senza sapere il francese, senza GPS, senza bancomat, senza cellulare, con il bagagliaio pieno di verdura dell’orto e tre figli e una moglie:
      che razza di ansia avrebbe dovuto vivere???
      son passati 40 anni e ricordo quei giorni come uno dei più belli e formativi regali che mio padre abbia mai fatto a noi tre figli.

      altro che ansia da cambiamento.

      • @Mario

        OT
        Tutto perfetto salvo un punto: “terrorizzati per un cambiamento nell’interfaccia grafica di un software”
        Il problema arriva quando la nuova interfaccia è costruita con i piedi e peggiora non solo l’esperienza utente ma la concreta fruibilità dell’applicazione: comandi nascosti, differenze cromatiche quasi impercettibili, spazi enormi fra un’informazione ed un altra cosicchè servono più pagine perdendo la visione d’insieme, ecc.
        Basta avere a che fare con i portali dell’Inps e dell’Inail… si stava meglio quando si stava peggio.

        • @zi ti
          quel che lamenti genera rabbia,
          e ti garantisco che capisco.

          l’ansia è una cosa diversa, e paralizzarsi per la paura e rintanarsi nell’immobilismo
          è molto diverso dallo smadonnare incazz.to davanti a un monitor! 🙂

      • Sono d’accordo in parte con lei. Ma il sunto é: perché dovrei comprare un’auto che mi impone tutti questi vincoli e problemi?! 200 km di autonomia se viaggio a 136km/h? Non scherziamo su, è ridicola, ho più autonomia con la moto. Quindi per me, l’auto elettrica ad oggi non ha alcun senso, perché non copre il mio utilizzo in tutte le occasioni.

        • …boh, analizzi i suoi tragitti abituali, la probabilità di fare tragitti molto più lunghi durante l’anno
          e poi se ritiene compra elettrico, sennò compra ICE, sennò infine tiene quel che ha.

          parla di “tutti questi vincoli”….cioè, imparare ad usarla e poi usarla in scioltezza sarebbe un vincolo?
          che fa, usa ancora Windows 98 perchè XP era troppo diverso?
          o usa ancora un Nokia 3310 perchè uno smartphone è troppo complicato?
          perchè di questo genere di paragoni stiamo parlando, e ho quasi 3 anni di esperienza in elettrico, non tantissimo ma posso dire che i cambiamenti necessari si sono tranquillamente armonizzati con la mia vita quotidiana senza alcun stravolgimento, anzi personalmente con miglioramenti tangibili, sia di vita vissuta che economici: è la mia opinione, saprò ben io di cosa parlo!

          di nuovo e ancora: siamo un Paese che adora il cambiamento e le start-up, quando a cambiare sono gli altri,
          e se le cose vanno male allora la colpa è degli altri,
          non del mancato cambiamento personale.

          detta ancora più rude:
          è ora, decisamente è ora, di rimboccarsi le maniche e piantarla di vivere di nostalgie degli anni ’80,
          della lira che permetteva di fare debito o delle vacanze a Rimini “stessa spiaggia stesso mare”,
          è ora di rimboccarsi le maniche, INVESTIRE SOLDI PROPRI, energie proprie, tempo proprio, ingegno proprio, impegno proprio,
          progettare per DOMANI e DOPODOMANI anche solo con il buonsenso contadino,
          e smetterla di ripensare tutto il giorno a quanto bello era il Festivalbar e che simpatici erano i Righeira.

          • Mario, guarda che l’unico parametro che analizzano tutti questi commentatori da “un commento e via” è l’egoistica volontà di poter fare quel che gli pare, di percorrere i mitici 1200km con un pieno, di scaldare casa a 23° col metano, alla faccia dei polmoni delle altre persone, anche quelle che hanno vicino. Per egoismo o per ignoranza, il risultato non cambia.

            Quando chiedono “ma perchè dovrei farlo?” basterebbe suggerire un semplice test: accendete l’auto termica che avete dentro un garage, e stateci una mezz’ora. “Se” ne uscite, ecco, quello è il motivo per cui vogliamo e dobbiamo togliere i combustibili.

            Poi si scandalizzano perchè “L’europa vuole imporci l’auto elettrica”. Ma per fortuna, che altrimenti con questi grulli non ci rimarrebbe nemmeno la flebile speranza che abbiamo ancora.

    • Non sono contrario alle auto elettriche, anzi, più tecnologie si ricercano e si studiano per portarci a non usare più il fossile e meglio è. Sicuramente con il passare del tempo le BEV miglioreranno sempre di più, la tecnologia è molto veloce. Io al momento non ho la possibilità di acquistare o noleggiare un’auto elettrica, nonostante vari incentivi. Se potessi avrei già cambiato la mia Nissan Qashqai diesel del 2013, ma non posso. Però, in attesa di riuscire un giorno a passare a un’auto BEV, una cosa la posso fare per contribuire a inquinare meno, dato che adesso c’è questa possibilità, non brucio più gasolio fossile ma utilizzo solo HVO.

  4. Se riscaldi il volante ed i sedili però non si spannano i vetri e quindi, io continuo ad usare l’aria calda per riscaldarmi.

  5. Utilizzo una Id.3 pro 58kw da gennaio 2022. Ho ormai ho all’attivo con utilizzo cittadino e viaggio autostradale. In autostrada vado con Cruise control a 120km consumo da computer 19,5 kW/100km (oggi con rientro da Padova a Civitanova Marche – ero da solo con riscaldamento sedile e volante e abitacolo a 22 senza pompa di calore). Si è vero ci si mette una ora in più rispetto ad una termica (tempo x ricarica – oggi con due ricariche da 15 a 70%) ma il comfort dell’ elettrico non ha paragoni. Eppoi ora su questa tratta l ansia di ricarica è scomparsa: free to X copre ampiamente il percorso. Devo anche ammettere che il navigatore VW dopo ultimo aggiornamento mi è parso più preciso: oggi ha pianificato come mi aspettavo. Ieri notte in albergo ho dovuto caricare con il carichino a 2kw sicché sono partito con il 55% di batteria: no problem 25 mn a Castel Bentivoglio (da 16 a 70%) e seconda a Montefeltro (stessa percentuale e tempo). Alla fine ci si mette un oretta in più: ekisenefrega, il bello del viaggio non è solo l’arrivo… L’ansia da ricarica ormai è scomparsa! Mi trovo a fare sempre le stesse tratte quindi ormai ho ben chiaro dove fare sosta. E se devo fare qlk percorso non conosciuto, alla fine con 20 di pianificazione il giorno prima (nextcharge) si risolve il problema. Ritornare al termico?? Non credo proprio. In autostrada a 120 kmh è poco? Beh c’è anche chi va più piano … E poi sulla tre corsie, quella di dx è quasi sempre libera 🤨

  6. Per tutti coloro che sono grandi viaggiatori da 500 e passa km giornalieri e che continuate a criticare le BEV per la scarsa autonomia, è notizia di questi giorni del test di una BMW iX che ha percorso praticamente 1.000 km con una batteria Gemini di ONE.
    Sembra che mancano pochi mesi alla commercializzazione, da quella data avrete la possibilità di valutare l’acquisto di una BEV che potrebbe fare al vs caso. Poi non venite a dire che costano troppo perché per quello che ne sono più del 50% dei bassisti d’autostrada sotto a un 3.000 cc Audì, BMW o Merceders non si degna di salire e se continuate a considerare un BEV buona per le vs necessità almeno abbiate la decenza di non fare ulteriori commenti pro ICE che non avranno più senso.

  7. Io penso che siate folli. Un viaggio con 4,5 soste, 13 ore di viaggio. Batteria al 2%…masochismo allo stato puro. Già viviamo in un mondo di password, scadenze, orari frenati, stress e uno deve stare a pensare alle soste che si deve fare, a pianificare un viaggio per mesi, a pregare di trovare la colonnina disponibile….mahh… Io quest’estate sono partito per la Germania a ferragosto, senza aver prenotato nulla, sono ritornato per un imprevisto e ho fatto 1400 km in 11 ore. Ma fatemi il piacere. E vi compiacete anche.. Contenti voi. Lasciamo perdere poi il discorso sulla ricarica da pannelli fotovoltaici. Ma quando mai? I pannelli vanno di giorno e non hanno tutta la potenza per ricaricare la macchina. Di cosa state parlando?

    • Parliamo di cose che sappiamo e tocchiamo tutti i giorni.
      Lei, invece, parla per sentito dire al bar.
      Si informi meglio, grazie

    • È tutto surreale all’ennesima potenza.
      Schiavi dell’auto carissima e a scervellarsi
      Anche un’ora in meno e tornare a casa da una giornata faticosa di lavoro come ha ben sottolineato il lettore Luca nell’altro articolo, e senza nessun patema ha il suo valore: anch’io almeno una volta a settimana faccio 600Km beh con una octavia che a 130 fa 22-23 km/l (quindi lascio fare i conti in € con i numeri da circo di abbonamenti/card/attivazioni/caccia al tesoro/caldo-freddino etc)e resto concentrato alla guida e al lavoro da fare e i tempi di appuntamenti che tutti i numeri da acrobata a cui stato costretto Luca. E alla sera tornare alle 19 anziché dopo le 20,e senza pensieri e giorno dopo ancora “keno” per un’altra tappa di lavoro, e surreale masochista come molti sono schiavi dell’elettrica dispendiosa faticosa cara di questo momento.
      Infatti abbiamo anche una Tesla auto aziendale e non la vuole nessuno fra chi Lavora e fa strada e tragitti di volta in volta diversi.

      • Surreale é l’egoismo e il menefreghismo dell’uomo che ha pensato solo alle sue comodità supportato dal sistema del consumismo e dello stare bene…
        Se ancora non vi fosse chiaro il bruciare fossili ha portato a modificare il clima…
        Ci meritiamo l’estinzione..

    • I miei pannelli fotovoltaici producono in un anno tanta energia da far percorrere 20.000 km a due auto elettriche. Le sembra poco?

    • io carico da fotovoltaico il 40%.
      di giorno, a pranzo, quelle 2 giornate che pranzo a casa.
      il resto nel weekend.
      e percorro circa 25mila km all’anno.

      per cui non giudicare quel che non conosci.

      peraltro la.mia è una condizione molto comune per lo meno in provincia,
      3/4 dei miei amici, con lavori anche totalmente diversi dal mio, potrebbero essere nella mia stessa situazione, avendo tetto a disposizione, lavoro su turni oppure con rientro nel primo pomeriggio (fanno il primo turno), oppure Smart working,
      e parlo di casari, ingegneri, operai metalmeccanici, agricoltori,
      cioè veramente di tutto.

      con l’elettrico cambia l’approccio: e allora? qual è il problema nel cambiamento? perché aprioristicamente rifiutare il cambiamento? soprattutto se poi si può sperimentare un miglioramento delle condizioni di vita?

      veramente, mi sembrano discorsi di persone ormai chiuse su loro stesse, sul loro confortevole divano anche un po’ spelacchiato ma coperto da auna bellissima e rassicurante coperta di Linus.
      un Paese di gente impaurita, irrazionalmente spaventata dal babau che non c’è.

    • Sento e leggo sempre più spesso di gente che ritiene troppo faticoso l’uso del cervello.
      Beati loro… chissà che lavoro fanno per ritenere complicato programmare una fermata ogni 2/300 Km in base all’auto.
      Nel baule sicuramente terranno più ricambi della maglietta della salute.

    • Concordo, vedo solo acquisti fatti per moda. 200 km di autonomia a 136km/h é ridicolo, ne ho di più con la moto. Per ora per me è un prodotto che non sceglierei, perché non mi da alcun vantaggio

    • Ciao Vincenzo, ho risposto al Giuliano in modo molto ampio sul tema del FV. Solo un paio di note:
      – non allunghiamo oltremodo la durata del viaggio, è stato lungo 12 ore, non 13
      – non mi sono ovviamente compiaciuto del risultato: è stata la prima esperienza e come tale sapevo che fosse a rischio di qualche inconvenite; già il ritorno di eri è durata oltre 1,5 ore in meno.
      Per il FV ti segnalo che un’utenza residenziale può arrivare fino a 19,68kW di potenza installata. Nei mesi da Aprile a Settembre nel mio caso produco almeno 50kWh al giorno con punte di oltre 100kWh: sufficienti a rendermi completamente autonomo sia per l’abitazione che per l’auto con quasi un pieno di batteria al giorno. E se durante il giorno l’auto è in giro, posso sempre scaricare i 42kWh dei Powerwall durante la notte. Non è fantascienza, è solo l’attuale tecnologia.

  8. Hai studiato tanto e poi hai fatto tutti sti errori? 4 ore di viaggio in più, ansia e suoceri esauriti? Al freddo perché non hai preso la pompa di calore?
    Ma siamo matti? L’auto dev’essere al servizio dell’ utilizzatore, non il contrario. Diciamolo chiaro e tondo: fare un viaggio così è masochismo. E descriverlo è un’opera di dissuasione dall’ usare l’auto elettrica

    • l’auto deve essere al servizio dell’utilizzatore.
      perfetto, concordo.

      con la mia Fiesta banalissima diesel
      lavorerei 2 mesi all’anno per andare a lavorare.
      ripeto: lavorare DUE MESI per permettermi di andare a lavorare.

      ora con la Zoe che carico al 40% da fotovoltaico
      lavoro 12 giorni ALL’ANNO per andare a lavorare,
      stesso lavoro, stesso tragitto.

      quale delle due mi rende il servizio migliore?

      • Perfetto, è il suo caso però, non quello del 99% di utilizzatori di auto. Quindi le bev sono al momento un prodotto per pochi

        • Mi faccia capire: lei spara una percentuale a caso e poi aggiunge un “Quindi” definendo una tesi inconsistente?
          Se vuole un confronto apero dovrebbe basarsi su dati reali, non su sue supposizioni.

        • no caro, non è il caso mio,
          ma è il caso di chiunque abbia un impianto fotovoltaico sul tetto:
          ciascuno con la sua potenza installata,
          con la presenza o meno di accumulo in batteria,
          con il possesso o meno di una BEV o meno.

          l’autore dell’articolo ha raccontato una esperienza PERSONALE,
          l’utente Lorenzo la butta in caciara e estrapola ragionamenti ragionamenti assoluti (“…auto dev’essere al servizio dell’tilizzatore, non il contrario…”)
          io smonto il ragionamento assoluto riportando un caso personale anche piuttosto comune peraltro.

          accidenti, ma veramente c’è bisogno di far studiare un po’ di filosofia, almeno fino alla patristica, in ogni ordine e grado di scuola superiore! si chiama dialettica e argomentazione!

          per il resto
          si chiama cambiamento tecnologico,
          buttare la palla in tribuna con il solito “le bev sono un prodotto per pochi”
          non cambia la sostanza, i numeri, le possibilità e anche le possibilità economiche, sia che ci siano, sia che non ci siano,
          buttare la palla in tribuna serve solo ad alimentare il proprio autocompiaciuto piagnisteo all’italiana

  9. Come già scritto in un altro post, il consumo a 136km/h è imbarazzante,permette percorrenze di poco superiore ai 200km!!
    Per chi come me usa l’auto prettamente in autostrada a velocità compresa tra 130/150 ( tachimetro) il solo pensare all’ elettrico in sostituzione di un diesel è follìa.

    • quelle velocità non sono permesse dal codice della strada.
      non capisco perché si debba sempre ricaderenel “faccio come c.zzo mi pare”.

      poi certamente il consumo di una elettrica a 130 km/h è di gran lunga molto di più che a 110.
      ti dico di più: dal punto di vista energetico e fisico
      elettrico o termico è lo stesso,
      se nel termico non si vede tutta questa differenza temo sia dovuto al fatto che a 110 consuma più del dovuto e la differenza con 130 si vede di meno…

      • E non dimentichiamo che il termico circola con anche piu di 500kwh di energia nel serbatoio, cioè dalle 5 alle 8 volte della corrisponde auto elettrica. Buttandone via in calore due terzi.

        • Sì ma i kWh “a litro” (da “raffinare”, ovvero come vettore energetico tra trasformare in moto grazie a un motore) costano meno dei kWh alla colonnina. 9.6 kWh in forma liquida (benzina o diesel) costano, senza considerare le accise, meno di 0.7 €, ovvero il prezzo di appena 2 kWh presi “già raffinati” alla colonnina. Quindi se ne buttano via in calore due terzi ma il costo, accise a parte, è inferiore.

          Dobbiamo includere le accise? Nel caso del GPL 7,25 kWh costano qui da me, accise incluse, 0,65 euro. Anche buttandone via i 2/3, sono 2,41 kWh a 0,65 euro, ovvero 0,27 euro / kWh.

          Dai, per favore, smettiamola di dire che chi va a benzina ha 500 kWh nel serbatoio, questi paragoni assurdi non hanno alcun senso …

          • Non hanno senso? Rifletti un po’, caro Enzo. Un bene (il petrolio) che finirà fra due o tre decenni, che bruciando rimette in atmosfera carbonio sequestrato in milioni di anni e riporta il clima del Pianeta all’era dei dinosauri, che viene letteralmente buttato via per due terzi, che nel frattempo impesta l’aria delle nostre città con tonnellate di gas inquinanti, può costare 0,7 euro al litro, meno dell’acqua minerale? Ma quale follia collettiva ha infettato il genere umano? E ora che lo sappiamo per certo, continuiamo a fare gli struzzi ignorandolo?

          • Smettiamola? Perché non è vero che ci sono 500 kwh in un serbatoio di una termica? E che nonostante questa quantità spropositata, riesce forse a fare il doppio della distanza di una elettrica che ne ha un sesto?
            Paragone assurdo perché lo dice Vincenzo? Mo mo’o segno eh.

          • @enzo
            1 litro di benzina son circa 12kWh.
            serbatoio da 50.litri, un classico.

            la moltiplicazione la lascio a te.

          • @Massimo io sposo la tua argomentazione appieno. Io anziché scrivere quello che ha scritto Luca avrei scritto quello che hai detto, ovvero evidenziare la co2 risparmiata in quel viaggio

            @Luca: certo che è vero, è anche vero però i kWh di un litro di benzina o gpl costano molto meno nonostante lo spreco

            @Mario: 1 litro di benzina sono circa 9.6 kWh ma è ingegneria da pub fare l’equivalenza tra litri di benzina e kwh alla colonnina, senza offesa per i frequentatori del pub. Voglio dire che è semplicemente riduttivo. Non a caso un ente di ricerca americano (vicino ai petrolieri) si è divertito nel suo ultimo paper a dire 1 kWh di energia negli USA costa una somma sproporzionata se paragonato al benzina perché ha utilizzato proprio questa logica fallace dei kWh nel serbatoio della benzina, ribaltandola a loro favore: hanno fatto un conto del costo al kWh e hanno detto, numeri alla mano, che 1 kWh di elettricità alla colonnina è come se costasse un’enormità visto che la benzina negli USA costa poco e ogni gallone contiene tanti kWh. E’ un confronto sfavorevole a sostenere le buone tesi dell’elettrico, è un autogol, evitate questa sciocchezza dei kWh nel serbatoio perché è un argomento contro di voi e non a favore …

          • Vedo che non hai capito quello che ho detto: il basso costo del petrolio è un’assurdità. E quel che è assurdo prima o poi finisce

          • 2,41KW a 65 cent… a leso d’oro. Personalmente con 65 cent ne compro 3 e mi restano soldi.
            Ma se conto il FV ne compro 6 e mi restano soldi.

          • Il fatto che sono 40 anni che si dice che il petrolio finirà tra 40 anni non significa poi molto, fosse anche vero si potrebbe andare a metano.

            Secondo le stime più recenti, il mondo possiede riserve di petrolio per un totale di circa 142 miliardi di tonnellate e riserve di metano per 150 mila miliardi di metri cubi. Il tutto senza scomodare efuel, biocarburanti, idrogeno e etanolo (ovvero il carburante che usano in Brasile coi motori flexfuel).

            Questo è quello che dico quando bisogna prestare attenzione agli argomenti che si scelgono: anche questo argomento è fallace, però se vi piace affiancare argomenti solidi e indiscutibili come le emissioni climalteranti con quelli che si ritorcono contro l’elettrico fate voi. Un avvocato presenta alla corte solo le tesi a suo favore, non quelle che l’ avvocato di controparte può usare contro di lui.

          • Bravo Enzo, come sempre te la cavi con la prima googelata su Internet https://www.energyinst.org/statistical-review di cui riporti solo le prime due righe. Quindi possiamo star tranquilli: altri 40 anni di petrolio sono garantiti. Ma sei sicuro che sari proprio tu a fare l’ultimo pieno di benzina sulla tua 124 Abarth?

          • @ilariovs: non alla colonnina, con 65 centesimi compri meno di 2.41 kWh con qualunque abbonamento

          • @enzo
            ingegneria da pub?

            ma scrivi sul serio???
            cioè….non sai che kWh e Joule sono unità di misura dell’energia alla stessa maniera, solo espresse in maniera diversa?

            e che il contenuto energetico della materia è calcolabile, non al pub?
            e che lo stesso dicasi per benzina, gasolio, ecc?
            poi: per la benzina è circa 12 kWh al kg, NON al litro, errore mio, fanno circa 8,2 kWh al litro, serbato da 50 litri >> 410 kWh.

            questo è!
            sono conti da ITIS!
            mettici il link al paper che citi, sono curioso di leggerle perché da quel che scrivi al riguardo (parli di energia, intendi energia elettrica?) non si capisce granché del contenuto del paper stesso.

            ma che in un serbatoio da 50 litri ci stiano 410 kWh di energia
            è vero oggi, elettrico o meno,
            era vero nel 1980, nel 1960, nel 1920
            QUALE CHE FOSSE l’efficienza del motore.
            tot materia, tot energia.

            santa miseria cosa tocca puntualizzare….

          • Lol, un avvocato serio però costruirebbe una tesi che non si smonta in due secondi. Togli e metti le accise, prima parli di benzina e poi di GPL, a seconda di come ti gira. Così, ad mentula canis (un avvocato non può esimersi da qualche citazione latina).

            La gente le accise le paga, 1.8€ al litro con 9.6 kwh fanno 18.75 cts/kwh. Con due terzi buttati fanno 56 cts. Già così siamo più alti del costo finale di un kwh elettrico.
            Poi proviamo a conteggiare i 63 miliardi di euro di incentivi statali per i petrolieri, o gli sconti benzina, che drogano il prezzo finale, come ha tentato di spiegarti Massimo.

            Più che un Perry Mason, un Dott. Azzeccagarbugli. Grazie ma le tue consulenze gratuite non richieste puoi tenertele.

      • Beh, in realtà c’è una certa tolleranza, ovvero il 5%. Quindi fino a 136.5 km/h sei ancora entro i limiti. A questo va aggiunto lo scarto tachimetrico, che mediamente è sui 2.5, 3%. Varia da auto ad auto, ma in linea di massima a 140km/h segnati sul tachimetro non stai ancora superando i limiti.

        • Il codice della strada prevede che la velocità massima sia di 130km/h.
          La tolleranza è prevista per le apparecchiature di controllo, non per i veicoli

          • Non è così. Lei può tenere la sua vettura a 136.5 e non sta violando alcuna regola. Il codice dice 130 km/h più tolleranze varie. Quando il tachimetro segna 130, lei semplicemente non è a 130. E le viene concesso un 5%. Credo che chi ha fatto questa prova citi i 136 non a caso, visto che sono il limite di tolleranza.

          • No Matt, spiace dirlo ma ha ragione Athos, non a caso quando si prende la patente non ti insegnano la regola della tolleranza del 5% perché è solo una questione dello strumento, non un diritto di chi guida. Che poi in tanti ne approfittiamo è altro paio di maniche …

          • @Matt
            toglimi un po’ una curiosità:

            per ottenere una media di 136 km/h
            a che velocità andrai?
            o fai ESATTAMENTE 136 km/h dall’inizio alla fine,
            oppure per qualche intervallo di tempo vai più piano, e quindi devi compensare con intervalli in cui vai più forte di 136. superando pertanto i limiti, incluse tolleranze.

            è matematica, se ben ricordo si può dimostrare in varie maniere e per esempio col teorema della disuguaglianza triangolare
            oppure con carta e penna e facendo qualche prova numerica, metodo un empirico ma che aiuta a capire.

            risultato: se la.media è 136 km/h
            è quasi certo che si siano superati i limiti di velocità, perché una velocità costante per ore a 136 km/h non è né credibile né realisticamente fattibile (quella strada avrà almeno una curva, no?)

          • Ma io non parlo di medie, bensì di velocità istantanea al momento del rilevamento. Non vado orgoglioso di dire che ho preso diverse multe per eccesso di velocità in vita mia e questa tolleranza mi è sempre stata segnalata. C’è la velocità effettiva a cui si viene “fotografati” e poi la cifra ricalcolata dopo la tolleranza. Anche perché diversamente il limite sarebbe impossibile da rispettare, dato che senza un Cruise control è impensabile essere tanto precisi.

    • A goufacare all’esperienza di questo lettore, si ha l’impressione che il cambio di tecnologia porti ad un maggiore stress e aumenti i tempi di spostamento, non portando al contempo nessun miglioramento.
      .
      E questo naturalmente dopo aver dovuto spendere fior di quettrini per cambiare l’automobile.

      Insomma sembra di leggere la trama di un nuovo film di Fantozzi.
      Consiglio a tutti quelli che vogliono fare gli ecologisti di non cambiare auto, ma di stare mezzi pubblici e biciclette o monopattini per gli spostamenti in citta e treni per glibspostamrnti lunghi.

      Nel contempo ringraziano questi eroi che acquistano queste auto per fare da beta tester e per i resoconti così divertenti.

      • Ciao Candido, dato che fai riferimento al mio resoconto, ti segnalo due cose:
        – l’auto non l’ho acquistata, l’ho scelta come auto aziendale all’interno di una lista che l’azienda ha definito. Pago solo il normale fringe benefit, anche più basso rispetto ad un’auto termica avendo 0 emissioni di CO2
        – concordo per nessun miglioramento nei pochi lunghi viaggi che faccio (al netto della silenziosità) ma ho una marea di benefici nel resto dei giorni dell’anno in cui percorro circa 40 km al giorno: zero costi di spostamento, nessun inquinamento, ripresa da auto sportiva, solo per citarne alcuni

  10. Toyota ProAce city Verso. Leggi doblò 50kWh. Un anno compiuto i primi di dicembre.
    In questa stagione, nel torinese, non faccio più di 230km rispetto ai 320 sporchi dichiarati dalla casa. Quando attacco il carrello centinato, dal volume di un Ducato10, ne faccio molti di meno. Ricarico solo dalle colonnine dai 50kWh in su.
    Ho rischiato due volte con la batteria a zero, a causa dell’indovinometro troppo ottimista. Tra due anni, lo restituirò con valore minimo garantito. Se il mercato non offrirà “performances” migliori, dovrò valutare altro.

  11. Ho appena fatto un viaggio simile, da Castellaneta (Ta) a San Siro, per vedere la deludente partita Milan-Borussia del 28 novembre scorso. Prendo in considerazione il viaggio di ritorno, partiti alle 9.30 (con 80% di carica) e arrivati alle 20.30 seppur abbiamo perso circa 30 minuti in più del necessario per il pranzo prolungato, nonché il traffico in tangenziale e quello duranteil resto del percorso. Se posso darti un consiglio non usare ACC ma cerca di veleggiare, ovvero modula l’acceleratore in modo che i consumi non vadano sopra i 24kw/ 100km. In pianura potresti tranquillamente andare intorno ai 135km/h, riducendo la velocità in base alla pendenza in salita, per poi provare i limiti della macchina in discesa (ovviamente in sicurezza) e sfruttando tale rincorsa e l’inerzia per i tratti seguenti pianeggianti o in salita (tra Gargano e Marche). La mia media è stata di 118 km/h (uguale ai viaggi che faccio per lavoro con un diesel) e 23,7kw/100km con un ID4 pro (quindi simile per molti versi alla tua)

  12. Ciao, complimenti per l’auto che trovo molto bella. Mi interesserebbe sapere com’è andato il ritorno. Personalmente, per le mie esperienze con la ID pro s, che ha la tua stessa batteria, avrei fissato il viaggio a 120 con una temperatura di 22 gradi. Quindi ricarica fino all’ 80% e via. Aspettando se vi sarà un seguito grazie per averci condiviso la tua esperienza.

  13. Utilizzo ABRP da anni e l’ho sempre trovato molto affidabile nelle previsioni. Meglio di quello della navigazione sulla mia Tesla.
    Però importante settarlo bene, peso, condizioni climatiche, il tutto in tempo reale.
    In effetti, anch’io preferisco più soste ma breve. Si va più veloce alla fine.

  14. sì, confermo che il primo viaggio lungo in elettrico è il momento in cui capisci davvero come comportarti. anche il mio è stato un po’ un’avventura.

    ma dal secondo in poi no problem, e ne ho fatti più di d’uno con distanze fra i 700 e i 1200 km. complice anche PCC, a mio parere più affidabile di ABRP, perché mi permette di calibrare molto bene come viaggiare, e stimare la carica residua ad ogni tappa. Mi capita anche di saltare la tappa prevista e andare alla HPC successiva perché ormai so che ce la faccio.

    Uso sempre PCC, ma ho nel frattempo imparato a conoscere la macchina e so come comportarmi abbastanza bene anche senza. Averlo dà una maggiore sicurezza, ma credo sia tutto effetto psicologico… anche perché ogni tanto ha le colonnine indicate in modo sbagliato (e correggere su openchargemap non sembra aiutare), e una serie ormai le conosco a memoria e so che molte app sbagliano.

    Son sicuro che caricando a consumo si spenda approssimativamente quanto un benzina, ma non dimentichiamo l’altra faccia della medaglia a riguardo delle emissioni. E poi viaggio da sempre in abbonamento, quindi il risparmio lo vedo anche confrontandomi col GPL che avevo prima. Non è abissale rispetto a quest’ultimo, ovviamente, ma c’è, ed è una soddisfazione aggiuntiva.

  15. Appena fatti 2300km, Liguria portogallo come mio primo viaggio su auto elettrica. Condivido tante delle tue considerazioni Ivan, però la mia kia niro lì ha fatti a 19kwh x 100km di media. Abrp l’ho trovato completamente conservativo e mi sono affidato giustamente al route planner di kia. Ionity impeccabili in Italia francia Spagna e Portogallo. Io ho fatto 800km al giorno con partenza al 100% e in media 3 soste da 35 min..
    Si è vero si arriva dopo rispetto a una termica, ma io alla sera era super riposato, cosa che su una macchina ice senza tutti gli aiuti alla guida non sarebbe possibile. Un saluto da Lisbona

  16. Grazie per aver condiviso questa esperienza.
    L’unica nota che trovo stonata è la temperatura interna: col mio vecchio Multivan a gasolio, con clima trizona e riscaldamento ai sedili disponibile, anche andando in Germania o in montagna, ho sempre tenuto la temperatura sui 20 gradi e i sedili spenti se non alla partenza per acclimatarci. Non so sulla enyaq quanto influisca la temperatura ma come a casa l’indicazione credo sia di rimanere su una temperatura comfort di 20 gradi.
    In ogni caso, buon rientro e in bocca al lupo!

  17. Ennesima riprova che in elettrico conviene max 120Km/h e per chi fa tanta autostrada l’unica è la T, le altre soffrono di aerodinamicitá che ne limita l’autonomia. Sempre imparato a mie spese che le gomme invernali succhiano il sangue della batteria e che non bisogna caricare oltre 80% anche se ingolositi dal fatto che tanto si è fermi……
    Altra cosa imparata è che i prezzi dell’energia PUN rispetto a quello che fanno pagare le colonnine con le nuove tariffe è un chiaro invito a tornare al diesel, ma noi siamo testardi e teniamo le BEV

    • Fosse per me, le gomme invernali non le monterei nemmeno su una termica, per chi viaggia prevalentemente in pianura è assurdo montare gomme invernali per sei mesi consecutivi quando la necessità reale è molto vicina allo zero. Inoltre oggi è consentito l’utilizzo delle calze da neve che all’occorrenza si montano in dieci minuti ed la paura passa. Così facendo in inverno si abbasserebbero sia i consumi delle EV che delle termiche.

      • Le gomme invernali non servono solo per la neve e la montagna, sono pneumatici che migliorano la sicurezza a temperature basse (già a partire dai 15°) rispetto alle estive.
        Ho personalmente vissuto cosa significa avere un paio di pneumatici invernali: strada di campagna, curva a 90° approcciata a 30km/h, nel rallentare sento il posteriore che sbanda.. per fortuna di poco e non sono andato nel fosso.
        Anno successivo (con pneumatici invernali), stessa situazione (anche per condizioni ambientali), stessa curva, non ho avuto il minimo problema facendo la curva senza problemi.

  18. Personalmente e da possessore di una 500e ammetto che un viaggio del genere non lo farei mai. Ne ho fatti di lunghi, intendiamoci, anche di 10ore (non in bev) ma credo sia davvero il modo peggiore di viaggiare. Se proprio non posso farne a meno (del viaggio) vado in aereo. Cmq sia magari il nostro amico ha 1000 ragioni per farlo così e va benissimo. Sapendo di dover fare un viaggio del genere mi sarei concesso il noleggio di un termico, se non altro per evitare ansie e guadagnare 2 ore (che in un viaggio del genere possono fare la differenza – non credo sia consigliato guidare 10/12 ore di fila a livello di sicurezza). Cmq aspetto il resoconto del rientro. Sono curioso.

  19. Consiglio da un altro utente di piattaforma MEB e ABRP: visto che hai gia la versione premium compra il dongle BT, i dati in tempo reale cambiano in (molto) meglio l’esperienza.
    Ah e imposta abrp in modo più aggressivo, il default è troppo conservativo secondo me, almeno per quello che ho visto in due anni con la id.3.
    Per il resto, benvenuto tra gli elettrici!

    • Ciao Luca, mi sto informando per un dongle BT compatibile per la mia Enyaq utilizzabile con ABRP o con PCC: quale stai usando sulla ID.3?
      Grazie

      • Io ho usato appunto quella di PCC, avevo comprato il bundle su Amazon poi il software non mi è piaciuto ma mi son tenuto il dongle.

  20. La cosa che mi rende perplesso è il consumo eccessivo per 100 km, siamo tra i 25 e 30 kWh. Ovvio che col freddo, il pieno carico, le velocità e le gomme invernali è più che giustificato, tuttavia la eniaq non ne esce per niente bene. Le forme da suv e il frontale monolitico non aiutano, col prezzo che costa non ha molto senso prenderla al posto di una model y

    • I consumi sono simili a quelli Tesla Y long range. circa 1 KWh e qualche Watt in piú
      quello che li sbanca é l assenza della pompa di calore e tenere una temperatura di 23 C .
      se impostata a 19.5 e utilizzando sedili e volante riscaldati i consumi scendo e non sente assolutamente freddo.
      clima freddo
      Tesla Y LR 238 Wh/km
      Enyaq 80x 252 Wh/km
      Sono i consumi che rilevo anche con la mia 80x ma a temperature decisamente piu basse.

  21. Questa esperienza conferma, purtroppo, tutti i dubbi degli scettici sull’elettrico. Immaginiamo un po’ con un auto dotata di batteria meno performante…Speriamo che la tecnologia aiuti a raggiungere autonomie reali minime decenti, e non al limite del ridicolo, con tempi di ricarica rapidi attuabili per tutte le auto senza che ciò comporti il degrado della batteria. Spiace, ma non è chiedere troppo, sono semplicemente condizioni indispensabili, altrimenti addio elettrico

    • Il problema a mio parere è l’efficenza dell’auto in questione, molto bassa come ha evidenziato un altro commentatore.
      Con altri modelli l’esperienza è radicalmente diversa.
      Io sono reduce da un viaggio fra Francia e Germania di 2700 km. Ho fatto soste ogni 250/300 km con 15-20 min. di pausa ricarica (10 – 60%). La tappa più lunga senza sosta 350 km, 25 min. di ricarica per tornare all’80%.
      Velocità 130-135 in Italia e Francia, 150 in Germania (Autobahn 2 e 7).
      Ai 150 km/h costanti l’autonomia calava di un 10%, per me gestibile senza problemi. Temperature fra i 5 e i 10°C, spesso con pioggia
      Model 3 LR del 2022.

    • Ciao

      ti segnalo che il degrado con le cariche rapide pare sia già trascurabile, le batterie hanno lo stesso vite più lunghe di quanti km un guidatore riuscirà a fargli fare

      sono note in dettaglio le statististiche delle Tesla, dove si arriva all’estremo che non si trova differenza nel tasso di degrado (all’incirca 2% all’anno o poco meno) tra chi negli anni ha ricaricato quasi sempre lentamente oppure quasi sempre velocemente a 170-250 KW di potenza

      e se uno sa che fa lunghe tratte in autostrada più spesso, ci sono modelli più “animali da autostrada” (non solo le Tesla base RWD e le Long Range), che ricaricaricano più velocemente (sino al doppio ripsetto ai 125 Kw della Eniaq), consumano meno a parità di velocità ( -20 %), ed hanno la pompa di calore; queste specifiche in pratica dimezzano i tempi di sosta in una lunga tratta

      senza niente togliere alla Eniaq che ha un suo gusto estetico e di finiture “alla tedesca” e tante qualità negli altri usi più tipici durante l’anno o su tratte autostradali meno estreme 🙂

  22. Bellissimo racconto e capisco che il disagio di questa tratta sia compensato dai vantaggi di cui godi durante l’anno.

    Alcuni commenti a caldo:
    – i tuoi suoceri ti vogliono molto ma molto bene. Moltissimo.
    – i consumi a 136 km/h sono qualcosa di imbarazzante. Ora si spiega perché non ci sono mai racconti con queste medie
    – l’autonomia del tuo modello è deludente considerando che hai 77 kWh. Davvero bassa. Prendo come riferimento la prima tappa, essendo tu partito col 100% di batteria: 258 km in 3 ore sono 86 km/h di media e hai fatto appena 258 km con batteria residua al 16%, ovvero circa 307 km di autonomia complessiva pur rinunciando al climatizzatore. Davvero poco, siamo a 25 kWh/100 km, sia la Model 3 che la Model Y fanno molto meglio

    • Ciao Enzo, mi fa piacere che abbia trovato interessante il mio racconto. E confermo che i suoceri mi vogliono davvero molto bene 😉.
      Confermo i tuoi commenti: mi aspettavo davvero una maggior autonomia da una batteria di 77 kWh, anche considerando tutti i minus che ho elencato nel racconto. Solo una nota: il clima è sempre stato acceso tra 21,5 e 23 gradi; l’ho spento solo per gli ultimi 40 km, causa emergenza per mancata ricarica che avevo previsto.
      Tra un paio d’ore riparto per il ritorno: 120 km/h fissi, traffico permettendo. Mi aspetto consumi minori di 25 kWh/100 km: spero di non rimanere sconfessato dalla Enyaq.

      • ciao Ivan. Aspetto di leggere con ansia il racconto del viaggio di ritorno. La condivisione di queste esperienze è davvero utile per acquisire consapevolezza nelle scelte che faremo prima o poi tutti noi che ancora non siamo passati all’elettrico. Buon viaggio

    • Ciao Enzo,
      Anche io sono sempre interessato a quel dato perché, sarò un milanese imbruttito, ma a viaggiare a meno di 130 km/h mi viene la dermatite.
      Da questo punto di vista ho scoperto che le Tesla hanno veramente una maggior efficenza delle altre a pari condizioni.
      Una M3 con batteria da 50 kWh a 130 fa gli stessi km (circa 330) di altre concorrenti con batterie da 65/75 kWh.
      Ho studiato la questione perché una volta a settimana per lavoro devo fare 280 km di cui 275 di autostrada (Milano Ferrara) e ritorno in giornata.
      Ciao

  23. Il vero problema è se la famiglia non appoggia la scelta elettrica e di conseguenza non tollera perdite di tempo e/o imprevisti alle colonnine. Rischia di diventare un travaglio il viaggio. Altrimenti 2h in più in vacanza cosa saranno mai su quasi 1000km

  24. Bhe come esperienza non la si può definire “esaltante”, anche in considerazione che lui partiva col pieno “gratis” che in pochi possono peemettersi, in un caso normale si dovrebbe sommare anche il tempo della prima ricarica full, se a questo aggiungiamo i costi il confronto con una endotermica, magari a GPL, non ne esce benissimo.

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