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Presa Diretta sull’auto elettrica, da guardare

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Si intitola "La Scossa" la puntata che Riccardo Iacona e Presa Diretta dedicano all'auto elettrica.

Presa Diretta sull’auto elettrica: il programma di inchiesta di Rai 3 accende un faro sulla mobilità a batterie. Appuntamento lunedì alle 21,20, anche su RaiPlay.

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Alessandro Macina, uno dei giornalisti che hanno realizzato “La scossa”.

Presa Diretta: interviste e prove sul campo (c’è anche Vaielettrico)

La redazione guidata da Riccardo Iacona ha indagato non solo sugli aspetti innovativi del motore elettrico. Con interviste (anche a Mauro Tedeschini di Vaielettrico.it) e prove sul campo. Si racconteranno anche le difficoltà dell’industria automobilistica italiana, con un approccio finalmente giornalistico, lontano dalle trasmissioni che affrontano il tema per partito preso. Come spesso, purtroppo, capita di vedere. Quali sono gli ostacoli che rallentano l’automotive elettrico nel nostro Paese? Inoltre, che cosa farà Stellantis? E quante auto elettriche produrrà nei grandi stabilimenti ex Fiat sparsi per la penisola? Ospite in studio Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil. Non a caso la puntata è stata intitolata  “La scossa elettrica”, proprio per il terremoto che sta provocando tra gli automobilisti e i produttori.
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Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.

Perché solo in Italia le vendite non decollano?

Siamo veramente pronti a passare dal motore a combustione all’elettrico? Per approfondire il tema, la redazione di Presa Diretta ha visitato a Bologna una fabbrica italiana di motori elettrici. Motori molto più efficienti del tradizionale motore endotermico. Chiedendosi anche come mai in Italia le quote di mercato delle auto a emissioni zero siano risibili rispetto ai principali mercati europei. In Francia siamo già al 19%contro il 3,9% dell’Italia, mentre in Germania si supera addirittura il 30%. Con le motorizzazioni diesel che stanno ormai scomparendo dalla scena, mentre resistono senza problemi nel nostro mercato. Già nel 2021 Presa Diretta si occupò di auto elettriche, provocando un’accesa discussione. Soprattutto per le riserve avanzate sulla sostenibilità del processo di produzione delle batterie, a cominciare dall’estrazione delle materie prime.
– Abbiamo tutto il litio che servirà per le batterie delle auto elettriche? Sentiamo lo scienziato Nicola Armaroli – VIDEO

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31 COMMENTI

  1. Ottimo servizio, come in generale tutti quelli di presa diretta.
    Come sempre siamo indietro rispetto a infrastrutture e classe politica. L’auto elettrica sarà il futuro per la mobilità senza ombra di dubbio. L’unica cosa che mi fa imbestialire è il messaggio che spesso passa, di come questa tecnologia possa in qualche modo risolvere il problema. Io direi piuttosto che molte cose devono essere affinate e incentivare come le batterie al sale di brevetto napoletano, la distribuzione dell’energia che non è uno scherzo e la produzione in proprio di elettrico considerando che la maggior parte della popolazione italiana vive in condominio senza garage. C’è un grosso problema climatico che va risolto nell’immediato con soluzioni che prima di ogni cosa devono arrivare dagli stati perché le scelte personali ormai hanno poco valore. Bisogna rinunciare ad un sistema consumistico ormai infuso nelle nostre vite.

  2. Proprio una bella trasmissione, giornalisticamente tagliata per farci passare come un popolo di “ITALIOTI”, tessendo sperticate lodi alla Norvegia, che con la mano destra rende Oslo il giardino dell’Eden “elettrico” e con la mano sinistra, in qualità di principale produttore di petrolio dell’Europa Occidentale e terzo paese esportatore del Mondo dopo Arabia Saudita e Russia (3 milioni di barili al giorno), APPESTA IL RESTO DEL PIANETA!
    Non una parola, poi, sui costi di acquisto delle BEV e sul perché la maggior parte degli italiani non può accedere a questo mercato.
    Sorvolo, poi, sulla “casa delle bambole” dell’esimio professor Armaroli, che dal cospicuo saldo del suo conto in banca pontifica sul suo magnifico impianto ad emissioni zero, da chissà quale costo spropositato. Anche questo, a uso e consumo di TUTTI gli Italiani
    Niente da dire sul resto. Buona continuazione.

    • Il suo nickname è spassoso, oltre a questo vengo ai punti che lei tocca:

      1) Se i Norvegesi smettessero di estrarre petrolio sarebbe l’equivalente di un taglio di produzione dell’ OPEC: risultato benzina e diesel sarebbero già a 2,2/2,3 € non spererei che venissero improvvisamente folgorati sulla via di Damasco, in special modo se la sua intenzione è di continuare ad acquistare carburanti. Dovrebbe anche provare a riflettere sul fatto che invece di utilizzare direttamente il petrolio estratto preferiscono venderlo e utilizzare le auto elettriche: mi ricorda il famoso adagio “Se stai giocando a poker e non sai chi è il pollo, allora il pollo sei tu”.
      2) I costi di acquisto delle BEV potrebbero essere mitigati da politiche a favore di leasing sociali tipo quelli francesi, purtroppo invece governi populisti continuano ad affossare la mobilità elettrica: grazie a scelte poco lungimiranti a tendere la maggior parte degli italiani si sposterà a piedi o in bicicletta.
      3) La casa delle bambole come la chiama lei permette di risparmiare un bel po’ di soldi: certo bisogna capire qualcosa di economia domestica per arrivarci. Certo non è alla portata di chi vive in appartamento o di chi ha fatto un mutuo troppo alto per il suo reddito perché voleva a tutti i costi il giardino, gli esempi di errori finanziari possono essere innumerevoli. D’altra parte ci sono poveri sfortunati e poveri stupidi, e come osservava Carlo M. Cipolla nel suo saggio:

      “Prima Legge Fondamentale: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.”

    • Il mio capo inglese mi avrebbe detto SO WHAT , come pensi di risolvere il problema ?
      Direi che la trasmissione ha fatto una analisi sulle eccellenze italiane, e ne abbiamo , purtroppo sottocapitalizzate e con rischio di predazione da parte di aziende straniere .
      Sono reduce da una due giorni a Milano legata alla mobilità con relatori di primissimo livello .
      PURTROPPO i politici invitati non si sono presentati nenache in videoconferenza . INCREDIBILE

  3. Bella la puntata di Presa Diretta Rai 3 del 9-10-2023
    hanno trattato una panoramica, tanti aspetti, del tema auto elettrica

    e approfondito in particolare il danno al settore industriale e lavorativo (è un taglio anche concreto che Iacona aggiunge spesso) che ci stiamo infliggendo remando contro le nuove tecnologie (e in generale contro il buon senso a livello di amministrazione dello stato e di propaganda) mentre il resto dei paesi europei sta correndo per portarsi avanti

    invece di raccontare in terza persona, hanno fatto parlare direttamente le interviste con aziende, lavoratori e sindacalisti

    • E’ piaciuta anche a me, anche se mi ha fatto ulteriormente preoccupare per le prospettive industriali del settore automotive nazionale, per tutte le conseguenze a catena e per una classe politica inefficacie che non supporta piani industriali a lungo termine.

      In bocca al lupo a tutti noi

      • Su alibaba e simili si possono comprare da CATL-Gotion-EVE-BYD, etc con QR code e certificazione e da venditori autorizzati dal fabbricante:

        – batterie LFP a 60-120e al kwh
        – batterie Sodio a 100-160e al kwh

        Sono prezzi che sdoganano l’uso in massa degli storage statici (e aiutano anche a decidere per il FV);

        penso che sta per partire una mega-corsa alle installazioni industriali o domestiche, forse da noi ancora non ce ne siamo accorti guardando solo i listini di chi offre soluzioni chiavi in mano molto costose (ancora per poco)

        (in teoria sdoganerebbero anche il retrofit elettrico di vecchie auto e furgoni termici, le LPF aquistabili arrivano a una buona densità energetica di 180 Wh/kg, ma per modificare un’auto ci sono i problemi omologativi)

        Spero in 3-5 anni avremo le fabbriche per produrre abbastanza pannelli, batterie Sodio e LPF in loco (inverter, accessori, pompe di calore, già ne produciamo in italia)

        Sarebbe un altro treno industriale da non perdere, insieme forse ai quadricicli elettrici, dopo aver mancato quello delle auto di taglia normale elettriche

        alla peggio mi starà bene anche comprare tutto on-line dall’estero, però sarebbe un peccato

  4. Beh, faccio davvero moltissimi complimenti a Iacona e a tutta la redazione di Presa Diretta per l’ottima puntata di stasera sulla mobilità elettrica “La Scossa Elettrica”!
    L’unica osservazione che mi sento di fare riguarda un passaggio, proprio verso la fine, in cui si è persa l’occasione di dire che molti altri stati del mondo, oltre alla EU, hanno deciso di fermare la vendita di auto con emissioni di CO2 maggiori di zero, giusto per ribadire il fatto che il problema del riscaldamento globale è mondiale e quindi mondiale deve essere la risposta. .

    • Io invece ho trovato edulcorato il racconto della prova della 500:
      Nel servizio si dice che statisticamente un’auto sta ferma il 95% del suo ciclo vitale nel quale si può approfittare per la ricarica, quindi fa sprecare meno temporispetto all’endotermica. Beh è evidente che sia una iperbole promoziale, dato che una elettrica quando è ferma non ricarica necessariamente e si potrebbe ricaricare anche per necessità interrompendo un tragitto.
      Inoltre è stato omesso in tutta la trasmissione il problema delle temperature che fanno variare i consumi e che un’auto elettrica parcheggiata, e non sotto carica, si scaricherà da sola nel tempo.
      Tesla che è la migliore, da sito ufficiale, perde l’1% di batteria al giorno stando ferma. Quindi se io parcheggio per il 95% del tempo senza ricaricare, dopo 100giorni ho buttato via il 95% di energia che ho pagato e che avrei potuto usare per altro.

      • Lei è dubbioso sbagliato: le Tesla consumano l’ 1% al giorno perché sono sempre connesse e hanno alcuni sistemi che restano attivi per consentire anche gli aggiornamenti e la gestione dei dati e diagnostica. Non conosco la piattaforma Tesla ma mi risulta che esista una procedura che permette di disattivare tutto.
        La mia Kia e-Niro lo scorso autunno è rimasta ferma due settimane parcheggiata sotto casa (all’ aperto) perché sia io che mia moglie ci siamo beccati il COVID e non l’ abbiamo usata. Ebbene, dopo due settimane la percentuale di batteria era esattamente la stessa di quando l’abbiamo fermata. Questo perché le moderne batterie hanno una bassa autoscarica e possono restare ferme anche sei mesi o un anno senza bisogno di ricaricare.
        Il suo commento però evidenzia quanto i falsi miti sulle auto elettriche siano frequenti tra chi non le possiede.

      • La carica persa a macchina ferma di solito è molto inferiore ad 1%, anche su una macchina connessa come una Tesla, se non si lasciano attive funzioni come la sentinella.
        Nell’ultimo anno mi è capitato 3 volte di interrompere un viaggio per la ricarica, e di sicuro ho perso meno tempo di quello che avrei speso per fare i 35 pieni di gasolio che mi sarebbero serviti a fare 22000 km.

      • L autoscarica di un auto elettrica varia da auto ad auto .
        La Leaf La Zoe la mia kia ENiro quando sono spende sono spente e anche se lasciate ferme non si scaricano .
        Tesla invece , da auto configurabile , si scarica a seconda delle configueazioni .
        5 % giorno se in modalita sentinella , lo usi in parcheggio esterno in localita a rischio per poche ore .
        1% giorno ad esempio se parcheggiata davanti all ufficio con alcuni servizi accesi .
        Mio figlio la ha lasciata un mese al rimessaggio camper totally OFF e ha perso 1% .
        Oltre tutto è possibile settare queste funzionalita in automatico, ad esempio quando entra in BOX stacca tutto.
        Ma se uno si basa sulle informazioni di suo CUGGINO non va lontano

  5. Sto seguendo Presa Diretta, programma onesto, però l’ingegnere con la villetta ecologica, il fotovoltaico ad occhio 10 kWh, e la Tesla nel garage che si ricarica…. è la normalità italiana a cui poter ambire? Non prendiamoci in giro!

    • Non è un ingegnere. E’ il professor Nicola Armaroli, direttore di ricerca del CNR, scienziato di levatura mondiale. Forse per questo non rappresenta la “normalità italiana”. Lei, invece, la rappresenta al meglio.

      • Poteva essere anche Babbo Natale, il discorso è sempre lo stesso. Non rispecchia la normalità italiana fatta di mille situazioni diverse, nel caso specifico quella migliore e forse più rara. Nella mia normalità per fortuna non sono come lei e la sua “saccenza” da promotore dell’ auto elettrica. ….e poi scrivete che vi odiano.

        • Eh allora devo essermi rimbambito io che vivo in un appartamento in un palazzo storico e quindi niente fotovoltaico né ricarica domestica ma soltanto colonnine pubbliche.
          Ciò nonostante Armaroli dice le cose corrette, solo che il problema è politico e ci sono due strade: si incentiva e si promuove un modello di mobilità più sostenibile oppure si abbandonano i cittadini a se stessi lasciando che si arrangino: ecco che il modello fatto di ostracismo verso la mobilità elettrica è leggibile per quello che è, ovvero che i più poveri si arrangino, in fondo finché c’è benzina c’è speranza.

  6. Se le batterie fossero allo stato solido (i Giapponesi hanno già questa tecnologia) che sono più sicure, fanno 1000 km di autonomia, si caricano più velocemente, si deteriorano di meno, e non al litio che prendono fuoco, fanno pochi km, si caricano più lentamente, si deteriorano di più, e se in Italia si modificasse il Leasing trasformandolo in “Leasing Sociale” sia per le elettriche che per le ibride, da 3/5 anni a 7/10 anni, come vorrebbero/fanno in Francia, la gente comprerebbe auto nuove (Rata iniziale e finale basse, rate al mese basse 70-100€ al mese)

  7. Le auto elettriche sono esteticamente quasi tutte bellissime. Purtroppo hanno un grosso difetto: gli manca un bel motore a combustione. Quando le BEV avranno un’autonomia di almeno 750 km, potrò ricaricarle in 5 minuti (come adesso al distributore di carburante), il costo di acquisto sarà proporzionato ad una “termica” attuale e i kilowattora avranno un prezzo uguale o inferiore a benzina e gasolio, allora anch’io comprerò un’elettrica. Per fare un esempio, attualmente una Fiat 500 a benzina costa intorno ai 18000€. La stessa 500, ma elettrica, costa intorno ai 38000€. Quindi non capisco proprio di cosa stiamo parlando … !!!
    … Ah sì, del futuro del nostro vecchio continente.
    Sentiti ringraziamenti da Pechino.

    • Il mondo è proprio vario.
      Pensi che per quanto mi riguarda, al netto di diverse problematiche che non mi sono mai fatto problemi a sottolineare, trovo che il motore elettrico apra delle possibilità veramente interessantissime e che non sono assolutamente esplorabili con il classico motore a scoppio (di cui sono decisamente appassionato peraltro).
      Peccato che ai miei occhi siano quasi tutte semplicemente inguardabili.
      È proprio vero che la bellezza sta negli occhi di chi guarda.

    • Riccardo ti ricordo che Le Tesla hanno:
      -il costo di acquisto sarà proporzionato ad una “termica” attuale
      -i kilowattora costano meno di benzina e gasolio
      Poi fai pure quello che vuoi

    • mi vien da ridere ..
      sono 40 anni che si aggiunno pannelli e materiali insonorizzanti sun 99,9 delle auto
      per renderle più comode e rilassanti

      poi arriva l’1% che dice che l’insonorizzazzione è un difetto ..
      comunque c’è chi pensa a voi anche sull’elettrico . tra l’altro è un’idea tutta italiana

      cercare su youtube “tesla mcfly”

  8. Anch’io, a suo tempo,sono stato intervistato da Presa Diretta sulla fine della Coopcostruttori di Argenta ( FE) dove ho denunciato le responsabilità anche di Legacoop e dei partiti di area ( sinistra)…nella trasmissione andata in onda…neanche una parola…

    • Neanche una parola di quanto sostenuto ( con documenti alla mano)…un’intervista può andare male ma, quando la giornalista si è alzata x andare si rivolse verso di me…sono stata molto contenta questa è una bella intervista!! Chi vuol capire…Oggi la giornalista è alla conduzione del TG di Rainews24

  9. Sono un neo possessore di auto elettrica e sinceramente non tornerei più indietro. Però – c’è un però – ancora per un mesetto sarò vincolato a ricaricare in strada e in sole tre settimane mi stó scontrando con: colonnine dietro casa posate ma non funzionanti, colonnina sotto casa perennemente occupata da veicoli termici di incivili, prezzo dell’energia tendenzialmente alto e abbonamenti ricariche al rialzo… a questo aggiungiamo incentivi (quando è possibile ottenerli) modesti, costo di alcuni veicoli più alto rispetto ad altre nazioni UE e un mare di disinformazione a larga diffusione. Lo scrivo con rammarico: Non mi sorprende che in Italia l’elettrico non decolli

  10. Con ultimo aumento dei prezzi da parte di Be Charge è stato dato un altro colpo alla crescita delle vendite auto elettriche .
    Sarebbe interessante vedere comparazione dei prezzi colonnine a livello europeo magari pesata con il costo della vita e cercare di capire se il mancato decollo italiano sia da attribuire anche a questo

  11. Caro Riccardo Iacona e redazione di “Presa Diretta” tutta… mi raccomando: obiettività, obiettività, e ancora obiettività. Come avete sempre fatto. Grazie.

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