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Passante di Bologna: primi 50 MW fotovoltaici in autostrada

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passante bologna
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Roberto Tomasi Ad di Aspi, Matteo Lepore, sindaco di Bologna

Parte con i 50 MW di fotovoltaico previsti sul futuro Passante di Bologna il progetto Elgea-Space for Energy di Autostrade per l’Italia. Nel complesso saranno 300 i MW di capacità installata sui 3.000 km della rete che fa capo ad Autostrade per l’Italia. 

Passante Bologna
La galleria “fonica” di San Donato. Sarà rivestita di pannelli fotovoltaici

L’ha detto ieri mattina a Bologna l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, durante la conferenza stampa convocata per annunciare la certificazione Platinum per la sostenibilità e l’innovazione rilasciata al progetto del Passante di Bologna.

Diventeranno 300 MW su tutta la rete. Forse 800

«Ci sono possibilità di sviluppo di rinnovabile limitrofo al sistema autostradale, che un è sistema di connettività» ha detto Tomasi. «I 300 megawatt non risolveranno il problema energetico del Paese – ha concluso l’ad – ma abbiamo bisogno che più soggetti possano concorrere e noi siamo uno degli abilitatori possibili e abbiamo le competenze per farlo».

Rinnovabili Aspi, nasce Elgea-Space for Energy

Elgea-Space for Energy è la newco di Aspi costituita per sviluppare tecnologie di generazione da fonti rinnovabili lungo il tracciato autostradale e nelle aree già di sua  proprietà. E per commercializzare l’elettricità poi prodotta. I primi 150 MW di capacità, che andranno a regime l’anno prossimo, serviranno ad alimentare l’intero fabbisogno elettrico di Aspi. Saranno in gran parte impianti di taglia medio-piccola nelle aree di servizio o di sosta. Sfruttando l’intero sedime autostradale, però, si potrebbero raggiungere 800 MW di potenza.

La società – ha spiegato l’amministratore delegato di Elgea Diego Percopo  in una recente intervista a Milano Finanza  – rimane inoltre aperta alla collaborazione con piccole aziende o proprietari di terreni attraversati dalla rete autostradale per realizzare dei progetti congiunti.

Il progetto del Passante di Bologna realizzato da Tecne, società del gruppo Aspi, è la prima infrastruttura autostradale  in  Europa  a  ricevere la certificazione Envision con il più alto  livello  di  rating raggiungibile, il Platinum. L’infrastruttura sarà capace infatti di rispondere per intero ai requisiti previsti dal   protocollo   internazionale  rigurado a sostenibilità economicasocialeambientale  durante  l’intero  ciclo  di  vita.

Nuovo Passante, meno emissioni per 1.350 tonnellate

Il potenziamento del nodo autostradale di Bologna, uno dei più critici del Paese,  comporterà riduzioni di  tempo  di  viaggio  di  4,5  milioni di ore circa l’anno. Il taglio alle emissioni di CO2 sarà di circa 1.350 tonnellate l’anno.

Il progetto prevede  il  potenziamento  in  sede dell’attuale  sistema  Autostrada  A14/Tangenziale,  con un allargamento di circa  8 metri per lato su circa 13 km. L’operà sarà circondata da un anello verde di circa 140 ettari, 30 dei quali destinati a parco pubblico. L’anello sarà riforestato con la messa a dimora di 34.400 alberi e 60 mila arbusti e sarà attraversato da una rete di piste ciclabili. Prevede un investimento di 1,5 miliardi di euro. I lavori inizieranno nel 2023 e dureranno 55 mesi.

Cosa c’è per la mobilità elettrica?

UNA DOMANDA AL SINDACO- Fra cotante mirabilia sostenibili, nemmeno una parola è arrivata a favore della mobilità elettrica. Il neo sindaco Matteo Lepore, presente alla conferenza stampa di ieri, in campagna elettorale aveva buttato lì l’idea di dotare un tratto del nuovo Passante di ricarica induttiva, sul modello della lombarda Brebemi. Vabbè: le promesse elettorali sono una cosa, i fatti un’altra. Però, su un miliardo e mezzo di lavori, 140 ettari di anello verde e 30 ettari di parco pubblico, trovare il modo di realizzare due stazioni di ricarica Hpc per auto elettriche era proprio un’impresa impossibile?

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20 COMMENTI

  1. La tangenziale di Bologna, da Casalecchio a San Lazzaro, attraversa un’area ormai densamente antropizzata, con pochissimi spazi liberi: prova ne sia il fatto che su questo tratto non esiste nessuna area di servizio, dove eventualmente collocare le stazioni di ricarica hpc. Sarebbe quindi stato necessario predisporne una ad hoc, con probabili problemi di legislazione urbanistica . Ma non mi sembra, onestamente un grosso problema, perchè a questo scopo si potrebbero benissimo prestare le esistenti aree di servizio sulla A1 sulla A14 in prossimità di Bologna

  2. Vedere sempre le stesse cose da cittadino italiano fa molto male, le imprese puntano in alto sulla transazione e come sempre la politica è latitante, e pensa sempre ai loro interessi, devono capire che il tempo delle vacche grasse è finito, il concerto di base È il bene comune, nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve vivere male, tutti hanno gli stessi diritti, puntare sempre sulle vecchie tecnologie inquinanti non ha più nessun senso di esistere, tutti DEVONO lavorare per il bene comune se no non se ne esce.

    • E difatti loro non ne vogliono uscire, ci vogliono sguazzare finché possono.

      Chissà come mai, forse per la ricrescita dei capelli, un tempo allo scopo c’era il Petrol Hahn.

    • Mi soffermo su un passaggio: “sempre le stesse cose”.
      E’ proprio così. Sempre le medesime cose, i medesimi comportamenti e atteggiamenti. Over and over.
      Persone slegate dalla quotidianità, dal territorio, dalla vita.

      In ogni settore si vedono sempre gli stessi comportamenti e la stessa cecità.

      Io mi sarei anche stufato. Ma qual’è l’alternativa?

      • E si lo scritto proprio con quel intento, e non ho la soluzione perché i nostri poco amati rappresentanti ( politici ) si perché loro dovrebbero rappresentare il popolo ma se lo sono dimenticato da tempo immemorabile.
        Quindi la soluzione non c’è se non toglie tutti i privilegi che si son preso, ma in questo caso il popolo dovrebbe essere unito sotto un unica bandiera senza mettere di mezzo l’orientamento politico, ma guardare il bene di tutta la collettività.
        Pura utopia.

  3. Ottimo, avanti. Fa impressione che sulle rinnovabili il Portogallo e la Grecia ci battono “alla grande”. In 5 anni potremmo essere energeticamente (quasi) indipendenti. Loro ci arriveranno mentre noi staremo qui a discutere di riaprire le centrali a carbone.

    • Leggo da “Qualenergia”: “Il paese iberico (il Portogallo) punta all’80% di Fer sulla produzione elettrica entro il 2026”. Bye bye Cingo.

      • Anche l’Irlanda ha appena fatto sapere di non vedere problemi particolari a raggiungere l’80% da rinnovabili

  4. “Fra cotante mirabilia sostenibili, nemmeno una parola è arrivata a favore della mobilità elettrica

    Però, su un miliardo e mezzo di lavori, 140 ettari di anello verde e 30 ettari di parco pubblico, trovare il modo di realizzare due stazioni di ricarica Hpc per auto elettriche era proprio un’impresa impossibile?”

    Il politico sotto sotto rema sempre al contrario, chissà perchè?

    • non gli piaccono le “ciliegine sulla torta” ..
      mentre per chiunque abbia una corteccia celebrale è normale

    • Perché il politico italiano è di facciata e non di contenuti, adesso va di moda il green e non puoi pensare di non esserlo, anche perché poi le lobby del petrolio e del gas si arrabbiano.

  5. ALLELUIA !!
    Saranno almeno 5 anni che pubblico il drone che filma la tangenziale Coreana con il campo fotovoltaico lineare ..
    in tutti i social che mi capitano a tiro.

    per Cingolani & Co.
    Ci sono anche le Ferrovie …

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