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Nissan, strategia choc contro le cinesi: giù i costi del 30 per cento

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nissan costi
L'Ad di Nissan Makoto Uchida

Contro il calo delle vendite e la concorrenza cinese Nissan adotta una strategia choc: taglio ai costi (e ai prezzi?) del 30%. 

Se la miglior strategia di difesa è il contrattacco, non c’è dubbio che Nissan abbia scelto di passare decisamente all’offensiva. La casa giapponese, quarto produttore al mondo mettendo insieme anche i modelli dell’alleanza con Renault e Mitsubishi, ha appena annunciato il suo piano “The Arc” per reagire al calo di vendite e recuperare le quote di mercato perdute di fronte all’aggressione dei marchi cinesi.

nissan costiNissan 2030: termiche ed elettriche, stessi costi, stesso prezzo

Un piano ambizioso che deve passare obbligatoriamente per un taglio dei listini. E come intende arrivarci? Nissan ha presentato al mercato la sua nuova strategia che si basa su un drastico taglio dei costi di produzione almeno del 30 per cento. Con un obiettivo molto preciso: parificare il costo di un auto elettrica a quello di un veicolo tradizionale entro il 2030.

In buona sostanza, Nissan accelererà gli investimenti in nuove tecnologie e maggior efficienza dei veicoli in modo da arrivare il prima possibile al full electric. Questo dovrebbe permettere di vendere un milione di auto più entro il 2026, presentandosi sui mercati globali con 30 nuovi modelli di cui la metà ibridi o elettrici.

Un percorso che dovrebbe ribaltare il calo di vendite, scese l’anno scorso a 3,5 milioni lontani dai 3,7 milioni fissati come obiettivo per altro già rivisto al ribasso.

La strategia, ovviamente, non può che essere globale e guarda in particolare ai mercati più “dinamici”: in Cina già l’anno prossimo verranno presentati 8 nuovi modelli; l’India è destinata a diventare il polo principale per la crescita, mentre negli Stati Uniiti è prevista la vendita di almeno 330mila auto in più nel 2026 rispetto al 2023.

Fondamentale sarà recuperare terreno proprio in Nord America, dove Nissan non è stata in grado – secondo gli analisti di mercato – di approfittare degli incentivi destinati in particolare ai modelli ibridi per mancanza di nuovi modelli da offrire ai consumatori.

L’amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida pare aver capito la lezione:  «Di fronte alla grande volatilità del mercato, abbiamo intrapreso azioni decisive per garantire crescita sostenibile e redditività».

nissan costiNissan per prima con le batterie a stato solido (nel 2028)

Tutto ciò – nel piano appena presentato – si traduce in una riorganizzazione delle piattaforme produttive, e delle “famiglie” dei nuovi modelli elettrici per sfruttare al meglio le sinergie. Ma soprattutto lavorando sui costi di approvvigionamento e puntando molto sul taglio dei costi delle batterie.

Lo sviluppo di famiglie di veicoli elettrici prevede la realizzazione di un veicolo principale, tutti i veicoli derivati da questo avranno costi di sviluppo ridotti del 50%, tempi di sviluppo ridotti di 4 mesi e la variazione dei componenti ridotta del 70%. La produzione modulare permetterà una linea di produzione più corta e tempi ridotti del 20%. Così’ Nissan conta di ridurre del 30% anche i prezzi, rispetto a quelli dell’attuale modello Nissan Ariya

E se l’obiettivo è parificare i costi di veicoli elettrici e auto tradizionali, il sogno di Nissan è ancora più ambizioso : lanciare il primo modello di auto elettrica con motore alimentato da  batterie allo “stato solido” entro il 2028. Ed è sicuramente la sfida tecnologica più affascinante, visto i risultati finora ottenuti.

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19 COMMENTI

  1. Un simile (roboante ma tardivo) annuncio mi fa pensare solo ad uno che dice:

    “Oh ! ci sono anch’ io !! ”

    Nissan è stata anni fa una Casa coraggiosa ed innovatrice, tra le primissime a proporre BEV ( Leaf) con tecnologia immatura e decisamente costosa per le possibilità offerte dall’auto e, soprattutto, dall’inesistente rete di ricarica
    (ricordo quando ne dovetti far preparare una per una consegna a cliente per NLT; mi arrivò scarica in concessionaria; noi -altri marchi- non eravamo né attrezzati né esperti di procedure; mi rivolsi ai colleghi Renault – avevano già avuto la loro “esperienza” con Fluent !) e con gran fatica riuscirono nell’ “impresa” (causa ChaDeMo).

    Dopo i risultati “deludenti” si è tirata indietro, non preparando altri modelli con tecnologie migliorate, fino alla JV con Renault; la base comune Megan-e / Ariya
    è tecnicamente valida ed affidabile… ma in alcuni paesi europei (tra cui l’Italia) soffre di una linea ancora troppo innovativa ed un listino prezzi troppo elevato da perdere in partenza con Tesla (che è più evoluta tecnologicamente ma con linee meno futuristiche e più adatte ad un pubblico “tradizionalista”).

    Adesso, con il “rafforzamento” della JV (Nissan+Renault+Mitshubishi … (in futuro .. VW ? iD2 ? ) il piano di rilancio ed abbattimento dei costi è oggettivamente alla portata, anche grazie all’arrivo di nuove “chimiche” e tecnologie di assemblaggio, ma pure la concorrenza agisce con la stessa strategia: i marchi cinesi son sempre più spinti dal governo centrale a fare altrettanto, con “fusione” dei progetti nel campo “batterie”, adesso si è appena saputo che tutte le coraggiose start-up verranno supportate e non più esposte al rischio fallimento di mercato (causa piccola dimensione nel pur enorme mercato cinese) per non disperdere filoni di ricerca e sviluppo che potrebbero essere preziosi per sviluppi futuri.

    Chissà se lo “scudo” sanzioni europee terrà Nissan (e gli altri , associati e non ) veramente al riparo dalle strategie cinesi … e soprattutto .. dalle eventuali e non auspicabili contro-sanzioni che il governo di Xi Jinping adotterà …

  2. Pareggio nei prezzi termico – elettrico nel 2030. Ok quindi Nissan ci ha tenuto a farci sapere che raggiungerà il pareggio dei prezzi come ultimo produttore, dopo tutti gli altri. Ok, Nissan, grazie di averci informati, guarderemo le tue elettriche nel 2030, nel frattempo buon lavoro.

    Guardavo i dati di vendita di Nissan nelle elettriche, considerando che da qualche settimana è cessata la produzione della Nissan Leaf. In Italia nei primi 2 mesi del 2024 la Nissan Ariya ha venduto 37 auto. Per capirci, sempre in Italia nello stesso periodo la Lotus ha fatto meglio, vendendo 38 modelli di Eletre (suv supercar da 90000 euro). Secondo me la versione compatibile con gli incentivi è più bella di una ID.3 ma sono i misteri della vita, la ID.3 ha venduto ben 422 modelli.

    • Credo sia la percezione di mancanza di assistenza data dal poco circolante, in un circolo vizioso, a mio parere. Vien visto come nicchia da amatore, ma non avendo nulla di particolare da giustificare l’azzardo (tipo un prezzo stracciato)… Alla fine la id.3 è pur sempre un VW e ha venduto a sufficienza (e da quando è in distribuzione la versione da 3.0 in su, altra musica).

    • Il problema per cui nessuno vuole la Leaf ha un nome preciso: ChaDeMo. Quella è la prima cosa che Nissan deve cambiare, come il betamax, il dvd-hd e altre tecnologie simili ha perso la sfida contro il CCS2. Sulla Aryia l’han messo, ma li la mancata vendita secondo me è dovuta ad altro (concorrenza diretta con Model Y e altri modelli).

      • Ma la Leaf vende tutto sommato, altro che, e anche più della Ariya. Nissan sta rinunciando al suo modello più venduto. Che poi sulla Leaf, volendo, pare stia uscendo pure l’adattatore, magari non è proprio legale in Italia ma non sarebbe certo un problema serio. E’ un peccato che l’Ariya non stia vendendo, meriterebbe numeri migliori. Purtroppo la maggioranza del mercato (mi riallaccio a quello che ha scritto Guido) tende ad andare sui modelli più conosciuti. La Ariya non è così nota al grande pubblico e come altri prodotti interessanti e incentivabili (la Toyota BZ4X Pure 2WD) è ignorata dal mercato …

  3. …ma la “car of the year” nissan aria l’ha poi acquistata qualcuno? Sembra che quel premio lo vincano auto che poi non compra mai nessuno o quasi… tipo a memoria la ioniq 5… bella ma incontrarne una per strada ce ne vuole…

    • Secondo UNRAE nel 2023 ne sono state vendute ben 169.
      Giusto per comparazione, di Ioniq 5 ancora meno: 142.
      Volvo EX30 non ha fatto in tempo a vendere molto: 114

      Alcuni modelli “noti”:
      Fiat 500e: 4.675
      Polestar 2: 828
      Megane: 2.109
      ID.3: 1644
      Kona: 947
      Fiat 600: 368
      Nissan Leaf: 344
      Kia Niro: 195

      L’unica Toyota BEV in catalogo (secondo me non si sono ripagati il costo di progetto…) Toyota BZ4X: 76

      (Tesla non serve, vero? In totale sono stati immatricolati 66.679 autoveicoli e mettendo in ordine decrescente di venduto il primo 24% è costituito da Model Y e Model 3 quasi alla pari, seguito da Fiat 500 con il 7,1%).

      • macchè.. hai scritto esatto, ho letto male io 🙂

        66.679 veicoli BEV immatricolati in italia 2023
        di cui 24% sono Tesla MY M3

        PS: lanciamo il “toto” veicoli 2024? cioè chi indovina le immatricolazioni BEV dell’anno 2024 in Italia? ..non è facile.. ci sono molte variabili

        • Passeremo di poco le 20.000 totali…

          (ps: io ho appena deciso di fanculare Urso e invece di aspettare gli incentivi, cambio modello in ordine e lo prendo a noleggio, segnamo +1 ahahahaha)

          • Resti con ID.3 (mi pare tu hai la ID.3, giusto?) o cambi brand? Scommetto che cambi …

          • Gaurda Enzo, eravamo in dubbio di stare sullo stesso gruppo e prendere il Taycan, oppure aspettare qualche mese e vedere la nuova Lotus Emeya. Poi però abbiamo capito che ci basta un’auto piccola e quindi abbiamo optato per la Abarth 500e, color lime.

          • Bravo, così ci incontriamo in qualche raduno Abarth, sono convinto che gli abarthisti ti aspettano a braccia aperte …

            Vabbè prima o poi ce lo dirai che cosa hai ordinato.

          • -abbiamo optato per la Abarth 500e, color lime.-

            Non ci credo finchè non mi mandi il filmato su whazzap. 😂

            (Ma nel caso me la fai provare però. 😇)

      • Toyota bZ4X è stata la prima auto che presi in considerazione (venendo da un Jeep Compass 4×4 2.0D 170cv) quando decisi di passare all’elettrico (puro, visto che le 4xE non mi convincevano per autonomia, trazione, etc); la vettura era stata solo annunciata, con dati tecnici a disposizione ed immagini, ma nessuna prova “sul campo” a confermare la bontà del progetto.
        I venditori Toyota non sapevano (e forse non volevano.. avendo la RAV4 Hybrid) prendersi “impegni” sui tempi di arrivo, tra l’altro rallentati di molti mesi a causa del richiamo mondiale dei primi esemplari consegnati (ed il fermo produttivo) causa “allentamento” del fissaggio ruote, oltre ai “soliti problemi” con gli airbag difettosi – presumo i famigerati “Takata” (i giapponesi nel perseverare con quel fornitore son veramente diabolici !!).

        Le 76 unità piazzate son quindi un vero miracolo per la cieca fiducia nel Marchio (visto che poi i 10 anni di garanzia sulla batteria )

        https://www.vaielettrico.it/ricarica-troppo-lenta-per-toyota-bz4x/

        https://www.vaielettrico.it/il-giallo-della-toyota-bz4x-e-della-ricarica-al-freddo/

    • ” Sembra che quel premio lo vincano auto che poi non compra mai nessuno o quasi ” ahah 🙂

      @Guido .. ciao.. un errore di digitazione.. Tesla italiane 2023 credo (?) 16.679, però se fossero state 66.679 sarebbe stato ancora più d’effetto.. vediamo nel 2024

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