Nasce Ioniq, la marca elettrica di Hyundai. I coreani ci credono talmente da aver deciso di creare un brand apposito, che finora contraddiceva un solo modello.
Nasce Ioniq, con tre nuovi modelli in arrivo
La scelta è la stessa fatta da un altri gigante dell’auto, il gruppo cinese Geely, proprietario anche di Volvo, marca a cui ha affiancato la nuova marca Polestar. L’idea è che l’elettrico sia veramente un mondo nuovo, non una semplice motorizzazione alternativa. Per questo nasce Ioniq e i prodotti a cui si sta già lavorando sono tre, tutti basati sulla nuova piattaforma modulare E-GMP, con tecnologia a 800 volt. Il primo modello, lo Ioniq 5, è la versione stradale della concept car Hyundai 45, in arrivo già il prossimo anno, con altri due modelli Ioniq già annunciati. Si tratta di una berlina sportiva chiamata Ioniq 6, basata invece sulla concept car Prophecy. Il modello Ioniq 7, un grande SUV elettrico, seguirà all’inizio del 2024. Piccola curiosità: i modelli lanciati con il marchio Ioniq saranno contraddistinti da numeri pari se berline e da numeri dispari per i SUV.
Ora Hyundai con la Kona è non a livello globale
Perché questa svolta? In una nota pubblicata nei giorni scorsi, Hyundai ha spiegato che sta semplicemente rispondendo alla “crescente domanda di veicoli elettrici“. “Il marchio Ioniq cambierà il paradigma dell’esperienza del cliente EV. Con una nuova enfasi sulla vita connessa, offriremo esperienze elettrizzate che sono parte integrante di uno stile di vita ecologico “, ha spiegato Wonhong Cho, direttore marketing globale di Hyundai Motor Company.

Il nome Ioniq è stato scelto come crasi ideale tra “ione” e “unico”, declinando assieme energia elettrica ed esclusività. Il riferimento da battere, anche in questo caso, è Tesla, leader mondiale nell’elettrico e padrone assoluto del segmento premium (guarda l’articolo). Anche nel design Tesla sembra vere ispirato la nuova generazione Ionity. A livello globale la Hyundai con la Kona è al 9° posto assoluto tra le elettriche più vendute, con 19.286 immatricolazioni nella prima metà del 2020.
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Pongo questa domanda qui, perché sul sito che ha fatto la prova non mi rispondono. Su motor1 durante la prova della kia e-niro (stesso gruppo e stessa batteria della Hyundai) da 62 kwh, spiegano che in questa batteria, diversamente da tutte le altre in circolazione (o quasi),
gli elettroni si muovono all’interno di uno stato solido. Secondo voi questa soluzione genera “solo” maggiore percorrenze o garantirá una minore riduzione dell’autonomia negli anni?
MALGRADO TUTTI I COMMENTI POSITIVI UN DATO E’ CERTO: HYUNDAI HA DECISO DI NON ESPORTARE LA HYUNDAI KONA EV NEGLI USA.
quale è la ragione?
La Kona costa a produrre molto più di quanto è il prezzo di vendita e non conviene esportarla ma solo produrla nel mercato di vendita.
La Hyundai non ha sufficienti batterie per le auto che vorrebbe vendere.