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Mazda MX-30 R-EV o Volvo EX30? Un caso di scuola

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Mazda MX-30 R-EV o Volvo EX30
Mazda MX-30 R-EV

Una Mazda MX-30 R-EV, ibrida plug-in con range extender innovativo, o una Volvo EX30 full electric? Osvaldo deve scegliere e ci chiede consiglio. Inviate i vostri questiti a info@vaielettrico.it.

Mazda MX-30 R-EV o Volvo EX30 Mazda MX-30 R-EV o Volvo EX30

Uso poco l’auto, ma faccio spesso 400 km in autostrada

punto interrogativoDevo prendere una decisione sulla mia nuova auto da acquistare e sono indeciso fra la nuova Mazda MX-30 R-EV e Volvo EX30.
Io uso raramente l’auto, però mi capita almeno 1 volta al mese di percorrere 400km in autostrada.
Non so quale delle 2 vetture è più indicato per il mio uso.
Vi scrivo in quanto vi seguo da anni e trovo molto interessante il vostro sitoOrlando 

Nel suo caso l’ibrida pulg-in calza a pennello

punto interrogativo
Risposta-  Non siamo grandi estimatori delle ibride plug-in, troppo spesso acquistate per un eccesso di ansia da ricarica o utilizzate prevalentemente con motore termico.  Il suo, però, sembra essere il classico caso tagliato su misura per questo tipo di vettura: scarso utilizzo su percorsi urbani quotidiani e frequenti spostamenti autostradali a lungo raggio.
Mazda MX-30 R-EV o Volvo EX30
Una stazione di ricarica ad alta potenza di Free to X in autostrada
Con l’ottima Volvo EX30, anche nella versione single motor extended range con autonomia fino a 480 km, dovrebbe effettuare almeno una sosta di ricarica da 20-30 minuti per ogni viaggio autostradale da 400 km. E sfrutterebbe in minima parte i vantaggi del full electric nell’uso quotidiano.

Ma quanto “vale” una sosta per la ricarica?

Mentre Mazda MX-30 R-EV, grazie all’innovativo range extender termico con motore rotativo Wankel, le permetterebbe di arrivare a destinazione senza alcuna sosta.
Prima di effettuare la sua scelta, tuttavia, dovrebbe chiedersi se quei 20 minuti dedicati alla ricarica siano per lei “tempo perso” (su 400 km, e oltre 3 ore di viaggio, una sosta per un caffè e un salto alla toilette potrebbe comunque servirle) e quanto valgano. Non tutti e non sempre si viaggia di fretta.  Infine, visto che Volvo EX30 accetta fino a 175 kW in corrente continua, dovrebbe verificare se il tratto autostradale che abitualmente percorre sia attrezzato con punti di ricarica ad alta potenza direttamente in alcune stazioni di servizio.
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29 COMMENTI

  1. Secondo me dipende dalla destinazione del viaggio autostradale. Se i 400 km che capita di fare più di una volta a mese sono sempre verso la stessa meta e se quella meta è ben servita sia lungo l’autostrada sia soprattutto a destinazione (la casa di villeggiatura? parenti?) e ricaricare a destinazione non è un problema (magari con un carichino) prenderei la versione Volvo EX30 single motor extended range che le costa come la Mazda (grazie agli incentivi sull’elettrico).

    Se invece non è ben servita, prenderei la Mazda così da non avere noie e seccature. Valuterei anche plugin di altri produttori che effettivamente potrebbero essere più efficienti (ma capisco che la Mazda è esteticamente una spanna sopra tutte le altre).

    Sto dando per scontato che normalmente ricarica a casa, diversamente mi orienterei su altro.

  2. Comunque bisogna in primis valutare anche il costo delle due auto comprensivi di tutti gli optionals disponibili necessarie e calcolando anche costi superiori futuri (per esempio in una ibrida si dovranno cambiare a un certo punto anche pastiglie e dischi dei freni, frizione, cinghia di distribuzione, ecc., tutti costosi oneri che una bev non avrà). Dopo questa valutazione bisogna assolutamente confrontare i prezzi con altri modelli della stessa categoria, magari viene fuori che alla fine sia decisamente più opportuno scegliere un altro modello, tipo, che so, per esempio una Tesla.

  3. Phev, ma non so se la mazda sia la migliore scelta.
    Valuta diversi marchi, ho pagato meno la B250e di una compass 4xe, con gli sconti delle concessionarie locali.
    Io faccio ogni giorno piccoli spostamenti urbani, nel weekend extraurbano e, come il signore, autostrada ogni 1-2 mesi e per un motivo o un altro raramente posso caricare i miei 11kwh fuori dal garage (ho pure la fast).
    Colonnine assenti dove serve, occupate (da veicoli in carica o termici), non funzionanti… A Verona ho provato ad utilizzare quelle del comune, uniche libere, segnalate come gratuite, scarico app, mi registro… alla fine dovevo fare un abbonamento da 40€! Vado in un outlet, ci sono le fast, ben lontane dall’ingresso, mi tocca correre fuori a staccare la carica o pagavo la sosta, nonostante fosse l’unica auto in carica e il parcheggio ovviamente gratuito (e senza abbonamentomi costava meno andare a benzina, ma non si va elettrico per risparmiare).
    No ancora il sistema colonnine non funziona, amo la mia phev, tagliandi a parte, non ho neppure 5000km sulle spalle del termico e mi tocca fare il secondo (finita la garanzia vanno a ca**re).

    Facendo i conti sull’efficienza delle phev ricordo di ricercare il valore di batteria netto, perché finita la carica si ha una fhev, non una termica, per esempio la mia ha 10,9 su 15,6kwh… e molte riviste fanno i conti sul lordo.
    Perché fare i conti? Per sapere realmente quali sono i consumi leggendo le varie prove, la mia? 69km wltp realistici, 50 in autostrada e in inverno, oltre 80 in extraurbano d’estate… 45km se la usa mia moglie XD
    Ibrida? In autostrada fa tra i 18 (110-140km/h) e i 15km/l viaggiando tra i 140 e 160. Trovando fila la rigenerazione fa miracoli.

  4. Sempre difficile parlare quando non si sa. Ed io non so nulla né della Mazda MX-30 R-EV né, tantomeno, della Volvo EX30 full electric. E neppure delle necessità quotidiane dell’amico lettore.
    L’elettrica Volvo penso che sia, più o meno, come ogni altra elettrica, quindi non ho cercato nessuna informazione.
    Sono invece andato a leggere qualcosa sulla plug-in giapponese (per ovvii motivi, avendo una plug-in), che ha certamente aspetti interessanti.
    Prima di tutto, la carica: disponibile sia in AC, sia in DC (magari l’avesse anche la mia!).
    Poi il fatto che il corpo vettura è da elettrica, non da elettrificata, con la batteria che sta dove deve stare e non, come sulla mia, a “mangiare” spazio al bagagliaio (nella mia, in realtà, la batteria è posizionata dove nella termica sta il serbatoio (cioè sotto i sedili posteriori), serbatoio che è stato spostato nella plug-in sotto il bagagliaio per fare spazio alla batteria, mangiandosi un bel po’ di litri di spazio caricabile – che comunque, a sedili posteriori alzati, resta attorno ai 600 litri!).
    Infine, che l’autonomia a zero emissioni è di 85 Km, che diventano 110 in talune condizioni, poi in automatico o a richiesta, c’è il rotativo Wankel da poco più di 800cc a fare da range extender.
    Il Wankel… motore per auto sportive (ricordo le RX-7 ed RX-8) che, se non ricordo male, non brillava per buoni consumi. E con emissioni conseguenti! L’avranno certamente ottimizzato non essendo più un motore per la trazione… spero…
    Comunque, come sempre non sapendo nulla, mi affido ai numeri che ho trovato.

    Da quello che ho letto in vari articoli su internet relativi alla Mazda MX-30 R-EV, emergono queste cose:

    Consumi elettrici.
    l’auto ha una batteria da 17,8 kWh, immagino lordi, per cui la batteria effettiva dovrebbe essere attorno all’80%. Qualora fosse così, avrebbero circa 14,24 kWh disponibili.
    Con questi kWh a disposizione, se fa da 85 a 110 Km a zero emissioni, ha consumi medi che vanno da 5,97 Km/kWh (16,75 kWh/100Km) a 7,72 Km/kWh in condizioni ottimali (12,95 kWh/100Km).
    Dai numeri trovati, non sembrano essere consumi elettrici eccezionali. Non solo se confrontati con quelli di un’elettrica “pura”.
    Ad esempio, il mio rottamino, con una batteria netta da 10,4 kWh (13 lordi), è omologato per un consumo di 6,94 Km/kWh (14,4 kWh/100Km). In realtà, mentono sapendo di mentire, perché, contemporaneamente, la danno per 65 Km medi di autonomia. Ergo, con 10,4 kWh di batteria farebbe un consumo di 6,25 Km/kWh (16 kWh/100Km) e non di 6,94. Tant’é!
    In ogni caso, col mio utilizzo, l’omologazione, con le sue incongruenze, è comunque sbagliata: quest’anno (inverno, primavera e questo inizio d’estate), io ho una media di 80,15 Km di autonomia elettrica, che “fa” un consumo medio effettivo di 7,71 Km/kWh (12,98 kWh/100Km). Ribadisco, medio, non nelle condizioni migliori. Ecco perché non mi sembra un gran consumo quello indicato per la giapponese. Ma, magari, anche con lei si può fare meglio dei dati indicati, come succede a me.

    Consumi ibridi.
    Quelli che ho trovato sono la cosa che mi lascia più perplesso.
    In un’intervista rilasciata ad un notissimo mensile di auto, ben noto ad Dr. Tedeschini, Mr. Noguchi, Assistant manager della Divisione sviluppo powertrain di Mazda, asserisce che l’auto, con i 50 litri di serbatoio, “può fare più di 600 Km” in ibrido, che possono arrivare “anche oltre i 700 Km” in condizioni ottimali. Questo vuol dire che, con 50 litri di benzina e nel caso riuscisse a fare 720 Km, avrebbe un consumo medio di 14,4 Km al litro!!!
    Preoccupante, visto che la mia, con 39 litri di serbatoio e 10,4 kWh di batteria, ha avuto un’autonomia ibrida media di 844 Km nei 4 viaggi più lunghi fatti fino ad ora (400Km, 580Km, 600Km e, frazionato in alcune tappe, 762Km). Ovvero, nelle condizioni peggiori (autostrada, primo viaggio fatto appena ritirata l’auto nuova dal concessionario Skoda, ovvero: auto questa sconosciuta), un consumo medio di 21,4 Km/l (e nel viaggio di 600 Km ho “sfiorato” i 24 Km/l). Con climatizzatore acceso ed a velocità normali autostradali (consentite e possibili: sulla A4 non sempre si può correre).
    Il mio consumo medio in ibrido, tutti i tipi di viaggi e percorsi, esclusi i viaggi in elettrico, è ad oggi di 28,8 Km/l. 14,4 Km/l è un consumo esattamente doppio del mio!

    Ne so troppo poco, ma non mi sembrano dati esaltanti quelli trovati per la Mazda, anche considerando “l’ansia da autonomia” risolta facendo il pieno di benzina dopo circa 700 Km (forse!).

    Io non avrei dubbi, quindi, nel scegliere un’elettrica. Magari non SUV, magari, potendo, un marchio pure dotato di una rete di “supercharger” di proprietà…
    Però, ciascuno sa come usa l’auto, quali necessità ha e quali “paure” vuole fugare.
    Io, però, non avrei dubbi! E lo dico proprio perché ho una plug-in ed ho una media di meno di 30 Km per giorno di utilizzo. Ci sono però svariate situazioni in cui capita il viaggio appena oltre l’autonomia elettrica concessa. Ed allora si inquina, cosa che a me fa girare le scatole. Con un’elettrica, nei casi quotidiani sporadicamente “oversized”, non succede. E nei lunghi viaggi, mezz’ora la si può dedicare a rilassarsi.
    Non so: questi sopra sono i numeri. Buona scelta!

          • Penso intenda dire che le occasioni in cui non puoi fermarti per mezz’ora sono molte meno di quanto si pensi. In realtà questo dipende dalla quantità di lunghi viaggi che si fa e dalla loro motivazione: vacanza o lavoro?

          • Non so se sia l’interpretazione corretta da applicare alla frase. Usare il verbo “sopravvalutare”, come transitivo, fa propendere per un concetto opposto alla sua interpretazione. Ma è un’ipotesi la mia.
            Per ciò che mi riguarda, in tre dei quattro viaggi lunghi che ho fatto, l’urgenza per l’emergenza era estremamente forte, non differibile o pianificabile (difficilmente puoi pianificare dopo una telefonata alle quattro del mattino).
            Nei viaggi lunghi, esistono (almeno) tre tipologie di motivazione: per diporto, per lavoro, por motivi sanitari.
            Nei primi due, tranne che perdere il traghetto per un intoppo, o aver saputo di un appuntamento all’ultimo momento, è tutto pianificabile e se ci si trova in emergenza è molto da addebitare a noi.
            Nel terzo caso, quando capita, capita! Ed a me in otto mesi è capitato 3 volte! 2 in due mesi!
            L’unica situazione, in questi tre casi, in cui è stato meglio disporre di una PHEV piuttosto che di una BEV. Certo, anche l’età conta: se sei vecchio, con parenti ancora più vecchi, può essere più facile che accada questo tipo di urgenza rispetto ad un giovane. Ed è certo pure che 3 casi su 1.281 viaggi sono una rarità diciamo… sfortunata.
            Però capita, ed assicuro che non c’è tempo né di pianificare né di fermarti: finita la telefonata, fai pipì, ti lavi il muso, cerchi di controllare la palpitazione, ti vesti e parti.

          • Michele, ho riletto meglio il suo post. Si, penso che sia l’interpretazione corretta, ma sopra ho spiegato perché, anche se rarissima, può accadere. E non ci sono alternative se, avendo una BEV, magari non carica al 100% e magari con autonomia non al top, non hai una seconda auto termica disponibile. Gli unici casi in cui una PHEV è perfetta (per la praticità, non per l’ambiente, comunque inquinando meno di una termica pura, ma non occorrerebbe neppure specificarlo)!

    • Qui:
      “quest’anno (inverno, primavera e questo inizio d’estate), io ho una media di 80,15 Km di autonomia elettrica, che “fa” un consumo medio effettivo di 7,71 Km/kWh (12,98 kWh/100Km). Ribadisco, medio, non nelle condizioni migliori.”
      ho scritto, per fretta, una cavolata, di cui mi scuso.

      Gli 80,15 Km indicati come autonomia del 2023 sono, in realtà, la media da quando è iniziata l’estate (ora già scesi a 78,22 Km dopo le ultime cariche successive a viaggi molto brevi con uso “pesante” del climatizzatore (temperature torride), per la presenza di passeggeri, spesso senza aver potuto pre-climatizzare).
      Il dato corretto del 2023 (inverno, primavera e questo inizio d’estate) per l’autonomia è di 73,38 Km, con un consumo medio, come correttamente indicato anche sopra, di 7,7 Km/kWh (12,98kWh/100Km).
      Mi scuso nuovamente.

  5. La scelta è tra una tecnologia moderna (elettrico) o una obsoleta (benzina, diesel, plug-in, range extender). A breve termine la tecnologia obsoleta può essere interessante in quanto ancora largamente utilizzata. A lungo termine è sicuramente preferibile una tecnologia moderna. Se si intende cambiare auto dopo tre anni in certi casi può essere preferibile la vecchia tecnologia. Se si intende utilizzare a lungo l’auto è meglio optare per l’elettrico.

    Ricordo quando anni fa acquistai un’auto e potendo scegliere tra autoradio con lettore cassette o CD scelsi le audiocassette che in quel momento erano molto diffuse. Tre anni dopo le audiocassette erano sparite e si usavano solo i CD e mi sono pentito della scelta fatta.

    • È incredibile, ma solo a posteriori, quanto velocemente le tecnologie vecchie possano sparire.
      E più si va avanti, più la velocità aumenta (c’era un grafico che mostrava questo fenomeno, probabilmente mostrato da Tony Seba che studia questo tipo di fenomeni).
      Quasi certamente accadrà lo stesso con i motori termici.
      Fa riflettere che a volte l’intuito delle persone lo percepisce (ad esempio molti sostengono che non sia il caso di acquistare un’auto elettrica oggi in quanto diventerà obsoleta in breve tempo) sebbene sia percepito facilmente in riferimento alle nuove tecnologie, al contrario salvando quelle più vecchie.
      Intanto nell’indifferenza di tutti anche CD, DVD e i nuovissimi Blu-ray (che possiamo definire la tecnologia plugin del multimedia 😉) sono praticamente spariti perché non più convenienti rispetto a streaming e VOD.

    • Con lo stato attuale delle batterie e la poca diffusione delle pompe di calore è più facile diventi obsoleta una bev di una termica.
      Vedendo gli anni scorsi, molte case (tutte?) non permettono ne il ripristino dei pacchi batteria (sono tante pile messe assieme e non si usurano tutte uguali), ne un upgrade, ne tanto meno l’utilizzo di prodotti “aftermarket”, se bene avevo capito, perché non forniscono specifiche, quindi non sono nate aziende.che facciano prodotti compatibili.

      Con una phev male che vada ti ritrovi una fhev.
      Con una termica… beh se hai una termica di oltre 100 anni ancora puoi muoverti no?

    • “La scelta è tra una tecnologia moderna (elettrico)…”.
      Da quel che ho letto, sarebbe meglio dire “rispolverata” da poco.
      Il brevetto del primo motore elettrico è stato depositato il 12 ottobre 1887 (Tesla, quello in carne ed ossa, non l’azienda di Musk). La prima auto elettrica fu però di Edison, nel 1884.
      Il motore a scoppio è del 1853 (progetto italiano: Barsanti e Matteucci), ma non ci fu nessuno sviluppo fino al 1875 (Otto, Daimler e Maybach). La prima auto con motore a scoppio è del 1886 (Benz).
      Quindi due tecnologie coeve.
      Purtroppo, i carburanti fossili erano troppo più “facili” e convenienti… ed abbiamo rovinato il pianeta.

    • – il costo maggiore dei tagliandi-

      Guardi, non me ne voglia, ma anche questo ormai è un mito parzialmente da “sfatare”.
      La Kuga prevede un tagliando ogni due anni o 24000 km.
      Tagliando dove per inciso non si deve far nulla di speciale tolto il cambio dell’olio e del relativo filtro, salvo problemi che in molti casi verrebbero risolti in garanzia (ed io l’ho pure estesa)
      Facciamo 400 euro per esagerare? son 200 euro l’anno.
      Certo che ci sono sti 200 euro. ci mancherebbe.
      Ma il corollario lo capisce perfettamente anche da solo. 😉

      Poi chiaro che, lato manutenzione, al progredire dei chilometri tutto può succedere. Ma se i chilometraggi diventano veramente importanti anche con una elettrica tutto può succedere.

  6. Il problema della MX30 elettrica, che ho guardato pure io e che per l’utilizzo che ne farei potrebbe anche essere ottima, è che non è un fulmine nelle ricariche fast (si veda tra i tanti il video del Signor Paolo).
    L’elettrica con la batteria “piccola” da 35 kw, in autostrada viaggiando con calma percorre circa 150 km con una carica completa.
    Quindi preventivando 400 km bisogna mettere in conto almeno un’oretta di ricariche strada facendo.
    Una volta all’anno è tollerabile, una volta al mese personalmente non lo accetterei nemmeno se me la regalassero.

    Sinceramente non so come si comporterebbe la versione con range extender, che tra l’altro ha una batteria ancora più piccola della full electric.

    In casa abbiamo una Ford Kuga Plugin di cui siamo molto soddifatti. Con 10 kw netti di batteria percorre più di 80 km in condizioni ottimali e non meno di 50 in condizioni “pessime”.
    L’abbiamo pagata 35k euro su strada, era in pronta consegna.

    E’ un veicolo interessante e che per il nostro amico sarebbe anche perfetta: viaggiando sereno a 120 costanti, “forzando” il sistema a benzina (“EV dopo” per chi conoscesse) e con la batteria bella carica a dare una mano riesco a fare circa 17 km/lt totalizzando comunque un 30% circa di percorso “in elettrico”. Decisamente buono per un piccolo panzer da 1800 kg.
    Ma oggi il listino è salito vertiginosamente fino a 45k euro (benchè l’unica versione ST Line oggi disponibile sia più accessoriata rispetto alla nostra, sebbene non in maniera “stravolgente”)

    La cosa interessante è che in Ford ciclicamente fanno forti promozioni: leggo sul sito che in questi giorni è in offerta appunto a 36.5k circa. Prova ne sia che la Kuga è una delle plugin più apprezzate sul mercato, non so se ancora oggi sia la più venduta in Europa ma di sicuro lo è stata per mesi o addirittura anni. Banalmente perchè va molto bene, comunque i suoi 225 cavalli li ha, è comoda, pratica e spaziosa e (fino ad ora) nel suo settore è tra le meno costose.

    Ma questo per dire cosa?
    Conti alla mano: se vi è la possibilità di ricaricare a casa, se il viaggio presenta ricariche comode e se a destinazione dei 400 km la ricarica non è un problema… Ormai salvo scontoni e promozioni ulteriori sulla carta la bilancia fra la “best in class” delle plugin e la Volvo EX30 pende a favore di quest’ultima (leggo a partire da € 35.900, da cui immagino detrarre come minimo i 3000 euro del bonus).

    Certo: l’elenco di “se” che ho fatto sopra è determinante. Se allontanandosi da casa ricaricare diventa uno sbattimento per Nmila motivi, a farlo una volta al mese anche con un’ottima elettrica la cosa rimane decisamente antipatica.

    • “ Sinceramente non so come si comporterebbe la versione con range extender, che tra l’altro ha una batteria ancora più piccola della full electric.”
      Si comporta così: va a batteria che alimenta un motore elettrico per una sessantina di km, poi interviene il Wankel che alimenta il motore elettrico, e in condizioni opportune ricarica anche la batteria; e così via.

      • Ma noooo! ma pensa!! ma chi l’avrebbe mai detto!!! 🙂

        Io mi riferivo alla resa effettiva del wankel, motore che conosco abbastanza bene, che usato sportivamente e su tirate relativamente bravi mi provoca delle sensazioni conturbanti ed estremamente piacevoli ma che usato per fare X ore continuative su tratte lunghe e fatte con una certa frequenza qualche dubbio sulla tenuta nel tempo me lo lascia ancora.

        • Ho inviato il link a quel post proprio perché fa riflettere sul valore del tempo e del denaro.
          Avevo fatto più meno lo stesso conto, malcontati su un tagliando ordinario siamo sui 150 € in più all’anno, 200 € se contiamo che non tutti i tagliandi sono uguali e nel tempo serve qualche intervento in più. Dividendoli per i 12 viaggi da 400 km (ragione per la quale si pensa sia meglio acquistare un’auto con doppio motore) si ottengono circa 12-17 € in più per viaggio e valgono più o meno le considerazioni nel post che ho indicato.
          Ovviamente occorre anche considerare il costo di acquisto del mezzo per cui la questione economica potrebbe anche essere a vantaggio dell’ibrido per valore di acquisto, ma di certo non per quella ecologica, considerando l’aver prodotto un motore che verrà utilizzato pochissimo e per il quale occorrerà negli anni produrre l’olio e i filtri necessari a mantenerlo efficiente pur avendo sulle spalle pochissimi chilometri.

          • Ovviamente intendevo rispondere alla risposta sopra sui tagliandi, mi ha fregato il refresh sullo smartphone. Sorry.

          • Senza dubbio. Infatti ho concluso dicendo che se il fattore ricarica non rappresenta uno sbattimento, conti alla mano già conviene la volvo.

        • Per esperienza personale ti posso dire che Mazda è molto conservativa sui suoi prodotti. D’altra parte la EV 2020 carica in fast ad un massimo di 1C. Penso che il motorino Wankel lo abbiano testato per bene e girerà costantemente a 3-4000 giri che per un Wankel sono bassi regimi

          • Meglio così.
            E’ vero: lo ammetto, io sono parametrato sui wankel che vanno “a ore” e non a chilolmetri.
            Ma che i segmenti di tenuta durino quello che durano è comunque un fatto.
            Però dai, siamo fiduciosi.

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