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Londra: stop incentivi per le elettriche. L’Italia…

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Una Mini in ricarica a Londra: la capitale inglese è stata giudicata la migliore al mondo per rete di colonnine.

Londra: stop agli incentivi per l’acquisto alle auto elettriche. Il governo britannico ha interrotto con effetto immediato il suo programma di bonus.

LondraLondra: il mercato ormai è maturo, non servono aiuti

Restano in vigore gli incentivi per  furgoni, taxi e moto elettrici. Mentre per le auto gli aiuti finiscono qui, salvo che per gli acquisti effettuati nei due giorni precedenti l’annuncio e per le pratiche già inoltrate nelle settimane scorse. La decisione è arrivata a sorpresa, ma è l’epilogo di una strategia che ha visto il governo di Boris Johnson ridimensionare a più riprese il programma di incentivi. La convinzione è che il mercato della auto elettriche sia ormai maturo e non più bisognoso di un accompagnamento a suon di bonus. Recentemente l’erogazione era stata limitata alle sole auto elettriche fino a un prezzo di 32.000 sterline, con un bonus di 1.500. E in effetti il governo si è giustificato spiegando che i successivi tagli alle sovvenzioni e al numero di modelli ammessi non hanno avuto “alcun impatto sulle vendite, in rapido aumento. Nè sulla gamma di modelli, in costante crescita”.

Londra
Trudi Harrison con il premier Boris Johmson.

Londra conferma i bonus per furgoni, taxi e moto elettrici

Come si diceva, il governo inglese ha impegnato 300 milioni di sterline per l’acquisto di furgoni, taxi e moto elettrici. Ci si aspettava un aumento dei bonus per espandere l’infrastruttura di ricarica, che però non è arrivato. “Il governo continua a investire importi record nella transizione ai veicoli elettrici. Con 2,5 miliardi di sterline iniettati dal 2020. E ha fissato le date più ambiziose per l’eliminazione graduale delle vendite di nuovi diesel e benzina di qualsiasi grande Paese“, afferma Trudy Harrison, Segretario di Stato ai Trasporti. “Ma i finanziamenti del governo devono sempre essere investiti dove hanno il maggiore impatto“. Tanto più che sul sito del governo si ricorda che “i conducenti di auto elettriche continuano a beneficiare di generosi vantaggi. Tra cui zero tasse di circolazione e aliquote favorevoli per le auto aziendali, che possono far risparmiare ai conducenti oltre £ 2.000 all’anno“.

Londra
La situazione dei fondi disponibili per gli incentivi al 16/6: soldi esauriti per le auto a benzina e diesel fino a 135 g/Co2, grande disponibilità (e scarso successo di vendite) per le elettriche (0-20) e le ibride plug-in (21-60).

E in Italia? Il bonus c’è, ma così è un flop

In Italia la situazione è ben diversa da quella inglese. Il mercato dell’elettrico è lontano  dall’avere raggiunto una sua maturità, con una quota del 3,7%, un terzo del Regno Unito e anche di Germania e Francia. Né gli incentivi, per così come sono stati congegnati, stanno riuscendo a modificare questo trend. Sono state escluse le società, che hanno sempre rappresentato due terzi degli acquisti, una decisione che non verrà rivista prima del 2023. E il timore che la scarsa disponibilità di auto non permetta di avere la consegna entro i 180 giorni previsti dalla norma sta frenando sia concessionari che potenziali acquirenti. Un flop che ci continua a relegare a fanalino di coda tra i grandi mercati europei, sempre sull’altare della “neutralità tecnologica” sbandierata dal duo Giorgetti-Cingolani.

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88 COMMENTI

  1. Tempi maturi? Che vuol dire?
    Che basta che ci sia es 30% del parco auto elettrico e questo va bene?
    Vuol dire che a Londra anche un operaio si può permettere una utilitaria elettronica… Beati loro…
    Secondo me invece si parlerà di tempo maturi solo quando il delta tra un utilitaria termica vs quella elettrica avrà un delta di 2000 euro e che i km percorribili siano quasi simili…. In alternativa si potrà dire che i tempi sono maturi solo quando di avrà il 100% di auto elettriche (solo per benestanti) e tutti gli altri in bicicletta (a pedalata non assistita) come negli anni 50 e inizio anni 60 dove l’auto era un lusso per pochi …

  2. Beh ci son grosse differenze di potere di acquisto tra un italiano medio e un inglese, norvegese, tedesco medio. Il grosso della differenza do vendite è tutta lì, se prima per loro un auto era una spesa piuttosto contenuta rispetto alla ral, oggi con elettrico più costoso per loro il sacrificio è minore mentre per molti di noi è grosso o impossibile.

    Non so se sia un bene o un male che li abbiano tolti, sicuramente anche da noi le aziende con elettrico han sgravi fiscali maggiori e minori costi di esercizio, non trovo così scandaloso che non abbiano anche gli incentivi e dirottare quei soldi verso i cittadini (dato che le aziende han molti altri aiuti economici a cui accedere), quello che è sicuro che questa mossa ci permetterà di vedere come cambieranno i listini per gli inglesi… Che i prezzi scenderanno? Mah chissà… Ai posteri l’ardua sentenza.. Che se basta non dare incentivi per veder calare i listini di una cifra analoga, tanto vale toglierli anche da noi, se quel beneficio va tutto alla casa che ha già dimostrato di vendere e guadagnarci comunque tantovale destinarli tutti alle infrastrutture o meglio nella messa in opera di produzioni rinnovabili

  3. l’Italia fa parte della comunità Europea co leggi e i loghi da rispettare, la nostra politica si professa neutrale, tanto le sanzioni loro non le pagano, le paghiamo tutti noi e anche i nostri politici però loro non hanno stipendi da operai ma ben si molto più cospicui e di conseguenza non incidono sul loro budget , senza poi tener conto che usano le auto aziendali pagate da noi o hanno rimborsi per gli spostamenti, quindi esce tutto € non dalle loro tasche.
    Per molti elettori questo governo “tecnico” che di tecnico non fa nulla deve andare a casa punto.

  4. Quello che non capisco perché dobbiamo prendere come riferimento uno stato extraeuropeo visto che è uscito dal unione europea, è come prendere d’esempio il Canada 🤷

  5. Secondo me le vendite caleranno. E cio dimostrera’ una volta ancora che l’auto elettrica senza incentivi non viene acquistata.

    • Se non caleranno, lei però ammetterà di essersi sbagliato o trevarà il modo di continuare a pontificare?

      • Varissimo sig. Degli Esposti, noi attendiamo ancora la sua ammissione di errore sulla rumorosità dei veicoli elettrici, si figuri. E lei, in quanto moderatore, ha ben altre resposabilità, rispetto a “gattomom”.

        • Io però aspetto la risposta alla MIA domanda: con quali pneumatici è stata condotta la misurazione sulla rumorosità dato che a parità di misura e di veicolo possono esserci differenze anche superiori ai 4db dovuti soltanto a quelli?
          Lei saprà perfettamente che gli pneumatici hanno vari indici, uno di questi è la rumorosità, oltre alla misura dell’attrito volvente, all’usura, alla tenuta sulla pioggia etc.
          Le posto per comodità il link all’articolo dove potrà trovare la mia domanda senza risposta e potrà rispondere.
          https://www.vaielettrico.it/dal-portogallo-alla-sardegna-con-la-tesla-model-3-grazie-supercharger/#comments

          • vari indici che sarebbero?
            perché variano alla stagionalità della gomma: una termica (invernale) ha requisiti molto diversi da una “estiva”.
            sulla “carta” ue, dove si trova scritta la rumorosità in db, difficilmente troverà differenze sostanziali tra pneumatici con lo stesso disegno (ovviamente marca) ma misure diverse: un 135 13 avrà db simili a una più grande.
            è un valore che è alla stregua del wltp: poco realistico.

            indipendentemente dalla destinazione d’uso (inverno/estate), un disegno a freccia (direzionale) sarà sempre più rumoroso di uno asimmetrico, e col consumo questo dato peggiora.
            in un invernale poi, data la presenza delle lamelle e un alto contenuto di silice nella composizione, il degrado e rumore aumenta.
            le 4 stagioni, dipende: ci sono quelle che sembrano estive e quelle che sembrano invernali. ma indipendentemente da questo la mescola rimane quasi da estivo.

            parliamo poi delle condizioni di una vettura: quando cominciano a passare i km e si usurano ammortizzatori, cuscinetti, braccetti ecc, la convergenza si sballa e via così, le gomme soffrono un degrado maggiore e di conseguenza rumoreggiano di più. parlare solo della gomma e non dell’insieme.. 🤷‍♂️

            nota a margine: i “montanari” delle mie parti, in inverno vogliono ricoperte termiche a freccia perché attaccano di più

          • ernesto
            “vari indici”: l’etichetta pneumatici UE, che altro? Chiamiamola classificazione (da A a G) ma a me interessa il valore puntuale.
            Siccome si parla di “rumore”, non si può trascurare quanto ne derivi dal rotolamento.
            L’insieme si suppone omogeneo: veicoli nuovi, con pneumatici di prima installazione, nuovi. E già questo indica che i test di rumore sono puramente indicativi, dato che ogni veicolo ha qualcosa di diverso dagli altri che puoi facilmente variare cambiandoli.

          • A saperlo mi risparmiavo il commento..
            Ora so che l’etichetta UE con le lettere da A a G per frenata su asciutto e bagnato (A migliore G peggiore) è di rilevanza assoluta..
            Facciamo così: adesso sulla sua tesla mi monta 4 linglong o equivalenti e me le confronta con michelin, pirelli, goodyear, bridgestone, continental di pari etichetta. Non dovrebbe cambiare nulla, tanto sono omologate con le stesse lettere..
            È vero anche che qui l’esperienza conta zero: c’è lo dice l’europia

          • Ernesto
            Quello che infastidisce sono le tesi precostituite e l’ottusità.
            La mia ottusità, intendo: nel perdere tempo con chi non ne vale certamente la pena.

          • come già scritto, inutile commentare per fare chiarezza: sono (ovviamente) tesi precostituite e ottuse..
            vi era la possibilità di una discussione un pelo più approfondita? si
            è stato fattibile? no

            qui siete tutti “imparati” e non accettate che qualcuno vi dica come funziona.

            PS: il mio primo commento non era contro il guido, ma solo un’infarcitura su quanto sia complesso quantificare la rumorosità REALE di un pneumatico

            PPS: se non era la risposta voluta, bastava dire “ok ma io intendevo..”

          • Ernesto
            “È vero anche che qui l’esperienza conta zero: c’è lo dice l’europia”
            che dialogo posso avere di fronte a queste frasi? A-G è una sintesi e lei lo sa benissimo. E c’è il valore in db, credevo si parlasse di quello. Ho frainteso? Possibile. Colpa mia. Fine.

    • Dimostra che gli Italiani, popolo di intenditori, al contrario degli Inglesi non acquista marsumari, quindi aspetta.

      • Gli italiani sono un popolo di menefreghisti e lo dice un italiano, perché quando sta bene lui degli altri non frega nulla, è per questo motivo che l’Italia è ridotta così, è per questo che la politica fa quello che gli pare è per questo che la politica tiene sempre uno contro l’altro tanto sa che con l’italiota funziona sempre , e funzionerà sempre, basta vedere i politici che parlano bene di ciò che ci sta uccidendo e tutti boccaloni a crederci.
        E non sono un estremista ma mi piace sapere il più possibile su ogni acquisto che faccio e ora che c’è la possibilità visto che di elettriche sotto i 30k e anche sotto i 20k e anche usate a buon prezzo ci sono, non vedo perché no per chi al momento può ricaricare a casa, a quest’ora potevamo avere meno problemi degli aumenti dei carburanti.

  6. Quindi d’ora in avanti sarà molto interessante seguire i mercato inglese, che non “disincentiva” il termico ma nemmeno incentuva più l’elettrico.

    Fatta la tara con il diverso potere di acquisto (ma tenendo anche presente che Londra, di fatto, è uno “stato in uno stato”, mediamente molto più benestante del resto del regno unito), potremmo avere qualche informazione più attendibile nella “proiezione” di quello che potrebbe accadere anche qui da noi.

    Curiosissimo di vedere come si evolvono le cose lassù.
    Meriterebbe che anche la redazione, per quel che riesce, provi a seguire la cosa.

  7. /// ci si aspettava un aumento dei bonus per espandere l’infrastruttura di ricarica, che però non è arrivato \\\ Bisognerebbe vedere se l’ infrastruttura di ricarica nel Regno Unito ha effettivamente bisogno di essere incentivata, del resto giá nel 2019 il numero di colonnine installate aveva superato quello dei distributori di carburante (purtroppo non trovo piú l’articolo VE che ne parlava)

  8. Gli incentivi drogano il mercato e sottraggono risorse, che non sono infinite, ad utilizzi ben più opportuni. In Italia, ad esempio, abbiamo un numero di km di metropolitana inferiore a quello, a quanto mi risulta, della sola città di Madrid. E la metropolitana è il mezzo di trasporto più adatto ai grandi centri urbani, anche nella variante cosiddetta “leggera” che ho più volte utilizzato, ad esempio, a Torino. Anche se non emettono CO2 i BEV sono inadatti ad un uso di massa nelle grandi città, come tutte le auto private, per semplici motivi di spazio dato che ne occupano una delle risorse più preziose: lo spazio. Quindi basta agli incentivi , indipendentemente dal tipo di propulsione. Che ciascuno sia libero di fare la propria scelta basandosi sulle proprie necessità e sul proprio budget in relazione a ciò che offre il mercato

    • “Che ciascuno sia libero di fare la propria scelta basandosi sulle proprie necessità” è ciò che abbiamo fatto fino ad oggi con il risultato che i cambiamenti climatici sono spaventosi. In questi giorni inizieranno i razionamenti di acqua in certe zone d’Italia e abbiamo davanti i 2 mesi più caldi e secchi dell’anno.

      • Signor Gio’ mi spiace contraddirla ma il contributo che dà l’elettrico all’ambiente è ASSOLUTAMENTE ZERO, anzi le elettriche cominciano a inquinare ancora prima di finire su strada.

        Cari elettromaniaci se volete aiutare l’ambiente dovete andare in giro in bicicletta, consumare il meno possibile, non accendere il condizionatore, usare il riscaldamento il meno possibile, evitare il piu’ possibile il consumismo, insomma bisogna condurre una vita frugale fatta di poco, ma lo sapete anche voi.

        Non pensiate di pulirvi la coscienza con le vostre macchinine elettriche che già prima di essere accese hanno emesso piu’ co2 di quanto la mia termica emetterà in tutta la sua vita visto i pochi km che percorro.

        • La cosa più stupida, caro Apiso, è continuare a ripetere queste cavolate spacciandole per vere.
          Sei liberissimo di crederci. E molti altri purtroppo ti crederanno. Ma basta aver fatto almeno il percorso scolastico obbligatorio e usare la propria testa per capire quanto siano stupide certe affermazioni.
          Ma continua pure. Ognuno è liberissimo di sbagliare nella propria vita. Del resto siamo a questo punto a livello climatico proprio per questo motivo.

        • Tu spari boiate di questo tipo come fossero sentenze definitive, pietre tombali, dimostrando non solo di non capirci nulla ma nemmeno di aver letto qualcosa su questo sito (che è quanto di più divulgativo e semplice da leggere). E poi chiedi agli altri di argomentare ??!! ma metti anche del tabacco in quello che fumi

        • in effetti ormai i km percorsi da me e mia moglie in bicicletta superano quelli che facciamo in auto. abbiamo cambiato abitudini da circa quattro anni. Mi sento bene a non inquinare e a fare attività fisica. Io e mia moglie percorriamo circa 60km al giorno con le nostre bici. So che non tutti possono permettersi questo e mi dispiace, ma so anche che c’è un abuso di uso dell’auto.
          Ieri sono uscito da lavoro, sono andato a trovare mia madre in rsa e poi un po’ di spesa e poi a casa. bici e zaino. C’era un tale traffico con macchine incolonnate ovunque, gente che si disperava a cercare parcheggio… tanto stress… Io pedalava felicemente senza ansia.
          L’opzione bicicletta hai ragione è l’unica veramente ecologica… piuttosto la mia bici ha 14 anni ha superato da poco i 90mila km e ha ancora lunga vita.

        • E sì che sicuramente le scuole del obbligo le ha fatto, spero non sia stato uno di quelli che era lì solo fisicamente, perché da come professa non ha perso un secondo per cercare dati certi, perché se lo avesse fatto avrebbe visto che solo per produrre motore e cambio servono le fonderie ( ditte tra le più energivore al mondo) e mi fermo solo a questo, il resto gli e lo lascio cercare.

        • Mi scusi la sua auto è stata creata da un’entità soprannaturale o è uscita fuori da una fabbrica come tutte le altre? Le ev sono auto come tutte le altre, hanno gli stessi pezzi, anzi meno perché il motore è di molto meno complesso, non hanno olii che poi vanno recuperati, consumano decisamente meno le pastiglie dei freni, con relative polveri disperse, minore inquinamento acustico ecc. Non continuate con la solfa della batteria, anche i milioni di tonnellate di piombo che ci sono nelle termiche non sono petali di rosa. Però una ev non consuma nulla da ferma, recupera preziosa energia in frenata e in discesa, si può ricaricare con fonti rinnovabili come faccio io col fotovoltaico.
          Ps. Ho in famiglia (4 patentati) un’auto a benzina, una ibrida ed una ev quindi direi che conosco il tema

      • Guardi che io mi riferisco semplicemente alla scelta delle auto. E le auto che circolano in Europa sono responsabili dell’1% circa del totale delle emissioni globali di CO2: più che un secchiello nel mare, un cucchiaio.

        • ma qui si parla di AUTO !! quindi è ovvio che si discute di come eliminare il contributo dell’AUTO all’inquinamento !! ma è tanto difficile da capire ?
          Se fosse Vai Pompa di Calore si parlerebbe di quello.

          e comunque…l’1% ? facciamo lo 0,0000001 così stai sereno

    • Ecco: la tua ultima frase cozza un po’ con il resto del discorso: va bene incrementare i trasporti pubblici in citta’… ma mica tutti vivono nelle citta’ piu’ grosse. Quindi mi pare un pochino egoistico destinare i soldi pubblici solo a chi vive o lavora in citta’, non ti pare?

    • Il solito discorso benaltrista. Quindi essendoci, facciamo, 10 problemi non ha senso affrontarne uno perchè potremmo affrontare gli altri 9.
      I mezzi pubblici sono un problema, verissimo. E buona parte del problema sui mezzi è nella testa degli italiani che non usano quelli esistenti e quindi i gestori non possono espanderli!!
      Ma la transizione energetica nasce per l’inquinamento! Non per lo spostamento in città o per ridurre le auto in città! Vogliamo capirlo?

    • Si bello allora vogliamo un infrastruttura simile anche in paesini montani, così poi possiamo togliere gli incentivi, perché siamo serviti come nelle grandi città.
      Bravo però non ha fatto i compiti a casa da noi non ci sono nemmeno i mezzi pubblici su gomma, e per andare a scuola/liceo o fare la spesa o andare al ospedale che dista a chilometri come dovremmo farlo se non in auto ???

  9. Anche se ci fossero incentivi come in altri paesi , noi siamo dicentivati dalla mancanza di stalli di ricarica.
    Sulle autostrade le compagnie petrolifere che hanno in gestione le pompe di rifornimento, secondo Gingolani , avrebbero dovuto installare punti di ricarica ad alto kilowattaggio, naturalmente se ne fregano e naturalmente Cingolati e Giorgietti , non sanzionano e tacciono.!!!!!
    Non ci vuole una cima nel capire che negli interessi dei politici prevalgono ( mazzette) i soldi dei petrolieri.
    Certo che se l’italiano avesse a disposizione delle strutture di ricarica soddisfacenti e disposte in tutta Italia ( le autostrade sarebbe il top ) le vendite delle auto elettriche aumenterebbero. Mi chiedo perché le case automobilistiche non premono sulla politica , ovviamente mi sa che preferiscono vendere auto termiche .

    • Solo quei due. Mi pare che non abbiano sanzionato neanche per la caduta del ponte Morandi per mancanza di manutenzione, e gli altri sono sulla stessa barca da manutentare, quindi o uno o l’altro nulla fanno se non poche chiacchiere incomprensibili così poi nessuno può dire che non hanno fatto perché nulla di concreto anno detto.

  10. Ottima decisione. Ormai il mercato è maturo, i numeri altissimi di vendita delle BEV lo dicono chiaramente, così come la forte pubblicità fatta dai loro possessori stanno convincendo sempre più persone ad abbandora ICE per passare a BEV.

    • Nel 2020 le vendite globali (mondiali) sono state così:

      61.8 ICE (comprese ibride)
      2.0 BEV pure

      Nel 2021 così:
      62.5 ICE (comprese ibride)
      4.2 BEV pure

      Quindi il mercato globale 20->21 è cresciuto del 4,5%, le ICE sono cresciute dell’1,1% e le BEV del 110%

      O se vogliamo in numeri assoluti, le ICE sono cresciute di 700.000 unità e le BEV di 2.200.000 unità, nell’intero mondo.

      Per il 2022 le proiezioni indicano un venduto complessivo di veicoli appena superiore al 2021, a fronte di un previsto calo delle ICE di circa 9 milioni che sarà coperto da circa 10 milioni di BEV.

      Quindi, sì, confermo che sia esattamente come ha scritto lei.

        • Peccato che solo quelli delle ICE sono già esauriti, quindi due conti alla mano, prendiamo gli incentivi tutti quelli emessi alle ICE e li giriamo sulle pure elettriche, quando raggiungeremo il punto di pareggio gli togliamo, così non si fa torto a nessuno.
          Quindi per i prossimo ventennio le BEV sono coperte

    • Non le sarà sfuggito che l’articolo parla di UK e io di mondo.
      l’Italia è un altro pianeta, abitato da strani esseri, gli italiani.
      Che sembrano alieni, di passaggio.
      Comunque togliamo gli incentivi alle elettriche ma anche la riduzione delle accise; che valgono SEI volte gli incentivi alle elettrica e se li prorogheremo ancora di più.
      È d’accordo? Togliamoci tutto e lasciamo decidere al mercato?

      • Il suo ragionamento è assurdo. I carburanti sono gravati da tasse che più che raddoppiano il prezzo di vendita, in questo particolarissimo momento storico, da e per poco tempo subiscono un piccolo sconto e paragona le due cose. SI vada a guardare il gettito fiscale complessivo dei carburanti, poi ne riparliamo. Io sono d’accordo comunque. TOgliamo le accise sui carburanti e lasciamo decidere al mercato.

        • Anche l’energia elettrica è gravata di accise che più che raddoppiano il costo, fosse sfuggito. Anzi, probabilmente è sfuggito, dato che costava poco, la stessa cosa che succede con l’efficienza delle termiche, troviamo normale fare 2 km con 1kWh di energia con un rendimento pari ad un quarto di una elettrica che nemmeno ce ne rendiamo conto.

          Bene, ora sappiamo che L’Astuto è a favore di rimettere i 30 centesimi sulla benzina purchè si tolga l’incentivo dalle elettriche.

          • “Bene, ora sappiamo che L’Astuto è a favore di rimettere i 30 centesimi sulla benzina purchè si tolga l’incentivo dalle elettriche” Credo che con questa bislacca conclusione lei si sia perfino superato. E non era impresa facile.

          • L”Astuto
            Mi ero fermato a leggere al punto “Io sono d’accordo comunque.” e non avevo letto il resto della frase… Per cui ho equivocato la risposta, errore mio.
            In realtà non ho voglia di rileggere per capire, non cambia, siamo concordi solo 2 volte al giorno, come un orologio guasto.

        • Tutti i carburanti fossili sono importati. Sa cosa vuol dire? E’ ricchezza prodotta in Italia che se ne va in Russia, Libia, Algeria, Arabia saudita, Qatar, Kuwait. Noi paghiamo con euro sonanti e la bruciamo, inquinando le nostre città e emettendo ogni anno milioni di tonnellate di gas serra. E’ più che logico che lo Stato cerchi di scoraggiarne l’uso, soprattutto se ci sono alternative.

          • QUesto è l’elenco delle accise che gravano sulla benzina. Mi dica lei se l’accisa dovuta al terremoto del Belice del 1968 èp stata messa per scoraggiare il consumo di carburanti, o magari quella relativa al finanziamento della missione in Bosnia del 1996. Le allego l’elenco:

            0,000981 euro per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936.
            0,00723 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956.
            0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963.
            0,00516 euro per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966.
            0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968.
            0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
            0,0387 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980.
            0,114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996.
            0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
            0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005.
            0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009.
            0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011.
            0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011.
            0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011.
            0,082 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011.
            0,02 euro per la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012.

          • Ok, le sostituiamo tutti con una bella carbon tax: va meglio così?

          • Massimo Degli Esposti 17 Giugno 2022 at 18:37
            molto favorevole non so però quanti in Italia poi lo saranno, perché se mettiamo la tassa sugli inquinanti non si parla di sola CO2, ma di NOX PM10 PM5 e PM2.5 e un altra miriade di inquinanti, quindi il conto sarà molto salato spanometricamente sui 4€ al litro, aumenterà anche l’energia elettrica ma avevo il 43% da rinnovabili sarà più leggero, mentre per chi usa già 100% rinnovabili o green la pagherà di meno, giusto per equità , una quota % sul inquinamento, ma questo poi deve ricadere su ogni prodotto acquistato, e su ogni singolo comportamento.

      • Non sono d’accordo per diverse ragioni ma se lo facessimo scopriremmo che di petrolio non ce n’è già più abbastanza per tutti (includendo anche paesi emersi ed emergenti). Comunque presto la coperta sarà così corta al punto che qualcuno rimarrà con i piedi freddi e qualcun altro finirà per farsi la guerra.

        Come dite? Siamo già in guerra? Shhhh! Non svegliate gli italiani che dormono sonni tranquilli perché il serbatoio finora l’hanno riempito ancora. E in cinque minuti, come amano ripetere. Beata incoscienza…

  11. Ogg 16 giugno 2022 un inglese entra in una concessionaria e deve valutare se acquistare un’auto elettrica e ha il 14.4% di probabilità di acquistarne una; un italiano invece il 3.7%, nonostante gli incentivi.

    Scegliete voi qual è la causa di questo divario:
    A) Cingolani è brutto e cattivo e non ha i capelli
    B) Le elettriche con o senza incentivi costano troppo per gli stipendi miserrimi degli italiani, ovvero lo stipendio medio degli italiani è di 21463 euro contro i 36045 euro in UK

    Giusto per capire se mi trovo all’asilo o all’università…

    • La domanda è estremamente difficile, lo capisco, forse serve un aiutino.

      Marzo 2022, auto più vendute in assoluto in UK e in Italia (senza distinguere per alimentazione, dati assoluti):

      UK:
      1. Tesla Model Y 6464
      2. Tesla Model 3 6457

      Italia:
      1. Fiat Panda mild hybrid 9131
      2. Citroen C3 benzina 3465

      Certamente se avessimo più colonnine chi ha acquistato la Panda avrebbe preso una Tesla Model Y… Maledetto Cingolani, oh, maledetto…

    • E il costo della vita è commisurato allo stipendio più alto.
      Basta andarci, ogni tanto, all’estero. Non nei viaggi organizzati.
      Ok che se sei all’asilo serve l’accompagnatore per i viaggi e capisco che non tutti possano andarci… 🙂

      Tornando seri. Davvero. Vai in UK e dimmi cosa vedi circolare. Vedi forse solo auto super costose? No.
      I fattori da tenere in considerazione sono tantissimi. E sai benissimo anche tu che moltissimi italiani potrebbero avere già BEV anche molto costose ma hanno paura di non poterle ricaricare. O semplicemente non vogliono la “noia” di doversi fermare a farlo perdendo mezz’ora invece di fare 1000km tutti di filato con la bottiglietta in mezzo alle gambe. 🙂
      Oppure a molti non piacciono le attuali BEV. Legittimo.
      Questo articolo parla però della decisione di interrompere gli incentivi. In una nazione che ha serissimi problemi post brexit e stanno correndo ai ripari. L’economia di una nazione è un po’ più complessa dei soli incentivi, no? 🙂

      • Non condivido.

        1. Esistono classifiche che misurano la ricchezza pro capite anche in base al costo della vita e in queste classifiche cambia pochissimo (ad esempio il Belgio perde 3 o 4 posizioni, ma nulla di più). Noi italiani siamo alla fame, punto.

        2. Non conta quello che hai visto tu, valgono i dati nazionali che fotografano perfettamente la situazione, dimostrando l’enorme potere di acquisto tra Italia e UK. Basta “mi sembra, io credo, mi hanno detto”, guardiano numeri attendibili e significativi

        3. Basta con la storia dell’italiano figlio di buona donna, basta con l’autorazzismo. La classifica delle bev, fatto salvo il Portogallo, ricopia perfettamente il potere di acquisto delle famiglie europee. Non a caso la Finlandia, dove il reddito pro capite è il secondo in Europa dopo la Svizzera, l’auto elettrica primeggia. In Romania e Albania invece no.

      • L’ economia inglese e’ in recessione perche l’Inghilterra e’ uscita dall Unione Europea? Questa enorme cavolata stai dicendo?

    • 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
      se non si è capito: APPLAUSI!!

    • Enzo il caro vita non lo tieni in conto, perché a queste condizioni a Tokyo con uno stipendio di 15’000€ si fa fatica ad arrivare a fine mese quindi il solo dato dello splendido non dice nulla.
      Comunque lei dice che gli italiani sono poveri , però vedo tutti i ristoranti pieni, che se non hai prenotato col cavolo che trovi posto, il weekend colonne chilometriche , da noi di media il weekend le colonne cominciano alle 8 di mattina e finiscono alle 20/21 di sera e oltre alle tonnellate di CO2 prodotta ogni anno nei soli weekend, quanti milioni bruciati inutilmente, alla faccia che non ci sono soldi con quello che è arrivato il carburante.

      Ora può rifare i calcoli tenendo conto di tutto.
      Comunque non ho mai detto che tutti gli italiani sono ricchi o poveri, so solo che vedo ciò che circola come mezzi.

  12. Come i Norvegia dove hanno incentivato moltissimo le elettriche e anche in questa nazione hanno avuto grossi problemi per l’elevato “aumentato” assorbimento aggiunto dalla mobilità elettrica anche in Inghilterra lo scorso anno “anticipavano” il taglio degli incentivi per non far “troppo” aumentare in poco tempo il parco BEV circolante

    • Parla di cio’ che conosci! L’unico “problema” in Norvegia e’ la sopravvenuta mancanza della quota di DISINCENTIVI che venivano pagati all’acquisto delle auto termiche (visto che praticamente ora sono ridotte sotto al 10%), che venivano utilizzati per finanziare gli incentivi.
      Gli incentivi in ogni caso sono ancora li (esenzione IVA del 25%) senza limite di spesa. La discussione in corso e’ se fare pagare dal 2023 l’IVA sull’eccedenza rispetto ai primi 50k di costo dell’auto.
      Di sicuro il problema non e’ la disponibilita’ di energia elettrica, visto che gli impianti idroelettrici (che producono il 98% dell’energia consumata internamente costruiti parecchi anni fa) stanno producendo in parte anche per il resto d’Europa. La parte eolica viene venduta all’estero quasi tutta.
      Quindi spiegami di quale “aumentato assorbimento” parli.

  13. Tratto dalla rivista che dirigeva il sig. Tedeschini a luglio ’21, e quindi scritto non da un detrattore della mobilità a batterie….
    “Il caso di Milano. I parlamentari britannici hanno sollevato dubbi non nuovi sulla tenuta delle reti di distribuzione con un’adozione pervasiva delle auto a batteria. I black-out elettrici che hanno interessato a metà giugno la città di Milano, per esempio, hanno messo in guardia sulla capacità delle infrastrutture di reggere determinati fabbisogni energetici, soprattutto quando i consumi sono discontinui e legati a particolari condizioni meteo avverse. Nel capoluogo lombardo i frequenti e prolungati guasti alle forniture hanno determinato uno stato di allerta attribuito sostanzialmente all’accensione, in contemporanea, di migliaia di condizionatori d’aria, che, a sua volta, ha causato un sovraccarico della rete senza precedenti. “Le alte temperature registrate in questi giorni a Milano hanno portato a un aumento dei consumi di energia in città. Negli ultimi giorni è stato infatti raggiunto il carico massimo del 2021 sulla rete elettrica, in crescita di circa il 25% rispetto alla scorsa settimana”, ha spiegato il gestore dell’infrastruttura Unareti, sottolineando che “per superare i disservizi che possono verificarsi in presenza di aumenti di carico sulla rete, sono necessari ingenti investimenti che richiedono tempi lunghi per poter essere portati a termine”.

    Poi naturalmente si trovano anche interviste che raccontano di nessun problema per le eventuali BEV…. ma chi allora ha ragione?

    • “Tratto dalla rivista che dirigeva il sig. Tedeschini a luglio ’21, e quindi scritto non da un detrattore della mobilità a batterie….” uhm… sfugge la consequenzialità causa effetto.
      Che 4R con l’attuale direttore sia a favore delle elettriche è una frase davvero curiosa… cosa c’entri il fatto che l’ha diretta 12 anni fa Tedeschini (quando l’elettrico consisteva nella Model S e ce n’erano 12 esemplari in Italia…) è un mistero.

      Relativamente invece al tema, Terna non è preoccupata. Certo degli investimenti vanno fatti, è fuor di dubbio. SNAM non ha avuto problemi a investire per la TAP, la sola parte in Italia (60 km) costa quasi 5 miliardi: non è che il resto dell’energia arrivi magicamente…. tutto ha un costo, ma non è che domani abbiamo 10 milioni di BEV che ricaricano tutte insieme (a proposito: e finiamola… non è che tutti ricaricano 50 kWh continuamente… è come se 39 milioni di veicoli decidessero di fare carburante insieme: mica basterebbe, finirebbe in tutta italia dopo poche ore!)

      Le BEV in realtà, ma gli standard per il momento sono solo sulla carta, in un futuro dovrebbero essere parte della rete con il V2G e contribuire a stabilizzarla. Solo che manca la volontà di farle, le cose: non le risorse, non le capacità, non i soldi. Manca la volontà.
      Perchè gli investimenti li farebbero anche i privati: se solo gli venisse permesso coi.. permessi, con le regolamentazioni, con le certezze. Vedi che fine hanno fatto gli investitori esteri con il fotovoltaico al sud.

      • Per te non sarebbe un mistero se avessi visto gli ultimi convegni organizzati da 4R, probabilmente un po più vicini alla realtà di quanto molti vogliono far credere e comunque sbilanciati ( per forza ) sulla mobilità elettrica ( mobilità elettrica e non esclusivamente a batterie ). Poi scusami ma il tuo esempio di tutti che fanno benzina….. molto fantasioso. Proprio perchè in 3 minuti un pieno lo fai, statisticamente se un’auto elettrica deve rimanere attaccata alla spina per più ore ( ricarica a casa o lenta ) quante possibilità ci sono che molte ma molte auto siano collegate contemporaneamente a ricaricarsi? questo è il problema della rete, il picco di assorbimento, che poi provoca i blackout, mentre la stessa cosa per la benzina provocherebbe solo code per il rifornimento ma il “resto del mondo ” continuerebbe a funzionare. Poi le favole sono belle, la griglia e tutto quello che vuoi ma primo sono progetti e strutture che non realizzi in 8 anni, secondo gli esperti alcuni dicono che non ci sono problemi per l’aumento di carico dovuto alle auto a batterie ed altri affermano il contrario ( vedi l’articolo linkato prima )

        • L’Italia e’ la patria del contatore da tre kW. La stragrande maggioranza degli utenti italiani ha un contratto col proprio fornitore da 3 kW. Una potenza contrattuale da paese del terzo mondo. Una potenza, ormai, insufficiente a coprire i fabbisogni energetici di una famiglia italiana. Per quale motivo la potenza contrattuale media per famiglia e’ ferma a tale valore?
          Se le vendite di auto elettriche si impennnassero di brutto, la rete elettrica italiana riuscirebbe a soddisfare i picchi energetici? Probabilmehte d’estate e di giorno si, ma di notte e in pieno inverno?
          Lo stesso discorso vale per i piani a cottura a induzione: hanno un maggior rendimento (circa il 70%), ma se aumentassero a dismisura, il picco energetico di mezzogiorno e della cena manderebbe in crisi la rete elettrica?
          E, giova ripeterlo, non e’ sufficiente aumentare a dismisura la quota di energia elettrica prodotta (convertita) dalle fonti rinnovabili, perche destabilizzano fortemente la rete elettrica. Invece le grandi centrali elettriche, entro certi limiti, sono in grado di stabilizzare la frequenza di rete e evitare pericolosi black out.
          La sfida, presente e futura, e’ anche questa: utilizzare una quota sempre maggiore di energia elettrica “verde” senza pregiudicare la stabilita’ della rete elettrica nazionale.

          • Per quale motivo la potenza contrattuale media per famiglia e’ ferma a tale valore?
            Non abito in Italia, ma ho la sensazione che sia un retaggio storico dovuto a mancanza di comunicazione. Quando parlo di questa cosa con i miei parenti che abitano in Italia ho la sensazione che nessuno (dei miei parenti) ha mai provato a chiedere quando costa aumentare la potenza contrattuale e assumono (senza verificare) che non si possa cambiare, oppure che dovranno sostenere costi più alti di quelli reali.
            Forse bisognerebbe spiegare agli italiani che la fornitura con 3 kW di potenza impegnata si può cambiare e i costi non sono esorbitanti.

        • Di fatti quando ci sono gli scioperi dei benzinai in mezza giornata i distributori non hanno più carburante e le colonnine chilometriche con sono fantascienza ma realtà, come arrivare al distributore e trovarlo chiuso per mancanza di carburante.
          Nella norma questo non avviene perché tutto il parco circolante non fa carburante nello stesso momento, come le BEV, mentre i condizionatori si si accendono tutti nello stesso momento visto che il caldo è per l’intera area, poi magari con vecchie linee elettriche e vecchi condizionatori.
          Comunque sia il fatto è che se le strutture non vengono aggiornate il problema del collasso della linea elettrica non sarà di certo l’auto elettrica, ma gli impianti di climatizzazione dato il continuo aumento delle temperature che si ritraggono H24

      • Vedi povero essere che vive nelle favole e non nella realtà…. notizia di oggi, poi aggiungi anche le auto e vedi la frittata. E questi blackout si susseguono da anni e sempre per lo stesso problema. Continua a credere alle favole della “griglia” o del VFG ( così vai a prendere l’auto e te la trovi al 50% a tua insaputa). Avanti con i fanfaroni e le favole, tanto il gat5to e la volpe c’è già qui

        • Quaranta gradi: caldo record a Milano. Colpa dell’effetto serra provocato dalle emissioni di CO2. Soluzione: investire sulla generazione elettrica green e sulle infrastrutture di distribuzione. Il fanfarone è lei.

    • La gestione dei picchi resterà spinosa, ma non è un problema attuale. Per quanto riguarda i Black out il problema è semplicemente che quasi tutte le centrali in zona Milano (ep ed Enel) dipendono dall’acqua. Che non c’è, e non riescono a girare a pieno regime.

  14. …ma come fa notarie The Guardian: “Allo stesso tempo, il governo ha stanziato fino a 50 miliardi di sterline in sussidi impliciti al consumo di benzina e diesel congelando l’imposta sui carburanti per un decennio”. Evidentemente l’industria del petrolio non è ancora matura quanto quella elettrica.

  15. Se invece introducessimo un’aliquota IVA agevolata, diciamo 4% sulle BEV? Un decretino veloce veloce, nessun pasticcio bonus-plafond ecc., il divario di prezzo con le ICE diventa accettabile, lo Stato incassa meno in percentuale, ma incassa, e agevola la transizione. Difficile?

    • A parole sono tutti bravi, ma questa modifica è impedita dalle attuali norme europee sull’IVA, che richiedono l’approvazione della Commissione per l’introduzione di nuovi beni nell’elenco di quelli soggetti ad aliquota agevolata. Informarsi prima di scrivere!

    • Potrebbe essere una soluzione possibile, ma c’è la volontà di affrontare la transizione energetica dei mezzi di trasporto?

    • Non mi convince.
      Nel mio modo di vedere, quantomeno in Italia, l’imprenditore non si farà scrupolo di alzare il prezzo se ritiene che vi sia margine. La riduzione dell’IVA potrebbe rappresentare un bel incentivo al contrario.
      Non dimentichiamo che tutta la filiera sta tirando indietro riguardo all’elettrico.
      Butteremo quindi risorse dello Stato per ingrassare ancor di più i soliti noti.

      • Le Case alzerebbero i listini. Non sarebbe la mossa giusta, il loro obiettivo è vendere a prezzi attraenti. C’è un mercato che a certi prezzi non compra, mentre con un ribasso del 20% cambia la storia. Le Case venderebbero di più con margini invariati. Lo Stato di conseguenza incasserebbe più IVA, per vendite che altrimenti non esisterebbero. La mossa di abbassare l’Iva è stata usata, non spesso, per stimolare i consumi,e ha sempre funzionato.

    • alla faccia della tassazione profeessiva! Io dovrei pagare l’Iva per chi acquista un auto da 80000 euro? è una barzelletta?

      • Tu paghi l’iva per i prodotti che acquisti, è una tassa diretta, e comunque se non lo sarà i P.Iva l’iva la pagano solo sul guadagno perché tutto il resto viene compensato, quindi se si riducesse per le BEV a lei non cambierebbe nulla.

  16. Quando qualcuno vuole essere buono per la maggioranza e non ha il coraggio di prendere decisioni (anche impopolari) diventa “neutrale”. Il “io mi faccio i fatti miei…” è diventato uno stile di vita. Se aggiungiamo la neutralità all’incapacità di programmare e pianificare (della serie propongo una bella centrale nucleare che forse sarà pronta nel 2040 visti i tempi italici per le opere pubbliche) ecco inventato il politico perfetto. Eppure Cingolani è un fisico. Dovrebbe essere aperto alle innovazioni, alle sperimentazioni, alle nuove strade… Forse ho sbagliato verbo. Non “è” ma “era”. Ora è un politico.

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