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Le scorie nucleari? Una surreale scommessa sui prossimi 250 mila anni

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Il deposito “sicuro” delle scorie nucleari è una surreale scommessa su un futuro lungo  la  bellezza di 250.000 anni, mentre la storia dell’uomo ne ha appena 5.000.

Come garantire che materiali radioattivi letali non finiscano mai nelle mani di uno stato canaglia? Chi ci garantisce che Paesi oggi tranquilli e responsabili non divengano “canaglia” fra decine o centinaia di migliaia di anni? Come informare migliaia delle prossime generazioni umane di non toccarle? Con che linguaggi spiegarlo, visto che nessuno sa come parleranno i nostri pro-pro nipoti? Sono alcune delle argomentazioni sollevate da Nicola Armaroli in questa nuova “pillola” dedicata all’eventualità di un ritorno all’energia nucleare.

Settant’anni di controversie decretano un fallimento

«La tecnologia nucleare è controversa fin dai suoi esordi _ dice Armaroli _, e il fatto che dopo 70 si sia ancora qui a discuterne è la dimostrazione del suo fallimento».

scorie nucleari

Se escludiamo la Finlandia che ne metterà in funzione uno il prossimo anno «nessun Paese al mondo ha ancora identificato un sito per il deposito definitivo delle scorte. Nemmeno gli Stati Uniti, che ne avevano trovato uno a Yucca Mountain,  nel Nevada, ma hanno dovuto abbandonare il progetto as causa delle controversie su come trasportare tutte le scorie del Paese (ad oggi 77 mila tonnellate n.d.r) fino al luogo sotterraneo di stoccaggio».

Riprocessare le scorie nucleari? Solo per fare armi…

Si possono riprocessare le scorie per renderle inerti? «No, è impossibile _ dice Armaroli _ Si possono solo chiudere dentro fusti di materiali che confinano la radioattività, come la ceramica». Ma poi i tempi necessari a diventare innocui per l’uomo sono decine o centinaia di migliaia di anni. Negli Stati Uniti le scorie venivano riprocessate con una nuova reazione nucleare «ma dagli anni 70 questa pratica è stata sospesa per il rischio di proliferazione di armi nucleari».

Concludendo, Armaroli ammette che la tecnologia nucleare è meravigliosa, ma nel mondo reale innesca «un ginepraio di problemi da cui non se ne esce». Chi pensa di poterla riproporre pretende di adeguare il mondo reale a questa tecnologia, ma semplicemente «non è possibile».

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38 COMMENTI

  1. Ragazzi credo che rispondere ai pro nucleare sia come cercare di convincere i terrapiattisti,tempo buttato nel water.

  2. Chiedo ancora una volta:
    Ma perchè il chimico Armaroli parla di nucleare? E’ anche un fisico o un ingegnere nucleare?
    Perchè parla di estrazione di minerali, di climatologia, di dinamiche politiche ed industriali non essendo un ingegnere minerario, un climatologo, un economista? Tre anni di covid non hanno insegnato che la COMPETENZA è condizione necessaria per l’AUTOREVOLEZZA, che a sua volta è condizione necessaria per una CORRETTA INFORMAZIONE?
    Perchè, caro Degli Esposti, se vuole avere pareri autorevoli su questioni inerenti al nucleare non fa una chiacchierata con qualcuno su al Brasimone? Che un qualunque assegnista o anche dottorando afferente a quell’area saprà dare risposte più concrete sulle scorie rispetto a chiunque non sia del ramo, benanche un chimico esperto di elettrochimica, quindi fotovoltaico e batterie? Ogni tanto fanno delle visite guidate, non raccontano esattamente la storia di Armaroli. Teme di ricevere qualche risposta non allineata all’antinuclearismo senza se e senza ma o, peggio ancora, che venga corretta qualche catastrofica previsione basata su un’errata interpretazione dei numeri?
    Buona serata.

    • Severo ma giusto
      Ma è il gioco di internet

      Tutti possono dire tutto ed il contrario di tutto senza timore di essere smentiti

    • Superfede già ti risposi,riassumo paro-paro:

      1) critichi la persona, e con un argomento fallato, forzando un paragone con altro, la butti in caciara come si fa sui socials,

      ma nella tua paginata di testo non ho letto critiche nel merito degli argomenti, quindi di cosa stiamo parlando?

      2) altro errore blu: paragonare ragazzi di tua scelta, freschi di laurea o appena dottorandi, con un ricercatore che
      – non ha un interesse professionale nel campo nucleare
      – ha fatto ricerca e lavoro scientifico per anni, pubblicando, sotto l’esame critico e il riconoscimento di altri ricercatori;

      questo tipo di formazione professionale dona metodi di analisi e verifica dei dati, oltre che autorevolezza di non essere dei cazzari you-tuber sponsorizzati che le sparano più grosse della luna

      e mettiamoci anche avere un pizzico di età in più, una visione di insieme, che a ventanni ma pure trenta te la sogni

      3) altro errore, non voler capire che sono materie per le quali proprio le competenze da ricercatore di chimica e di fisica, sono credo tra le migliori basi per poter comprendere e approndire con ulteriore studio questi temi

      perchè anche essere ricercatori professionisti (una volta si diceva “scienziati”) con gli strumenti di analisi, ancora non basta, poi ci vogliono anche ricerche e approfondimenti specifici, che è proprio quello di cui si occupa da anni la persona intervistata

      • Beh carina come risposta… prima dici di voler fare caciara, poi tu stesso (non avendo argomenti chiaramente, essendo l’argomento, al contrario di quello che dicono molti, estremamente dibattuto) definisci ” paragonare ragazzi di tua scelta, freschi di laurea o appena dottorandi” persone che non la pensano come armaroli.

        Morale: stesso livello

        P.s. Fermi a 24 ha fatto tesi sulla radioattività

        • Chi vuole rilegge i messaggi e valuta chi sta ciurlando nel manico

          e piano a citare Fermi, lasciamolo riposare

          che poi, 24 anni è l’età corretta per la tesi di laurea quadriennale
          e no, la sua tesi si occupava di altro

  3. Ciao,
    grazie per la risposta

    Mi potresti dare la fonte dell’ultima parte della risposta?
    Ho trovato calcoli ben differenti

  4. Voi detrattori del nucleare siete la peggio piaga che ci possa essere. Senza rendervene conto fate il gioco dei combustibili fossili.
    Smettesse di prendere posizioni ideologiche e vi informaste VERAMENTE su quanto questa forma di energia sia sicura e pulita (rispetto a tutte le altre), a quel punto andremo d’accordo.
    Il vostro tono polemico e così fiducioso nelle SOLE rinnovabili è di un’ottusaggine spaventosa.
    Se vi faceste anche due semplici conti (c’è chi li ha già fatti), capirete che con le sole rinnovabili NON SI VA DA NESSUNA PARTE.
    Se rileggo un altro articolo NONUKE scritto da incompetenti su questa pagina che credevo facesse seria informazione, mi disiscrivo.

    • Di conti qui ne sono stati postati parecchi, il problema credo sia semplicemente che non ti danno ragione. Comunque, se è cosi semplice risolvere la cosa, forza forza postiamo subito altri mille articoli “nonuch”.

    • “NON SI VA DA NESSUNA PARTE” che bisogno c’è di urlarlo?
      Evidentemente non è vero, anche perché ci sono paesi già molto avanti con le rinnovabili e perfino la Germania sta andando a passi da gigante verso quella direzione.
      Chi devo ascoltare, i tedeschi con i loro consulenti oppure Iacopo?
      Mi prendo l’appunto e rileggerò questo commento tra tre, cinque, dieci anni per vedere come sarà invecchiato.

    • apperò che esibizione muscolare di ignoranza e arroganza, un po’ anni ’90, daltronde ci stà, siete rimasti indietro 30 anni

  5. Come faceva nel dopoguerra a costare meno il nucleare, visto che adesso ha raggiunto costi astronomici?

    1) filera combustili connessa con armamenti bellici

    2) impianti semplici e insicuri, da cui piccoli e grandi incidenti

    3) costi per smantellamento ancora ignorati

    4) smaltimento scorie a prezzo zero..SENZA DEPOSITI :

    nel MARE del Nord sono stati buttati sino al 1982 circa 200.000 fusti radioattivi di combustibile esausto mischiato a cemento da parte di Inghilterra, Francia, Belgio, era considerato legale, tutto noto

    e l’italia? spedite all’estero a riprocessare le sue scorie..ma non tutte.. una parte sono finite in fusti in somalia e una parte è stata affondata con navi nel mediterraneo

    capito come si faceva a far costare meno il nucleare?

    oggi gli scienziati stanno monitorando il fondo del mare per controllare la situazione, se ci sono o meno rilasci eccessivi di radiottività

    https://greenreport.it/news/energia/a-caccia-dei-fusti-radioattivi-gettati-in-mare-dai-paesi-europei/

    • Il nucleare costava meno semplicemente perche vi era molta superficialita nella progettazione delle centrali e nell’intero ciclo di vita delle stesse.
      Su questo penso non vi siano dubbi

      Ma non ho capito cosa c’entri col discorso che facevo io

  6. Mi piace il contesto del “ritorno al nucleare”…. peccato che tutto il mondo non l’abbia mai abbandonato (a memoria posso citare germania, se non riaprendo centrali a carbone)
    Poi interessante sapere da dove prendere tutti i twh necessari per la ricarica delle auto elettriche

    Finira’ esattamente come per la produzione delle batterie. In italia acquisteremo energia dalla francia o dalla slovenia (ovviamente di produzione nucleare) esattamente come faremo finta di essere green girando con l’auto elettrica le cui batterie sono prodotte producendo tonnellate di co2

    • Ti rispondo volentieri

      – l’energia si fa in abbondanza con le rinnovabili, che costano molto meno, danno meno problemi, e si installano velocemente

      questo avviene in Cina, Europa, Usa, Australia, e paesi più poveri, che non sono masochisti e vogliono che l’energia costi meno, mentre se installi nucleare il costo dell’energia aumenta e vai a creare una nuova dipendenza dall’estero

      – in europa stanno installando rinnovabili a un ritmo che probabilmente non hai idea perchè da noi se ne parla poco, l’equivalente di molti reattori di grossa taglia ogni anno

      se non ti fidi, l’ appuntamento consigliato è a gennaio, quando ci saranno i dati ufficiali dell’installato nel 2023, penso se ne parlera anche in questo blog

      – a questi ritmi di installazione nel giro di pochi anni ci sarà già una certa abbondanza di energia elettrica in europa, e calo del prezzo, questo già prima che i consumi aumentino sensibilmente

      – un raddoppio dei consumi è previsto in 25 anni per elettrificare tutti i servizi (solo una parte minore dovuto alle auto alettriche); nel primo messaggio qua sotto a inizio discussione ho messo qualche numero in più e l’esempio di un mix energetico italiano

      – le intermittenze delle rinnovabili non sono un problema, discorso tecnico, qualcosa ho accennato sempre nel messaggio più sotto

      – la Germania in soli due anni (!) ha già praticamente sostituito la quota di energia delle centrali chiuse aumentando l’eolico a 60.GW nominali ( 20 GW potenza media, come 20 reattori ), ed e solo l’inizio, ne sta aggiungendo +20 GW all’anno, su terra e in mare, per diminuire velocemente e poi azzerare anche il carbone

      – in tutto il mondo la quota di nucleare è in calo, fa eccezione la Cina che ne ha installati alcuni di recente ma per motivi di filiera militare (produzione mox e plutonio per le armi atomiche per fare a gara con arsenale USA)

      – Finlandia è scontenta del reattore faticosamente terminato pagandolo caro e con problemi nella costruzione, ed ha annullato il progetto degli altri reattori (decisi 15 anni fa) per sostituirli con più moderne ed economiche installazioni di parchi eolici

      – Inghliterra non installava più nuovi reattori da fine anni 80 perchè ritenuto non economici, Camerom ha forzato un eccezione e sono stati spesi 50 miliardi per il rinnovo di due rettori a Hicley point C, ceduti per debito a un consorzio cinese e che venderà agli inglesi kwh a prezzo carissimo garantito per contratto trentennale

      – Francia Flamanvile persino qui costi e tempi fuori scala

      – USA ha tirato il freno negli anni 70, quando aveva già più scorte di mox e plutonio per armamenti del necessario

      – in italia abbiamo sole, vento e a bacini idroelettrici in abbondanza e rete di connessione agli altri paesi

      • Perdonami ma mi sembra una risposta piena di luoghi comuni
        Mi potresti citare dati ad esempio sul fatto che da noi vi sarebbero “bacini idroelettrici in abbondanza”. A me proprio non risulta
        Sul fotovoltaico dove pensiamo ancora di installarlo?
        Come produciamo energia quando non vi e sole o quando i raggi solari non sono perpendicolari al piano dei pannelli stessi?

        Sarebbe curioso ad esempio (onestamente non ho tempo di fare un calcolo del genere) partendo dal consumo del carburante per trazione arrivare a capire il numero di gwh giornalieri necessari per alimentare il parco macchine elettrico

        • Se cerca in internet troverà facilmente tutte le risposte e i numeri.
          Coraggio, ci vuole un po’ di tempo, ma si trova tutto e capirà.
          Buona serata. Sandro

      • Difficile essere breve, ci provo, e un po’ di cose mi scuso saranno ripetitive (già scritte nei commenti):

        – con i nostri bacini idroelettrici nostri abbiamo uno storage a basso prezzo pari a 1-2 ore dei consumi nazionali; i numeri salgono un po’ con i progetti Enel di altri bacini al Sud (messi in stand-by nel 2020), e salgono molto associandoci ai bacini già presenti in Austria e Svizzera, come la Germania ha fatto con la Norvegia;
        l’europa sta già diventando una centrale elettrica unificata con continui scambi di energie tra chi ha più sole o vento o bacini in un momento della giornata; secondo uno studio austriaco del 2016, i bacini eropei equivalgono a una battera da 2,3 TWh

        – se nel mix hai un po’ di eolico (che va anche di notte e specie in inverno), connessioni tra diverse regioni, e inizialmente mantieni ancora il metano con sola funzione di back-up (per circa altri 8 anni, poi costerà abbastanza poco staccare energia con l’idrogeneo verde e molliamo anche il metano residuo), non servono accumuli enormi, fai molto già con idroelettrico (e piccole quote di batterie come già ora per la stabilizzazione dei trasnienti ultra-rapidi)

        – ogni auto elettrica al chilometraggio medio italiano consuma 1800-2000.Kwh annui; 30 milioni di Bev (nel 2040-2050 forse) sono +60.TWh annui

        – al 2050 si stima ci serviranno circa 600 TWh annui
        (potenza media nazionale 68 GW, contro i circa 38 GW attuali)

        – 200 GW di potenza di picco fotovoltaica (per avere un’idea a spanne, potenza diurna tra 30.GW alle prime luci e 150.GW a metà giornata) con pannelli efficenza 19-20%, sono 1000.km2 di pannelli, anzi 2000.km2 contando la spaziatura tra i pannelli; abbiamo aree adatte marginali (non coltivate e a basso valore economico, a confine con aree industriali), o recuperabili da superfici già centificate e coperture, per almeno 25.000.km2, lo spazio c’è, sta gia accadendo

        – eolico off-shore sono già stati presentati progetti a Terna in italia per oltre 100.GW di picco (potenza media giorno e notte 30.GW), i primi parchi sono già stati approvati, la stima è che ci sono siti nei nostri mari italiani per 200.GW di installazioni (come paragone, nel mare del Nord sono stati programmati 300.GW al 2050)

        Quello che sta già orientando il mercato sono i costi molto favorevoli, e che scendono ogni anno

        Compresi gli accumuli a batterie che si aggiungeranno anceh loro ( batterie LPF e sistemi con batterie a Ioni sodio, già in vendita a buon prezzo, in caduta libera anno su anno) che si iniziano a usare sulla rete; ne basta l’equivalente di qualche kwh a persona per stabilizzare la rete, non serve arrivare all’eccesso di avere 24h di riserva a batterie (= 75 kwh a persona, compresi consumi industrie, tarsporti, riscaldamento, etc)

        =============

        costi al 2023 per produrre elettricità
        (tutto compreso, LCOE: filiera, installazione, durata, manutenzione, riciclo)

        – fotovoltaico grandi parchi – 25-40 euro/MWh ( prezzo in calo)
        – fotovoltaico domestico —- 40-80 euro/MWh ( in calo )
        – eolico su terra ————- 35-50 euro/MWh ( in calo)
        – eolico su mare ———— 50-80 euro/MWh ( in calo)
        – eolico su mare floating — 70-100 euro/MWh ( in rapido calo)

        – da accumulo idroelettrico — 2 euro/MWh
        – da accumulo a batteria —- 50-100 e/MWh (in rapido calo)
        – da accumulo a idrogeno — 200 euro/MWh (in rapido calo)

        – carbone ———– 30-50 euro/MWh
        – metano ———– 50-90 euro /MWh

        – nucleare ——— 180 – 230 euro/MWh
        – nucleare SMR — 220 – 280 euro/MWh

  7. Fortunatamente ho la sensazione che si sia imboccata la strada giusta con il nucleare. Il 99% dei rifiuti nucleari derivano da utilizzi in campo medico. Se volete proporre di toglierli, così non abbiamo più il problema delle scorie ditelo pure.

    • Fonte di questo numero?
      Perchè a naso, ho come il dubbio che le scorie della medicina nucleare sia una frazione di quella dei reattori nucleari. Ma se pensa di smentire questo pensiero, pubblichi i numeri. Evitando il solito giochino dell’inversione della prova.

    • Solita fuffa

      oltre che essere in quantità piccole, soprattuttro i rifiuti degli strumenti medici sono di tipo a media e quasi tutti a bassa pericolosità e decadimento più breve

      cioè richiedono trattamenti più semplici e depositi infinitamente più piccoli ed economici, non è un grosso problema sacrificare una collina per interrarli

      discorso invece molto più diffcile, e non risolto per quelli delle centrali

      PS: i fanatici del nucleare ricicciano sempre le stesse informazioni ingannevoli, senza pudore, o forse senza senso di responsabilità e cognizione di cosa dicono, hanno anche i loro canali sponsorizzati sui social dove vengono “imboccati” da sedicenti esperti, senza farsi due domande o verificare la credibilità delle informazioni

        • Oh, bene, usiamo direttamente il link citato:
          “Low-level waste (LLW) is generated from hospitals and industry, as well as the nuclear fuel cycle.”

          E più avanti:
          “HLW accounts for over 95% of the total radioactivity produced in the process of nuclear electricity generation but it contributes to less than 1% of volume of all radioactive waste produced in the UK.”

          Quindi, intanto anche il carburante nucleare contribuisce al LLW. E soprattutto, il 94% del totale è LLW per volume dei rifiuti (metri cubi) ma se si parla di radioattività, il 95% del totale (immagino misurato in Bequerel) proviene dai rifiuti delle centrali.

          Ora, è più importante e preoccupante una montagnola di vestiti usati in un unità radiologica, o un barile di Cesio prodotto in una centrale?

          • Come le dicevo la stragrande maggior parte dei rifiuti per i quali si cerca una collocazione è di origine medica (grazie per darmene credito). Le consiglio la lettura del libro dell’avvocato dell’atomo. COmunque la pensi lo troverà interessante. Quindi adesso che abbiamo stabilito che abbiamo il problema dei rifiuti di origine medicale attendo vostri consigli. Smettiamo di fare radiografie? Perchè il problema c’è anche per quelli, quindi….

          • Premessa: le radiografie incidono per il 5% dei rifiuti.

            “Quindi” – “Comunque”, bellissimi avverbi, esclusivi (nel senso di contrario di inclusivi).

            O legge le risposte o “comunque” ha già deciso di avere ragione, “quindi” cosa dobbiamo concludere…?

        • @Abc
          rapporto Isin del 2018 sui rifiuti italiani:

          – rifiuti radiologici, industrilali, ricerca ora sparsi per l’italia:
          2.945.019 GBq2 – attività radioattiva

          – edifici centrali da dismettere: non ancora trattati

          – combustibile esausto delle centrali mandato all’estero per il primo trattamento:
          > rientro in italia nel 2025
          > attività residua ancora pari a “100 volte” (citazione dal rapporto Isin) i rifiuti ora presenti in italia

          cioè pochi anni di attività di poche centrali in confronto a 70 anni di materiali medici e industriali

          vedrai che risate quando ce li rimandano indietro in treno e ad oggi non abbiamo neanche iniziato a preparere un deposito migliore di quelli attuali in zona alluviovabile dal Po’ e dalla Dorea Baltea, il grosso ora sta a Saluggia (Vercelli), dove nell’alluvione del 2000 si è sfiorato il disastro, ed come attività radioattiva erano 1/100 di quelli che arrivano

          Salvino ha detto che sono pochi e innoqui, e che momentaneamente li può tenere lui in cortile, abbiamo risolto

          • per chi è curioso dei volumi, per l’italia si trova qualche dato:

            – 31.000m2 di rifiuti medici e industriali, relativi a 70 anni di attività

            – 60.000m2 (circa – il dato balla un poco nelle stime) delle centrali e del combustibile esausto, relativi a poche centrali piccole e pochi anni di attività

            di questi 60.000m2 dovuti alle centrali, il volume del solo combustibile esausto nello specifico è relativamente poco ( si fa cenno a 1800 tonnellate),

            ma come dicevo sopra il suo carico di radioattività vale 100 volte ( 100 volte – stima Isin) tutto il resto dei rifiuti nazionali

            il punto da capire:

            i costi, i volumi dei fusti (non puoi mettere materiale molto attivo senza prima diluirlo nello spazio) e dei depositi, le difficoltà non risolte, sono proporzionali non hai volumi nominali, ma all’attività radioattiva e alla sua durata

            smaltire del cesio 137 ad uso medicale, che dimezza la sua attività radioattiva rapidamente, non è come tenere in sicurezza mox e plutonio

        • Ah caro nonastuto, se non capisci la differenza ontologica e deontologica tra la radioattività usata in medicina e quella delle centrali (e negli armamenti) non è un problema mio. Se poi lo fai giusto per rugare, ancora non un nostro problema.

          Ma facciamo così, lasciamo parlare i fatti. Attendo fiducioso il primo reattore smr italiano, come promesso dal ministro che in 40anni di politica non ha fatto assolutamente niente. Se vuole ci sono progetto e prototipi di NuScale che si sono appena liberati, magari gli fanno un buon prezzo.

  8. “Come informare migliaia delle prossime generazioni umane di non toccarle? Con che linguaggi spiegarlo, visto che nessuno sa come parleranno i nostri pro-pro nipoti?”

    d’accordo sulla pericolosità delle scorie e dei problemi dei siti di stoccaggio permanenti e sicuri a dir poco “introvabili”.
    però su questa affermazione avrei qualcosa da ridire,
    per il futuro la civiltà umana avrà inevitabilmente due opportunità:
    1 progredire.
    2 estinguersi.
    Nella prima ipotesi, mi sembra evidente che non ci saranno perdite di informazioni, con una civiltà sempre più robotizzata e con Ai, dubito che potrà mai venir meno il ricordo di un area con scorie nucleari (che dovrebbe venire comunque monitorata).
    Nella seconda ipotesi, dove l’umanità possa estinguersi o regredire fino ad un livello pre medioevo (o meglio preistorico senza un passaggio di informazioni scritte) con conseguente perdita del knowledge e della memoria storica tramandata dagli avi; altrettanto dubito che questi saranno essere in grado di raggiungere erroneamente siti di scorie nucleari stoccati a km di profondità.

    ancora ci ricordiamo di scilla e Callisto.. mostri immaginari giusto fuori dalle colonne d’ercole della mitologia greca.. sinché ci sarà una civiltà umana non si perderà la traccia dei siti stoccaggio nucleari.

    piuttosto condivido pienamente il punto di vista di “chi ci sarà tra 500 o 1000 anni su quel territorio?”, col crollo dell’Urss tutti convennero che fosse stabilizzante consegnare le testate nucleari alla sola Russia (anche quelle in ucraina) , e dopo solo 30 anni abbiamo visto le continue minacce di questa scelta “stabilizzante”.
    2000 anni fa Roma era l’ombelico del mondo conosciuto, oggi non è altro che la capitale di una piccola nazione decadente.. tra 1000 anni? chi lo può dire?

    Certo bisogna distinguere scorie e scorie, ovvero il combustibile esaurito ad elevata radioattività (che comunque è una minima parte) dalle scorie a bassa radioattività (calcinacci e metalli da smaltimento centrali , tessuti lievemente contaminati etc).. dubito che qualsivoglia stato estremista o fanatico andrà mai a produrre una bomba sporca prodotta recuperando metallo radioattivo dell’impianto di Chernobyl facendo poi esplodere gli indumenti utilizzati dai pompieri del reattore 4…

    • corretto, ci sono anche detriti a minore intensità

      però combustibile esaurito delle centrali adatto a fare bombe vere, oppure anche solo bombe sporche (in cui ci si limita a spargere polveri radiattive, che per alcuni radioniclidi sono letali inquantà infinitesimali, con molto poco ci contamini un’area molto vasta) purtroppo c’è ne è in enorme quantità

      i primi trattamenti e i depositi iniziali, in cui mettere in quarantena le scorie per almeno decine di anni i materali prima di inscatolarle e interrarle, sono in superficie

      nel video accenna agli stati unitì, uno dei motivo per cui hanno ridotto le centrali negli anni 70 è che avavno già abbastanza plutonio e mox per usi bellici e l’eccesso stava facendo crescendo a dismisura i depositi di superficie e garantirne la sorveglianza rigorosa contro i furti ha un costo elevato

      è un ragionamento simile che ha fatto anche l’inghilterra a fine anni 80, valutando i costi complessivi ( smantellanto centrali e gestione scorie ) quando hanno tirato il freno

      per assurdo, anche i depositi interrrati in futuro potrebbero essere minere di materiali radioattivi, e più secoli passano, più diventano allettanti e obiettivi stategici perché in un certo senso il plutonio contenuto diventa più facile da riprocessare mentre gli altri radionuclidi della miscela interrata decadono prima

    • -“Come informare migliaia delle prossime generazioni umane di non toccarle? Con che linguaggi spiegarlo, visto che nessuno sa come parleranno i nostri pro-pro nipoti?”


      ancora ci ricordiamo di scilla e Callisto.. mostri immaginari giusto fuori dalle colonne d’ercole della mitologia greca –

      Cantami, o Diva, del del rifiuto atòmo
      l’ira funesta che addusse all’omo
      lutti e doglianze, molte anzi tempo all’Orco
      generose travolse alme di noi,
      e di cani e d’augelli orrido pasto
      lor salme abbandonò (così d’AIEA
      l’alto consiglio s’adempía), da quando
      primamente disgiunse aspra contesa:
      Centrale nucleare, o pannello, o pala d’Eolo?
      E qual de’ numi inimicolli? Uranio,
      da cui ciò trasse nodrimento. Irato al fato
      destò quel Dio nel campo un feral morbo,
      e la gente pería: colpa d’antenati
      che fecer a voi cotanto oltraggio.

  9. Questo fine settimana in Germania l’eolico ha prodotto più del solito, la potenza generata è salita a 40 GW, pari alla potenza generata da tutti i reattori francesi

    in Germania è installata un potenza eolica nominale di picco di circa 60 GW, che normalmente genera 20 GW medi effettivi

    per circa 4 giorni al mese la potenza scende a valori più bassi e viene affiancata dal back-up di altre fonti energetiche, nel restanti 25 giorni del mese invece è notevole, compresa la notte, quando persino esagerata come in questo fine settimana

    e vogliono installarne molta di più, stanno aggiungendo +20.GW nominali di eolico all’anno (su terra e in mare), si apprestano a diventare la principale centrale elettrica di europa, insieme ad altri paesi

    per sfruttare i momenti di esubero di energie eolica e solare, ed avere energia di back-up con meno emissioni di Co2 del metano, si sta già progettando le parti della filiera dell’idrogeno verde, e sono in costruzione gas-dotti adatti che collegano i diversi paesi europei

    i primi collegamenti in costruzione sono tra Spagna, Olanda, Germania, mentre per l’Italia Snam sta studiando l’adattamento dei gas-dotti giòà presenti del metano

    =============

    Per l’italia:

    – al momento la potenza media elettrica nazionale è circa 38 GW (di notte circa 25 GW)

    – abbiamo spazi comodi adatti (marginali o già cementificati) per installare 600 GW di fotoltaico, inteso come potenza nominale di picco

    – abbiamo siti in mare già individuati per installare 200 GW di eolico off-shore

    – la transizione energetica consiste nel passare da 1700 TWh annui di energia primaria consumata, soprattutto combustibili fossili e solo in parte minore energia elettrica (330 TWh), a circa 600-700 TWh annui di quasi sola energia elettrica generata e quasi completamente da fonti rinnovabili;

    – questo comporta una riduzione delle emissioni di Co2 di circa – 90 %, che poi negli anni viene ulteriormente limato; NB: in italia e negli altri paesi europei riduzioni importanti della Co2 emessa annualmente sono giò state raggiunte rispetto all’anno 1990 e anche rispetto all’anno 2000 grazie alle fonti rinnovabili già installate e ad efficentamento nell’uso dell’energia

    – quindi nei prossimi 25 anni ci serve arrivare a 600-700 TWh di energia all’anno, ottenibili con un raddoppio della potenza elettrica attuale che fornisce 330 TWh annui; questo equivale a installare circa 200 GW di potenza nominale di fotovoltaico e 100 GW di potenza nominale di eolico off-shore, cioè molto meno della disponibiltà teorica d cui disponiamo, e allo stesso tempo progressivamente di scalare il consumo di metano

    – nella fase intermedia, il metano rimane a fare da back-up e integrazione delle rinnovabili per i pochi giorni in cui produco molto meno della media, statisticamente sono pochi pochi specie quando le installazioni sono molte e diffuse in più aree, e i paesi europei scambiani tra di loro l’energia tramite gli elettrodotti (già oggi, ma lo scambio aumenterà)

    – nella fase finale, la funzione di back-up verrà effettuata con l’idrogeno verde, limando quel 10% residuo di emissioni

    – in tutto questo, ci sono poi i jolly:

    > energia idroelettrica (molto consistente in europa e in nord italia)
    > bioenergia (anche questa una voce importante del totale)
    > pompaggi idroelettrici usati come accumulo energia
    > batterie di vario genere (le installazioni sono in crescita rapida, al momento soprattutto batterie LFP ma sono già arrivate in vendita le batterie agi ioni di sodio, producibili in ancora più grandi quantità)
    > il nucleare ormai già installato in europa, con relativi problemi economici e di smaltellamento futuro per cui la francia chiederà fondi all’europa, installato che è già in quantità eccessiva e potrà essere accompagnato allo spegnimento progressivo nei prossimi 25 anni, o forse prima per ragioni economiche o tecniche o di filiera di approvvigionamento

      • E’ un riassunto, per dare un’ idea anche a chi non segue il tema energetico, che è complesso, di quale direzione è già stata presa in europa (e non solo), si sta costruendo in modo rapido un mix energia 90% rinnovabili, che poi con il tempo diventerà 100%; e che le intermittenze delle rinnovabili secondo gli addetti ai lavori si gestiscono senza problemi, al contrario del luogo comune

        sono informazioni reperibili velocemente oppure con un poco di pazienza, articoli o studi / pubblicazioni, mi interessa il tema

        il programma futuro per l’italia, con le centrali a metano che progressivamente passano da integrazione del carico ad una funzione di back-up (e più avanti a idrogeno), è quello che è stato già previsto e iniziato da enel, terna, aspo, etc prima della pandemia, poi abbiamo avuta una pausa, e adesso nel momento di confusione e con un governo malleabile tentano di infilarcisi i consorzi nucleari

        PS: invece casualmente ho visto dalla puntata di report che la germania sta già usando i pompaggi d’acqua nei bacini idroelettrici della norvegia come “batteria” per stoccare i surplus di energia eolica

        questo fa parte di un vecchio progetto europeo più ampio che non sapevo fosse avanzato, che si può integrare con lo stoccaggio che verrà fatto invece tramite idrogeno verde

        mettendo in comune tra le nazioni la rete elettrica e i bacini idroelettrici europei, abbiamo bacini idroelettrici equivalenti a una batteria europea da 2,3 TWh, e a basso costo

        a livello mondiale va persino molto meglio, sono stati calcolati bacini attrezzabili equivalenti per 17.000 TWh, pari all’80% dell’energia elettrica mondiale annua

        significa che forse molte nazioni non avranno bisogno neppure dell’idrogeno verde o di altri grandi accumuli per gestire mix 100% rinnovabili, specie se nel mix c’è anche una buona quota di eolico

    • quindi seguendo le tue istruzioni, vado su Electricity maps, seleziono Germania, produzione, arco temporale dalle 19 alle 7, visto che per te soffia anche di notte, e osservo le mirabolanti emissioni di un fallimento totale da 680gCO2 a 720g per kWh con carbone a go-go.

      Le emissioni Francesi invece non le riporto per PIETA’ sono meno di 10 volte inferiori e con export verso un sacco di paesi tra cui anche la stessa Germania e Italia.

      Non vi è alcun dubbio su chi sarà la centrale elettrica d’Europa, ussignur….🤣

    • @Pancrazio
      mi fa piacere che sei di buon umore, ma vediamo nel merito:

      – le emissioni MEDIE germania su tutto Ottobre sono di 417 gr di Co2 per Kwh

      – le emissioni che citi sono istantanee (o media su 1 ora), e ti sarai scelto un momento in cui erano alte; al vento poi non importa se è giorno o notte, segue delle oscillazioni sue

      – la potenza di generazione eolica tedesca oscilla tra minimi e massimi (sino a 47 GW), il valore medio è circa 20 GW (su quasi 60 GW nominali di picco)

      – il dato evolve perché la germania aggiunge +20 GW all’anno di eolico (potenza media installata in un solo anno è come 6 reattori di grande taglia) e anche molti altri paesi stanno installando eolico e fotovoltaico, si sta formando una mega centale di rinnovabili connesse

      – al crescere della potenza installata, le oscillazioni di generazione del parco eolico verranno compensate con i pompaggi idroelettrici in Norvegia (in pratica una grande batteria a bassissimo costo), tramite un elettrodotto sottomarino di collegamento, oltre che con scambi con i paesi vicini quando conveniente, visto che il vento non è omogeneo su tutta europa momento per momento; anche l’arco alpino e austriaco hanno una buona capacità

      – a proposito di variabilità, nel 2022 alla francia sono venuti a mancar circa il 40% della potenza e circa 120 TWh di energia annui (molti reattori non funzionanti), compravano energia a qualunque prezzo come dei disperati creando i picchi di prezzo dell’energia elettrica che ricordiamo tutti, e che non erano dovuti al gas russo come si pensa;
      c’è un analisi chiara del 2022 a riguardo eseguita dagli analisti di Ember

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      EMISSIONI Co2 Francia

      per chi vuole approndire, c’è anche una grossa gabola sui valori di emissione della francia

      – nella legenda delle ‘app/siti” che monitorano la produzione energetica delle nazioni, i valori di emissione dei reattori ( francia ) sono calcolati usando i dati Unece, forniti dall’Associazione nucleare, e sono contestati, in particolare la Germania li contesta alla Francia in sede europea

      l’Associazione nucleare dichiara emissioni di 6 gr di Co2 per Kwh, che è fisicamente impossibile per chi studia un minimo la materia, hanno dichiarato dati da cialtroni, che è significativo del grado di spregiudicatezza, ed è per questo il dato della francia appare cosi basso

      il dato corretto LCA per i reattori, stimato dall’Agenzia per l’ambiente tedesca e dal comitato di scienziati del Wise, è tra 120 e 190 gr di Co2 per kwh, che è basso rispetto al gas, ma molto alto rispetto alle rinnovabili

      inoltre questo dato di emissione aumenterà sensibilmente ogni decennio per il meccanismo della “Uranium Co2 trap”, ovvero estrazione mineraria sempre meno concentrata

      questo significa che al 2050, quando i mix energetici saranno scesi a circa 150-120 gr per kwh, per abbassare ulteriormente le emissioni dei mix energetici i reattori ancora in funzione andrebbero spenti e sostituiti con altre rinnovabili

    • Per chi vuole guardare da sè i dati della produzione energetica:

      >> “energy charts”

      dettagliatissimo, con i dati di tutti paesi europei, e tante informazioni aggiuntive interessanti; si naviga un po’ meglio da Pc, a schermo grande

      >> “energy maps”

      più semplice ma con i dati anche dei paesi fuori dall’europa (es Brasile, Australia, etc)

      con quest’ultimo sito, occhio quando si leggono i dati degli istogrammi a SX:

      – se si seleziona grafico “12 mesi”, i dati mostrati in alto ( es emissioni Co2 e quota di rinnovabili) sono riferiti al dato del periodo su cui è posizionato il cursore nel grafico, ovvero sono la media di un singolo mese e non dell’anno, come invece il nome del grafico “12 mesi” farebbe pensare

      – per avere il dato medio annuale, bisogna selezionare grafico a “6 anni” e poi posizionare il cursore del grafico sull’anno di interesse

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