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Le elettriche cinesi? “Spiano i tuoi dati per Pechino…”

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Le elettriche cinesi? Spiano i tuoi dati e li fanno avere a Pechino, che può raccogliere così un’enorme quantità di dati. L’accusa dal governo americano.

Gina Raimondo, Segretaria al Commercio degli Stati Uniti.

Le elettriche cinesi? “Un rischio per la sicurezza nazionale americana”

Non c’è solo l’accusa di concorrenza sleale a turbare i progetti dell’auto elettrica made in Cina, decisa a farsi spazio negli Stati Uniti e, soprattutto, in Europa. Per il 2024 la Francia ha architettato un meccanismo di incentivi all’elettrico studiato per tagliare fuori le auto cinesi, accusate di non rispettare gli standard ambientali minimi in produzione. E iniziative del genere sono allo studio anche da parte dell’Unione Europea.

Ora un’altra accusa, ancora più pesante, arriva dagli USA per bocca della potente Segretaria al Commercio, Gina Raimondo. Secondo l’esponente dell’amministrazione Biden, i produttori del grande Paese asiatico rappresentano addirittura “un rischio per la sicurezza nazionale“. Questo in relazione alla massa di dati che le auto a batterie, definite “computer con le ruote”, sono in grado di sviluppare. E che Pechino potrebbe poi analizzare.

Elon Musk e Giorgia Meloni se la ridono, ma con i cinesi alle porte c’è poco da scherzare? (Foto dal profilo Twitter della premier).

Una questione di spionaggio o solo una guerra commerciale?

Ricordiamo che polemiche analogie hanno riguardato l’utilizzo dei telefonini e di altri aggeggi elettronici del made in Cina. E che un’accusa identica è stata rivolta per prima dalle autorità di Pechino a Tesla nel 2022. Con l’ipotesi che operazioni di spionaggio potessero essere svolte dalle auto di Elon Musk grazie alle tante telecamere con cui le Tesla monitorano lo spazio circostante. Tanto che la Cina vieta alle auto di questa marca di avvicinarsi alle installazioni militari.

Ora a muovere sono gli Stati Uniti ed è difficile capire se in gioco sia veramente la sicurezza nazionale. O se invece si tratti dell’ennesima puntata della guerra commerciale che da tempo divide le due super-potenze. Per entrare negli Stati Uniti, i veicoli elettrici provenienti dalla Cina sono già soggetti a una tassa del 25%. Ma questo dazio potrebbe essere inasprito da un provvedimento allo studio a Washington.

Lo stesso Elon Musk, presentando il bilancio 2023 di Tesla, si è detto preoccupato dell’aggressività cinese. Avvertendo i governi di Stati Uniti ed Europa che, se non faranno nulla, i costruttori occidentali avranno serie difficoltà a sopravvivere.

 

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