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Le aziende scrivono al sindaco di Venezia, il caso Be Positive

Venezia diventerà una vetrina di rilevanza mondiale per la nautica elettrica. Lo sanno bene le aziende, come la Be Positive di Chiasso, ma con sede anche a Varese, che ha scritto al sindaco per proporre i suoi sistemi elettrici.

Armando Villa, il titolare del marchio, dopo aver letto i nostri articoli dedicati a Venezia ci ha scritto: “Ho inviato una lettera all’attenzione del Sindaco di Venezia per presentare il nostro prodotto e la nostra azienda”. Non è la prima che discute con l’amministrazione comunale, ricordiamo il convegno con Transfluid (guarda), vista l’importanza della mobilità sostenibile in laguna.

Hanno lavorato su Ernesto

Ernesto, la barca elettrica di Riva

Ma chi è la Be Positive? “Abbiamo sede in Svizzera e in Italia, a Varese precisamente, e da 30 anni ci occupiamo di progettare e realizzare sistemi elettrici ed elettronici per imbarcazioni da diporto e da lavoro. Negli ultimi anni la nostra azione si è intensificata con la produzione di sistemi di propulsione sia per la conversione di barche con motore termico, sia per quelle nuove”.

Per le “native elettriche” hanno lavorato per la Ernesto del mitico Cantiere Riva (guarda). “Siamo particolarmente orgogliosi di questo lavoro, in una regata a Monaco (ne abbiamo scritto qui guarda Ndr ) è stata l’unica barca a partecipare in modo regolare ovvero con tutte le certificazioni necessarie. Gli altri concorrenti hanno dovuto firmare una liberatoria in caso di problemi”.

Da due anni motori elettrici

L’imprenditore Armando Villa

L’azienda punta sui motori elettrici, come scrive al sindaco di Venezia: “A seguito della crescente necessità di utilizzare mezzi sempre meno inquinanti ed ecologicamente sostenibili, anche in ambito nautico, da circa due anni la mia società ha iniziato ad investire in un progetto per realizzare sistemi di propulsione elettrica per imbarcazioni ecosostenibili”. Più nello specifico: “Forniamo il propulsore della potenza necessaria, l’azionamento, sia in bassa che in alta tensione a seconda della potenza del motore, il software di controllo con il monitoraggio e il sistema di alimentazione”.

I costi del retrofit: si parte da 170 mila euro   

Questa la proposta della nuova azienda, almeno nel settore della propulsione, con il titolare che si mostra fiducioso sullo sviluppo della nautica elettrica. A cui chiediamo qualche numero sui costi per il retrofit: “Dipende dalle necessità del cliente. Un preventivo che abbiamo fatto da poco per un traghetto che ha necessità di una grande potenza – sui 350/kW e con un pacco batterie consistente – parte dai 170 mila euro. Incidono molto le batterie il cui costo supera i 100 mila euro“. Una delle barriere più alte: “Ma il prezzo delle batterie si è dimezzato negli ultimi anni. Siamo a 650/700 euro a kW rispetto ai 1200 di qualche anno fa. Un meno 50% anche se ora la discesa avrà ritmi più lenti. Noi le acquistiamo in Olanda“.

L’omologazione 

Sul tema delle omologazioni (ne abbiamo parlato di recente, guarda), Villa sottolinea: “Bisogna seguire le norme RINA, in particolare quando si supera un certo voltaggio, negli altri casi si può fare con un ingegnere abilitato. Un processo che ha necessità di competenze specifiche, noi abbiamo elaborato i nostri sistemi che sono applicabili in tutte le imbarcazioni che si devono convertire all’elettrico“. Qui sotto uno schema del motore Be Positive.

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