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Canal Grande solo in elettrico? Il Sindaco: se scendono prezzi…

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A Venezia sono tutti d’accordo (in teoria) sulla necessità della mobilità sostenibile in città; in pratica le ricette sono abbastanza distanti. Chi chiede aiuti pubblici e chi non vuole sentir parlare di incentivi ma chiede sconti ai produttori. Altro che Norvegia, siamo proprio in Italia dove la Ztl in Canal Grande si farà solo se scendono i prezzi dei motori.

Il sindaco Brugnaro

Se Assonautica Venezia, in un convegno organizzato con l’azienda Transfluid, lancia la proposta di destinare il 2% della tassa di soggiorno alla conversione in elettrico delle barche a motore termico, il sindaco Luigi Brugnaro risponde: “Non c’è un soldo da spendere in questa direzione: le aziende devono far scendere i prezzi dei motori” Il suo assessore alla mobilità Renato Boraso va oltre e dopo aver confermato l’intenzione di istituire la Ztl entro due anni, ma finché il prezzo di questi sistemi ibridi non starà dentro una logica imprenditoriale “non faremo nessun provvedimento.”

La conversione finanziata dalla tassa di soggiorno

L’incontro ha avuto soprattutto un senso politico – oltre l’interessante presentazione del sistema Transfluid dell’omonima azienda di Gallarate che ha attirato operatori da Ungheria, Germania, Albania, Olanda e Giappone – e parte da un dato oggettivo: “Su nove morti nel mondo, una è dovuta all’inquinamento. Basta questo dato per far capire l’interesse che ci deve essere per questo argomento, anche a Venezia, dove la qualità dell’aria è pari a quella di Mestre”. Parole senza appello del presidente di Assonautica Roberto Magliocco, che da 15 anni promuove la mobilità acquea sostenibile a Venezia e e lancia quella che definisce una provocazione (in altre latitudini potrebbe essere interpretata solo come normale proposta di politica pubblica): “Ci vuole gradualità e buon senso per chiedere alle aziende di attuare questa trasformazione sui propri mezzi e riteniamo che parte delle risorse dovrebbero arrivare dal pubblico, vedi fondi regionali ed europei. Ma si potrebbe fare altro, per esempio perché non destinare il 2% della tassa di soggiorno a questo scopo?”.

Interpretiamo il ragionamento: l’inquinamento è causato dal gran traffico provocato dal turismo, direttamente o indirettamente con lo spostamento delle merci;  quindi il settore, anche con una quota molto piccola, può contribuire alla riqualificazione ecologica della città e alla tutela della salute dei cittadini.

Il ragionamento non è nelle corde del sindaco Luigi Brugnaro, intervenuto al convegno, che si è dichiarato ben disposto a considerare ogni progetto sulla mobilità che gli verrà presentato, ma ha chiaramente detto che non ci sono risorse comunali su questo capitolo. Zero incentivi, neanche usando una parte piccola della tassa di soggiorno. Eppure esistono enti pubblici che danno incentivi. Il primo cittadino preferisce invitare le associazioni di categoria ed i trasportatori ad investire sull’innovazione e  l’industria a vendere il prodotto a prezzi competitivi, almeno all’inizio. Ovvero Venezia è una vetrina unica, ci sono tantissimi potenziali clienti e quindi adeguate il listino prezzi.

La Ztl? Solo se scendono i prezzi dei motori

L’assessore comunale ai trasporti pubblici Renato Boraso ha confermato lo studio di un provvedimento che entro 24 mesi, in alcune fasce orarie, limiti il traffico al solo passaggio con l’ibrido in Canal Grande, e nei canali di Cannaregio, dei Greci e in Rio Novo.

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Tutto bene? A metà: “Finché il prezzo di questi sistemi ibridi non starà dentro una logica imprenditoriale – ha rassicurato Brugnaro agli operatori – non faremo nessun provvedimento.”

La moral suasion però non è detto che funzioni e, quindi, Assonautica propone una linea mediana: “Per le imprese – ha spiegato Marino Masiero – vicepresidente dell’associazione e moderatore del convegno – non chiediamo assistenzialismo ma un aiuto per arrivare a certi fondi, vedi per esempio l’Unesco, che ad Amsterdam ha dato contributi per rendere a propulsione elettrica le imbarcazioni e la città ha realizzato una rete di colonnine per la ricarica.” Quelle che mancano a Venezia.

Prima e-motovedetta  dei carabinieri a  Chioggia

Abbiamo scritto del primo camion antincendio dei pompieri in elettrico, ma presto arriverà anche la prima barca militare  elettrica: “A  Chioggia entro sei mesi ci sarà il varo della prima motovedetta ibrida – ha spiegato il capitano di corvetta Roberto Michelutti, capo della seconda sezione navale del comando provinciale di Venezia dei carabinieri – e nei prossimi dieci anni abbiamo programmato la motorizzazione ibrida di una quarantina di mezzi della flotta. ”C’è polpa economica per le imprese che vogliono investire” ha sottolineato il Capitano Andrea Siega in rappresentanza del Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato)  che ha ricordato: “Sono 60 mila le unità circolanti in laguna”.

Una barca elettrica a Venezia

Una flotta che diventa un prezioso giacimento per le aziende motoristiche e navali, ma le imprese di trasporto sono spaventate dai costi. Non a caso  Francesco Tagliapietra, responsabile del settore trasporto merci di Ascom Venezia, ha chiesto quale fosse il prezzo della conversione sulle barche in uso in laguna. La risposta è arrivata da Transfluid. “Indicativamente l’installazione del sistema ibrido costa dai 30 mila euro per i taxi ai 40 mila euro per i mototopi”. Per gli operatori: “Il costo è ancora  elevato”.

Tutti d’accordo certo, ma serve un progetto e probabilmente incentivi per passare dalle parole ai fatti.

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2 COMMENTI

  1. La comunità Europea ha previsto con il progetto Horyzon corposi contributi proprio nel campo del miglioramento ambientale. La nostra Regione con i suoi appositi uffici ha l’obbligo di provare ad accedere a questi contributi. Venezia potrebbe e” dovrebbe” assurgere a simbolo planetario per una conversione dei mezzi di trasporto proprio per passare dalle motorizzazioni endotermiche inquinanti a quelle ecosostenibili e pulite.

    • Caro Gianni, sottoscriviamo parola per parola. Non a caso abbiamo lanciato questa campagna per una Venezia a zero emissioni, che farebbe un gran bene ai cittadini e imporrebbe il tema elettrico all’attenzione del mondo.

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