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La R5 avrà la ricarica bidirezionale

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La a R5 avrà la ricarica bidirezionale. Con la possibilità tramite il caricatore non solo di assorbire energia, ma di fornirla dove serve (anche alla rete elettrica).

La R 5 avrà la ricarica bidirezionale
FASE UNO (credit foto: Renault Media).

La R5 avrà la ricarica bidirezionale, con cui vendi energia alla rete o alimenti piccoli consumi

Questo grazie all’hardware, come i componenti elettrotecnici nativamente reversibili, e al software che si occupa della gestione della corrente elettricaLa nuova Renault potrà così beneficiare del servizio Mobilize V2G, preservando al tempo stesso la capacità della batteria. La Casa francese spiega che, oltre a reimmettere l’elettricità in rete, il caricabatterie bidirezionale è anche in grado di alimentare un barbecue elettrico per un picnic. Oppure un’aspirapolvere per pulire gli interni dell’auto (funzione V2L, vehicle-to-load o dal veicolo agli elettrodomestici). Con un adattatore sviluppato da Renault che si attacca alla presa di ricarica del veicolo, la R5 è in grado di fornire energia equivalente a quella prodotta da una presa di corrente da 220 volt. Il tutto è stato sviluppata da Software République (Orange, Gruppo Renault, STM e Thales) con il partner tecnologico IoTecha Corp.

La R 5 avrà la ricarica bidirezionale
FASE DUE (credit foto: Renault Media)

Il costo della ricarica sarà dimezzato, promette Renault

La stazione Mobilize Powerbox comunica con l’auto e il cloud per ricaricare la batteria o inviare elettricità alla rete. Questo a seconda delle esigenze di ricarica, del fabbisogno domestico e degli incentivi del mercato dell’energia e della rete pubblica. Prodotta nello stabilimento di assemblaggio elettronico di Lacroix, la stazione bidirezionale avrà una potenza che va da 7 a 22 kW. Sarà compatibile con tutti i veicoli elettrici ed ibridi plug-in. E promette ai conducenti della Renault 5 di risparmiare sulla ricarica e di ridurre la bolletta complessiva con la rivendita di elettricità sul mercato dell’energia. “Grazie a Mobilize V2G, l’auto diventa una riserva di energia. Al conducente basterà collegare regolarmente il veicolo alla Powerbox per ottimizzare la bolletta e decarbonizzare la mobilità. Il costo della ricarica sarà mediamente dimezzato“, assicura Corinne Frasson, Direttrice Servizi Energia per Mobilize.

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20 COMMENTI

  1. Chiedo a chi lo sa (io non lo so): la ricarica bidirezionale (tranne il v2l) in Italia è illegale, sbaglio? Quindi sarebbe una funzionalità che non potremo usare legalmente e soprattutto non potremo installare la wallbox bidirezionale. Domanda x gli esperti…

    • Il V2G semplicemente non esiste. Manca infatti un disciplinare tecnico giuridico per l’immissione in rete di energia dalle batterie auto. Sarebbe invece possibile, ma è illegale, il V2H (Vehicle to home) a meno che non si distacchi l’abitazione dalla rete, rendendola autosufficiente.

  2. Certo,riduci la bolletta ma spendi di più a comprare energia in giro per usarla in casa o riversarla in rete(che poi vedremo quanto verrà rimborsata) …ma mi chiedo,con l’attuale tecnologia batterie non si rischia di stressarla troppo aumentando i cicli carico/scarico?…credo che serviranno sempre degli accumuli fissi in abitazione così da massimizzare autoconsumo e mettersi al riparo dai black out rete…uso già batteria fissa e auto come accumoli FV e vedo che servono entrambi, d’estate cmq ho sourplus energia e d’inverno con meno sole preferisco dare precedenza a batteria casa….non vorrei che qualcuno si adottasse per il v2g con le promesse di canoni corrente agevolati salvo che dopo qualche tempo “per motivi non imputabili alla ditta fornitrice” ritrovarsi a pagare come prima….per me’ ora un bel FV dimensionato bene per esigenze proprie vale più di qualsiasi v2l,v2g,v2h🖖

    • Chi fa pochi chilometri (<10.000 anno) non riuscirà ad esaurire la batteria prima della carrozzeria…
      Io ci vedo un (grande) senso.

      • Concordo e quindi per non rimanere indietro rispetto al resto d’Europa andrà cambiata la normativa in Italia a mio avviso.

  3. Lo stato italiano dovrebbe, ragionando in prospettiva futura, varare una legge per gli incentivi all’auto elettrica che preveda un incentivo all’acquisto sostanzioso (diciamo 10.000€) ma solo alle seguenti condizioni:
    – Che l’auto costi meno di 30.000€
    – Che sia dotata di sistema V2G
    – Che l’acquirente dimostri di aver preventivamente installato nel proprio garage o posto auto una colonnina predisposta per la ricarica bidirezionale.
    In questo modo si favorirebbe lo sviluppo di un sistema di accumulo distribuito che sfrutta l’enorme capacità delle batterie dei veicoli, dando così ulteriore impulso alla crescita di eolico e fotovoltaico e contribuendo alla riduzione del prezzo dell’energia.
    Ovviamente tutto dovrà andare di pari passo con lo sviluppo della rete elettrica e delle stazioni di ricarica pubbliche, anch’esse V2G.

  4. Son io che son stanco, o nella parte “marketing” han mischiato un po v2g e v2h? Cioè tutto bello, fino a quel punto ero contento di tutto ma una serie di plus spiegati meglio ne potevano trovare senza andare a creare confusione. O magari la differenza tra v2g e v2h è solo per la legge italiana e allora ha tutto perfettamente senso

  5. Finalmente si comincia a mettere in campo i plus dell’elettrico.

    Quella del V2H/V2G è un plus enorme, anche se ad occhio magari non lo si percepisce. Basta un impianto FV sul tetto (siamo 1.262.000 in Italkia e siamo aumentati di 200k nel solo 2022) e NON hai bisogno di comprare un accumulo, ti fa da accumulo la macchina.

    Puoi caricare dove hai convenienza e portare la corrente a casa o caricare nelle ore a basso costo e cedere nelle ore ad alto guadagno.

    Avanti così, brava RENAULT

    • io sono un razionale, quindi il fotovoltaico deve dare servizio a tutte le utenze della casa, Tesla compresa ovviamente, pertanto l’impianto deve avere accumulazione in batterie.
      L’auto Tesla deve dare il servizio di trasporto.
      Qualora la rete si trovi in emergenza, ebbene i kwh devono uscire dalle batterie di accumulo e non da quelle dell’auto.
      Mischiare mele e pere c’è il rischio di incasinarsi.
      Tesla come al solito ha già capito tutto ed infatti in california è già possibile fornire kwh alla rete in emergenza tramite batterie powerwall Tesla.

      • Mi perdoni Gino ed una BEV cosa è se non un accumulo su ruote?

        Non c’è nessun “mischiare”, la mia abitazione richiede circa 8KWh al giorno, concentrati per buona parte di giorno (ho il FV).

        Di notte parliamo di un paio di KWh al max. Cosa sono 2 KWh X una BEV da 50/60KWh? Niente 1 ciclo carica/scarica al mese. Con le LFP manco se ne accorgono.

        Manca la regolamentazione del protocollo, mancano le colonnine, mancano le auto con carica bidirezionale. Ma appena arrivano saranno milioni di accumuli disponibili.

    • Concordo pienamente. Ogni forma di energia pulita va incentivata perché il risparmio successivo si vedrà anche in termini sanitari oltre che economici. Meno inquinamento, meno problemi da inquinamento.

  6. Mooolto bene, Renault fa sul serio.
    Altro duro colpo all’accumulo statico domestico che non ha senso economico e ne avrà sempre meno (mia opinione personale).
    Peccato solo che, nel corso di una transizione così profonda, tra V2G e no e tra NACS e CCS, dovremmo fare i conti con una obsolescenza precoce di auto e wallbox, ma la tecnologia è così

    • Bisognerà stare molto molto attenti agli impianti elettrici.
      Avere ben presente che quel tratto è bidirezionale e quindi stare molto attenti qundo si “crede” di aver spento un ramo dell’impianto.

      Vale anche per i più diffusi pannelli da balcone… ho il sentore che ci siano una marea di impianti non “a norma”….
      Del tipo che lo collego alla presa, wow ho la corrente.
      Poi devo cambiare una presa o qualcosa e stacco la corrente. Dimenticandomi di quell’oggetto al quale non penso mai che è lì sul balcone e continua a buttarmi corrente in rete…..

    • L’accumulo domestico ha senso a seconda dei casi.
      Se uno ha il fotovoltaico ma lavora fuori casa e non può caricare gratuitamente in azienda cos’altro può fare per fare sì che la grossa parte dell’energia che produce non finisca in rete?
      Non avrebbe senso caricare alle colonnine a 0,4€/kW per poi riutilizzarla la sera a casa.
      Certo se ci fosse un accumulo con batterie modulari che si possono staccare ed inserire nell’auto quando si vuole aumentare l’autonomia sarebbe il massimo!

      • L’accumulo domestico ha senso solo se finanziato col 110%.
        Ho fatto due conti, senza avere ancora una vettura elettrica e l’accumulo (27 kWh) mi ha fatto risparmiare 45€ in un anno (ho un contratto a 0,15€ a kWh).
        Con SSP invece mi tornano quest’anno 1800€ (pagati circa 0,31€ a kWh).
        Se al posto delle batterie avessi potuto beneficiare del 110 per comprare una Model 3 o Y, da usare come batteria, avrei preferito senza dubbio.

        • Se l’accumulo non fa risparmiare ma va tutto in ssp… Significa che quella batteria non la usi, di sera non hai pressoché consumi e usi pochissimi elettrodomestici ebergivori e mai o quasi contemporaneamente tale da avere un assorbimento complessivo sempre inferiore ai pannelli… In sostanza la vita perfetta per non aver bisogno di un accumulo gigante, la userai nelle giornate piovose e via, e soprattutto hai una potenza installata di molto superiore alle tue esigenze, e sei riuscito a farlo solo grazie al bonus, averlo su una tesla non sarebbe stato così utile a lungo termine

          • Puoi fare tutte le ipotesi che vuoi, l’accumulo ad oggi non è economicamente conveniente a meno che non te lo paghino col 110.

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