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La mia casa elettrica: Armaroli fa il bilancio 2023

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La casa elettrica di Nicola Armaroli ha prodotto nel 2023 più elettricità di quanta ne abbia consumata. E’ stata totalmente indipendente dalla rete per l’81% del tempo e solo nei mesi di gennaio e dicembre ha fatto rilevante  ricorso all’energia acquistata.

alimentare casa
Fotovoltaico più auto elettrica: un connubio perfetto

Casa elettrica/ “tutte tecnologie ultra consolidate

In questa videointervista in pillole della serie “Chiedetelo a Nicola Armaroli”, lo scienziato bolognese fa i conti, anche economici, del suo investimento in un edificio monofamiliare ricostruito ex novo adottando tutte le tecnologie di efficientamento energetico disponibili sul mercato: isolamento termico, pannelli fotovoltaici da 10 kW, accumulo stazionario da 24 kWh, solare termico, riscaldamento a pompa di calore geotermica, cucina ad induzione, illuminazione a led e auto elettrica.

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Produzione e consumi della casa a impatto zero di Nicola Armaroli

I dati chiave del suo 2023 a emissioni zero li ha pubblicati sui suoi profili Facebook e Linkedin (vedi qui e qui), ricevendo decine i commenti e suscitando anche qualche polemica. «Ho risposto molto semplicemente che questo è il mio caso personale, non pretendo che vada bene per tutti ma è alla portata di tutti perché non ha nulla di particolarmente esotico, solo tecnologie ultra consolidate»

«In tanti mi hanno chiesto di quantificare il ritorno dell’investimento, ma mi sembra una domanda mal posta – prosegue Armaroli -: io ho adottato soluzioni che sono obbligatorie, oggi, per tutte le case di nuova costruzione. Ho aggiunto solo la pompa di calore geotermica, che mi è costata 20 mila euro».

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L’irraggiamento solare in Italia. Nelle regioni del Meridione una casa elettrica produrrebbe fino al 40% in più

Casa elettrca/Risparmio e 30 anni di tranquillità”

Un risultato in termini economici, però, l’ha ottenuto, gli chiediamo? «Direi di sì. Confrontando le mie spese energetiche per l’appartamento in condominio dove vivevo fino a due anni fa, più o meno delle stesse dimensioni, ho calcolato un risparmio energetico annuo pari a 15.050 kWh e minori spese per 3.339 euro. Ho sostanzialmente azzerato la spesa delle bollette, e questo per i prossimi 30 anni»

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Una stima dei risparmi con la casa elettrica

Senza contare, aggiunge, «la tranquillità di non dipendere più dai capricci del petrolio, con prezzi che si impennano ai primi venti di guerra in Ucraina in Medio Oriente».

VAI ALLA PLAYLIST della rubrica “Chiedetelo a Nicola Armaroli”

 

 

Tuttavia, la casa elettrica di Armaroli non sarebbe in grado di essere totalmente autosufficiente. In altre parole, non si potrebbe staccare dalla rete. Per dieci mesi (da febbraio a novembre) l‘autoproduzione è stata in eccesso o in sostanziale pareggio con un totale ceduto alla rete pari al 24%.

Dicembre e gennaio hanno registrato un deficit di produzione significativo che ha determinato un prelievo complessivo dalla rete pari al 19% dei consumi.

«Ma si tenga presente che casa mia sta nel mezzo della grigia Pianura Padana dove l’irraggiamento solare è inferiore a quello medio italiano e almeno del 30-40% inferiore a tutte le regioni del Mezzogiorno».

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57 COMMENTI

  1. Cantiamo tutti assiame con l’amico Lucio Battisti.

    In un mondo che
    gas vuole più
    la mia casa elettrica
    sei tu

    l’elettricità
    nasce intorno a noi
    Al di là del limite
    dei budget tuoi

    L’efficentamento
    Senza alcun rimpianto
    pompa di calore sai… e vai

    E vola sulle accise allegramente
    A tutti i petrolieri indifferente
    Sorretto da un bel debito…
    Che si ripagherà…

    • Non sono abile come “Battisti” nella prosa ma devo comunque ricordare che ogni anno l’Italia destina 60 miliardi di dollari di sussidi alle fonti fossili (Fonte Fondo Monetario Iternazionale).

  2. La casa a impatto zero purtroppo non esiste è utopico puoi spendere quello che ti pare , tutti i milioni che voi ma non esiste, qualsiasi attività umana ha comunque un pesante impatto sull’ambiente, si può fare meglio si ,ci si deve impegnare si ,è utilissimo si ma lo zero non esiste. Casa mia ha il cappotto si ,due impianti fotovoltaici si, un impianto solare termico si caldaia a condensazione si , serramenti taglio termico si , recupero acque piovane in un serbatoio da circa 30.000 litri per innaffiare il giardino si , auto BEV si , pompa di calore si , fossa settica s, ho speso tanto no abbastanza si ,sono soddisfatto delle mie spese si ma non è solo quello che conta , quello che che ci dovrebbe veramente interessare soprattutto chi può e sono tanti,non è solo il solo conto economico che ovviamente conta ,ma quelo che conta davvero anche se pare non contare niente è il nostro piccolo meraviglioso e raro pianeta , i dinosauri lo hanno abitato per 150 milioni di anni,noi sapien SAPIENS saremo in grado di fare altrettanto,.Io sono già piuttosto anziano non ho figli quindi potrei strafotterme del futuro, il mio sarà più o meno corto ,ma comunque ho fatto il possibile e di questo ne sono orgoglioso, aggiungo che è facile dirlo se te lo poi permettere , ma non gratis ho sempre lavorato,ma ognuno di noi può fare qualcosa il problema è solo capire cosa fare basterebbe anche solo smettere di buttare la spazzatura nei fossi,non costa niente ma viene buttata lo stesso, anche il più piccolo dei contributi aiuterebbe ma pochi lo fanno .

    • Mi permetto, con tutti questi interventi, quello che stride è la caldaia a condensazione invece di una bella pompa di calore.

      • Luca Dell’Oca interessante l’ ipotesi del generatore ,ma è una valutazione che non ho fatto e a dire il vero non ho nemmeno pensato di farla ,perché avendo due impianti fotovoltaici e due pompe di calore che utilizzo per il riscaldamento dalle 9 alle 22 a tutti gli effetti i m3 di gas da me utilizzati sono veramente pochi , ma mi è indispensabile come garanzia, lo penso come un libretto postale pronto per le emergenze, spero di non usarlo ,ma non si sa mai , poi devi considerare che sono vicino ai 70 , si può sempre fare meglio ma mi sembra di avere fatto abbastanza.

        • Ah ma ci sono due pompe di calore! Scusa avevo capito che la caldaia a condensazione fosse l’unico sistema di riscaldamento, per questo mi pareva che stonasse con tutto il resto.

          Ps assolutamente ha già fatto tantissimo Claudio, pensando poi alla media delle case che ci circondano.

          • Grazie Luca in effetti credo di essermi impegnato abbastanza Una sola cosa non rifarei , l’ impianto del solare termico, impianto complicato che va seguito ,anche se in effetti per parecchi mesi all’anno ho l’acqua calda gratis , meglio sarebbe stato un ulteriore fotovoltaico.

          • @Claudio avevamo valutato il solare termico ma è stato immediatamente scartato, non è efficiente come quello fotovoltaico (per mq si incamerano molti più w) ed è funzionalmente limitato, fa solo quello. Col FTV faccio quello che fa il termico (ci scaldo l’acqua sanitaria) più tutte le altre cose, e con una casa nogas la lista è praticamente tutto quello che ha la casa: riscaldamento, cottura cibi, raffrescamento, ricarica auto.

    • non e’ una critica al suo impianto ma dia un occhio al servizio https://youtu.be/eDFETkh93fU a detta di molti guru delle rinnovabili anche il solare termico fa da zavorra perche’ ruba spazio al fotovoltaico e poi non si interfaccia volentieri con le pompe di calore a meno di non complicare l’impianto e non sempre funziona bene col resto .

      • Franco lo spazio sul tetto per quello non mi manca ,ho questo impianto da tanti anni e come dici non si interfaccia bene ne con le pompe di calore e nemmeno con le caldaie infatti l’ho scollegato e mi serve solo per l’acqua calda sanitaria.

    • se puoi scegliere:

      A) ad oggi il livello minimo sono pannelli mainstream monocristallini, silicio “tipo p”, con tecnologia Perc, efficenza 19-21%; dopo 25 anni la resa rispetto al valore iniziale è scesa tra 80% e 85%, vita utile 30 oltre anni; praticamente i policristallini (efficenza 16-18%) sono andati fuori mercato

      B) ancora meglio (novità diffusasi commercialmente negli ultimi anni) pannelli di fascia alta con tecnologie TopCon o HJT, o fascia molto alta IBC (es. i modelli top di gamma della Sunpower garantiti 40 anni) o HBC; di solito sono realizzati con silicio “tipo n”, come scritto nei datitecnici, che gli conferisce dei vantaggi tecnici

      se non dichiarato nella scheda, sono riconoscibili perchè tutti con efficienze del pannello superiori a 21%, sino al 23,5%, commercialmente sono comuni tra 21,4 e 22%

      i “type n” degradano ancora meno nel tempo, dopo 25 anni sono garantiti avere ancora una resa rispetto ai valori inziali, pari a 85% o 89% o anche 92%; vita utile 35-40 anni;
      sono anche più efficenti in caso di bassa luminosità o angolo incidente e perdono meno resa con l’aumentare della temperatura; tra un cosa è un’altra, negli anni produrranno forse un 20-25% di corrente in più a parità di potenza nominale

      poi ci sono finiture che danno minimi vantaggi in robustezza meccanica e potenza, non indispensabili, le cito solo per no trovarsispiazzati se compaioni nella scheda descrittiva, come le celle “half-cut” (+5 watt per ogni pannello) e il Multi Bus Bar (MBB), e spessori diversi per il vetro di protezione (e non è detto che il vetro più sottile sia peggio, può flettere di più senza rompersi e pesa meno)

      i panneli hanno varie taglie fisiche, i piccoli da 330-370 watt nominali, i medi da 430-480 watt, i grandi sopra i 500 watt

      come accennava Guido, i pannelli di marca con specifiche premium si avvicinano a 0,8 euro per watt nominale, quelli sempre di marca ma più mainstream a 0,4 euro per watt

      poi ci sono i paradossi commerciali, un ottimo pannello ( n-type, con relativi vantaggi e efficenza 21,8%) di marca nota cinese può costare 0,2 euro a watt compresa iva e spedizione, siamo a quasi il costo del vetro (grazie a enormi economie di scala e impianti sempre aggiornati), mentre un buon pannello p-type, con efficenza 20,8%, ma di marca più famosa, difficilmente lo trovi a meno di 0.4 euro a watt (200 euro a pannello di taglia media)

      • Devo studiare un po’, tanto ci vorraà un po’ di tempo ancora in quanto devo ripiastrellare tutto il lastrico e prima dlela fine dell’estate non vedrò la luce se tutto va bene…

        Ma vorrei comunicare in condominio la mia intenzione già oggi

  3. Buongiorno a tutti.
    Ho un dubbio . E’ riguarda il consumo annuo di 10800 Kwh , significa che ogni giorno vengono consumati circa 30 Kwh ( 10800/365 = 29,6 ) . Credo sia un pò troppo considerando l’uso di piastre ad induzione , lampade a led etc. Sarebbe utile scorporare il consumo per ricarica della BEV dal resto , ma non è essenziale visto che nel consumo totale è compresa anche la ricarica della BEV.
    Praticamente la batteria di accumulo non copre neanche 1 giorno ( è da 24 Kwh ) . Ma il dato di 30 Kwh/g è comunque inaspettato .
    Giusto per fare un conto spannometrico , significa che ogni giorno si spendono circa 8.40€/g ( – dato ARERA dic.2023- 28,29 c€/Kwh x 29,6 Kwh ) , moltiplicati per 365 gg , arriviamo a poco più di 3000€ all’anno ( compreso la ricarica della BEV ). Ben distante dai 360€ riportati nell’immagine dell’articolo . E ho applicato solo le operazioni matematiche di base.
    Si dice che la matematica non è un’opinione ma qui mi sa di si..
    Voglio poi sollevare un quesito , che esula un pò dall’articolo , ma sul quale ho riflettuto varie volte.
    Si parla tanto di aumenti del 30% del costo dell’energia .
    Secondo i dati GSE , il mix di produzione in Italia è questo , al 2022 :
    – Fonti rinnovabili 36,84%
    – Carbone 9,43%
    – Gas naturale 46,92%
    – Prodotti pretoliferi 2,01%
    – Nucleare 0%
    – Altre fonti 4,80%
    Di solito si fa riferimento all’aumento del costo del metano e dei prodotti petroliferi , che è il 50% del mix praticamente . Per logica , le fonti rinnovabili non possono aumentare di costo visto che parliamo di sole , vento e simili , quello che può aumentare è questo 50% .
    Sempre facendo riferimento alle dichiarazioni che si sentono in giro e sui telegiornali etc. , per aumentare del 30% la spesa elettrica , tutti i vettori dovrebbero aumentare .
    Ma se abbiamo detto prima che le rinnovabili non hanno variazione di prezzo , vuol dire che l’aumento del 30% viene applicato anche a quei vettori che non dovrebbero variare per alcuna ragione.
    Se invece si va per logica , l’aumento del 30% dovrebbe ricadere solo su quel famoso 50% di non rinnovabili . Quindi l’aumento effettivo dovrebbe essere 50% x 30% , cioè il 15% . Anche in questo caso ho applicato semplice matematica.
    Ditemi voi se non vi viene il dubbio su come vengono presentate le cose .
    Mi scuso per la lungaggine.

    • L’autoconsumo da FV/batteria è dell’81%.
      Ergo, ha comprato solo il 19%, cioè mediamente 5,7kWh al giorno. Lo si legge dai grafici.

      • Se si vuole una casa nogas l’energia per scaldare da qualche parte bisogna prenderla, e molti non si rendono conto di quanta energia si consuma col gas.
        Per ogni smc di gas che si toglie dal conto serve compensare con 10 kwh. In realtà meno, perchè le PDC sono molto più efficienti: nel mio primo mese nogas appena trascorso, siamo mediamente a consumi di più del 50% inferiori in termini puramente energetici, quindi un COP di 2 e qualcosa (casa mia è del 1830, portata a classe A2 ma senza cappotto e con pdc ad alta temperatura, non a bassa).

        Ovvio, vuol dire diverse decine di kwh al giorno, di cui per ora solo circa il 20% autoprodotte; ma voglio vedere a fine 2024 con un anno intero di esercizio quale sarà il bilancio, io sono fiducioso di vedere nel complesso un saldo positivo.

        Il vantaggio economico c’è? Assolutamente sì, basta farsi due calcoli tra prezzo smc e prezzo kwh. Con l’aggiunta che ci si può produrre parte dell’elettricità, mentre non ho mai sentito nessuno autoprodursi parte del gas.

        Ah, e poi ci sarebbe la parte di emissioni co2. Col mix energetico italiano, il 40% dell’elettricità che preleviamo per scaldare casa è rinnovabile, contro il 0% di rinnovabilità del gas. E quel 40% sull’arco dell’anno potrebbe essere molto vicino al 100% grazie alla produzione solare.

        • “poi ci sarebbe la parte di emissioni co2. Col mix energetico italiano, il 40% dell’elettricità che preleviamo per scaldare casa è rinnovabile, contro il 0% di rinnovabilità del gas.”. You win!!!
          E quel 40%, Matteo e Giorgia permettendo, salirà ogni anno, senza cambiare la PdC, ogni anno inquinerai meno! Magia….

        • Luca in linea teorica hai ragione, ma la mia è stata una scelta molto ponderata ,
          La mia abitazione si trova in mezzo alla campagna, molto isolata e l’ho appunto acquistata per questo, ma non mi arriva l’acqua,ho il pozzo, con autoclave cloratore ,deferizzatore , addolcitore, non mi arriva la fognatura,ho la fossa settica e il gas con il bombolone , io devo essere in grado in caso di mancanza prolungata di energia elettrica ed è già successo,di poter sopperire in autonomia a questo problema,senza energia elettrica da me non va più niente, non a caso ho due gruppi elettrogeni e la caldaia a condensazione ma a GPL , più di così non potevo fare ,non posso permettermi di rimanere ne senza acqua ne senza riscaldamento.

          • Chiaro, grazie mille della spiegazione
            Domanda: hai provato a simulare a livello energetico cosa succederebbe usando lo stesso GPL per alimentare un generatore elettrico che a sua volta alimentasse una pompa di calore?

    • Buongiorno Carmine, i conti del dott Armaroli sono giusti, e ovviamente li avrà anche ricontrollati prima di postarli, appunto la matematica non è un’opinione

      nel tuo conto non hai considerato che per arrivare a 360e di spesa annua devi includere la massiccia auto-produzione di corrente dei pannelli solari; nella figura, la parte a sinistra (3700 euri di spesa) sono i conti della casa precedente senza Fotovoltaico (FT), la parte a destra (360 euri di spesa) della nuova casa con l’impianto FT

      =====

      per i rincari energia, inatnto cdurante le crisi ci sono meccanismi di speculazione ceh amplificano i rincari sui fossili; poi considera che nella borsa energia il prezzo giornaliero del kwh è fissato in questo modo:

      – ad ogmi momento della giornata si inizia ad aquistare energia dai fornitori disponibili in quel momento e partendo dai meno cari (le energie rinnovabili)

      – si prosegue via via salendo di prezzo sino a soddisfare la domanda di energia istantanea, così spesso si arriva ad includere anche dei fornitori che usano centrali termiche di metano

      – il prezzo a cui viene pagato il kwh a tutti i fornitori di quel momento, è quello del fornitore più caro incluso nel gruppo ( spesso una centrale termica), si chiamo meccanismo di acquisto al “prezzo marginale” ed ha una serie di motivazioni complesse; forse in futuro verrà modificato, ma in passato fuzionava discretamente

      significa che in una giornata le rinnovabili abbassano i prezzi, ma lo farebbero ancora di più se fossero in percentuale maggiore nel mix, perchè più spesso di adesso durante le giornate nelle contrattazioni in borsa energia sarebbero loro a far stabilire il prezzo marginale del kwh, senza che per mlte ore ogni giorno (e notte, contando l’idroelettrico e l’eolico) nessuna centrale termica a metano venisse chiamata a contribuire al gruppo die fornitore e a far alzare il prezzo di acquisto all’ingrosso del kwh

      la soluzione è installarne di più, specie quelle “utility”, cioè sotto forma di grandi parchi, hanno costi al kwh all’ingrosso, prima della tassazione, molto bassi

    • Dimenticavo: mai pagato quella cifra. Esistono i contratti a prezzo fisso bloccato. Chi ha una casa full Electric ci guarda bene. I prezzi Arera vanno bene per chi è full metano.

    • Carmine non sarei così sicuro delle tue affermazioni io con due impianti fotovoltaici nei mesi invernali , novembre kwh consumati cica 650 , dicembre 810 gennaio passerò comodamente i 900 , febbraio vedremo ma 30 kw al giorno e ripeto ho due impianti FV in aiuto qui in pianura padana, in inverno , per me sono normali , ma poi ti posso garantire che solo di energia elettrica pagata passo tranquillamente i 4000 kwh anno senza considerare il FV se non usassi anche il gas probabilmente non sarei troppo lontano ai 10.000 kwh . Non ho la batteria di accumulo che la considero per ora antieconomica , aspetto che si possa utilizzare l’ auto BEV , poi ovviamente nei mesi primavera / estivi e autunnali la spesa si riduce moltissimo ,ma non i kwh e se non ci fossero le spese fisse sarebbe anche quasi zero , è qui che il FV risulta eccezionale , ha un costo ma ne vale sicuramente la pena .

  4. Domanda: qual è la tecnologia di pannello migliore ad oggi e quanto più o meno costa? Intendo dimensione pannello efficienza.
    Cercherò di coprire circa 30/35 mq del mio terrazzo ad uso esclusivo di circa 150mq (sul condominiale ci entra solo un pannello per fare un caffè al giorno), con l’eventuale piazzamento di pannelli vorrei costruire un telaio per sollevarlo dal pavimento e permettere il passaggio sottostante, secondo voi è possibile?

    • Tipico “pergolato fotovoltaico”, certo che è fisicamente e tecnicamente possibile, l’unico problema può essere il condominio coi suoi permessi per estetica/decoro, ma se fosse invisibile dal basso/da lontano o la parte inferiore fosse verniciata di bianco, non vedo perché dovrebbe negarlo.
      Sul migliore, starei sui Maxeon, ad esempio, un pannello da 430Wh (il massimo in assoluto) si aggira sui 500€ i.c.
      Scendendo di rendimento visto che la superficie non mi sembra un problema, “accontentandosi” di quelli da 400Wh con durata inferiore (non 40 anni ma direi 30) cala drasticamente il prezzo: intorno ai 220€. Sunpower è leader, immaginiamoci quanto costa un pannello anonimo…
      Con 1500€ di pannelli sei già a quasi 3kW. Costerà infinitamente di più il supporto.

      • Aggiungiamoci che i Sunpower sono quelli con lo strato di vetro di spessore maggiore, e con una struttura a mini-celle invece di fogli unici dei cristallini. In tantissimi test di rottura son quelli che han retto meglio; caratteristica non di poco conto pensando alle recenti grandinate violente, che rischiano di diventare più frequenti. Certo, costano di più delle “cinesate”, ma il motivo è tutto li, rendimento e resistenza. “chi più spende, meno spende” si diceva una volta.

  5. Buongiorno a tutti!
    Complimenti al Dott. Armaroli per la nuova casa!
    Mi permetto di condividere con voi solo tre piccole riflessioni che negli anni, e soprattutto grazie a forum di persone veramente in gamba, ho maturato e che ho messo in pratica nella recentissima ristrutturazione di casa mia.
    Impianto geotermico:
    inizialmente innamorato della soluzione, dopo aver letto molto in merito, ho scoperto che non è poi così conveniente… Ammortizzare i costi di un’installazione chiavi in mano e gestione del sistema è meno conveniente di un sistema a Pompa di calore aria-acqua… Ovviamente se non si vive in Islanda 😅;
    Solare termico:
    la produzione di ACS e dell’ acqua “tiepida” per il pavimento radiante (tralascio un sistema a radiatore/termosifoni) è molto più efficiente con il fotovoltaico – elettricità – pompa di calore che con pannelli solari – accumulo… Sovrapproduzione estiva con difficoltà di smaltimento acqua Calda in eccesso e serie difficoltà in inverno di avere un minimo di acqua Calda… Se pannelli devo essere, meglio abbondare di fotovoltaico… Anzi esagerare di fotovoltaico;
    Batterie di accumulo: prima del 110, ed anche ora che è terminato, gli accumuli domestici non erano convenienti… Non è meglio sfruttare la più grande batteria esistente in Italia? Parlo del sistema energetico nazionale… Purtroppo ad ora lo scambio sul posto è in fase terminale e penso che rimanga solo la tariffa di Ritiro Dedicato… Meglio di nulla…
    Infine, scusandomi per la lunghezza del post ed in sintonia con questo splendido sito, incrocio tutte le dita affinché sul mercato arrivino al più presto veicoli con 300-500 kWh di batteria con la funzione VtH… Finalmente liberi😂
    Buona giornata a tutti e… AndiamoElettrico!

    • Eldenor il solo conto economico non conta in assoluto se così fosse nessuno andrebbe mai al ristorante ,solo per mangiare si spende meno a casa, ma io ci vado spesso ugualmente .

  6. Io NON sono un tecnico ma un FV lo posseggo, una mezza idea di quel che costa la HO.
    Una PdC geotermica costerà 20K€ ma fa sia caldo sia freddo… se prendi la caldaia poi devi comprare un paio di dualsplit per raffrescare in estate.

    Sinceramente NON mi sembra chissà che cosa come differenza di costo, anche perché le PdC le detrai al 50% le caldaie da quest’anno mi pare di NO.
    Le caldaie ogni anno hanno l’ispezione mentre il mio dualsplit NO.
    Il Dott Armaroli fa solo 8000 Km/anno ne facesse 15000 sarebbero 4000€/anno di risparmio.
    In 10 anni fra i 33000 ed i 40.000€…

    Mi spiegate cone si fa a NON rientrare?

    Perché io col riscaldamento condominiale, ho installato un dualsplit e l’anno scorso ho speso di gas MENO dell’anno precedente, nonostante la crisi energetica peggiore degli ultimi trenta anni.

    Sono andati meglio quelli che hanno pagato il gas 1,5€ a m3 ed il KWh 60€cent? Difficile crederlo.

    Quest’anno sostituirò una HDi con una BEV così da ottimizzare ulteriormente l’autoconsumo ed evitare di comprare gasolio a 1,7€/L.

    • Buongiorno. Come dicevo la settimana scorsa avendo lo spazio avevo pensato di installare un ulteriore fotovoltaico oltre a quello da 2kw che attualmente ho. Costo stimato per 6 kW più batteria da 10 kW di accumulo circa 20.000 €. Facendo proprio i conti base con quei soldi mi ci pago 19 anni di bollette Enel. E finora ci ho caricato lo scooter, la Twingo ze e d’estate usiamo anche, quando fa caldo veramente, anche i 4 condizionatori pompa di calore. In aggiunta devo anche dire che spendo circa 600€ annui per il metano. A mio avviso non mi conviene, visto che attualmente la nostra spesa fra energia elettrica e gas si aggira sui 1500 € all’anno, diciamo che non sono convinto pienamente.

      • Intanto quei 20.000€ diventano 10.000 perché in 10 anni detrae il 50%.
        600€ gas all’anno sono 6000€. Più il risparmio delle bollette (bastano 400€/anno e va a pari in soli 10 anni).
        Inoltre Lei ci carica la Zoe NON penso che la Zoe sia l’unica auto di famiglia per cui MANCA LA BENZINA alla spesa totale oltre ad elettricità e gas.

        Inoltre può tranquillamente prendere un inverter che supporta l’accumulo ma non installarlo oggi. Magari lo mette fra 3 anni quando arrivano quelli al Sodio (per dire).

        Personalmente sono in una situazione inversa io ho 6 KW di FV e voglio staccare il gas per la cucina, prendere una BEV così non pago la benzina. Proprio per massimizzare l’autoconsumo di elettricità prodotta.
        Così invece che 10 anni vediamo di rientrare in 6/7 max, a fronte di uan vita dell’impianto di 30.

      • Temo che 20.000e per quelle specifiche sia un prezzo alto, magari fatto preventivare l’anno scorso in pieno periodo superbonus e scegliendo pannelli e accumulo con listini costosi

        oggi in teoria (cioè se si trova un installatore con cui ragionare) dimezzabile già alla fonte, cioè prima di considerare gli sgravi fiscali

        • Devo andare più a fondo della cosa. Comunque ci sono online pezzi superiori a 20.000€, oggi non due anni fa.
          @ ilariovs. Il gas per la cucina e quello per l’acqua calda sanitaria incidono poco, siamo solo in due. Per il riscaldamento abitando al mare non abbiamo grosse necessità, oltretutto la nostra casa ha già il cappotto e gli infissi a taglio termico. Oltre la bev abbiamo una ibrida hev ma la usiamo poco, ho percorso 50000 km in 6 anni. Sono parecchio indeciso, non ho tanta voglia di investire per pareggiare il conto fra 10 anni. Vedremo

  7. Si renderà conto che se l’umanità avesse avuto il suo approccio alle innovazioni, vivremmo ancora nelle caverne, vero?

  8. La settimana scorsa ragionavo proprio su questo argomento.

    Ante acquisto dell’EV (05/2021) ed attivazione del FV (12/2022) avevo questi consumi e costi:

    Riscaldamento metano + acs + cucina: mq 1400 € 2.000 circa
    Energia elettrica: kWh 1650 € 300 circa
    Auto a metano Km 20.000: Kg. 1020 = Mq 1500 € 950 circa
    kWh totali = (1400 + 1500) *10,60 + 1650 = 32390
    Costi totali = € 3450

    Anno 2023 (primo anno completo con EV + FV e riscaldamento con PDC split)
    kWh prodotti 7290
    kWh consumati 6520
    kWh autoconsumati 1520
    kWh dalla rete 5338 € 1119
    Gas metano per acs + cucina Mq 136 fatturati € 200
    Auto Km 20.000 € 45 per ricariche c/o colonnina
    Da valorizzare il contributo GSE su 5500 kWh scambiati
    kWh totali = 136*10,60 + 6520 = 7961
    Costi totali = € 1364 (ctr. GSE da togliere)

    Appartamento in zona climatica E senza nessun tipo di coibentazione.

    • A me la richiesta del FV continuano a respingerla , ci riprovo ogni anno ma si mettono di traverso sempre quelli dei beni culturali quindi solo restauro conservativo per la casa; d’inverno risparmierei ben poco ma almeno per un 7 mesi di bella stagione risparmierei sull’elettricità.
      per il resto spendo come una piccola industria ; solo di carburante ho chiuso il 2023 con 13000 litri consumati, per il metano spendo sui 200 euro mese tra Novembre e Febbraio considerando che comunque l’inverno lavora principalmente la centrale termica a legna che mitiga fortemente i costi (la legna non la pago perché ogni tre anni devo far pulizia per boschi e lungo gli argini ne ho a stock 600 q) . Avevo valutato sulla taglia tra i 25-30 kw ma alla fine i picchi di assorbimento li gestisco con un generatore stazionario da 45 kva e mantengo l’allacciamento alla rete elettrica con i 3 kw standard

      • Eraldo non so dove abiti ma da noi sotto i 300 metri credo sia vietato utilizzare la legna , per quanto riguarda le tue richieste respinte io li minaccerei di far intervenire la tv , striscia io l’ ho fatto perché mi rompevano i coglioni e avrei dovuto interrompere i lavori per non so quale ente ,il problema nasceva dal fatto che il mio impianto, sul mio tetto, era troppo vicino a un canale di irrigazione detto Galasso e sopra i 25 mq , forse che l’ impianto avesse disturbato le nutrie ( toponi ormai comuni lungo i canali dell’Emilia Romagna) con questa minaccia e un centinaio di euro però ho ottenuto il permesso e non ho interrotto nessun lavoro , siamo in Italia per queste cretinate a volte basta poco , alza la voce , non hanno ragione , di solito se la fanno addosso .

  9. Ottima analisi ..noi stiamo pensando di ampliare il nostro FV da 6kw…facendo (2023) 28.000km l’auto ha assorbito circa 3500kwh dei 7,5/8 kWh prodotti ( ho perso parte produzione agosto per guasto inverter) anche perché in futuro vorremmo limitare la biomassa che ora usiamo per la PDC…dobbiamo fare un passetto alla volta però l’importante è non fermarsi💪..poi quando vedo app FV e mi dice che da maggio 2022 ho fatto risparmiare 4 tonnellate di CO2..bhe son cose belle🌳🌳

  10. Il ritorno dell’investimento è essenziale non soltanto per valutare la convenienza economica di un investimento, ma per validarne l’applicazione su larga scala, cioè applicabile per tutti i cittadini e non soltanto quelli che se lo possono permettere sia dal punto di vista economico che per le caratteristiche dell’abitazione in cui vivono. E pensare che sia lo Stato ad assicurare i finanziamenti per tutti è da semplici sognatori. Dire poi che tutte le tecnologie applicate siano già imposte per Legge semplicemente non è vero, anche perché non riguardano i vecchi edifici che sono la stragrande maggioranza. Le soluzioni devono essere applicabili per l’intero parco urbanistico, altrimenti rimane un semplice esercizio di energetica (incompleto perché mancante dell’analisi di fattibilità economica e della determinazione del punto di pareggio dell’investimento) e di Tesi sull’argomento ne abbiamo già fatte a bizzeffe. A giudicare dai costi annui evitati dichiarati, questi ultimi non riescono a coprire neanche gli oneri di investimento iniziale, date le notevoli (ci mancherebbe!) caratteristiche generali dell’impianto. Quindi la convenienza economica è del tutto annullata e senza voler parlare di altro, (per esempio manutenzione ordinaria e straordinaria ed obsolescenza).

    • Sono d’accordo, perchè purtroppo quello che dice è oggettivo. E parlo da persona che con gli immobili ci lavora.
      Però è sempre interessante vedere ciò che si può fare anche nelle migliori condizioni, anche solo tali per logistoca e non silamente per disponibilità economiche.
      Insomma, interessante a prescindere pur sapendo che non è sempre replicabile con facilità.
      E quindi non può essere preso a norma e regola.

      • Proprio tu dai corda a certa gente? Armaroli dice espressamente che questo è solo il bilancio di casa sua. Chi ci trova qualcosa di interessante ne approfitti. Chi ha situazioni diverse vada oltre. I frustrati scrivono commenti senza capo ne’ coda

        • Volevo solo cercare di fargli capire in maniera gentile e costruttiva… eccetera… ☹🙄

          Tu mettimi in contatto con Pennese, che il mio amico mi chiede dati e morde il freno… 😉😇

    • ha scritto chiaramente che sono obbligatorie per le case di nuova costruzione, non per tutte le case come hai ribattuto tu

      capirai già da questa tua premessa ingannevole, cioè con cui hai provato a ingannare chi legge, mi vengono poi dei dubbi sull’obiettività anche del resto del tuo messaggio

      posso concordare forse giusto sulla alta difficoltà per varie ragioni di aggiungere un impianto a geotermia, ed è possibile che questo abbia un ritorno a lungo termine, ma per i più si può ripiegare su più banali pompe di calore a elettricità

      mentre su pannelli solari (e con un po’ di attenzione ora anche sulle batterie accumulo), guardo spesso i prezzi al dettaglio è dopo la sbandata del periodo “crisi catena logistica e prezzi gonfiati dal supebonus”, sono finalmente in caduta libera

      se non si viene rapinati con passamontagna sulla parte relativa alla mano d’opera (può capitarte anche questo da noi, ma basta fare più preventivi, un impianto con caratteristice simili può oscilllare tra 5.000 e 15.000 euro), il ritorno di investimento ormai è breve

      secondo me, gli ostacoli sono ormai più pratici (es. poca propensione al nuovo, oppure il freno dato da un tetto di suo in cattive condizioni, che andrebbe prima sistemato e/o che ha un accesso scomodo) e ammistrativi (nei codomini)

      a livello di costo oggi 10.Kwh di pannelli monocristallini n-type a lunghissima durata (ancora meglio dei già discreti pannelli del tipo Perc p-type) efficenza 22%, marca jinko o simili, costano 2000.e compresa spedizione (o ritiro al magazzino), cioè molto meno di quando sono stati installati nell’esempio dell’articolo; si spende di più nel resto dei componenti e soprattutto nella voce manodopera e certificazione, i pannelli ormai possono non essere più la voce grossa della spesa

      stessa cosa lato accumuli, si trovano soluzioni commerciali a 250-500e al kwh, e kit anche a 120e al kwh (comprese spese per il box delle batterie e l’elettronoca di controllo) i prezzi si sono più che dimezzati in 18 mesi, e calano ancora

      tra l’altro un kit di accumulo si può aggiungere in un secondo momento in un impiant già predisposto, e senza così grossi ricarichi per l’installazione

      per chi ha voglia di provare a informarsi e magari procedere è un buon momento

      • Buonasera, mia sorella ha appena installato un impianto fotovoltaico da 3 kW ed un accumulo da 5 kW per un costo totale di 12.000 € in provincia di Venezia. Credete che il prezzo sia troppo alto?

        • le rispondo senza conoscere i dettagli e senza essere un professionista, cioè potrei facilmente sbagliarmi

          all’apparenza a me sembra un prezzo alto rispetto al costo della vita in italia, però è in buona compagnia, molti installatori italiani credo siano ancora allineati su questi prezzi (da anno 2022 più che 2023), specie ad un utente che gli chieda un impianto chiavi in mano, cioè che non entrà troppo nelle decisioni tecniche ad es. sui materiali e si affida alla loro scelta

          dipende sia dal ricarico di chi installa, che magari comprende opere di installazioni complicate (fare collegamenti nel caso di condomini con tetto lontano dall’appartamento) e dal fatto che l’installatore magari si fa carico di gestire lui, facendo da tramite, la garanzia sui prodotti

          che dai materiali impiegati, pannelli e accumuli di marca “griffata” commercialmente come prezzo di listino costano di più, sino a 3x-4x volte tanto, questo già potrebbe spiegare il prezzo, mentre lato inverter mi pare che al massino la forbice con i prodotti griffati è un 2x, a meno di soluzioni esotiche (es i microinverter, uno per pannello, costano più dei pannelli stessi)

          anche sugli accumuli c’è una forbice importante 4x tra un prodotto e un altro di pari capacità, per 5kw si spende tra 4000 euro e 1500 euro (e meno ancora usando i kit); e prezzi dei componenti in discesa durante tutto il 2023, ma gli installatori immagino abbasseranno i prezzi al cliente con inerzia

          es. nell’autunno 2023 i prezzi dei pannelli sono scesi sino a 90e per un per me ottimo pannello 470 watt n-type cinese con certificazioni, ma già prima si trovavano a 150e; sono prezzi molto bassi che quasi quasi conviene prenderne un paio in più da tenere in cantina di scorta

          se ne spendono ad es. 200e per un pannello es. LG (e talora neppure n-type, ancora del tipo Perc p-type, ottimi per carità, ma ad oggi ulteriormente superati), e 300-400e per un Maxeon, ritenuti anche tra i più robusti in caso di grandine di grossa taglia

          questo vale il differenziale di costo? ognuno valuta; magari scegliendo con un minimo di cura la differenza pratica con i pannelli cinesi certificatiè piccola o non esiste, perchè hanno una tecnologia molto avanzata e molte economie di scala a spiegare il basso costo; il pannello economico, se è già un moderno n-type, durerà 35 perdendo poche prestazioni, mentre i Maxeon hanno altre finesse e vengono garantiti nella resa sino a passare i 40 anni

          e purtroppo i prezzi praticati dipendono anche dal fatto che con il superbonus i prezzi erano stati alzati parecchio durante il biennio passato, è stato un periodo stravagante

        • Sig. Ortolan…
          Da capitolato lavori 110 (ovvero prezzi da RAPINA AGGRAVATA) lei poteva detrarre € 5000 per l’accumulo e max € 7200 per il fotovoltaico… Tot. € 12200 compresi tutti i costi accessori…
          Ergo hanno applicato quei prezzi…
          Per rispondere alla sua domanda… SI con i costi odierni… Purtroppo NO se installato negli ultimi anni 2021-22-23, ma spero abbia almeno usufruito del 110…

          • Buongiorno, non si è usufruito del 110 ma semplicemente della detrazione del 50÷. Comunque grazie a tutti per la disamina.
            P.S.: calcolando che un kilo di pane in panificio da noi costa dai 5 agli 8 euro(in centro a Roma quest’estate l’ho trovato a 2,5€), non mi stupisco che anche tutto il resto sia molto costoso.
            Buona domenica

    • La manutenzione ordinaria di una pompa di calore è nettamente inferiore a quella di una caldaia tradizionale.
      Le mie PdC hanno 12 anni e fino ad ora ho dovuto pulire lo scambiatore esterno (cosa che ho fatto io ad anni alterni, con un aspirapolvere). I sistemi di condizionamento che ho sempre avuto nelle sale macchine costituiti da normali split uso civile sono sempre andati per anni e anni, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno senza alcuna manutenzione, che non è nemmeno prevista. Teoricamente cambio olio compressore dopo non so quanti anni, ma non lo fa nessuno.
      L’investimento si ripaga dopo molti anni, questo è vero: però provi ad informarsi quanto costa una caldaia a condensazione, non pensi di cavarsela con 1500€, soprattutto se ha riscaldamento a pavimento.
      E poi bisogna considerare che l’energia elettrica può essere autoprodotta, il metano lo compriamo dall’estero, gli equilibri sono molto incerti, chissà tra 10 anni che guerra sarà in corso.
      Ovviamente per chi può: ma se il metano scarseggia e ne serve come prima sale di prezzo anche per chi non se lo può permettere, se i consumi calano drasticamente, cala anche la speculazione e ne beneficiano i meno forti.

    • Spiace vedere su questi forum che viene sempre tutto valutato dal punto di vista economico. Chiaro che i soldi ci vogliono, ma nessuno parla mai del contributo ambientale che simili impianti e scelte comportano. Un auto elettrica non solo rischia di non inquinare per la gestione ma soprattutto non fa rumore. E chi vive lungo le strade sa cosa vuol dire….
      E anche la PdC può fare lo stesso, con inoltre pochissimi necessità di manutenzione.
      Poi….la casa nuova, quella si deve rispettare i nuovi criteri di costruzione, per inquinare meno attraverso un uso limitato di energia e anche nelle ristrutturazioni bisogna fare questo. Armaroli ha detto giusto, non ha parlato di vecchi edifici….ma del suo caso personale ( quello si oggettivo!) non bisogna travisare altre cose.
      E anche i richiamati costi di manutenzione straordinaria e ordinaria e obsolescenza, perché dovrebbero essere maggiori? Non è provato.

    • Caro Piero parlare in modo pragmatico ed oggettivo qui non è molto facile perché gli ultrà del green avranno sempre qualcosa da rimproverarti.
      Il caso estremo di Armaroli la dice lunga sugli esempi da portare a suffragio della causa ecologica.
      Il punto iniziale è quanto a speso in tutto Armaroli e in quali condizioni è tempistiche ha fatto i lavori.
      Il patrimonio immobiliare italiano non è come quello Norvegese, Islandese o via discorrendo, la prevalenza è basata su condomini e anche datati.
      Se tutti avessero oltre 100.000 euro da investire allegramente per la ristrutturazione di casa probabilmente saremmo un Paese a povertà zero ma la realtà è ben diversa.
      Invece di basarsi su esempi così estremi farebbe già molta differenza il cambio di infissi e coibentazione celetti, l’uso di led e miscelatori a risparmio idrico, coibentazione soffitti e pavimenti, utilizzo di elettrodomestici almeno in classe A+.
      Già sensibilizzare a questo farebbe molta differenza invece di casi limite come il prof Armaroli. Ed io prima di rientrare di investimenti come Armaroli probabilmente venderei prima la casa.

      • Parlo così perché questo è il mio lavoro ed i conti non stanno in piedi. Le cifre non sono neanche attualizzate e l’aspettativa di vita non è di 30 anni. Ma è inutile parlare certe volte.

    • Piero non sono assolutamente d’accordo la tua valutazione è da ragioniere i soldi sono utili ma non sono tutto la valutazione sull’impatto ambientale ha altri valori ben più nobili e importanti e te lo dico avendo io una età che mi permetterebbe di fregarmene altamente ,
      rifletti su quello che succede e sulle conseguenze alle quali state andando incontro , e dimmi se il mero conteggio economico vale la candela .

      • Non è una questione di soldi, ma, come ho scritto nel commento iniziale, di sostenibilità diffusa. Le soluzioni tecniche ci sono, ma per avere un impatto reale, devono essere estese al più elevato numero di soggetti. Ecco che la convenienza economica risulta l’unica leva praticabile, visto che non è possibile aspettare lo Stato che intervenga. Sono trent’anni che mi occupo di energetica e di mobilità sostenibile ed in tutti i contesti (anche all’estero) dove è mancato l’interesse commerciale reale (ovvero non drogato da azioni di sostegno finanziario prolungato) le migliori idee sono inevitabilmente naufragate. Parlare di soluzioni troppo contestualizzate non ha senso. Il parco urbanistico italiano non è quello europeo.

    • Il risparmio energetico è un obiettivo nazionale ed è corretto che lo Stato sovvenzioni la transizione, poichè ha sottoscritto trattati e propositi che non possono essere disattesi.
      Il conto economico per analizzare gli anni di rientro è corretto, ma occorre inserire anche un sacco di voci non disponibili, come ad esempio gli eventi climatici e l’inquinamento. Se dimentichiamo sempre qual è l’obiettivo è chiaro che le analisi economiche sono sempre sbagliate, perchè non è vero che una società è la somma dei suoi individui, ma è una comunità che deve mettere in evidenza il bene di tutti. Siamo in una fase in cui chi se lo può permettere deve agire e se il bilancio individuale dovessere essere negativo e prossimo allo zero, occorre che si ponga come componente di una collettività. Non si tratta di ideologia, ma di sociologia, che picca di essere una scienza di cui troppo spesso, dopo diversi disastri compiuti dall’uomo, ci dimentichiamo. Se no perchè le strade vengono costruite e gestite dalla collettività e non solo dai frontisti?

  11. Impressionante… con 11000 KWh ci puoi tenere in piedi una famiglia, riscaldamento, raffrescamento, ACS, cucina e macchina per gli spostamenti.

    E dalla produzione mi sembra pure centro Italia. Con 10 Kwh ci sono regioni italiane che producono dai 14 ai 17000 KWh.

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