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La Cina produce di nuovo, mi sa che arrivano

La catena di montaggio della Polestar 2: l'auto sarà in Europa da luglio.

La Cina produce di nuovo, le macchine elettriche hanno ricominciato a uscire dalle fabbriche. È partita anche la catena di montaggio della Polestar 2 (Gruppo Geely-Volvo) e la stessa Tesla a Shangai sforna già 3 mila Model 3 a settimana.

La Cina produce di nuovo: via alla Polestar 2

Comincia ad avere risposta l’interrogativo che circola da anni nel mondo dell’elettrico: quando arrivano le auto cinesi? E che impatto avranno sui nostri mercati? Arrivano, arrivano, all’inizio con prodotti tutt’altro che spartani, poi con un’ondata di macchine dai prezzi popolari. La prima ad essere messa in vendita, in estate, sarà la Polestar 2, look europeo (il progetto è Volvo), ma proprietà e fabbrica in Cina, a Luqiao.

Le immagini della catena di montaggio, messe in rete dall’azienda, mostrano operai che lavorano protetti dalle mascherine e mantenendo le distanze: “Il mondo sta fronteggiando un’enorme sconvolgimento con la pandemia da Corona Virus“, ha detto Thomas Ingenlath, CEO di Polestar. “Iniziamo a produrre in queste impegnative circostanze, con un forte focus sulla salute e la sicurezza della nostra gente“. Ingenlath ha parlato di un grande sforzo da parte del suo staff per ricostruire il rapporto con i fornitori, dopo lo shock vissuto dalla Cina con il Covid-19. La Polestar 2 (qui altre info) inizialmente sarà venduta solo in alcuni mercato europei, tra cui la Germania. Il prezzo sarà di 57.900 €, con trazione 4×4, doppio motore con 300 kW di potenza, autonomia WLTP di 470 km assicurata da un pacco-batterie da 78 kWh. Una concorrente diretta della Tesla Model 3 Long Range.

In febbraio calo di oltre l’80% per le auto con la spina

Certo, l’impatto del Corona Virus sulla produzione e la vendita di auto elettriche in Cina è stato pesantissimo. Un dato su tutti: secondo China.org (qui l’articolo), a febbraio il leader di mercato, la BYD, immatricolato soltanto 2.803 vetture tra elettriche e plug-in hybrids. Nello stesso mese del 2019 erano state 14.429, con un calo di oltre l’80%. Ma colpisce la rapidità con cui tutto il Paese si sta rialzando e ripartendo. E ora prepara la lunga marcia verso i mercati europei delle auto a emissioni zero.

La Aiways U5: ha un motore da 140 kW e una batteria da 63 kWh, con un’autonomia di circa 400 km.

Utilizzando in questa prima fase marchi che gli automobilisti del Vecchio Continente già conoscono. Come la MG (ora i proprietà della SAIC)e la stessa Smart, che il Gruppo Daimler-Mercedes ha venduto agli stessi proprietari della Volvo e della Polestar. E che dal 2022 sarà costruita solo in Cina (qui l’articolo).  Poi c’è il plotone delle start-up, decine, che stanno arrivando alla fase della maturità. Le più solide, dopo essere decollate in patria, bussano alle porte della vecchia Europa, con i Suv della Aiways e della Byton a fare da  battistrada.

 

 

 

 

 

 

 

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