Home Auto Italia vaso di coccio nelle nozze Stellantis-Renault?

Italia vaso di coccio nelle nozze Stellantis-Renault?

15
Giorgia Meloni durante la recente visita alla fabbrica di pannelli solari 3Sun di Catania.

Italia vaso di coccio nelle nozze Stellantis-Renault? Se i due colossi a trazione francese si uniscono, almeno nell’elettrico, il baricentro si sposta ancor più…

Italia vaso di coccio
Valerio De Molli di Ambrosetti (foto dal profilo Linkedin).

Italia vaso di coccio? Il governo francese è azionista di entrambe…

In Francia danno l’unione delle forze tra i due gruppi dell’auto, per contenere l’aggressività dei produttori cinesi e di Tesla, come sempre più probabile. Il che spiegherebbe anche il nervosismo di Giorgia Meloni, che ha definito l’operazione che ha dato vita a Stellantis non una fusione tra PSA e FCA, ma un’acquisizione ad opera dei francesi. E spiegherebbe anche il fastidio con cui il n.1 di Stellantis, Carlos Tavares, ha risposto alle parole della premier italiana: ““L’Italia dovrebbe fare di più per tutelare i posti di lavoro nel settore auto, invece di cercare capri espiatori”.  All’Italia che cosa resterà? Che ne sarà delle nostre fabbriche? Non molto, a sentire n.1 di una grande società di consulenza come The European House Ambrosetti, che su Linkedin scriveMa di cosa ci stupiamo ? Fiat, ora Stellantis, se ne è andata dall’Italia da tempo. La Francia è pure azionista dell’azienda. Se l’azienda deve chiudere fabbriche in Europa tra Francia e Italia secondo voi cosa potrà mai scegliere!?“.

Bruno Le Maire, potente ministro dell’Economia francese (foto: Ministere de l’Économie, des Finances et de la Souveraineté industrielle et numérique).

L’Italia è disposta a investire, ma ormai i buoi sono scappati…

De Molli è però critico anche nei confronti di Tavares: “Trovo vergognoso il ricatto: ‘dammi altre sovvenzioni, altrimenti chiudo!’. Un imprenditore serio non chiede soldi pubblici…Valuta i rischi e decide se opportuno investire oppure no. Soldi suoi e degli azionsiti. Poi ci sono ‘i prenditori’. Possibile che Confindustria non abbia niente da dire su questo!?“. Se dovesse andare in porto l’unione delle forze tra Renault e Stellantis, una cosa è certa: sarebbe ancora più forte il potere di pressione del governo francese. Già la presa su Renault è stata delle più brutali: il management è stato indotto a varare una strategia, Renaulation, che prevede che i nuovi modelli vangano prodotti in Francia. È ovvio che, se l’operazione si farà, diventerà sempre più forte il condizionamento anche su Stellantis, di cui il Governo di Parigi è azionista al 6%. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, dice che Roma è anche disponibile a entrare nel capitale di Stellantis. Ma l’impressione è che i buoi ormai siano scappati. E che la Francia si appresti a chiudere la stalla.

Webinar
Apri commenti

15 COMMENTI

  1. Non biasimo il governo francese per il suo comportamento, fa il suo gioco, è il nostro di governo che è di una incompetenza inimmaginabile: chiunque di noi comuni mortali, e non ministri e sottosegretari (strapagati da noi!), faccia un giro per i siti specializzati e metta insieme 4 informazioni, capisce che sta sbagliando tutto!

  2. Mah nel 2023 stellantis ha prodotto più auto in Italia che in Francia, e ha anche più fabbriche da noi. Senza Renault la Francia produce meno veicoli di noi

  3. Provocatoriamente, direi che le nostre fabbriche potrebbero essere un ottimo transplant per le imprese automobilistiche cinesi, almeno porterebbero lavoro, visto che credo chiuderebbero in ogni caso.
    Se non li puoi combattere, unisciti a loro!

    • a Esso, Eni, Total, Shell non piace molto questo tuo commento 🙂

      e neppure ai populisti sguinzagliati a far caciara contro la Cina cattiva ( petroleum non olet )

    • E’ da ben prima che arrivasse Elkann che la delocalizzazione è iniziata. Ricordiamoci la 126 FSM, la 500 del 1991 ecc.

  4. Coraggio !! Meloni oggi in Giappone ci apre le porte alle aziende giapponesi !
    che verranno di corsa ad investire in Italia !
    presto i nostri connazionali ex Stellantis avranno nuove tute griffate Mitsubishi o Toyota (che farà in Italia le BEV visto che da loro .. non piacciono!)

    rif: https://www.ilsole24ore.com/art/meloni-domani-giappone-incontra-kishida-e-punta-ad-attrarre-italia-investimenti-giapponesi-AFNDDzZC

    a parte gli scherzi (che abbiamo veramente poco da ridere…) i processi di M&A son vitali per noi europei .. ma se vanno a discapito degli interessi nazionali… tanto vale “aprire le porte alla concorrenza”.

  5. Poi più che vaso di coccio mi verrebbe da dire: vaso da notte (viste le leggi a favore dell’inquinamento ambientale che abbiamo).

  6. Ci consoleremo tutti con il petrolio degli amici dei nostri politici.

    Mutando il ritornello del mitico Renato Carosone: “caravan petrol”.

  7. I buoi sono scappati e la stalla è chiusa da tempo e non c’è più latte da mungere. E questi (Stellantis) sono quelli che premono per l’elettrico???? Oggi sono esattamente 8 mesi che la mia Peugeot e2008 è ferma in un concessionario Peugeot perché non arriva un pezzo di ricambio e non si sa quando arriverà. E stiamo parlando di un caricatore di bordo, non di. una lampadina. Sig Tavares, scenda dal piedistallo e metta a posto i suoi problemi prima di pensare ai problemi dell’Italia.

Rispondi