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Incentivo retrofit: dov’è finito? Le novità

La 850 FIAT

Retrofit Fiat

L’incentivo retrofit da 3.500 euro è stato approvato con un emendamento al “Decreto Agosto” l’estate scorsa (leggi qui). Tutto bene? Se ne sono perse le tracce. E sono stati numerosi i lettori che ci hanno chiesto informazioni. Sul fronte istituzionale tutto tace, ma oggi siamo venuti a conoscenza di qualche novità.

Daniele Pesco, presidente della Commissione Bilancio: “Sono fiducioso”

Il senatore Daniele Pesco

La norma fu fortemente voluta dal senatore Daniele Pesco, presidente della V Commissione Bilancio che  mesi fa spiegò così l’iniziativa: “Grazie a un mio emendamento abbiamo introdotto un nuovo incentivo per favorire la trasformazione delle auto con motore termico in automobili elettriche. Un contributo del 60% del costo di riqualificazione, fino a un massimo di 3.500 euro“.

Bene ma poi sul tema è calato il sipario, ora il presidente ci spiega: “I ministeri coinvolti sono tre: Mims, Mise e Mef, per non parlare della necessità di coordinamento all’estero con l’Unione europea e in Italia con le strutture tecniche e amministrative delle motorizzazioni civili“. C’è da lavorare: “Non è una cosa semplice. Sono fiducioso che si arrivi presto alla fruibilità dell’incentivo e a una semplificazione burocratica della procedura amministrativa necessaria per la trasformazione dei veicoli“. E, soprattutto, sappiamo che si sta avviando un tavolo tecnico fra i tre ministeri.

Incentivo retrofit e norme per una omologazione facile e veloce

Il retrofit su una 850 Fiat

Il problema italiano, in Francia sono arrivati 5 anni dopo ma ora corrono (leggi qui), è l’applicazione del decreto retrofit del 2015. Nel nostro Paese si può e si fa da tempo la conversione da motore termico a elettrico. Si tratta però di una metodologia quasi artigianale ovvero ad esemplare unico. Servono i kit, previsti dalla norma del 2015, e su questo punto siamo indietro.

Incentivo retrofit per le moto? Ci scrive Toninelli (un omonimo)

Un altro buco nella legislazione riguarda il retrofit delle moto, escluse dal decreto 2015, possibile in Francia (leggi qui) e con un kit già pronto per la Vespa (leggi qui). Anche qui c’è una norma e una risposta attesa dall’Europa (leggi qui). E i lettori ci scrivono. Come il signor Aldo Toninelli, stesso cognome dell’ex ministro ai trasporti, che chiede spiegazioni. “Sono un felice possessore di E-up!, così felice che tipo che dopo un mese di guida senza marmitta stavo già pensando che prossimamente cambieremo anche l’auto della mia compagna con una elettrica“.

A Rimini il vespino con il motore elettrico da retrofit

Prosegue Toninelli. “Questa mia “lotta alle marmitte” mi ha fatto pensare che dovrei\vorrei passare in elettrico anche con lo scooter. La Vespa, ora riposa in garage, l’ho sognata per tanto tempo e di rottamarla per prenderne una elettrica non sono molto invogliato. Ecco però che nella norma che doveva essere approvata a febbraio 2021 compaiono anche degli incentivi al retrofit degli scooter, solo che io ad oggi non ho capito se è stata approvata o no“. Ma prima dell’incentivo serve il timbro sulla norma per il retrofit alle due ruote.

Una filiera che può creare lavoro

La conversione di un furgone, un lavoro dell’impresa Eyesvehicles

Il retrofit non vale per tutti e per tutti i motori. Lo aveva spiegato a Vaielettrico Ivan Catalano, il papà del decreto retrofit (leggi qui). Va bene per le auto storiche dove i proprietari sono disposti a spendere per questione di cuore, ma su un utilitaria c’è la concorrenza del nuovo. Con 3500 euro di incentivo però può diventare conveniente.

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