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Incentivi auto: la Germania raddoppia per le elettriche

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Angela Merkel durante la cerimonia per l'avvio della produzione della Volkswagen ID.3

Incentivi auto in Germania: si punta sull’elettrico e sull’idrogeno, per le vetture tradizionali il governo Merkel concede solo un ribasso dell’Iva, dal 19 al 16%.

Incentivi auto: la Germania taglia anche l’Iva al 16%

Dopo la Francia (qui i dettagli) anche il governo di Bonn ha varato il suo piano per rilanciare l’industria dell’auto nel dopo Corona-virus. Puntando con decisione sulle auto con la spina, anche ibride plug-in. Il bonus per le macchine che costano non più di 40 mila euro sale da 3 a 6 mila euro e l’Iva cala di 3 punti, dal 19 al 16% (solo fino a fine anno). Tanto per dare un’idea: su una macchina da 30 mila euro, il taglio dell’Iva vale altri 900 euro. Per le auto tradizionali non c’è l’incentivo chiesto a gran voce dall’associazione dei costruttori, la potente VDA, ma solo il taglio di tre punti dell’Iva, allo stesso livello delle auto elettriche.

incentivi auto
Gli incentivi del governo tedesco sono uno stimolo per il lancio della nuova VW elettrica?

Restano fuori, quindi, tutte le Tesla, mentre la Volkswagen può fruire del bonus per le versioni prevedibilmente più richieste della nuova ID.3, in vendite dal 17 giugno. Non a caso la decisione del governo è stata presentata dalla Reuters con un dispaccio dal titolo “German auto stimulus to boost VW’s electric push”. Ovvero: “Lo stimolo della per rafforzare la spinta all’elettrico della Volkswagen”.

E ora che deciderà il nostro governo?

Incentivi auto
Il ministro dell’Industria Stefano Patuanelli: incentivi all’auto?

A questo punto ci si chiede che cosa farà l’Italia sugli incentivi auto, visto che dopo Germania e Francia siamo il terzo mercato continentale. Si sa che, per far ripartire un’economia che langue, un incentivo per l’acquisto dell’auto è la misura con l’effetto più rilevante e immediato. E le vendite di maggio e di questi primissimi giorni di giugno sono azzoppate anche dal clima d’attesa che si respira tra i consumatori per un eventuale bonus generalizzato in arrivo. Le indagine svolte da due tra i maggiori portali di vendite on-line, Subito.it e Autoscout24.it, hanno dimostrato che circa il 70% degli automobilisti si aspetta l’ecobonus. Che cosa deciderà il governo? Da una parte c’è la complessità del rapporto con FCA, dopo le polemiche sulla garanzia statale sul prestito da 6,3 miliardi concesso da Banca Intesa. Dall’altra c’è la necessità di spingere un Pil crollato negli ultimi mesi, senza però tradire la politica di aiuti legata a livelli di emissioni bassissimi o nulli.

 

 

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5 COMMENTI

  1. L’incentivo esclude la Model 3?

    Poco importa, perché la Model 3 si confronta prima di tutto con tutte le endotermiche del segmento D Premium, poi trasversalmente, in considerazione delle prestazioni della Performance con le sportive pure non necessariamente berline, ma anche del segmento S.

    Tesla Model 3 fa paura alle premium del segmento D tedesche.

    La fama della Model 3 è acuita dagli aggiornamenti che migliorano ulteriormente le prestazioni, correggono difetti, estendono la durata della batteria e aggiungono nuove funzioni.

    Invecchiando migliora, seguendo un processo di miglioramento del prodotto su prestazioni, efficienza e funzionalità.

    Chi offre di più?

    Poi abbiamo i risultati.

    La Model 3 negli Usa, vende più delle segmento D premium ICE messe insieme (Bmw Serie 3, Mercedes C, Audi A4, Alfa Romeo Giulia).
    La Model 3 è l’auto del segmento D premium più venduta in Europa nel 2019.
    In Norvegia e in Olanda è l’auto più venduta di qualsiasi segmento.
    Dopo 2 anni di presenza sul mercato è l’auto elettrica con le maggiori vendite mensili al mondo, e che sta per diventare l’auto elettrica più venduta di sempre (vendite cumulative).

    Al gruppo VW, a Mercedes Benz e a BMW servono molte più EV segmento B e C a costo inferiore alla Model 3 base e incentivi ben più consistenti.

    Praticamente, Mission: Impossible.

    • Alberto, guarda che l’esclusione della Tesla è un dato di fatto, mica una discriminazione. Anche Porsche e Jaguar sono escluse, e quindi? Si sta solo rimarcando il fatto che con quella soglia qualsiasi Tesla del listino odierno non può ricadere (mentre in Italia alcune M3 rientrano).
      Tesla non ha bisogno di difensori che giustifichino il suo prezzo di acquisto…

      • Sono due prodotti progettati per confrontarsi sul numero di vendita In Germania, dove c’è un’imposizione iva più bassa ed un maggior potere d’acquisto, nonostante una sia una berlina, l’altra una hatchback.

        In libero mercato, il gap di prezzo tra i due modelli considerando le tre rispettive versioni sarebbe stato risibile, rischiando una sovrapposizione tra la Tesla Model 3 Standard Range Plus è la Volkswagen ID.3 1st Max.

        Porsche, Audi e Jaguar non possono confrontarsi con le due sfidanti perché hanno un target diverso e non possono vantare quei numeri di vendita per ovvie ragioni.

  2. Speriamo che l’Italia segua l’esempio della Germania senza cedere alla tentazione di distribuire un contentino elettorale a tutti, tralasciando quelli che devono essere gli obiettivi di lungo periodo. Bisogna favorire ed indirizzare lo sviluppo di una filiera che ci permetta di competere nel settore della mobilità del futuro, tenendo conto che nei prossimi 2-3 anni sarà necessario competere con prodotti cinesi che propongono soluzioni innovative a prezzo contenuto.

    • Federico, è proprio questo il ragionamento che salta fuori: non è solo una questione di lotta all’inquinamento ma anche di spinta alla produzione. Se non fosse così si avrebbero gli incentivi anche per l’acquisto di auto elettriche usate, che adesso vengono penalizzate nel prezzo e lasciate ferme dai concessionari o venditori privati. Si continua a distruggere valore. Penso che per circolare in città andrebbe bene anche un’auto elettrica usata, visto che non inquina più di una nuova.

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