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In kayak, ma elettrico a 5/6mila euro

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Il kayak eMogi in acqua

Il kayak è sinonimo di sport e attività fisica all’aria aperta, ma non tutti hanno fiato, muscoli e condizioni di salute per poter pagaiare per molte ore. C’è un compromesso: l’allestimento con il motore elettrico. Una soluzione anche per navigare i fiumi controcorrente. Uno strumento per aumentare la gamma di attività e il tempo trascorso in acqua. 

eMogi dalla Repubblica Ceca con due kayak elettrici

La squadra che ha permesso di portare in acqua e sul mercato la start-up eMogi Motorized Kayak è formata da una donna, Hana la manager, e tre uomini: Lukas (designer), Jakub (test driver), Tomàs 8test driver). I quattro giovani che hanno puntato sull’elettrificazione del kayak in Repubblica Ceca. l catalogo offre tre modelli: 2 elettrici e 1 muscolare. Ma l’azienda vendono anche le piccole batterie necessarie per alimentare il motore e altri accessori.  Come sottolineano nel sito Internet ogni kayak è prodotto in modo artigianale.

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Un test drive con il kayak elettrico

Quanto costano? Dai 5 ai 6mila euro e navigano fino a 10 nodi

Pagaiare in elettrico con il modello Aluki viene a costare 5.300 euro, ma la batteria non è inclusa: nello shop viene proposta a 370 euro. Vediamo le specifiche tecniche: motore da 700 W 22 V che permette una spinta fino a 5 nodi – molto importante l’effetto delle correnti nei fiumi sulla velocità – e la batteria proposta è al litio da 50 Ah mentre il caricabatterie presenta queste caratteristiche: 240 V/5 A.

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Pagaia con controlli remoti di spinta e manopola controler. Non manca la tecnologia con un display a led mentre la struttura è con materiali compositi a scelta: Aeroglass, Aeroglass/carbonio/kevlar, Full carbon-Airex, Full-carbon/honeycomb, Kevlar/carbon-Airex. Quanot pesa 25 kg compresa la batteria.

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Il modello Aluki R che viene venduto a 6.800 euro

Si vogliono prestazioni migliori? Con circa 1300 euro in più – siamo a circa 6.800 euro – è possibile acquistare il modello Aluki R che si differenzia per un design più idrodinamico, un motore più potente (1 kW 22 V) che può raggiungere una velocità interessane: ben 10 nodi.

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In caso di problemi si torna più velocemente alla base. Pesa qualche kg in meno: 23. Scende sensibilmente il prezzo per il modello muscolare Sialuk che costa meno di 2.200 euro.

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I diversi componenti del kayak

Autonomia fino a 23 ore

eMogi offre un’ampia selezione di batterie con diverse capacità: dai 20 agli 83 Ah e da 440 a 1842 Wh e pesano da 4,5 ai 7 kg. L’autonomia è in funzione dei modelli e della velocità e può andare da mezz’ora alle 23 ore.

Insomma è possibile percorrere brevi tratti ad alta velocità o programmare escursioni più impegnative anche di più giorni.

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5 COMMENTI

  1. uno dei vantaggi del kayak, specialmente se in polietilene è quello di essere indistruttibile, di pescare pochissimi centimetri e quindi di permettere di navigare in acque bassissime. Eventuali strisciate su scogli sommersi o rocce fluviali non creano problemi. Ecco lo stesso non possiamo affermarlo per un natante così trasformato. Esco in kayak da mare un centinaio di volta all’anno, spesso anche di notte e con mare anche agitato. L’elica ti obbliga a molte rinunce, come certe derive su proposte particolari

  2. Perdonatemi, in questo sito si parla di mobilità elettrica, di transizione ecologica, se parliamo di auto, indipendentemente da come la si pensi, è un argomento che può essere interessante: un cambio di tecnologia che ha lo scopo di ridurre le emissioni in un settore che coinvolge più o meno tutti quanti, l’auto la usano tutti e se la sostituzione del parco auto porta ad un cambiamento in positivo ha senso parlarne.
    ….ma elettrificare tutto il resto? Un kayak? Se il tema è la riduzione dell’inquinamento per quale motivo dovremmo elettrificare un mezzo che da sempre si basa sulla forza muscolare? Mi pare che ci si stia facendo prendere un po’ la mano, dalle biciclette ai monopattini ( cosa che posso comprendere se vanno a sostituire auto e motorini) ma un kayak? Perché?

    • Vaielettrico si differenza da altri siti anche perchè presta attenzione a tutte le forme di mobilità elettrica. Esiste anche il kayak e doverosamente ne diamo conto. Personalmente penso che sia preferibile usare la versione muscolare, ma non tutti riescono e quindi ben venga se con un piccolo motore elettrico (si può anche ricaricare con un piccolo pannello solare) si da l’opportunità anche a persone meno preparate atleticamente.

      • va benissimo, anche se sinceramente faccio fatica a capire quali opportunità si danno a persone meno preparate atleticamente muovendosi in kayak. Mi viene in mente solo l’accesso a luoghi remoti senza strade dove difficilmente persone non preparate sarebbero agevolate dal solo kayak. A meno di star parlando ovviamente di portare turisti in zone che, per fortuna, raramente vedono la presenza umana. Nei laghi e nei fiumi più alla portata esistono millemila opzioni già disponibili, ivi incluse piste ciclabili che, in caso di difficoltà, ti evitano di dover tornare a nuoto. Scusate, non è per polemica a qualunque costo, ma fatico veramente a scovare l’utilità per tutti di alcune soluzioni.

        • Le informazioni carissimo si danno, in questo caso, presumo, lei è venuto a conoscenza dei kayak elettrici grazie a Vaielettrico. Il kayak oltre che sulle acque interne si usa anche in mare e se questo si alza bisogna tornare velocemente alla base ed è più semplice e sicuro con un motore elettrico. Chi scrive conosce bene il Golfo di Orosei dove non esistono strade (per fortuna) per arrivare in molte cale accessibili via mare o attraverso trekking impegnativo. Le distanze sono notevoli e spesso li noleggiano anche persone non allenate ed è più sicuro, quindi, avere il motore. Basta fare una ricerca su Google per leggere di persone recuperate in mare ed erano su un kayak.

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