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In arrivo la riscossa delle ibride plug-in? Vediamo…

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In arrivo la riscossa delle ibride plug-in? Secondo alcuni esperti sì: lo farebbero pensare diversi indizi, tra cui il rallentamento nelle vendite di EV in Germania. 

in arrivo la riscossa
Il titolo dell’articolo pubblicato da Fabio Orecchini su ‘Repubblica’.

In arrivo la riscossa delle ibride plug-in? Perché sì

È la tesi sostenuta tra gli altri da Fabio Orecchini, giornalista e docente universitario, che ne ha spiegato le ragioni  in un articolo su La Repubblica“Ci sono automobilisti che guidano tutti i giorni in elettrico, ricaricano comodamente a casa o al lavoro, risparmiano denaro e non inquinano. Eppure, non hanno un’auto elettrica. O perlomeno, non soltanto elettrica“.

Secondo Orecchini l’auto ibrida plug-in “è stata criminalizzata all’eccesso a causa del suo possibile uso errato, fatto da chi, pur avendo batterie e motori elettrici a bordo,  non si cura di ricaricare. E si rifornisce soltanto di combustibile tradizionale“.  In realtà, aggiunge, queste auto “hanno soltanto il torto di non essere facilmente catalogabili in termini di emissioni e consumi”.

Secondo l’articolo anche la Cina, spesso citata come il principale mercato del mondo per le auto a batteria, registra una crescita record proprio di plug-in hybrid. Passate dall’1,2% del mercato nel 2020 al 12% delle vendite nel 2023.

In arrivo la riscossa delle ibride
La Toyota Prius ibrida plug-in, premiata in America.

“La Prius plug-in premiata negli USA come auto più sostenibile in assoluto”

Non solo: secondo Orecchini in mercati del nord Europa come Svezia, Islanda e Finlandia l’ibrido plug-in vale oltre il 20% delle vendite. E negli Stati Uniti l’attenzione per questo tipo di motorizzazione “è stata ulteriormente amplificata dal 1° posto (davanti alle elettriche) della Toyota Prius Phev nell’annuale graduatoria delle auto più verdi stilata dall’autorevole The American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE).

Morale della favola: l’onda lunga potrebbe arrivare anche in Italia, grazie anche a nuovi modelli come la Toyota C-HR Phev, le Volkswagen Tiguan e Passat, le Audi A5 e A7 e la Honda CR-V. Più le novità Hyundai, Mazda, Mercedes e Mitsubishi. “La riscossa dell’ibrido plug-in probabilmente è iniziata”, conclude Orecchini. “Se avrà successo porterà molti nuovi clienti ad assaporare i benefici dell’elettrico e il piacere di guidare senza emettere nulla allo scarico“.

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Le 10 plug-in più vendute nel 2024 . Nell’utima riga la quota di mercato (fonte. Unrae).

In arrivo la riscossa delle ibride plug-in? Perché no

Con tutto il rispetto, a noi sembra un entusiasmo un po’ forzato. La Commissione UE ha da poco pubblicato i risultati di un’analisi effettuata su 600 mila veicoli a benzina, diesel e ibridi plug-in. Ed è proprio quest’ultima motorizzazione ad esserne uscita peggio, con emissioni reali di CO2 di 3,5 volte superiori (4 litri/100 km o 100 g. CO2/km) rispetto ai dati di omologazione.

Questo grande studio, “conferma che questi veicoli non stanno attualmente realizzando il loro potenziale. In gran parte perché non vengono ricaricati e guidati in modalità completamente elettrica con la frequenza presunta”.

Se si passa dal laboratorio all’uso reale su strada, insomma, il bilancio ambientale è tutt’altro che lusinghiero, tanto che la UE pensa di inasprire i test di omologazione. Teniamo conto poi che uno dei maggiori freni all’affermazione delle elettriche è dato dai prezzi, che però non sono tanto più convenienti nelle plug-in.

Ecco dunque che prevedere un futuro roseo per questa motorizzazione rischia di essere tanto azzardato quanto controproducente…

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65 COMMENTI

  1. L’esempio lampante, che deve essere fatto nostro, è che ì consumi elettrici di un PHEV, sono tendenzialmente doppi rispetto ad un veicolo puramente elettrico a pari capacità di batteria, quindi sì, permettono di muoversi in elettrico, ma ne consumi diciamo il doppio di quella che consumeresti con un BEV…

    • Ho una plug-in, consumo elettrico 11kwh/100 Km, benzina praticamente niente, le plug in funziona per come.sono state progettate, è chi le guida che fa la differenza, quindi chi non può ricaricare almeno una volta al giorno l, non dovrebbe nemmeno prenderle in considerazione!

    • Come vedi, non sono l’unico ad aver scoperto “la strada in discesa nei due sensi” di asimoviana memoria 😉. Ed altri ne ho letti in queste pagine. Non sono poi così una “bestia rara”.

      Il rammarico è che la gran parte delle Plug-in sono state vendute a flotte e noleggi, che certamente non le utilizzano al meglio e che sballano tutte le statistiche in merito. Ci sono poi anche acquirenti privati che l’hanno scelta non consapevolmente (ed in ciò nessuno t’aiuta), e cioè senza avere dove caricarla e senza avere le caratteristiche di utilizzo confacenti alle specifiche dell’auto. Aggiungi poi, da quel che si legge, PHEV, magari SUV, di Stellantis, ed il gioco è fatto.

      Ma se si ha dove caricarla e se la si acquista a ragion veduta, evitando le PHEV di quel gruppo (ripeto, da quel che si legge, perché io non ne ho mai usata una), una Plug-in può persino, perdona l’eresia, essere meglio di una BEV. Per il clima certamente (molto più basse le emissioni di CO2 in produzione e nulle nell’utilizzo quotidiano), per la salute quasi, per lo meno in città e dintorni, dove l’utilizzo è il medesimo di una BEV: zero emissioni.

      Quanto ai consumi elettrici, non sono ai livelli delle BEV più efficienti, ma sono certamente correlabili ai consumi medi delle BEV in generale. Nulla di doppio, quindi. E senza grande fatica, come puoi vedere in questi due viaggi del 1/4 e del 2/4 (autonomia totale 84 Km: sto caricando ora l’auto dopo due giorni):

      https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/53628556543/in/dateposted/

      Consumo di 8,5 Km/kWh (11,76 kWh/100Km) nel primo viaggio di 23 Km (le mie solite spese/commissioni giornaliere), consumo di 8,9 Km/kWh (11,24 kWh/100Km) nel secondo viaggio di 53 Km (i nuovi impegni iniziati da Gennaio per raggiungere la Casa di riposo dove una parente di 89 anni sta facendo riabilitazione dopo due fratture per una caduta: distanza che sballa un po’ le mie medie che, invece, solitamente mi fanno caricare anche ogni 3 o 4 giorni). Tutto rigorosamente in elettrico (d’altra parte sono 778 giorni che non faccio un pieno, dopo aver percorso ad oggi, con quel pieno, 17.202 Km. Di quel pieno nel serbatoio ne restano 7 o 8 litri…).

      Non sono male le PHEV, soprattutto se, e quando, avranno anche un briciolo di batteria netta in più (come sta succedendo): termico usato pochissimo e con consumi ed emissioni inarrivabili per qualsiasi termica, consumi elettrici molto vicini ai consumi delle BEV, autonomie elettriche tali da soddisfare gran parte dei bisogni della media italiana senza inquinare, libertà, a basse emissioni nei (rari) viaggi lunghi, impensabile con una BEV: ti fermi dove vuoi, quando vuoi, se lo vuoi, andando alla velocità che vuoi (limiti permettendo).

      Purtroppo, come detto, la gran parte delle Plug-in sono in mani sbagliate e, come dice giustamente il Sig. Alessandro: “è chi le guida che fa la differenza”.

  2. Imprescindibile avere box e ricaricare ogni sera. Ma con i prezzi ormai alla pari (vedi tiguan vs id4) non capisco proprio il senso di avere una plug in. E lo dico da ex possessore di plug in quindi so di cosa parlo.

  3. Dal momento che in genere la batteria delle ibride plug-in è di piccola capacità, molto spesso viene scaricata totalmente e ricaricata al 100%. Questo, vista la tecnologia delle batterie attuali, non rischia di abbreviare in maniera significativa la durata delle batterie?

    • No, non puoi caricarla al 100%. Nessuna lo fa, credo, neanche nelle BEV (però l’ho letto, non ho una BEV), ma nelle Plug-in non si può mai caricare più dell’80%. Io ho una batteria da 13 kWh, non posso caricare mai più di 10,4 kWh. L’80%, appunto.
      Siccome quando indica di essere scarica, in realtà va ancora in elettrico in alcuni tratti, soprattutto se si è in città, presumo che sia una “roba” tipo 5%-85% o lì attorno. Ma non ne ho alcuna certezza. Quello che è certo è che più di 10,4 kWh non li posso caricare. Su un lordo di 13 (in realtà sul contatore io leggo 10,7: le dispersioni!).

      • La mia BEV con batteria LFP necessita di essere ricaricata al 100% almeno una volta al mese, il produttore suggerisce una volta alla settimana.

        • Buona sera BOB.
          Sicuro che non sia il 100% del netto?
          Anche io carico al 100% indicato. Ma in realtà è l’80% del lordo.
          Magari per una BEV non c’è necessità di questa differenza, ma mi pare strano che non ci sia un netto/lordo anche per voi.
          Però, una BEV non ce l’ho e mi taccio.

  4. Cerco di raccontarvi esperienze di persone a me vicine, che hanno fatto un contratto di noleggio con phev. Primi due casi,fuoristradino segmento c, le due famiglie caricano sempre in strada, non hanno ancora possibilità in garage. Città di Torino, in quasi 3 anni non hanno lamentato l’occupazione abusiva di termiche negli stalli usati… contentissimi, ma dell’’esclusivo uso in elettrico, se e quando si accende il motore termico, son dolori…(a meno dei casi in cui si cerca la prestazione del 4×4, sulle strade di montagna) comunque a parte il meno che sporadico utilizzo in “off road” le volte che hanno fatto tratti stradali importanti , sono stati dolori, i consumi, purtroppo elevatissimi.
    Terzo caso, anche qui nlt, ma di suv di segmento d, in questo caso carica in abitazione quotidiana, utilizzo sempre in elettrico tranne che nei viaggi estivi per raggiungere la Liguria…anche qui se usata come ibrida , i consumi son pesanti. Ora stanno pensando alla prossima, il noleggio sta finendo… la donna della coppia lamenta la paura di rimanere a piedi e il non poter affrontare in emergenza improvvisa se avessero una sola elettrica…. Quindi propenderanno nuovamente per una plugin in…. Non sta né in cielo né in terra, ma sono opinioni personali… a volta difficili da cambiare…

    • Lasciando stare il discorso su noleggio, SUV, fuoristradino, ecc… cioè il peggio per una PHEV, cosa che dimostra che le persone dei suoi esempi hanno fatto un “noleggio” non consapevole (e, sospetto, con auto di un gruppo che non deve fare PHEV granché buone), leggere che si hanno consumi elevatissimi appena finisce la batteria, mi fa veramente trasecolare.
      Ripeto: PHEV non di quel gruppo e meglio se non SUV. Le PHEV di altre marche, da ciò che leggo, la mia compresa, se fai un viaggio di 600 Km, la batteria dura 600 Km. Il sistema, ovviamente, deve consentirlo tramite le impostazioni dell’auto, però l’utilizzatore deve sapere cosa fare.
      Se l’auto Plug-in è ingegnerizzata bene, e se tu sai dare i giusti comandi, i consumi in ibrido sono ottimali e le emissioni molto basse. Meglio di qualsiasi altra termica.
      Non sto a riproporre chili di esempi. Ma io in un viaggio di 600 Km (anzi, 2) ho avuto un consumo di 24 Km/l. Batteria al 50% a metà strada, al 2% all’arrivo.
      Nei miei 3.009 Km totali di autostrada (ne faccio poca), viaggi di varie lunghezze, ho un consumo medio di 29,71 Km/l. Emissioni medie di 80,11 g/Km di CO2. Sono 241 Kg di CO2 totali in tutti i miei viaggi autostradali.
      Una BEV di pari misure della mia ha un delta di emissioni in produzione tra le 3 e le 5 tonnellate in più. Tonnellate, non chili!
      Il resto dell’utilizzo che faccio è sempre a zero emissioni.
      Capisce perché sono trasecolato?

      • Ivano, complimenti per i consumi…
        Sono d’accordo, ma come spesso succede si prende, (che include acquisto/noleggio) l’auto che più piace… magari con qualche sconto aziendale, il che porta a queste scelte…
        Es. la mia piccolina ha batteria da 14,5Kwh, che mi porta a percorrere dagli 80 ai 120 Km per ogni pieno di corrente. (una plug-in con batteria di quella capacità, consuma il doppio di energia per percorrere gli stessi Km)
        Io personalmente, dopo un anno di esperienza, ho scelto anche la seconda auto BEV, proprio per enfatizzare il discorso dell’efficienza, che mi porta a consumare sui 135Wh/Km in uso prevalentemente statale,e ad avere un autonomia di più di 400Km nell’uso normale. cosa che la plug-in per sua natura intrinseca non può purtroppo avere sicuramente.
        Compro energia da fonti rinnovabili certificate, e ho la fortuna (costata cara, anni di preparazione, e lavoro) di poter ricaricare a casa il 95% delle volte, e durante le ore diurne, di parzialmente impiegare il mio FV…
        IMHO, avere un motore termico da utilizzare tre volte l’anno, a questo punto non è da considerarsi un peso? Oltre che raddoppiare i consumi (anche se “solo” elettrici) del veicolo… anche per la manutenzione, la quale deve essere fatta, e, se usando così poco il carburante, può portare anche a dei problemi al sistema di alimentazione… incrostazioni/depositi di impurità… condense di vapori…

        Grazie del confronto e buona giornata

        • Buona sera Fede.
          Sicuro?
          Dunque… consumi elettrici…
          Quest’anno, tutto inverno più questa settimana di primavera (oggi 10°C e pioggia torrenziale), ho un consumo medio di 7,97 Km/kWh (12,55 kWh/100Km). Ho avuto un consumo medio di 7,75 Km/kWh a Gennaio, 7,98 a Febbraio, 8,23 Km/kWh in questo Marzo pazzerello.
          Le ultime 5 cariche, con la mia batteria da 10,4 kWh (ma dopo più di 3 anni immagino che ora saranno meno), mi hanno consentito autonomie di 80 Km (15/03/2024), 82 Km (18/03), 80 Km (21/03), 78 Km (23/03), 79 Km (25/03).
          Auto Station Wagon da 4,7 metri, 1.750 Kg di massa. 600 litri di bagagliaio (una 50ina di litri in meno delle versioni termiche, da qualche parte dovevano mettere la batteria: hanno scelto il posto dove stava il serbatoio, ed il serbatoio è ora sotto il bagagliaio), 1.660 litri a sedili posteriori abbassati. Prestazioni… beh, poco importanti, ma t’assicuro che non dorme, soprattutto in modalità Sport (usata 4 volte nel primo mese, 3 per errore, 23 Km in tutto, 0,1%). Quindi non proprio un fagiolino.
          Quanto ai problemi per il non utilizzo, no problem: il sistema dell’auto, quando lo ritiene necessario, avvia da solo in modo quasi inavvertibile il termico: gira ma non lavora, il carico per la spinta dell’auto lo ha l’elettrico, permettendo al termico di girare e consumare quasi nulla.
          C’è un problema, in effetti, e riguarda la benzina: sono quasi due anni e mezzo che ho fatto il pieno, e 7/8 litri, dopo 17.000 Km percorsi, sono ancora lì. Dovrò aggiungere qualche litro, prima o poi.
          Consumi disastrosi, addirittura doppi?
          Ripeto: sicuro?

          • Tutto ottimo. Davvero. Non è che sono 80 km tutti discesa?? 🙂
            Togliendo il peso di motore/scarico/alimentazione… avresti forse 50kwh di batteria e faresti fare, chissà 500km con il pieno… Skoda sembra essere dai tuoi dati veramente top. Un sistema così efficiente, farebbe faville in esclusiva.
            Ancora una domanda, non è che ti fai trasportare da una bisarca X dei consumi così bassi?
            Pensa che la mia c-zero, d’inverno, con riscaldamento, e temperature intorno allo 0 arriva a malapena a 80km….
            La tua guida penso sia da hipermiler… concedimi almeno questo….

          • PS: La mia è così efficiente che, siccome l’abbiamo comperata in 10, non la producono nemmeno più…
            Nessuno è mai stato così misconosciuto come la mia piccolina!
            Ma Octavia Combi vuol dire grandi numeri in motorizzazione Diesel… è così da sempre!

          • Guardi che 50 kWh di pacco batteria pesano 350 kg… È il peso di un V8….e poi con il plug-in con due minuti di rifornimento faccio 700 km, con l’elettrico per fare 200 km in autostrada a 130 km/h devo fermarmi almeno per mezzora di rifornimento (con una Mod3, in altri casi pure peggio…). Questo è il vantaggio del plug-in, la libertà. E per le nuove generazioni di veicoli (con motori molto piccoli) arriverà anche un’efficienza di molto superiore.

          • PS: ricarica 17 minuti,
            piu 2-3 minuti per le manovre di sosta;

            Model 3 L.R. 2021-2023 con batteria 75 kwh e cerchi 19:

            >> 45-47 kwh per fare 230 km di autostrada a 130km/h

            >> 47 kwh li carica in 17 minuti, caricando da circa 10% a circa 72%, stimati guardando le curve di ricarica

          • È vero ho esagerato…. Siamo sui 150..200Kg… facciamo quindi una batteria nmc da 35Kwh…
            E i conseguenti km di autonomia….

            Ricordo che il tallone d’Achille delle BEV è vero,risulta essere il viaggio autostradale, ma ora comunque gestibile grazie al continuo aumento di colonnine ultra fast.

            Abbiamo già letto/scritto/visto di come alla fine fermarsi una mezz’ora ogni 200km sia anche salutare… ma sicuramente chi ha superpoteri, e non può permettersi di pianificare il viaggio correttamente, potrebbe sopratutto con un veicolo elettrico incorrere in disagi e perdite di tempo.
            Ma forse se il mio lavoro richiede di essere ogni giorno dall’altro capo dell’Italia … poi certo ambiti legati alla produzione industriale, dove serve intervento rapido, non si discute.
            Come diceva sempre Paperone… “il tempo è denaro”

            Personalmente amavo più Paperino… 🙂

            P.s. È vero che la prima produzione di un auto elettrica è molto più impattante in termini di emissioni, ma ricordiamo che tutte le emissioni per la produzione della batteria vengono abbattute quando quella stessa batteria verrà riciclata e permetterà di produrre una nuova batteria per un veicooo 10… 15 anni dopo la sua prima realizzazione (sono ottimista)

          • Tutte no. E si spera che quella BEV venga tenuta per molti anni, o sono dolori per il clima.
            Per la Tesla M3, l’unica che mi interessasse nel 2020, per cui ne ho i dati, a fronte di 4,1 tonnellate per la produzione della sola batteria, oggi e non allora (nel 2020 il “fine vita” per Greenncap non toglieva nulla, ma aggiungeva altre 1,1 tonnellate), Greenncap indica -2 tonnellate. Bene!
            Ne restano da recuperare, solo di batteria, altre due. Ho già detto che a mio avviso non è corretto eliminare oggi qualcosa che, forse, avverrà nel futuro. Forse sia come entità, sia come effettiva azione. Magari non verrà mai rottamata con recupero, perché verrà ceduta all’estero in paesi che non curano questo aspetto. Insomma, è un vaticinio, non un dato di fatto.
            Ricordo che, anche se avverrà in effetti questo riciclo, ad oggi per quella M3, rispetto alla mia, sono state emesse 5 tonnellate in più di CO2, per cui ne restano comunque 3 da recuperare. 3.000.000 di grammi, ed io ho emesso l’altr’anno 0,8 g/Km di CO2, quest’anno ad oggi 0,18 g/Km. Quanti chilometri deve percorrere quella M3 per recuperare il gap di CO2 emessa con la mia con il mio utilizzo?
            Spoiler: un’enormità.

            P.P.S.
            Ho dimenticato di parlare in precedenza di un aspetto importantissimo che rende la mia così efficiente: l’aerodinamica. Tra le migliori in assoluto per auto “normali”.
            È stata studiata con molta cura, al punto da far gestire al sistema un gruppo di paratie mobili posto sul frontale dell’auto. In base a temperatura esterna e velocità, le paratie vengono aperte, chiuse o parzializzate, al fine di proteggere le componenti dei due motori da freddo o caldo eccessivi e, alle velocità più elevate, per deviare i flussi al fine di garantire la migliore penetrazione dell’aria.
            È una cosa molto importante, sia in elettrico, sia in ibrido. Non è un SUV, insomma, ed è molto curata.
            Ciò si aggiunge ad un sistema che gestisce i due motori con estrema intelligenza, perfettamente integrato con i sistemi di bordo, il navigatore in particolare, cosa che permette sia di gestire la batteria per qualunque lunghezza di viaggio, sia di utilizzare i due motori in base al percorso, di cui il sistema conosce persino i cavalcavia, utili per ricaricare la batteria alleviando il carico sul termico nei lunghi viaggi. E poi rettilinei, discese, salite…: conoscendo il percorso, il sistema è in grado di far lavorare i due motori insieme graduando il lavoro di ciascuno in base alla necessità e, dove possibile, spegnere il termico e far lavorare l’elettrico da solo.
            Quasi perfetta come Plug-in! Infatti, come detto, non viene più prodotta!

          • Caro Ivano, dissento sull’esempio dell’ elettrica che viene tenuta per molti anni.
            Per l’ ennesima volta: non c’è nessun problema per chi cambia l’ auto dopo pochi anni a patto che passi di mano e venga utilizzata da altro proprietario fino a fine vita.
            Il caso peggiore in assoluto è la BEV tenuta a lungo da un proprietario che fa pochissimi chilometri…

          • Ciao Leonardo.
            Facciamo due conti? (peccato non poter pubblicare la tabella, scriverei di meno).

            Stabiliamo le regole: la cessione avviene dopo due anni, le emissioni reali indicate da Greenncap, senza voli su mix futuri, oggi, i Km di pareggio sempre di Greenncap, anche questi senza voli futuri, 10.000 Km anno. Tonnellate totali in diminuzione per ogni nuovo acquisto di BEV per i miglioramenti che intervengono.
            Anche i nuovi proprietari dell’usato faranno le stesse cose in sei anni.

            Acquisto nuovo 1:
            20 tonn totali in produzione, gap con una termica nuova di 9 tonn, 90.000 Km per il pareggio (in Greenncap, in qualche caso sono meno, in molti casi di più a parità di dimensioni).
            Dopo due anni, 2 tonnellate recuperate, cessione con 7 tonn da recuperare, 70.000 Km per il pareggio sulle spalle del nuovo proprietario. Se il nuovo proprietario sostituisce una termica, diciamo che restano 5 tonnellate, altrimenti, ne restano 7. Anche lui fa 10.000 all’anno e dopo due anni vende. Si spera che non acquisti una BEV nuova e che acquisti, alla scadenza dei due anni la nuova BEV che sta acquistando il proprietario 1 (o di qualcun altro, ma non cambia).

            Secondo acquisto nuovo.
            18 tonn in produzione, 8 di gap con una termica nuova, 80.000 Km per il pareggio. Dopo 2 anni e 20.000 Km, cessione con 60.000 da recuperare, 2 tonn recuperate, 6 da recuperare. L’usato viene acquistato dal primo proprietario di seconda mano, che cede la sua vettura ad un secondo proprietario di seconda mano, con 5 (o 3) tonn da recuperare.

            Terzo acquisto nuovo.
            16 tonn, 7 di gap, 70.000 Km pareggio, 2 recuperate 5 da recuperare, ecc…

            Quarto acquisto nuovo.
            14 tonn, 6 di gap, 60.000 Km pareggio, 2 recuperate, ecc… fino al terzo proprietario di seconda (in realtà la sua è la quarta) mano.

            Un proprietario di nuove auto BEV, tre successivi acquirenti dell’usato (gli stessi o altri poco importa, ma non devono acquistare nuovo e devono sostituire qualcosa).

            A me vengono 68 tonnellate di emissioni per il nuovo dopo 6 anni e, dopo sei anni, solo 18 tonnellate recuperate.
            Così il bilancio per il clima è un disastro!
            Sperando che le auto non vengano cedute a fine vita in paesi che non ne curano lo smaltimento, dopo sei anni hai un gap di 50 tonnellate tra emissioni nuovo e recuperato se nessuno ricicla auto vecchie, di 30 tonnellate se sostituiscono qualcosa. E se non comprano BEV nuove o altre auto nuove.

            Lo so, è un casino senza una tabella, prova a farla.

            Proprio sicuro che non tenere la BEV fino a recupero compiuto sia un toccasana per l’ambiente?

            Una emissione doppia in produzione rispetto ad una termica, anche se la differenza sta diminuendo, non è facile da recuperare. Se poi si parla di confronti con PHEV usate bene, ciao biglie.

            E se le auto usate vendute sono adoperate come seconda auto e per pochi Km, apriti cielo.

            Non è come dici: sa hai una coscienza ecologica non puoi disinteressarti di cosa accade dopo, “ci pensano gli altri”. Non deve funzionare così, è ecologismo di facciata.
            Io so con precisione quanto mi manca per recuperare il gap in produzione sia con la termica che ho ceduto, sia con la termica nuova che mi hanno proposto (perché me ne sono interessato dopo il primo mese dall’acquisto, guardando ora su Greenncap avrei dati fasulli).
            E, per ecologismo all’eccesso, non considero volutamente che io, in realtà, ho dato indietro due termiche, una di 22 anni, rottamata, ed una di 6, ceduta, e calcolo solo il recupero su una. Ma io ho smesso contemporaneamente 2 emissioni congiunte. Eppure controllo, ad ogni viaggio, al grammo ed al Km, sulla vecchia diesel e su quella che mi avevano proposto, “a che punto sono”.
            E’ un pio desiderio ipotizzare che tutto verrà recuperato dopo, da qualcuno.

          • Ivano, purtroppo stasera non ho modo di ricostruire la tabellina che mi proponi. Ma da una lettura, ammetto superficiale, del tuo commento ho la sensazione che tu abbia stiracchiato un po’ troppo le ipotesi…

          • Ok! Lascia stare i calcoli e la tabella, allora.
            Prima di tutto, pensa a quale debba essere il tipo di raffronto.
            Auto precedente? Auto simile ma termica? La tua auto confrontata con quella di un tuo amico? Quale?
            È importante, perché cambia moltissimo, visto che se sostituisci una termica hai un tipo di riscontro, se sostituisci una BEV hai un altro riscontro, se non sostituisci nulla… beh, un disastro.
            E poi pensa al pianeta.
            Se scegli, ad esempio, la tua BEV confrontata con la termica del tuo amico (spero confrontabile come caratteristiche), vai su Greenncap e trova quanto viene emesso dalle due in produzione. Senza magheggi strani.
            Metti che per la tua, oggi (il dato che trovi non è certamente quello effettivo di quando le avete acquistate se è passato un po’ di tempo), vengano emesse 16 tonnellate di CO2, per la termica del tuo amico, invece, 9 tonnellate.
            Quindi 7 tonnellate da recuperare in tot Km/anni sulla base delle emissioni della termica scelta.
            Poi, chiediti se, per il pianeta, siano da considerare le 7 tonnellate per il recupero.
            O se, invece, recupero o meno, il pianeta non si sia invece già sorbito 25 tonnellate (molte di più se le auto hanno più di un anno: Greenncap non ha uno storico, quelli che vedi sono i dati del momento. Peggio ancora se inserisci un mix futuro, e peggio ancor di più se chiedi che venga applicato alla produzione il bonus futuro ed incerto del riciclo di fine vita).
            Perché il problema è lì. Noi parliamo del recupero delle differenze, per il pianeta è la somma delle produzioni.
            E se sei un ecologista vero, devi sentire la responsabilità di aver fatto emettere quelle 16 tonnellate. Non 7, 16!
            Sono responsabilità tua, non la puoi demandare ad altri per il piacere di avere un’auto nuova, cedendola a chi, comunque, recupererà solo la differenza, se ci riesce, non la usa come seconda auto e se non acquista anche altro.
            Altrimenti è moda e consumismo, non ecologia. Magari cedendo la tua senza aver neppure recuperato la differenza, e magari cambiandola acquistando una BEV con batteria più grossa e, quindi, con la necessità di maggiori emissioni. E, di nuovo, con cosa la raffronti? Se lo fai con la tua BEV di prima è un disastro: nell’utilizzo non recuperi quasi nulla, per definizione.
            L’alterazione del clima è un argomento troppo serio per demandare ad altri le proprie responsabilità.
            Per il pianeta, ogni auto BEV nuova sono oltre 10 tonnellate. L’acquisto di una BEV, a sè stante, non fa del proprietario un ecologista se non ha ben presente questa responsabilità e non si impegna in prima persona per il recupero.
            Io, sto calcolando anche il recupero su tutto quanto ho fatto emettere, e non solo la differenza con le termiche. Un disastro, mi servono ancora oltre 65.000 Km!

          • Caro Ivano, penso che non stiamo dicendo cose diverse, d’altra parte tu sei molto ben documentato. Quello che secondo me ha acceso questa discussione è il concetto di passaggio di proprietà e le sue conseguenze.
            Ho fatto un giro sul sito di GreenCAP e ho provato a mettere a confronto la mia e-Niro 64 kWh (quindi con batteria più grande) e una Toyota C-HR 1.8 (in quanto buon ibrido e paragonabile come veicolo alla mia, anche se mia moglie non sarebbe affatto d’accordo su questa affermazione). Percorrenza media 13.000 km (quella italiana), paese Italia ovviamente, insomma facciamo la media del pollo di Trilussa.
            Mi viene un punto di pareggio appena dopo 5 anni, che per me è sottostimato visto che c’è scritto che hanno usato i consumi WLTP sicuramente sottostimati sia per la Niro che per il C-HR, sempre per la media del pollo. Se sono sottostimati significa che la pendenza delle rette è maggiore, sia per la Niro che per la C-HR, questo dovrebbe portare ancora un po’ indietro il punto di pareggio. Altra fonte di sovrastima è che le emissioni per la Niro negli anni non sarà una retta ma una curva che flette perché il mix di produzione sarà inevitabilmente in riduzione come emissioni di CO2.
            Quello che dico io è che non c’è bisogno di fare ipotesi strampalate circa la rivendita del mezzo purché il mezzo continui a essere utilizzato in sostituzione di uno che ha emissioni maggiori fino a fine vita. Se vendessi la Niro dopo 2 o 3 anni (non lo farò, non sono uscite ancora auto elettriche che mi diano abbastanza vantaggi rispetto al costo che sosterrei) e la acquistasse un altro automobilista in sostituzione di una termica che emette maggiore CO2, la mia Niro continuerebbe la sua missione di riduzione delle emissioni e arrivata al quinto anno inizierebbe a produrre vantaggi indipendentemente dai passaggi di proprietà. Certamente se io comprassi una nuova BEV al posto della Niro sarei “responsabile” delle emissioni necessarie alla sua produzione, ma queste emissioni sono da considerare un “investimento” sulla successiva riduzione che il mio mezzo produrrà nell’arco della sua vita.
            Lasciamo da parte le ipotesi strampalate tipo cambio l’auto dopo 2 anni e il successivo proprietario la cambia dopo altri 2 anni, qui le probabilità si moltiplicano e diventano sempre più piccole, la realtà è che normalmente chi acquista un’auto nuova spesso utilizza le formule a 2 o 3 anni con valore garantito e decide di avere sempre un’auto nuova (quindi non pensa all’ecologia ma alla soddisfazione del piacere personale) continuando a pagare le rate, mentre chi compra un’auto usata recente di solito cerca di “risparmiarsi” la svalutazione iniziale di un’auto nuova e poi di solito la tiene finché non dà problemi sfruttandola il più possibile.
            D’accordo invece al 100% sul fatto che una BEV, soprattutto se con batteria di grande capacità, usata per pochi chilometri all’anno difficilmente arriverebbe al pareggio, ma sempre indipendentemente dal numero di proprietari. Però ci sono ulteriori considerazioni da fare, perché se quei pochi chilometri sono fatti perché si abita in città magari il pareggio di CO2 non c’è ma le emissioni di inquinanti nell’aria che respiriamo sarebbero azzerati (va bene l’ecologismo ma non facciamolo troppo selettivo, il clima è importante ma la salute lo è altrettanto, se non di più!)

          • Buongiorno Leonardo.

            Sicuramente, per la mia incapacità di spiegarmi, non sono riuscito ad evidenziarti il punto, proprio relativo alle conseguenze della precoce sostituzione dell’auto BEV. Che non è assolutamente indolore per il pianeta.
            Ma prima due appunti.

            Dici:
            “…mettere a confronto la mia e-Niro 64 kWh (quindi con batteria più grande) e una Toyota C-HR 1.8 (in quanto buon ibrido…
            …Mi viene un punto di pareggio appena dopo 5 anni, che per me è sottostimato visto che c’è scritto che hanno usato i consumi WLTP…”

            Non so se ho scelto le esatte versioni da te scelte e gli anni di produzione corretti delle due auto, ce ne sono molte indicate. Concettualmente cambia poco però, visto che l’anno di produzione in realtà non è utilizzato, o lo è in maniera minima.
            Per la Toyota dire che è un “buon ibrido”, con una batteria da 1,4 kWh (se la versione che ho scelto è quella giusta)… al massimo è una termica ibridata al minimo che va un po’ meglio di una termica pura. Un buon ibrido è quello che ti fa emettere nulla per ogni utilizzo quotidiano, e pochissimo per gli utilizzi “extra” normalità.
            Comunque, tornando ai dati Greenncap, il pareggio effettivo è oltre i 6 anni, a circa 80.600 Km: ho già spiegato che, ad oggi, non è corretto considerare il fine vita e non va calcolata nessuna riduzione “fine vita” nella produzione: tu quello hai fatto emettere in produzione acquistandola; forse, e sottolineo forse, tra alcuni anni ci sarà quel recupero. Anzi per la verità, se non l’hai comperata ieri, ma qualche anno fa, rispetto alle emissioni in produzione che vedo, cioè 15,5 tonn, dovresti considerare almeno 4 o 5 tonnellate in più, quindi oltre le 20 tonn se, ad esempio, l’hai acquistata nel 2020/2021 (avendo io scaricato i dati di allora, la stessa cosa è successa alla Model 3, che mi piaceva: era 20,5 tonn ad inizio 2021, ora è data per 15,4 tonn, stessa versione. Greenncap cambia i dati di emissione in produzione della medesima auto col passare degli anni. Infatti, la mia, che allora era data per 15,5 tonnellate, ora, che oltretutto non è più prodotta da oltre un anno, la “producono” con 10,4 tonn. Vabbé!
            Facciamo finta che vadano bene i dati di oggi.

            Se le versioni sono corrette, il gap in produzione che risulta è di 6,5 tonnellate. Poi veniamo al punto vero. Altri due appunti.

            Dici:
            “Altra fonte di sovrastima è che le emissioni per la Niro negli anni non sarà una retta ma una curva che flette perché il mix di produzione sarà inevitabilmente in riduzione come emissioni di CO2”.

            No, perché noi stiamo parlando di produzione, già avvenuta, ed anche se sono dati WLTP, la produzione quella è, quello hai fatto emettere quando l’hai acquistata. Ed il mix non deve cambiare o essere quello futuro. Anzi, per quanto detto sopra, qualora si potesse cambiare, si dovrebbe cambiarlo in peggio tornando a quello della data di produzione.

            Dici:
            “Quello che dico io è che non c’è bisogno di fare ipotesi strampalate circa la rivendita del mezzo purché il mezzo continui a essere utilizzato in sostituzione di uno che ha emissioni maggiori fino a fine vita. Se vendessi la Niro dopo 2 o 3 anni (non lo farò, non sono uscite ancora auto elettriche che mi diano abbastanza vantaggi rispetto al costo che sosterrei) e la acquistasse un altro automobilista in sostituzione di una termica che emette maggiore CO2, la mia Niro continuerebbe la sua missione di riduzione delle emissioni e arrivata al quinto anno inizierebbe a produrre vantaggi indipendentemente dai passaggi di proprietà.”

            Ipotesi strampalate. Era un esempio, ma:
            – Nissan Leaf 40 kWh: 2022, Km 26.600;
            – Nissan Leaf 62 kWh: 2022, Km 17.500;
            – 500e berlina 23,5 kWh: 2023, Km 15.400;
            – Peugeot e-2008 Allure: 2021, Km 14.000.

            Sono alcune delle più recenti offerte di vendita pubblicate qui sul sito. Le altre della prima videata sono più o meno attorno ai 50/60.000Km. Quindi tutte a “debito” non saldato. Sarà un’ipotesi strampalata, ma…
            L’ultima della listina qui sopra, la Peugeot e-2008, oggi Greenncap la indica come avente 13 tonnellate in produzione, ma nel 2021 era almeno 4 o 5 tonnellate in più. Proposta in vendita a 14.000Km percorsi!

            E qui vengo al punto (lo dico per l’ultima volta, poi pazienza, fate come volete):
            Il problema è che non ha senso parlare di quello che c’è da recuperare con un’altra auto (e non si capisce bene quale ed il perché della scelta), nel tuo esempio di “sole” 6,5 tonn. Il problema vero è che tu ed il signore della Peugeot avete fatto emettere:
            tu: più di 20 tonnellate se è del 2020/2021,
            lui: oltre 19 tonnellate.
            Quelle tonnellate di CO2 sono già state buttate nell’aria del pianeta. Ed io ho fatto emettere 15,5 tonn (non le attuali 10,4). Quello andrebbe recuperato tenendola il più possibile, al massimo confrontandosi con ciò che si è sostituito.
            Parlare di “missione” per un’auto… se la usi 14.000Km ed hai emesso 19 tonnellate in produzione, la vendi, ne comperi un’altra e fai emetterne altre 15, la missione qual è: ammazzare il pianeta!?
            La “missione” ce l’abbiamo noi, non l’auto, con i nostri comportamenti e con la consapevolezza dei risultati delle nostre azioni. E tenere una BEV poco, con la marea di emissioni che produce quando viene costruita, è una pessima azione per il pianeta. E non puoi confidare nel nuovo acquirente che neppure conosci né sai come la userà. La responsabilità è personale, non demandabile ad altri!

            E c’è ancora una considerazione che ho fatto precedentemente nell’altro post ma che non hai colto, probabilmente per la mia prolissità. Quando hai acquistato la e-Niro hai forse sostituito una termica e, quindi, con le emissioni della tua termica sostituita, che continuano tutta la sua vita, pure peggiorando, puoi calcolare in quanto tempo recupererai il gap e, volendo, anche il recupero totale, e facendo ciò anche utilizzano i nuovi mix (ed è l’unico raffronto sensato, non quello con un’ipotetica altra auto). Sempre che tu ti sia attivato subito per conoscere i dati di allora. Se guardi solo oggi, vengono dati dei numeri senza senso per la tua (e per la mia).
            Ma quando farai emettere altre 15 tonnellate per l’auto nuova (o di più se avrà una batteria maggiore), sostituendo l’attuale elettrica (probabilmente a debito totale non saldato, 20 tonnellate sono un’enormità), come farai a recuperare le emissioni che, con la e-Niro, non hai o hai marginalmente? Continui a riferirti ad una termica “a muzzo”? No, dovrai confrontarti con la tua vecchia (attuale) che, per definizione, emette zero (o quasi). Quindi non recupererai mai, ad ogni acquisto continuerai a far buttare CO2 nell’atmosfera con ancora tutto il pregresso non recuperato a sommarsi (e, passando da BEV a BEV, non recuperabile).

            Acquistare una BEV, se è assolutamente vero che è immediatamente un’ottima cosa per la salute, per il clima la cosa va trattata con molta cura ed attenzione. Almeno allo stato attuale della tecnologia.
            Io, ad esempio, che emetto meno di un grammo al Km con la mia PHEV, quando la sostituirò, se la sostituirò vista la mia età, probabilmente con una BEV, farò certamente un enorme danno al pianeta per il clima. E sono assolutamente certo che chi la acquisterà non la utilizzerà con la mia stessa attenzione (auto usata, magari per essere una seconda auto). Una marea di emissioni per la BEV, che non potrei mai emettere con la mia Plug-in tenendola, neanche se lei ed io campassimo cent’anni.
            Ad ogni nuovo acquisto è certo che emetti molto oltre le 10 tonnellate. Il recupero è invece incerto, dipende da cosa scegli come riferimento e, comunque, è lento e fatto sul delta delle produzioni (e non su quello che hai emesso davvero).
            L’esempio che indicavo quello voleva dire: se emetto 10+10+10 ad ogni acquisto avrò emesso 30, se recupero il delta rapportandomi con qualcosa, pari a 6+6+6, avrò recuperato 18. Ed il resto?
            Non è tutto oro quel che riluce. Vorrei che ne foste coscienti. Però, come detto, il consumismo è quello che è…

            PS:
            “va bene l’ecologismo ma non facciamolo troppo selettivo, il clima è importante ma la salute lo è altrettanto, se non di più!”

            Sai che salute nel momento in cui tutta la Pianura padana e le coste saranno sott’acqua… passando da alluvioni a siccità, e con milioni (miliardi?) di persone che dovranno “traslocare” per sopravvivere. Una pacchia! Le case della collina di Superga, a Torino, saranno vista mare… Venezia verrà visitata da sub (accompagnati) e sottomarini turistici (elettrici).
            Ora ti fa comodo dire che la salute è più importante, cosa che è individualmente vera. Ma mentre per la salute potremo intervenire anche tra cento anni, non c’è una scadenza improrogabile (se non per chi si ammala), per il clima non penso che li abbiamo ancora 100 anni. E fra non molto non sarà più reversibile. Non potremo più fare nulla nemmeno tornando all’età della pietra. Non appena il permafrost inizierà a sciogliersi con decisione (ha già iniziato), fine dei giochi!

            Poi, io non ho figli e fra qualche anno suonerò l’arpa su di una nuvoletta (o scaverò tra le fiamme degli inferi, chissà). Fate voi…

          • Caro Ivano, getto la spugna, probabilmente stiamo guardando la stessa cosa ma da due prospettive diverse.
            Solo una cosa tengo a ribadirla: se guardi il grafico delle emissioni sul sito greencap vedi che c’è lo scalino/one della produzione seguito da una retta che sono le emissioni durante l’utilizzo. Ecco, quella retta non può che essere un’approssimazione grossolana per le BEV perché le emissioni della produzione di energia elettrica sono in discesa e quindi quella retta nella realtà sarà una curva, questo è il motivo per cui parlo di sovrastima.

          • Capisco!
            Penso che argomentare distolga dal nocciolo del problema. Vorrei quindi, se posso, farti quattro domande, per capire:

            1) quante tonnellate di CO2 ritieni di aver fatto emettere in produzione nell’anno in cui l’hai acquistata (non oggi o domani)?;

            2) quante tonnellate di CO2 ritieni di dover recuperare per essere “in pari” col pianeta?;

            3) quale ritieni che sia la logica del recupero o, in altre parole, perché la scelta dell’auto del confronto è caduta sulla Toyota C-HR 1.8, con quale logica (a parte i gusti, ovviamente)?

            4) quando acquisterai la nuova BEV cedendo la tua, quale sarà la tua logica di recupero delle nuove emissioni che farai produrre?

            Ecco, tutto qua. Se vorrai rispondere, credo che potrò farmi un’idea.

            Grazie.

          • Ivano, faccio veramente fatica a cercare di capire dove vuoi andare a parare, una Ibrida dura tanti anni mentre le BEV sono inquinanti perchè uno ne compra una ogni tre anni e hanno un impatto maggiore in produzione? Auto assoluzione della tua PHEV? (come abbiamo già visto su questi schermi, corredato da post infiniti e tabelle excel?)

            L’abbiamo già detto mille volte, sei bravissimo che vai solo in elettrico, ma:
            1- non sei l’utente tipo di una phev, tantissimi studi mostrano come le emissioni medie (quindi tutta la popolazione phev tranne te probabilmente) di una phev sono due-tre volte il dichiarato. Vuoi tenere dei corsi su come usarla, o tagliamo il problema dando direttamente una bev a sta gente?
            2- perchè non ti prendi una BEV se fai tutto in elettrico? Tempo fa dicevi che il motivo era che non ci sono station wagon elettriche, beh adesso c’è vw id.7 tourer (stesso gruppo della tua skoda oltretutto), bmw i5, c’è già da un pò la mg5, e se la importassero in Italia ci sarebbe anche la bellissima (per me) Nio ET5. Non vuoi inquinare cambiandola troppo presto? Ok, aspetta il momento giusto.

            Io la vedo come Leonardo, guardo alla vita utile dell’auto in se, misurata in km totali e non in tempo o in numero di proprietari. Se anche il primo proprietario ci fa 30000 km in tre anni e poi la cambia, quell’auto va in mano a un altro che ne farà magari altri 50000, e cosi via. E spesso quelle auto vanno a sostituire una termica o magari anche una phev, che comunque, ribadiamolo, brucia carburante, poco o tanto che sia, senza possibilità di ridurre il punto di breakeven come invece succede con le BEV man mano che migliora il mix energetico.
            Si consuma a produrle? Certo, come tutte le cose che produciamo, ma si stanno facendo miglioramenti anche in questo, e il riciclo di batterie sta iniziando a prendere piede. Cosa si ricicla di un motore termico che ha bruciato carburante per 300.000 km?

          • Per la verità non assolvo nulla della mia, usata bene o meno.
            Non ne avevo idea (altrimenti non l’avrei presa e sarei rimasto con la mia diesel), l’ho scoperto qui, nei primi mesi, che neppure l’avevo in mano, e già avevo fatto emettere 15,5 tonnellate di CO2.
            Quando mi avete indirizzato su Greenncap e l’ho scoperto, mi è venuto male: l’avevo acquistata per inquinare di meno e, senza neppure averla usata, avevo già fatto buttare in aria un botto di CO2. Dal minuto secondo successivo mi sono preoccupato di capire se avrei mai potuto recuperare e come avrei potuto farlo.
            E me ne sono preoccupato così tanto che ho capito che non bastano quelle 15,5 tonnellate, perché con l’auto precedente ne avevo fatte emettere altre 10,5 (ma era il 2021 quando ho guardato, probabilmente erano di più nel 2015 quando l’avevo acquistata). Solo con le ultime due auto, secondo Greenncap, avevo già fatto emettere 26 tonnellate di CO2. Perché, per il clima, ciò che è stato emesso, è stato emesso, si somma, non si sottrae. E se la seconda auto che ho fatto rottamare non avrebbe più fatto danni, la mia di 6 anni, cjìhe ho ceduto, certamente la sta guidando ora qualcuno, e magari non con la mia attenzione, consumando di più ed emettendo di più di quanto facessi io. E si somma…

            Sono io che non riesco a capire voi! Ma come fate a non preoccuparvi per il fatto di aver fatto emettere più di 20 tonnellate senza neppure usarla (se l’avete da due o tre anni)?
            Anche oggi, secondo Greenncap, in produzione sono emissioni attorno alle 16 tonnellate (contro 8/9 di una termica, 10,5 di una PHEV). Tutto bene?
            Se per acquistarla avete ceduto una termica, siete nella mia stessa situazione, anzi, peggio.
            E voi guardate solo il gap tra qualunque termica a “muzzo” e la vostra (oggi, per altro, con dati non corretti temporalmente se l’avete da più anni). Avete fatto emettere tra la precedente e questa oltre 30 tonnellate di CO2 e calcolate il recupero solo sulla differenza con una termica, con mix futuri, la retta che diventa una curva per cui è sottostimato, il carico del W2W, ecc… 30 tonnellate voi e 26 io! Come le recuperiamo?
            Anche usando il dato peggiore di emissioni fornito dai test di Greenncap per le termiche, di 190 g/Km di CO2, per emettere 30 tonnellate con quella termica bisogna percorrere quasi 160.000 Km.
            Con la mia vecchia diesel, lasciando stare tutti gli aggravi arzigogolati che fate, io usandola in 60.750 Km, ho consumato 2.598,58 litri di gasolio, che mi porta a calcolare una emissione vita auto pari a 113,35 g/Km. Con lei, per emettere 15,5 tonnellate di CO2, come detto le emissioni per costruire la mia PHEV, avrei dovuto fare altri 137.000 Km. Che io non farò mai, per cui io sono molto preoccupato, e mi impegno al massimo per ridurre più che posso il danno fatto.

            Voi no! Vi dichiarate ecologisti “a prescindere”, ma vendete in poco tempo e, per tranquillizzarvi, dite: “quell’auto va in mano a un altro che ne farà magari altri 50000”, oppure “va bene l’ecologismo ma non facciamolo troppo selettivo, il clima è importante ma la salute lo è altrettanto, se non di più!”.
            Ma come? Magari? E che ne sai? E se ci fa 14.000 Km pure lui perché è la seconda auto e poi la vende ad un esportatore e l’auto va in Gambia? Questo modo di pensare non è responsabile.
            Ma poi, il problema, che diventerà irreversibile tra pochi anni, non sono le alterazioni climatiche? Mo’, se vi si fa notare quanto abbiamo emesso per farle produrre, il clima diventa un problema paritetico con quello della salute, per cui va bene cosi?
            E voi sereni e tranquilli su ipotesi del futuro tutte da verificare pur facendo emettere ogni volta una enorme quantità di CO2!?

            Davvero, non vi capisco. E se cerco di capire non posso che pensare che sia un ecologismo di facciata, moda, consumismo. Non si può non esserne preoccupati. Come fate a non esserlo?

            Poi, davvero poco simpaticamente e te lo potevi pure risparmiare, dici:
            “Auto assoluzione della tua PHEV? (come abbiamo già visto su questi schermi, corredato da post infiniti e tabelle excel?)”

            Non è che magari è il contrario? Autogiustificazione con le vostre BEV? Soprattutto, siccome comunque per me le BEV restano una possibile soluzione, tentativo di giustificazione dei vostri comportamenti indifferenti? (per chi le vende ai chilometraggi ridicoli che vediamo in questo sito, poi, per fortuna, ci saranno altri che le terranno lodevolmente fin che ce n’è un pezzo).

            Io le tabelle le faccio per migliorare, e miglioro, come dimostrato visto che ho dimezzato consumi ed ho raddoppiato l’autonomia. Voi, invece, niente tabelle e niente pensieri, come gli struzzi: testa nella sabbia e diamantina convinzione di essere ecologici.
            Mi spiace, non funziona così. E mi dispiace di più che non lo capiate.

          • Ivano, forse ho capito da dove arriva il tuo “incaglio logico”. Ammetto che non ho letto tutto quanto (taglia!!!), ma quando dici

            “Sono io che non riesco a capire voi! Ma come fate a non preoccuparvi per il fatto di aver fatto emettere più di 20 tonnellate senza neppure usarla (se l’avete da due o tre anni)?”

            Tu ragioni come se la CO2 sia eterna, immutabile, e una volta immessa resti a imperitura colpa del responsabile. Allora smettiamo di respirare perchè anche quello emette CO2! Non dobbiamo smettere di emettere CO2, quello lo faremo sempre, lo fanno anche piante e animali; dobbiamo riportare la concentrazione ai livelli pre-industriali, ovvero 350 ppm, contro le 480 attuali (in costante aumento). Detto in altre parole, io non devo emettere zero, devo emettere meno di quanto il pianeta è in grado naturalmente di assorbirne, in modo di invertire la tendenza e abbassare la concentrazione.

            E’ questo che ha incasinato tutto, lo sbilanciamento tra emissioni e cattura: il pianeta ha assorbito milioni di tonnellate di CO2 con alghe e piante durante milioni di anni, che putrefacendo son diventate principalmente petrolio. Ora noi stiamo rimettendo in atmosfera la stessa quantità di CO2 ma in due secoli, e il pianeta non ce la fa a riassorbire la CO2 alla stessa velocità, visto che prima ci ha messo milioni di anni. Per questo oltretutto si parla di sistemi di cattura, e non solo di riduzione delle emissioni.

            Quindi no, non mi sento in colpa per aver prodotto la mia BEV, le mie due PDC, il mio sistema fotovoltaico e altre tecnologie green che uso, perchè il loro bilancio sull’intero ciclo di vita sarà positivo. Ti faccio l’esempio col ftv di casa: 1 kwh prodotto col fotovoltaico evita di immettere in atmosfera tra 0,4 e 0,6 kg di CO2. A marzo, nonostante quasi metà mese di cielo nuvoloso e precipitazioni, ho prodotto quasi 1 mwh, ovvero ho evitato di produrre circa 400 kg di CO2. In un mese. Eppure quell’impianto ha inquinato per essere prodotto. Avrà un punto di pareggio, dopo il quale io starò effettivamente aiutando il pianeta a rientrare del debito di CO2 generato. Stesso ragionamento è applicabile alle pdc e alle bev.

          • “devo emettere meno di quanto il pianeta è in grado naturalmente di assorbirne”

            Vero, ma il gap sta aumentando, soprattutto nei trasporti.
            Mi sono preso la briga di controllare le prime tre pagine di proposte di vendita di BEV qui sul sito (su 6 totali).

            Sono 35 auto, poi mi sono fermato (anche un analista ha un limite).
            Percorrenza media sui 40.000, tenendole mediamente 3 anni (il massimo a 7 anni, una ZOE del 2017, con 35.000 Km, 5.000 Km anno medi, 13,6 Km al giorno medi)
            Il 20% sono proposte avendo percorso meno di 20.000 Km in totale.
            Percorsi poco più di 14.000 Km all’anno di media.
            Una media di 38 Km al giorno. Quindi, considerando che ci sarà qualche viaggio lungo, sono meno di 30 Km al giorno.
            Perché i nuovi acquirenti dovrebbero fare di più di così, soprattutto essendo alta la probabilità che sia una seconda auto?

            Tutto “l’ambiente” per le elettriche (pannelli FV, colonnine di varia potenza, cavi ad alta potenza, ecc…, tutte cose prima non necessarie ed inesistenti), ovviamente auto comprese, sono certamente un ottimo investimento per il futuro, ma per ora sono una botta considerevole di emissioni. Che si unisce al costante disboscamento mondiale ed alla capacità di assorbimento del pianeta che si riduce.

            Se una BEV ora, secondo Greenncap, fa emettere in produzione attorno alle 16 tonnellate ed una termica circa 8 (20 vs 10 nel 2021), ricordo che per emettere 8 tonnellate, con la mia vecchia diesel, avrei dovuto percorrere 71.000 Km. Quasi 9 anni con le mie medie.

            Non mi sembra un buon viatico per l’obiettivo che indichi, soprattutto se le auto vengono vendute dai proprietari a questi chilometraggi (che poi è più o meno la media italiana. Vendute ad altri italiani).

            Io continuo ad essere preoccupato!

            P.S.: Una maggiore sintesi, per un analista, credo che non sia possibile!

        • No guardi, 50 kWh sono proprio 350 kg…. Non deve vedere il peso del singolo elemento, ma quello del pacco completo. Le vetture elettriche, altrimenti sarebbero fuscelli… E non mi sembra proprio.

          Per RS. Ci siamo già confrontati sulla velocità di ricarica.. le consiglio di riguardarsi il sito di Fastned per vedere le EFFETTIVE velocità di ricarica. Per Mod3 il 10/80 ci mette ricarica ad un fattore medio di molto inferiore a 2, per cui siamo a tempistiche vicine ai 30 minuti. E la situazione non migliora di tanto neanche nei supercharger da 300 kW nominali (peraltro rarissimi sul nostro territorio) visto che il fattore di ricarica decresce linearmente.
          Saluti

    • La cosa bella è che tutti i dati /esperienze che stiamo raccontando hanno una base piu che veritiera. Esperienza da hypermiler di Ivano con un’ottima plug in.
      Le mie con le Bev di famiglia ed un uso diciamo a dir poco intenso… dei mezzi.
      Che infatti mi hanno fatto acquistare la seconda bev ,ma con ca 60Kwh di pacco batteria per poter essere usata a tutto tondo.

      Leonardo, io intendo tenere le due bev più che potrò, usandole come sempre… siamo sui 45000km annui tra tutte e due… (purtroppo)
      Questo per provare ad ammortizzare il piu possibile il costo iniziale. E dopo i 4 anni di finanziamento, non avere piu le spese mensili, ma solo le spese assicurative e di eventuale manutenzione…
      Se il veicolo uscirà dalla garanzia indenne , mi aspetto che nel frattempo qualche officina si specializzera nella cura delle batterie zoppe…. e preparate negli interventi al powertrain
      .. vedremo

      Mi piacerebbe poter non usare l’auto, ma vivendo in mezzo alle campagne del nord ovest, mi tocca adoperarla e anche molto…

      Ci siamo. Cosi si fa.
      Grazie a tutti per le vostre esperienze.

  5. Appunto, come è scritto nell’articolo le ibride plug-in devono per loro natura essere caricate TUTTI I GIORNI a casa o al lavoro o al supermercato, NON certo nelle già poche colonnine disponibili necessarie alle BEV. Già caricarle in una colonnina pubblica fa perdere completamente il senso di prendere una ibrida plug-in, ma restringere notevolmente la possibilità di ricarica a chi non ha alternative (BEV) lo trovo paradossale e inopportuno. Che si prendano direttamente una BEV allora.

    • Naturalmente dipende dall’utilizzo e dall’autonomia concessa dalla batteria. Io carico mediamente nel mio garage ogni 3 giorni.
      Una PHEV non va acquistata se non si ha dove caricarla e se l’uso quotidiano è vicino o oltre la sua autonomia. Quella reale, non quella di omologazione. E con ciò non intendo ciò che probabilmente intende lei. Se la si sa usare, l’omologazione può essere “molto stretta”.
      La mia, ad esempio, la danno per 65 Km medi in elettrico. Io ne faccio mediamente 75 in inverno, oltre 80 in estate. Ma bisogna perdere inizialmente un po’ di tempo per capire come usarla al meglio. Se l’ingegnerizzazione del sistema lo consente, ovviamente.

  6. BYD Seal 82 kwh da noi è circa 42.000, soglia incentivi, in Australia è circa 30.000e, in Cina è circa 22.000e

    tempo 3 anni, che si assestano le produzioni locali e gli equilibri commerciali, e forse il prezzo Europeo può raggiungere il prezzo Autraliano?

    per dire che forse hanno non più di 2 anni (?) per vendere una infornata di PHEV.. se la giocano

    • L’auto in assoluto più venduta in Cina non è né la Tesla Model Y né una elettrica della BYD. E’ la BYD BYD Qin Plus DM-i, una plugin, con prezzi che vanno nella forbice €14,210 – €18,100 e autonomia rispettivamente nella forbice 55 – 120 Km. Simile come forme alla BYD Seal (che invece parte da 25000 €). E adesso BYD si appresta a lanciare un altro modello plugin molto simile alla Qin Plus DM-i, ovvero la BYD Qin L.

      Se le auto plugin funzionano bene, alla fine la principale differenza tra una plugin e una bev è che quando finisce la batteria con la plugin continui a viaggiare senza problemi, con la bev devi trovare una colonnina e attendere la ricarica. Se la si guarda pragmaticamente, la differenza è tutta qui: la plugin è una elettrica senza l’ansia del cavo. Certo, c’è la manutenzione del motore a benzina, il bollo, i tagliandi, la minore efficienza, etc. etc. Ma per chi, a torto o a ragione, ha ansia da ricarica, dove le plugin hanno un prezzo congruo si vendono bene.

      Se si guarda il dato di Gennaio in Cina:
      – BEV: 618,000 (+31% anno su anno)
      – PHEV: 362,000 (+80% anno su anno)
      – Totale: 980,737 (+46% anno su anno)
      Le BEV totalmente vendono di più ma la rimonta delle plugin è un dato consistente che non si può ignorare.

      Ma anche in Europa si registra il fenomeno, sebbene qui si parla di appena un +0,1% di quota a favore delle plugin (anno su anno) e -0,1% per le bev (anno su anno).

      • Enzo, credo che nel breve periodo un po’ di rimonta delle plug-in ci sarà ma non per i motivi che dici tu, saranno soprattutto motivi di “incapacità di adattamento”, in particolare nel settore aziendale e nel settore autonoleggio per problemi di incapacità di modificare il modello di business attuale (vedi Hertz) almeno fino a quando non arriveranno le “Tesla”e degli autonoleggi, o peggio ancora le auto a guida autonoma, ma questo discorso ci porta un po’ troppo lontano dall’ argomento di questo articolo.
        Tornando a bomba, mi dispiace ma una plug-in non è una BEV senza ansia da autonomia, anzi il problema delle plug-in è la bassa autonomia in elettrico, come hanno spiegato bene anche altri, alla fine se la vuoi usare in elettrico puro devi stare nel range della batteria da 10-15 kWh e devi avere posto auto disponibile per ricaricare spesso.
        Io con la BEV e chilometraggio medio (15.000 km/anno) carico una o due volte alla settimana (o se torna comodo durante le commissioni e o altri impegni) e posso usarla senza avere un posto auto a disposizione, una plug-in non sarebbe altrettanto comoda per me.
        E non venitemi a dire che adesso non avere il garage e la possibilità di caricare a casa o al lavoro non è più un problema, certo che non lo è, in fondo “basta” andare a benzina, no!?
        Poi ho la vaga sensazione che le plug-in nel medio termine faranno la fine dei motori diesel, saranno convenienti soltanto per chi fa alti chilometraggi e spesso su percorsi molto lunghi.

      • oggi è uscita più completa la news sulla BYD Seal, correggo:

        – la versione da 22k e rotti in Cina ( e credo sia la stessa che in Autsralia costa 30k) ha la batteria Blade da “soli” 61 kwh, mentre con versione con Blade 82 kwh costa qualcosa in più

  7. Non capisco quest’entusiasmo sulle PHEV.
    Mi spiego.
    Lasciando perdere che molte volte una PHEV costa più di una BEV equivalente, abbiamo che per una PHEV come per una BEV è richiesta la disponibilità di un posto auto dove ricaricare o comunque dell’infrastruttura di ricarica pubblica nelle vicinanze. Ora, se ci si lamenta per le le difficoltà che si hanno con le BEV, perché non dovrebbe valere lo stesso per una PHEV?
    Non mi si venga a dire che si può andare ad un distributore per sopperire alla non disponibilità di un punto di ricarica, perché questo vorrebbe dire usare una PHEV in maniera non congrua (visto che l’uso in modalità HEV dovrebbe essere l’eccezione).
    A questo punto se proprio uno non vuole acquistare una BEV allora dovrebbe prendere in considerazione una HEV.
    Io avendo escluso a prescindere una HEV ho di conseguenza saltato a piè pari l’acquisto di una PHEV passando direttamente ad una BEV.

    • Direi corretto, a mo parere questo entusiasmo per le PHEV deriva dalla possibilità di mantenere un motore a scoppio pur facendo credere che il veicolo sia elettrico. Insomma un non senso, o se preferite, un ossimoro.

    • La phev è utile in 2 casi:
      – presenza ma non certezza di una colonnina nel proprio ecosistema (esempio: colonnina solo a lavoro ma forse cambio lavoro o forse l’azienda potrebbe cessarla; colonnina al supermercato e dal barbiere ma se poi trovo il posto occupato?)
      – wallbox in garage ma si fanno trasferte veloci con medie elevate e senza tempo disponibile per le ricariche. In questo caso la phev è perfetta per la città ma quelle poche/frequenti volte che devo fare delle trasferte si va a benzina. Quest’ultima voce è decisamente interessante, durante le trasferte non devi stare a preoccuparti della temperatura esterna, della pioggia, degli stalli occupati abusivamente e vai …

      Sui prezzi che dire, l’ottima Toyota Prius plugin costa 35000 euro oggi con gli incentivi quindi direi che il problema non esiste. Va più forte di una VW ID.3 anche sullo 0-100 e come velocità massima, ha più cavalli, consuma e inquina poco e becca pure gli ecoincentivi delle elettriche. Ho già un amico che l’ha puntata …

      • Cavoli! Alla fine siete riusciti a farvi piacere perfino la Prius, chi l’ avrebbe mai detto! 🤪

          • Se non hai la certezza di ricaricare nel tuo ecosistema è così. E la plugin vale per chi non ha la certezza: se può ricarica, se non può va a benzina. Anche per questo emettono il triplo delle emissioni, evidentemente ci sono persone che non riescono a ricaricare sempre perché nel loro ecosistema ci sono poche colonnine e/o non sempre libere.

    • Infatti una Plug-in NON va acquistata se non si ha un posto per ricaricarla certo e, aggiungo, comodo e protetto. Su questo non c’è dubbio alcuno. Ciò che per una BEV sarebbe meglio, per una PHEV è indispensabile.
      Quanto alla HEV… beh, dipende come sempre dall’utilizzo. Se hai una HEV in grado di andare in elettrico per il 91% dei Km (compreso il mio tragico primo anno, negli ultimi due anni sono al 99,6%) e di fare 3.009 Km di autostrade ad un consumo medio di 29,71 Km/l e con emissioni medie di 80,11 g/Km di CO2, allora fai sicuramente bene a comperarla consentendoti di risparmiare. Altrimenti, risparmi ma ci avveleni.

      • Ivano ti faccio un esempio banale. A casa mia ho il box auto, ma tanti condomini non ce l’hanno. A 200 metri (distanza “a occhio”) da casa c’è una sola colonnina. Chi non ha il garage potrebbe usarla per ricaricare l’auto, è sempre libera. E quindi scegliere una elettrica. Ma che succede se il giorno dopo un altro condominio acquista una elettrica o una plugin? Il mio amico condomino dove ricarica? Sì, forse al supermercato, se ci va …

        Ecco che una plugin può avere senso. Usa la colonnina vicino casa tanto è sempre libera, se la trova occupata ricaricherà al supermercato. Ma se al supermercato non ci va, allora può andare a benzina.

        Avendo invece il box auto, la preferenza principale dovrebbe andare sulla elettrica, accettando di ricaricarla alle colonnine solo quando si fa un viaggio di media/lunga distanza.

        • O forse esattamente il contrario, chi ha la plug-in come detto anche da altri dovrebbe avere possibilità di caricare a casa perché deve farlo spesso (la plug-in alla colonnina tutti i giorni o anche soltanto ogni due voglio vedere in quanti ce la porteranno *) mentre le BEV possono funzionare bene anche con poche ricariche o alla peggio con le ricariche alle colonnine HPC.

          * Prima degli aumenti il problema delle congestioni delle colonnine lo creavano proprio le plug-in che oltretutto caricando a bassa velocità venivano lasciate per mezze giornate o giornate intere ad occupare gli stalli.

        • Buona sera Enzo.
          Io, invece, ti racconto Guerre Stellari.
          Anakin Skywalker (la mia PHEV) viene trovato su Tatooine (concessionaria Skoda) da Qui-Gon Jinn (io) che lo ritiene il probabile Prescelto, colui che porterà equilibrio nella Forza (il giusto bilanciamento tra quella positiva, l’elettrico, seguito con fede dai cavalieri Jedi (BEV), ed il lato oscuro (il termico) usato dai Sith): salute in città per tutti, il meglio per il clima universale viste le basse emissioni in produzione ed in utilizzo, libertà per tutti quando serve a limitati inconvenienti. Ma Anakin Skywalker va “guidato” con sapienza!

          Ti stai impressionando?

          Purtroppo, Qui-Gon Jinn è un gran pigro e, nonostante sia uno spaccamaroni Jedi che continua a fare statistiche di utilizzo perché non vuole inquinare la Forza positiva, scopre che, anche se al Tempio Jedi (Centro Commerciale) di Tatooine, posto a meno di 1.000 metri luce, la ricarica è gratis, col freddo, la pioggia, col caldo, la sera, alla fine preferisce caricare nel tempio sotto casa, chiamato Garage dei Jedi, anche se costa.
          Ed inizia a capire che Anakin Skywalker (la mia PHEV) potrebbe diventare Dart Fener (o, se preferisci la versione originale, Darth Vader), e potrebbe abbracciare, per la sua pigrizia, il lato oscuro della forza: più facile, soddisfacente ed al diavolo tutto il resto: ho l’energia “nera”, potente ed immediata!
          Non so se mi sono capito!

  8. Secondo me le PHEv hanno perso la loro occasione. Più le BEV caleranno di prezzo (ultima e benvenuta la Kona), aumenteranno l’autonomia e l’efficienza più il mercato PHEV si restringerà.
    Io stesso sono andato a vedere la CHR, non male come auto, per 42500€ qualche particolare potevano rifinire meglio, ma alla fine è carina. PICCOLO PROBLEMA 310l di bagagliao. Mia moglie ha detto se facciamo la spesa grossa della settimana non so nemmeno se mi ci stanno le buste.

    Scartata ovviamente.

    Ecco prezzo importante, abitabilità e spazi non certo enormi. Una Megane etech ha 390l di bagagliaio, una Smart #3 370, una MG4 360 un Kona 466l. 310l li ha una eC3, già la R5 è 316 se non ricordo male, in 3,92m di lunghezza non 4,36m.

    Uno può dire scegli la macchina in base al bagaglio? ANCHE ci mancherebbe he dopo 33500€ (9000€ di incentivi) la spesa devo andare a farla con la 308 diesel.
    Prendo la macchina che fa 500Km di un fiato in autostrada e poi le valigie che faccio le spedisco?

    • in elettrico avrebbe 10,2 kwh usabili ( su 13 lordi) per 69 km teorici.. cioè circa 145 wh/km.. nei test trovano tra 140 e 180 wh/km.. insomma nessun miracolo, anzi molte elettriche sono più scorrevoli

      MODALITA’ BAR SPORT ON – PARABREZZA OTTIMO PER GUARDARE LE STELLE

      non capisco il parabrezza sdraiato.. forse è un’auto dimostrativa? cioè fatta per “stupire” e dire “che avveniristica toyota” ma non per essere venduta?

      mi sembra abbastanza folle il parabrezza inclinato ad angoli vicini alla rifrazione ottica come nei prototipi anni 70″..la Carabo di Bertone.. sai che divertimento in casi di luce non ottimale.. alla rifrazione ottica ci metti una pezza con stati di trattamenti ottici al vetro (ma che tolgono trasparenza), ma non alla sporcizia o all’acqua sulla superficie, o al non vedere di lato per i montanti orizzontali.. se devi fare un curva nel traffico cosa fai? consulti il radar?

      un parabrezza così inclinato che non serve neppure all’aerodinamica ( il Cx infatti dicono è peggiarato, ma compensano con una minore sezione frontale; di solito si cerca di fare il contrario, cioè avere più spazio in abitacolo e cx più basso) rispettetto al modello precedente, la parte anteriore alta dell’abitacolo può essere più “avanzata”, con vetro meno inclinati e più spazio interno, migliorando pure il cx perchè allunghi la “coda” dell’abitacolo

      ..insomma bho..tanto per dire “come siamo originali”..però grandissimo premio GAC.. cioè se dopo 100 anni di automobili nessuno lo fa di mettere i parabrezza e i montanti laterali in orizzonatale, e già i design a monovolume fanno storcere il naso, ci sarà un motivo..

      per me per fare i “galli” hanno rovinato un autotelaio dignitoso..la hanno resa quasi invendibile.. forse un feticcio per promuovere gli altri ibridi più massicci e con normali parabrezza ergonomici??

      e già il precedente restailyng aveva qualche segnale di flullato di spigoli..

      a me piaceva la linea sino al 2015..semplice e filante, anche originale, ma senza dover sembrare l’auto dei cartoni animati di mazinga.. non so cosa si fumano nel marketing toyota..

      anche il suv elettrico fatto in collaborazione toyota-subaru.. altro flullato di spigoli.. anche nel nome che non riesco a memorizzare Xkvek21-zuk23.. già non vanno così forte le specifiche tecniche per l’elettrico, se poi ci si mettono a pompare su design stravaganti.. forse hanno degli affezionati del marchio che si comprerebbero qualsisai cosa purchè sia Toyota?

      non potrebbero prendere spunto da Honda, o collaborare con gli studi di design italiani? troppa eleganza, poi non va bene? 🙂

      • Io non ho trovato mezza recensione che abbia criticato la linea del CH-R. Ho un’amica che ha il modello dello scorso anno e vorrebbe passare al nuovo anche se probabilmente andrà su qualcosa di diverso perché adesso ha una nuova esigenza, il traino del caravan che non aveva fino a poco fa. L’auto ha venduto, non deve per forza piacere a tutti

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