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Il tonfo delle vendite Toyota e la guerra alle EV

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La bZ4X, un Suv, prima Toyota elettrica ad arrivare sul mercato.

Il tonfo delle vendite Toyota in Giappone (legato allo scandalo Dahiatsu) e la diffidenza verso l’elettrico fa ancora discutere. Lo dimostrano queste due mail. Vaielettrico risponde. I vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it

il tonfo delle vendite
Il titolo dell’articolo uscito nell’edizione on-line del Corriere della Sera.

Il tonfo delle vendite per lo scandalo Daihatsu: da che pulpito…

“Toyota, tonfo delle vendite in Giappone per lo scandalo Daihatsu. A rischio la leadership“. La fonte è il Corriere della Sera, questo è il link all’articolo. Toyota: sono gli stessi del motore ammazza elettrico… Da quale pulpito! Vi rimando all’articolo per i particolari. Cordiali saluti. Carlo Notarianni, Motta Santa Lucia (Catanzaro).

il tonfo delle vendite
Akio Toyoda, presidente di Toyota Group.

Che errore puntare sull’idrogeno e non sull’elettrico

“Leggo, sulla vostra rivista, dell’ennesima esternazione di Mr. Toyoda. La casa automobilistica, dopo una serie ineguagliabile di cantonate, non sa proprio più cosa fare e dire. Una cosa è certa, in 24 mesi, vedrà erodere pesantemente le sue quote di mercato! Tesla e Renault sono prossime al lancio di due prodotti di volume e di sicuro successo, che lasceranno al palo le cugine ibride di Toyota!!! 

Aver investito tempo e ed enormi quantità di denaro in una follia ingegneristica, l’auto ad idrogeno, l’ha condannata ad un ruolo di comprimario nel comparto dell’auto elettrica. Peraltro, dopo aver sparato a zero sulla propulsione elettrica, voglio vedere come riusciranno a vendere le loro, il giorno che, torto collo, riusciranno a produrle!!!. Io sono un ex funzionario ToyotaGiuseppe Sala

Il tonfo delle vendite: ecco i numeri, Giappone e mondo

Risposta. In effetti i numeri pubblicati dal Corriere fanno un certo effetto, essendo riferiti a un gruppo che ha alle spalle anni di straordinario successo. Si legge che “in febbraio, le vendite di auto Toyota in Giappone hanno registrato una flessione del 33,3%, fermandosi a quasi 104 mila vetture“. E che “a livello globale le vendite sono scese del 6,9% a 719.630 unità“.
Sono comunque numeri di tutto rispetto, ma il gigante giapponese ci ha abituati a ben altre performance. Sia chiaro: noi non vogliamo condurre alcuna campagna, tantomeno nei confronti di un marchio di grande prestigio come Toyota.
Solo non riusciamo a capire questo atteggiamento di sufficienza, se non peggio, nei confronti dell’elettrico. Che, a chi lo ha percorso con convinzione (non solo Tesla, ma anche i cinesi), sta dando soddisfazioni ben maggiori di quanto abbia raccolto la Casa giapponese con l’idrogeno.
– Ricarica perfetta? I consigli di Arera: VIDEO-INTERVISTA

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63 COMMENTI

  1. Oggi 1º aprile il meteo qui in provincia di Teramo ci ha dato una giornata con temperatura inserirvi ai 27º C, raffiche di vento (per fortuna non esagerate) e cielo velato di un grigio da umidità con sole.
    Tutto ciò per dire com’è possibile essere negazionisti sui cambiamenti climatici.
    Tornando l’argomento Toyota, per curiosità sono andato a spulciare i dati tecnici della Yaris Cross e ho appurato che i due motori (termico ed elettrico) in pratica si equivalgono come potenza di picco. A questo punto mi chiedo: perché Toyota non mette in commercio già oggi una versione BEV di questo best seller che hanno? Un po’ come ha fatto il gruppo stellantis che propone la sua piattaforma di segmento B con motorizzazioni termiche, HEV e BEV.
    A mio modesto parere le modifiche da apportare sarebbero poche e il prezzo non si discosterebbe tantissimo dalla versione full hybrid (tra i 30-35 k€ di listino ne verrebbero uno sfracello).
    Peccato che su ostinino a proporre solo termiche, HEV e PHEV.

  2. Rispondo qui a @Davide perchè sotto la sua risposta non mi lascia rispondere.

    Vedi Davide, prima di dire agli ALTRI CHE NON HANNO LETTO bisognerebbe avere l’umiltà DI LEGGERE.
    Il – 6,9% NON è riferito al Giappone, in Giappone ha fatto -33%, il -6,9% è riferito al mercato globale.
    Lo scrivo perché ipotizzo che NON lo sai, il Giappone è IL TERZO MERCATO PER TOYOTA. Il primo sono gli USA 2,2mln, il SECONDO LA CINA 1,9mln, quarto l’EU con 1,2ml.

    E nella risposta di Enzo che IO ho letto, dice che in USA ed EU Toyota è in crescita eppure il 6,9% di oltre 11mln di pezzi fa 770.000, mentre il 33% di 1,67mln fa 550.000.
    Mancano -220.000 pezzi. In EU e USA Toyota è in crescita… ma sempre nella risposta di Enzo (che TU forse NON hai letto) parla di un -06% IN CINA guardacaso il SECONDO MERCATO per Toyota ed è un mercato dove le BEV sono OLTRE il 25% e con le PHEV dovrebbe arrivare intorno al 50%.

    Quindi ripeto la sintesi finale, non vorrei che NON la leggi, se questa cosa dura un mese OK, se invece dura un anno allora la questione è diversa ed altro che dormire sui cuscini.

    Spero che così sia chiaro come ragionamento.

    • forse il paragone con Kodak è più calzante per Nissan; Kodak sviluppò per prima le fotocamere digitali, senza crederci … un po’ come Nissan con la Leaf.

      Toyota ha pagato pegno seguendo la sperimentazione BMW sull’idrogeno (con la flotta di serie 7 ) e restando al palo con quella delle batterie e auto elettriche.
      Il solo Full-hybrid (per quanto ottimo per tanti drivers) non basta a competere con le ultime tecnologie BEV.

    • La borsa, non saprei, a bilancio non siamo andati benissimo.
      Il netto (non il fatturato) nel 2023 è sceso sotto al livello del 2020 (in pieno Covid). Per la precisione è leggermente inferiore a quello del 2014.

  3. Guardavo il video su YouTube della prova di autonomia delle elettriche e vedo Toyota e Lexus essere le ultime due sia per efficienza, sia per “bugia” dei kilometri WLTP dichiarati con un bel -40% dalla realtà. Complimenti. Consiglio Toyota di continuare con la strategia che hanno delineato, gli darà “tante” soddisfazioni in futuro.

    • Il problema ha afflitto le prime versioni, sulla MY2024 dovrebbero essere intervenuti per limitare i danni. Ad ogni modo Toyota se ne importa il giusto delle elettriche al momento: perché dovrebbe entrare nell’arena tutto sangue e perdite delle elettriche quando domina il ben più ampio e remunerativo mercato delle auto con i pistoni? Entrerà nel ring delle elettriche solo quando sarà costretta a farlo, che fretta c’è? Dopotutto quello delle elettriche è un mercato che non premia heritage e brand fidelity, lo dicono i dati e basta vedere le vendite di Nissan e GM (pionieri nell’elettrico con Leaf e Bolt) e confrontarle con quelle di una qualunque startup …

      • Si capisco, resta da vedere se si possa restare così indietro e poi recuperare il terreno perduto senza pagare dazio.

        • E’ quello che mi chiedo io, perchè esiste sicuramente l’affezione al marchio, ma non a livelli di certi brand (BMW, Audi, etc.).
          Sarà anche una strategia (lo sarà?) perfettamente calcolata, magari contano di tenersi l’intera fetta mondiale di ibride quando tutti gli altri produttori saranno passati alle BEV (tanto avranno l’intera Africa, America del Sud e Asia Cina esclusa da alimentare per altri decenni), però si perdono la fascia redditizia… che importa se puoi vendere ogni anno 5 milioni di Yaris Hybrid guadagnandoci 1000$ ognuna quando avresti potuto vendere 1 milione di BEV guadagnandoci la stessa cifra o 5 milioni di BEV guadagnandoci 5 volte tanto…?
          Lo scopriremo vivendo. Diciamo che intanto, almeno, vendono auto che comunque consumano un 20/30% in meno delle altre…

      • Balle. Toyota nel 1996 aveva in mano il mercato dell’elettrico (vedi Prius). Oggi non è in grado di offrire nulla di decente. Intanto sono passati 28 anni: inutilmente dico io. Certo quel visionario all’incontrario di Toyoda, non poteva certo immaginarsi l’arrivo di un alieno come Musk. Ed oggi paga dazio pesantemente.

  4. Toyota non riesce a farle le BEV, tutto qua.
    Almeno sinora, eppure c’ha provato.
    Risultato?
    Si rischiava di perdere le ruote per la strada…o ce lo siamo dimenticati?
    Come può parlarne bene?
    Poi, dico io per l’ennesima volta; le ibride hanno le batterie anch’esse che, guarda caso, non si incendiano mai! Ohibo’…

    • // Risultato? Si rischiava di perdere le ruote per la strada //

      Ah, ok, ti riferisci al richiamo fatto a pochi mesi dall’inizio delle vendite su un problema nuovo che ha afflitto il modello bz4x e che è rimasto solo un problema teorico su carta, senza nessun incidente registrato e che ha riguardato pochissimi modelli in commercio.

      Volessi dedurre che un brand non sa fare auto sulla base di un richiamo, che dovrei dire della Kona e della Ioniq per la quale Hyundai ha dovuto fare un richiamo su oltre 80000 modelli per sostituzione pacco batteria perché andavano a fuoco davvero? Ma si può ragionare così, siamo seri?

  5. Toyota costruisce le macchine migliori al mondo. Se non credono all’elettrìco attualmente, non vuol dire che non le sappiano costruire. Mi piace una casa costruttrice di automobili che spiega apertamente e pubblicamente le sue ragioni e dubbi contro le EV attuali che sono inefficienti, un’alibi per l’ambiente e dei giocattoli per ricchi. Io do al massimo dieci anni alle EV attuali, dopo di che Toyota sarà ancora dove è attualmente cioè al primo posto costruttori mondiali.

  6. mi chiedo se alla nascita tutti abbiamo stipulato un contratto dove si obbliga il firmatario a comprare almeno una volta nella vita una toyota.

    se non è così, saranno liberi di proseguire la loro strada offrendo i mezzi più disparati?
    avranno fatto i loro conti?
    o ne siete azionisti preoccupati?

    dove eravate 30 anni fa quando già offrivano mezzi molto meno inquinanti?
    a comprare vw? 🤦‍♂️

    ci sono già sul mercato elettriche per “ogni” tasca, che vi importa se non c’è toyota?

    mah..

    PS: è sempre bello leggere un rs di turno che definisce “buffonate” i dati di agenzie che non stendono tappeti rossi alle ev, ma le giudicano con lo stesso metro utilizzato per le altre..
    OVVIAMENTE sono no-watt, volt e pure ampere,, senza parlare della legge di ohm!!

  7. Per un non risolvibile problema alla centralina servosterzo della mia Toyota Auris del 2007 mi sono recato in officina Toyota e durante attesa del check-up sono arrivati 3 nuovi clienti interessati a rottamazione + nuova auto per un importo di circa 30k. Nessun accenno alle BEV da parte del rivenditore ma immediata offerta sulla Yaris Hybrid Cross con la “garanzia” che solo in elettrico a una velocità di 70 km/h riuscirebbero a percorrere 75 km tutti i giorni. Altra famiglia ha spiegato che usava auto prevalentemente in.citta eccetto week-end in cui si allontanavano di 100 km da casa e vacanze al sud 1 volta all’anno. Percorrenza media annua 10k km. Entrambi sono usciti con una Yaris X Hybrid con grande gioia del venditore. Mi sono detto “povera Italia. Allo stesso prezzo e con rottamazione avrei preso una BEV risparmiando in tasse e carburante e comodità di viaggio”. A mio avviso le concessionarie usufruendo del vecchio bonus 40% hanno riempito i loro saloni con nuove auto Hybrid e finché non svuoteranno i loro garages nai proporranno Bev. E questo vale per tutte le marche ICE.

    • Ma perché mai avrebbero dovuto proporre la bz4x che rientra negli ecoincentivi a pelo e solo se si fa il finanziamento? Se proponi al cliente il prodotto sbagliato quello scappa. Al momento Toyota non ha un’offerta competitiva per l’elettrico quindi se io fossi un produttore non lo proporrei: o mi entra il cliente che ha le idee precise e mi chiede quel modello o proporrei qualcosa di più competitivo in base anche alle tasche del cliente (uno che ha i soldi per una Yaris mi sembra un cliente diverso da chi ha i soldi per una BZ4X). Il compito di un concessionario non è fare l’energy manager, è vendere i prodotti che ha in casa e fidelizzare la clientela.

  8. Il mercato delle EV sta procedendo (con alti e bassi) verso un 2035 in cui Cina, Europa e una parte di USA saranno dominate da questa tecnologia. Ora, se Toyota non solo dorme sugli allori (come indicano alcuni commenti qua sotto), ma si permette di fare pessime EV e di non convertire le sue produzioni, si troverà naturalmente indietro di una decade, in termini di sviluppo prodotto e soprattutto capacità produttiva.
    Come stanno dolorosamente imparando tutte le case auto legacy, convertire impianti di produzione è lungo, difficile, costoso, richiede la conversione della forza lavoro. Richiede ripensare non solo i modelli, ma soprattutto i processi produttivi (vedasi injection molding/giga casting, sistemi di raffreddamento ottimizzati per le batterie BMS, pompe di calore, per non dire del sistema unboxed che potrebbe essere una rivoluzione).
    Quanto ai conti, Toyota per ora regge, ma se inizia a perdere il 10-15% del mercato, cominciano problemi grossi. Il debito di Toyota è enorme.

    • Ma dove sarebbe il vantaggio competitivo della concorrenza, a parte Tesla? L’infotainment è imbarazzante tranne quando lo comprano da terze parti (Android Automotive), le batterie e i motori li comprano dalle cinesi (e quando li fanno in casa sono costose e certo non ai vertici della tecnologia), chi ha investito in anticipo ha solo fatto enormi voragini nei conti che impiegherà anni a ripianare.

      Il mercato premia chi entra PER ULTIMO perché può partire direttamente con lo stato dell’arte dei processi produttivi. Esempio: Xiaomi è partita adesso e ha il gigacast di Tesla, le Volkswagen elettriche partite prima invece no. Quindi è vincente investire forte solo quando i processi produttivi e la tecnologia saranno maturi per garantire investimenti certi.

      • Buon dì Enzo, il ragionamento che fai sembra filare. Ma c’è un problema, la concorrenza che erode quote di mercato.
        Un’auto e un bene di consumo che dura molti anni, se uno cambia aiuto passando ad altro produttore e si trova bene con ogni probabilità rimarrà con quest’ultimo e questo significa 10 anni almeno. Moltiplica per migliaia e l’azienda che si attarda troppo dovrà chiudere i battenti. Un’azienda che vuole fare attendista ha un solo modo per sopravvivere ed è quello di offrire prodotti a bassissimo prezzo con la vecchia tecnologia e al contempo molto ma molto affidabili e questo purtroppo per i consumatori è irrealizzabile visto che la qualità costa. Se si guarda i mercati odierni ci troviamo al limite della zona d’attesa, le auto termiche iniziano a costare sempre di più e la qualità non cresce di pari passo.
        La fortuna vuole che i prodotti cinesi sono ancora percepiti di bassa qualità ed in alcuni casi lo sono effettivamente (se paragonati anche ad alcuni marchi generalisti europei). Ma quanto potrà durare ancora? Ogni anno che passa porta a prodotti cinesi migliori specie nel campo delle BEV. Quanto potranno resistere le case europee de non investono nelle BEV tirando fuori prodotti interessanti?
        Per me basterebbe uno o due modelli per marca ma che dovrebbero essere competitivi per costo e autonomia, questo farebbe da ai della bilancia.
        Facendo un paragone io molti anni fa comprai un Nokia touch, all’epoca uscirono i primi iPhone, ebbene nel giro di nemmeno 2 anni Nokia perse la battaglia visto che uscirono sul mercato anche i gli Android. Nel mondo delle automobili i coreani sono stati i primi a puntare forte su una gamma ampia di elettriche (Renault si era fermata ad un solo modello la Zoe), ora siamo invasi dai cinesi che sembrano stiano replicando quanto avvenuto con gli Android.

  9. Pensando in generale sembra che alcune grandi Aziende leader di mercato abbiano enormi problemi ad adeguarsi al mondo che cambia.
    Ricordate cosa producevano Nokia ? E Kodak ?
    Ormai anche solo i loro prodotti sembrano ridicoli. Ottimi ma inutili.
    L’industria automobilistica affronta enormi cambiamenti con la maggior difficoltà di avere cicli di sviluppo estremamente lunghi, consolidati e codificati.
    La resistenza al cambiamento è indice secondo me di grande debolezza più che miopia.
    Il futuro raggiungerà queste aziende con sonori schiaffoni, al di là di qualsiasi norma sarà il mercato a coglierle impreparatissime.
    La vedo dura per chi non si da una mossa

    • Aggiungerei che il settore automotive non è assolutamente abituato a questi cambi epocali quindi la possibilità che anche grandi produttori finiscano per farsi trovare impreparati è, purtroppo, ancora maggiore.
      La storia di Toyota, che non è ancora completamente scritta, sarà molto interessante da studiare e capire a transizione avvenuta.

  10. Mah… Toyota ha ragione, secondo me. Le BEV saranno per lungo tempo relegate ad una fascia di mercato inaccessibile per molti.
    E intanto loro hanno record di vendite in Asia, dove le ridicole regole europee non esistono. Possono tranquillamente ignorare i numeri zero virgola delle macchine elettriche in Europa per lungo tempo ancora.
    Quando la tecnologia delle batterie sarà matura, o vi saranno alternative praticabili (non certo l’idrogeno che al momento è solo propaganda) Toyota dirà la sua.

      • Aggiungerei che anche qualora ci fosse una pausa questa sarebbe assolutamente salutare. Sappiamo benissimo che i produttori, seguendo l’esempio di Tesla, hanno aggredito primariamente il mercato premium, rendendo di fatto impossibile una penetrazione oltre certe percentuali. Per crescere d’ora in avanti serviranno auto a prezzi più competitivi e su segmenti più popolari.
        Fortunatamente ci sono ottime notizie che stanno arrivando sul fronte delle batterie, sia per quanto riguarda la disponibilità di nuove chimiche che dal lato dei prezzi in forte discesa, di cui i prossimi modelli dovrebbero poter finalmente beneficiare.
        Se poi pensiamo alle campagne mediatiche e lobbistiche per cercare di arginare il fenomeno, sinceramente non mi preoccupa più di tanto un rallentamento della crescita che è certamente prodromico della forte avanzata che ci sarà con l’ arrivo di modelli più popolari.

      • Vendute più elettriche che diesel “non mhev” in Europa nel 2023.
        Oramai anche mia nonna sa che le diesel andranno allo 0% solo perché i motori diesel sono ormai equipaggiati con un motorino elettrico ridicolo solo per poter dire che sono ibride.
        Ai fini della co2 cambia un 15% scarso rispetto a un diesel “puro”.
        Praticamente fai il gioco delle lobby petrolifere che con questo escamotage fanno credere al popolo che il diesel e il benzina non si vendono più…e tutti sono tranquilli e felici…
        🙂

    • Haha, ormai lei guarda solo nella sua parrocchia quando fuori il mondo sta cambiando a grande velocità.
      Lo sa spero, che la Norvegia ha già fatto la transizione. Dal 2025. On potranno più essere venduti le termiche.
      Altri paesi seguono velocemente. Lei pensa che i costruttori continueranno a produrre termiche solo per il mercato italiano che rimane quello più indietro di tutti.
      Lo sa che nel Portogallo si vendono 3 volte più BEV in percentuale. Anche la Spagna è davanti all’Italia.
      Ha, dimenticavo….Volvo ha appena concluso l’ultimo costruzione del modello diesel (XC90) che è spedito nel loro museo. Finito il Diesel per i svedesi.
      Veda lei come pensa andare avanti.
      Noi proprietari di BEV. On vorremo per niente tornare indietro. Mi dà già un grosso problema quando all’estero devo noleggiare una termica. Il mondo cambia….chi vuole godersi il futuro… c’è già adesso. Altri rimarranno al palo con tutte le disinformazione. Pazienza.

    • Queste sue affermazioni me le segno e vado a riguardare fra 1 anno esatto.
      La Cina viaggia velocemente verso le elettriche ed è (era?) il più grande mercato per Toyota. Saluti

    • veid tu..sono cosi marginali e non desiderate che si chiedono dazi più alti per evitare di importarle e far assestare i prezzi

    • Spero che non è la STESSA AZIENDA (Toyota) che vende 1,9mln di pezzi (3° mercato mondiale) in Cina, quel paese da 30mln di auto/anno dove BEV e PHE già quest’anno do rebbero toccare il 50%… altrimenti “Asia” sarà un parolone.

  11. Mah, finora la strategia Toyota sta pagando. Secondo Reuters, Toyota ha incrementato a febbraio le vendite in Europa di ben il 14% (!!!) e negli USA di ben il 16% (!!!!!) [ https://www.reuters.com/business/autos-transportation/toyotas-global-sales-slide-7-february-led-by-slumps-china-japan-2024-03-28/ ]. C’è stato il crollo in Giappone per via dello scandalo che ha coinvolto Daihatsu (che ha anche sospeso la produzione dei veicoli) mentre in Cina il dato è molto più contenuto, -0.6% per tutto il gruppo correggendo il dato dopo aver considerato che le festività per il nuovo anno cinese quest’anno è capitato a Febbraio. E comunque che in Cina saranno i cinesi a prendersi il 100% del mercato prima o poi è scontato per tutti i produttori, lì la partita è persa, inutile investire.

    Con questi dati, Toyota può dormire su 100 guanciali e godersi l’invidia della concorrenza, più si tiene lontano dal mondo delle auto elettriche più guadagna, anche perché è palese che quel mondo lì è una partita a 2 tra Cina e USA con i primi che al momento sembrano in netto vantaggio. L’idrogeno non conta nulla, ci ha investito 2 spicci e basta e infatti hanno prodotto ad oggi una sola auto e il resto sono giocattoli (che poi, per inciso, anche la Ferrari ha appena brevettato un suo motore ibrido a 6 cilindri a idrogeno, ma con l’idrogeno si gioca e basta). Il mercato è ancora in corso di definizione, difficilissimo prevedere che mercato ci sarà nel 2035, veicoli come la Xiaomi Su7 fanno riflettere, sono in grado di spazzare via qualunque concorrenza. Il futuro è dunque di veicoli supertecnologici, superprestazionali, con autonomie gigantesche e velocità di ricarica rapidissime, il tutto al prezzo di una VW Golf base, ovvero a poco meno di 30000 euro. Nessun costruttore occidentale è in grado di competere in questo sport, qui stanno pensando alla Lancia Y Cassina a 40000 euro o alla Renault 5 a 35000 euro, non c’hanno capito proprio nulla, il futuro gli piomberà addosso come una manganellata sulle gengive …

    • Enzo, da quello che hai scritto alla fine (…manganellata…) mi sembra di aver capito che oramai concordi che le elettriche cinesi cambieranno le carte in tavolo dell’automobilismo, anche se in realtà sotto sotto speri ancora che le BEV non prendano il sopravvento (…il mercato è ancora in corso di definizione …).
      Per me Toyota ha pochi anni per mettersi in salvo, o caccia fuori delle BEV valide come le sue ibride o tra 5 anni subirà un bel taglio nelle vendite.
      Per il 2035 le elezioni alle porte possono cambiare poco le carte in tavolo. L’Europa ha preso degli impegni e non può rimangiarseli dopo l’ulteriore accelerazione della Cina in questa transizione (record di nuovi installazioni di impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili).
      I giochi sono stati aperti agli inizi anni 2000, in Europa si è temporeggiato spalleggiati da metano russo e politica americana, mentre i cinesi hanno iniziato a mettere le basi per la transizione. Con l’ultima tornata di elezioni europee i nostri rappresentanti hanno provato a dare un’accelerazione per recuperare parte del terreno perduto, ma ora le forze conservatrici con le nuove elezioni alle porte vorrebbero mettere un freno. Ecco quel freno potrebbe costarci caro, specie in un paese come l’Italia. I paesi scandinavi non avranno problemi, come d’altronde penso non avrà grossi problemi la Germania. La penisola iberica si è liberata dalla forte dipendenza dalle fonti fossili. Ci rimaniamo noi italiani e qualche paese ex filo sovietico. Enzo, che prospettiva ha l’industria italiana se il costo d’elettricità supera i 9 centesimi di euro quando nella penisola iberica stiamo molte volte sotto il centesimo di euro per un kWh?
      Sarà per questo che ora le fabbriche automobilistiche sono per la maggiore parte localizzate lì o in paesi dell’est europeo con costi energetici sotto i 7 centesimi e manodopera che costa meno di quella spagnola?

      • /// anche se in realtà sotto sotto speri ancora che le BEV non prendano il sopravvento ///

        Bob io l’ho ripetuto molte volte qui dentro ma capisco che è dura da accettare. Io tifo spassionatamente per le auto elettriche ma col vincolo che queste devono darmi di più e non di meno rispetto alle auto a benzina, ovvero, detto in altre parole, non sono disposto a fare compromessi. Siccome sono certo e confidente che le soluzioni tecnologiche per avere auto così esistono, io tifo spassionatamente per queste soluzioni ma mai sarò dell’idea di imporre sacrifici o rinunce a nessuno.

        Un’auto come la Su7 è già metà della risposta: un’auto superperformante, con autonomia infinita, con ricarica superveloce, con prezzo basso. Top, bravi, hanno già vinto. Non a caso è andata sold out per tutto il 2024, non a caso ha già oltre 100000 ordini in 48 ore (a confronto Rivian ha prodotto appena 50000 veicoli l’ultimo anno).

        Ora mancano 2 ulteriori step affinché l’auto elettrica dilaghi anche in Europa:
        – queste auto a questi prezzi devono arrivare qui da noi
        – servono colonnine da 500 kW (come quelle installate a New York) per sfruttare queste potenze (solo per coloro che non hanno un box auto)

        E’ palese che al verificarsi di queste condizioni non esiste più alcun motivo ostativo per non passare all’elettrico. Hai tutto (a meno) senza sacrifici. Da uomo con un background tecnologico per me la scienza è progresso e non rinunce o scomodi compromessi. Quindi non vedo l’ora che altri produttori propongano auto fantastiche come la SU7 a quel prezzo (altro che VW ID.3!!!) e non vedo l’ora che colonnine veloci arrivino in Europa: fino ad allora continuerò a invocare il diritto di chi trova scomodo passare all’elettrico di scegliere un’auto alternativa, ad esempio plugin o erev.

        /// Enzo, che prospettiva ha l’industria italiana se il costo d’elettricità supera i 9 centesimi di euro quando nella penisola iberica stiamo molte volte sotto il centesimo di euro per un kWh? ///

        E’ esattamente quello che penso io, inutile dire che non vengono qui perché noi italiani acquistiamo poche auto elettriche. Da noi non vengono perché gli costa di più, punto.

    • Su7 auto stupenda soprattutto in azzurro, ai prezzi presentati in Cina la comprerei subito, nonostante sia abbastanza agnostico sullelettrico come futuro della mobilità. Resto in attesa delle novità Toyota, ho mezza idea di cambiare la a4 all road, MA non comprerò più nulla del gruppo VW. Stellantis non la prendo nemmeno in considerazione, soprattutto per lo schifo che rappresenta la famiglia agnelli elkhan in Italia.

      • Fabio non ci sarà alcuna novità Toyota se ti riferisci all’articolo sul nuovo motore di Toyota. Non uscirà nulla e se uscirà sarà tra 6 o 7 anni, forse. Toyota sull’idrogeno non presenterà nulla di nuovo perché nessuno sta costruendo la rete di distribuzione e d’altro canto investimenti sul motore termico non hanno senso. Toyota proporrà qualcosa sull’elettrico ma andrà male perché ai produttori tradizionali gli unici spazi concessi saranno quelli momentaneamente lasciati vuoti dagli altri produttori (ad esempio la FT-Se, una nicchia piccolissima), poi anche quegli spazi si andranno esaurendo. Il problema dei produttori tradizionali è che non hanno preparato una controffensiva sul fronte prezzo sufficientemente aggressiva per competere con i nuovi prodotti cinesi e quindi è solo questione di tempo prima che sia game over. Ora tutti sperano nel ban europeo verso i produttori cinesi, è la loro unica possibilità di guadagnare un po’ di tempo, forse qualche annetto ma non di più. L’unica speranza dei produttori tradizionali è che la rete di ricarica resti pessima e lenta com’è adesso: in questo caso chi non ha box auto non vorrà passare alle auto elettriche neanche se gliele regalano. Ovviamente noi dobbiamo tifare per il contrario e sperare, ad esempio, che produttori come Total, IP, Eni dotino quanto prima i loro distributori di colonnine super veloci.

    • Se perde il 6,9% nel mercato globale che invece è in salita… tutto può fare che dormire su 100 cuscini. Ma manco su due.

      Se questo trend dovrebbe co solidarietà vuoldire più 700.000 vendite in meno…

      Sai che svegliata altro che dormire.

      • Come spiega l’articolo, il crollo è dovuto esclusivamente alla riduzione delle vendite in Giappone (e al calendario cinese) e questa forte riduzione è dovuta allo scandalo di Daihatsu, non certo perché i giapponesi hanno iniziato in massa a comprare auto elettriche. Utilizzare lo scandalo di Daihatsu per ricollegarlo alla strategia di Toyota sulla BEV (e quindi invitare Toyota a darsi una svegliata) è una fake news, sono fenomeni completamente scollegati. La strategia di ritardare l’ingresso sulle BEV non ha avuto conseguenze su Toyota che resta il primo produttore al mondo di veicoli con una quota che viene confermata anno dopo anno, passando da 10,74 milioni di veicoli venduti nel 2022 a 11,2 milioni del 2023.

        Tra l’altro, piccola parentesi che mai si ricorda, è il caso di ricordare che Toyota è il brand più virtuoso (ma di gran lunga più virtuoso!) in quanto a emissioni di co2, escludendo i brand 100% elettrici.

        https://www.dataforce.de/wp-content/uploads/24.03.01-Comunicato-stampa-Dataforce.pdf pagina 10.

        Quindi prima di accusare Toyota per la co2 emessa dovete prima prendervela con i gruppi che oggi emettono molta più co2 ovvero tutti gli altri (ad eccezione di Polestar, Smart, Tesla, Lynk&Co, Omoda). Ad oggi Toyota ha emissioni medie di 102 grammi di co2/km contro la media mercato di 121. Volkswagen è a quota 127, Audi 125, MG 149, Mini 132, Kia 123, etc.

        • Sai tutta questa cortina fumogena di chiacchiere per rispondere fave mentre si parlava di CECI.

          Ed i ceci sono un -6,9% di perdita vendite, in un mercato in crescita.

          Il perchè, il per come, la CO2, come fosse antani.
          A nessuno interesserà perché quando si presenteranno le trimestrali. Quella roba vale solo nei forum sul webbe. Chi fa numeri fa nueri, per cui lo ripeto SE è una roba che dura tre settimane OK, ma se la tendenza dovesse avere proseguo per l’anno intero altro che dormire sui cuscini.

          • Dunque.
            Enzo ha giustamente spiegato che il -6,9% si riferisce al mercato giapponese, ma tu non hai né letto l’articolo né letto la risposta di Enzo…pazienza, probabilmente tu conosci la Verità.
            In merito alle trimestrali, direi di dare un occhio all’andamento di borsa di Toyota dell’ultimo anno, ma magari se ti avessero conosciuto prima magari avrebbero fatto di meglio…senza dubbio.
            Saluti.

          • @Davide
            – 6,9% è la perdita sul mercato globale, direi che sei tu che tu che non hai neppure letto il link a Reuters postato da Enzo

  12. Da ex cliente SODDISFATTO toyota , dico solo ..
    peccato !

    io penso che è stata in parte sfortuna ,
    durante la ricerca sulle celle a combustibile per mirai e co. uno spinoff di ricercatori Toyota annunciò di aver trovato la soluzione definitiva per produrre le batterie allo stato solido
    la casa era talmente sicura dei risultati che annunciò in pompa-magna che l’auto a batterie allo stato solido sarebbe stata presentata alle olimpiadi di Tokio qualche anno dopo

    le olimpiadi slittarono di un anno per colpa del covid ..
    ma delle EV con le batterie allo stato solido perse le tracce ..
    in compenso polverone mediatico un anno si e l’altro pure
    su idrogeno imminente ..
    e EV inquinanti ..

    peccato ..
    la Nuova Prius , se fosse stata BEV con un autonomia di 500 km wltp
    avrebbe fatto il botto imho

    • Hai pienamente ragione, gente che apprezza toyota ce n’è tanta e avevano la Leaf, la Prius…. Ora nemmeno i nomi delle loro EV riesci a pronunciare.

      • la Leaf è nissan, anche se sempre giapponese è ..
        la Toyota corolla è stata l’auto più venduta nel mondo per diversi anni
        prima di essere sorpassata all Tesla Model Y

    • Sarebbe stata il top… ma avrebbero dovuto, oltre che mettere le batterie in modo sensato all’interno del pianale, prevedere anche un bagagliaio, che ad oggi… manca.
      Ci si muove in 5, si, ma senza poter portare nulla con sè.
      L’utilità di un veicolo, non è solo nello spostarsi da A a B, diventa efficace quando lo si può fare a tutto tondo, mi sbaglio o non è nemmeno possibile installare un gancio di traino?

      Buona giornata a tutti

  13. La Toyota ha preferito evitare i flop clamorosi di VW, Ford, GM, Stellantis, Hyundai-Kia, Renault-Nissan, e come altre case nobili giapponesi ha valutato il prodotto come non rilevante. Una volta che le tecnologie permetteranno un prodotto flessibile , economico e rilevante come le ICE lo produrrà e farà profitti. D’altronde i numeri sono chiari,le EV vendono in numeri significativi solo in Cina. Negli altri mercati rilevanti esiste una penetrazione marginale ed al massimo si sfiora il 10%. Una certa eccezione può essere l’Europa dove la burocrazia HA IMPOSTO UN PRODOTTO IRRILEVANTE con costosissimi ed inefficaci incentivi e leggi che lasciano il tempo che trovano, vedi le EV “sociali” in Francia imposte da un presidente fallimentare e prossimo ad andarsene. Aprire gli occhi può aiutare ad avere un contatto con la realtà a certi talebani dell’elettrico. Intanto Toyota macina profitti mentre lo sprofondo EV manda a pezzi tedeschi ed americani. La Cina non fa testo. Tutte le compagnie cinesi sono controllare dallo stato e solo una vende con profitto le plug-in, BYD, nessuna vende le EV con profitto ed eccetto i colossi parastatali SAIC, CHERY, GEELY, gli altri sono tutti in fallimento.

    • Luca, indipendentemente da essere favorevoli o no alle BEV, Toyota come tutti i costruttori occidentali (tranne Tesla) scontano un immobilismo negli investimenti verso la mobilità elettrica.
      Immobilismo che costerà caro e favorirà la filiera Cinese. I giapponesi ne pagheranno le conseguenze, i costruttori europei ed americani li stanno già pagando.
      Io da consumatore reputo le BEV non un’imposizione ma una necessità, visto che riduce enormemente il fabbisogno energetico nazionale, fabbisogno che può essere soddisfatto da una produzione nazionale (portando più lavoro agli italiani) cosa che la motorizzazione termica non potrà mai fare (lasciando fuori argomento inquinamento).
      Il problema di Toyota è che ha investito tantissimo sulle HEV/PHEV e FCEV e con ogni probabilità vorrebbero allungare gli utili (sulle ibride) visto che solo da qualche anno staranno guadagnando e vogliono coprire il buco delle FCEV. Non a caso hanno offerto la loro tecnologia anche ad altri costruttori che hanno declinato (eccetto i connazionali).
      Una piccola chicca, in Giappone la Nissan ha avuto un gran successo con la Sakura, una CarKey elettrica.
      Occhio che fuori dall’Europa ci sono altri mercati dove le BEV cinesi sono vendute e ricordo che quest’anno il Brasile ha messo dei dazi alti proprio per scoraggiare i propri connazionali a comprarle.
      Il problema è che con questa transizione ci sono realtà che devono cambiare business e non lo vogliono fare. In alcuni casi queste realtà stanno cercando di mettere in cattiva luce la transizione diffondendo notizie parziali e non proprio veritiere su questa nuova tecnologia. Ora piaccia o no il mondo sta cambiando e chi si attarda diventerà il nuovo terzo mondo.

    • Del suo lungo pistolotto mi soffermo sulla frase urlata ( in maiuscolo)
      Prodotto irrilevante.
      Quale sarebbe il prodotto rilevante che sia sostenibile dal punto di vista efficienza energetica ?
      Lo sa che un litro di benzina contiene 10Khw e può percorrere forse 20km ?
      In tal caso percorre 2km/kwh, spargendo inquinanti che tanto respirano quelli dietro, chissenefrega.
      Una auto elettrica ne percorre tre/quattro volte tanto, senza inquinare.
      I progressi RILEVANTIatti dall’industria automobilistica a motore endotermico in 60 anni quali sono stati ?
      La prima Citroen 2Cv faceva anche 30 km con un litro, e la 500 era ben sopra i 20 km/litro.
      Inquinavano di più ? Vero, ma non è che i motori attuali a freddo , prima che il catalizzatore inizi a funzionare, siano da meno.

    • La Toyota ha un sacco di brevetti per le auto ibride. Ci vuole mangiare finché può e per questo spara a zero sull’elettrico. Andrà a finire come per fiat e co.

    • Hai ragione, hai perfettamente inquadrato la situazione. L’Europa, dove la virata verso l’elettrico è la conseguenza di una visione miope e frettolosa, rappresenta solo una piccola fetta del mercato mondiale dell’auto. Toyota è un marchio globale, il maggiore produttore mondiale con i suoi otre 11 milioni di veicoli nel 2023. Di questi solo 2 milioni sono immatricolati in Giappone, il resto, 9 milioni, sono finiti in giro per il mondo, soprattutto in America (2,6 solo negli USA). In Europa sono intorno agli 800.000 i veicoli Toyota: in crescita del 10% nonostante la frenesia europea per l’elettrico. Sono convinto che Akio Toyoda e Koji Sato sappiano benissimo cosa stanno facendo quando affermano che le auto elettriche arriveranno al massimo ad una quota di mercato del 30%, e che ci sono altri modi, meno ideologici e più sostenibili per raggiungere la neutralità di CO2.
      Negli USA, dove il mercato è lontano dalla frenesia europea per l’auto elettrica, arrivano notizie che dovrebbero portare tutti noi a riflettere un po’.
      Greenercars.org, membro dell’ACEEE, American Council for an Energy-Efficient Economy, ha indagato quale impatto avesse sull’ambiente un’auto, sin dalla fase di produzione, e sono arrivati alla conclusione che la vettura più “verde” è la nuova Toyota Prius Plug-In Hybrid, immessa sul mercato nel 2023, che non è un’auto elettrica; seguono due elettriche: Lexus RZ 300e , Mini Cooper SE. Di Tesla non c’è traccia. Trovate qui la lista completa: https://greenercars.org/greenercars-ratings/

      • Piccola osservazione. Non è che tutti gli 11 milioni prodotti da Toyota siano stati costruiti in Giappone.
        Non ho i numeri ma Toyota ha stabilimenti che riforniscono i vari mercati in loco (nord America, Europa e Cina hanno i loro stabilimenti) dove produce normalmente modelli specifici che vanno incontro ai desideri dei clienti. Caso emblematico sono gli Stati Uniti dove Toyota produce modelli che vende solo lì.
        Sulla notizia che le auto più green in Nord America siano delle ibride, io la vedo per quella che è, ovvero una notizia che può essere valida per la sola situazione americana dove i processi industriali e i consumi civili si appoggiano alla produzione elettrica meno green di quella europea (paese che vai, usanze che trovi) e pertanto rifacendo i compiti a casa in Europa con gli stessi parametri le carte con ogni probabilità saranno invertite. In ogni caso per uno studio favorevole alla ibride ne esistono molti di più che premiano le BEV (anche americani) come molti lettori hanno riportato.
        Lo so che ognuno di noi ci costruiamo la realtà che più ci piace, peccato che la realtà che vale sarà quella che decreterà la sopravvivenza della nostra specie o la nostra scomparsa prematura da questo pianeta.

        • Toyota costruisce auto in tutto il mondo, Europa compresa: ha stabilimenti in Francia, Repubblica Ceca (con Peugeot)…

      • scusa ma quella classifica americana è un buffonata, evito di riscrivere i dettagli tecnici un’altra volta..per esempio considerano migliori elettriche il suv pesante e inefficente Toyota Xvaw45sac.. e sulle ibride hano usato i dati dichairati

        normali tensioni lobbistiche e campagne di comunicazione, così poi chi vuole può farsi il suo cherry-picking

        Toyota è riuscita anche a far ammorbidire le leggi sulle future auto immatricolate in america, nessun complottismo..lo dichirano loro.. in america il lobbismo è dichiarato e vantato; ha fatto alzare un po’ le quote future delle auto a pistoni e ibride, che comunque verranno ridimensionate parecchio con scadenze progressive negl anni, quindo anceh Toyota sa bene che con piffero che le BEV si fermano al 30%, piuttosto è una palla di neve che sta diventando valanga

        vedi tu s è così “spontaneo” questo desiderio del mercato di rimanere alle ICE che tu ipotizzi, se devono fare tutti questi maneggi e sforzi di marketing per rallentare il declino fisiologico.. ci gira intorno tutto il settore Oil e anche alcuni costruttori deboli sull’elettrico

        • Secondo me fa bene a non produrre auto elettriche finché riesce a vendere la Yaris hibrido a 30 e passa m8la euro…

          • hai ragione.. Toyota da imprenditore fa bene a spremere il suo business finché va.. e pure a fare il lobbista per ammorbidire a suo favore le legislazioni future americane sulle auto

            poi da non esperti, non conosciamo i programi industriali, cioè se in realtà non siano relativamente pronti a convertirsi a produrre BEV in quantità

            più che altro ci stiamo “accapigliando” sul blog 🙂 per le dichiarazioni anti Bev che Toyota, o meglio il sue precedente Ceo, dispensa, per la gioia dei nostri piston-heads, e che forse come azienda anche “innovatrice” si potrebbe risparmiare?

            quello che nei discorsi di Toyota mi sfugge, è se non ci sia un sottotesto più specifico, che magari a noi qua sfugge di competizione/confronto con i loro vicini colossi cinesi

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