Il Piano Enel glissa sulla sulla mobilità elettrica: non ce n’è traccia nel documento con le linee-guida 2024-2026. Focus su Italia, efficienza, rinnovabili.
Il piano Enel conferma la svolta: l’auto a batterie non è più prioritaria
Contrordine compagni, c’era da aspettarselo. Dopo l’uscita di due top manager che avevano legato la loro carriera alla mobilità elettrica, Elisabetta Ripa e Francesco Venturini, l’Enel conferma la svolta. Al nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo, a differenza del predecessore Francesco Starace, l’auto elettrica non interessa più di tanto. Lo si deduce per omissioni, visto che nel Piano non si fa neppure cenno a questo settore in cui Enel Group, peraltro, ha investito parecchi soldi. Anche creando una joint-venture con la Volkswagen per le ricariche ad alta potenza, Ewiva. Per i prossimi tre anni Cattaneo ha in mente altro: punta su attività più redditizie delle colonnine per auto elettriche, che ancora richiedono forti investimenti e sono in perdita. Punta forte sull’Italia, in onore al governo sovranista che lo ha nominato, punta sulle rinnovabili. E taglia tutto quello che gli impedisce di portare agli azionisti più profitti di quelli realizzati da Starace, fautore invece di una progressiva internazionalizzazione del gruppo.
Che ne sarà delle reti di ricarica Enel X e Ewiva?
Che ne sarà dunque della rete di Enel X, la più capillare in Italia? È presumibile che la crescita continui a ritmi molto meno sostenuti che in passato. Mantenendo profili tariffari ben più sostenuti della fase pionieristica, quando si cercava di convincere il maggior numero possibile di automobilisti a passare all’elettrico. Del resto il tasso di occupazione delle colonnine resta basso, a causa della mancata crescita di un mercato che solo in Italia non riesce a decollare. Sul piatto delle rinnovabili finiranno invece 12,1 miliardi di investimenti. Ma anche qui con massima attenzione ai margini di profitto. E quindi con “decisioni di investimento più selettive, puntando su eolico onshore, solare e batterie di accumulo, facendo anche leva sul repowering“. Tra il 2024 e il 2026, Enel prevede di realizzare circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutte le aree in cui è presente, grazie a una pipeline di circa 450 GW. (160 GW in fase avanzata).
- Ancora numeri a casaccio sull’auto elettrica. E se a darli è il ministro dell’Ambiente… Il VIDEO di Paolo Mariano
Io lo trovo un piano corretto e vantaggioso per tutti (sì, lo so, so farmi volere bene da tutti). Le colonnine di oggi sono destinate a essere rimpiazzate da quelle di domani che saranno più performanti, meno costose, con plug&play e/o pagamenti con carte e magari anche wireless o con swap. In un mercato che muta e che guarda sempre con più interesse verso la ricarica presso i distributori, una sovrappopolazione di colonnine, nate già datate, rischia di provocare crateri nei bilanci. Per dirne una, negli USA contrordine compagni, stanno passando in massa (sia produttori che colonnine) dal nostro standard CSS2 allo standard NACS, quello di Tesla. Con una spesa non indifferente. E comunque i prezzi dell’elettrico sono destinati a rimanere alti ancora a lungo e noi italiani non abbiamo le tasche dei norvegesi.
L’investimento invece in energie green ha una quantità enorme di vantaggi: intanto meglio arrivare per primi piuttosto che farsi soffiare la piazza da investitori stranieri; ha un beneficio immediato per tutti, a partire dall’ambiente, oltre ad avere il potere di abbassare il costo dell’energia che è uno dei tanti motivi per cui le imprese straniere non vengono ad investire qui da noi.
Volete ulteriori colonnine nonostante il rapporto colonnine / auto è già migliore di quello di altri paesi occidentali? Bene, poi però non piangete se il prezzo al kWh continuerà ad aumentare, o avete confuso Enel per una Onlus?
ma se proprio ora arrivano le compatte da 24.000e, e gli sconti a listino sulle altre
gli vogliamo mettere dei prezzi meno assurdi e stabili sulle colonnine per dare un segnale anche a chi non può ricaricare a casa e a lavoro ?
o vogliamo appunto dare il segnale opposto, fare terrorismo con i prezzi molto alti sulle colonnine (che poi scenderanno perforza, ma intanto fai terrorismo), anche a costo di non farle usare e così non ripagare ancora a lungo l’investimento già fatto ?
“La seconda che hai detto” cit.
L’auto elettrica si sta rivelando il più grande bluff politico degli ultimi anni, è inutile, impossibile da gestire dagli utenti comuni, dannosa per la nostra economia. Sostenuta solo da una parte politica per accaparrarsi voti pur distruggendo il tessuto economico del nostro paese per avere nessun beneficio tangibile
Non è un bluff politico, è un’innovazione tecnica in fase di sviluppo che può convincere o meno, di cui si può discutere pacatamente senza che si butti sempre tutto in caciara, o in politica.
le auto elettriche rubano di notte, importunano la donne, si prendono gli alloggi popolari, è ora di dire basta, non se ne può più!
Sostituisca “elettrica” con “a combustibili fossili” e rilegga 100 volte.
“Sostenuta solo da una parte politica per accaparrarsi voti pur distruggendo il tessuto economico del nostro paese per avere nessun beneficio tangibile” questa è straordinaria.
Totale dissociazione dalla realtà, distorsione completa.
Ci elenchi, cortesemente:
– la parte politica che la sta attivamente sostenendo (io conosco solo la parte politica che la sta attivamente contrastando) e che si sarebbe accaparrata voti;
– la distruzione del tessuto economico quando sarebbe iniziata e quale sia la correlazione con le BEV, in particolare quale quota di mercato della produzione italiana di automobili e di componentistica che sarebbe stata interessata dall’invasione delle BEV che abbiamo in Italia;
Guardi un po’ quante auto venivano prodotte in Italia nel 1990 e quante auto vengono prodotte in Italia nel 2018 (PRIMA che arrivasse Tesla in Italia, per intendersi), le metta in un grafico unendo i puntini e poi argomenti per dimostrare che la crisi dell’automotive italiana sia dovuta alle BEV;
– in cosa consisterebbe l’inutilità e quale sarebbe l’alternativa industrializzabile da attuare nei prossimi 20 anni (nei prossimi 50 no, perchè fra 50 anni avremo superato il punto di non ritorno e ci avvieremo all’estinzione)
– infine faccia un bell’excursus sulle differenze tra l’Italia e la Grecia, Portogallo, Spagna, Romania, Slovenia (noterà che ho scelto i paesi più POTENTI dell’Europa) sulla transizione.
Aspettiamo fiduciosi la sua esaustiva, completa, argomentata e definitiva spiegazione che dimostri all’Italia intera che lei ha perfettamente ragione e ha piena consapevolezza del mondo che la circonda (e sceglie le migliori fonti da cui informarsi).
Dovrebbe andare a pranzo alla trattoria “la semivuota”, li lo tratterebbero come merita e gli dicono chi è, fin dall’ingresso.
Perchè quando è giusto è giusto. 😂
https://youtu.be/Fsap2Tx9pwg?si=9Td7mNA6EKoAxrxQ
Forse l’incipit dell’articolo sarebbe stato più corretto se fosse stato “Contrordine camerati”
PS: le celle agli ioni di sodio (Sodium.Ioin.Battery – SIB ) accelerano
celle e sistemi di accumulo SIB cinesi (Catl ed altri) erano già disponibili su Alibaba da questa estate ( e costano poco, già sono scese a quasi circa come LFP ), oltre a video di persone che hanno comprato delle celle on-line e le testano su youtube, anche i test meccanici di perforazione, si comportano molto bene
ora anche Northvolt, produttore svedese, diciamo europeo, sta per produrre celle agli ioni di litio per accumuli statici, in particolare il tipo con catodo a base di Bianco di Prussia, sono riusciti a emulare CATL , anche la densità energetica è la stessa (160 kwh/kg)
https://northvolt.com/articles/northvolt-sodium-ion/
è un assist ulteriore per le rinnovabili, cioè si potranno fare mix di rinnovabili più semplici, al limite anche una sola (es. fotovoltaico, senza eolico e idroelettrico) aggiungendo batterie in quota più consistente di adesso
le SIB del tipo specifico “Prussian white” usano materiali economici e pare innocui, sono scalabili in grandi quantità, reggono bene al freddo, al caldo, alla scarica a zero volt; i grafici dei test sui campioni garantiscono almeno 2300 cicli, molti anche 4000 (in linea con le LFP che sono già ottimizzate)
costo al kwh dicono che potrà essere portato a 40-60.e al kwh, come riferimento ora le LFP stanno a 70-100.e al Kwh
come materiali usano: sodio, ferro, carbone, azoto, alluminio
non usano la roba costosa: litio, rame, nickel, cobalto, grafite, manganese
Quando l’ho detto io che le batterie al sodio sarebbero state il vero game changer mi hanno detto che sono un cugghiàun
(adesso le spurgate una ad una ehehehehe… 😉 )
ci siamo.. quasi.. perché prima che passino da Alibaba, dove giusto un nerd o qualche utente di nicchia si fida ad aquistare, al venditore patinato Ebay o di un sito di prodotti in italiano, e magari ad essere prodotte in loco, ci possono volere 6 mesi oppure 3 anni
ci sarebbe spazio di intervento per provvedimenti facilitanti di una buona politica energetica nazionale, magari sbaglio ma la vedrei come una priorità molto molto alta
C’era da aspettarselo, le colonnine son spesso vuote, veramente sotto utilizzate, ed ENEL e’ una azienda che deve far profitto, li capisco.
Sicuramente rivedranno i piani quando saranno in giro piu’ macchine elettriche.
Comunque ci sono altri operatori ricchissimi di capitali (vedi ENI e i big dell’automotive) che ne possono approfittare
Al di là di tutto, è veramente curioso che la questione della rete di ricarica glissi in maniera così evidente.
Non foss’altro per fare onore ai soldi già spesi… Non dico ai futuri da spendere, ma quelli già spesi…
Purtroppo.
continuo a rimanere stupito di come da noi i manager (più o meno sempre gli stessi e senza competenza specifica nei settori in cui vengono nominati) di enti e partecipate italiane si scambino tra gli incarichi di loro quasi ogni anno, un po’ come le nomine dei ministri
le chiamano “porte girevoli”, se ricordo bene c’è un festa annuale ad una villa su un lago dove si stabilisce come scambiare tra di loro gli incarichi
vedo qui:
> Laureato in architettura al Politecnico di Milano
> è stato tra l’altro presidente della Fiera di Milano
> direttore generale della Rai
> amministratore delegato di Terna.
> ora amministatore delegato Enel
architetto, starò sbagliando ma mi fa pensare che sia li più come figurina, che come coraggioso analista e decisore di strategie innovative nel settore
la parte sulle rinnovabili suona meglio, ma sembra il minimo sindacale visti i trend con il settore in crescita esplosiva
Starace, ingegnere nucleare, era competente e aveva ampia esperienza in Enel.
Ma non si sarebbe mai piegato ai giochini politici sul nucleare e neppure ai giochini per “reggere il sacco” ai business di ENI tanto cari a questo governo.
Per lui è stato sicuramente meglio lasciare il posto a qualcuno più disposto ad accontentare i desiderata i dal nuovo governo.
Poi ci si chiede perché sembra che tutto intorno a noi tenda ad andare a rotoli.
Dimentichi che è stato pure ad di italo e telecom. Bah, più che una nazione siamo un meme…
a parte che la mia “piccola vendetta” contro ENEL & ENEL X Way l’ho “compiuta” passando ad altri operatori … (non credo di “spostare molto” nel loro bilancio 🤣🤣🤣 )
Spero che almeno ENEL si concentri Veramente (!) sulla produzione più economica (e quindi velocemente redditizia) che c’è: le fonti rinnovabili (FV, Eolico, Idroelettrico, Geotermico etc etc.
Potrebbero vendere ad altri Operatori la rete X-Way (magari ad Elon Mask .. tanto attratto dalle “X” … con la possibilità di subentrare con i caricatori TESLA su “posizioni” già predisposte … sarebbe un affare x entrambi)
eh già … stasera voglio ancora sognare….
Che coincidenza, così è definitivamente confermato il motivo per cui Starace non andava bene.
Maddai! ce ne eravamo già accorti con gli aumenti spropositati degli abbonamenti. La mia tessera EnelX Way è già stata depositata in fondo a qualche cassetto.
Purtroppo in italia comandano gli amici di questo governo.
Che vergogna.
Lasciamo la politica fuori dal forum.
Oltretutto non mi sembra che quelli prima siano stati meglio.
“Lasciamo la politica fuori dal forum.”
Innanzitutto non è un “forum”. E’ una sezione commenti sotto un articolo.
Poi questo commento è proprio quello che vuole la politica. Far credere che si debba “lasciar fuori”.
No. La politica è in ogni cosa. O meglio, ogni cosa è anche politica.
A parte la correzione da maestrino, se vogliamo far scendere il livello a scontro politico…
Che ogni cosa è anche politica è una banalità, ma diverso è criticare per partigianeria. Mi pare che questo governo sia stato regolarmente votato.
Se non ti sta bene fattene una ragione.
Reciproco
Non devo “farmene una ragione”. Se non concordo con il governo sono libero di esprimrlo e, appunto, di non concordare.
Rispetterò le leggi fin quando lo riterrò opportuno, ovviamente. Ma non devo “farmene una ragione”.
Certo il tuo governo regolarmente votato potrà obbligarci tutti a farcene una ragione e a stare zitti e muti a suon di manganellate.. ma non siamo ancora a quel punto.
Quindi continueremo, banalmente, a fare politica in ogni nostra scelta.
Se non ti sta bene, fattene una ragione. 😉
Con il libero mercato, non ci sarà alcuna transizione.
Solo la politica può gestire questo passaggio … del mar rosso. :-))
veramente se c’è una transizione energetica mondiale in corso e se sarà completata è solo al libero mercato
allora:
1. Enel produce energia elettrica
2. Enel ha una diffusissima rete di colonnine elettriche
3. Enel pubblica un documento di linee guida e ignora del tutto questo settore
ma, di grazia, in quale diamine di AZIENDA PRIVATA l’AD sarebbe ancora al suo posto, in un caso del genere?
se Apple pubblicasse linee guida in cui ignora bellamente lo Smartwatch, o l’iPad, che fine farebbe Cook un minuto dopo?
quindi: o Cattaneo è scemo e tutto il consiglio di amministrazione lo segue, livello idiocracy,
oppure c’è una ragione più alta, più alta di Cattaneo, cioè chi lo ha messo lì.
Enel è partecipata pubblica: va bene a tutti che butti i soldi così?
e non c’entra la politica?????
Non è che buttano i soldi, è che l’ordine di scuderia è di mantenere più a lungo le.cose come stanno: il compito di Enel è di mantenere quanto più a lungo possibile in funzione le centrali a gas mentre ENI deve continuare a rifornire di gas le centrali e di carburante il maggior numero di veicoli possibile, anche perché se non si mungono ben bene gli italiani il resto del mondo continuerà a ridurre i consumi e questo è male per ENI che, detto tra noi, non mi pare affannarsi a modificare il proprio modello di business, anzi tutto l’ opposto.
Signori, benvenuti sul Titanic Italia, che l’ orchestra continui a suonare, non c’è nulla di cui preoccuparsi!
abbi pazienza:
installa, e ha installato, decine di migliaia di colonnine per la ricarica elettrica
poi non ha un piano per favorirne l’utilizzo.
io lo chiamo buttare i soldi.
investo in tecnologia e infrastruttura,
poi non vendo il prodotto che ne deriva,
e cerco di venderlo il meno possibile.
se non è buttare i soldi questo…
@marco milanesio
se la diffusione di EV in Italia è in ritardo , non lo è nel resto d’Europa
se non vogliamo i turisti , una delle poche voci in attivo del sistema ..
diGiamolo
@Serena
La più grossa azienda italiana del settore che boicotta la transizione energetica nel settore auto?
Più che lasciare fuori la politica direi che la politca c’è dentro 100 metri sopra il collo.
E la chiamano meritocrazia.
Se non ricordo male il governo Conte ha istituito degli incentivi che funzionavano e pure il bistrattato ed anodo sacrificale di questo governo “110%”.
Poi grazie allo sgambetto di renzi è arrivato draghi e con il suo governo la sensibilità nei confronti dell’elettrico ha iniziato a raffreddarsi.
Poi come non ricordare la prima uscita di Cingolani (ribattezzato Cingoleni) che proclamava: “le auto elettriche non servono, tra 10 anni avremo fusione nucleare e tutte auto ad idrogeno”………..ragazzi un’affermazione che si commenta da sola.
laurea in fisica, un minimo ci capisce su quanto siano affermazioni scorrette, quindi nel suo caso sarebbe un mentire in malafede
Ma Enel non potrebbe ternersi “capra e cavoii” ??
Se è vero questo “Punta forte sull’Italia, in onore al governo sovranista che lo ha nominato, punta sulle rinnovabili.”
quale miglior posto dove fare campi fotovoltaici ..
se non nei parcheggi di grandi aziende private e pubbliche
o MAGARI nei punti di ricarica AUTOSTRADALI che la “cattiva Europa” ci impone di metterle ogni 60 km
campi fotofovoltaci Autostradali , che porebbero essere grandi decine di km lungo i margini delle medesime e non limitarsi ai parcheggi ;
perché non “2 piccioni con una fava” ?
il questi mega parcheggi , il costo delle colonnine sarebbe limitato ,rispetto alla centrale fotovoltaica che avrebbero come “contorno”
troppo semplice ?
o troppo complesso perchè quella “torta” la controlla Eni e i suoi “amici” che gestiscono privatamente le autostrade ..
se è così ..
si può cominciare ,dalle superstrade gestite da ANAS ,
GRA di Roma in primis
o sono troppo ingenuo a ricordare che si può rifare un ponte crollato ,in soli tre anni
se i privati e i loro interessi contro l’interesse pubblico sono PALESEMENTE indifendibili
my 2 cent di speranza dura a morire
Utopia Nello….
ci combatto da una vita io stesso. Mi domando sempre perchè non si riesca a fare un passo in più. E mi dicono che io mi indigno perchè vorrei cose utopiche.
Lo status quo è duro a morire.
E’ molto più facile poi vedere che gli altri “lo fanno” e dire “eh, loro si che sono bravi”.
Ma tanto basta uno swipe sul cellulare e si può passare alla lamentela successiva. E così via.
my 2 cents di disfattismo
rispetto a qualche anno fa, quando per rispermiare si installavano anche pannelli a silicio amorfo a bassa resa, oggi l’ìnstalazione più sgrausa può partire da pannelli con efficenza 18-20%, serve molto meno spazio a parità di elettricità che si ricava
vediamo quanto devono scendere ancora di prezzo prima che la “pressione” ( il vantaggio economico) rompa le varie inerzie a moltiplicare le installazioni; e anche il recente calo di prezzi degli accumuli (dopo la fiammata 110%) aiuta
intanto aspetto con curiosità i dati delle installazioni del 2023, qualcosa si è già mosso