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Il metano dà una mano (ma non all’automobile)

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Gas metano o elettrico? A questa ricorrente domanda, sempre all’origine di accese discussioni, risponde l’amico Ezio Nini, che i nostri lettori già conoscono per alcuni apprezzati interventi sul tema della ricarica e qualche godibile racconto sulle sue esperienze a bordo di auto elettriche. In questo caso ci parla di qualcosa che ben conosce, essendo stato per anni top manager di un primario fornitore di gas.

                                  di Ezio Nini

Un mio ex-collega, che conosce la mia esperienza nel settore del gas naturale (per 9 anni  sono stato membro del comitato istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico per il monitoraggio del sistema gas) e la mia convinzione dell’importanza di questa fonte energetica per la transizione verso la decarbonizzazione, mi ha chiesto se la mia fede nel futuro della mobilità elettrica è anche un’ abiura del mio passato.

La parola abiura mi porta alla mente l’immagine di Galileo, che di fronte all’inquisizione fu costretto a rinnegare le sue convinzioni. Oppure Paolo, che sulla strada di Damasco abbandonò tutte le sue precedenti certezze abbracciando la nuova fede. Non è il mio caso, nessuna abiura.

Il gas serve e servirà al Paese ancora per molti anni. Ma all’uso del gas naturale per l’auto, le moto, per le imbarcazioni da diporto, spiacente, io non ci ho mai creduto; né ieri né oggi. Cercherò di spiegare perché.

La mobilità a metano

Il gas naturale per l’auto non è una invenzione recente. Già negli anni 30 si era diffuso questo combustibile. Negli anni 50, dopo le scoperte da parte dell’ENI di giacimenti in pianura padana, lungo le strade era comune vedere furgoni che montavano sul tetto i serbatoi cilindrici del metano. Le auto montavano i serbatoi nel bagagliaio, dove inevitabilmente riducevano lo spazio per le valige. La diffusione era così capillare che era considerato il principale dei carburanti. Mattei ci credeva, infatti l’Italia ha ancora oggi una rete di distributori di metano tra le più estese in Europa, specie nel nord Italia. Ma perché non è mai decollato il sistema?

Le motivazioni sono le più disparate, ma le principali sono la bassa densità energetica del gas compresso con perdita di potenza, la complessità di impianto, la rarefazione delle stazioni di rifornimento e ovviamente la concorrenza della benzina, che negli anni ’60 era decisamente a buon mercato. Oltretutto, perché adottare soluzioni di mobilità differenti rispetto al resto del mondo, USA in testa?

Un brillante futuro alle spalle

Il gas naturale è utilizzato come sistema ibrido benzina-gas naturale, raramente da solo, non potendo contare su una autonomia notevole. Inoltre il metano  ha sofferto la concorrenza dell’altro sistema ibrido, benzina – GPL, che dalla sua ha serbatoi decisamente meno invasivi, perché non in alta pressione.

Cosa è cambiato da allora?’ Ben poco, fatti salvi alcuni sviluppi tecnologici che consentono di mantenere un buon livello di potenza anche con l’alimentazione a metano, e di ridurre l’ingombro dei serbatoi- Grazie ai materiali compositi, infatti, oggi i serbatoi sono più leggeri e sicuri, integrabili nella struttura dell’auto. Ma questo non è sufficiente per un cambio di passo, tanto più che l’ autonomia non è cresciuta ed è oramai vicina a quella dell’auto elettrica, o addirittura inferiore.

Eppure colossi come SNAM investono milioni di euro in un ampliamento della rete di rifornimento del metano.  Perché? In una fase di rivoluzione del settore gas è logico che ciascun operatore faccia del proprio meglio per preservare o accrescere il proprio mercato,  proteggendo e valorizzando i propri asset. Ma non necessariamente questo è un vantaggio per i consumatori.

Il futuro del metano per la mobilità

Dunque il gas naturale e la mobilità sono destinati a divergere? Si, ma non in termini assoluti: vi è un segmento del mercato della mobilità che difficilmente l’elettrico potrà intercettare: mi riferisco alle navi ad elevato dislocamento, i camion di lunga percorrenza per le tratte internazionali, e infine il traffico ferroviario sulle linee non elettrificate. In questo settore il gasolio è ancora leader incontrastato ma è destinato a essere scalzato proprio dal metano.

Il gas naturale è in grado di mettere in campo l’LNG (Gas Naturale liquefatto), che sebbene sia un fluido criogenico a -160°C, ha un’elevata densità energetica anche a pressione atmosferica.  Questo consente ad un camion di avere un’ autonomia superiore ai 1500 km . LNG, oltre a sostituire il gasolio per questi usi, si presta anche a sostituire il GPL nelle reti di distribuzione isolate. Italgas va in questa direzione per il piano di metanizzazione della Sardegna.

Sul tema della economicità, al netto dell’eventuale carico fiscale e di accise, il metano è assolutamente competitivo, e anche sotto il profilo ambientale batte il gasolio e il GPL.

L’Europa, con norme sempre più restrittive sulle emissioni delle navi, spinge sull’adozione del LNG; peccato che l’Italia sia ancora una volta nel suo stato di cronico ritardo dal punto di vista infrastrutturale. L’Italia ha tre terminali LNG, e nessuno di questi è idoneo ad alimentare la catena logistica LNG a terra. LNG è quindi ancora merce rara, e comunque non destinato al consumo per la mobilità privata.

Confrontando l’auto elettrica e a metano

E il gas compresso per le auto? Gli automobilisti che hanno l’auto a metano fanno i conti con la rarefazione delle stazioni di servizio e la scarsa autonomia, tanto che spesso l’auto non è in funzionamento a metano, ma a benzina.

Per un confronto omogeneo va quindi considerata l’auto ibrida benzina elettrico, con plug-in. La più rilevante differenza è che l’ibrido elettrico ha due motori, che operano in sinergia per migliorare l’efficienza globale dell’autovettura. Anche nella marcia con il motore termico, in frenata, l’auto ibrida elettrica recupera energia e ricarica le batterie, e in gran parte dei modelli la motricità elettrica interviene sul secondo asse della autovettura, trasformando l’auto all’occorrenza in una quattro ruote motrici. L’ibrido elettrico è quindi più efficiente sotto il profilo energetico e più sicuro. Le auto a metano invece, passano da un combustibile all’altro senza alcuna sinergia, e se si considera anche l’energia dissipata nella compressione, ci si rende conto della bassa efficienza complessiva.

Una stazione di servizio di metano

Dal lato del rifornimento la stazione di servizio per l’erogazione del metano, oltre al maggiore costo di gestione, deve affrontare il maggiore costo di realizzazione. L’impianto di rifornimento (sistema di compressione, cooler, serbatoi di stoccaggio, colonna di erogazione) ha un costo superiore a 250.000 euro, cinque volte una colonnina di ricarica rapida. Poi c’è l’allacciamento tra la stazione e il metanodotto più vicino, altri 200.000 – 300.000 euro per km di metanodotto in alta pressione. Per motivi di sicurezza le distanze di rispetto dalle abitazioni sono molto elevate, quindi la sua collocazione non è mai agevole, quasi sempre fuori da aree densamente popolate.

Un combustibile di transizione

Se nel parcheggio sotto casa mia fosse installata una colonnina di ricarica elettrica, sarebbe la benvenuta. Non ci potrebbe stare, grazie al cielo, un distributore di gas metano. Ecco perché ci sono molte più colonnine di ricarica elettrica pubbliche che pistole di rifornimento del gas naturale, che pur conta su oltre 80 anni di storia.

Se considero la Lombardia, ci sono oltre 1134  punti pubblici di ricarica con potenza superiore a 11kW, contro 190 stazioni  di servizio di metano. Va precisato, oltretutto, che i punti di ricarica elettrica sono sempre disponibili, mentre nelle stazioni a metano, senza l’assistenza del personale addetto, non è consentito il rifornimento. Per non parlare della ricarica domestica, possibile e vantaggiosa per l’auto elettrica, severamente vietata dalla legge per il metano.

E poi, perché usare un combustibile di transizione se ormai la soluzione elettrica è già tecnologicamente nelle nostre mani?

Certo, la politica di svendita dei modelli bifuel potrebbe ingolosire gli automobilisti, così come i saldi di fine stagione, ma parafrasando uno slogan pubblicitario di qualche hanno fa, “meditate gente, meditate”.

 

Phoenix
Vesper
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57 COMMENTI

  1. Giro a metano da 30 anni e mi trovo benissimo. Non ho disagi ai rifornimenti ed anzi rimpiangi i tempi in cui ci volevano 20 o 30 minuti per fare il pieno. Era una pausa di relax e di socialità che faceva bene allo spirito. Quindi per l’EV sai gia pronto a riprendere le sane vecchie abitudini Aspetto l’EV anche perchè la qualità di guida è decisamente migliore. Strano che la piacevolezza della guida non venga mai considerata nei parametri d’acquisto. Conosco persone che quando hanno guidato per la prima volta un ibrido in modalità elettrica sono rimaste “folgorate” e le hanno acquistate senza battere ciglio. Confido che prima o poi l’EV andrà di moda nonostante le forti opposizioni di tanti.

  2. Sono in disaccordo, la prima auto che ho utilizzato era un’alfasud 1.2L a metano che effettivamente rappresenta il modello dell’articolo, ha percorso 220.000 km, aveva un’autonomia di 250 km con 68 litri di bombole, poi ho avuto una fiat uno 60s che con 74 litri di bombole aveva un’autonomia di 350 km e percorse 560.000 km, poi una 155 1.8 ts che con 122 litri di bombole aveva un’autonomia di 450 km e percorse 440.000 km, adesso ho una xsara 1.4 del 2000 che con 86 litri di bombole percorre 450 km e ha già 220.000 km quindi mi ritengo abbastanza competente in termini di auto a metano. Esistono delle rudimentali pompe di ricarica domestiche dove con molte ore si riesce a ricaricare l’auto con il metano della rete, anche se ha poco senso, nella mia zona anche i taxi hanno la propria stazione interna di compressione del metano e c’è pieno di distributori. L’ultima novità è la app che ci calcola i percorsi e ci indica i prezzi al kg delle stazioni, gli orari e con il navigatore integrato nello smartphone ti porta direttamente dal metanaro.

  3. Certo che parlare di metano su vai elettrico significa essere alla frutta!
    Il problema non è il metano ma il gasolio o la benzina!
    Fare la guerra al metano è davvero da malati di mente.

    • Continui ad usare toni che per fortuna, qui, nessun altro usa, noi per primi. Ma di quale guerra stai parlando? Noi non facciamo la guerra a nessuno. Né al metano né a benzina e diesel. Esprimiamo pareri e valutazioni, sempre documentate. Se hai dati e valutazioni diverse, facceli sapere, come stanno facendo tanti altri lettori, assolutamente benvenuti.

  4. Francamente, da una rapida lettura, mi pare che nel rapporto si parli solo di motori a benzina e diesel e non di gas naturale, pertanto il riferimento al rapporto mi pare fuori luogo in quanto non si confronta l’alimentazione elettrica con quella a gas naturale.

    A tal proposito aggiungo che l’industria elettrica, invece di perder tempo e di accanirsi contro la soluzione sicuramente più eco-friendly tra i combustibili fossili che è il gas naturale, che rappresenta secondo me la migliore soluzione per una transizione energetica verso combustibili carbon-free, anche considerato che è disponibile il biometano, farebbe bene ad occuparsi dei MILIONI di auto diesel e benzina circolanti che sicuramente pongono problemi assai maggiori all’inquinamento ambientale.

    Invece di alzare le barricate contro quello che dovrebbe essere un partner ideale per affrontare un cammino virtuoso, bisognerebbe collaborare per trovare la soluzione più sostenibile, di buonsenso e anche più economica per le tasche di noi cittadini che alla fine gli investimenti in infrastrutture li dobbiamo pagare di tasca propria.

  5. Guido auto a metano oramai da circa 30 anni ed attualmente in famiglia ne abbiamo due, una Skoda Citigo e una Golf TGI penso quindi di poter prendere parte alla discussione con cognizione di causa.
    Penso che una soluzione unica per la mobilità sostenibile non esista ancora, nonostante la lobby elettrica cerchi di farlo credere. Probabilmente le auto elettriche possono risolvere problemi locali di inquinamento ma non sono ancora adatte a lunghi viaggi a causa della loro limitata autonomia, tempi di ricarica esagerati e scarsità delle colonnine.
    Vorrei correggere alcune inesattezze presenti nell’articolo:
    1) le auto a metano in Italia sono una realtà ben consolidata ed il mercato italiano è ai primi posti nel ranking mondiale. Abbiamo circa 1500 stazioni di rifornimento, in aumento nei prossimi anni grazie anche agli investimenti previsti da primari operatori del settore. Da metanista non ho mai avuto problemi nel rifornimento, basta un minimo di pianificazione…
    2) l’autonomia delle macchine a metano è più che sufficiente, considerato anche che, a differenza delle elettriche, una volta esaurito il combustibile non rimani a piedi, in quanto puoi contare su una riserva di benzina. Con la Citigo arrivo a 320km, con la Golf anche a 420km: sfido a trovare una elettrica che allo stesso prezzo di acquisto delle auto mi garantisca questa autonomia.
    3) le macchine a metano di solito funzionano a metano, non a benzina, non fosse altro per un fattore legato al costo molto minore del combustibile. Quella dell’articolo mi pare un affermazione arbitraria e poco giustificata. Personalmente non mi sognerei mai di andare a benzina, tranne il caso in cui finisca il metano. Faccio presente che il motore delle auto a metano di ultima generazione parte sempre a metano ed è ottimizzato per il metano.
    4) si confronta il costo della stazione di rifornimento a metano che ha di solito più colonnine di ricarica (almeno 4) con il costo di realizzazione della singola colonnina elettrica. Vogliamo poi parlare degli investimenti che stanno a monte della colonnina elettrica che funziona con potenze di picco di 150kW?? Per tali potenze di picco bisogna di conseguenza upgradare la rete di distribuzione e trasmissione. La rete di metano invece è già presente e disponibile senza dover fare grossi investimenti….
    5) si evocano criticità legate alla sicurezza delle stazioni a metano: che dicono le statistiche incidenti a tal proposito? A mia memoria non ricordo di incidenti legati alle stazioni di rifornimento. Invece nella stampa si legge di auto elettriche andate a fuoco…
    6) La ricarica domestica delle auto a metano è possibile ed esistono già minipompe da installare in garage.

    In sostanza: la mobilità a metano è una realtà e lo rimarrà ancora a lungo, quantomeno in sostituzione dei combustibili fossili più inquinanti e sopratutto nei trasporti pubblici cittadini, nel trasporto pesante e navale dove l’LNG gioca un ruolo formidabile in termini ambientali, di costo ed autonomia. La mobilità elettrica deve ancora maturare molto e sopratutto diminuire i costi e migliorare l’autonomia delle auto: fino ad allora rimarrà un mercato di nicchia per pochi amatori.

    Ricordo poi che la presunta maggiore ecologicità delle auto elettriche è tutta da dimostrare, se si considerano tutti i contributi inquinanti dalla costruzione dell’auto (in primis le batterie!!) al suo smantellamento (ancora le batterie…) e all’elettricità usata per la ricarica che non è tutta di origine “green” …Eppoi vogliamo parlare di un argomento così “volgare” ma ahimè sentito dagli automobilisti cioè i costi di acquisto delle auto elettriche e di rifornimento? Quanto costa una auto elettrica con una autonomia decente e quanto costa l’energia elettrica per la ricarica? Vogliamo parlarne??
    Il confronto tra la validità delle due soluzioni lo hanno già fatto gli automobilisti ed i numeri di auto circolanti con le due alimentazioni dimostra chiaramente quale è la scelta più efficiente.

      • Ragazzi, a rovinare la festa alle auto elettriche ci si mettono pure i tedeschi (i Tedeschi!!). l’ADAC (ACI tedesco) ha commissionato uno studio ad un istituto di ricerca che ha calcolato il Life Cycle Analysis (ovvero gli impatti dalla produzione allo smaltimento ivi compresa la produzione del combustibile utilizzato) per auto alimentate con i diversi combustibili ed il loro impatto in termini di CO2, NOx ed emissioni di Metano (CH4). I risultati dello studio sono stati pubblicati recentemente (settembre 2019) Risultato: le macchine elettriche,ahimè, hanno emissioni equivalenti di CO2 superiori a quelle alimentate a metano. Le elettriche saranno in futuro migliori solo in caso di elettricità utilizzata per il loro rifornimento che sia prodotta totalmente in maniera rinnovabile….bisognerà che qualcuno se ne faccia una ragione. Per il momento è così..lascio il link per gli amanti della lingua tedesca. In ogni caso c’è un bel grafico autoesplicativo…

        https://www.adac.de/verkehr/tanken-kraftstoff-antrieb/alternative-antriebe/co2-treibhausgasbilanz-studie/

        • Lo studio che citi, Alessandro, parte dal mix produttivo tedesco dove le rinnovabili superano di poco il 20% e la quota di carbone sfiora il 30. In Italia le Fer sono state il 34,4% l’anno scorso e quest’anno sfioreranno il 40%. Il carbone è sotto il 10% e in via di dismissione. Noi per primi, comunque, sosteniamo che l’obiettivo deve essere rinnovabili al 100%. la direzione è già quella: l’Europa ha stabilito che per il 2050 tutte l’elettricità sarà Fer e tutto il parco auto sarà elettrico.

    • Una piccola chiosa all’ultima riga del tuo commento: se è vero che la selezione la fa il mercato, bene, guarda i dati di vendita: nel periodo gennaio agosto di quest’anno l’elettrico ha fatto +199%, il metano, pur presente da 50 anni in Italia, ha perso un altro 30,8.

      • Genio! Cribbio davvero un genio! +199% di nulla ci vuol poco a farlo grazie a 6.000€ di inventivi statali! Ma il cervello ogni tanto lo collegate?

        • Vacci piano, Maurizio. Gli incentivi ci sono anche per il metano, seppur più contenuti. Nonostante ciò (ed è questo il dato interessante), le vendite del metano continuano a precipitare. A quota 20 mila circa (primi 8 mesi) i volumi non sono poi tanto superiori a quelle dell’Ev che sono state 9.888.

          • Non ci sono incentivi nazionali per il metano! Ci sono solo piccoli incentivi locali ma che non hanno di certo il potere di quelli nazionali. Inoltre gli incentivi metano non hanno mai raggiunto la ragguardevole cifra di 6.000€ cad.

  6. Io trovo l’articolo particolarmente fazioso e ricco di errori sul motore a metano comunque: Dal quotidiano Energia pochi giorni fa: La mobilità più rispettosa dell’ambiente non è elettrica ma a metano. Questo, almeno, stando a un recente studio commissionato all’istituto Joanneum Research dal principale automobile club tedesco, Adac, che ha considerato non solo le emissioni durante l’utilizzo ma sull’intero ciclo di vita del veicolo, dalla produzione fino allo smaltimento (Well-to-Tank e Tank-to-Wheel).

    Lo studio ha valutato le emissioni di CO2, NOx e CH4, giungendo alla conclusione che i veicoli a minore impatto per il clima sono – appunto – quelli a Cng, seguiti praticamente a pari merito dalle auto elettriche e diesel. Fanalino di coda le vetture a benzina.

    In pratica, sottolinea Adac, in termini di performance ambientale solo i mezzi a idrogeno e quelli elettrici alimentati con energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili possono fare meglio dei veicoli a gas.

    Considerando il mix energetico tedesco (nel 2018 carbone e lignite 35,4%, gas 12,9%, Fer 4,9%, nucleare 11,8%), lo studio evidenzia che l’impatto ambientale delle e-car diventa inferiore a quello delle auto diesel solo dopo una percorrenza di 219.000 km e mai nel caso del metano, principalmente a causa dell’inquinamento generato dalla produzione delle batterie. A un’auto elettrica alimentata esclusivamente da Fer bastano invece 40.500 km per superare il diesel e 48.000 il Cng, ma il sorpasso non avviene mai se il carburante utilizzato è biometano.

    • Infatti: l’obiettivo europeo al 2050 è produrre energia Fer al 100% e convertire in elettrico tutto il parco auto. Già oggi, comunque, in Italia, l’elettricità è prodotta al 35% da Fer, al 50% circa da gas naturale e meno del 10% da carbone (in via di dismissione). Il biometano è un prodotto residuale: non potrà mai coprire più di una quota marginale del fabbisogno.

    • Ho dei dubbi su questi studi (di parte) che riportano che il metano e il diesel emettono quanto elettrica, ma li considerano i costi ecologici di estrazione e trasporto ? Poi una termica brucia anche olio durante uso , almeno 1kg ogni 10000km , se non qualcuna di quelle che circolano anche 1kg ogni 1000km , si vedono dei diesel e benzina fumare come stufe …..

  7. 3 auto a gas e d una a metano in famiglia…ovviamente interessato all’elettrico ma per ora perplesso.
    Leggo che a breve l’autonomia delle batterie potrebbe addirittura raddoppiare grazie alle nuove tecnologie. A quel punto si risolverebbe un gran problema che è quello di cui tutti parlano quando si tocca l’argomento.
    Rimangono però i consumi perchè a occhio non sono proprio irrisori come potrebbero sembrare e come a mio parere la maggior parte di persone pensano.
    Non tutti hanno la possibilità di caricare l’auto a casa, avere i fotovoltaici e 6Kw di contatore che sono le 3 condizioni mi pare di capire necessarie per poter pensare all’elettrico.
    Io avrei al momento questa possibilità, ma penso a chi abita in alloggio e deve appoggiarsi alla colonnina con costi che al momento pare siano comunque alti.
    La mia impressione, magari scontata per qualcuno, è che l’utente finale non avrà nessun vantaggio economico nel passare all’elettrico. Il mercato è già calcolato affinchè alla fine una famiglia media spenderà sempre gli stessi soldi per muoversi… .

  8. I distributori a Roma ci sono eccome… Io ne ho 3 nel raggio di 3 km da casa mia, di cui 2 dentro il Raccordo a 0,99 €/kg.
    Mai successo da un anno a questa parte di trovare fuori uso distributori segnalati nell’app.
    Bollo pari a 37,00 € per una Polo
    Fate voi…

  9. Con la mia Seat Mii Ecofuel faccio oltre 400 km con 12 euro circa. A volte arrivo a 450 km con guida normale e a volte aggressiva. Ho speso 13700 euro full optional, il cambio bombole costa 50 euro ogni 4 anni. Spese per manutenzione irrisori, come per bollo e assicurazione. Le bombole non si esauriscono dopo otto anni. Io non cambio auto ogni otto anni, sono operaio. La vedo lunga per l’esplosione di vendite dell’auto elettrica.

  10. NON SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO io ho 2 panda a metano e sono Favolose!!! Non consumano niente con 12 euro 320 Km circa si va sui 25 Km Kg con una guida tranquilla.
    Se vai a 130 sull autostrada ovvio che consumi un po di più.
    Poi pensavo che avesse grossi problemi in salita. NIENTAFFATTO sale anche in 4 persone in modo brillante grazie al turbo.
    Invito il signore a provare la PANDA poi ne riparliamo.
    TUTTI E DICO TUTTI quando sono montati sulla panda sono rimasti stupiti.
    La credenza popolare che con il metano si perde non è vera
    Io ho avuto anche una golf a metano stessa cosa favolosa
    Il problema è che con 35 euro fai 1000 km e questo sicuramente è osteggiato. E poi una cosa VERGOGNOSA. In Svizzera e Francia ci sono i distributori self service del matano. Stupito ho chiesto al gestore svizzero al che mi ha detto che loro hanno dei distributori moderni e noi dei vecchi catorci. Questo agevolerebbe molto e minimizzerebbe il fatto che ce ne sono ancora pochi.
    Io molto spesso andavo da Barberino mugello a Talamona. Perfetto: pieno metano a Barberino, poi ripieno a Parma in autostrada e arrivo a Talamona ri pieno a traona. Tutto a metano
    Quindi avanti con il Metano fino all elettrico ma quando sarà consolidato.
    Spero di essere stato CHIARO.
    ANDREA BALUGANTI

    • Andrea, lei è stato chiarissimo. Anch’io ho guidato per mesi la Panda a metano di mio padre e concordo con lei. Ma mi creda: anche sull’auto elettrica girano tante bufale e troppi pregiudizi, Ne provi una e si accorgerà che la tecnologia è già più matura di quel che si crede. Come la sua Panda a metano, anche un’auto elettrica può essere usata in ogni situazione senza nessun problema.

      • Ciao Mauro.

        Per le mie 3 auto, la manutenzione è stata esattamente la stessa che si fa a benzina (anzi, l’olio si sporca meno perché il gas è più pulito rispetto alla benzina).
        Detto questo, ogni 4 anni c’è da fare la manutenzione bombole, pari a 40€ a bombola. Auto particolari hanno bombole specifiche più costose. Ma col risparmio che si ha in generale è ininfluente.
        Ti dirò di più: una volta mi si è rotta la linea della benzina e una volta la pompa. Grazie all’impianto a metano ho potuto tranquillamente girare e organizzarmi senza problemi per le riparazioni del caso.

  11. Per 9 anni membro del comitato istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico e non sa che la ricarica domestica di metano non solo non è proibita per legge ma ci sono diverse aziende che offrono compressori domestici? Messi bene siamo.

  12. Seat Mii metano €11 -330 km non c’è paragone con niente attualmente e non stai a piedi e non passi le giornate in ricarica all’Ikea nuova Volkswagen ID presto in vendita €38, 5 * 550 km con enel-x oltretutto tutto ciò che vantaggio oggi è dovuto al fatto di incrementare la vendita dei veicoli elettrici domani ci saranno i prezzi veri dell’energia.
    Credo di essere un privilegiato spero che duri così saluti a tutti

  13. I tempi di ricarica delle EV escludono che possano essere usate oltre la ridotta autonomia. Da Milano a Pescara a metano non ho problemi, con una elettrica?
    Siamo seri, non facciamo paragoni.

  14. Ho seri dubbi su quanto esposto nell’articolo. Da possessore di auto a metano smentisco la maggior parte delle affermazioni fatte per screditare il gas naturale come combustibile. Sulla mia golf 7 prestazioni di tutto rispetto per un 1,4cc di cilindrata per 110cv. Con 12€ più di 300km. Le auto elettriche costano una tombola ancora, autonomia scarsa e costi elevati per sostituzione/smaltimento batterie. Metano for ever

  15. Ho letto i commenti al mio articolo, li trovo pertinenti e interessanti. Alcune precisazioni: 1) GPL è derivato dal petrolio, come benzina e diesel. Costa meno perché meno carico di tasse, ma è la stessa filiera. 2) Gas Naturale caricato a casa? Non credo proprio: a parte il rischio (vi prego non fatelo) la GF potrebbe obiettare, così come obietta quando si usa GPL per uso domestico nell’auto. 3) E’ vero, ho un amico che da sempre usa l’auto a metano per i lunghi tragitti, ed ha ancora nel sedile posteriore la mappa magica dei distributori di metano. Quando andammo in Sicilia assieme ricordo gli improperi quando le colonnine programmate nel percorso risultarono fuori servizio, costringendolo alla odiata benzina. La capacità di pianificazione del viaggio lo rende il perfetto candidato per eV, e infatti sta aspettando i modelli compatibili con le sue tasche, e ci siamo quasi.

    • Ezio Nini casomai sul GPL tra domestico e da autotrazione è il contrario , c’è chi carica la bombola ai distributori perchè costa la metà non essendo gravato da accise, non converrebbe mai caricare auto con GPL domestico….

  16. Articolo dai toni pacati ma molto molto inesatto e fuorviante. Credo nell’elettrico e spero di possedere presto anch’io un auto così però non mi faccio abbindolare da tutte le castronerie che vengono raccontate: ho una Panda Natural Power dal 2012, ho percorso ad oggi 150.000 km spendendo meno di 6000 euro per il carburante e 3000 circa per tagliandi,
    pneumatici,bolli e revisioni. La macchina nuova è costata circa 12.000 euro.
    Fate tutti i paragoni e confronti che volete, inventate qualunque cosa ma vi sfido con qualunque auto elettrica a spendere meno.
    Dimenticavo di dire che riesco a fare viaggi di centinaia di km senza fermarmi 8 ore a ricaricare corrente.
    Ho girato tutta l’Italia e sono sempre andato a metano tranne rari casi ove ho usato benzina e dove probabilmente voi elettrici vi sareste fermati chiamando un carrattrezzi perché “scarichi”.

  17. Io ho due auto, una a benzina/metano ed una EV. Ho la fortuna di avere un posto auto protetto e personale, da cui ricarico la mia EV Citroen C-Zero , ed ho anche un distributore di metano a 1 Km, che mi serve per la mia Punto Natural Power. Posso portare quindi un piccolo contributo di esperienza.
    Uso la EV ESCLUSIVAMENTE per il ciclo cittadino, che occupa comunque il 90% (forse) dei miei spostamenti su 4 ruote.
    Uso la Punto (quasi sempre in modalità metano, quasi mai in benzina) SOLO per tragitti lunghi.
    Le volte che ho ricaricato la EV a una colonnina si contano sulle dita di una mano, comprendendo le prove . Praticamente zero.
    Sono abbastanza convinto di queste mie seguenti convinzioni (che posso suffragare con numeri all’occorrenza):
    – i motori a combustione interna (magari ibridi) rimarranno ancora per un bel po’, fino a quando l’ansia da autonomia non verrà risolta
    – la soluzione di fast chargers può andare bene per Tesla o similari, ma non funziona per la maggioranza degli utenti , per i quali, come per tutti noi, il tempo è una risorsa preziosa
    – la soluzione che io auspico e spero è basata su batterie intercambiabili ed estraibili (tecnologia BSS, Battery Swap Serevice), per cui caricare la batteria altro non è che andare in una stazione di servizio, sostituire il pacco esausto con uno carico, pagare ed uscire. Minuti, non ore.
    Pare che la FCA Centoventi possa teoricamente imboccare questa strada. Staremo a vedere. Per ora , grande delusione dalla VW ID.3 presentata a Francoforte in questi giorni.
    Ma sto andando fuori tema (metano), e mi fermo qui

      • ciao Sirio,
        si avevo fatto un calcolo piuttosto dettagliato al momento dell’acquisto dell EV, tenendo conto (spero) di tutto : costo iniziale, costo batterie , durata batterie, consumo , costo energia, potere calorico metano, Costo wall box, spese di rottamazione, costo metano, etc.
        Il quesito era se conveniva tenermi un’altra Punto metano che avevo o rottamarla e comprare la EV. Va da sè che ho rottamato la metano.
        Ho un foglio Excel fatto da me, se occorre lo posso mandare.
        Per farla breve, in termini puramente economici, l’ammortamento lo ottengo dopo 6 (sei) anni di esercizio. Il resto, è grasso che cola.
        Questo naturalmente non può tenere conto di tutti i fattori psicologici, abitudini e gusti di cui si parla in questo interessante blog.

        • Caro Riccardo, perché non ci manda il suo foglio Excel? Lo pubblicheremmo molto ma molto volentieri.

        • Ciao Riccardo e grazie.

          Io con la mia vecchia Punto ereditata, col risparmio conseguente all’uso del metano per 5 anni e 200’000Km, mi sono praticamente ripagato una 156 usata a 4000€. Questa l’ho usata per 150’000 ammortando il costo iniziale e il costo del carburante rispetto all’uso a benzina. La mia (sempre usata) Opel Meriva B da 9000€ convertita a metano, considerato il costo dell’impianto (1900€) ammortizzato in parte dall’esonero del bollo auto per 5 anni (~1250€) mi lascia da ammortizzare 9650€ che grossomodo dovrei recuperare a fine vita dell’auto (~200’000Km) se tutto va bene (palpatina propiziatoria).
          In ogni caso dopo 15 anni di auto a metano non posso che ritenermi soddisfatto e convinto della scelta.

          • Massimo, Sirio,
            innanzitutto nulla osta a pubblicare quanto ho scritto, ci mancherebbe. Pronto anche ad estendere le valutazioni sulla base di fattori ambientali o strategici. Sono però convinto che cercare di tenere conto di tutto è impossibile, perchè siamo esseri umani, non fogli Excel.
            A questo propositro, mi permetto di aggiungere un’ulteriore considerazione “pro EV” che non mi pare di avere ancora letto qui, e che posso fare data la mia natura di guidatore termico ed EV contemporaneamente: lo stress.
            Quando esco da un viaggio sulla macchina EV, mi sento molto più rilassato che da un viaggip “termico”. Pensandoci un po’, i motivi potrebbero essere:
            — la silenziosità, naturalmente , incomparabile
            – l’assenza di cambiate, data la mancanza del cambio e l’estensione della coppia di un EV
            – la leggerezza di un veicolo EV , data la mancanza di ferro come catalizzatori, frizioni, radiatori, tubi, e quindi l’impressione di leggerezza che il veicolo ti trasmette.

            Ma qui entriamo nel campo del soggettivo…

          • Secondo noi questa è una considerazione importantissima: per chi guida tanto in città (tassisti, addetti alle consegne ecc.) la stanchezza di una giornata al volante con un’auto elettrica è minima rispetto alle stesse ore trascorse su un’auto tradizionale. Provare per credere. Ne dovrebbero tener conto le aziende che hanno veramente a cuore la salute dei loro collaboratori.

          • Hai ragione Riccardo. Anch’io penso che i maggiori pregi dell’auto elettrica siano proprio il relax e il piacere di guida. Nel mio caso sensazioni rafforzate dalla consapevolezza di non impestare l’aria. Strano che se ne parli così poco, mentre si dibatte puntigliosamente su un euro in più o in meno di consumo per 100 km. Peraltro pochissimi automobilisti scelgono fra i vari modelli termici sulla base di calcoli così minuziosi. Per lo più si compra l’auto che piace di più.

  18. Dimenticavo : quando acquisti EV poi se vuoi ricaricare da casa devi comprarti una WB o caricatore volante , quindi altri costi si và da 300 a 1200circa se fai le cose certificate da elettricista , poi metti la WB e ti accorgi che salta se accendi il forno , ahahah allora devo anche aumentare il contatore , quando le scrivete scrivetele tutte , solo per la WB certificata mi pago il bollo di una termica per 6 anni …… parcheggio in centro sembra che uno paghi 1000€ anno per parcheggiare io sono + ecologico ci vado in bici o mezzo pubblico

    • Gino, chiudiamola qui. Per fortuna il mondo è vario, le opinioni e le esigenze da soddisfare le più diverse. La invitiamo a sfogliare il nostro sito: troverà decine di testimonianze di automobilisti che sono passati dal termico all’elettrico e la pensano in modo diametralmente opposto a lei. Noi diamo spazio a tutti, senza ironie e sarcasmi.

  19. Io sono passato da EV a GPL , economicamente un’altra storia faccio 450km. con 20-22 , prima 300 con con circa 20€ (ricaricando alle pubbliche di enelX) nessun sbattimento : GPL c’è dappertutto e senza coda , massimo 5′ , molti anni fà andavo a metano problemi maggiori di autonomia (un pò come le elettriche) e maggior fila e tempo per rifornimento

    • Come ripetiamo spesso, caro Gino, la ricarica da impianti pubblici deve essere l’eccezione, non la regola. Avesse potuto ricaricare a casa con la tariffa domestica, avrebbe speso non 20 ma 7-8 euro per 300 km, con manutenzione ridotta quasi a zero. E non avrebbe pagato né il bollo e né il parcheggio in centro.

      • so benissimo i costi , ma forse voi vivete in regge sontuose in campagna , chi abita in città pensate che ci siano garage in tutte le case ? quindi se vuoi EV devi caricare alle colonnine pubbliche , ho provato 1 anno no grazie usatela voi la EV …

      • Ma come si fa a dire che “la ricarica da impianti pubblici deve essere l’eccezione, non la regola”. Quindi EnelX investe centinaia di milioni di euro in colonnine che secondo voi dovrebbero essere usate solo in via eccezionale? Ed i milioni di italiani che non hanno un box e che vivono proprio nelle grandi città dove l’inquinamento è maggiore e dove avere un box è più complesso che vincere alla lotteria?

        • Ma infatti ci si sta attrezzando proprio per quello. Direi che rifornire l’auto a casa con l’elettrico è un po’ più facile che col metano, o sbaglio?

  20. 15+ anni di (3) auto (convertite) al metano alle spalle.
    Articolo che non prende assolutamente in considerazione l’enorme impatto della costruzione delle batterie delle auto elettriche ed il conseguente importante costo d’acquisto che, se confrontato ad un’auto magari usata convertita a metano toglie dall’equazione un’enorme porzione di energia grigia. Inoltre non si parla del biometano o del metano di sintesi, che spostano l’ago della bilancia della sostenibilità e dell’impatto ambientale decisamente a favore delle auto a metano.
    Ho poi guardato il costo dell’energia ai super charger power una Tesla che porta il costo di percorrenza vicino ai 10km/€. La mia monovolume stracarica di bambini e bagagli fa 20km/€ col metano.

  21. Direi di chiedere a chi usa auto a metano se si trova d’accordo con quanto scritto qui…
    Io certamente non lo sono, se è questo il modo che si vuole usare per convincere la gente a passare all’elettrico mi lascia pensare…

  22. Interessante l’articolo ma vorrei contestare alcune affermazioni che mi sembrano esagerate:
    – spesso l’auto non è in funzionamento a metano, ma a benzina. Non credo sia così, non conosco nessuno che acquista un’auto a metano per poi circolare a benzina se non in rare occasioni quando o non ci si accorge che siamo alla fine del gas o che magari non ci sono distributori in zona, cosa che un buon metanista verifica però sempre prima di mettersi in viaggio, se non si tratta dei soliti tragitti giornalieri.
    2) le distanze di rispetto dalle abitazioni sono molto elevate, quindi la sua collocazione non è mai agevole, quasi sempre fuori da aree densamente popolate. Affermazione fuori luogo, primo perchè non credo sia necessario avere il distributore di benzina sotto casa, secondo perchè anche i classici distributori non sono quasi più presenti nelle aree abitate.
    3) Ricarica domestica severamente vietata dalla legge per il metano. Non è del tutto vero in quanto volendo esistono, anche se cari e lenti nella ricarica, dei sistemi di compressione del metano applicabili alla rete domestica.
    Detto ciò, assolutamente favorevole all’elettrico anche se ho letto che come costi siamo intorno a 1€/35 km …non è proprio poco considerando che con un buon motore a metano si percorrono con 1€ fino a 25 km…

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